1. Direttissimo facoltativo
L’art 449.1 prevede, che in caso di arresto in flagranza di reato, il
PM può instaurare il giudizio direttissimo presentando direttamente
l’imputato in stato di arresto dinanzi al giudice del dibattimento
(monocratico o collegiale, entro 48 ore dall’arresto, al fine di
ottenerne la contestuale celebrazione del giudizio direttissimo.
Come ulteriore condizioni di ammissibilità, la giurisprudenza
richiede che all’ arrestato sia stata applicata una misura cautelare
custodiale. L'interpretazione giurisprudenziale male si fonda sul
fatto che, in questa ipotesi, il pubblico ministero instaura il rito
direttissimo facendo condurre l'accusato in udienza, il che deve
avvenire entro 30 giorni dall’ arresto. :
a- Se l'arresto è convalidato, si procede immediatamente al giudizio
direttissimo (art 449.3)
b- in mancanza di convalida, il giudice del dibattimento deve restituire
gli atti al pubblico ministero, salvo che l'imputato e il pubblico
ministero presentino il consenso. Occorre evidenziare che il
consenso rende possibile la missione dell’udienza preliminare ed il
passaggio immediato al dibattimento.
Direttissimo obbligato
La caratteristica del rito sta nel fatto che non viene svolta la sottofase di
atti preliminari al dibattimento, poiché il codice prescrive che si osservano
le disposizioni degli articoli 470 e seguenti, il che accade quando
l’imputato intende proseguire il processo. Pertanto, non vi sono liste
testimoniali; più la persona offesa ai testimoni possono essere citati
anche oralmente da un ufficiale giudiziario o da un agente di polizia
giudiziaria. Il pubblico ministero, l'imputato e la parte civile possono
presentare nel dibattimento testimoni senza previa citazione. Dunque,
sebbene per lo svolgimento del giudizio direttissimo si osservano le
disposizioni previste per il dibattimento ordinario, vi sono alcune
peculiarità finalizzate a garantire la celerità del rito speciale:
L’attivazione del rito non è anticipata dall’avviso di cui all’ art 415 bis e,
nell’ipotesi di connessione del reato per cui si procede con tale rito ed
altri per i quali manchino i presupposti, si procede separatamente per gli
altri reati e per gli altri imputati, salvo che ciò pregiudichi gravemente le
indagini. In questo caso, prevarrà il rito ordinario.
Se il giudizio direttissimo risulta promosso fuori dei casi previsti dall’ art
449, il giudice dispone con ordinanza la restituzione degli atti al pubblico
ministero (art 452.1).