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Sciamanesimo

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Sciamanesimo (o sciamanismo) indica, nella storia


delle religioni, in antropologia culturale e in etnologia,
un insieme di conoscenze,[1][2] credenze, pratiche
religiose, tecniche magico-rituali, estatiche ed
etnomediche riscontrabili in varie culture e tradizioni;
Boris Chiclo: «Fenomeno socio-religioso»[3]; Ugo
Marazzi: «complesso di credenze, una concezione
arcaica del mondo e dell'universo, al cui centro è la
figura dello sciamano, intermediario professionale che
opera da tramite tra il mondo degli uomini e il mondo
degli spiriti»[4]; Charlotte Seymour-Smith: «complesso
di credenze e pratiche religiose ed etnomediche
riscontrabili in una vasta gamma di contesti
etnografici»[5].

Ciò premesso, occorre ricordare con Mircea Eliade


che:

Sciamano (bö) buriato, fotografia del 1904. La


maschera che copre il volto ha la funzione di
"trasformare" lo sciamano in un nuovo essere a cui è
consentito, impunemente, di entrare in quelle regioni,
quali il cielo o gli inferi, interdette ai comuni esseri
umani. La funzione del tamburo che agita è
molteplice. Essa è stata variamente interpretata dagli
studiosi come richiamo per gli spiriti adiutori, oppure
per cacciare gli spiriti maligni o ancora per fungere
da "cavalcatura" per il viaggio sciamanico.

(EN) (IT)

«Shamanism in the strict sense is «Lo Sciamanesimo in senso stretto è


preeminently a religious phenomenon of soprattutto un fenomeno religioso della
Siberia and Inner Asia.» Siberia e dell'Asia centrale.»

(Mircea Eliade, Shamanism. In "Encyclopedia of


Religion", vol.12. Ny, Macmillan, 2005, p. 8269)
Indice
Origine del termine "sciamano"
Altri termini per "sciamano" utilizzati nelle regioni siberiane e centro asiatiche
Problematiche della nozione di "sciamanesimo" e la sua storia
La figura dello sciamano
Diffusione
Elementi fondamentali caratterizzanti
Neo sciamanesimo e "sciamani di plastica"
Note
Bibliografia
Cinema
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Origine del termine "sciamano"


La prima attestazione in lingua occidentale del termine "schamane" ("sciamano") è databile al 1698, quando
il mercante di Lubecca Adam Brand lo riporta nel suo diario riguardante il viaggio compiuto tra Mosca e
Pechino sotto la guida del mercante olandese Evert Ysbrants Ydes[6][7] [8].

Il termine "sciamano", quindi "sciamanesimo", entra nella lingua italiana nel 1838. Il termine italiano e il
suo corrispettivo tedesco "Schamane", nonché quello inglese "shaman", risultano adattamenti del russo
šaman, a sua volta resa del tunguso šamān.

Con ogni probabilità il termine tunguso šamān è la resa in quella lingua del sanscrito śrāmaṇa o śrāmaṇera,
forse per mezzo di un possibile ricostruito cinese sha-men[9].

In passato Julius Nemeth[10] e Berthold Laufer[11] hanno ritenuto che il termine tunguso šamān (anche
xamān) potesse essere identico foneticamente con il turco xam/qam, quindi da un ricostruito *sam.
Un'ulteriore etimologia, è stata proposta dallo studioso ungherese Vilmos Diószegi[12], per cui l'origine di
questo termine sarebbe da ricercarsi nella radice tungusa ša- ("conoscere"). Tutte queste seconde ipotesi
sono oggi completamente abbandonate[13].

Altri termini per "sciamano" utilizzati nelle regioni siberiane e


centro asiatiche
Il termine tunguso šamān non esaurisce minimamente l'ampia gamma di termini che nelle sole regioni
siberiane è utilizzato per indicare lo "sciamano". Inoltre anche in un medesimo gruppo linguistico i nomi
utilizzati possono essere diversi.

