Vita
Francesco Castelli, soprannominato Borromini, nacque a Bissone, sul lago di Lugano, nel 1599 da un architetto della
famiglia Visconti. Si trasferì:
Prima a Milano, dove lavorò come scalpellino probabilmente nei cantieri del Duomo e conobbe le opere di
Bramante
Poi a Roma, dove entrò nella bottega di Carlo Maderno.
A Roma:
Impersonò un’altra tendenza dell’architettura barocca, più insofferente nei confronti delle regole
Reinventò il linguaggio architettonico degli antichi, dichiarando di non voler essere copista di nessuno.
Proprio per sbarazzarsi dell’avversario, Bernini raccomanderà Borromini per fargli ottenere il ruolo di architetto
presso La Sapienza. In tale veste Borromini ebbe l’incarico per la sua prima opera, ovvero San Carlino alle Quattro
Fontane a Roma nel 1634, anno in cui iniziò la sua attività indipendente di architetto.
Ossessionato dal crescente successo di Bernini, Borromini:
Cadde in una profonda crisi psicologica in seguito alla salita al trono di papa Alessandro VII
Morì suicida a Roma nel 1667
Aspetti
Borromini:
Accumulò nella sua biblioteca moltissimi libri di architettura, a testimonianza del suo carattere curioso,
atteggiamento raro fra gli architetti del suo tempo.
Operò solo come architetto, a differenza dell’antagonista polivalente Bernini:
o Emancipandosi dalla tradizione rinascimentale secondo cui l’artista dovesse essere universale, cioè
esperto nel maggior numero possibile di discipline.
o Portando alla nascita del moderno concetto di “specializzazione”, per cui un artista dedica tutte le
proprie energie in un unico campo nel quale si tende ad essere eccellenti
Inferiori, tuscaniche, hanno l’abaco prolungato fino a costruire un architrave, continuo e mistilineo, infatti:
o Retto nelle porzioni di muro
o Curvo in corrispondenza degli archi
Superiori sono trabeate
Borromini inoltre:
Distribuì gli intervalli delle colonne con un ritmo alterno (più larghi e più stretti)
Eliminò gli angoli trasformandoli in corpi convessi, facendo diventare la pianta un ottagono irregolare con:
o 4 lati curvi
o 4 lati rettilinei
Basata sull’ellisse
Costituita dal succedersi di rientranze e sporgenze
Su cui si sovrappone il perimetro mistilineo dell’edificio, animato ulteriormente da semicolonne addossate
alle murature.
La trabeazione ininterrotta, impostata sulle pareti ondulate, sostiene un’aula con 4 esedre sulle quali si innalza
una cupola ellittica:
Crisi dell’assolutismo monarchico, manifestatosi con Luigi XIV di Francia e terminata con:
o La Rivoluzione francese del 1789
o L’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte
Nascita in Francia dell’Illuminismo, un rivoluzionario movimento di pensiero che conduce ad una nuova
condizione dell’uomo moderno che aspira a vivere seguendo i “lumi” della ragione, cioè secondo quanto la
sua intelligenza gli suggerisce.
I pensatori illuministi sottopongono ad un’indagine razionale anche l’arte, affermando che quest’ultima non deve più
imitare la natura, ma analizzare in modo quasi “scientifico” la realtà del mondo e delle sue forme.
Tuttavia nei primi decenni del ‘700 il gusto predominante è ancora quello barocco che tendeva a privilegiare l’effetto
scenografico, l’invenzione fantastica e le decorazioni preziose. Ne consegue un’inevitabile spaccatura:
Architettura Rococò
L’architettura dello stile Rococò è caratterizzata da:
Progettazione di edifici:
o Bassi e leggeri
o Dalle forme ondulate
o Con cortili e spazi aperti verso il paesaggio, con cui erano in sintonia
Uso di forme naturali e dell’asimmetria
Semplicità degli esterni, in contrasto con la sfarzosità degli interni, caratterizzati da decorazioni e ornamenti
preziosi, linee curve e intrecci capricciosi, ori e stucchi preziosi, pitture, statue, specchi luccicanti.
Se nell’arte barocca il decoro era concepito come qualcosa di esteriore, un’aggiunta che non contraddiceva le
forme tradizionali, nel ‘700 divenne la sostanza stessa dell’oggetto.
Pittura Rococò
La pittura dello stile Rococò è caratterizzata da:
Scultura Rococò
La scultura dello stile Rococò è caratterizzata da:
Realizzazione di oggetti di piccole dimensioni, con materiali delicati, come la porcellana e lo stucco, che è in
grado di realizzare estrose decorazioni di grande effetto scenografico essendo dipingibile e colorabile
JUVARRA
Vita
Filippo Juvarra nacque a Messina nel 1678 da padre artigiano orafo, dal quale Juvarra apprese il gusto per l’arte. La
sua formazione artistica avvenne a Roma, dove:
Basilica di Superga
Juvarra progettò nel 1717 la Basilica di Superga, che:
Coperto da una slanciata cupola michelangiolesca che poggia il suo tamburo sopra l’anello della trabeazione,
eliminando i pennacchi.
