Il Quaderno n° 2 della Serie didattica, è dedicato alla tecnica della mano destra e
quindi allo sviluppo del controllo del movimento del singolo dito o unitamente alle
altre. Al primo livello si darà la priorità all’aspetto puramente meccanico, evitando di
utilizzare i differenti attacchi. Nel n° 1 e successivamente, in rapporto al lavoro svolto
si potranno usare diverse dinamiche e nell’ultima parte si introdurranno le varie
gamme di timbri, per mezzo del tocco n° 5.
Non è utile ripetere eccessivamente un certo esercizio, ciò che conta è una sapiente
combinazione mente-muscolo. Quando si studia un esercizio in modo intelligente, i
muscoli possono assimilare questo modo di realizzarlo, associandola a un riflesso
condizionato, che in definitiva sarà il nostro vero lavoro. Il modo più fruttuoso di
studiare si ottiene con brevi sedute di studio e una grande concentrazione mentale e
muscolare, a cui deve seguire un rilassamento e un riposo completo.
Successivamente, bisogna evitare che il movimento appreso si dimentichi.
Tornando alla pratica del Quaderno n° 2, una maniera di realizzare gli esercizi è
quella di combinare le singole formule con cui si ottiene una maggior attenzione.
Una volta assimilati i primi 12 esercizi, conviene praticarli collegando, a ogni cambio
di posizione della mano sinistra, una formula diversa, senza perdere la continuità. Lo
stesso si può fare, seguendo il menzionato procedimento, con le varianti ritmiche col
pollice che ci obbligherà a un maggior controllo mentale.
Gli esercizi dal 73 all’84 si possono praticare in un primo tempo senza considerare le
pause, ma poi bisognerà studiarli utilizzando lo smorzato diretto (pollice)
esattamente nel momento in cui si suona la nota sovrapposta a ogni pausa.
Fino alla formula 102 le dita indice, medio e anulare hanno lavorato esclusivamente
su di una corda. A partire dalla formula 103 le suddette dita inizieranno a suonare su
altre corde. Quando si indica “destacar” o “cantar” certe note, ci riferiamo all’uso
del tocco n° 5 e alle sue varietà timbriche. E’ necessario dedicarsi poi agli esercizi di
elasticità. La fase del riposo del dito si realizza facilmente perché quando il suddetto
dito deve ritornare alla sua posizione iniziale, lo fa in uno stato di relax. Dobbiamo
quindi esercitarsi su questo movimento, eseguendolo col massimo sforzo e la
massima ampiezza. Questo allenamento dei muscoli contrari e oppositori (formula
198 e 198 bis) ci permetterà di equilibrare le diverse funzioni del dito, di attacco e
ritorno col risultato, in breve tempo, di una maggior elasticità e velocità.
Le formule 199 e 199 bis presentano un lavoro doppio rispetto all’attività del dito. La
prima nota di questa terzina, che deve essere accentuata, richiede l’utilizzazione
dell’attacco dinamico (n° 2 e 3) in opposizione alle altre note (piano) che
corrispondono al n° 1 (libero).
Per studiare questo esercizio, inizialmente si realizza ciascuna delle posizioni come
elemento parziale, con un completo relax tra una e l’altra. Anche se può sembrare
strano, alla fine di 15 o 20 secondi di durata del primo parziale, avremo esaurito le
nostre possibilità tecniche. E’ necessario comprendere che in questa fase del lavoro
non possiamo utilizzare il relax perché dobbiamo fare il massimo sforzo in forma
continuativa, e perché quel lavoro sia utile dobbiamo arrivare al termine di questo
breve parziale con una “stanchezza” come se avessimo fatto uno sforzo più
prolungato nel tempo. La cosa importante è dividere e separare bene il lavoro e il
relax delle dita. Così come il lavoro si realizza col massimo sforzo, così il riposo si
deve ottenere col massimo relax.
Nella conoscenza dei differenti attacchi, incluso il tocco per i diversi timbri,
nell’affrontare il capitolo degli accordi ripetuti (formula 203 e seguenti) è necessario
porre in pratica questa conoscenza utilizzando una particolare controllo del dito che
suona la linea principale.
Ciò che è più importante in questa formula è il differente controllo delle dita
nell’esecuzione degli accordi, e non si richiede una particolare velocità. Occorre
praticarla lentamente per permettere una maggior concentrazione per ottenere il
massimo controllo di ciascun dito e un’audizione ben definita della voce principale,
sia che si trovi in una posizione estrema o intermedia.