Sei sulla pagina 1di 4

Hahaiyah, angelo 12, dei nati fra il 16 e il 20 maggio

Hahaiyah, o Haha‘iyah è il dodicesimo Soffo e il quarto raggio angelico nel Coro uraniano degli
Angeli Cherubini guidato dall'Arcangelo Raziel, dove governa le energie di Marte. Il suo
elemento è la Terra; ha domicilio Zodiacale dal 15° al 20° del Toro ed è l'Angelo Custode dei
nati dal 16 al 20 Maggio. I sei Angeli Custodi del Toro, collettivamente, fanno dei loro nati
persone serie, responsabili, gradevoli e meritevoli di fducia; inoltre accordano loro la sicurezza
materiale.
Il nome di Hahaiyah signifca “Dio rifugio”

Il dono dispensato da Hahaiyah è il


RIFUGIO. Questo angelo è detto Angelo-rifugio
in quanto, grazie all'Amore che emana (in virtù
dell'energia di Urano), fornisce un’effcace
corazza contro ogni avversità e la capacità di
dissiparle; può donare pace e protezione a tutti quelli che si sentono perseguitati. Il suo
soccorso appare, nella vita della persona, per risolvere istantaneamente delle situazioni diffcili,
obbligandola (per così dire) a constatare la sua presenza provvidenziale. L'Amore si manifesterà,
attraverso eventi favorevoli o il potente sostegno da parte di persone amiche, nei momenti
drammatici; verrà dal cielo come un sogno, come un fatto irreale. Secondo Haziel, Hahaiya fa si
che dall'individuo si sprigionino principi esistenziali assai elevati. Nel suo ambiente umano i suoi
protetti hanno il compito di spargere il seme dell'Amore e della Saggezza, di essere fonti di
Luce e di Sapere; di ispirare pratiche nobili eliminando possibili perversità. Lo si invoca nelle
avversità e quando si desidera ottenere ispirazione per la soluzione di una situazione diffcile: la
risposta, solitamente, viene data dall'Angelo in sogno, o tramite ispirazioni notturne. Questo
angelo dona discrezione, grande cortesia, notevole potere di seduzione da esplicare per
motivazioni positive. Dona sogni limpidi, profcui, premonitori e capacità di interpretarli;
protezione dai sortilegi e dal rancore altrui; spirito missionario; capacità di analisi e
comprensione verso le persone. Grazie a lui la persona sarà ispirata e sempre orientata verso
situazioni luminose.
Hahaiyah secondo Sibaldi
Nella radice he-he-ayin del Nome c’è il signifcato ’la grande energia della mia anima lotta
contro gli inganni’. Dice Sibaldi che le doppie, nell’alfabeto della Kabbalah, signifcano eccesso di
energia, un’esuberanza che può essere un bene o un male a seconda della strada che prenderà.
Una direzione che nel Nome di questo Cherubino non sarà facile prendere: la doppia he, e
dunque un’eccezionale potenza spirituale – si trova dinanzi un ayin, il geroglifco che indica
anche ciò che è pesante, ottuso, incerto come le nebbie e il fango di una palude. La grande
maggioranza degli Haha‘iyah sa o sente di avere, nella vita, il compito di disperdere perlomeno
questi effuvi dell’ayin, di lottare per la chiarezza, la verità, la luce. Non è raro che ne siano
sconfortati e fniscano per difendersene chiudendosi in se stessi: allora le loro belle energie in
eccesso si irrigidiscono in forme strane, dolorose, anche, come crampi. Così avviene a tutti quegli
Haha‘iyah che nella prima parte della vita sono magnifci nel desiderare la bellezza e la felicità
ma che successivamente si costringono a una vita in stato d’assedio, in un apparente tentativo di
conservare ciò che sono riusciti a ottenere, e in realtà soffrendo di una segreta incapacità di
goderne, come avari che per timore della miseria non osano più sforare il loro capitale. Si
direbbe, a quel punto, che il mondo sembri loro un posto troppo infdo – troppo ayin – per
potervisi rilassare; o che addirittura gli inganni si nascondano dentro loro stessi, tanto che, a
forza di domandarsi «Ma sarà vero ciò che provo? non sparirà d’un tratto tutto ciò che ho?»
possono avvicinarsi pericolosamente all’ossessione. Che dire, per esempio, di quei tanti Haha‘iyah
innamorati, che per dubbi di questo genere rimangono sempre al di qua della dichiarazione? O di
quelli che avvertendo in sé un talento per l’arte (e spesso ne hanno) diventano talmente critici
verso se stessi da paralizzarsi vanifcandolo? Il guaio maggiore è che un’energia vasta come la
loro non può accontentarsi di restare inattiva, o anche soltanto sulla difensiva; se ristagna
troppo, è facile che si volga contro se stessa e produca malessere: malattie complicate, disturbi
del comportamento, o magari circostanze capricciosamente avverse, dato che le nostre energie
spirituali hanno una notevole infuenza anche sul destino, oltre che sulla mente e sul corpo.
È essenziale dunque che gli Haha‘iyah si sforzino di opporsi sempre, con forza e fduciosamente,
