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Lezioni sui

Numeri complessi

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Prof. Christian Facchini email: christian.facchini1975@gmail.com
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Indice

1.1 Le proprietà dell’insieme dei numeri reali ………. …………………………………………….…...……. p. 4

1.2 L’insieme dei numeri complessi : la rappresentazione in forma algebrica ...……….………... p. 7

1.3 Le coordinate cartesiane e le coordinate polari ……………………………………………….………. p. 14

1.4 La rappresentazione trigonometrica ……………………………………………………………….....…… p. 16

1.5 La rappresentazione esponenziale ….……………………………….……………………….…………….. p. 18

1.6 Le potenze in " ………………………………….……………………………………………………………..…… p. 21

1.7 Le radici n-esime …………………………………………………………………………………………...…...….. p. 22

1.8 Le trasformazioni geometriche ………………………………………………………………………………. p. 27

1.9 Rappresentazione grafica di insiemi di numeri complessi …………………………………….…. p. 29

1.10 Il teorema fondamentale dell’algebra e le equazioni in " …………………………………….... p. 31

1.11 Esercizi di ricapitolazione ……………………………………………. ……………………………………... p. 35

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1.1 Le proprietà dell’insieme dei numeri reali

Il concetto di numero è stato protagonista di una notevole evoluzione nel corso della storia. I
primi numeri che incontriamo sono i numeri naturali, il cui insieme si indica col simbolo

6 7 80,1,2 … 9

Si utilizzano, essenzialmente, per contare degli oggetti.

Sappiamo che possono essere rappresentati da punti su una retta orientata.

0 1 2 3

Tuttavia da soli non soddisfano tutte le nostre esigenze. Ad esempio non sono in grado di
descrivere situazioni di vincita e perdita, oppure la posizione relativa di un punto : su una
retta rispetto a un suo punto 0 (potremmo dare la distanza da : da 0,, ma non se : si trova
prima o dopo il punto 0). Inoltre, utilizzando i soli numeri naturali non è possibile dare un
significato alla soluzione di molte equazioni anche semplici, come ad esempio B C 5 7 2. Un
bambino direbbe che è impossibile che da un numero addizionato a 5 si possa ottenere 2.

Per rispondere a questioni di questo tipo si estende l’insieme dei numeri naturali
aggiungendo gli interi negativi, ottenendo l’insieme dei numeri interi

; 7 8… , <3, <2, <1, 0, 1,2 … 9

Sono anch’essi rappresentati da punti su una retta orientata

-3 -2 -1 0 1 2 3

Anche questa nuova collezione di elementi non permette di soddisfare tutte le nostre
esigenze:: ad esempio i numeri interi non sono in grado di descrivere sempre l’esito di una
misura. Inoltre, molte equazioni continuano a non possedere una soluzione, come 2B < 1 7 0.

Estendiamo quindi ulteriormente l’insieme numerico all’insieme dei numeri razionali E,


ovvero ai numeri esprimibili per mezzo di una frazione.

Sono numeri razionali

gli interi (ad esempio 7,, poiché 7 7 >)


=

i numeri decimali e limitati (ad esempio 1,2, visto che 1,2 7 >@)
>?

• AAAA, poiché 3,745
i numeri decimali illimitati e periodici (ad esempio 3,745 3 AAAA 7 JJ@ )
F=GHIF=

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Rappresentando sulla retta i numeri razionali multipli di , , otteniamo una situazione
> > >
>@ >@@ >@@@
del tipo

I numeri razionali sono arbitrariamente vicini tra loro: questa proprietà si esprime dicendo
che E è un insieme denso.

Si potrebbe pensare ora che ogni punto sulla retta è descritto da un numero razionale : non è
così.

Infatti

√2

0 1 √2

E’ possibile dimostrare che nessun numero razionale elevato al quadrato dà 2.

In particolare l’equazione B ? 7 2 non ha soluzione nell’insieme dei numeri razionali.

Costruiamo quindi l’insieme dei numeri reali P, che contiene E,, aggiungendo i numeri
esprimibili per mezzo di allineamenti decimali, illimitati e non periodici (i numeri
irrazionali). Esempi di numeri irrazionali sono √2 e R.

Abbiamo ottenuto in questo modo una corrispondenza biunivoca tra i numeri reali e i punti di
una retta (detta, appunto, retta reale).

Non possiamo essere ancora del tutto soddisfatti: nel nostro percorso
percorso abbiamo incontrato
molte volte equazioni che non hanno soluzione (o, come si suol dire, equazioni impossibili )
come ad esempio B ? 7 <1.

In realtà, l’equazione B ? 7 <1


< è “impossibile” in P quanto l’equazione B C 5 7 2 è
“impossibile” in 6.

Si tratta semplicemente di definire nuovi oggetti, nuovi numeri, che estendano l’insieme dei
numeri reali e che abbiano nuove proprietà.

Affinché si possa parlare di “estensione” è necessario che nell’insieme


nell’insieme “più grande” dei numeri
reali che vogliamo costruire siano
siano definite delle operazioni che conservino il più possibile le
proprietà che troviamo in P .

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Le proprietà fondamentali della addizione e della moltiplicazione sono

1) La proprietà associativa

Per ogni T, U, V W P

a) (T C U) C V 7 T C (U C V)

b) (T · U) · V 7 T · (U · V)

2)La proprietà commutativa

Per ogni T, U W P

a) T C U 7 U C T

b) T · U 7 U · T

3) Esistenza dell’elemento neutro

a) T C 0 7 T per ogni T W P

b) T · 1 7 T per ogni T W P

4) Esistenza dell’opposto e del reciproco

a) Ogni numero reale ammette l’opposto, ovvero per ogni T W P esiste TA W P tale che

T C TA 7 0. Usualmente l’opposto di T si indica con – T.

b) Ogni numero reale diverso da zero ammette l’inverso (il reciproco), ovvero per ogni

T W P esiste T[ W P tale che T · T[ 7 1. Usualmente l’inverso di T si indica con TI> o

con \.
>

5) La proprietà distributiva

Per ogni T, U, V W P vale

T · (U C V) 7 T · U C T · V

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1.2 L’insieme dei numeri complessi : la rappresentazione in forma algebrica

Abbiamo visto come i numeri reali siano rappresentabili per mezzo di punti su una retta.
L’idea più ovvia, per ottenerne una generalizzazione, è quella di definire i nuovi numeri che
stiamo cercando come oggetti descritti da punti nel piano.

L’insieme dei numeri complessi è

" 7 8(T, U): T W P, U W P9

Un numero complesso è pertanto una coppia ordinata di numeri reali.

cd

_
U

T `a

L’asse delle ascisse viene detto asse reale, l’asse delle ordinate asse immaginario.

Un piano in cui è fissato un riferimento siffatto è detto piano complesso o piano di Gauss.

Dato un numero complesso _ 7 (T, U)

T viene detta parte reale , e si indica con `a(_);


U viene detta parte immaginaria, e si indica con cd(_).

