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Dispensa di documenti
Analisi di documenti
Gabriella Olla Repetto, Il primo Liber curiae della Procurazione
reale di Sardegna (1413-1425), Roma, Ministero dell'Interno, 1974
Per approfondimenti
Thomas N. Bisson, La Corona d'Aragona. Storia di un regno
medievale, Genova, ECIG, 1998
Olivetta Schena e Sergio Tognetti, La Sardegna medievale nel
contesto italiano e Mediterraneo (sec. XI-XV), Noceto, Monduzzi,
2011
Francesco Paolo Tocco, Il Regno di Sicilia tra Angioini e Aragonesi,
Noceto, Monduzzi, 2008
24 Febbraio 2022
2 marzo 2022
E se per una circostanza non avesse validità per ... codicilli che non
hanno eredi ... Beni come se non avesse fatto testamento, da
destinare alla diocesi (percorso normale, il testamento serve a
rafforzare) così quando avrò abbandonato la terra e nel caso che il
Signore abbia previsto che io compaia prima davanti al suo tribunale
... tu santa Chiesa Oscense (riferimento all'istituzione che sta
ereditando i beni) ... ti istituisco erede e dispongo che tu lo sia tanto
per donazioni paterne quanto per donazioni materne (asse ereditario
confluisce nel patrimonio di entrambi i genitori) ... Tutto il resto
resta esclusi dal testamento (ad esempio qualcosa che ha acquistato)
per il quale (sulla base di queste decisioni) chiedo al pontefice di
questa chiesa (pontifex. Abituati al latino di Cicerone, ma qui non è
un pontefice classico, ma il vescovo) andando frequentemente nei
suoi possedimenti .... completamente eredità mia (ex integro,
l'eredità è integrale. Nella donazione vista in precedenza si parlava
della sua parte, in presenza di co-eredi. Informazione in più)
residendo lì possa decidere qualsiasi cosa su questi beni rivendicare
per se stessa la suddetta eredità con edifici servi ... Si tratta di
un'azienda dunque.
Per evitare che una carta possa entrare in collisione con una
precedente, è bene citarla e convalidarne il suo valore, a garanzia di
chi ha avuto in precedenza dei beni. Richiamata la carta di
donazione al monastero vista giovedì scorso.
3 Marzo 2022
Dato di partenza, spartiacque, inizio invasione araba, 711. Prima
emirato poi califfato. Trasformazione politica, culturale, ma non
cesura netta. Prima fase con sorta di convivenza, tra vecchi
esponenti classe dirigente e nuovi. Possibilità di miglioramento con
arabi, furono favoriti. Penisola iberica divisa con gruppi etnici
diversi: Cordoba nuova capitale, ci sono realtà che competono con
Cordoba. Spazi autonomi: regioni più lontane, pirenaiche, da
Cordoba. Sui Pirenei troviamo comunità di cristiani che parte dello
stato visigoto, costretti a spostarsi verso le montagne: pochissime
città, aldee, piccole comunità, villagi, con economia basata su risorse
del bosco, allevamento e agricoltura retrograda. Parti collinari per la
coltivazione. Decenni per la conquista, dopo il 714, conquista di
Saragoza, rivolte poi sedate. Metà VIII secolo penisola araba, ma il
grande mondo arabo dall'Egitto fino all'Iberia politicamente
disgregato. Nel 741 grande ribellione delle tribù berbere contro
potere centrale, all'ordine esercito siriano che diventa lo zoccolo
duro e diventa l'élite che governa nella penisola. Alandalus è
qualcosa di disunito e questo porta nel momento in cui a nord
l'affermazione del regno franco, a favorire i franchi. Nascono rivolte
fomentate dagli stessi governatori, che si appoggiano alle forze
franche (Pipino il Breve, padre di Carlomagno) e ribellione città di
Barcellona, il barì, il governatore, per spazio di autonomia rispetto
alla Codoba siriana. Cicli carolingi che ruotano alla figura di
Orlando e Roncisvalle, la lotta contro gli arabi (778). Non è solo un
tentativo di conquista ma risultato di avvicinamento politico tra
governatori arabi e franchi. Filo rosso fino al 1300: dialogo sempre
presente tra regni cristiani e arabi nella penisola, relazioni tra regno
di Aragona e governanti di Saragoza, contro il potere centrale.
Truppe musulmante che combattono a fianco re aragonesi, re
cattolici. Questo cancella la visione di Spagna divisa in due, tra
musulmani e cristiani. Relazioni tra due etnie molto fitte. La
penisola iberica era una terra di mezzo. Cultura musulmana, ebraica
e cristiana. Tra 782 783, quando sedate definitivamente le ribellioni
di Solimano di Saragoza e altri, secondo fonti, si inizia a trovare
serie di potentati, signori cristiani che si trovano in Aragona,
comunità di montagna, controparte militare. Prime scaramucce,
accordi. Grandi latifondisti, uomini con forte disponibilità militare,
zone di frontiera, a valle presenza araba. Prima Pipino poi
Carlomagno riconoscono questi potentati e li usano. Nascono le tre
grandi contee: Sobrarbe, Ribagoza e Aragona. Siamo nel IX secolo,
fonti arabe e franche. Oriol, il primo noto personaggio relativo
all'Aragona, altro conte Adnargalinde, che entra con il genero,
Garcia Malo, esponente della contea di Sobrarbe, fino a che il figlio
diAdnargalinde riesce a riprendere il potere e arriva la figura di
Adnar II. Sposa la regina di Pamplona. Dopo morte di Carlo Magno,
il regno franco si indebolisce e questi conti acquistano potere e
sempre in competizione tra loro. Fino al 1030, quando Sancho III el
Mayor, re di Navarra, con capitale Pamplona (concetto di regno
come patrimonio personale del re. Quando ci sono conquiste, poi
divisione con figli. Scontri tra fratelli, zii e nipoti. Stato patrimoniale
dura fino al 1200, quando regno come un'entità indivisibile. Rami
collaterali per altri patrimoni personali), muore, dopo aver costituito
un regno molto ampio, che comprende la contea di Castiglia, e
divide tra i suoi quattro figli, Ramiro ha l'Aragona. Il padre sa che
potrebbe creare lotte, e chiede di riconoscere Garcia, che ha ricevuto
la corona di Pamplona, come re (gli altri sono contee, non regni).
