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Chang
i fondamenti dello
studio del pianoforte
UN LIBRO DI
juppiter
consulting
PUBLISHING COMPANY
Giammai nessuna parte del presente libro potr essere riprodotta, memorizzata in un sistema che ne permetta
lelaborazione, n trasmessa, in qualsivoglia forma e con qualsivoglia mezzo elettronico o meccanico, n potr
essere fotocopiata, registrata o riprodotta in altro modo, senza previo consenso scritto dellEditore, tranne nel
caso di brevissime citazioni contenute in articoli o recensioni.
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si dovrebbe quindi sempre studiare anche laltra. Questo lunico modo per sapere quale movimento sia il migliore nel proprio caso. Ad esempio, studiando questo finale della sonata di Beethoven si dovrebbe
scoprire che si progredisce tecnicamente pi velocemente nello studiare
ciascun ciclo usando entrambi spinta e trazione. La maggior parte degli studenti dovrebbe finire per suonare molto vicino al neutro, sebbene
alcuni possano decidere di usare movimenti di spinta o di trazione esagerati. Si studi questo finale della sonata esercitando prima ciascun ciclo a mani separate finch non si suona a proprio agio e rilassati alla
velocit finale (o pi veloce!) Si ricordi che questi sono insiemi paralleli
quindi la velocit di solito non un fattore limitante. Si colleghino poi
due cicli, tre, ecc. per costruire gradualmente lintero finale, prima solo
a mani separate poi a mani unite.
C molto materiale nuovo in pi da studiare in questo terzo movimento prima di poterlo suonare a mani unite, quindi, a questo punto,
probabilmente non ci sar bisogno di studiare niente a mani unite eccetto come esperimento per vedere cosa si riesce o non si riesce a fare.
In particolare, provare a mani unite alle velocit pi elevate sarebbe
controproducente e non raccomandabile. Ciclare un singolo ciclo a
mani unite pu tuttavia essere piuttosto benefico, ma anche questo non
dovrebbe essere fatto troppo se non si riesce a suonare in maniera soddisfacente a mani separate. Le principali difficolt di questo movimento sono concentrate negli arpeggi e negli accompagnamenti albertini
(del tipo Do Sol Mi Sol) e una volta padroneggiati si conquistato il
90% del pezzo. Chi avesse capacit tecniche sufficienti dovrebbe ritenersi soddisfatto di arrivare alla velocit vivace. Una volta riusciti a
suonare lintero movimento a proprio agio a velocit vivace si potrebbe
provare a fare uno sforzo verso il presto. Non probabilmente una
coincidenza che nellarmatura di chiave il presto corrisponda al rapido
battito cardiaco di una persona molto eccitata. Si noti come laccompagnamento della sinistra della misura 1 suoni proprio come un cuore
pulsante.
Dovrebbe essere ormai chiaro che suonare gli arpeggi tecnicamente
molto complesso. Spinta e trazione si applicano anche alle scale e le
regole per le scale sono le stesse degli arpeggi (il movimento forte la
prima scelta, ma si dovrebbero studiare entrambi forte e debole). Nelle
scale, tuttavia, la differenza tra spinta e trazione pi difficile da illustrare ai pianisti principianti e per questo motivo li abbiamo mostrati
prima usando gli arpeggi. Si noti che entrambi spinta e trazione diventano scomodi quando si suona pollice sotto. Questa unaltra ragione
per evitare di farlo. Di fatto, spinta e trazione sono movimenti molto
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elementari e si applicano praticamente a qualunque cosa si suoni, inclusi gli insiemi paralleli. Studiarli bene e pensare a quale si sta usando ogni volta che si suona qualcosa quindi gratificante. La complessit degli arpeggi sorge dal fatto che si pu combinare spinta, trazione,
movimento a ruota, pollice sotto, pollice sopra, pronazione e supinazione in qualunque permutazione. Una incredibile serie di combinazioni. Senza conoscere le varie componenti e lasciando semplicemente
scegliere alla mano il proprio movimento le possibilit di imbroccare la
combinazione giusta praticamente zero. Il risultato spesso un muro
di velocit.
Dobbiamo ora delineare il nostro piano dattacco per imparare questo
movimento. Abbiamo iniziato con la parte pi difficile: larpeggio a
due mani alla fine. Molti studenti avranno pi difficolt con la sinistra
che con la destra; perci, siccome la destra piuttosto a suo agio, si inizi a studiare larpeggio di questa mano nelle prime due misure mentre
si studia ancora la mano sinistra del finale. Una regola importante per
suonare rapidamente gli arpeggi tenere le dita il pi possibile vicine ai
tasti, quasi toccandoli. Non si sollevino le dita. Si noti che stiamo cercando segmenti brevi da studiare per entrambe le mani, in modo da poter alternare rapidamente tra le due. Non si cicli una mano per troppo
tempo per il pericolo di farsi male. Si riuscir a ciclare una mano per
tanto tempo dopo un po di esercizio; gli effetti degli infortuni, comunque, a volte non si sentono fino a diversi giorni dopo ed quindi una
buona polizza di assicurazione sviluppare labitudine di cambiare spesso le mani anche se non si sente fatica o dolore.
