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Seheiah, angelo 28, dei nati fra il 7 e il 12 agosto

Seheyah, o Saheyah o Seheyah o She’ehayah, è il 28esimo Soffo e il quarto raggio angelico nel Coro degli
Angeli Dominazioni, nel quale amministra le energie di Marte. Il suo elemento è il Fuoco; ha domicilio
Zodiacale dal 15° al 20° del Leone ed è l'Angelo Custode dei nati dal 7 al 12 agosto. I sei Angeli Custodi
del Leone sono potenze solari che, collettivamente, suscitano nei loro nati un sentimento acuto del potere
legale, grande ferezza e amabilità.
Il nome di Seheyah signifca “Dio che guarisce" o “Dio che risana i malati”

Il dono dispensato da Seheyah è l‘INTENSITA’ DI VITA, insieme alla LONGEVITA’.


Dice Haziel che Seheyah governa determinate forze di Marte che vengono in aiuto per proteggere da
tutte le sventure legate alle energie di Marte-Camael, l'Arcangelo "Giustizia di Dio" che dona la saggezza
attraverso le esperienze. Invocato nelle avversità Seheyah previene conseguenze traumatiche anche
donando la grazia gioiosa di Hesediel-Giove, Signore del suo Coro. Secondo la Tradizione, dunque,
invocandolo il suo protetto sarà protetto da incidenti e portato in salvo da eventuali eventi catastrofci, e
uscirà comunque indenne da situazioni delicate. Sarà anche, a volte, la persona provvidenziale che, con la
sua sola presenza, potrà scongiurare catastrof. Seheyah promuove il progetto divino attraverso il
Desiderio: i suoi protetti, se lo vogliono, potranno fare di questo disegno un progetto personale,
umanizzato e comprensibile; di conseguenza saranno oggetto di ampio ascolto, sia nella professione, sia sul
piano flosofco o se tratteranno di questioni soprannaturali.
Seheyah secondo Sibaldi
Sotto l’egida di questo angelo sono nate personalità molto infuenti, da Napoleone al conte di Cavour a
Fidel Castro. Si tratta infatti di un angelo dall'energia piena di incredibili potenzialità, che come sappiamo
possono essere (dipende da noi!) volte al bene quanto al male. Il nome stesso ci manda il chiarissimo invito
(vedi anche le carte dei tarocchi) a conoscerle per scegliere dove orientarle, cioè a decidere. In altre
parole Seheyah dice ai suoi protetti: hai in mano un grande potere, stai attento a come lo usi. Se agirai
inconsapevolmente potrai mettere in moto forze distruttrici che potranno sfuggirti di mano, colpire
gravemente te come il mondo intorno. Se però imparerai a usarle, potrai avere totale successo e aiutare il
mondo. Un po' come avere in mano una Ferrari potentissima: diventeremo Schumaker o andremo a
schiantarci contro un muro dopo aver investito cento persone? tutto dipende se ci rendiamo conto della
velocità e dell'impatto che può raggiungere, e se la sappiamo guidare o no. Questa potenza (che Sibaldi
defnisce "energia Yod", e che in effetti è presente nei Nomi in cui compare la lettera Yod) dà a chi la
possiede la capacità di guarire, di soccorrere, di aggiustare, di prevenire i disastri; ma anche di causarli. E
all'inizio è facile essere maldestri, perché siamo pieni di slancio che non sappiamo ancora indirizzare...
bisogna cercare di guardare bene dove si va. La radice "shin-aleph-he" del Nome contiene l'immagine: "il
mio slancio va verso ciò che ancora non si vede". Sibaldi ci ricorda che «She’eha», in ebraico, vuol dire
«irrompere», «sfondare», «fare il vuoto dinanzi a sé». E forse non a caso, a guerra già terminata, nel
1945, una folle bomba cadde su Nagasaki proprio il 9 di agosto. She’ehayah include infatti una carica
distruttrice, un’impazienza esplosiva che, proprio come una bomba, potrebbe sfuggire al controllo e
cadere quando e là dove non occorre. È bene che i suoi protetti lo sappiano e imparino a rispettarne il
potenziale e ad adoperarlo saggiamente, per mandare in frantumi soltanto edifci pericolanti, oppure
ostruzioni dell’energia vitale. In alcuni Shehaiah famosi (vedi Napoleone) si è espresso quello che è il loro
tratto più insidioso: il periodico impulso alle decisioni irrazionali, che solo a volte risultano geniali, e
spesso invece sciagurate (...) Da questo genere di decisioni, gli She’ehayah devono cercare di tutelarsi.