Ad ogni punto nel piano è associato un vettore e ad ogni vettore è associato un punto nel
piano: è definita quindi una corrispondeza biunivoca tra i punti nel piano e i vettori con la
coda nell’origine.

cd cd

_ _
U T

T `a U `a

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Quando parleremo di numeri complessi ci riferiremo indifferentemente a loro come punti o

come vettori.

Ad esempio, il numero complesso _ 7 (3, <1) ha la seguente rappresentazione grafica


cd

Il vettore _ ha parte reale 3 e


3
`a
parte immaginaria <1.

<1 _

I numeri complessi sull’asse delle ascisse sono i nostri “vecchi” numeri reali: il numero (B, 0)
viene detto numero complesso reale e conveniamo di scriverlo col solo simbolo B.

Quindi, ad esempio, (5,0) lo identifichiamo con 5 e (<3,0) con <3.

I numeri con parte reale nulla, ovvero numeri della forma (0, f) vengono detti numeri
immaginari.

Dato un numero complesso _ 7 (T, U) chiamiamo coniugato di _ il numero complesso


_g 7 (T, <U). Il coniugato di un numero ha quindi la stessa parte reale e opposta parte
immaginaria. Due numeri coniugati sono opposti rispetto all’asse reale.
cd
U

T `a

<U

I termini che utilizziamo come “complesso” e “immaginario” non indicano una effettiva
particolare complessità o un’astrazione di un livello superiore a quella che ritroviamo nei
numeri reali (anzi): denotano semplicemente la difficoltà con cui storicamente sono stati
accettati dalla comunità scientifica.

Cominciamo col definire qualche operazione.

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Moltiplicazione di un numero complesso per uno scalare (un numero reale)

cd
In analogia con le operazioni sui vettori
kT k_ che già conosciamo, se k W P e
_ 7 (T, U) W " definiamo
_
T
k · _ 7 (kT, kU)

U kU `a

Così, ad esempio, 3 · (4, <1) 7 (12, <3).

Somma fra numeri complessi


cd
_Ci

i
j

_
T

V U j `a

Se _ 7 (T, U) e i 7 (V, j), in accordo con la somma geometrica di due vettori, è naturale
definire _ C i 7 (T C V, U C j).

Ad esempio, se _ 7 (3,5) e i 7 (4, <1) allora _ C i 7 (7,4).

E’immediato verificare che la somma così definita gode della proprietà associativa e
commutativa; l’elemento neutro è 0 7 (0,0) e, dato _ 7 (T, U) il suo opposto è – _ 7 (<T, <U).

Esistono due numeri complessi “speciali” cd

m
il numero (1,0), detto unità reale, che abbiamo
visto si può indicare con 1

il numero (0,1), detto unità immaginaria, che


indicheremo con la lettera m

1 `a

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Utilizzando le notazioni e le operazioni che abbiamo introdotto, se _ 7 (B, f) possiamo
scrivere

_ 7 (B, f) 7 (B, 0) C (0, f) cd

_
f
ovvero ogni numero complesso può
essere scomposto come somma di
vettori sull’asse reale e sull’asse
immaginario.
B `a

Inoltre, poiché (B, 0) 7 B · (1,0) 7 B · 1 e (0, f) 7 f · (0,1) 7 fm possiamo scrivere


cd

_ 7B·1Cf·m
f
o, equivalentemente,

_ 7 B C mf m

1 B `a

Abbiamo mostrato che ogni numero complesso è una combinazione lineare dell’unità reale
(1,0) 7 1 e dell’unità immaginaria (0,1) 7 m .

Quindi un numero complesso _ 7 (B, f) può essere espresso come

_ 7 B C mf

detta forma algebrica.


cd

La parte reale è `a(_) 7 B e la parte


f
_
immaginaria è cd(_) 7 f

B `a

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Esempio.

Rappresentiamo in forma algebrica e per via grafica i seguenti numeri complessi:

a) _ 7 (2,0) b) i 7 (0, <3) c) n 7 (2, <1)

La forma algebrica è

a) _ 7 2 C m0 7 2 b) i 7 <3m c) n 7 2 < m

e la rappresentazione grafica
cd

_
`a

Sommare numeri complessi in forma algebrica è facile: si utilizzano le usuali proprietà delle
operazioni.

Ad esempio, dati _ 7 2 C 3m e i 7 5 < 7m la somma è

_ C i 7 (2 C 3m) C (5 < 7m) 7 (2 C 5) C (3 < 7)m 7 7 < 4m

Il numero complesso 0 7 (0,0) 7 0 C 0m è l’elemento neutro della somma, ovvero


_ C 0 7 _ o_ W " e, dato un generico numero complesso _ 7 T C mU l’opposto è – _ 7 <T < mU.

Definiamo ora il prodotto fra due numeri complessi.

Abbiamo visto che nessun numero reale verifica la relazione B ? 7 <1: ora, in fase di
definizione della somma, richiediamo che l’unità immaginaria m abbia questa proprietà, ovvero
che

m ? 7 <1

Per scoprire come si possa definire la moltiplicazione fra due numeri complessi, prendiamo
_ 7 T C mU e i 7 V C mj ed effettuiamo il prodotto utilizzando in modo formale le usuali
proprietà delle operazioni, ricordando che m ? 7 <1.

_ · i 7 (T C mU) · (V C mj) 7 TV C mTj C mUV < Uj 7 TV < Uj C m(Tj C UV)

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Ora, per definizione, assumiamo che

(T C mU) · (V C mj) 7 (TV < Uj) C m(Tj C UV)

Si può provare che vale la proprietà associativa e commutativa.

Inoltre l’elemento neutro è il numero 1 7 (1,0) 7 1 C m0, infatti dato _ 7 T C mU vale

_ · (1 C m0) 7 (T C mU) · (1 C m0) 7 T C mU0 C mU1 < U0 7 T C mU 7 _

Esempio 1.

Calcoliamo m J .

Poiché m ? 7 <1, m F 7 <m e m G 7 1. In generale, dunque, se p è un multiplo di 4 vale m q 7 1.

Quindi m J 7 mrst
· … m · mrst
·…·m · m 7 m
G uvwxy G uvwxy

Esempio 2.

Calcoliamo (3 < 2m)(<2 C 5m).

Procedendo come abbiamo visto sopra

(3 < 2m)(<2 C 5m) 7 <6 C 15m C 4m C 10 7 4 C 19m

Prova tu.

a) Calcola m H= .

b) Calcola (3 < 2m)(5 C 6m).

c) Calcola (3 < 2m)(<3 C 2m).

Rimane da individuare l’inverso di un generico numero complesso _ 7 T C mU, con T e U non


entrambi nulli (solo i numeri diversi da 0 C m0 devono ammettere l’inverso).

Poniamo _ I> 7 B C mf e cerchiamo B e f in modo che _ · _ I> 7 1 C m071.

_ · _ I> 7 1 C m0 z (T C mU)(B C mf) 7 1 C m0 { TB < Uf C m(Tf C UB) 7 1 C m0

Poiché due rappresentazioni algebriche di numeri complessi rappresentano lo stesso numero


se e solo se hanno la stessa parte reale e la stessa parte immaginaria, l’ultima uguaglianza è
verificata se B e f sono soluzione del sistema

TB < Uf 7 1}
|
Tf C UB 7 0

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B7
\

che ha per soluzione (verificarlo!...) 