Il pedale viene usato solo in due situazioni in questo pezzo: (1) alla fine della misura 2 nel doppio accordo staccato ed in tutte le situazioni
simili e (2) nelle misure 165-166. Il successivo segmento da studiare
la sezione tipo tremolo della destra che inizia alla misura 9. Ci si assicuri di aver capito la diteggiatura. Poi viene laccompagnamento albertino della sinistra che inizia alla misura 21 e parti simili per la destra
appaiono dopo. Laccompagnamento albertino si pu studiare usando
gli insiemi paralleli come spiegato a partire dalla Sezione II.8. Il successivo segmento difficile il trillo della destra alla misura 30. Questo
primo trillo viene eseguito meglio usando la diteggiatura 35, il secondo
richiede 45. Chi ha mani piccole trover questi trilli difficili proprio
come il finale e dovrebbe quindi studiarli dallinizio, quando inizia a
imparare questo movimento. Queste sono le richieste tecniche essenziali di questo pezzo. Una volta riusciti ad imparare queste abilit si
potr suonare lintero movimento.
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Si inizi a studiare a mani unite dopo aver risolto tutti questi problemi
tecnici a mani separate. Non c bisogno di studiare usando il pedale
finch non si inizia a mani unite. Si noti che le misure 163-164 vanno
suonate senza di esso. Lapplicazione del pedale alle misure 165-166,
dar loro significato. C la tendenza a studiare troppo ad alto volume
a causa del ritmo veloce. Non solo musicalmente sbagliato, ma tecnicamente dannoso. Studiare troppo forte pu portare a stanchezza ed a
muri di velocit: la chiave per la velocit il rilassamento. Sono le sezioni p che creano la maggior parte delleccitazione. Il ff della misura
33, ad esempio, solo una preparazione al seguente p e di fatto ci sono
molto pochi ff in tutto il movimento. Lintera sezione dalla misura 43
alla 48 viene suonata p portando ad una sola misura, la 50, suonata f.
Laddove lobiettivo durante lo studio a mani separate era di arrivare
rapidamente a velocit (o pi veloce), studiare lentamente diventa di
capitale importanza quando si suona a mani unite. Si studi sempre a
mani unite leggermente pi lentamente della propria velocit massima,
tranne quando si cicla. Si faranno progressi pi veloci studiando ad
una velocit alla quale le proprie dita vogliono andare pi veloci piuttosto che forzandole a suonare pi rapidamente di quanto non riescano.
La scelta della velocit di studio a mani separate ed a mani unite
quindi diametralmente opposta: lobiettivo la velocit a mani separate
e la precisione a mani unite. Non c bisogno di spingere per la velocit a mani unite perch (dopo aver studiato correttamente) questa gi
stata raggiunta a mani separate. In questo modo la velocit a mani unite verr automaticamente non appena le due mani si coordineranno.
Nello studio a mani unite si lavora per la coordinazione, non per la velocit.
Infine, dopo aver studiato correttamente, si dovrebbero provare alcune velocit alle quali pi facile suonare velocemente che lentamente.
Questo del tutto naturale allinizio ed uno dei migliori segni che la
lezione di questo libro stata imparata bene. Certamente, una volta
diventati tecnicamente esperti, si dovrebbe poter suonare a qualunque
velocit con ugual facilit.
Il Pollice: Il Dito pi Versatile
Un Esempio di Procedimento di Studio di Scale/Arpeggi
Il pollice il dito pi versatile: ci permette di suonare le scale, gli arpeggi e gli accordi ampi (se non lo si crede si provi a suonare una scala
senza il pollice!) La maggior parte degli studenti non impara ad usare
correttamente il pollice fino allo studio delle scale: quindi importante
esercitarsi ad esse prima possibile. Ripetere la scala di Do Maggiore
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pi e pi volte, o anche includere la scala di Si Maggiore, non il modo corretto di studiare le scale. importante studiare tutte le scale e gli
arpeggi maggiori e minori, esamineremo quindi un esempio di procedimento di studio delle scale ed evidenzieremo cosa necessario fare e
quali vantaggi porta.
Qui considereremo solo le scale maggiori, per semplicit, ma si dovrebbero concepire esercizi simili per quelle minori e per gli arpeggi.
Prima di tutto un ripasso dei fondamentali. Si suoni con la punta del
pollice e non con la prima articolazione. Questo lo rende effettivamente il pi lungo possibile ed necessario perch il dito pi piccolo
dallarticolazione del polso. Tutte le dita devono essere pi simili possibile per ottenere una scala scorrevole. Per poter suonare con la punta
potrebbe essere necessario alzare leggermente il polso. Si scoprir che
essa utile ad alta velocit e permette un miglior controllo. Suonare
con la punta assolutamente necessario quando si suonano gli arpeggi
e gli accordi. anche importante coltivare il movimento glissando
nel quale le dita sono rivolte lontano dalla direzione del movimento
della mano. Non si esageri con questo movimento, ne necessaria solo
una piccola quantit. Si suonino tutte le scale pollice sopra, c poco
bisogno di studiare pollice sotto. Suonare con la punta facilita anche il
pollice sopra. Tre ottave probabilmente unottima estensione da studiare e la destra dovrebbe essere una o due ottave sopra la sinistra; in
altre parole, si scelga unestensione comoda per ciascuna mano. La posizione ottimale del braccio probabilmente una non perfettamente
perpendicolare alla tastiera, ma leggermente rivolta allindentro per
compensare il fatto che il mignolo corto e per aiutare il movimento
pollice sopra. Praticamente tutto il lavoro deve essere fatto a mani separate, unire le mani non necessario, pu far perdere un sacco di
tempo e dovrebbe essere considerato solo unopzione interessante da
provare ogni tanto. Chi studia le scale sempre a mani unite svilupper
una sindrome da mano forte/mano debole e di solito la destra diventa
pi forte. Lobiettivo di questi esercizi di consolidare questi movimenti e posizioni della mano in modo da farli diventare una parte permanente di come si suona qualsiasi cosa, proprio cos elementare.