Così, e ad esempio:

iacuto: oyūn;
mongolo: böge;
khalkha e buriato: bö;
turco sud siberiano: qam;
tunguso (insieme a šamān e a xamān): yayan;
uiguri gialli: elčï o ilčï;
paleosiberiano: čʿam

Anche un altro termine noto in questo ambito, il neologismo russo kamlanie, trae origine dalla Siberia
meridionale, precisamente dall'Uiguria, entrando successivamente nel turco qam e da lì a formare quel
neologismo.

Problematiche della nozione di "sciamanesimo" e la sua storia


Entrata nella cultura russa e in quella europea nel corso del XVIII
secolo, la nozione di "sciamano" ha inizialmente indicato un
"ciarlatano" che, con la pretesa di guarire o risolvere problemi, in
realtà mirava a guadagni economici.

La prima attestazione di questa interpretazione la possiamo


riscontrare negli appunti di viaggio (Reise durch Sibirien von dem
La più antica illustrazione riguardante
Jahr 1733 bis 1743) del chimico e botanico tedesco Johann Georg
uno "sciamano" riportata nel libro di
Gmelin (1709-1755), il quale trascorse dieci anni in Siberia, dove viaggi del cartografo olandese
egli descrisse le pratiche sciamaniche come ciarlatanerie. Nicolaes Witsen, datato 1692. La
didascalia di questa illustrazione
Tale interpretazione riverbera anche nella Encyclopédie di Denis spiega l'immagine come "sacerdote
Diderot (1713-1784) dove lo "sciamano" siberiano viene così del diavolo", Witsen ha anche
descritto: disegnato i piedi dello sciamano con
gli artigli. Con ogni probabilità si
tratta di uno sciamano tunguso e dal
«Schamans, s. m. pl. (hist. mod.) : c’est le nom que copricapo che indossa è uno
les habitans de Sibérie donnent à des imposteurs, qui "sciamano renna", una delle due
chez eux font les fonctions de prêtres, de jongleurs, categorie di sciamani di quelle
de sorciers & de médecins. Ces schamans regioni. Lo "sciamano renna" viene
prétendent avoir du crédit sur le diable, qu’ils chiamato per "sciamanizzare" il
consultent pour savoir l’avenir, pour la guérison des mondo inferiore, ossia per
maladies, & pour faire des tours qui paroissent recuperare le anime che lì si sono
surnaturels à un peuple ignorant & superstitieux : ils perdute oppure per accompagnare i
se servent pour cela de tambours qu’ils frappent avec morti negli inferi.
force, en dansant & tournant avec une rapidité
surprenante ; lorsqu’ils se sont aliénés à force de
contorsions & de fatigue, ils prétendent que le diable
se manifeste à eux quand il est de bonne humeur.
Quelquefois la cérémonie finit par feindre de se
percer d’un coup de couteau, ce qui redouble
l’étonnement & le respect des spectateurs imbécilles»

(L’Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et


des métiers, 14, p. 759, 1765)

L'imperatrice russa Caterina la Grande (1729-1796), appassionata lettrice di Diderot (l'intellettuale francese
le farà visita nel 1773), dipendeva per le sue informazioni sugli "sciamani" siberiani anche dai suoi
esploratori e cartografi, finendo per farsi interprete della valutazione russa per mezzo dell'opera teatrale da
lei stessa scritta Шаман Сибирский (Shaman Sibirsky, "Lo sciamano siberiano") messa in scena nel 1786 a
San Pietroburgo. Anche in questa opera dell'imperatrice russa, lo "sciamano" viene descritto come un
"imbroglione" dedito a truffare i malcapitati.

Se la reazione della cultura illuminista fu improntata al disprezzo per queste forme della tradizione religiosa
siberiana, accompagnata, nel caso degli interpreti di fede cristiana, dal sospetto di rapporti dello sciamano
con il diavolo, in quell'epoca già si registrano le prime letture diverse, e più attente, del fenomeno
sciamanista. Così l'intellettuale Aleksandr Nikolaevič Radiščev (1749-1802), esiliato dall'imperatrice in
Siberia per le critiche al suo regime assolutista, ebbe modo di chiosare le pratiche sciamaniche, da lui
direttamente osservate, in una lettera a un suo amico: «Questa usanza conosciuta come sciamanesimo è
considerata dalla gente comune come un modo per avere rapporti con il diavolo e spesso come una forma di
truffa mirata a ingannare la fiducia degli spettatori. Io vedo in questo rituale solo un mezzo per manifestare
dei sentimenti verso il riconosciuto potere onnipotente, la cui grandezza appare nelle più piccole cose»[14].