Ramiro è un figlio illegittimo, ma riesce a portare una politica
intelligente, stringendo accordi con l'Aquitania, tramite matrimonio,
poi scontro con fratello Gonzalo, acquisizione contee di Sobrarbe e
Ribagorza, accordi con altri fratelli fino a rendere l'Aragona
indipendente. Lo sappiamo dalle intitolazioni: Ramiro non si
definisce re, ma le fonti lo chiamano figlio di re e come un re (le
cronache, che risalgono alla fine 1200. Chi le fa sono intellettuali,
patrocinati dal re se vivono a corte. Anche i monasteri sono
patrocinati dal re), conferiscono uno status. Hanno fotografato il
passaggio da una dignità non regia a una regia, che arriva con il
figlio di Ramiro I, Sancho Ramirez, regno tra 1064 e 1094, periodo
di Gregorio VII che emana dictatus papae, nel 1065, che sancisce la
trasformazione del pontefice come monarca. Il pontefice si pone in
strettissima collaborazione e competizione con l'imperatore: il papa
diretta emanazione del sommo sovrano, di Dio, e quindi si poneva al
di sopra dell'imperatore. Cerca di controllare la Chiesa, diocesi
autonome, con liturgie iberiche ... non romane, particolarità
regionali. Da Gregorio VII si cerca di uniformare la Chiesa. Sancho
Ramirez non è ancora re, ha il controllo dei territori pirenaici, linea
di confine tra mondo cattolico e musulmano, può giocare ruolo
determinante: da un lato collaboratore del papa in cambio di
qualcosa. Nel 1068 pellegrinaggio a Roma, incontro con il papa che
lo nomina miles sancti Petri (miles in Du Cange. Figura militare,
soldato, ma anche colui che è cinto dal cingolo militare, il cavaliere.
Poi però segnalato che è in relazione con il principe, come signore
politico. Il miles è un soldato ma anche un vassallo), soldato di San
Pietro e anche cavaliere di San Pietro inteso come vassallo, che
riconosce San Pietro come suo signore. San Pietro è il primo
pontefice e quidni Sancho Ramirez diventa soldato e vassallo di San
Pietro: superiorità rispetto alle altre forze politiche, e legando alla
Chiesa, dove Gregorio VII ha sancito la sua supremazia. Sancho
diventa braccio armato del papa: riorganizza le diocesi (nel mondo
ecclesiastico altra entità che creava problemi erano i monasteri, i
capitoli dei monasteri e delle cattedrali. Realtà acquisito dei
patrimoni immensi. Vescovi e monasteri con patrimoni enormi.
Dovevano tornare sotto controllo di Roma) e inizia a stabilire un
controllo territoriale, anche liturgico. Finalità era di superare il rito
mozarabico e arrivo del rito romano (problema fino al 1500, alcune
cose discusse ancora nel concilio di Trento. Con la diffusione della
stampa, rinnovamento dei messali). Operazione di conquista dei
territori arabi: espansione verso città di Jaca. Lentamente
acquisizione di nuovi territori, sotto Sancho Ramirez e sotto sancti
Petri, Chiesa, e quindi organizzazione ecclesiastica con diocesi,
capitoli, fondazione o rifondazione nuovi monasteri.
Riorganizzazione civile e religiosa. Il 1076 anno importante, quando
problema tra Garcia, ucciso in battaglia da Ferdinando, che è re di
Castiglia. Tutti competono per il regno di Pamplona, per un
decennio. Si risolve con creazione di una nuova contea, quella di
Navarra, che spetta ad Alfonso, nipote di Ferdinando di Castiglia, ma
data in feudo a Sancho Ramirez d'Aragona. Aragona diventata. Da
conti si è passati a soldati di san Pietro, da avere un territorio
prevalentemente montuoso e economia agro pastorale, a territori
nella valle e città come Pamplona. Quindi anche trasformazione
economica. Controllo dei passi di Rogivalle e Somport, via di
accesso al mondo franco. Rafforzato il punto di Santiago, diventa un
luogo di pellegrinaggio e questi passi fanno parte della lunga via da
Roma a Santiago. Con i pellegrini, passano mercanti e merci. Porta
d'accesso per penisola iberica e per spagna musulmana e verso
l'Europa franca, germanica, Italia. I musulmani sono anche abili
mercanti, commerciano merci preziose (seta, vetro ...) che arrivano
in Europa da questa via. Aragona possiede questi passi e può
chiedere la dogana. In realtà mercanti cristiani che commerciano con
arabi e poi si spostano. Fiere, grandi mercati, delle città sono le
piattaforme commerciali. Da centro pastorale e montuoso a qualcosa
di molto diverso: si inizia a coltivare, perché si espande a sud, verso
la pianura. Il fatto che passano dei mercanti e che l'Aragona si trovi
in una delle più grandi direttrici commerciali europee. L'Aragona
non ha mercanti, ma solo commercianti che portavano merci di
basso valore nei villaggi. La monarchia doveva impostare una
politica commerciale che favorisca la nascita di un ceto mercantile.
Due modi: prova a ripopolare e costruire città, favorendo
l'immigrazione verso le città, in modo che diventino punti di
appoggio per il commercio, come Java. Si rendono franche le città,
dai dazi e dal potere feudale. Nasce uno dei primi fueros, codici di
leggi che hanno valore urbano (alle immunità locali ed ai privilegi
goduti nella Spagna medievale da città, feudi, enti ecclesiastici ed
intere regioni ). Norme per la vita cittadina ma anche le concessioni
date dal potere reale: coloro che diventano cittadini non devono
rispondere all'autorità feudale. Arrivi dall'Aragona, contee e regioni
circostanti e dalla Francia, tanti uomini di chiesa francesi. Francos,
liberi dalle franchigie, e molti francesi, con relazioni familiari, basi
che favoriscono i commerci, in Francia. Esponenti di una famiglia da
una città ad un'altra, si stanziano in altre città e rafforzano i legami
con la città di origine. Punti di appoggio per i commerci.
Posizionamento a Jaca da Tolosa, si ha una relazione commerciale
Tolosa e Jaca. Tanti fili di questo tipo, rete commerciale. Favorisce i
commerci e la monarchia, che incassa i dazi. Danno al potere feudale
che di colpo privato di alcuni territori. La politica di Sancho
Ramirez, seguita da tutti gli altri, dopo la reconquista. Alcuni storici
in evidenza indebolimento dei feudatari, ma in realtà il quasi sovrano
cerca di rafforzare i feudatari più vicini a lui perché territorio di
confine e impostata una reconquista. I feudatari garantiscono il
controllo del territorio e la forza militare, apporto di cavalli e
cavalieri, fanti. Tentativo di rafforzare la componente sociale dei
feudatari vicini al re, con concessioni di territori, diventano vassalli
del re, o controllo di un passo, una dogana, un'imposta su vino o
altro, concessioni fiscali. Fedeltà dei vassalli e il sovrano non si
occupa direttamente del dazio. Rafforzamento della sovranità e con
delega dei poteri maggiore libertà di azione per altro. Chi non
rispetta il patto, incorrono nell'ira regia, perdere il favore del
monarca, feudatari condannati a esili, perdita di beni e delegittimati
agli occhi dei propri vassalli. Altra faccia della medaglia: questi
vassalli del re che ottengono territori, incarichi, concessioni fiscali,
cercheranno di patrimonializzare, ossia che concessioni rimangano
in famiglia, almeno praticamente, di fatto, non teorico (riconoscono
che devono ritornare al re). Padre che ottiene un feudo o una
piazzaforte o una tassa, diritto che passi al figlio e al nipote ... In
teoria è una concessione momentanea, ma in pratica resta in mano
alle famiglie nobili. Patrimonializzazione di beni pubblici. Si
arriverà a scontri, lotte, e sovrano che si trova dei limiti imposti dai
suoi stessi feudatari. Quando monarchia più forte, cerca di
riacquistare dei poteri e riacquisire la sua centralità. I feudatari si
oppongono, ma raramente allo scontro diretto perché legame stretto
tra re e feudatari, bisogna trovare un equilibrio, ossia le Cortes ...
