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Esoterismo è il termine con cui si indicano, in senso lato, le dottrine spirituali di carattere almeno in parte

segreto o riservato. La verità occulta o i significati nascosti di tali dottrine sono accessibili solo ai cosiddetti
iniziati, prevedendo spesso diversi gradi di iniziazione.

Il termine "esoterico" compare per la prima volta in una lingua moderna, il francese, nel 1752.[2] Si
contrappone a essoterico ("condiviso"), parola che indica una conoscenza aperta a chiunque.

In senso lato, l'esoterismo denota la presunta capacità di accedere al nucleo intimo e unitario di una verità,
andando oltre le apparenze esteriori. Ogni religione possederebbe una componente esoterica da cui si
sarebbe originata, e anzi secondo A. M. La Sala Batà le conoscenze esoteriche rappresenterebbero la forma
primaria di religiosità da cui tutte le altre sarebbero derivate, come i rami da un tronco.

«...i sapienti e i profeti delle età più diverse sono venuti a conclusioni identiche nella sostanza, seppure
dissimili nella forma, sulle verità fondamentali e finali, seguendo tutti lo stesso sistema dell'iniziazione
interiore e della meditazione.»

(Édouard Schuré, I grandi iniziati, Laterza, 1973, p. 10.)

In quest'ottica, poiché si può parlare di interno solo in rapporto a un esterno, carattere essoterico ed
esoterico possono coesistere in una medesima dottrina: invece di escludersi, possono essere
complementari. Una medesima dottrina può presentare una componente esoterica e una essoterica;
oppure al medesimo insegnamento può essere data un'interpretazione essoterica, aperta a tutti, e una più
profonda esoterica, appannaggio dei soli iniziati.

Indice

1 Etimologia e significato del termine

2 La definizione accademica di Faivre

3 L'esoterismo occidentale e la ricerca accademica

4 Definizioni non scientifiche

5 Dottrine, autori ed opere dell'esoterismo occidentale

6 Note

7 Bibliografia

8 Voci correlate

9 Altri progetti

10 Collegamenti esterni

Etimologia e significato del termine


Il macrocosmo rappresentato come una serie di cerchi concentrici che ha al centro l'uomo vitruviano,
approssimandosi al quale si risalgono i gradi dell'iniziazione esoterica

"Esoterico" deriva dalla parola greca antica ἐσωτερικός (esotericós), derivato da ἐσώτερος (esóteros,
interiore), contrapposto a exoteros (esteriore). Anche all'interno di una cerchia ristretta vi possono essere
tuttavia molteplici gradi di iniziazione esoterica, a seconda del livello di conoscenza raggiunto dagli adepti.
Questi gradi possono essere rappresentati come una serie di cerchi concentrici che si avvicinano
progressivamente al centro, cioè alla prospettiva unitaria e universale.[3] È questo il punto di vista assoluto
in cui il microcosmo giunge a comprendere il macrocosmo, il quale esplicandosi nel mondo dà origine alla
molteplicità dei fenomeni visibili.

«Le varie manifestazioni della vita che noi vediamo in ogni parte dell'universo sono soltanto forme di
manifestazione dell'Unica Vita universale che è poi manifestazione dell'Assoluto.»

(Ramacharaka, alias William Walker Atkinson, 1950[4])

Un'altra rappresentazione della gerarchia iniziatica, costituita da gradi via via superiori di conoscenza, è
quella di una piramide, il cui vertice assume lo stesso significato del centro nella figura circolare.[3]

Gli studi esoterici sono in origine quelli sulla natura interna dell'uomo, che portano, attraverso
l'introspezione, alla riscoperta di noi stessi, alla conoscenza della nostra "natura interna", della Verità.

Passò poi a indicare una conoscenza appannaggio di un ristretto gruppo di iniziati, che detengono la facoltà
di rivelarla a chi vogliono. Divenne quindi sinonimo di nascosto od occulto, quando scienze esoteriche come
l'alchimia (il cui fine era trasformare il piombo, ciò che è negativo, in oro, ciò che è positivo, nell'uomo per
fargli riscoprire la sua “natura interna”) dovevano essere praticate clandestinamente e rendersi occulte
usando allegorie per sfuggire alla repressione della Chiesa cattolica e delle prime Chiese protestanti.

Ne deriva l'uso comune anche se improprio del termine, a partire dal XIX secolo, per indicare pratiche di
magia o di cartomanzia, calcoli cabalisti e altre pratiche che seguono regole non scientificamente accettate.

La definizione accademica di Faivre

Nel 1992 Antoine Faivre,[5] propose la prima definizione storico-religiosa della nozione di esoterismo.[6]
Secondo Faivre, che metodologicamente circoscrive la sua analisi all'ambito delle correnti moderne e
contemporanee dell'Occidente, è esoterica ogni dottrina o forma di pensiero che si basi sui quattro principi
seguenti:

l'esistenza di una corrispondenza analogica tra macrocosmo e microcosmo (l'universo e l'essere umano
sono l'uno il riflesso dell'altro);
l'idea di una natura viva, animata;

la nozione di esseri angelici (o comunque spirituali), di mediatori tra l'uomo e Dio, ovvero di una serie di
livelli cosmici intermedi tra la materia e lo spirito puro;

il principio della trasmutazione interiore.

A questi quattro principi fondamentali vanno aggiunti i due seguenti, considerati complementari:

5. la pratica della confluenza delle fonti dottrinali;

6. il principio della trasmissione iniziatica.

È evidente che a tali criteri corrispondono le maggiori espressioni di quello che comunemente viene
chiamato "esoterismo occidentale, quali l'alchimia, la cabala, l'ermetismo, la teosofia.

La criteriologia di Faivre è stata criticata da altri storici delle religioni, per esempio Kocku von Stuckrad,
come poco "comprensiva". I criteri di Faivre finiscono per escludere dalla nozione di esoterismo la maggior
parte delle correnti new Age e neopagane, come pure le tradizioni massoniche e le tante correnti mistiche
minoritarie, occidentali e orientali, che hanno contribuito a fondare l'esoterismo contemporaneo. Ciò
nonostante, essa resta un punto di riferimento centrale per tutti coloro che vogliono studiare l'esoterismo
dal punto di vista storico-religioso.

L'esoterismo occidentale e la ricerca accademica

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Esoterismo occidentale.

È a partire dal secondo dopoguerra che gli storici delle religioni iniziano a prendere in esame i diversi ambiti
della tradizione esoterica occidentale, fino ad allora ignorata dalla ricerca accademica. Vengono così forniti
contributi scientifici di rilievo, grazie ai quali si inizia ad apprezzare l'importanza quantitativa e qualitativa
del corpus esoterico occidentale.

Tra i maggiori artefici di questa svolta si devono menzionare Mircea Eliade per l'alchimia e lo sciamanesimo
(Le Chamanisme et les techniques archaïques de l'extase, Paris, 1950; Forgerons et alchimistes, 1956),
Gershom Scholem per la cabala ebraica (Major Trends in Jewish Mysticism, 1941), François Secret per la
cabala cristiana (Les Kabbalistes chrétiens de la Renaissance, 1964), Frances Yates per l'ermetismo e il
neoplatonismo del Rinascimento (Giordano Bruno and the Hermetic Tradition, 1964; The Occult Philosophy
in the Elizabethan Age, 1979), Alexandre Koyré per la mistica e la teosofia tedesche (Mystiques, spirituels,
alchimistes du XVIe siècle allemand, 1970), Henri-Charles Puech per lo gnosticismo e il manicheismo.

