Nozione:
È l’atto introduttivo del giudizio con il quale l’attore propone la domanda chiedendo tutela di un proprio
diritto nei confronti del convenuto, mettendo quest’ultimo nelle condizioni di esercitare la propria difesa in
causa, invitandolo a comparire ad una determinata udienza fissata dall’attore stesso.
1. indicazione del tribunale davanti al quale la domanda è proposta. (Altrimenti il convenuto non
saprebbe dinanzi a quale ufficio giudiziario costituirsi è o comparire)
2. Generalità: Nome, cognome, residenza e codice fiscale dell’attore; Nome, cognome, codice fiscale,
residenza o domicilio o dimora del convenuto e delle persone che rispettivamente li rappresentano
o li assistono. (La denominazione o la ditta, con indicazione dell’organo o ufficio che ne ha per
rappresentanza in giudizio qualora sia parte è un soggetto diverso dalla persona fisica)
o Petitum mediato cioè al bene giuridico che l’attore persegue (Somma di denaro oppure un
determinato bene mobile o immobile)
o Petitum immediato che si identifica col provvedimento che l’attore chiede al giudice (Sentenza
di mero accertamento, di condanna)
4. Esposizione dei fatti e degli elementi di diritto costituenti le ragioni della domanda, con le relative
conclusioni che di regola si identificano con i fatti costitutivi del diritto dedotto in giudizio tali fatti
in vero sono indispensabili per individuare compiutamente il diritto invocato dall’attore a
fondamento del provvedimento richiesto al giudice e dunque in definitiva per determinare la causa
petendi dell’azione.
5. Indicazione specifica dei mezzi di prova dei quali l’attore intende valersi e in particolare dei
documenti che offre in comunicazione, Che può essere fornito anche in seguito. Sono elementi
accidentali.
6. Generalità: Nome, cognome, codice fiscale e numero di fax del difensore e procuratore, nonché
indicazione della procura, qualora questa sia stata già rilasciata.
7. l'indicazione del giorno dell'udienza di comparizione; l'invito al convenuto a costituirsi nel termine
di venti giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite dall'articolo 166, ovvero di
dieci giorni prima in caso di abbreviazione dei termini, e a comparire, nell'udienza indicata, dinanzi
al giudice designato ai sensi dell'articolo 168bis, con l'avvertimento che la costituzione oltre i
suddetti termini implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167
l’attore è colui che deve scegliere ed indicare la data del primo contatto tra le parti e del giudice cioè
l’udienza di prima comparizione.
Tale scelta non è del tutto libera per due motivi:
1. L’attore dovrebbe tener conto del decreto con cui il presidente del tribunale adito, entro il 30
novembre di ogni anno, stabilisce i giorni della settimana e le ore destinate, nel successivo anno
giudiziario, esclusivamente alla prima comparizione delle parti.
2. La limitazione relativa ai termini minimi di comparizione indicati nell’articolo 163 bis. Secondo tale
disposizione tra il giorno della notificazione della citazione e quello dell’udienza di prima
comparizione deve intercorrere un termine libero non minore, rispettivamente, di 90 o 150 giorni, a
seconda che il luogo della notificazione si trovi in Italia o all’estero. Il termine può essere abbreviato
in caso di cause che richiedono pronta spedizione cioè che presentano connotati di urgenza.
dalla parte
dal procuratore
a chi?
all’ufficiale giudiziario, il quale lo notifica a norma degli articoli 137 e seguenti del c.p.c.
La notificazione è condizione indispensabile perché l’atto introduttivo produca gli effetti processuali e
sostanziali.
la notifica della citazione al convenuto segna il momento iniziale della pendenza della lite da questo
momento si determinano gli effetti dell’atto di citazione, quali ad esempio:
1. La litispendenza, cui si ricollegano anche gli istituti della continenza e della connessione
2. La perpetuatio iurisdictionis , Ossia la fissazione del momento determinante per la valutazione dei
presupposti di giurisdizione e competenza del giudice adito
3. Interruzione della prescrizione articolo 2943 c.c.
4. La sospensione della prescrizione fino al passaggio in giudicato della sentenza 2945 c.c.
5. L’impedimento della decadenza articolo 2966 c.c.
Distinzione effetti della costituzione e non costituzione del convenuto circa i vizi della vocatio in ius:
eccezione
si ha quando la nullità dipenda da inosservanza del termine minimo di comparizione oppure da omissione
dell’avvertimento prescritto dal numero sette dell’articolo 163;
in entrambi i casi, il convenuto, costituendosi al più tardi all’udienza di prima comparizione, potrebbe
dedurre il vizio al solo fine di ottenere che il giudice fissi una nuova udienza nel rispetto dei termini. Ciò
equivale ad una sorta di automatica rimessioni in termini poiché è chiaro che il convenuto potrà allora
perfezionare o integrare la propria costituzione e la propria comparsa di risposta, A norma degli articoli
166 e 167,20 giorni prima di tale nuova udienza.
la rinnovazione: effetti
gli effetti della domanda si producono fin dal momento in cui era stata notificata la citazione invalida.
Allorché l’attore, invece, non ottemperi, il giudice ordina la cancellazione della causa dal ruolo e il processo
si estingue immediatamente, a norma dell’articolo 307 comma terzo.
Allorché il convenuto sia rimasto contumace, il giudice in qualunque momento rilevi la nullità, deve
ordinare all’attore di rinnovare la citazione. Se avviene la rinnovazione le conseguenze sono analoghe ai
punti 1 e 2.
Distinzione con il ricorso:
La differenza sta principalmente nel soggetto che viene per primo raggiunto dalla domanda di giustizia
dell’istante, che la controparte convenuta nell’atto di citazione (al quale devono seguire, per garantire
procedibilità alla domanda, altri atti di impulso come l’iscrizione della causa a ruolo),
nel ricorso il soggetto che per primo riceve la domanda di giustizia è il giudice, il quale fissa un’udienza di
comparizione con decreto che poi dovrà essere notificato unitamente al ricorso a tutti i convenuti in
omaggio al principio del contradditorio.
In comune i due istituti hanno:
Editio actionis (contenuto dell’atto dell’attore, introduttivo del giudizio) che comprende:
Soggetti
petitum
causa petendi
La vocatio in ius e l’instaurazione del contraddittorio fra le parti conseguono, invece, ad una distinta e
successiva attività dello stesso giudice nonché ad un ulteriore attività dell’attore, che solitamente deve poi
provvedere alla notificazione dell’atto introduttivo e del decreto di fissazione dell’udienza.