9 Marzo 2022
Sancho Ramirez, miles Sancti Petri. Momento particolare della
Chiesa, riforma gregoriana, Pontefice vuole essere il potere
universale, non uno dei poteri. Principe spagnolo azione di
reconquista, con forte legittimazione e uomo di fiducia del papa.
Morte dei fratelli e lotte, riesce ad entrare a Pamplona e acquisisce
contea di Navarra. Trasformazione sociale ed economica, fueros e
franchigie, nascita società mercantile, ripopolazione città ... Si entra
nell'XI secolo. Pietro I figlio di Sancho, dura dieci anni, che allarga i
confini dell'Aragona verso il potentato di Saragoza (taipa, presa nel
1094). Altra tipologia di fonte, la cronaca, un testo letterario che
registra delle memorie da parte di un potere politico, che quindi ha
interesse a registrarla in una maniera utile, favorevole al suo potere,
non solo per il sovrano ma anche per i suoi predecessori, per
legittimare il suo potere (colpo di stato, modo poco chiaro ...
delegittima se stesso e i suoi successori). NEL 400 FAMIGLIE
RICHIEDONO INCARICHI CAPO DELLA PIAZZAFORTE DI
CASTELSARDO E NEL CURRICULUM ANTICHITÀ DELLA
FAMIGLIA E CITA LE CRONACHE, COME SCRITTO IN ... UN
MIO PREDECESSORE COMBATTÈ NELLA BATTAGLIA DI ...
SIGNIFICATO POLITICO IN OGNI PARTE DELLA CRONACA:
CONTESTO DI CURIA DEL MONARCA, SU INCARICO DI
UNA CITTÀ O IMPULSO DI UN VESCOVO ... FAMIGLIE PESO
CHE SPINGONO PER FISSARE MEMORIA MA
SOPRATTUTTO PRENDERE COSCIENZA CHE ESSERE
PRESENTI IN UNA CRONACA POSSIBILITÀ DI
DIMOSTRARE IL PROPRIO LIGNAGGIO.
CRONACA ANALIZZATA NASCE NELLA CURIA DI
BARCELLONA, SU IMPULSO DI PIETRO IV, 200 ANNI DOPO
10 MARZO 2022
RICEVUTE, SORTA DI CANTILENA FINE 400, ORISTANO.
SERIE DI CARTE CON DENTRO UN QUADERNETTO
FRUTTO DELLO SPOSTAMENTO DELLO SCRIVANO.
PARTENDO DA FONTI MOLTE DIVERSE SI TROVANO
ELEMENTI MOLTO UTILI DI VARIA NATURA, COME
POESIE ...
ANALISI DEGLI ERUDITI DEL 700 E 800, I REGESTI IN TRE
RIGHE AGGIUNTI ALL'INIZIO DEL DOCUMENTO. MOLTI
STORICI PARTONO DAI REGESTI MA COSÌ SI FANNO
GUIDARE. POTREBBE NON ESSERE L'UNICA PISTA.
CONVIENE RESTRINGERE IL CAMPO, SEGNARE I
PERSONAGGI.
Con un semplice cerca riusciamo a ritrovarci quel dato.
Secondo quello che si sa morirono ai 30000 mori, sia a cavallo che a
piedi, mentre di cristiani duemila (i numeri per dimostrare qualcosa,
la forza militare di quel re e cavalieri, il favore di Dio) e dai colpi
delle mazze ci furono molti morti e per questo il re fece grazie a quel
Fortunio che prese il nome di Mazza e fu un cavaliere di gran
lignaggio ....
Le theatre d'honneur et de chevalerie ... pag 1164 vicenda Pedro
Massa discendente di Fortunio Mazza...
Nel 1629 richiamata origine della famiglia dalla battaglia narrata
nella cronaca, motivare la nobiltà delle famiglie.
16 Marzo 2022
Cronaca di San Juan non tratta del testamento.
Pag. 50
Morto don Alfonso, i regni rimasero senza re per un anno ... fu
deciso che venisse eletto come re Don Pedro Atares ma si comporta
da re prima di essere eletto, iniziò a diventare orgoglioso (trattati del
buon sovrano, esempio Tommaso d'Aquino, Machiavelli. Orgoglio
non è una qualità del principe. Persona modesta, magnanima.
Orgoglioso diventa altezzoso, cattivo re) ... perde il suo diritto, ma
qualche discendente poteva mettere in dubbio la legittimità di Pietro
IV ... La cronaca mette in chiaro perché la delegittimazione di Pedro
era giusta ...
Iniziò ad essere altezzoso senza guardare ai buoni comportamenti
(hybris dei greci) per cui molti nobili aragonesi furono disgustati e
messi da parte e decisero di convocare le Corti generali...
Pedro era sicuro che le Corti gli avrebbero affidato il regno
Pag. 51 riga 43
Manca il testamento, sul quale pochi dubbi di autenticità, nonostante
stia parlando del cambiamento della dinastia ... Le cronache sono
documenti di propaganda, non citare un qualcosa non significa che
l'autore non ne fosse a conoscenza. Non se ne vuol parlare perché
può creare un problema alla dinastia.
Contee catalane, sul Mediterraneo. Nascona dopo arrivo arabi, 711
d.C. Ai piedi dei Pirenei, comunità politiche ed economiche
cristiane. Quando tentativo di avanzata di Pipino e Carlo Magno,
appoggio dei signori locali trasformati in conti. Contee
organizzazioni carolingie ai confini del regno. Carlo Magno si
appoggia al più forte, ma dopo fine mondo carolingio tanti mettono
in discussione, alcuni cercano di superare gli altri conti. Il conte di
Barcellona politica intelligente con matrimoni e ceti commerciali,
diventa contea più potente, relazioni feudali più forti, tanti vassalli
conti. Il conte di Barcellona acquisisce uno stato diverso de facto.