Questi sono perci alcuni dei pochi esercizi che devono essere ripetuti
molte volte ogni giorno finch i movimenti e le posizioni saranno talmente abituali da non doverci pensare.
Ci sono molti modi di generare tutte le scale, ma il pi semplice (ed
uno dei pi interessanti) luso del ciclo delle quinte. Si inizi con Do
Maggiore, la si studi un po di volte, poi si salga di una quinta e si studi
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Sol Maggiore, si noter che ha un diesis. Salendo di unaltra quinta saranno necessari due diesis, eccetera. Ogni volta che si sale di una quinta si aggiunge un diesis. Ovviamente se salire di quinta in quinta portasse troppo in alto per essere comodi, si scenda di unottava. La cosa
interessante che quando si aggiunge un diesis si tengono tutti quelli
aggiunti prima, per di pi lordine in cui compaiono lo stesso in cui
vengono scritti sullo spartito! Il numero massimo di diesis (cinque)
porta al Si Maggiore e la successiva scala ha 6 bemolli: Solb Maggiore.
Questi bemolli diminuiscono per quinte successive di nuovo nello stesso modo ordinato fino a tornare a Do Maggiore. In questa maniera il
ciclo delle quinte tocca ciascuna scala una e una sola volta in modo ordinato, proprio ci che vogliamo.
Si noti che i tasti neri danno alcuni vantaggi speciali. Permettono di
suonare con le dita distese. Si pu notare una differenza nel grado di
controllo in base al fatto che le dita siano incurvate o distese: le dita distese possono fornire maggior controllo perch per suonare si abbassa
semplicemente il dito; il dito ricurvo deve essere abbassato e disteso
leggermente: un movimento pi complesso. Siccome il pollice non
suona mai sui tasti neri, suonare pollice sopra diventa particolarmente
facile quando essi sono di mezzo, sono anche pi stretti e richiedono
quindi maggior precisione. Si studi tenendo le dita sui tasti, particolarmente facile quando ci sono un sacco di tasti neri. Si eserciti il rilassamento specialmente lasciando le dita sui tasti. Nei pianoforti elettronici difficile tenere le dita sui tasti senza premerli inavvertitamente e
questo uno dei vantaggi dei pianoforti acustici. Inutile dire che una
tecnica corretta sempre essenziale; si presti attenzione, ad esempio,
tanto a quando si sollevano le dita quanto a quando le si abbassano sui
tasti e si sperimenti con il tono, il colore e qualsiasi altro attributo della
musica che si sta suonando. Non si suoni ad alto volume, suonare delicatamente richiede maggior controllo ed pi vantaggioso. Quando
si riuscir a controllare la propria musicalit in maniera soddisfacente si
scoprir che la velocit c gi perch la precisione richiesta per la velocit minore del controllo richiesto per la musicalit. Lavorare per la
velocit senza musicalit un buon modo per iniziare ad erigere muri
di velocit perch si accumula stress. Pu essere comunque molto utile
usare gli insiemi paralleli per raddoppiare la velocit (una volta ogni
tanto) e vedere quali tipi di movimenti sono necessari. anche utile
usare limmaginazione per produrre scale musicali: quelle molto lente
potrebbero sembrare eserciti in marcia, quelle pi veloci il fischio, spostato dalleffetto doppler, di un treno che passa.
Si possono ora escogitare procedure di studio simili per gli arpeggi.
III.6 - MEMORIZZARE
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III.6 - Memorizzare
A) Perch Memorizzare?
Le ragioni per imparare a memoria sono cos convincenti che sembra
stupido provare a giustificare la memorizzazione, ma mi si lasci citare
solo qualche esempio. I pianisti di livello avanzato devono suonare a
memoria a causa dellalto livello di abilit tecnica che ci si aspetta da
loro. Praticamente tutti gli studenti (incluso chi non si considera un
memorizzatore) suonano a memoria i passaggi pi difficili. I nonmemorizzatori possono aver bisogno dello spartito di fronte come supporto psicologico e per avere piccoli indizi qua e l, ma di fatto suonano i passaggi difficili praticamente completamente dalla memoria di
mano (se stanno suonando bene, si veda pi avanti). A causa di questo bisogno di suonare a memoria, memorizzare si sviluppato in una
procedura scientifica che si intrecciata inseparabilmente con il processo di studio del pianoforte. Memorizzare non solo un ripetere qualcosa finch non si in grado di suonarlo senza vedere lo spartito, ma
un processo complesso di creazione, nel cervello, di associazioni con
cose che gi si conoscono.
Memorizzare un modo per imparare rapidamente nuovi pezzi. A
lungo andare i pezzi tecnicamente significativi si imparano molto pi
velocemente memorizzando che usando lo spartito. Imparare a memoria permette al pianista di iniziare ovunque nel mezzo di un pezzo: un
metodo per recuperare dai blackout e dalle stecche ed aiuta a sviluppare una migliore comprensione della composizione. Permette anche di
suonare frammenti (suonare piccoli estratti da una composizione),
una capacit molto utile nelle esecuzioni occasionali, nellinsegnamento
e per imparare ad eseguire in pubblico. Una volta memorizzate dieci
ore di repertorio, cosa prontamente fattibile, ci si render conto dei
vantaggi di non doversi portare dietro tutta quella musica e di dover
cercare in essa il pezzo o il frammento. Se si volesse saltare da frammento a frammento, cercare nella pila di spartiti sarebbe poco pratico.