Gli intellettuali romantici, come Johann Gottfried Herder (1744-1803),[15] difesero lo sciamanesimo
siberiano intendendolo come espressione poetica, frutto di personalità creative.

La figura dello sciamano


Questa voce o sezione sugli argomenti medicina alternativa e
antropologia non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono
insufficienti.
Commento: fonti, assenti, molta fantasia e sfumature "new age"

Presso queste società, in ultima istanza, erano gli spiriti ultraterreni a


determinare la sorte e gli avvenimenti terreni; ogni problema poteva
perciò essere risolto solo da qualcuno che avesse la capacità ed i
mezzi per entrare in contatto con tali spiriti, affrontando un
"viaggio" ultraterreno nel loro mondo, trovando lì la soluzione ai
problemi. Questo è lo sciamano, un "ponte" tra il mondo terreno e
quello ultraterreno. Secondo la cultura sciamanica, non si può
diventare sciamani per scelta o per semplice iniziazione, ma si deve
ricevere una "chiamata" da parte degli "spiriti" e a questa chiamata
non si può rispondere negativamente. Detto ciò, è comunque
possibile che alcune culture prevedano un qualche tipo di iniziazione
per lo sciamano. Per chi la riceve, la "chiamata" è spesso un
dramma: essa ne sconvolge la vita e ne mina seriamente la stabilità e
l'integrità fisico-psichiche; il chiamato ne farebbe volentieri a meno.
Tuttavia, il non accettare, sempre secondo la tradizione sciamanica,
avrebbe conseguenze molto più gravi, che potrebbero portarlo fino
alla follia ed alla morte. Guaritore Navajo, foto di Edward
Sheriff Curtis (1907-1930)
La figura dello sciamano nasce nelle società "primitive" con lo
scopo di risolvere problematiche di base per la sopravvivenza di
qualsiasi società, ovvero:

salute;
riproduzione;
sussistenza.
Generalmente nello sciamanesimo classico, gli sciamani sono di sesso maschile, ma esistono anche sciamani
di sesso femminile ed il loro numero aumenta man mano che ci si avvicina ai gruppi sedentari, soprattutto
nelle società agricole e contadine (p. es. Uzbeki e Tagiki, ma anche Estremo Oriente e Sudest asiatico). Il
loro ruolo però è generalmente più marginale rispetto a quello degli sciamani maschi perché, sempre
secondo la tradizione sciamanica, il "viaggio" dello sciamano di sesso maschile sarebbe di ben più ampio
respiro, avrebbe un raggio d'azione molto più vasto e la sua azione sarebbe molto più potente. Le sciamane
(dove esistono) sarebbero invece generalmente più "specializzate" in quelle cure che prevedono l'uso
dell'erboristeria.

Lo sciamano, diversamente da quanto succede per il sacerdote o il


re, non deriva da un'istituzione, ma ha base empirica, possiede
facoltà innate o trasmesse e, a differenza dello stregone-medico, ha
un comportamento di carattere estatico, in trance è ponte fra le
energie spirituali e quelle terrene, un canale della volontà divina e
delle forze della natura che mette a disposizione dell'umanità
attraverso l'amore e la comprensione. Durante l'estasi si
impadronisce di lui una forza (che può essere concepita sia
dinamicamente come impersonale, sia animisticamente come spirito
o demone): con questo aiuto lo sciamano influisce sulla vita dei
compagni. Il legame fra lo sciamano e il potere che lo invade è
molto stretto, perde la sua personalità e diventa temporaneamente
l'"altro". Sciamani dell'America settentrionale e della Groenlandia
portano maschere proprio per sottolineare questo significato. Non
sempre tutto questo viene sentito come un dono ma anche temuto
Guaritore della tribù dei Nasi Forati
come la morte, per la sua potenza.
mentre esegue i suoi misteri su un
uomo morente. Dipinto di George
Aspetto significativo della "cura" nella credenza sciamanica è che la
Catlin, 1832.
guarigione è sia fisica che psichica.