\€ ‚€ }
f7<
‚
\€ ‚ €

L’inverso del numero complesso _ è pertanto _ I> 7 <m 7 .


\ ‚ \Iƒ‚
\€ ‚€ \€ ‚€ \€ ‚ €

Potevamo pervenire allo stesso risultato anche in altro modo: l’inverso di _ 7 T C mU si scrive
da cui, moltiplicando numeratore e denominatore per T < mU
>
„ †

1 a < ib a < ib
7 7 ?
a C ib (a C ib)(a < ib) T C U ?

che è l’espressione cercata.

Esempio.

Esprimiamo in forma algebrica il numero complesso _ 7 .


?ƒ
FIƒ

Moltiplicando numeratore e denominatore per 3 C m otteniamo

2 C m (2 C m)(3 C m) 6 C 2m C 3m < 1 5 C 5m 1 1
_7 7 7 7 7 C m
3 < m (3 < m)(3 C m) 10 10 2 2

Prova tu.

a) Trova l’inverso e l’opposto di m, <1 e ƒ .


>

b) Trova l’inverso e l’opposto di 2 < 3m.

c) Calcola .
HIƒ
Fƒ

d) Rappresenta graficamente il numero 3 < 4m e individua nel piano complesso l’opposto e


l’inverso.

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coordinate
1.3 Le coordinate cartesiane e le coordinate polari

L’idea che si ha abitualmente delle coordinate è strettamente legata alle coordinate


cartesiane.

Dato un riferimento cartesiano nel piano, chiamiamo coordinate cartesiane di un punto la


coppia di numeri individuata sugli assi tracciando le perpendicolari agli assi passanti per il
punto.

Dato il numero complesso _ 7 (T, U) 7 T C mU

cd

T _
diciamo che (T, U) sono le coordinate
|_| (cartesiane) di _.

‡
U `a

In realtà il concetto di coordinate è più generale: possiamo chiamare coordinate dei numeri
che, secondo un’opportuna regola, permettono di individuare la posizione di un punto.

Notiamo che la coppia (T, U) non è l’unica che consente di stabilire la posizione del punto _.
Possiamo individuare la posizione di _ anche conoscendo la lunghezza r del vettore e l’angolo
‡ che esso forma con il verso positivo dell’asse delle ascisse.

La lunghezza del vettore si chiama modulo e si indica con |_|;


l’angolo ‡ viene detto fase o argomento e si indica con T‰Š(_).

I numeri ‰ e ‡ vengono detti coordinate polari del vettore _.

Osservando il triangolo 0_‹ in figura è immediato riconoscere che

‰ 7 √T? C U ?
se _ si trova nel primo quadrante allora ‡ 7 arctan \, oppure ‡ 7 arccos Œ o, ancora,

‚ \

‡ 7 arcsin Œ
‚

Attenzione!

Le coordinate cartesiane non sono uniche : argomenti che differiscono tra loro per multipli di
2R individuano la stessa inclinazione tra il vettore e il semiasse reale positivo.

Ad esempio, le coordinate polari 3,  e 3, R rappresentano lo stesso numero complesso.


Ž >F
 

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Affinché si abbiano coordinate polari che identifichino univocamente un numero complesso si
può richiedere che l’argomento sia un numero tra zero e 2R: l’argomento di un numero
complesso compreso in questo intervallo viene detto argomento principale.

Esempio 1.

Determiniamo le coordinate polari del numero complesso _ 7 1 C m.

_
1 Il modulo del vettore è ipotenusa del
√2
quadrato 0_‹, dunque |_| 7 √2.

Evidentemente T‰Š(_) 7 (ma anche


Ž
R
G
4
R, o < G R…)
J =
1
G

Le coordinate polari di _ 7 1 C m sono pertanto √2, .


Ž
G

Esempio 2.

Determiniamo le coordinate polari del numero complesso _ 7 <1 < √3.


cd
Consideriamo il triangolo
R
`a rettangolo 0‹_ e determiniamo il
‘
modulo del vettore e l’angolo ‘:
2 l’argomento di _ sarà di
conseguenza ‡ 7 R C ‘.

Dal teorema di Pitagora otteniamo ‰ 7 |_| 7 √1 C 3 7 2.

Inoltre ‘ 7 arccos ? 7 F , pertanto ‡ 7 R C F 7 F R; le coordinate polari sono perciò 2, F R.


> Ž Ž G G

Esempio 3.

Troviamo ora le coordinate cartesiane di un punto di coordinate polari 3,  R.


H

cd
Determiniamo preventivamente la
_
lunghezza dei cateti: esse ci
3
5 consentiranno di determinare poi le
coordinate del numero complesso _.
R R
6 6
‹ 0 `a

AAAA 7 3 · cos Ž 7 F√F e


Dalle note formule di trigonometria dei triangoli rettangoli otteniamo 0‹
 ?
AAAA
_‹ 7 3 · sin 7 , dunque _ 7 <
Ž F
,  7 < ? C ? m.
F√F F F√F F
 ? ? ?

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1.4 La rappresentazione trigonometrica

Consideriamo il generico numero complesso _ 7 T C mU nel piano di Gauss e la circonferenza


goniometrica
cd
_
Consideriamo il triangolo rettangolo 0‹_, di
U ipotenusa ‰ 7 |_| e cateti T, U.
‡ Per i teoremi sui triangoli rettangoli
0 T ‹ `a

T 7 ‰ cos ‡
U 7 ‰ sin ‡

e, raccogliendo da cui segue _ 7 ‰ cos ‡ C m‰ sin ‡

_ 7 ‰(cos ‡ C m sin ‡)

che è la rappresentazione trigonometrica di un numero complesso.

Per esprimere un numero complesso in forma trigonometrica occorre quindi conoscere il


modulo ‰ e l’argomento ‡.

Esempio 1.

Esprimiamo in forma trigonometrica il numero _ 7 3 < 3m.

Determiniamo il modulo ‰ 7 √3? C 3? 7 3√2, da cui 3 < 3m 7 3√2 ’ C m < “.


> >
√? √?

Poiché cos G R 7 e sin G R 7 < ne viene che la rappresentazione trigonometrica è


F > F >
√? √?

3 3
_ 7 3 < 3m 7 3√2 ’cos R C m sin R“
4 4

Esempio 2.

Esprimiamo in forma trigonometrica il numero complesso _ 7 2 C m.

Il modulo è ‰ 7 √2? C 1? 7 √5, perciò 2 C m 7 √5  C m.


? >
√H √H

Se ‡ è l’angolo tale che cos ‡ 7 , sin ‡ 7 (essendo un numero nel primo quadrante del
? >
√H √H
piano, un angolo che soddisfa queste condizioni è arctan ?, o arcsin , o arccos ) la
> > ?
√H √H
rappresentazione trigonometrica è _ 7 √5(cos ‡ C m sin ‡).

Prova tu.

Esprimi in forma trigonometrica i numeri _ 7 √3 < m e i 7 5, n 7 <3, ” 7 <3 < 4m.

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Questa rappresentazione è utile per eseguire prodotti, potenze e rapporti fra numeri
complessi.

Si prova infatti facilmente che, dati _ 7 ‰(cos ‡ C m sin ‡) e i 7 •(cos – C m sin –) vale

_ · i 7 ‰•(cos(‡ C –) C m sin(‡ C –))

e, di conseguenza

_ ? 7 ‰ ? (cos 2‡ C m sin 2‡)

da cui

_ q 7 ‰ q (cos p‡ C m sin p‡) (formula di De Moivre)

Vale inoltre
_ ‰
7 (cos(‡ < –) C m sin(‡ < –))
i •

Esempio.

Sono dati _ 7 4 cos F C m sin F  e i 7 2 cos  C m sin  .


Ž Ž Ž Ž

Allora

2 2
_ · i 7 8 ’cos R C m sin R“
3 3
2R 2R
_ ? 7 16 ’cos C m sin “ 7 <8 C m8√3
3 3

_  7 4096(cos 4R C m sin 4R) 7 4096


_ R R
7 2 cos C m sin  7 √3 C m
i 6 6
Prova tu.

Dati i numeri _ 7 2 cos F C m sin F  e i 7 ? cos G C m sin G  determina _ · i, _ ? , _  e ™.


Ž Ž > Ž Ž ˜

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1.5 La rappresentazione esponenziale

Consideriamo un numero complesso _ sulla circonferenza goniometrica.


cd

Esiste un numero reale ‡


sin ‡ _ tale che
‡
cos ‡ `a _ 7 cos ‡ C m sin ‡

Per rappresentare un numero complesso sulla circonferenza goniometrica è sufficiente


conoscere l’argomento. Poniamo

a ƒš 7 cos ‡ C m sin ‡

I numeri complessi di questo tipo si comportano molto bene con prodotti, quozienti e
rapporti.

E’ facile dimostrare che

a ƒš · a ƒ› 7 a ƒ(š›)

Infatti

a ƒš · a ƒ› 7 (cos ‡ C m sin ‡) · (cos – C m sin –) 7

7 cos ‡ cos – < sin ‡ sin – C m(cos ‡ sin – C sin ‡ cos –) 7

cos(‡ C –) C m sin(‡ C –) 7 a ƒ(š›)

Di conseguenza
?
œa ƒš  7 a ƒ?š

da cui
q
œa ƒš  7 a ƒqš

In modo analogo si mostra che

a ƒš
7 a ƒ(šI›)
a ƒ›

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Consideriamo ora un generico numero complesso _:
cd

_ 7 ‰a ƒš
‰
abbiamo visto che è esprimibile in
sin ‡ una forma del tipo
‡
cos ‡ `a _ 7 ‰(cos ‡ C m sin ‡).

da cui _ 7 ‰a ƒš .

Un numero complesso della forma

_ 7 ‰a ƒš ‰ 7 |_| è il modulo del vettore


‡ è l’argomento del numero complesso

si dice che è espresso in forma esponenziale.


Notiamo esplicitamente che la notazione esponenziale non è unica : due argomenti che
differiscono di un multiplo intero di 2R rappresentano lo stesso numero complesso.

Più nel dettaglio: dati _ 7 ‰a ƒš e i 7 •a ƒ› , essi individuano lo stesso numero complesso se

‰ 7 • (ovvero se hanno lo stesso modulo)


‡ 7 – C 2kR (ovvero se gli argomenti si differenziano per un numero intero 2R )

E’ immediato riconoscere che valgono le seguenti proprietà

_ · i 7 ‰•a ƒš · a ƒ› 7 ‰•a ƒ(š›)


_ q 7 ‰ q a ƒqš

7 a ƒ(šI›)
˜ Œ

™ ž

Esempio1.

Rappresentiamo in forma esponenziale il numero _ 7 5.


cd
Il modulo del vettore è, evidentemente,
5 e l’argomento 0.

La rappresentazione esponenziale è
perciò _ 7 5a ƒ@ .

Modi equivalenti per descrivere _ 5 `a


sono, ad esempio, 5a ƒ?Ž e 5a ƒŸŸŽ .

Esempio 2.
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Rappresentiamo in forma esponenziale il numero _ 7 <3.
cd

Il modulo è 3, mentre l’argomento R.

Una rappresentazione esponenziale è


R
pertanto _ 7 3a ƒŽ .
<3 0 `a

Esempio 3.

Rappresentiamo per via esponenziale il numero _ 7 <2 C m.


cd Il modulo del vettore si ottiene applicando il
teorema di Pitagora: ‰ 7 √4 C 1 7 √5.
_
1 Per determinare l’argomento ‡, consideriamo il
triangolo 0_‹ e otteniamo ‘ 7 arctg .
>
‰
R<‘ ?
<2 ‘
Otteniamo quindi ‡ 7 R < arctg ?.
>
‹ 0 `a

¤
In definitiva _ 7 √5a ƒŽI„ .
¡¢£ 
€

Esempio 4.

a ƒŽ C 1 7 0
E’facile verificare che

Questa formula, dovuta ad Eulero, è considerata da alcuni la formula più bella della
matematica: contiene l’operazione principale di addizione, il simbolo di uguaglianza,
l’elemento neutro dell’addizione e della moltiplicazione, l’unità immaginaria, il numero di
Nepero e pi greco.

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1.6 Le potenze in "

Procediamo illustrando alcuni esempi.

Esempio 1.

Calcoliamo (1 < m)? . In questo caso possiamo applicare senza difficoltà le usuali regole di
calcolo e otteniamo

(1 < m)? 7 1 < 2m < 1 7 <2m

Esempio 2.

Calcoliamo ora (1 < m)G . In linea di principio possiamo procedere come nell’esempio
precedente; tuttavia l’esponente porta a calcoli un po’ laboriosi. In generale, in situazioni
simili conviene esprimere la base in forma esponenziale.
G
Poiché 1 < m 7 √2a ƒ ¦Ž otteniamo √2a ƒ¦Ž  7 4a ƒ=Ž 7 <4.
¥ ¥

Esempio 3.

Calcoliamo §√5 cos F C m sin F ¨ . Applicando il teorema di De Moivre otteniamo
Ž Ž

R R 
§√5 cos C m sin ¨ 7 125(cos 2R C m sin 2R) 7 <125
3 3
Esempio 4.
«
Calcoliamo .
©√FFƒª
Ĵ

Ÿ
Esprimiamo √3 C 3m in forma esponenziale: √3 C 3m 7 2√3a ƒ ­ da cui 2√3a ƒ ­  7 12G a ƒ ­ 7
¬ ¬ «¬

12G a ƒ­Ž .
€

Inoltre m = 7 <m 7 a ƒ €Ž quindi


­

Ÿ ?
©√3 C 3mª 12G a ƒFŽ ? F H √3 1
7 7 12G a ƒFŽI?Ž 7 12G a ƒIŽ 7 12G ®< < ¯
m = F 2 2
a?ƒ Ž

Prova tu.

