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Sandro Grubissa

Capitolo XIII

Spiegazioni per il libro n.4

Prima parte : I legati

A. Legati semplici ascendenti


B. I legati discendenti : 1. Legati semplici 2. Legati con “strappo” 3. Legati con “Fixation”
C. Legati misti
D. Trilli
E. Legati diversi

Legati semplici ascendenti

Il 4° libro della “Sèrie Didactique” tratta delle diverse difficoltà che riguardano la mano sinistra. In
esso troviamo inizialmente una serie di esercizi relativi legati ai legati semplici ascendenti. Per
prima cosa, spiegheremo brevemente come occorre studiare l'esercizio 1 (dita vicine):
a) la mano sinistra deve trovarsi in posizione longitudinale.
b) a causa dei cambiamenti di corda, dalla 6° alla 1° e viceversa, è necessario un movimento
trasversale della mano.
c) Il dito agisce normalmente con una percussione, senza rigidità, libero da “Fixations”. Tuttavia,
man mano che aumenteranno la velocità o l’intensità richieste, risulterà necessario il contributo di
muscoli più potenti (principio della fissazione, vedere capitolo III).
d) a causa della successione cromatica indicata in quest'esercizio, i cambiamenti di posizione si
effettueranno con sostituzione (spostamento totale). Tuttavia, la sequenza discendente si realizzerà
con estensione: l'ultimo dito che ha appena effettuato il legato dovrà restare premuto quando la
mano effettua il cambiamento discendente di posizione per mettere il primo dito sul suo nuovo
tasto. Come vedremo nella sezione che riguarda l'estensione e la contrazione (capitolo XIV), è
necessario che il secondo dito, il quale si trova in estensione si sollevi, mantenendo questa
posizione per poi, una volta liberata la corda, annullare lo sforzo della divaricazione per ritornare in
una situazione di riposo. Una delle cause di un eventuale rumore di stridore è precisamente l’
anticipata interruzione di questo sforzo d'estensione, proprio al momento in cui il dito si libera dalla
corda. Notiamo bene che il dito dovrà conservare l’angolazione proseguendo la stessa attività
d'estensione, per evitare il suono di slittamento sulle corde.

Con i legati delle dita non adiacenti (esercizio 4 e seguenti) incontriamo un nuovo problema. A
causa dell'aumento del numero del tasto, (per cui c’è una distanza più grande tra le note da legare),
può prodursi un rumore dovuto all'impatto del dito sulla corda. Lo chasquido sarà più marcato se la
parte di corda non utilizzata è più lunga: questo è dovuto alle vibrazioni secondarie. In pratica è
facile verificare ciò eliminando il suono reale, per lasciar suonare solamente ciò che abbiamo
chiamato lo schiocco. Mettiamo il pollice della mano destra come smorzatore, appoggiato sulla 6°
corda, e usiamo il secondo dito per la tecnica del legato ascendente (movimento rapido delle dita) ,
che pizzica questa corda per esempio sul settimo tasto. Venendo eliminato il suono reale,
recepiremo chiaramente lo schiocco in questione, misto ad una nota di altezza distinta,
corrispondente alla lunghezza della corda rimasta libera. Inoltre possiamo rifare questo esperienza
prendendo come esempio egli legato ascendente del 1° e del 4° dito (esercizio 6): smorzando il
suono reale con il pollice della mano destra, sarà possibile individuare gli elementi sonori che
occorrerà evitare per ottenere una migliore chiarezza del suono.
Come risolvere questo problema? L'esperienza ci insegna che sostituendo al colpo causato dalla
rapidità del movimento una più grande pressione, si riesce ad eliminare quasi completamente lo
schiocco rendendolo praticamente non udibile. Questa pressione non deriva da un movimento
rapido, ma direttamente da una somma muscolare che si esercita attraverso l'occupazione delle
differenti “Fixations”. Ne converremo che la forza del quarto dito non nasce esclusivamente dal
singolo dito, ma che deriva in questo caso particolare da un complesso muscolare al quale partecipa
la mano.

Tecnica per l’esercizio 6

La mano sinistra deve essere leggermente sollevata per aiutare il braccio e per rendere possibile il
movimento del 4° dito, permettendo di utilizzare nel modo ottimale il gruppo muscolare che
riguarda quel dito. (Fig. 42 e 43).

