quando apri il mantice il modo pi? naturale di farlo ? accompagnarlo nella sua
naturale caduta, in modo che si apra "a libro" (sia che suoni in piedi che
seduto).
quando lo chiudi, d'altro canto, il modo pi? facile, meno faticoso e pi?
ergonomico di farlo ? spingendo la parte dei bassi un po' verso l'alto,
lasciando che il mantice si apra sotto. In tal modo sar? la parte dei bassi con
il suo peso (ed accompagnata dalla tua mano sinistra) a far chiudere il
mantice. Tentare di chiudere il mantice in altri modi rende anche pi? difficile
suonare sui bassi.
Magari vedere un fisarmonicista che suona pu? far pensare che sia chiss?
quale tecnica particolare... in realt? ? l'unico modo efficace per suonare la
fisa mantenendo il controllo dei bassi (la mano sinistra non si deve affaticare
a "pompare" il mantice, ma accompagnarlo nei suoi movimenti naturali).
Conclusioni
Abbiamo trovato molto interessanti i vari focus posti dai maestri, che per certi
versi sono riconducibili ai loro differenti stili di vita. Possiamo aggiungere che molti
grandi artisti se ne infischiano della posizione ideale e spesso sono più creativi
degli altri; ma questi non vincono competizioni, per fortuna aggiungiamo.
Pur rispettando i tanti e qualificati pareri, pur applicando molte delle regole citate,
riteniamo che ciò che ascoltiamo sia sempre al di sopra di come lo si vede fare.
Questo per noi genera le regole e anche le evolve. Il compito di un insegnante
dovrebbe essere innanzi tutto quello di non rovinare l’allievo e per farlo a volte
serve essere rigidi, altre il lasciar correre. Esistono ragioni che agevolano la
precisione, altre la musicalità, altre ancora che aiutano a mantenersi attivi per
tutta la vita. Qual è quindi la posizione ideale? Noi abbiamo scelto: la perfetta
posizione è quella che vediamo a occhi chiusi!
Il mantice
Nella pagina relativa al mantice abbiamo visto come esso è costituito ed abbiamo anche potuto sapere
a che cosa serve (cosa che abbiamo ripetuto spesso, anche in questa pagina).
Anche se abbiamo già ampiamente parlato anche di come esso deve essere azionato, e cioè dal braccio
sinistro mediante movimenti di apertura e chiusura ed abbiamo anche detto che il suo lavoro, la
produzione di aria, consente di far vibrare le ance e produrre i suoni, non abbiamo ancora affrontato
alcuni aspetti importantissimi relativi alle modalità della sua utilizzazione.
Precedentemente lo abbiamo definito, non a caso, come il "polmone" dello strumento e questo perchè
esso può proprio essere paragonato all'organo collocato all'interno del nostro torace; il mantice della
fisarmonica deve far "respirare" lo strumento e non solo, banalmente, produrre aria. Infatti:
il mantice deve mantenere sempre, dentro di se, una giusta pressione dell'aria e questo, in
primo luogo, deve essere garantito dalla sua integrità: ecco perchè se si nota una perdita di
pressione dovuta a imperfezioni dello stesso, dobbiamo subito correre "ai ripari";
durante la vita quotidiana, difficilmente notiamo e facciamo caso al lavoro inconciamente
svolto dai nostri polmoni (ricambio dell'aria fatto e che, notoriamente, serve all'ossigenazione
del nostro sangue). Ci accorgiamo dell'esistenza di questi organi solo.....in momenti particolari:
ad esempio quando abbiamo la necessità di fare cose come, quella di trattenere il fiato oppure
quella di immettere un maggiore quantitativo di aria negli stessi. La stesso vale per il mantice.
Se infatti esso "inconsciamente" viene azionato per far suonare la fisarmonica, è necessario
che il suo "respiro" sia regolare: la sua apertura in espansione ("respiro - fase inalatoria")
deve essere possibilmente sempre "normale" senza eccessi, (cioè aprire il mantice fino al
massimo delle sue possibilità od oltre una certa normalità), così come la chiusura deve sempre
portare all'eliminazione dell'aria comunque evitando che i lati delle casse armoniche si
avvicinino troppo fino quasi a combaciare chiudendo conseguentemente lo strumento.
Naturalmente queste indicazioni che sono di base devono essere rapportate al fisarmonicista ed
al brano che si sta suonando. Per cercare di fare un esempio, in una situazione di normalità
quando le note da suonare sono di media durata, oppure la battuta non risulta essere
particolarmente difficile o veloce, la sua "respirazione" (apertura - chiusura) può essere
normale; quando il fraseggio musicale presenta in un punto qualunque una difficoltà media
rappresentata ad esempio da sequenze di note o abbondanti, o molto lunghe oppure
particolarmente veloci, può essere consigliabile "prendere fiato" facendo un bel "respirone"
(tirando cioè il mantice leggermente oltre quello che viene fatto normalmente). Cercate inoltre
anche di imparare a non aprire e chiudere il mantice in modo "piatto" cioè
perpendicolarmente, ma di aprirlo e chiuderlo "a vu" cioè, in apertura, cercando di aprire
maggiormente la parte superiore e in compressione, di chiderla. Il piccolo filmato che ho
realizzato dovrebbe chiarirvi le idee.