Esprimi in forma algebrica i seguenti numeri complessi.



a) (1 C m)Ÿ@ b) (<4 < 4m)= c) œ<√3 C m

21
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n--esime
1.7 Le radici n

Prendiamo un numero complesso i.

Chiamiamo radice n-esima di i , e la indichiamo con √i , l’insieme dei numeri complessi che
°

elevati alla p dà i.

In altri termini

√i 7 8_ W ": _ q 7 i9
°

La definizione di radice nel campo complesso presenta due significative differenze rispetto al
caso reale:

la radice n-esima è sempre un’espressione definita;


è un insieme di valori, e non un numero.

Vediamo alcuni esempi che ci mostreranno come calcolare la radice n-esima di un numero
complesso.

Esempio 1.

Determiniamo √<8.
­

Conosciamo già un elemento dell’insieme: il numero reale <2. In linea di principio potrebbe
essere l’unico; vediamo se nel più ampio insieme " se ne trovano altri.

Un numero complesso _ appartiene all’insieme √<8 (o, più brevemente, _ 7 √<8) se


­ ­

(±) _ F 7 <8

Esprimiamo ora sia il generico numero _ che 8 in forma esponenziale

_ 7 ‰a ƒš
<8 7 8a ƒŽ


F
e sostituiamo in (±), ottenendo œ‰a ƒš  7 8a ƒŽ , ovvero

‰ F a ƒFš 7 8a ƒŽ

Due rappresentazioni esponenziali descrivono lo stesso numero complesso se

1) Hanno lo stesso modulo: dunque ‰ F 7 8, da cui ‰ 7 2;


2) Hanno l’argomento che differisce per un multiplo intero di 2R, dunque 3‡ 7 R C 2kR
da cui
R 2
‡ 7 Ck R
3 3

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L’elemento generico di √<8 è pertanto espresso da
­

Ž ?
_ 7 2a F F ,k W;
ƒ ³ Ž

Ma quanti sono i numeri complessi di questa forma?


¬
Se k 7 0 otteniamo _ 7 2a ; dopodiché, all’aumentare di k, l’argomento aumenta di R e
ƒ  ?
­
F
dopo 3 passi torniamo al numero complesso di partenza.

Le radici complesse di <8 sono dunque tre: in particolare


¬
se k 7 0 , _ 7 2a 7 2 cos F C m sin F  7 2 ? C m  7 1 C m√3
ƒ  Ž Ž > √F
­
?

• se k 7 1, _ 7 2a ƒŽ 7 <2 (la radice reale di cui già conoscevamo l’esistenza)
se k 7 2, _ 7 a ƒ­Ž 7 2 cos
µ
C m sin  7 2 < ? < m  7 <1 < m√3
HŽ HŽ > √F
F F ?

In definitiva

√<8 7 ¶1 C m√3, <2, <1 < m√3·


­

Esiste un modo più breve per calcolare le radici n-esime: da √<8 esprimiamo <8 nella forma
­

esponenziale generica 8a ƒ(Ž?³Ž) e otteniamo, applicando formalmente le proprietà delle


potenze
> > Ž ? Ž ?
√<8 7 ¸8a ƒ(Ž?³Ž) 7 œ8a ƒ(Ž?³Ž) F 7 8F a F F 7 2a F F
­ ­ ƒ ³ Ž ƒ ³ Ž

che è l’espressione cercata.

La rappresentazione grafica degli elementi di √<8 è


­

cd

1 C m√3

<2 `a

<1 < m√3

23
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Osservazione importante.

Procedendo come abbiamo visto nell’esempio precedente è possibile determinare


l’espressione generica della radice n-esima di un numero complesso: vediamo come.

Determiniamo quindi gli elementi dell’insieme

√i
°

con i 7 •a ƒ¹ .

Questi sono i numeri complessi _ 7 ‰a ƒš tali che _ q 7 i; bisogna determinare perciò ‰ e ‡ in


q
modo che œ‰a ƒš  7 •a ƒ¹ , ovvero ‰ F a ƒqš 7 •a ƒ¹ . Affinché valga l’uguaglianza è necessario che

• ‰ q 7 •, da cui ‰ 7 °¸•
p‡ 7 R C 2kR, da cui ‡ 7 q C
Ž ?³Ž
q

In definitiva la radice n-esima di i 7 •a ƒ¹ è del tipo


Ž ?³Ž
_ 7 °¸•a ƒq q ,k W;


o, in forma trigonometrica

R 2kR R 2kR
_ 7 °¸• ’cos ’ C “ C m sin ’ C ““ , k W ;
p p p p

Un numero complesso ha pertanto sempre n radici n-esime distinte.

Esempio.

Determiniamo le radici cubiche dell’unità, ovvero gli elementi dell’insieme √1.


­

Sappiamo già che 1 è una radice: determiniamo le due rimanenti. Procediamo come in
precedenza.
?
√1 7 ¸a ƒ(@?³Ž) 7 a ƒ³FŽ
­ ­

• per k 7 0, _ 7 1
per k 7 1, _ 7 a ƒ­Ž º _ 7 cos F R C m sin F R 7 < ? C m
€
? ? > √F
?

per k 7 2, _ 7 a ƒ­Ž º _ 7 cos F R C m sin F R 7 < ? <


¦
m ?
G G > √F

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cd

Dalla rappresentazione grafica 1


< Cm
√3
2 2
osserviamo che le radici cubiche
dell’unità sono i vertici di un
triangolo equilatero inscritto nella
circonferenza goniometrica.
1 `a

1 √3
< <m
2 2

Non è un caso: le radici n-esime dell’unità sono i vertici di un poligono regolare di n lati
inscritto nella circonferenza goniometrica.

Prova tu.

Determina gli elementi dei seguenti insiemi:

a) √1 b) √8 c) √m d) √<1 e) √<m f) √4 C 4m g) ¸1 C √3m


¦ ­ ¦ ¦ ­ ­

Il caso particolare della radice quadrata

Esaminiamo il caso particolare delle radici quadrate di un numero complesso, ovvero dei
numeri appartenenti all’insieme √i, i W ".

Posto i 7 •a ƒ¹ otteniamo
¹
√i 7 »•a ƒ(¹?³Ž) 7 ¸•a ,k W;
ƒ’ ³Ž“
?

Questa scrittura descrive due numeri complessi


¼
per k 7 0, _> 7 ¸•a ƒ€  7 ¸• cos ? C isin ?
½ ¹

¼
per k 7 1, _? 7 ¸•a ƒ€ Ž 7 ¸• cos ? C R C isin ? C R 7
¹ ¹

‘ ‘ θ ‘

¸• ’<cos < m sin “ 7 <¸• ’cos C isin “


2 2 2 2

Quindi

θ ‘
»•a ƒ¹ 7 ¿¸• ’cos C isin “
2 2

Dunque una radice quadrata contiene sempre due numeri complessi, opposti tra loro.