Nasce l'autorità supracomitale: morte di Goffredo il Peloso, ultimo
conte di nomina franca, 897 (Legittimazione dei conti catalani e
franchi si conservavano de iure, con una carta, questo diritto di
vassallaggio. Continuano le nomine ma in realtà alcuna relazione
politica. Nomine bizantine e nascono i giudicati, come frutto della
volontà bizantina ma in realtà alcun legame con Bisanzio. Tentativo
di conservare legittimità, dimostrare di avere un potere legittimo,
altrimenti aggressione degli altri, medioevo è un mondo rigido.
Legittimità superiore, Chiesa o Impero). Poi Raimondo Berengario I,
conte di Barcellona, deve ripartire all'ordine tutti i vassalli. Gioco
fino al 1150, fino a Raimondo Berengario IV, che sposerà la figlia
del re d'Aragona, e suo figlio diverrà re (legittimazione del
pontefice). Raimondo B. III importante per l'impresa di Benia, verso
Maiorca. Grosso problema controllo isole davanti Barcellona da
parte di Benia. Porto tra Catalogna e Genova, Marsiglia. Pirateria.
Grande spedizione (figlio del giudice di Torres), 1114-1115.
Pontefice ispirò la crociata dei grandi signori e città del
Mediterraneo contro questo potentato arabo, vittoria schiacciante.
Dopo un anno ritornano i pirati. Anche Raimondo B. guarda al
Mediterraneo e partecipa ad una crociata (Raimondo B. II sposato la
figlia di Roberto il Guiscardo, normanno). Raimondo B. IV mai si
definirà re d'Aragona. Dopo il ritorno al monastero di Ramiro II,
Raimondo B. IV si propone come autorità sopracomitale ma
controlla l'Aragona, aumenta il codice di leggi che attribuisce la
supremazia del conte di Barcellona su una serie di attributi
(giudiziari ...). Il conte di Barcellona può battere moneta e quindi
come un re ... tassazione su animali e rivolte. In Aragona forte
componente feudale che teme arrivo di un catalano e diventi
territorio secondario, a Barcellona ci sono i mercanti e Catalogna sul
mare, guarda il Mediterraneo occidentale. Paura che il centro della
nuova compagine politica si sposti da Saragozza a Barcellona e
infatti avverrà questo. La corte si sposterà a Barcellona. La
reconquista in prospettiva catalana, finanziata, ispirata, dalla
componente dei mercanti cittadini di Barcellona. Per 300 anni fino
ad Alfonso il Magnanimo. Figlio di Berangario IV Alfonso II 1164
(si presenta come frutto della dinastia aragonese, Alfonso I, nipote
del fratello di Alfonso I). Nei documenti Alfonso d'Aragona primo di
Barcellona. Alfonso II diventa Alfonso I, perché prendono in
considerazione la contea di Barcellona e non regno di Aragona.
La Sardegna entra nel mondo catalano. Nel 1164 Raimondo B. IV
diventa re. Giudicato d'Arborea capitale Oristano giudice Barisone
che vuole cercare di diventare re (giudice amministra la giustizia,
iudex solo in Sardegna accezione di signore, non un funzionario.
Giudicati frutti di trasformazioni di istituzioni locali di derivazione
bizantina. Mondo occidentale ormai slegato da Bisanzio. Gregorio
VII stabilito che papa ha il primato. Alfonso X codice di leggi
enorme, i 7 libri, dove chiarimento i concetti ... cosa è un re, una
chiesa ... parla di tutti i signori e ad un certo punto dedica un capitolo
alla figura che non è né re né imperatori, ossia i giudici. Tratto sulle
pietre, scrive poesie ...). I giudici non rientrano nelle categorie di
potere del mondo occidentale. Barisone quindi cerca di diventare re.
Dopo il testamento di Alfonso, dispensa di Pasquale Tola, codice
diplomatico della Sardegna , storico della sardegna (siamo
nell'ottocento, come barone Manno. Sabaudi, ottica benevola verso i
re di Savoia. Demonizzare spagnoli, epoca buia. Primi a fare una
storia completa e complessa) ... pag. 77 delle dispense. Tola ha
raccolto le fonti. Deputazioni di storia patria, organizzazioni per
ricostruire la storia dell'Italia a partire dalla storia dei vari regni.
Prende i documenti e li ripubblica racchiudendoli in un unico testo,
dall'epoca romana fino al Settecento (terzo volume mai pubblicato in
realtà). Documenti anche giudicali. Trascrizioni copia e incolla, non
originali .. Lavoro di spoglio pazzesco. Conosce tutte le lingue
classiche, sistematico, rete personale intellettuale, archivisti, direttori
di biblioteche ... Segna sempre da dove ha preso il documento.
Consente di ricostruire la storia del documento.
Documento 35, pag 329 del fascicolo sul Tola. Carta dal Rainaldi. Ci
parla dei giudici. Gli altri competitor mediterranei non vogliono che
ci sia un re, i giudici hanno uno status incerto e quindi meglio.
Giudicato di Cagliari: Benedetta, giudicessa, si lamenta con il
pontefice perché i pisani stanno entrando nel giudicato, e ha dovuto
concedere il colle. Bisogno di legittimarsi, dice come è stata
incoronata. Fondamenti giuridici del potere giudicale, simili a quelli
di un re.
Marchese di Massa e giudice di Cagliari suo padre. Alla sua morte
prende il suo posto, tramite assemblea, grande assise del parlamento
(clero, nobiltà). Conferma della successione. Il successore deve
essere riconosciuto dai maggiorenti del regno. Diritto ereditario, il
titolo di giudice si eredita, anche le donne, ma forse portatrici di
titolo per il figlio (Eleonora madre di Mariano e Federico). Materiale
riconoscimento della successione da parte del vescovo. Alcuni
giudici vassalli del pontefice. Benedetta ha un grosso problema con i
pisani e chiede aiuto al papa, sua vassalla. I pisani cercano di
portarle via una parte di eredità. L'unico documento che ci da notizie
sulle modalità di successione dei giudici e quali caratteristiche, ossia
ereditarie e riconoscimento della chiesa e dei maggiorenti, del potere
giudicale. Serie di istituzioni: iudex erede al trono, cancelleria,
curadores, maiores di cavallo, armentario de logu. Ogni giudato in
tanti dipartimenti, curadorias affidate al curador, un funzionario, di
stretta fiducia del sovrano e se di confine, necessita di un curadore
supremo magistrato e responsabilità militare, di difesa, con
determinate caratteristiche. Alcune curadorie hanno peso maggiore
rispetto ad altre. Ogni curadoria tante ville, biddas, villaggi, paesi
insomma, elemento base della società giudicale. Nessuna
democrazia giudicale, partecipazione popolare. Il popolo di
Benedetta non è il popolo, ma i maggiorenti.