Parte della psichiatria moderna attribuisce le eventuali guarigioni ad


ipnosi o autoipnotismo o anche ad ipnotismo collettivo. Gli strumenti musicali, per esempio, con il frastuono
violento che spesso accompagna queste pratiche, "strappano" il guaritore ed il paziente dalla loro solita
esistenza, con funzione terapeutica.

Diffusione
Lo sciamanesimo, originariamente legato alle culture di cacciatori-raccoglitori, appare diffuso quasi
ovunque nel mondo, dall'Australia alle Americhe, con caratteristiche comuni presso le società di coltivatori
di Melanesia e Nuova Guinea e nelle zone delle grandi civiltà dell'antichità, come quella cinese, le grandi
civiltà del Mediterraneo, quelle mesoamericane e andine. Presso le grandi civiltà è possibile che sia
originariamente esistito, ma che poi sia stato rimosso.

In Africa raramente si utilizza il termine "sciamanesimo" per identificare gli "operatori" del mondo magico.
Secondo Eliade lo sciamano è colui che controlla gli spiriti e che, attraverso il “viaggio” visita il regno
dell'Oltremondo. Al contrario la possessione presente nei rituali africani rende l'uomo controllato dagli
spiriti che, proprio al contrario della pratica sciamanica, vengono loro a visitare gli uomini. Nonostante
quanto detto, non è facile individuare una netta differenza tra possessione e pratiche sciamaniche. Gilbert
Rouget afferma che la classificazione di Eliade è troppo rigida e esistono tutta una serie di casi intermedi.
Secondo Shefferman anche se lo sciamano domina gli spiriti essi spesso parlano per bocca dello sciamano,
danzano con il suo corpo e, in molte tradizioni ne fanno addirittura cambiare sembianze in animale.
Del resto, ricorda Richard Noll lo sciamano prima di essere tale,
nelle tradizioni tunguse è un “malato”, ovvero un posseduto dagli
spiriti. Nelle pratiche africane, proprio come nelle tradizioni
sciamaniche, gli spiriti sono “chiamati” dalle danze, dal suono di
tamburi, da canti, incensi e libagioni. Dunque forme di
sciamanesimo possono essere considerate presenti anche nel Vecchio
Continente.

Sepolture in caverne del nord dell'Iraq, a Shanidar, datate 150.000


anni fa, come petroglifi di 7.000 anni fa del Nord America, recano
tracce di riti sciamanici. Particolarmente radicato appare invece in
Asia, specialmente in Siberia, dove non c'è o è stata minima la
sovrapposizione di altre culture; lo sciamanesimo siberiano è
pertanto considerato dagli studiosi quello classico, il meno
"contaminato" da altre culture.

Sappiamo che lo Stretto di Bering, spesso ghiacciato, era l'itinerario


seguito dai cacciatori del paleolitico (homo sapiens sapiens) per
penetrare nel continente americano; dal sud-est dell'Asia penetrano
Chuonnasuan è stato l'ultimo fino in Australia, 53.000 anni prima della nostra era e gli attuali
sciamano degli Oroqen aborigeni sono i diretti discendenti.