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Esempio 1 (Radice quadrata di un numero reale positivo).

Calcoliamo √36.

Poiché 6 è una radice ed esistono solo due radici opposte tra loro: la radice rimanente è <6,
dunque √36 7 ¿6.

Esempio 2 (Radice quadrata di un numero reale negativo).

Calcoliamo √<4.

E’ immediato riconoscere che una radice è 2m. La radice rimanente è l’opposto, dunque
√<4 7 ¿2m.

Esempio 3 (Radice quadrata di un numero complesso qualunque, se l’argomento è un angolo


notevole).

Calcoliamo √<2 C 2m.

Esprimiamo l’argomento in forma esponenziale <2 C 2m 7 √8a


­
e otteniamo
ƒ Ž
¦

3 3
√<2 C 2m 7 »√8a G 7 ¿ √8a Ÿ 7 ¿ √8 ’cos R C m sin R“
F F
ƒ Ž ¦ ƒ Ž ¦

8 8
¸?√? ¸?I√? ¸?√? ¸?I√?
e, poiché cos Ÿ R 7 , sin Ÿ R 7 ne viene che √<2 C 2m 7 ¿ √8 ’ Cm “.
F F ¦
? ? ? ?

Esempio 4. Radice quadrata di un numero complesso qualunque (se l’argomento non è un


angolo notevole).

Calcoliamo √<2 C m. Esprimiamo il radicando in forma trigonometrica ed esponenziale:

poiché |<2 C m| 7 √5,


cd

<2 C m
2 1 1
<2 C m 7 √5 ’< Ci “7
√5 √5 √5

√5(cos ‡ C m sin ‡) 7 √5a ƒš ,


<2 `a
dove cos ‡ 7 < e sin ‡ 7 .
? >
√H √H

E’ sufficiente determinare una radice : l’altra abbiamo visto la otteniamo prendendo l’opposto.

√<2 C m 7 ¸√5a ƒš 7 √5a € .


À
ƒ ¦

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In generale quindi √<2 C m 7 ¿ √5a ƒ € 7 ¿ √5 cos C m sin .
À
¦ ¦ š š
? ?

Per ottenere una rappresentazione in forma algebrica determiniamo cos e sin utilizzando
š š
? ?
formule

cos 7 ¿»
š >¡Á š
? ?

sin 7 ¿»
š >I¡Á š
? ?

Per determinare il segno basta osservare che <2 C m si trova nel secondo quadrante, dunque
à ‡ à R e quindi à à , perciò cos Ä 0 e sin Ä 0. Dunque
Ž Ž š Ž š š
? G ? ? ? ?


>I
cos ? 7 » 7»
š >¡Á š √µ HI?√H
? ? >@


>I
sin ? 7 C» 7»
š >I¡Á š √µ HI√H
? ? >@

In definitiva

5 < 2√5 5 < √5


√<2 C m 7 ¿ √5 ÆÅ C mÅ Ç
¦

10 10

1.8 Le trasformazioni geometriche

Dalla definizione di somma fra numeri complessi, sappiamo che se ad un assegnato _ 7 T C mU


sommiamo i 7 V C mj otteniamo il numero _ C i 7 (T C V) C m(U C j).

Graficamente
cd
_Ci

Dunque sommare un numero


complesso equivale a effettuare una
_ traslazione.
i

`a

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Prendiamo ora un numero complesso _ 7 ‰a ƒš e moltiplichiamolo per il versore a ƒ¹ :
otteniamo

_ · a ƒ¹ 7 ‰a ƒ(š¹)
cd
‰a ƒ(š¹)

Dunque moltiplicare un numero


_ 7 ‰a ƒš complesso per un versore di
argomento ‘ conduce a una
rotazione di ampiezza ‘.
‘
‡
`a

Se moltiplichiamo _ 7 ‰a ƒš per un numero complesso arbitrario •a ƒ¹ risulta

_ · a ƒ¹ 7 (‰•)a ƒ(š¹)

Il prodotto ha perciò argomento ‡ C ‘ e modulo ottenuto dal prodotto dei moduli.

Esempio 1.

Dato _ 7 2 C m, rappresentiamo graficamente _ · m.


cd

Poiché m 7 a ƒ € , il numero _ · m è
¬
_·m

individuato dalla rotazione di _ in


senso antiorario di un angolo retto. _
1

2 `a

Esempio 2.

Rappresentiamo graficamente il numero complesso i 7 (1 C m)_, dove _ 7 <2 C m.


cd
_
1 C m 7 √2a , dunque i 7 (1 C m)_ è
¬
ƒ
¦

ottenuto a partire da _, effettuando una


rotazione in senso antiorario di G e
Ž
R

dilatando il vettore del coefficiente √2 4 `a

_Ci

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Esempio 3.

Rappresentiamo graficamente il vettore i 7 3a ƒ¤€ C 2m.


¬

cd Ž
i 7 a ƒ>? C 2m

Il numero i si ottiene da 3a ƒ ¤€ traslando


¬

secondo il vettore ”Ê 7 2m 7 (0,2) ovvero una


traslazione verso l’alto di due unità Ž
3a ƒ>?

`a

1.9 Rappresentazione grafica di insiemi di numeri complessi

Sappiamo che è possibile definire la distanza fra due numeri reali: precisamente, se B, f W P
chiamiamo distanza fra B e f il numero

j(B, f) 7 |B < f|

Ad esempio la distanza fra 2 e 5 è data da j(2,5) 7 |2 < 5| 7 3.

In modo del tutto analogo è possibile definire la distanza fra due numeri complessi: se
_, i W " chiamiamo distanza fra _ e i il numero

j(_, i) 7 |_ < i|
cd
i
|_ < i|
La definizione è giustificata dalla _
rappresentazione grafica e dalla definizione
di somma fra due numeri complessi. `a

_<i

<i

Quindi, ad esempio, l’espressione |_ < m| rappresenta la distanza tra un numero complesso _ e


il numero m, dunque l’insieme

È 7 8_ W " É |_ < m| 7 1 9
cd

è l’insieme dei numeri complessi con distanza


dal numero m pari a 1,
m

`a

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mentre l’insieme
cd

Ì 7 8_ W " É |_ < m| Ë 1 9

E’ il cerchio unitario di centro m 7 (0,1).

`a

Esempio 1.

Descriviamo nel piano di Gauss l’insieme

È 7 8_ W " É |`a(_)| Ë 1, |cd(_)| Ë 1 9


cd
Se interpretiamo i numeri
complessi come punti del piano 1
(B, f) le condizioni per
appartenere all’insieme sono
|B| Ë 1 e |f| Ë 1 ovvero i punti 1 `a
:(B, f) tali che <1 Ë B Ë 1,
-1

<1 Ë f Ë 1 descritti in figura <1

cd

L’insieme Ì 7 Íi W " É i 7 _ · a ƒ ¦ , _ W ÈÎ
¬
è 1

ottenuto dai punti di È per mezzo di una


rotazione antioraria di
Ž
G <1 1 `a

<1

Esempio 2.