Nei pianoforti a coda il leggio della musica interferirebbe con il suono
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impedendo di sentirsi suonare. Questo effetto specialmente drammatico in una sala da concerto o in un auditorium con una buona acustica
il pianoforte non si riesce praticamente a sentire. Memorizzare permette soprattutto di concentrarsi al 100% sulla musica. Il pianoforte
unarte esecutiva e le esecuzioni memorizzate sono pi gratificanti per il
pubblico perch riconosce come talento aggiuntivo la capacit di memorizzare. Memorizzando non cos difficile apparire come quegli artisti
geniali invidiati dai non-memorizzatori!
Le gratificazioni di questo libro arrivano perch un pacchetto completo: il tutto infatti molto di pi della somma delle parti. Memorizzare un buon esempio e per poterlo capire diamo unocchiata agli studenti che non memorizzano. Una volta imparato un nuovo pezzo,
ma non ancora perfezionato, i non-memorizzatori tipicamente lo abbandonano e passano al successivo, in parte perch ci vuole cos tanto
per imparare nuovi pezzi ed in parte perch leggere lo spartito non porta ad eseguire pezzi difficili. Gli studenti che non memorizzano, quindi,
non imparano mai bene un pezzo. Ora, se fossero in grado di imparare
rapidamente, e di memorizzare al tempo stesso, farebbero musica con
tutti i loro pezzi finiti per il resto della loro vita! Non stiamo solo parlando di memorizzare o non memorizzare un pezzo stiamo parlando
di una vita di differenze nel proprio sviluppo artistico e ad ogni occasione che si ha di fare musica. Questa la differenza tra gli artisti esecutori e gli studenti che non hanno mai un pezzo da poter eseguire in
pubblico. Solo dopo aver finito un pezzo lo si pu iniziare a suonare in
modo musicale. un peccato che gli studenti poco informati si perdano la parte migliore di ci che significhi essere un pianista e si perdano
lopportunit di svilupparsi come artisti.
Memorizzare, infine, un esercizio del cervello e deve sicuramente avvantaggiarne lo sviluppo in giovent e svantaggiarne il deterioramento
con let. Credo che memorizzare musica per pianoforte non solo migliori la memoria nella vita di tutti i giorni, ma ne rallenti la perdita con
let e migliori anche la capacit di ricordare. Come minimo si impareranno alcuni metodi per migliorare la memoria e sviluppare una comprensione della memoria umana. Si diverr un esperto in memoria,
cosa che dar pi sicurezza nella propria capacit di ricordarsi le cose.
Ero solito sottoscrivere il principio di conoscenza minima secondo il
quale meno informazioni si ficcano nel proprio cervello e meglio .
Questa teoria analoga a quella della memoria di un computer: pi cose confuse si cancellano e pi memoria si ha da usare. Ora credo che
questo approccio provochi pigrizia ed il complesso di inferiorit di non
III.6 - MEMORIZZARE
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essere buoni memorizzatori. Credo che sia dannoso per il cervello perch come dire che meno muscoli si usano e pi forti si diventa perch
avanza pi energia. Il cervello ha una capacit di memoria maggiore di
quanto chiunque possa riempirlo in una vita, ma se non si impara come
usarla non si trarranno mai benefici dal suo pieno potenziale. Ho sofferto molto per il mio errore precedente: avevo paura di andare a giocare a bowling perch non riuscivo a tenere i punti a mente come tutti
gli altri. Da quando ho cambiato la mia filosofia in quella di provare a
memorizzare tutto, la mia vita migliorata in modo spettacolare. Ora
provo a memorizzare anche la pendenza ed il tipo di rimbalzo della palla di tutti i campi da golf su cui gioco. Questo pu avere un grande effetto sul punteggio. Inutile dire che i corrispondenti vantaggi nella mia
carriera al pianoforte sono stati oltre il descrivibile.
La memoria una funzione associativa del cervello. quindi praticamente diametralmente opposta allanalogia con la memoria del computer: pi si memorizza pi diventa facile memorizzare di pi. I buoni
memorizzatori non sembrano saturare mai la loro memoria fino a che
i danni dellet non riscuotono il loro pedaggio. Mettendo pi materiale in memoria, il numero di associazioni aumenta geometricamente e
questo dovrebbe migliorare la memoria stessa. Cos tutto quello che
sappiamo sulla memoria ci dice che memorizzare pu solo essere un
vantaggio.
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con lulteriore requisito che tutto quello che si fa durante queste procedure di apprendimento sia fatto a memoria. Ad esempio, mentre si
impara un accompagnamento della sinistra misura per misura si memorizzi quella misura. Siccome una misura lunga tipicamente da 6 a 12
note memorizzarla banale. Sar poi necessario ripetere questi segmenti dieci, cento o anche oltre mille volte, in base alla difficolt, prima
di saper suonare il pezzo molte pi ripetizioni di quelle necessarie per
memorizzare. Non si pu far altro che impararle a memoria!
