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Reyiel, angelo 29, dei nati fra il 13 e il 17 agosto

Reiyel, o Reyiy’el, è il 29esimo Soffo e il quinto raggio angelico nel Coro degli Angeli
Dominazioni, nel quale amministra le energie del Sole. Il suo elemento è il Fuoco; ha domicilio
Zodiacale dal 20° al 25° del Leone ed è l'Angelo Custode dei nati dal 13 al 17 agosto. I sei
Angeli Custodi del Leone sono potenze solari che, collettivamente, suscitano nei loro nati un
sentimento acuto del potere legale, grande ferezza e amabilità.
Il nome di Reiyel signifca “Dio pronto a soccorrere”

Il dono dispensato da Reiyel è la LIBERAZIONE.


Le mura che si ergono intorno a noi durante la vita, le catene che apparentemente ci vengono
imposte, spesso ce le andiamo a cercare e ce le imponiamo da soli. Perché? La liberazione donata
da Reyiel conduce a scrollarsi di dosso tutto ciò che ci danneggia perché non appartiene al
nostro vero essere: a sprigionare la nostra essenza più profonda per farla riforire della propria
luce, senza lasciarci condizionare dai giudizi altrui e dai nostri pregiudizi. Di questo Angelo,
Haziel dice che pervade cerimoniosamente i suoi protetti di un desiderio di spiritualità volto a
tramutarli in protagonisti dell'Opera Cosmica. Essi potranno così divenire modelli da imitare, il cui
valore sarà riconosciuto ed emulato. In effetti, quando Reyel è dominante, le sue energie recano
la fducia.Analogamente, il soggetto che, riconoscendone il potere, interiorizza l'energia di
quest'Angelo inizia a confdare meglio in se stesso e a rendere manifeste le proprie qualità.
Secondo Haziel, nei giorni (e negli orari) di reggenza di questo angelo, in borsa sale la
quotazione dell'oro, facendo salire il prezzo di questo metallo; che non solo simboleggia il sole -
che informa l'energia di Reyiel, ma anche la sua caratteristica di far apprezzare il valore dei
suoi protetti. Oltre a donare all'individuo la sicurezza di essere protetto da tutti i nemici, sia
visibili che invisibili, Reyel domina la flosofa e la religione: il Testo Tradizionale dice che tale
dominio sul sentimento religioso stabilisce una testa di ponte nella coscienza dei suoi protetti,
che, in tal modo, comprendono la voce che viene dall'Alto. Dunque la persona potrà stabilire un
legame indissolubile con la potenza del suo Angelo e, se lo invocherà, la sua coscienza le
comunicherà istitivamente ciò che deve fare per riuscire, anche senza fornirne le ragioni,
armandola contro gli errori che conducono all'infelicità.
Reiyel secondo Sibaldi
Dice Sibaldi: la radice 'resh-yod-yod' cela il concetto "io apro gli occhi a molti". Se per loro
tutto va per il verso giusto, i Reyiy’el sanno impegnarsi appassionatamente nel liberare qualcun
altro dai suoi guai e dalle sue paure: e nel farlo appaiono maestosi, perfetti, come se una
qualche forza magnetica li guidasse. Che siano psicologi, avvocati, preti o semplicemente amici
premurosi, quando si mettono all’opera per voi potrebbero farvi pensare a Reyiy’el famosissimi
come Lawrence d’Arabia, il romantico agente inglese che in abiti da sceicco guidò la lotta degli
arabi per l’indipendenza; o come Robert De Niro, quando ne Il cacciatore salva l’amico, o in Taxi
Driver si trasforma in un arsenale vivente per liberare la fanciulla dai suoi sfruttatori. Vincere i
vostri nemici è il loro compito: non importa che si tratti di nemici in carne e ossa o di ombre e
incubi della psiche - loro li sbaraglieranno. Rivive, in ogni Reyiy’el, l’antica fgura del sacerdote
guerriero, del cacciatore di demoni, assistito e ispirato certamente da strane forze superiori che
lui solo conosce. Vi fu chi disse che anche Napoleone fosse nato in questi giorni, il 15 o il 14: e
per qualche suo tratto giovanile potrebbe anche darsi – benché la sua potenza distruttiva e il
suo piglio di dittatore lo facciano assomigliare più al temibile Angelo precedente, She’ehiyah (a
cui infatti è attribuito). I Reyiy’el, infatti, hanno una giusta fama di liberatori, ma non sono
necessariamente aggressivi: a loro importa scacciare, e non distruggere, chi vi fa del male. E
soprattutto, non sono veri e propri capi: il loro talento è operativo, preferiscono l’azione alla
supervisione, la tattica alla strategia. Non per nulla molti di loro eccellono come registi (e sono
grandi scopritori di star: liberatori di talenti che prima di loro non sapevano esprimersi):
Strehler, Polanski, Lina Wertmüller, Wim Wenders… Un regista dirige ma al tempo stesso
obbedisce – al produttore, al direttore della compagnia. Per i Reyiy’el è indispensabile avere
alle spalle un’incarnazione tangibile di quelle forze superiori dalle quali si sentono animati. Così
anche il colonnello Lawrence aveva Churchill, a guidarlo. Sono d’altronde troppo idealisti ed
eroici per sapersi districare tra i compromessi e le trappole che non mancano mai nell’esercizio
del potere. No, io sono dell’idea che Napoleone sia nato o qualche giorno prima della data che
alcuni storici gli assegnano o magari il 14, e abbia dunque avuto una giovinezza di Reyiy’el per
diventare poi uno She’ehiyah a tutti gli effetti. E poi un liberatore che cosa se ne farebbe di un