Rappresentiamo graficamente l’insieme È 7 8_ W " É `a(_) < cd(_) 7 19.

Se _ lo rappresentiamo come punto cd

nel piano _ 7 (B, f) la condizione di


appartenenza di _ all’insieme diviene
B < f 7 1: nel piano di Gauss essa 1 `a

descrive la retta in figura <1

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Prova tu.

Rappresenta sul piano complesso i seguenti insiemi.

a) È 7 8_ W " É `a(_) C cd(_) 7 19.

b) Ì 7 8_ W " É `a(_) C Ïcd(_)Ð? 7 19.

c) Ñ 7 8_ W " É `a(_) Ò 19.

d) Ó 7 Í_ W " É < Ë T‰Š(_) Ë Î


Ž Ž
G G

e) Ô 7 Í_ W " É T‰Š(_) 7  , |_| Ë 2Î


Ž

f) Õ 7 Í_ W " É T‰Š(_) 7 ? , |_| Ò 1Î


Ž

g) Ö 7 Í_ W " É R Ë T‰Š(_) à G , |_| Ë 2Î


Ž

1.10 Il teorema fondamentale dell’algebra

Richiamiamo alcune nozioni incontrate negli studi passati.

Se :(B) un polinomio di grado p, diciamo che un numero reale V è una radice del polinomio :
se lo annulla, ovvero se :(V) 7 0. In tal caso esiste un polinomio ×(B) di grado p < 1 tale che
:(B) 7 (B < V) · ×(B).

Prendiamo ad esempio :(B) 7 B F < 1.

Il numero 1 è una radice, visto che :(1) 7 0. Inoltre :(B) 7 (B < 1) · (B ? C B C 1).

Consideriamo ora a titolo d’esempio il polinomio scomposto in fattori

:(B) 7 (B < 3)(B < 2)F (B C 4)?

Gli zeri sono 3, 2 e <4.

Il numero 3 annulla un fattore, 2 ne annulla tre e <4 ne annulla due.

Diremo che 3 è uno zero (o una radice) di molteplicità 1, 2 è uno zero di molteplicità 3 e <4 ha
molteplicità due.

tu..
Prova tu

Determina le radici e le relative molteplicità dei polinomi :(B) 7 B F < 2B ? C B e :(B) 7 B G .

31
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Nell’insieme dei numeri reali ogni polinomio si può scomporre come prodotto di polinomi di
grado uno o di grado due.

Alcuni polinomi di secondo grado sono ulteriormente scomponibili, come B ? < 3B C 2 e


B ? < 81 e altri no, come ad esempio B ? C B C 1 e B ? C 4.

Nel campo dei numeri complessi troviamo una proprietà molto comoda: un polinomio di
grado n è sempre scomponibile in n fattori di primo grado (eventualmente alcuni uguali tra
loro).

A titolo d’esempio consideriamo il polinomio

BG < 4

e scomponiamolo in fattori, supponendo di poter utilizzare solo numeri razionali. Otteniamo

(B ? < 2)(B ? C 2)

A questo punto il polinomio non è ulteriormente riducibile.

Potendo sfruttare anche i numeri reali possiamo scomporre il primo fattore ottenendo

œB < √2œB C √2(B ? C 2)

Nell’insieme dei numeri reali non possiamo scomporre ulteriormente: il polinomio di quarto
grado B G < 4 ha quindi (in P) due radici, <√2 e √2, entrambe di molteplicità 1.

Ora abbiamo però la possibilità di utilizzare un insieme più ampio: nell’insieme dei numeri
complessi B ? C 2 si può scrivere come œB < √2mœB C √2m: dunque in " il polinomio B G < 4 si
può scomporre come

œB < √2œB C √2œB < √2mœB C √2m

ovvero troviamo quattro radici, ¿√2 e ¿√2m, ognuna di molteplicità 1.

Questo risultato si può estendere: vale infatti il seguente

Teorema fondamentale dell’algebra

Ogni polinomio :(B) si può scomporre in n polinomi di primo grado del tipo (B < Bƒ ),
eventualmente alcuni uguali fra loro.

In altri termini: ogni polinomio di grado n ha esattamente n radici, contate con la loro
molteplicità.

Nell’insieme dei numeri reali non tutti i polinomi di secondo grado sono scomponibili : lo sono
nel caso l’equazione associata abbia soluzione.

32
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Ricordiamo che se :(B) 7 TB ? C UB C V è un polinomio di secondo grado e B> , B? sono i suoi
zeri (ovvero sono soluzioni dell’equazione associata :(B) 7 0), allora il polinomio è
scomponibile: in particolare TB ? C UB C V 7 T(B < B> )(B < B? ).

Sappiamo bene che non sempre equazioni di secondo grado hanno soluzioni reali: dalla
formula risolutiva

<U ¿ √U ? < 4TV


B>,? 7
2T
otteniamo soluzioni solo nel caso in cui il discriminante non sia negativo.

Questo non è più vero nell’insieme dei numeri complessi: in questo caso abbiamo visto che la
radice è sempre definita.

Nell’insieme " un polinomio di secondo grado ha sempre due soluzioni (eventualmente


coincidenti) ed è pertanto sempre scomponibile.

Osserveremo inoltre che le due soluzioni sono numeri complessi coniugati.

Esempio 1.

Risolviamo in " l’equazione _ ? C _ C 1 7 0 e scomponiamo poi in fattori il polinomio


_ ? C _ C 1.

Applicando la formula risolutiva

<1 ¿ √1 < 4 <1 ¿ √<3


_>,? 7 7
2 2

Poiché √<3 7 ¿√3m ne viene che _>,? 7 7< ¿ m, ovvero _> 7 < < m e
I>¿√Fƒ > √F > √F
? ? ? ? ?

_? 7 < ? C m.
> √F
?

Vale inoltre _ ? C _ C 1 7 _ C ? C m _ C?< m.


> √F > √F
? ?

Esempio 2.

Risolviamo l’equazione _ ? < 3m_ < 2 7 0.

Applichiamo la formula risolutiva

3m ¿ ¸(3m)? C 8 3m ¿ √<9 C 8 3m ¿ √<1


_>,? 7 7 7
2 2 2

e, poiché √<1 7 ¿m, risulta _>,? 7 . Dunque Ø 7 8m, 2m9.


Fƒ¿ƒ
?

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Esempio 3.

Risolviamo (_ < 1)? 7 m.

Dall’equazione segue subito _ < 1 7 √m. Visto che

R R √2 √2
√m 7 »a ƒ ? 7 ¿a ƒ G 7 ¿ cos
Ž Ž
C m sin  7 ¿ ® C m ¯
4 4 2 2

risulta _ 7 1 ¿  Cm , ovvero
√? √?
? ?

_> 7 1 < < m 7 Cm , _? 7 1C Cm 7 Cm


√? √? ?I√? √? √? √? ?√? √?
? ? ? ? ? ? ? ?

Esempio 4.

Risolviamo 2 C _ < m 7 3_g.