Pratiche sciamaniche si
ritrovano quasi ovunque: presso i Ciukci, gli Inuit, gli Yupik, i
Samoiedi, i Cumani, i Tartari e i Mongoli, i Buriati, i Daigate del
Borneo, in Oceania, nel Sud-Est Asiatico, in India, Tibet, Giappone
e nel continente americano ma si hanno anche forme più "raffinate"
come presso gli Yoag Indiani, oppure i Berserkr germanici che
infuriano durante le battaglie o addirittura gli eroi invasati dallo
spirito di Jahvè nell'antico Testamento (Gedeone e Saul che è poi
messo fra i profeti).
Jangseung a guardia del villaggio
Riti sciamanici avevano continuato ad essere praticati nel corso della
Minsokchon, Yongin, Corea del Sud
storia in Cina: la loro presenza è confermata dalle fonti storiche Han,
secondo cui numerosi sciamani che abitavano il territorio cinese nel
III secolo a.C. erano invitati dagli imperatori per la costruzione di
altari e templi nella capitale. Nonostante l'ostilità dei funzionari di corte essi mantennero un ruolo
importante per oltre un millennio fino all'emanazione di un editto del 1023 che rimandava gli sciamani nelle
loro province d'origine, decretando l'abbattimento dei loro altari; in un'epoca in cui lo Stato si era ormai
completamente confucianizzato lo sciamanesimo venne abolito dalla corte, continuando però ad essere
praticato a livello popolare fino ai giorni nostri, seppur con una estensione molto minore.[16]

Gli indigeni della Nuova Guinea, sotto l'effetto di alcune sostanze psichedeliche, erano convinti di entrare in
contatto con i parenti defunti: il problema che sorgeva era che un morto tornato tra i vivi cambiava il proprio
carattere, così da buono sarebbe potuto divenire cattivo e viceversa; questo cambiamento era alla base dei
riti funerari, tesi a prevenirlo o ad assecondarlo. I Roro della Nuova Guinea inscenavano una strana
cerimonia per richiamare al villaggio gli spiriti dei morti, considerandoli loro alleati.[17]

Esistono diverse teorie per spiegare la diffusione quasi globale dello sciamanesimo, le principali sono:

1. La cosiddetta teoria diffusionista, ipotizza che il fenomeno, nato presso un popolo, si sia
diffuso da un popolo all'altro, da un luogo all'altro.
2. La teoria della derivazione da una fonte comune, ipotizza cioè che ogni popolazione abbia
attinto alla stessa fonte.
3. La cosiddetta teoria strutturalista, ipotizza che il fenomeno sia sorto contemporaneamente in
vari luoghi e presso varie popolazioni perché innato nella struttura mentale umana.

Probabilmente (come spesso accade) il giusto sta nel mezzo e cioè che tutte e tre le teorie sono valide e non
incompatibili, quindi si possono integrare tra loro.

Elementi fondamentali caratterizzanti

Secondo l'antropologia ufficiale, gli elementi fondamentali caratterizzanti dello sciamano, comuni a tutti i
luoghi ove la credenza sciamanica si sia diffusa e pressoché identici dall'Australia alle Americhe, all'Asia,
sono:

1. La chiamata sciamanica. Lo sciamano, prima di diventare sciamano, asserisce di ricevere


una "chiamata" da parte degli "spiriti", alla quale non può rifiutarsi di rispondere positivamente.
2. Il viaggio sciamanico. Un "viaggio" mentale, onirico nel "mondo degli spiriti", che lo sciamano
compie alla propria investitura e successivamente, con modalità differenti (a volte anche per
mezzo di allucinogeni), ad ogni suo intervento volto a risolvere problemi propri, della comunità
o di singoli. Le fasi caratteristiche del "viaggio" sono:
1. trance (stato psichico alterato che in alcuni casi viene raggiunto tramite l'uso di allucinogeni
e che permane per tutta la durata del "viaggio").
2. metamorfosi, lo sciamano si trasforma (durante il viaggio, quindi in sogno) nell'animale che
lo protegge e da cui deriva il proprio potere.
3. combattimento (compie durante il viaggio combattimenti contro gli spiriti ed altri sciamani).
4. ritorno (lo sciamano "rientra" dal "viaggio" con la soluzione al problema).
3. Anargirismo, ovvero il divieto per lo sciamano di ricevere compensi in denaro (pena la perdita
del potere sciamanico).