impero? Opprimere gli altri? Imporre tasse? L’eroismo, l’idealismo reyeliano non sopporterebbe di
farlo neppure per una settimana: i protetti di questa Dominazione sono venuti a togliere catene,
non a forgiarne.
Ma tutto ciò vale soltanto, (come sempre) nei casi in cui i Reyiy’el abbiano saputo assumersi e
mettere in luce quelle loro doti davvero straordinarie. I più non ci riescono, le trovano troppo
faticose e troppo altruiste; e allora le doti si trasformano fatalmente in difetti e problemi di
diffcilissima soluzione. Invece di essere dei liberatori, i Reyiy’el pigri o egoisti diventano loro
stessi vittime di ogni genere di parassiti visibili o invisibili: falsi amici o partner vampireschi,
oppure ossessioni e fobie – che fniscono per trasformare la loro pigrizia in una paralisi
esistenziale, e il loro egoismo in un’esasperante cortezza di mente, che fa loro sembrare il
mondo intero un luogo al tempo stesso troppo complicato e noioso. Invece che maestosi, ecco che
possono risultare semplicemente vanitosi; invece che trascinatori, vacui chiacchieroni, corrosi da
un senso segreto di frustrazione che li rende meschini, vendicativi, ridicolmente suscettibili; e
invece di sentirsi guidati da una qualche forza superiore, non osano staccarsi mai dalla famiglia
d’origine e seguono inerzialmente, anche nella professione, le orme dei genitori, senza mai osare
qualcosa di nuovo. Nei casi peggiori può accadere anche che qualche Reyiy’el, senza
accorgersene, diventi lui stesso un tiranno tra le pareti domestiche, o addirittura un parassita,
un pesantissimo 'low energy', come dicono gli psicologi americani: un individuo cioè capace di
abbassare il tono vitale di chiunque gli viva accanto, o che si trovi per qualche tempo in sua
compagnia. Quando si arriva a questo punto non c’è rimedio che funzioni – tranne una brusca
conversione di rotta, che li riporti nella loro giusta ed entusiasmante corrente energetica.
E niente potrebbe sembrare più improbabile, a chi guardasse un Reyiy’el ozioso, infelicemente
assopito sul suo divano, preoccupato soltanto di qualche sua ipocondria o confuso rancore: ma si
pensi, di nuovo, a Taxi Driver, che per i protetti di quest’Angelo è per molti versi un ottimo
manuale di istruzioni. Anche lì il personaggio impersonato da De Niro è, all’inizio, un uomo
distrutto dalla sua specialissima energia inutilizzata. Poi d’un tratto si ridesta, e si trasforma in
un san Giorgio in lotta con il drago: è suffciente che baleni per un attimo davanti ai suoi occhi
un’occasione, l’immagine di un debole oppresso (la prostituta bambina, nel suo caso). Il vigore
che allora ricomincia a manifestarsi in lui è davvero quello di un Angelo tempestoso: dopodiché
tutto il mondo riacquista un senso ai suoi occhi, e diventa un luogo di speranze. Può accadere
esattamente questo a tutti i Reyiy’el smarriti: provare per credere.
Qualità di Reiyel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità che Reyel sviluppa sono volontà, forza di fronte alle avversità, ispirazione spirituale,
protezione contro il male, verità, trascendenza; capacità di confortare gli altri con la parola,
grande amore per il prossimo, fortuna. Salute e ripresa veloce dalle malattie. Reyel concede
inoltre protezione dai nemici e dalle opere di sortilegio. L'angelo dell'abisso a lui contrario si
chiama Timirah e rappresenta la diffdenza; ispira menzogna, la mancanza di fede come il
fanatismo, intolleranza, ipocrisia; favorisce la diffusione delle illusioni e delle flosofe che
allontanano l'uomo dalla spiritualità.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Reiyel si chiama "eliminare l'odio". Secondo la Kabbalah ogni tipo di
distruzione (disastri naturali COMPRESI) si verifca a causa dell'odio dell'uomo per i suoi simili:
non solo le guerre e le stragi, ma perfno i tornadi, le alluvioni, i terremoti, le catastrof naturali
e artifciali, e le malattie... tutto quello che angustia noi e il pianeta prende origine dall'odio
collettivo che l'umanità cova tramite le singole persone. E l'errore più comune, tra le persone
che si ritengono miti, è pensare che l'odio esiste, ma "riguardi gli altri": eppure, dicevano gli
antichi cabalisti, se una persona mite VEDE odio intorno a sè, lo intuisce negli altri (lo
attribuisce a qualcuno), vuol dire che ancora ne esiste dentro di lui. Quando si subiscono
ingiustizie si pensa che l'odio sia "giustifcato"; ma si cambierebbe idea se si diventasse coscienti
che l'odio che si prova (anche avendone "ottime" ragioni!) causa mali ulteriori a noi stessi e al
mondo - ecco perché bisogna cercare di liberarsene: non è buonismo, ma logica che discende
dalla consapevolezza.
Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome,
senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo
signifcato, pronuncia questa intenzione: per l'energia di questo Nome trovo il coraggio e l'onestà
di prendere coscienza di ogni persona (o gruppo) verso cui provo rabbia, invidia, rancore,
ripugnanza o un insieme di queste emozioni. Per la luce di questo Nome questi sentimenti
scivolano da me come gocce che cadono e ritrovo leggerezza e libertà.