17 Marzo 2022
Nel 300 giudicato di Arborea riesce a tenere testa per cinquant'anni
Catalogna e Aragona, con diplomazia, matrimoni per appoggi
militari. Pietro IV contro Pietro di Castiglia e Arborea si avvicina a
quest'ultimo. Organizzazione militare con fanteria, cavalleria leggera
(operazioni rapide ma inadatta a operazioni campali. Sconfitta
battaglia di Sanluri). Sorta di giavellottto. Truppe mercenarie
(inglesi, tedeschi ...). Fonti diverse per la storia giudicale (condaghi).
Fonti di cancelleria, ma non abbiamo nessun archivio giudicale
(archivio maiorchino, di Valenza ... ci sono ancora), quindi si cerca
negli archivi delle realtà politiche con le quali i giudicati entrati in
contatto (Genova, Pisa, capitoli, gruppo di canonici che reggono una
cattedrale, archivi diocesani, quando lasciti. Amministratore del
capitolo entra in relazione con gli amministratori giudicali. Maiorca.
Barcellona. Bastiglia...)
Negli archivi capitolari si conserva documentazione in copia,
relazioni con amministrazione civile giudicale.
Cronache, poco, specie 400 e 500. Solo libellus iudicum
turritanorum, cronaca di ambiente ecclesiastico che ha obiettivo di
mostrare che ultima giudichessa affidata alla Chiesa, giudicato di
Torres è un dominio ecclesiastico. Cronaca da ambiente francescano
Stampace del 600 (bombardamenti guerra perduto il convento).
Fonti catalane parlano delle cronache del convento già dal 300,
grande biblioteca. Cronache catalano aragonesi partono dall'inizio
della loro dominazione in Sardegna, da 1297 de iure 1323 de facto.
Condaghi. Dubbio su validità.
Da rivedere il video
Documento sul matrimonio tra Barisone e nipote di Raimondo
Berengario IV, 1156. Pergamente archivi dei conti di Barcellona da
Raimondo B. II a IV (anche nel Tola), documento 1025. Atto di
impegno prima del matrimonio.
Barisone giudice di Arborea dona alla sua sposa Agalbursa figlia
del ... come pegno le corti di Bidoni, S.Teodoro e Orratili...
In nome di Dio ... è manifesto che io Barisone giudice di Arborea per
grazia divina e figlio del fu Comita, lui stesso giudice di Arborea,
per questo documento come antefatto e donazione pre nozze dono e
offro a te donna Ag ... amata figlia ... tre corti (aziende agricole) con
tutti i diritti, servi, boschi, fiumi, prati, paludi, valli, piante ...
Tutto ciò che è riferibile come patrimonio e manodopera dono in
quanto c'è stato un accordo di matrimonio.
Questione complicata: Raimondo Berengario IV sta di fatto
piazzando una testa di ponte verso la Sardegna, isola al centro del
Mediterraneo, davanti a Roma, interessi genovesi verso l'isola.
Berengario ha sposato l'erede al trono di Aragona e si sta
presentando come un embrione di potenza mediterranea. Il giudice
di Arborea sta cercando di diventare re.
Due poteri supremi sono il papa e l'imperatore e solo loro possono
concedere il potere reale. Papa non interesse. Imperatore Federico
Barbarossa sta cercando di riportare le città italiane del Nord
all'interno del Sacro Romano Impero. Federico B. potrebbe aiutarlo
re di Sardegna (non solo di Arborea) come suo vassallo. Trattative
diplomatiche del vescovo. Federico B. incoronato re di Sardegna.
Lamentela ambasciatori pisani.
L'imperatore diede tutta la Sardegna in nome suo e dato in censo
4000 marche d'argento. Barisone non ha i soldi e chiede soldi ai
genovesi in prestito. Sembra strano ma fonte genovese unica. Debito
con i genovesi, e prende impegni importantissimi. 100000 lire in
caso di guerra con genovesi, due territori all'opera di san Lorenzo,
costruire palazzo a Genova (e quindi diventare cittadino di Genova),
appoggio contro i pisani, arcivescovo di Genova come primate e
legato in Sardegna.
Documento falso ligure che serve a certificare la concessione, 1164
datato (concessione successiva). Accordi nel documento n.76. Piano
fallisce. Tra novembre e dicembre ritorno a Oristano, fonti rapide e
superficiali. Annali genovesi e pisani: legato troppo a genova,
Barisone cerca appoggio pisani, arresto e prigioniero. Resta sua
moglie, Agalbulsa (prima sposato con Pellegrina de Lacon, figlio
Pietro). Quando Barisone condotto prigioniero a Genova. Le redini
del giudicato prese da Pietro, figlio di primo letto. Pochissime fonti,
in un condaghe troviamo Pietro presidente della Corona de Logu,
tribunale, in nome del padre. Barisone liberato ma prima costretto a
firmare accordi pace con altri giudici sardi.
1169, documento 93
Barisone fa pace con giudice di Cagliari e non farà mai più parola
diritti di infeudazione regale, rinuncia qualsiasi diritto sulla
Sardegna. Federico B. annulla la concessione punta su Pisa.
In realtà Barisone non ha mollato, si rende conto di aver fatto un
passo troppo lungo. Il giudicato di Arborea grosse risorse
economiche e può finanziare campagne militari. Per competere a
livello internazionale, deve rafforzare l'apparato diplomatico.
Documento n. 90
Donazione che Barisone fa a Montecassino (una chiesa)
In nome di Dio ... per i peccati ... riga IV della II colonna
Io re di Arborea ... con il consenso di mia moglie Agalburda e con il
consenso dei nostri vescovi per la redenzione dell'anima dei miei
predecessori e miei familiari doniamo e affidiamo alla chiesa di
Montecassino la chiesa di ... con boschi ... e con tutte le cose in
cartolis, in un cartolario? (pseudo condaghe, registro). San Nicola di
Burgos potrebbe avere avuto un condaghe dove registrato i
possedimenti, certificati. Ulteriore dimostrazione che i condaghi
hanno un valore giuridico, non solo privato.
Questo patto affinché dodici persone per servire dio per la suddetta
chiesa lo può sostenere (in cambio 12 monaci da Montecassino o
anche meno) e tre o quattro monaci siano istruiti (litterati), devono
essere adatti a ricoprire eventuali incarichi di vescovo o arcivescovo
e eventualmente inviati per trattare nella curia romana o imperiale
(prima vescovo di Santa Giusta. Ora questi monaci da Montecassino,
figure di alto livello per ottenere qualcosa a livello internazionale).
Barisone non ha abbandonato totalmente il sogno di diventare re e
contare sulla politica mediterranea. Deve modernizzare. Non
sappiamo se i monaci effettivamente inviati. Sicuramente
porterebbero un bagaglio politico, non vengono soli ... Oristano se
arrivati si troverebbe con un nuovo orizzonte.
Curadoria e funzionari locali. Nei testimoni alla fine dell'atto di corte
(questo per dare forza all'atto) si parla di questi personaggi (la chiesa
in questione magari in una delle regioni di un certo curadore).
Elenco di nomi ... Poncho curadore (nome spagnolo) ...