a quelle paludi che altrimenti li imprigionerebbero. Fece bene l’Haha‘iayh Giovanni Paolo II a
mantenersi iperattivo fno alla fne: agiva, così, a vantaggio non soltanto della sua Chiesa, ma
anche del proprio benessere interiore. E anche Andrej Sacharov, Malcolm X, Bertrand Russell e
il giudice Giovanni Falcone: tutti Haha‘iyah pienamente convinti sia di agire per la luce, sia di
non aver tempo, con tutto il buio che c’è in giro, per fermarsi a recingere e difendere il terreno
guadagnato. Così anche Balzac, che nei suoi novanta romanzi (duemila e più personaggi) parve
voler analizzare tutti i possibili aspetti dell’ayin nella società francese; e Frank Capra, con
l’inesauribile e invincibile ottimismo dei suoi flm: La vita è meravigliosa, È arrivata la felicità,
L’eterna illusione, A Pocketful of Miracles (che in Italia divenne Angeli con la pistola)… titoli-
slogan da autentico Haha‘iyah militante, che viene giustamente premiato di aver messo tutto
l’eccesso delle sue he a disposizione del prossimo. Certo, con il veemente, impaziente impulso di
quelle he, non ci si potrà attendere da questi illuminatori una mente meticolosa, sensibile alle
sfumature e ai tanti chiaroscuri della verità. Per loro sarà tutto «sì» o «no», bene o male,
volumi compatti, slanci diritti e precisi – e, fnché staranno andando all’assalto, tutto ciò
giocherà certamente a loro favore, perché il bene sarà ai loro occhi ben più netto e maiuscolo
del male. Brilleranno, così, in tutte quelle professioni che si fondino sulla speranza in un mondo
migliore: dal sacerdote all’artista, dall’architetto al medico, dall’estetista al politico idealista che
trascina le folle.
Appena rallentano, invece, capiterà il contrario: l’incertezza, i dubbi, la sospettosità che, come
dicevo, spinge gli Haha‘iyah pessimisti a fermarsi a ogni piè sospinto per verifcare più e più
volte il passo precedente, farà apparire il male circostante molto più signifcativo del bene, fno a
far loro odiare gran parte dell’umanità, e sognare qualcuno che le imponga la ragione con la
forza. Qualcosa del genere dovette avvenire a Khomeini, anch’egli nato sotto questo angelo: che
da rivoluzionario oppositore del regime dello Shah si trasformò, negli ultimi, lunghi anni della
sua vita, in un cupo oppressore. Non credeva, probabilmente, di fare il male del suo popolo; solo,
il popolo aveva cominciato ad apparirgli tutt’a un tratto come l’ayin recalcitrante contro l’ideale
– la doppia he – che lui aveva individuato: il pugno di ferro divenne inevitabile. Gli Haha‘iyah
evitino di cadere in un simile equivoco nella loro vita quotidiana, nella professione o in famiglia:
imparino a considerarlo come una vera propria malattia spirituale, a riconoscerne i primissimi
sintomi e a prevenirlo, con un tenace allenamento all’ottimismo. Potrebbero per esempio pensare
e convincersi che qualcosa, in loro, porti fortuna agli altri, se loro stessi lo vogliono: come una
bacchetta magica che agisca a comando. Funziona, come metodo per consolidare il loro umore; e,
con un po’ di pratica, può anche diventare vero.
Qualità di Hahaiyah e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità sviluppate da Hahaiyah sono comprensione, amore e saggezza interiore, discrezione,
verità, sensibilità e felicità. Dona temperamento discreto, contenuto e portato all'introspezione.
Proprio perché l’angelo concede questi doni, la sua energia opposta può condurre ai difetti e
alle diffcoltà opposti a queste qualità.
L'angelo dell'abisso a lui contrario si chiama Sathiel e rappresenta gli incubi e le inquietudini;
porta inganno, angoscia, delinquenza, brutalità e violenza; causa lo scatenarsi di menzogne e
pettegolezzi, porta l'individuo a tradire la fducia che gli altri ripongono in lui.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata ad Hahaiyah si chiama "amore incondizionato". Secondo la Kabbala la
capacità di amare (il nostro prossimo come i nostri nemici) conferisce a chi la possiede una
forza straordinaria: è un’arma formidabile che favorisce la realizzazione nella vita, e
l’ottenimento di gioia e appagamento. La Kabbalah attribuisce a questo Nome il potere di
espandere questa ‘arma della Luce’ al fne di neutralizzare, rinunciando a ogni aggressività,
perfno i propri nemici.
Meditazione: ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza
pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo signifcato,
pronuncia questa intenzione: cosciente della legge di attrazione, e della verità che i simili si
attraggono, ispirato dall’amore incondizionato del Creatore verso le sue creature, io porto amore
nella mia stessa vita. Per il potere di questo Nome creo armonia fra me e le altre persone, e tra
l’Umanità e il mondo della Natura.