Evitarle è impossibile: la stabilità li esaspera e, per quanto comoda possa essere una situazione, di tanto
in tanto (...) si sentiranno presi dalla voglia di mandare tutto all’aria (...). In quei momenti la loro voglia di
radere al suolo ci mette poco a diventare più forte di qualsiasi attaccamento, di qualsiasi loro affetto o
amore. Ma di nuovo: è sempre possibile scegliere cosa mandare all’aria, e calibrare il tiro su quegli
aspetti delle situazioni, che risultino veramente stantii e privi di possibilità di rinnovamento ". Riguardo
all’amore gli She’ehayah "hanno inclinazioni talmente speciali, da non riuscire a comprenderle essi stessi.
Di solito, sanno soltanto di non trovarsi a loro agio nei legami di cui il resto del mondo si accontenta:
alcuni, temendo che possa nascondersi in ciò qualche perversione, non osano indagare oltre"; in realtà la
loro potenzialità passionale ha la stessa vastità della loro potenziale carica distruttiva, "come una faccia
della stessa medaglia": e così trovano diffcilmente situazioni di cui si sanno veramente accontentare, come
se un solo individuo non potesse bastare loro. Si possono innammorare molto, invece, di una moltitudine, o
di una classe sociale – perciò fra di loro ci sono così tanti grandi statisti – ma con ciò si intende un
qualunque campo collettivo, in cui la loro energia può realizzarsi con le "gioie e i tormenti della passione.
Sono nati così, ed è inutile tentare di ridimensionare o razionalizzare questo loro aspetto paradossale ". Ne
risulta che i più consapevoli, i più abili fra loro possono trasformare tale potenziale distruttivo nel suo
esatto contrario; divengono così persone che con la loro sola presenza scongiurano o prevengono i disastri,
o li curano. Fra di loro infatti ci sono eminenti medici, psichiatri, (cioè esperti delle catastrof della mente),
e psicologi, ingegneri, economisti d’avanguardia, ristrutturatori di aziende in pericolo, pianifcatori dello
sviluppo eccetera. L'energia Yod, pur essendo insidiosa per chi la possiede, dà l'opportunità di una "grande
vita": ma la chiave per capire bene questo doppio comportamento è sapere che essa non ci appartiene, ma
è destinata all'umanità. Ci sarà amica solo se la useremo per compiere una missione generosa nel mondo.
Il prezzo del successo, dunque, è uscire da ogni concezione egoistica e correre verso gli altri. E infatti,
Sibaldi conclude con un avvertimento: ne tengano conto gli She’ehayah e trovino il tempo, nell’orientare le
loro doti, di dedicarne il più possibile al benessere del prossimo.
Qualità di Seheyah e ostacoli dall'energia "avversaria"
Seheyah concede salute, longevità, ottima forma, tutela dagli infortuni; protegge dagli incendi, dalle
cadute, dalle rovine, dalle malattie; ispira prudenza e nello stesso tempo accorda il successo a ciò che è
innovativo, personale, audace, originale, a tutto ciò che avanza; offre il proprio contributo alle imprese e
agli esperimenti, ai record. Inoltre appoggia tutto ciò che concerne l'universo infantile. L’Angelo
dell’Abisso che lo contrasta si chiama Kirik e rappresenta l'incendio; causa distruzioni, eventi "sfortunati",
incidenti, accidenti; induce gli uomini ad agire in modo avventato e sconsiderato, causando danni a se
stessi, agli altri e all'ambiente intorno.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Seheyah si chiama "l’anima gemella”. Secondo la Kabbalah questo Nome
fornisce infatti lo strumento meditativo più effcace per chi, pur essendo contornato da molte persone,
non riesce a percepire vicinanza e calore dagli altri, e si sente dunque solo nel mondo; la meditazione è
volta a riuscire a riconoscere chi ci è amico, a collegarci alle anime a noi affni, a trovare la nostra anima
gemella. • Meditazione •Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome,
senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo signifcato,
pronuncia questa intenzione:questo Nome risveglia nel mio essere l'energia dell'anima gemella. Ora io
attraggo l'altra metà della mia anima. Tutte le mie relazioni attuali sono profondamente imbevute e
arricchite dell'energia delle affnità dell'anima.