Abbiamo visto, nelle sezioni I e II, che la chiave per imparare rapidamente la tecnica ridurre la musica a sottoinsiemi banalmente semplici;
queste stesse procedure rendono banale memorizzare questi sottoinsiemi. Memorizzare pu far risparmiare una tremenda quantit di tempo
di studio: non necessario guardare la musica ogni volta e si pu studiare un segmento della destra di una sonata di Beethoven e una sezione della sinistra di uno scherzo di Chopin a mani separate e saltare da
segmento a segmento come si desidera. Ci si pu concentrare sullimparare la tecnica senza la distrazione di doversi riferire sempre alla musica. La cosa migliore di tutte che le numerose ripetizioni necessarie
per studiare il pezzo lo fisseranno nella memoria, senza costi aggiuntivi,
in un modo che nessuna altra procedura di memorizzazione potr mai
fare. Queste sono alcune delle ragioni per cui memorizzare prima di
imparare lunico modo. Chiaramente andrebbe memorizzata qualsiasi cosa valga la pena essere suonata.
C) Memorizzare e Mantenere
Un repertorio memorizzato richiede due investimenti di tempo: il primo
per memorizzare il pezzo allinizio ed il secondo una componente di
mantenimento per impiantarlo nella memoria in modo permanente e
per imparare di nuovo qualunque sezione sia stata dimenticata. La seconda componente dovrebbe essere di gran lunga la pi ampia durante
la vita di un pianista. Una qualunque analisi sulla memorizzazione sarebbe quindi incompleta senza parlare del mantenimento. Esso, ad esempio, limita lampiezza del repertorio perch dopo aver memorizzato
diciamo da cinque a dieci ora di musica, le esigenze di mantenimento
potrebbero precludere, in base alla persona, la memorizzazione di altri
pezzi. Ci sono diversi modi di estendere il repertorio oltre il limite di
mantenimento. Un modo ovvio quello di abbandonare i pezzi memorizzati e di memorizzarli di nuovo dopo se necessario. Si scopre che
i pezzi memorizzati sufficientemente bene possono essere richiamati e ripuliti molto rapidamente anche se non li si suonati per anni. Quasi
come andare in bicicletta: una volta imparato ad andarci ragionevol-
III.6 - MEMORIZZARE
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D) Memoria di Mano
Una grossa componente della memoria iniziale la memoria di mano
che viene dallo studio ripetuto. La mano va semplicemente avanti a
suonare senza che si ricordi veramente ogni nota. Sebbene parleremo
nel seguito di tutti i tipi di memoria conosciuti, inizieremo ad analizzare
prima la memoria di mano perch chiunque ne fa esperienza ed il processo di memorizzazione diventa un processo di diversificazione degli
altri metodi di memoria. La memoria di mano ha due componenti:
un movimento di riflesso della mano proveniente dal toccare i tasti e
un riflesso nel cervello dovuto al suono del pianoforte. Entrambi servono come indizi alla mano per muoversi in modo pre-programmato.
Li uniremo, per semplicit, chiamandoli memoria di mano. Mostreremo pi avanti che questa non la forma di memoria che si vorr usare alla fine, ma utile perch aiuta a memorizzare quando si studia il
pezzo. Non c quindi bisogno di evitare consciamente di usarla quando si inizia a memorizzare un pezzo nuovo. Una volta acquisita non la
si perder mai e pi avanti vedremo come usarla per recuperare dai
blackout.
Il meccanismo biologico con il quale le mani acquisiscono la memoria
di mano non del tutto compreso, ma la mia ipotesi che vengano
coinvolte le cellule nervose al di fuori del cervello conscio, come ad esempio quelle della colonna vertebrale. Il numero di cellule nervose
esterne al cervello probabilmente confrontabile con il numero di quelle allinterno. Sebbene i comandi per suonare il pianoforte debbano
avere origine nel cervello piuttosto probabile che i riflessi per suonare
rapidamente non percorrano tutta la strada fino a quello conscio. La
memoria di mano dovrebbe perci essere un tipo di riflesso che coinvolge molte tipologie diverse di cellule nervose. In risposta al suono della
prima nota il riflesso suona la seconda che stimola la terza, eccetera.
Questo spiega il perch quando ci si blocca la memoria di mano non
aiuta a ripartire a meno di non tornare indietro alla prima nota. Di fat-
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F) Rinforzare La Memoria
Uno degli espedienti pi utili per ricordare il rinforzo. Quando un
ricordo dimenticato viene richiamato sempre ricordato meglio. Molte
persone si preoccupano di dimenticare. Il trucco rigirare questa avversit in vantaggio. La maggior parte delle persone ha bisogno di dimenticare e memorizzare di nuovo tre o quattro volte prima che qualcosa venga memorizzato permanentemente. Per riuscire ad eliminare le
frustrazioni dovute al dimenticare e per rinforzare la memoria si provi
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G) Studiare a Freddo
Si esercitino a freddo (senza scaldare le mani) i pezzi memorizzati;
questo ovviamente pi difficile rispetto a studiare con le mani gi calde, ma esercitarsi sotto condizioni avverse lunico modo per rinforzare la propria capacit di suonare il pezzo. Questa capacit di sedersi
semplicemente e suonare a freddo con un pianoforte e in un ambiente
non familiari, o solo diverse volte al giorno quando si ha qualche minuto aggiuntivo, uno dei vantaggi pi utili di aver memorizzato i pezzi.
