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Chi è il giudice per l'udienza preliminare? È un organo diverso?

No, è sempre GIP quindi non è un organo


diverso ma è una funzione del giudice per le indagini preliminari quindi diciamo GUP ma parliamo del GIP. È
stato previsto tra i tanti tentativi per cercare di rendere il GUP più efficiente e non essere un mero
passacarte, nell'ambito dell'articolo 34 del codice di procedura penale, I libro, titolo che riguarda il giudice,
tra le caratteristiche del giudice c'è quella della imparzialità. Tra le cause che fanno venir meno la
imparzialità del giudice c’è ovviamente l'aver precedentemente svolto attività nell'ambito dello stesso
procedimento: quando un giudice, in fasi precedenti al procedimento ha svolto funzioni che sono, in
qualche modo, di valutazione della stessa res giudicanda, il giudice perde la sua imparzialità. (A proposito
del referendum sulla separazione delle carriere è stato detto che serve per evitare che lo stesso soggetto
faccia prima il PM e poi il giudice nell'ambito dello stesso processo; questo non può avvenire anche oggi
perché se accadesse una cosa del genere, il giudice sarebbe incompatibile.) Le cause di incompatibilità sono
previste nell'articolo 34, intitolato -incompatibilità del giudice- “è incompatibile un giudice che, nel
momento in cui sta svolgendo una funzione giurisdizionale, ha già svolto precedentemente attività che lo
hanno esposto a esprimersi legittimamente (perché faceva delle altre funzioni) sulla stessa res giudicanda ,
la quale, è definita dal fatto che è contestato nel capo di imputazione; se su quel fatto, precedentemente
quel giudice del dibattimento, il giudice della Corte d'appello, il giudice della Corte di Cassazione, ha già
svolto delle funzioni che lo hanno portato a rendere una decisione, diventa incompatibile. Per rimuovere un
giudice incompatibile o è lo stesso giudice che lo rileva e si chiama appunto l'istituto dell'astensione oppure
è una delle parti che lo rileva e lo può ricusare; quindi, di fronte a una causa di incompatibilità le parti
possono ricusare il giudice, anche il PM lo può ricusare.

Oppure è l'avvocato che chiede la ricusazione del giudice perché aveva già svolto funzioni in fasi precedenti
sugli stessi identici fatti per i quali avrebbe dovuto poi celebrare il processo. In realtà GIP e GUP, siccome è
la stessa funzione, non sarebbe una causa di incompatibilità perché sempre stesse indagini preliminari:
prima il PM ha chiesto di svolgere la funzione di giudice ad acta adesso ti chiedo rinviare a giudizio,
teoricamente sarebbe anche opportuno che rimanesse sempre lo stesso giudice perché già ha conosciuto,
in qualche modo, gli atti con le proroghe dei termini, intercettazioni telefoniche eccetera; una delle tante
soluzioni per dare un senso al giudice per l'udienza preliminare è stata quella di prevedere invece una
incompatibilità tra GIP e GUP per cui lo stesso giudice che fa l'udienza preliminare non può aver svolto
funzioni di giudice per le indagini preliminari ai sensi articolo 34 comma 2 bis, -salvo alcune funzioni
specifiche elencate nel 2ter- perché poi ci sono delle funzioni di GIP che possono non determinare le
incompatibilità rispetto alla funzione di GUP; quindi, il giudice per l'udienza preliminare altro non è che il
giudice per le indagini preliminari anche se la persona fisica non può essere la stessa che ha svolto funzione
di giudice per le indagini preliminari quindi l'ufficio è il GIP, la persona fisica è diversa rispetto al GIP delle
indagini preliminari.

Qual è la differenza tra il decreto di citazione diretta e la richiesta di rinvio a giudizio? Che la fissazione della
data non è contenuta nella richiesta di rinvio a giudizio ma è il GUP che la deve fissare: - nella citazione
diretta il PM indica direttamente la data del processo, fa il fascicolo del dibattimento e lo dà al giudice del
dibattimento; - nell'udienza preliminare il PM formula semplicemente una richiesta di rinvio a giudizio,
deposita al pubblico ministero la richiesta con gli atti, entro 5 giorni il giudice deve fissare con decreto la
data dell'udienza preliminare nei 30 giorni successivi dalla data in cui gli ha presentato la richiesta il
pubblico ministero. Perché tutti questi tempi? Per la ragionevole durata del processo, il legislatore ha
previsto un’udienza filtro ma avrebbe preteso una celere udienza. Il legislatore originariamente aveva
previsto che entro 5 giorni il giudice dovesse fissare, con decreto, l'udienza entro 30 giorni, notificare il
provvedimento di fissazione dell'udienza che prende il nome di decreto. Il 417 del codice prevede che il
giudice, una volta che ha ricevuto il fascicolo da parte del pubblico ministero, ha l'obbligo di fissare
l'udienza preliminare entro una data compresa nei 30 giorni e notificare l'avviso entro 10 giorni prima dalla
data dell'udienza; il gip fa notificare poi all'imputato, alla persona offesa e al difensore la richiesta di rinvio a
giudizio. Anche in questo caso, come avviene per la citazione diretta a giudizio, la richiesta è nulla se non è
preceduta dalla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini e laddove all'epoca indagato avesse
richiesto di essere interrogato o di presentarsi a rendere spontanee dichiarazioni e il pubblico ministero
non lo avesse invitato, naturalmente sarebbe nulla la richiesta di rinvio a giudizio. Cosa contiene la richiesta
di rinvio a giudizio che deve essere notificata unitamente al decreto con cui il GIP fissa l'udienza? È
necessario che questo decreto sia notificato perché mentre nella citazione diretta il PM indica la data, qua è
il gip che deve indicare la data, questo per una ragione semplice: mentre ogni giorno il tribunale ha
udienza, il giudice per le indagini preliminari non tutti i giorni ha udienza soprattutto il fatto che c'è questa
incompatibilità, soltanto l'ufficio gip è in grado di potersi gestire il carico delle varie richieste quindi è
fisiologico che sia il giudice per l'udienza preliminare, il giudice per le indagini preliminari a dover gestire i
vari fascicoli che giungono al suo ufficio ed ecco perché è il giudice che fissa la data ed è il giudice che deve
curare la notifica della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che contiene la fissazione della data
dell'udienza preliminare; anche la richiesta di rinvio a giudizio, essendo l'atto con il quale avviene l'esercizio
dell'azione penale, deve contenere le generalità dell'imputato, deve contenere le stesse cose che
caratterizzano il decreto di citazione diretta e soprattutto deve contenere l’enunciazione in forma chiara e
precisa del fatto che viene contestato perché la richiesta di rinvio a giudizio è l'atto con il quale il pubblico
ministero ha esercitato l'azione penale e ai sensi del 405 l'esercizio dell'azione penale significa contestare
l'imputazione, la quale significa descrivere un segmento storico di un fatto che è riconducibile a una
fattispecie astratta.

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