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CONCETTO DI ALIENAZIONE SECONDO MARX

Il termine “alienazione” indica il processo attraverso il quale l’uomo si estrania da se stesso.


Perdendo la sua identità umana, che è proiettata verso qualcos altro; infatti il termine deriva dal
pronome latino “alius”, che significa “ altro”, “ciò che è estraneo”.
CONCEZIONE MARXISTA
Se l’economia capitalista da un lato, rappresenta l’espressione della società borghese, dall’ altro
ne offre una rappresentazione mistificata, ingannevole in quanto, invece di essere considerata
come un’economia di una particolare società, quella borghese, si presenta come il sistema
economico naturale per l’ uomo. Inoltre l’economia capitalistica non evidenzia la fondamentale
contraddizione su cui regge, ossia il conflitto tra borghesia e proletariato, contraddizione che Marx
definisce con il termine ALIENAZIONE.
Questo concetto è usato da Hegel per indicare l’ estraneazione del soggetto da sé, mentre per
Feurbach indica l’ atto con cui l’ uomo proietta fuori di sé l’ infinito che è in lui, separandosene e
sottraendosi ad esso. Marx riprende l’ accezione feurbachiana dell’ alienazione nel senso negativo
di “ scissione”, interpretandola però, a differenza di Feurbach, in senso socio-economico, come
condizione propria del salariato nella società capitalistica. Perciò l’ alienazione è la condizione del
proletariato nella società capitalista: infatti il lavoratore si estrania da se stesso, identificandosi con
gli oggetti da lui prodotti. Tuttavia, egli si è espropriato dal prodotto del suo lavoro e quindi
diventa uno strumento passivo nel processo di produzione. Per Marx questo processo si compie
sul terreno economico- sociale di asservimento dei produttori della ricchezza materiale a coloro
che dispongono di tale ricchezza e dei mezzi necessari a produrla, ovvero la società capitalista,
caratterizzata e contraddistinta dal divario tra moltissimi soggetti sfruttati e pochi individui
sfruttatori.
In questo contesto, l’uomo vive una condizione di oppressione a causa del processo di produzione,
attraverso il quale i capitalisti si arricchivano. Questo processo è un processo materiale, attraverso
cui i lavoratori sono espropriati dei prodotti del loro lavoro. L’appropriazione del prodotto da parte
del capitalista è estraneazione del produttore, dell’operaio, suo annullamento e perdita
nell’oggetto: l’operaio ripone la sua vita nell’ oggetto, e questo diventa indipendente dall’ operaio,
si pone di fronte a lui come una potenza a sé stante: ciò significa che la vita che egli ha dato
all’oggetto gli si contrappone ostile ed estranea e l’uomo stesso diventa merce umana, un essere
disumanizzato spiritualmente e fisicamente.
L’alienazione è dunque una distorsione nel rapporto tra produzione e il fine in cui essa dovrebbe
tendere: il fine non è più la soddisfazione dei bisogni degli uomini, ma l’accumulazione del profitto
dei capitalisti.
L’ operaio dovrebbe realizzare la sua essenza umana nel lavoro, ma egli in realtà, nel lavoro si
aliena, poiché non può disporre del prodotto del lavoro e vede, anzi, ergersi contro di sé tale
prodotto come potenza estranea. La realizzazione del lavoro è perdita, privazione. Quanto più
l’uomo produce, tanto più cade sotto il dominio del capitale.
Oltre all’ oggetto prodotto anche il lavoro diviene all’ uomo stesso qualcosa d’ estraneo, poiché
nella società capitalistica non si lavora più per vivere ma si vive per lavorare.
Per sopprimere l’ alienazione è necessario abolire il suo fondamento, la sua causa principale: la
proprietà privata dei mezzi di produzione e il potere di coloro che la detengono, c’è bisogno quindi
di abolire le classi.
Il lavoratore è 1) alienato rispetto al prodotto del suo lavoro, poiché egli produce un oggetto che
non gli appartiene; 2) rispetto al suo stesso lavoro, in qunto egli diviene strumento di cui il
capitalista si serve; 3) rispetto alla sua natura, in quanto il lavoro che dovrebbe essere libero ed
esprimere la personalità umana, diviene forzato e ripetitivo (per cui, nel lavoro, l’uomo si sene
bestia quando dovrebbe sentirsi uomo e si sente uomo quando è bestia, nel mangiare, nel bere,
nell’ attività sessuale, considerati come scopiultimi); 4) rispetto al prossimo che è il capitalista
L’ analisi di Marx è influenzata dalla fenomenologia dello spirito di Hegel, per il quale la coscienza,
attraverso le triadi dialettiche delle diverse figure storico, giunge allo Spirito. Marx apprezza in
modo particolare la figura della signoria e servitù, in cui Hegel aveva sottolineato l’ importanza del
lavoro, inteso come mezzo di liberazione dall’ oppressione. Il limite di Hegel era stato quello di
aver ridotto l’ uomo a spirito e di aver concepito il processo di alienazione in termini puramente
ideali, mentre secondo Marx, l’ alienazione economica è alla base di quella politica e di quella
religiosa. L’alienazione è causata dalla proprietà privata dei mezzi di produzione, per cui il
capitalista, proprietario dei mezzi di produzione, sfrutta per il proprio profitto coloro che hanno
come unica ricchezza la loro forza-lavoro. Solo l’ eliminazione della proprietà privata e l’ avvento
del comunismo potranno distruggere l’ alienazione.

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