Lo si pu fare dovunque lontano da casa quando lo spartito potrebbe
non essere disponibile. Si perderebbe un sacco di tempo se si dovesse
tutte le volte cercare la musica stampata da suonare a freddo. Esercitarsi a freddo prepara a suonare occasionalmente (nei ritrovi, ecc.) senza dover suonare lHanon per un quarto dora prima di poter eseguire
in pubblico. Suonare a freddo unabilit sorprendentemente facile da
coltivare ed un buon momento per provare quei passaggi troppo difficili da suonare con le mani fredde e per studiare come rallentare o
semplificare sezioni difficili. Se si commettesse un errore, o si avesse
un blackout, non ci si fermi per tornare indietro, ma si provi a suonare
attraverso di esso o almeno a tenere il ritmo o la melodia.
Le prime poche misure, anche dei pezzi pi semplici, sono spesso difficili da iniziare a freddo e richiederanno un esercizio aggiuntivo, anche
se sono state memorizzate bene. Gli inizi tecnicamente difficili sono
spesso i pi facili da iniziare a freddo, non ci si faccia perci trovare
impreparati da quella che sembra musica facile. chiaramente importante studiare a freddo linizio di tutti i pezzi. Ovviamente non si parta
sempre dallinizio: un altro vantaggio di memorizzare che si possono
suonare piccoli frammenti ovunque nel pezzo e ci si dovrebbe sempre
esercitare a suonarne alcuni (si veda la Sezione III.14 su Prepararsi Alle Esecuzioni in Pubblico ed Ai Saggi).
H) Suonare Lentamente
Il modo singolo pi importante per rinforzare la memoria suonare
lentamente, molto lentamente, meno di met della velocit finale. La
bassa velocit viene anche usata per ridurre la dipendenza dalla memoria di mano e per sostituirla con la vera memoria (ne parleremo pi
avanti). Quando si suona lentamente lo stimolo per richiamare la memoria di mano viene modificato e ridotto e quello del suono del pianoforte viene anche materialmente alterato. Il pi grande svantaggio di
suonare lentamente limpiego di un sacco del tempo di studio: se si
potesse suonare al doppio della velocit si studierebbe il pezzo due volte pi spesso nello stesso tempo, quindi perch suonare lentamente?
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I) Tempismo Mentale
Quando si suona a memoria necessario essere sempre mentalmente
avanti rispetto a ci che si sta suonando in modo da poter pianificare
prima, avere il completo controllo, anticipare le difficolt e regolarsi
rispetto alle mutevoli condizioni. Ad esempio, si vedr spesso arrivare
una stecca e la si potr aggirare usando uno dei trucchi trattati in questo libro (si veda la Sezione III.9 sul ripulire un pezzo). Se non si pensa
avanti non si riuscir a vedere un errore in arrivo. Un modo di esercitarsi a farlo suonare velocemente e poi rallentare. Suonando velocemente si forza il cervello a pensare pi rapidamente e, in questo modo,
quando si rallenta si automaticamente avanti nella musica. Non si
pu pensare avanti finch la musica non ben memorizzata e quindi
provare a farlo migliora e controlla veramente la memoria.
Il modo migliore per suonare molto velocemente, ovviamente, a
mani separate. Questo un altro suo valido sottoprodotto e si rester
sorpresi allinizio da quello che suonare veramente veloce pu fare al
cervello: una esperienza completamente nuova. Siccome si deve andare veramente veloce per poter battere il cervello, queste velocit non
si possono raggiungere facilmente a mani unite. In generale si coltivi la
capacit di distaccarsi mentalmente dalle note che si stanno suonando e
di vagare mentalmente in giro dovunque nella musica mentre si suona
una data sezione.
necessario, infine, disfarsi della dipendenza dalla memoria di mano.
Ogni pianista di livello avanzato ha una procedura di memorizzazione
specificamente ritagliata su misura per lui. Questa potrebbe coinvolgere metodi di studio speciali (come trasporre un pezzo o anche scambiare le parti delle mani). Ci possono essere procedure specifiche per
ciascun compositore (si potrebbe suonare Mozart lentamente e Bach
delicatamente) e forse anche per ciascun pezzo; queste vengono dette
regole particolari. La maggior parte degli studenti di pianoforte non
passa abbastanza tempo a studiare e ad esercitarsi in questi metodi per
poter conoscere i dettagli delle procedure di memorizzazione avanzate o
delle regole particolari. Essi hanno bisogno di iniziare con alcune regole generali, che ora esamineremo.
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parato il pezzo; si provi cio ad immaginare la nota corrispondente sullo spartito per ciascuna nota che si suona. Siccome si conosce ciascuna
parte a mani separate, dovrebbe essere possibile ritrovarla dalla tastiera
allo spartito. Lunica cosa necessaria da memorizzare di nuovo in seguito dove vadano le note sulla pagina. Si dovr guardare lo spartito
di tanto in tanto per assicurarsi che ciascuna nota sia nella posizione
giusta sulla pagina giusta. Si dovrebbero anche ritrovare i segni di espressivit. Si vada avanti e indietro suonando dalla memoria fotografica e ritrovando dalla tastiera allo spartito finch la fotografia non sar
completa. Si potranno poi stupire i propri amici trascrivendo lo spartito dellintero pezzo, iniziando ovunque! Si noti che si sar capaci di
scrivere lintera musica, in avanti o allindietro, o dovunque nel mezzo
o anche ciascuna mano separatamente. E pensavano che solo Wolfgang
potesse farlo!