Tale fioritura di studi rese necessaria la creazione di una disciplina scientifica nuova, che si facesse carico di
studiare l'esoterismo occidentale in quanto fenomeno storico-religioso a sé stante. L'impulso alla
costituzione di tale disciplina fu dato a Parigi, all'École pratique des hautes études, da François Secret,
titolare fin dal 1964 della cattedra di Storia dell'esoterismo cristiano. A Secret successe nel 1979 Antoine
Faivre, sotto la cui direzione la cattedra mutò nome, prendendo il titolo di Storia delle correnti esoteriche e
mistiche nell'Europa moderna e contemporanea.[7]
Nel 2002, con l'arrivo all'EPHE di Jean-Pierre Brach, il termine “mistiche” fu soppresso, e l'esoterismo
divenne l'unico oggetto di studio della disciplina, i cui quadri concettuali portanti erano stati
precedentemente definiti da Faivre. La fecondità di tale indagine scientifica è confermata dalla creazione di
numerose cattedre in altri paesi, tra cui quella di Amsterdam (1999) e quella di Exeter in Inghilterra (2006).

Definizioni non scientifiche

Ogni autore di letteratura esoterica è detentore di una propria definizione di "esoterismo" . Ognuno di essi
identifica l'esoterismo con una nozione particolare, dilatandone o restringendone il campo semantico a
seconda delle proprie esigenze.

Per Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), fondatrice della Società Teosofica (1875), l'esoterismo è una
"dottrina segreta", una sintesi di tutte le filosofie, di tutte le religioni, capace di svelare gli arcani
dell'Universo e dell'Assoluto.

Per Rudolf Steiner (1862-1925), fondatore dell'antroposofia, l'esoterismo è una "scienza spirituale",
un'investigazione dei mondi soprasensibili attraverso le facoltà della chiaroveggenza.

Per René Guénon (1886-1951) l'esoterismo è innanzitutto la "tradizione primordiale", ossia una dottrina
metafisica universale, la cui trasmissione si effettua soprattutto attraverso il linguaggio dei simboli. Secondo
Guénon il contenuto di tale dottrina metafisica è reperibile, sebbene in forma alterata, nelle varie tradizioni
religiose della storia, e più precisamente nel loro versante "esoterico" (la cabala per l'ebraismo, il taoismo
per la religione cinese, il sufismo per l'Islam, le pratiche Yoga e le dottrine del Vedanta per l'Induismo.)

Per Omraam Mikhaël Aïvanhov (1900-1986) lo scopo dell'esoterismo o scienza iniziatica è quello di
insegnarci a trasformare i nostri desideri inferiori e di entrare in comunicazione con il mondo divino per
perfezionarci e aiutare tutta l'umanità. Secondo Aïvanhov, certe scienze quali l'alchimia, la magia,
l'astrologia e la cabala sono di difficile approccio e per capirle bene è consigliabile iniziare a studiarle
nell'uomo, nelle sue attività quotidiane. Nel cibo troviamo l'alchimia, nella respirazione l'astrologia, nella
parola e nel gesto la magia e nel pensiero la cabala. Lo studio dell'esoterismo non può quindi essere
separato dalla vita quotidiana.

Dottrine, autori ed opere dell'esoterismo occidentale

Alchimia

Antroposofia

Archeosofia

Amedeo Rocco Armentano

Astrologia
Omraam Mikhaël Aïvanhov

Alice Bailey

Helena Petrovna Blavatsky

Bô Yin Râ

Jakob Lorber

Cabala

Corpus Hermeticum

Aleister Crowley

Gérard Encausse

Ermetismo

Julius Evola

Pio Filippani Ronconi

Dion Fortune

Giamblico

René Guénon

Gruppo di Ur

G. I. Gurdjieff

Gnosticismo

Giuliano Kremmerz

Draja Mickaharic

Malleus Maleficarum

Massoneria

Martinismo

Misticismo

Occultismo

Porfirio

Tommaso Palamidessi

Paracelso

Giulio Parise

Arturo Reghini

Déodat Roché

Rosacroce
Christian Rosenkreuz

Massimo Scaligero

René Adolphe Schwaller de Lubicz

Sciamanesimo

Sefer ha-Bahir

Rudolf Steiner

Sufismo

Teosofia

Tritemio

Oswald Wirth

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