Marea di curadores, tolti i vescovi e arcivescovi. Alcune curadorie
affidate a esponenti della casa giudicale (infanti catalano aragonesi
mandati per risolvere questioni amministrative o diplomatiche),
perché serve a fare esperienza o perché curadoria molto ricca o
figure turbolente o di frontiere. Necessità di un controllo diretto.
Lavoro diacronico: alcune famiglie patrimonializzano la carica di
curadore, anche se di nomina giudicale. Patrimonializzazione di un
ufficio pubblico. Personaggi che prima curadori in una curadoria, poi
in un altra, poi finanze o amministratori di una abbazia (come quella
di Bonarcado) ... Cursus honorum, carriera.
Catalani dal matrimonio di Barisone cosa ci guadagnano? Nel 1182
abbiamo un Poncho come curadore, nome catalano, ceto arborense. I
catalani sono riusciti a controllare una parte del giudicato d'Arborea.
Non è l'unica voce.
Altro documento, contaghe di S.Maria di Bonarcado, edizione di un
bravo filologo, Maurizio Virdis. Scheda 176. Terico di Scopedu
concesse il territorio di Seurre che inizia dal muro del ... S. Maria di
Bonarcado si possa avvantagiare di questo lascito per le semine...
Grandissima azienda. Esempio di un condaghe.
Poi testimoni vescovo di Santa Giusta, che ha rappresentato il
giudice di fronte all'imperatore ...altro vescovo e quello di Usellus ...
E poi Poncho curadore di Bonunzuli, e conte Berengario (nomi
catalani. Conte è un titolo catalano) affidato curadoria di
Fordongianus (ricchezza agraria). Aristocrazia catalana debole o al
contrario forte? Scenari diversi. Catalani mettono piede ad Arborea e
poi Gallura, dietro mercanti e interessi economici, relazioni
commerciali con Barcellona. Lentamente Sardegna nell'orbita
catalana e questo certificato dalle fonti locali, i condaghi.
24 Marzo 2022
Da sbobinare
30 Marzo 2022
Da sbobinare
20 Aprile 2022
Pietro IV d’Aragona: attenzione per il ceto di burocrati, politica di
riforma e ristrutturazione del sistema universitario che serviva per
costruire la classe di funzionari capaci di utilizzare il diritto, e così
rafforzare la politica della monarchia. Rivolte, in particolare a
Valencia, e a Maiorca, e in Sardegna, con Mariano IV d’Arborea.
Scorribande degli arborensi. Ma nel 1353 inizia un processo fino al
1393, utile a dimostrare la colpevolezza dei giudici. Possiamo
ricostruire le accuse di lesa maestà rivolte ai giudici (obiettivo dei
processi è sempre dimostrare la colpevolezza, non la verità), ma
grazie alle testimonianze sappiamo come funzionava la società
arborense e sardo-aragonese, chi sono i testimoni, soggetti come
vescovi, mercanti …Sardegna punto di incontro e passaggio tra
Iberia e Italia.
Decina di volumi, copie, sul processo contro gli Arborea.
Il documento che legittima tutto è quello che dimostra, 1297, che il
re d’Aragona è legittimamente re di Sardegna, e poi ci sarà
l’Infeudazione del giudicato d’Arborea. Registrazioni scritte di
testimonianze. Il fatto che la fonte sia politicamente pilotata è un
piccolo problema, più importante se la fonte copia sia fedele
all’originale, datazione, chi l’ha compilata … Saltare una riga è il
risultato di una volontà o no? Stesso documento copiato in maniera
diversa e se si perché?
Nel documento PDF pag. 136 delle dispense.
Domande del processo a pag. 4, poi risposte a pag. 9
Latino rimaneggiato, costrutti grammaticalmente non correttissimi,
grafie … Non è il latino classico.
Primo punto. Il detto giudice di Arborea come è detto (come si sa,
come è notorio, il rumor della curia che si diffonde nell’isola)
arrivato dal sommo pontefice e portato avanti trattativa nella curia
romana affinché il re d’Aragona venisse privato del titolo di re di
Sardegna e che questo titolo concesso al detto giudice,
pubblicamente accusato sia in Sardegna sia nella terra ferma
(Europa).
Accusa di aver tentato di portare avanti trattativa con pontefice per
scippare il titolo a Pietro IV.
Secondo punto. In Sardegna e Terra ferma voce pubblica e passati
parecchi mesi il giudice di Arborea chiamato re di Sardegna, sia
nell’isola che nella terra ferma (essere riconosciuto prima di avere il
titolo).
Terzo punto. Inoltre se in detto giudice inviò ambasciatori e nunzi
speciali al re di Castiglia per fare un’alleanza con il detto re contro
Pietro IV e quindi tentativo di alleanza con re che in quel momento
notorio nemico del re d’Aragona (cosa proibita nel documento
dell’infeudazione), e anche di questo il giudice accusato
pubblicamente, in Sardegna e in terra ferma.
Risposte dei vari testimoni sui vari punti. Il testimone dice di non
sapere nulla sui primi due punti e conferma la diceria sul terzo punto
ma non aggiunge nulla. Gli inquisitori non fanno altro che riempire
gli spazi di una casella, se l’informazione non confermata dai
testimoni, non si scrive nulla.
Interrogato sul terzo quesito, rispose che quanto contenuto era vero.
Interrogato sulla causa di come lui lo sapesse, disse che lui stesso
aveva visto e sentito che durante l’assedio di Cagliari quasi
quotidianamente era proclamato dai sardi e visto e sentito dal
giudice “Fuori i catalani” e quindi i catalani nemici (il giudice era il
vassallo del re, non è la stessa cosa dei sardi)
Chiesto se sa qualcosa su un eventuale aiuto dato dal re di Castiglia e
disse di si. Questo era detto pubblicamente (grado di gravità
superiore) che il re di Castiglia stava per inviare o aveva intenzione
di inviare un aiuto. E avvenne nel campo di Selargius pubblicamente
letta una lettera, previo suono di trombe, tutti si radunarono per
sentire. Nella lettera che Mariano IV fa leggere pubblicamente
mentre assedia Cagliari si diceva che il giudice non poteva fare patto
o accordo con il re d’Aragona senza licenza del re di Castiglia.
Veniva detto che il re di Castiglia avrebbe mandato un sussidio entro
il successivo mese di marzo e che avrebbe dovuto mettere un campo
a Bonaria e avrebbe contribuito alla presa di Cagliari.
Testimonianza di Simon Marron importante, abitante di Villanova. Si
passa dal latino al catalano. Simon Marron era nel campo di assedio
e poi invece è abitante di Villanova, quartiere di Cagliari.
Fonte processuale e anche narrativa.