Esortazione angelica
Hahaiyah suscita nei suoi protetti “il sogno”
esortandoli a realizzarlo nel mondo attraverso
l’espressione dell’amore, che per espandersi ha
bisogno di fducia in sé e nella vita: chiede
dunque di impegnarsi per aprirsi alla fducia e
migliorare la propria vita, e infne trasmettere al
mondo e agli altri i benefci ottenuti.
Giorni e orari di Hahaiyah
Se sei nato nei giorni di reggenza di questo
angelo, Hahaiyah è sempre in ascolto per te; ma
in particolare le sue energie si schiudono nelle
date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni
che ti sono dati dal calcolo della Tradizione. Suoi
giorni di reggenza sono anche: 20 gennaio, 1 aprile, 14 giugno, 29 agosto, 9 novembre; ed egli
governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie dalle h. 3.40 alle 4.00. Assiste
perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo orario, in qualunque data di
nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare. La preghiera rivolta
specifcamente a Hahaiyah è il 1° versetto del salmo 10: Perché Signore ti allontani, nelle gioie e
nella tribolazione ti nascondi? (Ut quid, Domine, stas a longe, abscondis te in oportunitatibus, in
tribulatione?).

Corrispondenze con le simbologie degli Arcani


maggiori
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono
associati dei numeri, dunque ad esse possono
venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei
Tarocchi; questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul solo
piano di vero interesse: quello cioè dell'introspezione psicologica. Mentre le lettere ebraiche si
leggono da destra a sinistra, però, i corrispondenti Tarocchi vanno letti da sinistra a destra. In
questo caso, la radice
he-he-ayin di questo Nome risponde alla confgurazione:
Il Papa – il Papa – la Torre

da cui la rifessione interiore suggerita dalle


domande poste da questi arcani: chiede per ben
due volte il Papa (il mediatore, il ponte,
l’ideale): cosa dice la Tradizione, la Legge? Che
cosa comunico e con quali mezzi? Sto
trasmettendo qualcosa a qualcuno? Ho un ideale?
chiede la Torre (l’apertura, l’emergere di ciò che
sta rinchiuso): con chi o con che cosa sto
rompendo? Da quale prigione mi sto liberando?
Quali energie si sbloccano dentro di me? Quale
festa mi attende?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI
INFLUENZA
Rimando infne al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano infuenze ai nati fra il 15 e il
20 maggio. L'angelo Hahaiyah appartiene al Coro degli Angeli Cherubini guidato dall'Arcangelo
Raziel. Questa decade in particolare (10-20 maggio) è sotto l’insegna dell’Arcangelo Michele,
mentre il segno del Toro cade sotto l'infuenza del dolcissimo Arcangelo Haniel. Con questi link vi
reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a consultarle, insieme a quella
del loro Angelo Custode Hahaiyah. Infatti anche le energie di questi Arcangeli sono al loro
fanco. Infne bisogna ricordare che una specifca infuenza sulla persona è esercitata anche
dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita.
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono Gaetano Guarino,
sindaco; i cittadini vittime della strage alla questura di Milano; il bambino Nunzio Pandolf; Pino
Amato, politico; Massimo D’Antona, economista.

Potrebbero piacerti anche