Le tre prime dita, se si considera la loro messa in atto, appaiono disposti sopra la tastiera in modo
naturale. Non è la stessa cosa per il mignolo che a causa della sua natura si trova un po' spostato il
livello rispetto ai suoi vicini più robusti, riguardo alla tastiera. Presentandosi così le dita, noi
possiamo constatare che muscolatura di tutta la parta della mano che agisce sul movimento del 4°
dito si trova sopra il piano della tastiera (fig. 42).
In queste condizioni le possibilità di movimento del dito restano limitate. Per favorire l’azione del
4° dito utilizzando la muscolatura, occorre che la mano si disponga in modo tale che tutta la sua
muscolatura si situi sopra il piano della tastiera.
In questo esercizio, come negli altri con le dita non adiacenti, la successione cromatica si effettua
per contrazione. Il dito che ha appena realizzato il legato dovrà rimanere premuto mentre la mano
effettua il cambio di posizione. Così contratto, il dito conserverà questo stato fino a che non abbia
lasciato la corda, per evitare i rumori d'attrito, come lo abbiamo spiegato nel caso dell'estensione.
Infine, la successione cromatica discendente si realizza con l’estensione (della mano), come negli
esercizi precedenti.

B. I legati semplici discendenti

Questi legati si riferiscono, a seconda delle circostanze e al contesto musicale, a diverse tipologie di
tecniche.

1. Legati normali.

Nei legati discendenti occorre che le dita adottino una differente impostazione, utilizzando il ricorso
alla “Fixation”, per ottenere una certa rigidità. In effetti, questi legati si realizzano in due fasi
successive : la prima, che possiamo definire come l'azione del dito, per la quale viene esercitata
una trazione sulla corda ; la seconda, che corrisponde all'annullamento dell'impulso iniziale, per
evitare che nella prosecuzione della traiettoria il dito tocchi la corda vicina la quale agisce come
freno. E' quindi fondamentale non solo evitare di toccare la corda vicina, ma anche evitare
l'emissione di rumori estranei alla normale produzione del legato.
Per la realizzazione corretta dei legati discendenti, è opportuno spiegare due aspetti essenziali : la
posizione del braccio e l'attitudine propria del dito. Innanzitutto è la disposizione del dito e la
maniera di collocarlo che determinano la più logica posizione del dito che effettua il legato.
Osservando la figura 44
, possiamo constatare che il dito è ostacolato nel movimento di andata e di ritorno propria del
legato, a causa del tasto che fa da ostacolo, vista l'errata disposizione del braccio. Nella fig. 45

il dito che realizza il movimento secondo una direzione parallela al tasto, non incontrerà un
ostacolo nel suo percorso, cosa che gli permette di agire con più efficacia per esecuzione del legato.

È molto importante verificare se in questo caso come nel precedente la posizione della braccio
svolge un ruolo importante ed ha un'incidenza fondamentale sull'azione considerata. Per ciò che
riguarda la seconda osservazione, ovvero l'attitudine propria del dito, è necessario soddisfare
particolari condizioni tecniche :

a) Il dito agisce trasversalmente alla corda

b) Una volta che il dito si libera dalla resistenza della corda, al momento del legato, non bisogna che
per inerzia esso venga spinto verso una direzione che lo porterebbe a smorzare la corda vicina. Il
comportamento corretto è il controllo di questo impulso. Di conseguenza l'attitudine del dito dovrà
essere quella della sua natura unita all'azione diretta sulla corda, la componente necessaria alla
frenata; e questo si ottiene con il ricorso alla “Fixation”.

Mentre nei legati ascendenti, effettuati normalmente, il dito resta flessibile, libero da “Fixations”,
nei legati discendenti esso deve agire con un certa rigidità dovuta ad una “Fixation” delle sue
articolazioni. Esiste un'analogia con la conformazione e l'azione muscolare delle dita della mano
destra nel tocco n.5 (vedi Capitolo V, pag. 24).
2. Legati per "strappo"
Ciò che abbiamo appena analizzato corrisponde alla forma abituale dei legati discendenti.
Tuttavia, in alcuni casi, certi legati vengono eseguiti per “strappo”: quando in un determinato
passaggio di un' esecuzione dobbiamo eseguire un legato discendente per il quale l'azione del dito si
rivela difficile e faticosa, possiamo, tramite il braccio, cercare una soluzione più efficace. Vi
guadagneremo in limpidezza di suono come in affidabilità tecnica e trasformeremo il difficile in
facile, poiché non riguarderà più al dito lavorare, ma alla mano ed alla braccio ai quali avrà delegato
l'azione combinata: il braccio, proiettandosi davanti permetterà al dito di passare sopra la corda
vicina (vedi fig. 5a, b e c).