Neo sciamanesimo e "sciamani di plastica"


Il movimento New Age si è di recente sincreticamente appropriato di idee prese dallo sciamanesimo, come
anche di credenze e pratiche di religioni orientali e di una gran varietà di culture indigene[18]. Esistono pure,
in circoli esoterici ed occultistici, legati anche a movimenti neopagani del Nord Europa, altri tentativi
moderni di reinvenzione dello sciamanesimo[19].

Come negli altri casi, anche nel caso dello sciamanesimo, le culture che praticano originariamente queste
tradizioni, molto spesso condannano il movimento New Age e gli altri movimenti per l'uso non corretto,
superficiale e frainteso che fanno delle loro pratiche tradizionali e dei termini; e li chiamano, in senso
dispregiativo, "sciamani di plastica"[20] esattamente come riportato anche da una proclamazione avvenuta il
9 marzo 2003 del capo indiano Lakota, Arvol Looking Horse relativamente appunto al binomio indiano e
new age dove per pensiero indiano si intende cultura e spiritualità.

Note
1. ^ Ellen Woodley, Indigenous ecological knowledge systems and development, in Agriculture
and Human Values, vol. 8, nº 1-2, 1991-12, pp. 173–178, DOI:10.1007/bf01579672. URL
consultato il 21 novembre 2018.
2. ^ Piers Vitebsky, Counterworks, Taylor & Francis, 1996, pp. 182–203, ISBN 9780203459461.
URL consultato il 21 novembre 2018.
3. ^ Paul Poupard (a cura di), Dizionario delle religioni, Milano, Mondadori, 2007, v.
Sciamanesimo.
4. ^ Ugo Marazzi, in Giovanni Filoramo (a cura di), Storia delle religioni, vol. 5: Religioni
dell'America precolombiana e dei popoli indigeni, Bari, Laterza, 1997, p. 247.
5. ^ Charlotte Seymour-Smith, Dizionario di antropologia, Firenze, Sansoni, 1991, p. 359.
6. ^ Jan N. Bremmer, The Rise and Fall of the Afterlife, New York, Routledge, 2002, p. 28.
7. ^ Chiclo, in: Paul Poupard (a cura di), Dizionario delle religioni, Milano, Mondadori, 2007, v.
Sciamanesimo, p. 1688
8. ^ J. W. Boekhoven, Genealogies of Shamanism. Struggles for Power, Charisma and Authority,
Groningen, 1963. p. 32.
9. ^ Cfr. ad esempio Marazzi 2009, p.21
10. ^ Cfr. il suo Über den Ursprung des Wortes Saman und einige Bemerkungen zur turkisch-
mongolischen Lautgeschichte in "Keleti Szemle", XIV, 1913–1914, p.240-9.
11. ^ Cfr. il suo Origin of the Word Shaman, in "American Anthropologist", 1917; 19: 361-71.
12. ^ Cfr. il suo Samanismus. Budapest, Gondolat, 1962 (in ungherese)
13. ^ Marazzi 2009, p.21.
14. ^ S.K. Frank, Aleksandr Radishchev’s Interpretations of Shamanism in the Russian and
European Contexts of the Late Eighteenth Century, in Eva-Maria Stolberg, The Siberian Saga,
Bern, Peter Lang, 2005, p. 43.
15. ^ Gloria Flaherty, Shamanism and the Eighteenth Century, Princeton, Princeton University
Press, 2014: Capitolo VI: "Herder on the Artist as the Shaman of Western Civilization", pp. 132-
149.
16. ^ concetti tratti da: Paolo Santangelo Storia del Pensiero Cinese - Newton Compton Editori,
1995
17. ^ concetti tratti da: Alfredo Castelli, Vittorio Di Cesare Nuova Guinea: Il Paradiso degli Etnologi
- Sergio Bonelli Editore, 1995
18. ^ (EN) American Indian Cultural Support: "Declaration of War Against Exploiters of Lakota
Spirituality" (http://www.aics.org/war.html)
19. ^ (EN) Blain, Jenny, Nine Worlds of Seid-Magic: Ecstasy and neo-Shamanism in North
European Paganism. 2002. London: Routledge. ISBN 0-415-25651-8
20. ^ New Age frauds and Plastic Shamans, su newagefraud.org.