In questo caso conviene cercare la soluzione rappresentandola in forma algebrica. Poniamo


dunque _ 7 B C mf e otteniamo 2 C B C mf < m 7 3(B < mf) e, svolgendo i calcoli

2 C B C m(f < 1) 7 3B < m3f

Poiché due rappresentazioni algebriche descrivono lo stesso numero complesso se e solo se


hanno la stessa parte reale e la stessa parte immaginaria, uguaglianza è verificata se

2CB 73 }
|
f < 1 7 <3f

ovvero se B 7 1, f 7 G. La soluzione cercata è pertanto Ø 7 Í1 C G mÎ


> >

Esempio 5.

Risolviamo _ F |_| < _g 7 0.

In questo caso è conveniente cercare la soluzione nella forma esponenziale _ 7 ‰a ƒš .

Poiché |_| 7 ‰ e _g 7 ‰a ƒ(Iš) risulta ‰ F a ƒFš < ‰a ƒ(Iš) 7 0 da cui ‰ F a ƒFš 7 ‰a ƒ(Iš) .

Visto che ‰ è un numero reale positivo possiamo semplificare ottenendo ‰ ? a ƒFš 7 a ƒ(Iš) .

Sappiamo che due espressioni in forma esponenziale descrivono lo stesso numero se hanno lo
stesso modulo e se gli argomenti differiscono per un multiplo di 2R perciò

‰ ? 7 1, da cui ‰ 7 1
3‡ 7 <‡ C 2kR, da cui ‡ 7 k ?
Ž

La soluzione si può esprimere come a ƒ³ € : in definitiva Ø 7 8¿m, ¿19.


¬

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1.11 Esercizi di ricapitolazione

Esercizio 1.

Rappresenta i seguenti numeri complessi e i loro coniugati in forma algebrica e esponenziale

a) _ 7 (0,3) b) _ 7 (5,0) c) _ 7 (<1, <1)

Esercizio 2.

Rappresenta i numeri complessi in forma trigonometrica ed esponenziale

a) _ 7 3 C 6m b) _ 7 m c) _ 7 2 d) _ 7 <√3 C m e) _ 7 3 < 7m

Esercizio 3.

Rappresenta in forma algebrica e come punti nel piano complesso i numeri


µ
a) a ƒŽ b) 2a IƒŽ c) -a ƒ ­ d) 3a ƒŽ e) 3a ƒ@ f) 4a ƒ € g) <2a Ù
¬ ¬
h) 3a ƒ €Ž
­
ƒ Ž

Esercizio 4.

Rappresenta nel piano di Gauss i numeri complessi che soddisfano le seguenti condizioni

a) `a(_) < cd(_) 7 2 b) |_ < 1| 7 3 c) |_ < 1| Ë 5 d) T‰Š(_) 7 e) 0 à |_| Ë 1


Ž


Esercizio 5.

Determina l’inverso e l’opposto dei seguenti numeri

a) m b) ƒ c) – m d) 2 < m e) 2a ƒ € f) 2a Iƒ ­
¬ ¬
>

Esercizio 6.

Determina il coniugato e il quadrato di

a) 1 < 2m b) 4 < 3m c) 4a ƒ € d) 3a ƒ€Ž


¬ ­

Esercizio 7.

Stabilisci se |_ ? | 7 |_|? è vera per ogni _ W ". Nel caso non sia sempre vero, determina quali
numeri complessi hanno questa proprietà.

Esercizio 8.

Calcola
>@@ >Iƒ Ÿ
a) m FŸ b) (1 C m)>@@ c)   d) >ƒ
>
√FIƒ

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Esercizio 9.

Calcola

a) C b) (1 C m)F < (1 < m)? c) < d) (?Fƒ)(>Iƒ) e) |1 C m|?@ : |1 < m|>Ÿ


> ? Fƒ ?Iƒ F
?Iƒ ?ƒ ?Iƒ ƒ

f) (1 C 2m)G < (1 < 2m)G

Esercizio 10.
?Iƒ \
a) Determina a in modo che   sia reale. Ïprova a svolgere i calcoli sulla base…Ð
Fƒ

b) Determina k in modo che sia immaginario.


>I³ƒ
³ƒ

Esercizio11 .

Esprimi in forma algebrica i seguenti numeri complessi

a) 3(cos 0 C m sin 0) b) 7 cos ? C m sin ?  c) 3 cos  C m sin  


Ž Ž Ž Ž

Esercizio 12 .

Ricorda che tipo di trasformazione produce

a) la somma di un numero complesso b) la moltiplicazione di un numero complesso

Esercizio 13.

Rappresenta graficamente gli insiemi

a) È 7 8_ W ": |_| Ë 2, `a(_) Ò 0 Û cd(_) Ò 09 e Ì 7 ¶i W ": i 7 œ√2 C m√2_, _ W È ·.

b) Ñ 7 Í_ W ": |_| Ò 2, T‰Š(_) 7 >?Î e Ó 7 8i W ": i 7 _m, _ W C9.


Ü

c) Ô 7 Í_ W ": arg(z) 7 F Î e Õ 7 ¶i W ": w 7 √z·.


Ü

d) Ö 7 8_ W ": |z| 7 29 e ‹ 7 8i W ": w 7 z ? 9.

e) c 7 8_ W ": |z| 7 |z < 2|9 e Þ 7 8i W ": w 7 z C 19.

f) ß 7 8_ W ": cdÏ(4 < m)_Ð 7 29 e 8i W ": i 7 (1 C m)_9.

Esempio 14.
 
Calcola   C  .
I>ƒ√F I>Iƒ√F
? ?

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Prof. Christian Facchini email: christian.facchini1975@gmail.com
Esercizio 15.

Calcola le seguenti potenze


F ?
a) (<m)F b) §4 cos C m sin ¨ c) (<1 < m)G d) <2a ƒ ­ 
¬
Ž Ž
 

Esercizio 16.

Ricorda la definizione di radice n-esima in P e in ".

Esercizio 17.

Determina le radici n-esime dell’unità per n72, n73, n74 e n75.

Esercizio 18.

Calcola le radici quadrate e cubiche in " dei seguenti numeri complessi

a) <4 b) 7 c) i d)-i e) 1 C m f) 2 < √3m

g) 4 cos  C m sin   h) 8a ƒ ­ i) <a ƒ€Ž l) <


¬ ­
Cm
Ž Ž √? √?
? ?

Esercizio 19.

Scomponi in " i seguenti polinomi

a) _ ? C 9 b) B ? C B C 1 c) B ? < 2B C 5 d) _ F < 2_ ? C 3_ e) _ F C _ ? < 2

Esercizio 20.

Risolvi le seguenti equazioni nel campo complesso

a) _ ? < 2_gcd(_) C `a(_) 7 0 b) _ F 7 9|_| c) (_ < 1)? 7 m d) (_ ? < m)? 7 <4

e) _ ? < _g 7 6 f) _g F 7 |_|? g) 27_ F |_| 7 _g h) _ F C _ < 2 7 0 i) _ C _g 7 m l) m_ F C 1 7 0

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Prof. Christian Facchini email: christian.facchini1975@gmail.com

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