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La Wicca [stregoneria] come percorso di trasformazione della donna

di Salvatore Brizzi
Torino, 15/09/2007
www.antipodiedizioni.com
http://officinaalkemica.altervista.org/

Sommario
1 – Chi è la strega?
2 – Finalità e metodi

1 – Chi è la strega?
Non tratterò in questa sede delle origini della Wicca e dei suoi collegamenti con l’antico
paganesimo. Per divulgare questo genere di informazioni sono già stati scritti decine di testi. A
questo link se ne può trovare un elenco di qualità
http://www.antipodiedizioni.com/libri_consigliati/libri_wicca.htm

Andrò immediatamente al centro del problema: chi è la «strega», ossia la wiccan, la praticante
Wicca? Niente da spartire con vecchie sdentate che fanno bollire bambini dentro enormi pentoloni.
La strega è un’autentica «maga», cioè una donna che, attraverso un ben preciso percorso iniziatico,
è giunta a trasformare psicologicamente e spiritualmente se stessa al punto da guadagnarsi l’accesso
a uno stato di coscienza superiore e ai mondi che questo stato permette di scoprire.

“Trasformazione” – o, come si direbbe in Alchimia, “trasmutazione” – costituisce la parola chiave


per comprendere il lavoro che una strega deve svolgere al fine di potersi dire tale. Attraverso lo
studio e lo svolgimento di esercizi psicologico/spirituali la strega agisce sulla sua stessa coscienza,
sul suo senso dell’Io, fino a trasformarlo, liberandosi al contempo di tutte le emozioni negative ad
esso collegate: rabbia, aggressività, invidia, odio, depressione, senso di inadeguatezza, ogni sorta di
paure...

Allorquando si sarà liberata dalla schiavitù a queste emozioni e sarà stata in grado di trasmutarle
dentro di sé in emozioni del Cuore (gioia, amore, pace, compassione...) allora sarà anche divenuta
capace di governare le forze della natura che corrispondono a tali emozioni, proprio come una
maga/alchimista. Chi ha vinto la sua aggressività e il suo istinto distruttivo potrà evocare la forza di
Marte, che sarà al suo servizio. Chi ha vinto la pomposità, la vanità, la tendenza all’eccesso e allo
sperpero potrà evocare senza pericolo Giove. Chi ha vinto la sua tendenza alla depressione e a
perdersi nell’emotività potrà evocare con successo le energie lunari.

Certo, è anche possibile seguire la “via larga” anziché la “via stretta”; voglio dire che è possibile
limitarsi a studiare tanti libri, rispettare le festività pagane, compiere rituali notturni nella natura o a
casa propria, anche senza aver mai compiuto un lavoro interiore di tipo trasformativo, e credersi
comunque una strega a tutti gli effetti. Questa è, per l’appunto, la “via larga”, la strada più facile,
che richiede un impegno minimo e nessuna reale trasformazione del proprio essere. Se ero una
donna arrabbiata col mondo, adesso sarò una strega arrabbiata col mondo; se ero una donna afflitta
dal senso di inadeguatezza, ora sarò una strega afflitta dal senso di inadeguatezza. Non c’è nessuna
differenza qualitativa fra ciò che ero prima e ciò che sono adesso, in quanto non ho percorso alcuna
via iniziatica (la “via stretta”) che richiedesse un reale impegno da parte mia. Ho agito
esclusivamente sull’apparenza senza intaccare l’essenza.

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Non critico chi interpreta la Magia in generale, e la Wicca in particolare, come semplici svaghi e
passatempi utili a rompere la monotonia della scuola, del lavoro o di un rapporto di coppia
insoddisfacente. Ma preferisco immaginare che una donna, di qualunque età e di qualunque
estrazione sociale, consideri la Wicca come un’occasione per cambiare realmente se stessa e la
propria quotidianità. Per fare ciò, però, occorrono dedizione, sacrificio, forza di volontà e desiderio
di mettere in gioco credenze, abitudini, modi di pensare ormai sclerotizzati... in una parola...
desiderio di cambiare veramente, prendendosi sulle spalle la piena responsabilità del proprio
destino, senza più incolpare la società per le difficoltà che si incontrano giorno per giorno.

Spesso si innamorano della Wicca donne problematiche, insoddisfatte dal punto di vista
sentimentale perché sempre alle prese con uomini immaturi; oppure donne con una bassa autostima,
con una grande senso di inadeguatezza nei confronti della società, dell’ambiente scolastico o di
quello lavorativo. Dall’altra parte queste stesse donne percepiscono ormai l’imminente apertura del
loro Cuore, l’avvento del Fuoco spirituale nel loro intimo che le porta a voler contattare un’energia
superiore.
Si innamorano della Wicca anche donne meno problematiche, ma spinte dallo stesso «ardore» che
le spinge a ricercare la verità oltre il velo del conosciuto. Donne desiderose di travalicare i limiti
psicologici che intrappolano l’essere umano comune.

Allo stesso tempo la Wicca non deve essere intrapresa come la fuga da un mondo che non si riesce
a sopportare, perché questa è l’anticamera dell’alienazione, oppure l’inizio di una dipendenza, come
possono essere le dipendenze dall’alcool o dal cibo.