Esortazione angelica
Reiyel esorta ad affdarsi a lui con fducia, sapendo che la sua energia conduce indenni oltre ai
malefci e alle catastrof, chiedendo di comprendere come esaurire il Karma che grava su di noi;
perché la sofferenza non è una strada vana e anzi, grazie alla sofferenza sperimentata, ognuno
di noi può imparare ad essere di aiuto, come una luce nel buio per chi è cieco.
Giorni e orari di Reiyel
Se sei nato nei suoi giorni di reggenza Reiyel è sempre in ascolto per te; ma in particolare le
sue energie si schiudono nelle date del tuo compleanno e negli altri 5 giorni che ti sono dati dal
calcolo della Tradizione. Suoi giorni di reggenza sono anche: 5 febbraio, 18 aprile, 2 luglio, 14
settembre, 25 novembre; ed egli governa ogni giorno, come "angelo della missione", le energie
dalle h.9.20 alle 9.40. Assiste perciò, in particolare, anche i nati in questi giorni e in questo
orario, in qualunque data di nascita, ed è questo l'orario migliore in cui tutti lo possono invocare.
La preghiera tradizionale rivolta a Reiyel è il 4° versetto del Salmo 53: Deus, exaudi orationem
meam, auribus percipe verba oris mei (Dio, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio alle parole
della mia bocca).

Corrispondenze con le simbologie degli Arcani maggiori


A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire
associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi;
questo può essere interessante per chi desidera interrogare questi simboli sul loro piano di vero
interesse: quello cioè dell'introspezione psicologica. In questo caso la radice 'resh-yod-
yod' risponde alla confgurazione: "il Giudizio - la Ruota - la Ruota"
da cui la rifessione interiore suggerita dalle domande poste da questi arcani.
Chiede il Giudizio (nuova coscienza, desiderio irrefrenabile): cosa si sta risvegliando in me? quali
sono i miei desideri irresistibili? che cosa stiamo creando insieme? qual è la mia posizione di
fronte all'idea di formare una famiglia? chiede per ben due volte la Ruota (principio, metà o fne
di un ciclo): cosa devo cambiare, quale ciclo si è concluso nella mia vita? quali sono le mie
opportinità? cosa mi aiuta? cosa sto ripetendo? quale enigma emozionale mi impedisce di andare
avanti?
CORI DI APPARTENENZA E ARCANGELI DI INFLUENZA
Rimando infne al Coro e alle energie arcangeliche che dispensano infuenze ai nati fra il 13 e il
17 agosto. L'angelo Reiyel appartiene al Coro degli Angeli Dominazioni guidato dal
benevolo Arcangelo Hesediel, sotto lo stesso Arcangelo cade anche la decade che qui interessa
(quella dal 3 al 22 agosto); mentre il segno del Leone è sotto l'infusso dell’Arcangelo
Raffaele. Con questi link vi reinvio a tali entità angeliche: i nati in questi giorni sono invitati a
consultarle, insieme a quella del loro Angelo Custode Reiyel. Infatti anche le energie di questi
Arcangeli sono al loro fanco. Infne bisogna ricordare che una specifca infuenza sulla persona
è esercitata anche dall'Angelo che aveva reggenza nell'orario della nascita.
Cambiando argomento
Cambiando argomento, ma non troppo, i "santi laici" di questi giorni sono Giuseppe Spagnuolo,
politico e sindacalista; Palmerio Ariu e Luigi De Gennaro, carabinieri.

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