Il quarto tipo di memoria la memoria di tastiera. In questo metodo, mentre si suona si ricorda la sequenza dei tasti, dei movimenti delle
mani e la musica. come se si avesse un pianoforte mentale e lo si potesse suonare. Si dia avvio alla memoria di tastiera memorizzando a
mani separate e poi a mani unite. Quando poi si lontani dal pianoforte si suoni il pezzo mentalmente di nuovo prima a mani separate. Non
necessario suonare mentalmente a mani unite, specialmente se lo si
trova troppo difficile, perch quando si suona dal vero si pu vedere
una sola mano alla volta. Quando si suona mentalmente, lontano dal
pianoforte, si prenda nota di quali sezioni sono state dimenticate e le si
memorizzino di nuovo la volta successiva oppure si vada alla musica o
al pianoforte per rinfrescare la memoria. Si potrebbe provare la memoria fotografica per quelle parti che si tende a dimenticare usando la
memoria di tastiera. Si noti che suonare lontano dal pianoforte difficile non solo perch bisogna aver memorizzato, ma anche perch non si
ha la memoria di mano o il suono del pianoforte come aiuto.
La memoria di tastiera ha molti dei vantaggi della memoria fotografica, ma ha il vantaggio aggiuntivo che le note memorizzate sono i tasti
del pianoforte invece che girini su un foglio di carta: non si deve perci
tradurre dai girini ai tasti. Questo permette di suonare con meno sforzo rispetto alla memoria fotografica perch non c bisogno di passare
attraverso il maldestro processo di leggere la musica. I segni di espressivit non sono segni sulla carta, ma concetti musicali mentali (memoria musicale). La memoria di tastiera si migliora da s naturalmente
ogni volta che si studia, un altro vantaggio rispetto alla memoria fotografica. Si pu ripetere senza il pianoforte e si pu suonare avanti proprio come con la memoria fotografica.
III.6 - MEMORIZZARE
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La cosa pi curiosa che ho notato quando ho iniziato ad usare consciamente la memoria di tastiera stata la tendenza a commettere gli
stessi errori ed a bloccarmi negli stessi punti di quando ero veramente
al pianoforte! Dopo aver riflettuto, tutto ci ha senso perch tutti gli
errori hanno origine nel cervello che ci sia il pianoforte o meno. Il pianoforte non fa mai errori, sono io a farli. Dico questo perch suggerisce che potremmo riuscire ad esercitare ed a migliorare certi aspetti del
suonare il pianoforte studiando nelle nostre teste, senza di esso. Questo sarebbe il vero ed unico vantaggio della memoria di tastiera! Molti
dei suggerimenti per memorizzare dati in questo libro si applicano al
meglio alla memoria di tastiera, un altro dei suoi vantaggi.
Chi sta studiando il canto a prima vista e lorecchio assoluto (Sezioni
11 e 12 pi avanti) trarr grande aiuto allulteriore sviluppo di queste
abilit suonando mentalmente. Il metodo della tastiera consiste nel visualizzarla e questo aiuta a trovare il tasto giusto nellorecchio assoluto.
Chiunque fosse quindi interessato ad usare questo metodo di memorizzazione potrebbe considerare anche lo studio del canto a prima vista e
dellorecchio assoluto. Questo un eccellente esempio di come imparare unabilit (memorizzare) aiuti ad impararne molte altre ed senza
dubbio uno dei modi in cui i geni sono finiti per essere quello che sono/sono stati.
Tutti dobbiamo infine cercare di usare pi memoria teorica possibile. Questa include cose come larmatura di chiave, il tempo, le cadenze, larmonia, eccetera. La vera memoria non si pu sviluppare senza
una comprensione delle basi teoriche di una particolare composizione.
Sfortunatamente, la maggior parte degli studenti di pianoforte non riceve una formazione sufficiente per eseguire una tale analisi. Questa
pu tuttavia essere rimpiazzata da unanalisi strutturale che pu raggiungere scopi simili. Ogni composizione ha una struttura: di solito un
inizio, un corpo ed un finale. Il tema principale di solito introdotto
allinizio, sviluppato nel corpo e portato al climax nel finale. Questa
analisi strutturale riveler le varie componenti e come queste si combinano per creare la musica.
K) Il Mantenimento
Molti dei metodi usati per ripulire un pezzo finito sono applicabili al
mantenimento della memoria. Una delle attivit noiose del mantenimento il recupero delle sezioni dimenticate. Se si dimenticasse una sezione ci si potrebbe esercitare usando la memoria di mano per recuperarla e per vedere se questo metodo (luso della memoria di mano) funziona. Si suoni ad alto volume e leggermente pi velocemente per in-
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La cosa importante per avere una buona memoria che non si dovrebbe smettere di suonare mentalmente dopo aver memorizzato completamente il pezzo. C solo bisogno di farlo ogni tanto per mantenerlo, quindi non dovrebbe essere una gran perdita di tempo.
Una eccellente verifica della vera memoria provare a suonare il pezzo iniziando in un punto arbitrario. La maggior parte dei pianisti non
sar in grado di iniziare semplicemente ovunque, come a met di una
frase. Si dovrebbero provare a scoprire pi punti di inizio possibile.
Questi sono di solito gli inizi dei segmenti brevi usati per imparare il
pezzo. Dopo aver spezzato una composizione in queste frasi, si provi a
suonarlo al contrario iniziando dallultima frase e andando verso linizio. Spesso nel far questo si scopriranno molte interessanti relazioni
strutturali che prima non erano state notate.
Spero che il lettore afferri il messaggio che memorizzare e suonare un
repertorio sostanziale (da cinque a dieci ore) molto pi gratificante di
perdere tempo negli esercizi per le dita come lHanon. Se coloro che
studiano un sacco di esercizi usassero lo stesso tempo per mettere su un
repertorio, potrebbero alla fine averne uno piuttosto esteso e migliorare
anche la tecnica e la capacit di eseguire in pubblico.