Bibliografia
Antonello Colimberti, Musiche e sciamani, Textus, Milano 2000
Mircea Eliade, Lo Sciamanesimo, Ed. Mediterranee, Roma, 1990
Claude Lévi-Strauss, capitolo Lo stregone e la sua magia in Antropologia strutturale, Il
Saggiatore, Milano, 1966
Evelyn Lot-Falk, Il tamburo dello sciamano. Fiabe eschimesi, Mondadori, Milano, 1989
Ugo Marazzi, Testi dello sciamanesimo siberiano e centroasiatico, Editore UTET (collana
Classici delle religioni), 2009
Alfred Metraux, Religioni e riti magici degl'Indiani dell'America Meridionale, Il Saggiatore,
Milano, 1971
Klaus E. Müller, Sciamanismo, Bollati Boringhieri, Torino, 2001
Gilbert Rouget, La musique et la trance, Gallimard, Paris, 1980 (ed. it. Giuseppe Mongelli,
Musica e trance. Einaudi, Torino, 1986)
Giosuè Stavros, Sciamanesimo. Viaggio nel mondo dello spirito, Armenia (collana Le Vie dello
spirito), Milano, 2017
Piers Vitebsky, Gli sciamani, Edizioni E.D.T., Torino, 1998
Danièle Vazeilles, Gli sciamani e i loro poteri, Edizioni Paoline, Cuneo, 1993

Cinema
D'autres mondes (Jan Kounen) France 2004
Bells From the Deep (Werner Herzog) Germany 1993
Les maîtres fous (Jean Rouch) France 1955
Au pays des mages noirs (Jean Rouch, Pierre Ponty, Jean Sauvy) France 1947
Quantum Men (Carlos Serrano Azcona) Spain 2011
D'Autres Mondes (Other Worlds), 2004, de Jan Kounen : documentaire sur les passerelles
entre le chamanisme amérindien lié à l'ayahuasca et le transpersonnel européen, incluant des
thérapeutes comme Stanislav Grof
Chacun cherche son chaman, 2006, de Roland Pellarin: documentaire sur le core
chamanisme de Michael Harner pratiqué en Suisse, avec des commentaires de Jean-Patrick
Costa, Roberte Hamayon, Bertrand Hell, Silvia Mancini, Jérémie Narby et d'autres
L'Ayahuasca, le serpent et moi, 2003, de Armand Bernardi, film documentaire de 52 minutes.
Productions Artline Films (Paris)
Chamans, les Maîtres du Désordre, 2012, de Jean-Michel Corillion. Documentaire HD de 52'
tourné au Maroc
Un baptême de sel végétal chez Mario Matapi, 2008, de Laurent Fontaine. Corpus de films sur
les Yucuna de Colombie (http://site.laurentfontaine.free.fr/Films.html).
Corine Sombrun - La transe chamanique, capacité du cerveau? (https://www.youtube.com/wat
ch?v=Ym0kIECFi0U) 2012, Conférence à Tedx Paris

Voci correlate
Axis Mundi
Enteogeno
Estasi
Guaritore
Jhākri
Leggende sugli sciamani siberiani
Mana
Mazzerismo
Musica sciamanica
Noaide
Psiconautica
Sciamanesimo coreano
Sciamanesimo in Europa
Sciamanesimo in Siberia
Trance (psicologia)
Uomo di medicina
Altri progetti
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o altri file su sciamanesimo (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Shamanism?
uselang=it)

Collegamenti esterni

Sciamanesimo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.


Sciamanesimo, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
(EN) Sciamanesimo, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
(EN) Sciamanesimo, in Encyclopædia Iranica, Ehsan Yarshater Center, Columbia University.
(EN) Sciamanesimo, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
Roberte N. Hamayon, Sciamanesimo, in Enciclopedia delle scienze sociali, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 1991-2001.
Thesaurus BNCF 19097 (https://thes.bncf.firenze.sbn.it/termine.php?id=19097) · LCCN
(EN) sh85121085 (http://id.loc.gov/authorities/subjects/sh85121085) · GND
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