La funzione del dito, sebbene fondamentale, passerà in questo particolare caso in secondo piano:
rimarrà generalmente quasi disteso. Segnaliamo d'altra parte che nel caso questi di legati da
eccezione, il contenimento dell'impulso (cioè la seconda tappa da compiere nei legati discendenti
normali) non è più necessario: infatti, il movimento del dito che "sfugge" dalla tastiera non rischia,
a causa di quest' orientamento, di toccare la corda vicina nel suo tragitto (fig. 6).
3. Legati con "Fixation"

Conviene precisare che esiste un rapporto diretto tra la velocità e l’intensità sonora del legato e
l’impiego delle differenti “Fixations”. Il più semplice dei legati da eseguire può richiedere tutta la
gamma delle nostre risorse. In funzione della velocità e dell’intensità della dinamica, verranno
coinvolte a poco a poco nuove combinazioni muscolari.

A partire dal momento in cui il dito delega alla mano l’attività meccanica del legato, si chiamerà ciò
legato per “Fixation”1. Non solo la potenza o la rapidità possono richiedere un legato fatto per
“Fixation”. Si può a volte utilizzare questo mezzo per la sua chiarezza e l'affidabilità tecniche, o
anche più semplicemente, per un minimo di sforzo nell'esecuzione.

Ricapitoliamo. Possiamo orami distinguere, sul piano tecnico, tre tipi di legato discendente, in
funzione delle difficoltà che si presentano durante l’esecuzione :

1) Viene realizzato il legato con il solo intervento diretto del dito, quando non sussistono maggiori
difficoltà (legato normale).

2) Il braccio adotta una presentazione più avanzata e il dito agisce libero da “Fixations” : Legati
per "strappo".

3) Il dito , fissate le articolazioni, delega l’esecuzione alla mano congiuntamente al braccio:


legato per “Fixation”.

C. I Legati misti

Con questo tipo di legato, dobbiamo mettere in atto un’azione combinata, un doppio
comportamento che è il risultato delle caratteristiche meccaniche del legato ascendente da un lato, e
di quello discendente dall’ altro. In altre parole, quando si esegue, per esempio, l’esercizio n.23, la
prima sequenza 1 - 2 (ascendente) viene effettuata con il secondo dito totalmente privo di rigidità.
Non sarà la stessa cosa per la sequenza 2 – 1 (discendente), nel quale il dito agisce secondo ciò che
è stato definito per i legati discendenti.

D. I Trilli

L’esercizio 35 si realizza con un’azione alternata di due dita nello stesso tasto. Il secondo dito
agisce con un’apertura normale, mentre il terzo dito deve muoversi in contrazione, nella stessa
posizione del precedente. Ciascuna contrazione che provoca il movimento della mano si effettua
senza modificare la presentazione longitudinale. Quando il terzo dito agisce (in contrazione), il
secondo dito si trova spiazzato, e così cede la sua azione al suo compagno. Il ritorno alla
disposizione normale, per mezzo del braccio, permette al secondo dito di muoversi di nuovo.
Alternando due dita sullo stesso tasto, esiste un rapporto diretto tra l’azione e il tempo, in funzione
delle quali si possono distinguere due posizioni della mano. Quando si esegue quest’ esercizio
lentamente, il miglior risultato si otterrà con la tecnica già descritta. La seconda posizione (della
mano) è determinata dalla velocità. La mano dovrà cambiare la sua presentazione al fine di evitare
il movimento di viavai – il quale può diventare incontrollabile con una certa velocità - ponendo
1
Benché, come abbiamo appena visto, esiste già un certo grado di “Fixation” ma limitato al dito, nel legato discendente
detto "normale" (nota del traduttore dell’edizione francese)
simultaneamente le due dita all’ altezza dello stesso tasto (fig.7).

