Italiani, siamo tutti fratelli. La nostra nazione si è svegliata e si è messa sul capo
l’elmo di Scipione l’Africano, il condottiero romano che sconfisse Cartagine. È
destinata a vincere perché erede di Roma antica che è sempre stata vittoriosa
(nell’antichità la vittoria è rappresentata da una dea alata con lunghi capelli).
In questa strofa, un po’ complicata, Mameli ricorda tutte le occasioni in cui gli
italiani si sono ribellati all’oppressore straniero. Dalle Alpi alla Sicilia vive il
ricordo della battaglia di Legnano del 1176 dove le città lombarde unite in una
confederazione sconfissero l’imperatore tedesco Federico Barbarossa. Ogni
italiano ha il coraggio del condottiero Francesco Ferrucci che nel 1530 morì in
battaglia difendendo Firenze contro le truppe dell’imperatore Carlo V.I bambini
italiani hanno l’ardimento di Giambattista Perasso, detto Balilla, il ragazzino
genovese che nel 1746 incitò i concittadini a ribellarsi contro gli oppressori
austriaci. Il suono di ogni campana ricorda le campane che suonarono a
Palermo il lunedì di Pasqua del 1282 incitando i siciliani alla rivolta contro i
francesi.