21 Aprile 2022
Pietro IV cerca di convincere le Corti a finanziare sue campagne
militari. Il documento attesta la cultura e spessore intellettuale del
sovrano. Inoltre si trova l’applicazione dei capi d’accusa del
processo contro i giudici d’Arborea. Conseguenze politiche.
Pag. 131 del PDF.
Documento in catalano.
La grande orazione che venne fatta dall’illustrissimo signor re Pietro
contro il giudice …(da sbobinare)
Fa un sunto del documento, anticipa. Si riconosce una sapienza non
indifferente e il fatto che ha riordinato la Casa d’Aragona.
Inizio con citazione in latino: Quando sentirete il suono delle
trombe, Assalone (uno dei figli di Davide che aveva cercato di
usurpare il trono)…
Quando pensiamo nel male che i peccati hanno … Irriconoscenza è
un peccato molto grave e dispiace a Dio, come precisò San Bernardo
… In cinque righe due citazioni, biblica e filosofico-teologica.
Il peccato di irriconoscenza è quando c’è qualcuno che dimentica i
benefici che ha ricevuto e si ribella, molti sono stati irriconoscenti e
puniti con decisione … Irriconoscenti al Signor Dio, ai loro maestri,
ai genitori, ai loro signori dai quali hanno lo status che possono
vantare… Quattro gradi di irriconoscenza.
Diciamo per iniziare che alcuni furono irriconoscenti verso Signore
Iddio così come puri demoni per grazia senza merito creati
(Lucifero, portato alla gloria e poi ribellione), non sentendosi
appagati ma volendo più potere, dei quali il maggiore era Lucifero, e
dei quali parla la Scrittura, Isaia … Vedete come furono puniti i
demoni dal peccato di irriconoscenza, dalla gloria gettati all’Inferno
a pene infinite.
Diciamo quindi che alcuni sono irriconoscenti verso i loro maestri,
che li avevano istruiti. Dopo che Dio dona l’anima e il senno, e dopo
i genitori che li hanno generati, il maestro li dona istruzione e senno
che rafforza quello naturale. Per questo i maestri devono essere
onorati, come disse Catone … Giuda e Nerone irriconoscenti ai loro
maestri. Giuda dimenticò i benefici ricevuti da Gesù, così Nerone
rispetto a Seneca. Puniti, Giuda si impiccò non appena tradì, e
Nerone dopo poco tempo dalla morte di Seneca, si mise un coltello
nel petto e morì di morte violenta con altre due persone.
Pietro conosce la Bibbia, San Bernardo e la storia classica.
Diciamo ancora che alcuni sono irriconoscenti con i genitori, come
Cam e di questo parla la Scrittura, Genesi … Noè giaceva nudo nella
sua tenda, Cam non lo coprì e lo denigrò, chiamando i due fratelli.
Ma i fratelli, onorando il padre, non vollero vedere le vergogne del
padre, e lo coprirono. Quando lo seppe, Noè maledì Cam e la sua
stirpe. Saranno servitori dei servitori dei suoi fratelli.
DICIAMO QUINDI … ASSALONE FU IRRICONOSCENTE AL
PADRE DAVIDE … RICHIAMO INIZIALE
APPLICANDO QUESTE PAROLE AL NOSTRO CASO,
POSSIAMO DIRE CHE IL GIUDICE DI ARBOREA, CHE HA
RICEVUTO DA QUESTA CASA …, CI HA RIPAGATO CON
AZIONI NON DEGNE E PER QUESTO CI RENDIAMO CONTO
CHE HA PECCATO NEI QUATTRO MODI SUDDETTI DI
IRRICONOSCENZA.
IN PRIMO LUOGO È IRRICONOSCENTE A DIO PERCHÉ LO
HA CONTRASTATO, AL SUO MAESTRO, AL PADRE E INFINE
AL SUO SIGNORE.
A DIO POICHÉ CONSIDERANDO CHE LUI È SARDO IN
QUANTO VIVE E NATO E CRESCIUTO IN SARDEGNA CHE È
UNA POPOLAZIONE SEMPRE STATA IN SERVITÙ E IL
QUALE AVEVA RICEVUTO UNA SIGNORIA MOLTO
GRANDE, HA CONTRASTATO NOI CHE PER VOLONTÀ DI
DIO SIAMO STATI FATTI RE E SIGNORI DI QUELLA TERRA E
VOLEVA SOSTITUIRSI A NOI CON QUESTE PAROLE,
CITAZIONE BIBLICA … IO REGNERÒ … VOLEVA CACCIARE
IL RE DI SARDEGNA E COSÌ CONTRASTA CON LA
VOLONTÀ DEL SIGNORE, COME DICE SAN PAOLO …
COLUI CHE CONTRASTA IL POTERE TERRENO CONTRASTA
L’ORDINE DI DIO IN QUANTO NON C’È POTESTÀ CHE NON
PROVENGA DALLA VOLONTÀ DI DIO …
RICHIAMO AL PROCESSO DOVE RE MARIANO SI FACEVA
CHIAMARE RE DI SARDEGNA, MA RE D’ARAGONA È RE
PER VOLONTÀ DI DIO.
GIUDICE DI ARBOREA, UGONE II, AVEVA MANDATO I SUOI
DUE FIGLI AD ALFONSO, PADRE DI PIETRO IV, AFFINCHÈ
LI ALLEVASSE E FORMASSE, QUELLO CHE ADESSO È
GIUDICE DI ARBOREA, MARIANO, E SUO FRATELLO
GIOVANNI, E ALFONSO LI NOMINÒ CAVALIERI CATALANI,
LI ELEVÒ E DIEDE LORO DEI MAESTRI PER ISTRUIRLI IN
MODO CHE AMASSERO LA NOSTRA NAZIONE (NEL
PROCESSO SENTITO DIRE DA MARIANO IV “MUOIANO I
CATALANI”!) … MARIANO HA FATTO IL CONTRARIO …
DEVE ESSERE PUNITO COME GIUDA E NERONE, MA
ALMENO NELL’ANIMA SIA SALVATO (SOVRANO DEVE
ESSERE DURO E MAGNANIMO).
PIETRO IV EDUCATO CON I MANUALI DEL BUON
PRINCIPE.