Esortazione angelica
Seheyah esorta a confdare in lui per uscire indenni da ogni catastrofe; ad affrontare le diffcoltà con
fducia sopravvivendo a quelle più gravi senza amarezze. Quando il tuo Karma si sarà esaurito sarai
ascoltato e riconosciuto, il tuo valore verrà rispettato e sarà tuo compito metterlo al servizio degli altri.
Allora la seconda parte della tua vita sarà molto felice.
Giorni e orari di Seheyah
Se sei nato nei suoi giorni di reggenza Seheyah è sempre in ascolto per te; ma in particolare le sue
energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal calcolo della
Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 4 febbraio, 17 aprile, 1 luglio, 14 settembre, 25 novembre;
ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h.9.00 alle 9.20. Assiste perciò,
in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di nascita, ed è questo
l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera tradizionale rivolta a Seheyah è il 12°
versetto del Salmo 70: Deus, ne elongeris a me; Deus meus, in auxilium meum festina (Signore, non stare
lontano da me, Dio mio, accorri presto in mio aiuto).

Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori


A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate
anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi; il che ci dà ulteriori
spunti sul piano dell'introspezione psicologica. In questo caso la radice shin aleph hey risponde alla
confgurazione: "Il Mondo - il Mago - il Papa"

una rifessione interiore scaturisce dalle domande poste dai signifcati di questi arcani: Chiede il Mondo (la
realizzazione totale) qual è il risultato delle mie azioni passate? dove mi condurrà tutto questo? qual è la
mia realizzazione? cosa mi sta imprigionando in questo momento? quali sono: la mia realizzazione
mentale/il mio genio? la mia realizzazione emozionale/la mia santità? la mia realizzazione creativa/il mio
eroismo? la mia realizzazione materiale? in cosa primeggio? Chiede il Mago(individualità, saggezza,
versatilità; il nuovo inizio e la scelta; in astrologia Mercurio) che cosa sto creando nella mia vita? che cosa
sto scegliendo? quali sono le mie potenzialità? Chiede il Papa: (rivelazione, fede, determinazione ) che cosa
comunico agli altri e con quali mezzi? ho un ideale?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infne al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano infuenze ai nati fra il 7 e il 12 agosto.
L'angelo Seheyah appartiene al Coro degli Angeli Dominazioni guidato dal benevolo Arcangelo Hesediel. Il
segno del Leone e la decade che qui interessa (quella dal 2 al 12 agosto) cadono entrambi sotto l'infusso
dell’Arcangelo Raffaele. Con questi link vi reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati
a consultarle, insieme a quella del loro Angelo Custode Seheyah. Infatti anche le energie di questi
Arcangeli sono al loro fanco. Infne bisogna ricordare che una specifca infuenza sulla persona è
esercitata anche dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita.
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono Mario de Marco, poliziotto;
Antonio Scopelliti, magistrato; Pietro Cuzzoli e Ippolito Cortellessa, carabinieri; Vito Lipari, sindaco.

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