La strega viaggia per il mondo a testa alta, come una «sacerdotessa» pagana, forte del proprio ruolo
di “medium” fra l’universo umano e quello extra-umano. Ma per assurgere al ruolo di
canalizzatrice di «forze» superiori è necessario un accurato percorso di purificazione interiore, sia a
livello fisico che emotivo e mentale, altrimenti si rischia di divenire preda di “entità” poco
desiderabili che durante le cerimonie potrebbero fare breccia nella psiche dell’essere umano proprio
utilizzando come “porte” i suoi aspetti subconsci non ancora risolti. Ecco perché diviene
indispensabile intraprendere un percorso di trasmutazione alchemica che renda la psiche cristallina
e, pertanto, estremamente potente e inattaccabile.

2 – Finalità e metodi
La strega – alla pari di ogni altro mago/alchimista – lavora sulla propria trasformazione al fine di
conseguire tali qualità:
1 -- L'immortalità. Ella è morta alla sua personalità ed è rinata come anima immortale. La sua
volontà è ora identificata con quella dell'Unità. Da ciò deriva che alla morte del corpo fisico la
strega se ne distacca senza perdere coscienza e prosegue la sua vita nei mondi spirituali dove la
attendono altri compiti. Se giunge al termine dell'Opera, spiritualizza lo stesso «corpo di carne»
rendendolo immortale (risurrezione nella carne).
2 -- La beatitudine. Ha sciolto i suoi blocchi psichici, vive quindi la sua quotidianità nella Gioia,
invasa da un costante senso di innamoramento nei confronti di tutti gli esseri umani e di tutto ciò
che la circonda, conseguenza del suo percepirsi "uno con tutte le cose". L'Amore è per lei la Legge,
l'Amore al servizio della Volontà superiore ("Love is the Law, Love under Will." Aleister
Crowley).
3 -- L'attitudine a « servire ». Essendosi identificata con l’Uno, l’Assoluto stesso, tutti i pensieri,
le parole e le azioni non le appartengono più. L'Uno opera attraverso di lei. A questo punto la sua
vita diverrà inevitabilmente una continua tensione verso il miglioramento delle condizioni
dell'umanità, non perché se lo imponga, ma unicamente come conseguenza del suo agire in questo
nuovo stato di coscienza.

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4 -- La guarigione. Ella guarisce il suo corpo quando questo si ammala, ma, soprattutto, può
prevenire ogni male fisico lavorando assiduamente sulla trasmutazione dei suoi pregiudizi e delle
sue emozioni negative. A un certo grado di iniziazione può usare il Fuoco per favorire la guarigione
anche negli altri esseri umani.
5 -- Il potere di dominare la materia fisica – divenendo, almeno potenzialmente, capace di
operare la trasmutazione dei metalli – e il potere di invocare entità che vivono su altri piani.
Entrambi questi due poteri le sono conferiti dalla capacità di governare e trasmutare innanzitutto gli
elementi psichici all'interno di sé.
6 -- La chiaroveggenza. La strega percepisce per empatia – attraverso l'uso del Cuore, con un atto
d'amore – il significato nascosto dell'anima di chi le sta di fronte, cioè la particolare qualità che
quell'anima è venuta a esprimere sulla Terra. Come conseguenza di ciò è anche in grado di cogliere
i mondi spirituali – il «piano astrale» in particolare – durante il suo normale stato di veglia, e può
dunque osservare i corpi sottili degli altri uomini scorgendone le emozioni, i pensieri e la storia
passata e futura. Può praticare la telepatia.
7 -- La coscienza dei mondi spirituali. Ella diviene cosciente nei propri corpi sottili e ne assume
il completo controllo. Ciò significa che la strega può abbandonare il suo corpo fisico e spostarsi in
quelli superiori (es.: il «corpo astrale» utilizzato nello «sdoppiamento astrale») facendo un uso
cosciente di tali veicoli per viaggiare nelle dimensioni spirituali. Il «volo» della strega sulla sua
scopa è proprio un riferimento simbolico al «viaggio astrale».

I metodi messi in atto dalla strega – così come da ogni altro mago/alchimista – per raggiungere i
propri scopi sono:
1 -- La tecnica del «ricordo di sé», cioè gli esercizi che richiamano la consapevolezza del qui-e-
ora nella propria quotidianità e permettono di pervenire a uno stato di coscienza superiore.
2 -- Lavoro sulla trasmutazione delle emozioni negative (paura, rabbia, aggressività, invidia,
odio, depressione, senso di inadeguatezza...) in emozioni del Cuore (amore, compassione, serenità
interiore, impeto guerriero...).
3 -- Lavoro con l’energia sessuale. La strega deve divenire in grado di imbrigliare e utilizzare la
sua energia sessuale, da sola o in coppia, senza lasciare che si disperda, ma indirizzandola verso i
chakra superiori al fine di ottenere i suoi scopi magici. La capacità di tenere sotto controllo la sua
energia sessuale, fa sì che la strega sia in grado di ottenere praticamente qualsiasi cosa (dalla
guarigione di malattie allo sdoppiamente astrale), ma tale tecnica è, non a caso, estremamente
difficile da padroneggiare e molto pericolosa per il sistema nervoso.

Sui tali metodi atti a divenire autentici maghi/alchimisti, ho scritto due testi dai contenuti preziosi:
“Officina Alkemica” e “La Porta del Mago”. Per scaricare le recensioni vai al catalogo:
http://www.antipodiedizioni.com/catalogo.htm

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