Il mantenimento necessario anche dopo aver memorizzato un nuovo
pezzo, perch memorizzare nuovi pezzi fa dimenticare quelli vecchi.
Ovvero, dopo aver messo unaltra tacca sulla cintura con un nuovo
pezzo, si torni indietro a quelli vecchi per vedere se sono ancora a posto. Si possono identificare in questo modo quelle composizioni, come
le musiche di Bach o di Mozart, che potrebbero richiedere pi mantenimento di altre. Questa consapevolezza pu alleviare un sacco di frustrazione e senza di essa una persona che notasse di aver dimenticato
alcuni vecchi pezzi, dopo averne memorizzati di nuovi, potrebbe chiedersi se sia accaduto qualcosa alla memoria. Non si preoccupi questo
un fenomeno comune e naturale.
Si dovrebbe scoprire che le composizioni memorizzate usando i metodi di questo libro sono memorizzate molto meglio di quelle studiate usando i metodi intuitivi, non importa da quanti anni si suonino. Se si
vuole migliorare la qualit della memoria di questi vecchi pezzi (studiati
usando i metodi intuitivi) si dovr tornare indietro ed impararli di
nuovo a mani separate, eccetera. Questo piuttosto gratificante dal
punto di vista di scoprire gli errori, di migliorare la tecnica e di migliorare la memoria. Per le composizioni difficili non c altra scelta che
imparare di nuovo entrambe le mani separatamente, ma per i pezzi pi
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semplici si potrebbe riuscire studiando di nuovo solo una mano, di solito la pi difficile, di solito la destra.
Riassumendo, il mantenimento ha le seguenti componenti:
(1) Si controlli con lo spartito la precisione di ogni nota e di ogni segno
di espressione.
(2) Ci si assicuri di suonare lintero pezzo a mani separate. Si potrebbe
suonare a mani separate molto velocemente per ripulire la tecnica.
(3) Ci si eserciti ad iniziare da punti arbitrari nel pezzo. Questo un
eccellente modo di verificare la memoria e la propria comprensione
della struttura della composizione.
(4) Si suoni lentamente. Non c modo migliore per migliorare la memoria.
(5) Si suoni a freddo. Rafforzer molto le proprie capacit di eseguire in pubblico.
(6) Si suoni mentalmente almeno a mani separate. Se viene fatto
quando si impara inizialmente un pezzo e quando lo si mantiene
sorprendentemente facile. I vantaggi che ne derivano ne valgono
veramente la pena.
(7) Per i concerti in arrivo si segua la procedura dettagliata analizzata
nella Sezione III.14
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Con questa consapevolezza delle potenziali difficolt, proviamo ad esaminare un tipico programma per imparare a memorizzare.
Il modo migliore per iniziare memorizzare un po di pezzi brevi.
Questi dovrebbero essere nuovi, mai studiati prima. Una volta memorizzati con successo alcuni di essi senza troppo sforzo, si potr iniziare a
sviluppare la sicurezza di s ed a migliorare la capacit di memorizzare.
Quando questa abilit sar abbastanza sviluppata si potr anche pensare di memorizzare vecchi pezzi imparati leggendo.
Un pezzo breve significa qualcosa tra le due e le quattro pagine.
Un pezzo del genere pu essere cominciato dallinizio progredendo sezione per sezione fino alla fine. Si inizi analizzando la struttura del
pezzo. I buoni lettori hanno qui un vantaggio perch per loro sono
consuete frasi e serie di note che appaiono spesso insieme e quindi sono
bravi ad analizzare le microstrutture. Si memorizzi frase per frase, come descritto precedentemente (mani separate, regola di continuit, ecc.)
Man mano che ciascuna frase successiva viene memorizzata la si suoni
solo a memoria. Non appena si memorizza una frase non si guardi di
nuovo la musica, a meno che non sia necessario. Questo ovviamente
lintero presupposto del metodo. Non ci si preoccupi se non si riesce a
suonare in modo soddisfacente, si pensi prima solo a memorizzare.
Si memorizzi lintero pezzo a mani separate prima di provare anche a
mani unite. Si inizi a mani unite solo dopo essere molto a proprio agio
a mani separate con tutto il pezzo. Si lavori per frasi piccole, di due fino a dieci misure. Si inizi ogni sessione di studio suonando a mani separate e si passi poi a mani unite finch non le si trovano comode.
Memorizzare diventa pi facile allaumentare della velocit. Sar anche
necessario studiare a mani unite molto lentamente. La cosa importante
variare la velocit. Se si cominciasse a confondersi, si torni a mani
separate e non si continui a lottare a mani unite. Si scoprir che suonare a mani separate molto velocemente (nei limiti del controllo e del rilassamento) un sacco divertente, fa bene alla tecnica ed aiuta la memoria. Se dopo aver memorizzato una lunga sezione (memorizzando
sottosezioni brevi) si iniziasse a fare confusione quando la si prova a
suonare per intero, non si continui a provare! Si cominci da capo memorizzandola per sezioni brevi.
Quando decido di memorizzare mi concentro solo su questo compito
e passo il tempo su altri esercizi solo quando mi stanco ed ho bisogno
di una pausa. Questo perch suonare altro materiale tra le sessioni di
memorizzazione mi fa dimenticare quello che ho memorizzato recentemente. Il materiale appena memorizzato estremamente fragile. In
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