Tutte e due le dita potranno allora operare senza disturbarsi reciprocamente, uno restando disposto
normalmente, l’altro in contrazione. Qui la mano sostituisce al suo andamento d'andata e ritorno un
movimento d'oscillazione in rapporto diretto con la frequenza del trillo. A questa fase, le dita
lavorano così delicatamente che, se viene annullato il movimento della braccio, il legato
diventerebbe quasi impercettibile all’ascolto, cosa che dimostra quanto la rapidità e la potenza sono
condizionate dal comportamento della mano e della braccio. Tutte le forme di legato che richiedono
rapidità e potenza per un determinato momento si potranno realizzare con l’azione combinata del
dito e del braccio (adattato naturalmente ad ogni caso), per evitare un’inutile e improduttiva fatica.
L’esercizio 35 dovrà durare almeno un minuto. A poco a poco si accelererà il legato, quindi si
ripeterà "ad libitum" la misura che precede il trillo propriamente detto aumentando gradualmente la
velocità fino all'integrazione di questo legato ai battimenti caratteristici del trillo, mediante le
tecniche sopra descritte.

F. Legati diversi

Esercizi dal 39 al 52 – Legati doppi ascendenti.

Oltre a ciò che concerne il legato in sé, è necessario comprendere e integrare la posizione che deve
assumere il braccio ; in effetti quest’ultimo assumerà una posizione differente in ciascun esercizio,
per favorire la disposizione e la funzionalità delle dita.

Esercizio 58. Legati semplici discendenti sulle corde a vuoto.


Si tratta di legati “con strappo”. Benché non presentino tutti le stesse difficoltà tecniche, dobbiamo
prendere in considerazione il fatto che per evitare i fruscii del dito sulla corda vicina, la tecnica del
“legato con strappo” si rivela particolarmente comoda e di facile esecuzione.

Esercizio 59. Legati discendenti sulle corde a vuoto con l’utilizzo di una posizione fissa.

Come nell’ esercizio precedente, bisogna ricorrere al procedimento “a strappo”. Tuttavia è


necessaria una precisazione : la tecnica di questo tipo di legato necessita della libertà di movimento
della mano e del braccio, e la loro piena azione non è realizzabile se c’è un qualsiasi ostacolo o
resistenza nel percorso della mano durante la contrazione del dito. Ma nell’esercizio 59 siamo
davanti ad una difficoltà aggiuntiva, poiché all’esecuzione del “legato con strappo” viene apposto
l’ostacolo di due dita fisse. Dobbiamo quindi porre la più grande attenzione al lavoro del braccio,
che dovrà concentrare i suoi sforzi su tre obiettivi : a) mantenere la posizione e la disposizione del
secondo e del terzo dito senza compromettere la stabilità della loro posizione ; b) il movimento
trasversale per porre il primo e il quarto dito sulle corde indicate; c) la tecnica specifica del “legato
con strappo” la quale dovrà essere realizzabile nonostante l’ostacolo rappresentato dalla presenza di
due dita fisse.

Esercizio 62. Legati semplici discendenti sulle corde a vuoto con una melodia suonata dal
pollice.

La nostra attenzione si deve concentrare su due punti. Uno riguarda la disposizione delle dita, che
dipende dalla presentazione combinata della mano, con il quarto dito che rimane in una situazione
di contrazione naturale e stabile ( la stessa presentazione della mano si applica all’ esercizio 60 ). Il
secondo riguarda il movimento della mano e del braccio, che partecipano in modo attivo al lavoro
del primo e del quarto dito. Si potrà in queste condizioni realizzare il legato discendente sulle corde
a vuoto nel modo seguente : il primo dito per “Fixation”, il quarto per “strappo”. Nei due casi i
mezzi usati fanno fronte alla necessità di evitare l’ostacolo della prima corda.

Esercizio 63.

Ultimo esempio di legato discendente sulle code a vuoto con l’utilizzo di dita in posizione fissa,
esso richiede un’applicazione del metodo del “legato con strappo” , che potremmo qualificare
determinante. In effetti, i legati qui descritti provocano un differente modo di agire della mano, a
seconda del comportamento del dito per ognuno di essi, affinché il movimento proprio riguardante
il legato e la traiettoria del dito non siano ostacolati dalla corda vicina. Come avevamo già
spiegato, la costituzione anatomica della mano e delle dita porterà a delle soluzioni differenti per
l’azione del secondo, del terzo e del quarto dito in questo esercizio. Conseguentemente, ci servirà
aumentare gradualmente la partecipazione del braccio e della mano; più precisamente, quando
agisce il secondo dito, la partecipazione della mano sarà minima, mentre nel caso del terzo e ancora
di più del quarto dito, sarà necessario correggere l’orientamento del dito per l’effettivo legato “a
strappo”, grazie ad un intervento più deciso della mano e del braccio.

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