DICIAMO INOLTRE CHE NON HA RISPETTATO SUO PADRE,
PERCHÉ UGONE II ERA STATO RISPETTOSO VERSO
NOSTRO NONNO E PADRE, AVEVA ORDINATO DI AMARE E
SERVIRE LA NAZIONE CATALANA (VASSALLO E FORTE
ALLEATO IN SARDEGNA DEI CATALANI). UGONE VOLLE
CHE IL FIGLIO MAGGIORE PIETRO RICEVESSE LA
CAVALLERIA DALLA MANO DEL SIGNORE RE NOSTRO
PADRE E TUTTI E TRE I FIGLI PRENDESSERO MOGLIE
DELLA NOSTRA NAZIONE. IL RE NOSTRO PADRE LI AMAVA
PIÙ DI OGNI VASSALLO. DOPO LA MORTE DEL RE NOSTRO
PADRE, NOI CI SIAMO COMPORTATI CON LORO COME
FIGLI E FATTI CAVALIERI E DATO TITOLO DI CONTE DEL
GOCEANO A MARIANO IV, E FU IL PRIMO CONTE CHE
ABBIAMO CREATO, E FATTO ONORI E FESTA. E
L’INDOMANI ABBIAMO MANGIATO CON LUI NEL SUO
PALAZZO E TUTTO QUESTO LO ABBIAMO FATTO
AFFINCHÈ CAPISSE QUANTO LO AMAVAMO (SEGNO DI
LEGITTIMAZIONE). E LUI DIMENTICANDO TUTTO HA
FATTO MOLTE OPERE CATTIVE E PER QUESTE RAGIONI IN
QUANTO NON HA RISPETTATO LE INDICAZIONI DI SUO
PADRE DI RAGIONE DEVE AVERE LA MALEDIZIONE CHE
NOÈ FECE A SUO FIGLIO CAM.
DICIAMO ANCORA CHE IL GIUDICE È STATO
IRRICONOSCENTE VERSO SUO SIGNORE IN QUANTO HA
SMESSO DI ESSERGLI FEDELE. TUTTI COLORO CHE SONO
SOTTOMESSI AD UN SIGNORE, È COSTUME CHE
FACCIANO GIURAMENTO DI FEDELTÀ E SI IMPEGNANO SU
SETTE FRONTI, RICHIAMO CODICE GIURIDICO-FEUDALE
… CITA LA PRIMA, LASCIANDO LE ALRE … NEL
MOMENTO IN CUI IL SUO SIGNORE PERDERÀ QUALCOSA,
IL SUO VASSALLO LO DOVRÀ AIUTARE A RIPRENDERLA
COME L’AVEVA AVUTA DA SEMPRE. IL VASSALLO DOVRÀ
SERVIRE DI PERSONA, CON I BENI, CON IL CUORE E LA
BOCCA, FINO A METTERE SE STESSO IN PERICOLO DI
MORTE. E NOI POSSIAMO DIRE TUTTO IL CONTRARIO DEL
GIUDICE CHE CI DOVEVA AIUTARE A RIACQUISIRE
QUELLO CHE IL RE DI CASTIGLIA CI AVEVA TOLTO. IL
GIUDICE FECE ALLEANZA CON LUI, PER TOGLIERCI
ANCHE LA SARDEGNA, IMPEGNANDO ANCHE I SUOI BENI
PER QUESTO. E COSÌ COME CI DOVEVA PERSONALMENTE
AIUTARE, LUI SI È IMPEGNATO PER IL SUO TORNACONTO
E HA COMBATTUTO CONTRO LE NOSTRE INSEGNE E
CONTRO PIETRO DE LULA, GRANDE GENERALE, UCCISO A
SANTA GIUSTA, E HA ABUSATO DI LUI DOPO LA SUA
MORTE, COSA CHE NON È COSTUME, COSA LEGITTIMA,
TRA BUONE GENTI (MARIANO AVEVA TRATTENUTO IL
CADAVERE). E COSÌ HA TENUTO PER SÉ I NOSTRI DENARI,
PERCHÉ IL TRIBUTO NON VIENE PAGATO DA 15 ANNI (IN
DUBBIO LA LEGGITTIMITÀ DI ESSERE GIUDICE DI
ARBOREA). E COSÌ COME CI DOVEVA AIUTARE CON LA
BOCCA, CON LE SUE FALSE PAROLE HA TIRATO I SARDI
ALLA SUA PARTE E LI HA FATTI RIBELLARE CONTRO DI
NOI E LO HA FATTO ANCHE CON IL CUORE, COME
DIMOSTRA IL FATTO CHE HA TENTATO DI CACCIARCI.
POSSIAMO DIRE CHE QUESTO GIUDICE NON È PIÙ
FEDELE, DICENDO AI SARDI LE PAROLE CON LE QUALI
ABBIAMO INIZIATO QUESTA ORAZIONE (ASSALONE).
VOGLIAMO ESSERE SUO PADRE PER LA SIGNORIA CHE
ABBIAMO SU DI LUI, E CI HA FATTO PERDERE MOLTA
BUONA GENTE, L’ABBIAMO PERDONATO DOPO L’ASSEDIO
DI ALGHERO E NON CI SIAMO VENDICATI, DOPO LA PACE
FIRMATA … E INVECE HA STRAPPATO TUTTO (PIETRO IV
FA PASSARE LA SUA DEBOLEZZA PER MAGNANIMITÀ).
POICHÉ ADESSO UN’ALTRA VOLTA È NECESSARIO CHE
ANDIAMO IN SARDEGNA CON GRANDE TRISTEZZA TANTO
CHE POSSIAMO DIRE LE PAROLE DI ISAIA … PERÒ PER
AMARA CHE SIA A NOI QUESTO PASSAGGIO È
NECESSARIO, PER QUANTO COSTERÀ A NOI E GLI ALTRI
… IN QUANTO LE PERSONE DEVONO METTERSI IN
PERICOLO DI MORTE PER CONSERVARE IL DIRITTO DELLA
CORONA. È EVIDENTE CHE ASSALONE È IL GIUDICE, CHE
HA DETTO CHE REGNERÀ IN EBRON, È UN POVERO DI
SENNO, E DIMOSTRA LE FALSE OPERAZIONI DI
CONVINCIMENTO VERSO IL POPOLO SARDO GIACCHÈ
SIAMO NOI IL LORO SIGNORE NATURALE, E INVECE
SEGUONO LUI, CHE È UN NOSTRO VASSALLO, E DEVE
ESSERE PUNITO, E ABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO
AIUTO, DOPO AVER SENTITO I NOSTRI DANNI … E PER
QUESTO MOTIVO CHIEDIAMO ALLE CORTI DI DARCI
CONSIGLIO E AIUTO SU COME POSSIAMO PUNIRE IL
GIUDICE A NOI IRRICONOSCENTE E RIBELLE.
TUTTO SERVE PER LEGITTIMARE LA RICHIESTA ALLE
CORTI. LUI SA COME PUNIRLO, E ORGANIZZA UNA
SECONDA SPEDIZIONE, CHE PERÒ NON ANDRÀ A BUON
FINE.
I PROCESSI VISTI IERI SONO UN’IMPALCATURA PER LA
POLITICA, NULLA SULLA RICERCA DELLA VERITÀ. LE
CORTI NON SONO ENTUSIASTE DI FINANZIARE IMPRESE
PER L’ISOLA CHE È DA QUARANT’ANNI CHE SI RIBELLA …
SOLO CON LA MORTE DI MARIANO IV, LE COSE
CAMBIANO …
VISTO UNO STUDIO (DA SBOBINARE)