Preceduto da un pronao a pianta quadrata, ripreso dal Pantheon, delimitato da 8 colonne a fusto liscio con
capitelli corinzi
Affiancato da 2 campanili gemelli ripresi dalla Chiesa di Sant’Agnese a Roma di Borromini
Seguito da un monastero che presenta un vasto cortile rettangolare porticato sui 4 lati
Juvarra:
Destinata alle feste e alle battute di caccia nelle campagne circostanti, eventi principali della vita di corte del
‘700
A Stupinigi, nella periferia Sud-occidentale di Torino
La Palazzina di caccia di Stupinigi è un edificio complesso e articolato che:
Si inserisce perfettamente all’interno di un giardino che si articola in un gioco geometrico di aiuole e viali,
secondo la moda francese
Presenta:
o Un grande salone ellittico, che:
È coperto da una cupola in rame e bronzo sulla quale è posizionata la scultura di un cervo,
simbolo della caccia
Si sviluppa per l’intera altezza dell’edificio
Presenta, in corrispondenza del 1° piano, un ballatoio balaustrato
o 4 corpi edilizi più bassi, disposti a croce di Sant’Andrea, che:
Si diramano dal corpo centrale ellittico
Ospitano gli appartamenti reali e quelli per gli ospiti
o Corte d’onore ettagonale formata dai locali di servizio.
Conta 137 camere e 17 gallerie
Le facciate esterne, fra loro sfalsate in altezza e snodate in angolazione, come in una sorta di ferro di cavallo:
Vita
Luigi Van Wittel, italianizzato in Vanvitelli nacque a Napoli nel 1700 da un vedutista olandese. Nel 1701 la famiglia
Vanvitelli si trasferì a Roma, dove Luigi:
Si formò presso l’architetto Fontana
Conobbe Juvarra
Partecipò a diversi concorsi, come quello per la facciata della basilica romana di San Giovanni in Laterano
Venne nominato nel 1726 architetto della Fabbrica di San Pietro, dove progettò, con l’ingegnere veneziano
Poleni, un sistema di rinforzo della cupola vaticana, mediante cerchiature con catene di ferro, che gli fece
raggiungere una fama europea.
Aspetti
Vanvitelli:
Ha fatto emergere diversi aspetti ingegneristici in quanto evidenziò che la fisica, la matematica e la
geometria andavano a completare scientificamente la creazione degli edifici in quanto con queste discipline
la solidità degli stessi veniva assicurata.
Semplificò il linguaggio tardobarocco, ritrovando la morfologia classica. Secondo alcuni critici infatti, Vanvitelli
fu un precursore del neoclassicismo.
Reggia di Caserta
Il sovrano illuminato di Napoli Carlo III di Borbone nel 1752 affidò a Vanvitelli la realizzazione di una residenza reale
a Caserta:
Considerato un luogo sicuro in quanto lontano da:
o Eruzioni del Vesuvio
o Attacchi dei pirati
Che dovesse diventare simbolo dello Stato Borbonico
La reggia è un blocco rettangolare, con un grandissimo spazio interno diviso in 4 cortili, ciascuno di 3800 m2, da 2
bracci che intersecano perpendicolarmente nel punto mediano le facciate, le quali presentano un piano terra e un
ammezzato a bugnato che forma un basamento per il piano nobile e il 2° piano, i quali sono scanditi da una semplice
sequenza di finestre sormontate da frontoni, alternativamente triangolari e centinati.
Sulle 2 facciate esterne maggiori, i punti di innesto del braccio centrale e delle ali laterali, cioè le 2 facciate minori,
risultano lievemente aggettanti rispetto al piano stesso della facciata, la quale non risulta così monotona e ripetitiva.
Al centro dei 2 lati maggiori, gli ingressi sono nobilitati da 2 prospetti templari. Ai 4 angoli della reggia, gli ordini
giganti di colonne addossate, che marcano gli avancorpi sorgenti, incorniciano simmetricamente tutte le facciate.
Cuore dell’intero edificio è il grande atrio ottagonale:
Ove i 2 bracci mediani si intersecano dando origine ad una prospettiva molto scenografica
Definito al piano terreno da una complessa intersezione di volte a botte
Dal quale si diparte lo Scala Cerimoniale:
o Larga 18,5 metri
o Dotata di 117 gradini
o Ornata di rilievi e balaustre marmoree
o Composta da una rampa principale che, in corrispondenza del pianerottolo che la interrompe, si
divide in 2 ulteriori rampe parallele, ciascuna presieduta simbolicamente da un leone in marmo
bianco.
Nella reggia sono inoltre presenti:
4 torri angolari
Cupola centrale
Sul retro della reggia si estende anche un immenso parco: