Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Il deficit di ormone somatotropo è il più frequente disturbo di natura endocrina nel bambino con bassa
statura caratterizzato da anomalie auxologiche (bassa statura), cliniche, biochimiche e metaboliche. Ha una
prevalenza di 1:2000-4000. Consiste nella riduzione o assenza di produzione da parte dell’ipofisi, dell’ormone
della crescita/somatotropo (GH). La diagnosi è un processo multifattoriale che richiede valutazioni cliniche,
auxologiche, laboratoristiche e radiologiche. Il sospetto clinico di deficit di ormone somatotropo si fonda
essenzialmente sul rilievo di una bassa statura associata a una ridotta velocità di crescita: tale rilievo deve
essere supportato da indagini di laboratorio che prevedono l’esecuzione dei test di stimolo attraverso i quali
è possibile mettere in evidenza una deficitaria secrezione dell’ormone della crescita in risposta a specifici
stimoli farmacologici. Per quanto riguarda la diagnosi di deficit di GH, la Nota AIFA 39 fornisce precise
indicazioni al riguardo. Nei bambini di bassa statura in cui si dimostra un deficit di secrezione di ormone
somatotropo, è necessario iniziare il trattamento sostitutivo con ormone della crescita
La terapia con ormone somatotropo viene oggi utilizzata ed approvata non solo per deficit di GH ma anche
in alcune condizioni cliniche differenti (vedi Figura 1).
Gli obiettivi principali della terapia con ormone somatotropo in età pediatrica sono quelli di normalizzare la
velocità di crescita staturale e di raggiungere una statura finale adulta nei range di normalità e, in alcuni casi,
come ad esempio nella sindrome di Prader-Willi, migliorare la composizione corporea, la funzione
cardiovascolare e quella respiratoria e/o i problemi comportamentali, ottimizzando i costi e riducendo i rischi
(Figura 2).
La somministrazione quotidiana è dimostrata essere, fino a questo momento, la più efficace, in quanto
rispecchia la secrezione fisiologica del GH; tale terapia, in alcuni casi, deve essere proseguita anche in età
adulta, con lo scopo di mantenere gli effetti metabolici della terapia sostitutiva.
Per quanto riguarda la dose di ormone somatotropo la terapia va calcolata in base alle dimensioni corporee
calcolate o come peso corporeo espresso in kg o come superficie corporea espressa in mq (consigliata nel
trattamento dei bambini obesi così da evitare dosaggi elevati di ormone somatotropo). Attualmente la
posologia di ormone somatotropo raccomandata dall’EMEA (European Medicines Agency) è di 0,025 – 0,035
mg/kg/die.
Dal momento che la dose di GH è tra gli elementi che maggiormente contribuiscono al raggiungimento
dell’altezza finale, è dimostrato dai dati di letteratura che per ottenere questo risultato è fondamentale che
la terapia venga somministrata in maniera continuativa: i bambini che assumono regolarmente il trattamento
Il target genetico è una stima del potenziale staturale genetico del bambino che viene calcolata usando la
statura dei genitori con la seguente formula:
oppure
Diversi studi hanno infatti dimostrato che, quei soggetti che presentano una buona risposta al trattamento,
in assenza di effetti collaterali, dovrebbero proseguire la terapia continuativamente fino al raggiungimento
della loro statura adulta bersaglio, in quanto, una sospensione precoce del trattamento, determina una
progressiva decelerazione della velocità di crescita.
È noto, inoltre, che la terapia con ormone somatotropo presenta anche importanti effetti positivi metabolici.
L’ormone della crescita, infatti, migliora il rapporto massa grassa/massa magra a favore di questa ultima e
migliora il profilo lipidico, avendo un effetto positivo sul rischio cardiovascolare; inoltre, sono noti anche gli
effetti positivi della terapia sul metabolismo osseo, in termine di densità minerale ossea. Una sospensione
della terapia precoce può avere effetti negativi anche su questi aspetti.
Recentemente l’attenzione si è focalizzata anche sulla qualità di vita nei pazienti con deficit di ormone
somatotropo in terapia sostitutiva al fine di un’analisi completa dei costi-benefici. La qualità di vita rimane
un concetto difficile da quantificare e misurare, ma riflette la soddisfazione personale del paziente e la
percezione delle proprie abilità. Viene definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “lo stato di
un benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto di un’assenza di malattia”. Se avviato nei primi anni di
vita il trattamento spesso non viene accettato positivamente dal bambino che non ne comprende né le
motivazioni (in quanto non si rende conto del proprio deficit staturale) né delle prospettive di una bassa
statura in età adulta. Nei bambini più grandi l’inizio della terapia sostitutiva può avere un effetto positivo
sulla psiche del paziente con conseguenze favorevoli sul rendimento scolastico e sul guadagno staturale.
Grazie all’utilizzo di questionari rivolti a pazienti pediatrici è stato possibile rilevare un miglioramento delle
abilità scolastiche, del comportamento e dell’umore nei bambini con deficit di ormone somatotropo
sottoposti a terapia sostitutiva. I meccanismi con cui l’ormone somatotropo agirebbe, migliorando la qualità
di vita, sono diversi:
Il dosaggio dell’IGF1 è poco specifico perché risente molto dell’influenza di fattori quali lo stato nutrizionale,
la presenza di malattie epatiche, diabete mellito e soprattutto dell’età e dello stadio puberale. Pertanto,
richiede valori di riferimento standardizzati per età e sesso e dell’esclusione della contemporanea presenza
di situazioni cliniche che possano modificarne i livelli. La concentrazione ematica dell’IGF1, dunque, pur non
correlando sempre con la risposta ai tests dinamici dell’ormone della crescita, correla con la risposta clinica
alla terapia essendo un fattore GH-dipendente e quindi riveste un ruolo fondamentale nel controllo
dell’aderenza alla terapia. La valutazione dell’IGF1 è dunque importante per valutare la compliance ed evitare
effetti collaterali da sovra-trattamento. Bassi valori di IGF1 possono suggerire una scarsa aderenza alla
terapia, anche se dobbiamo tenere presente che, in alcuni rari casi, potrebbero suggerire una resistenza
all’ormone della crescita.
L’aderenza alla terapia definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “la misura in cui il
comportamento di una persona nell’assunzione di farmaci, nel seguire una dieta e/o nel cambiare stile di vita
corrisponde alle raccomandazioni concordate con un operatore sanitario”.
La percentuale di aderenza di un singolo paziente viene usualmente considerata come la percentuale di dosi
prescritte, effettivamente assunte dal paziente in un determinato periodo di tempo. Alcuni autori hanno
ulteriormente definito l’aderenza includendo i dati sulla dose assunta (in rapporto al numero delle
preparazioni del farmaco ogni giorno) e sui tempi di assunzione delle dosi (per esempio quante compresse
sono state assunte nel periodo di tempo prescritto).
Ovviamente l’aderenza è maggiore nei pazienti che presentano una condizione acuta, in confronto a quelli
che soffrono di una patologia cronica; la persistenza dell’aderenza è infatti particolarmente bassa nei soggetti
con malattie croniche, soprattutto quando il trattamento si prolunga al di la dei primi sei mesi di cura.
Una scarsa aderenza, infatti, si verifica nel 50-75% dei pazienti trattati per patologie croniche e conduce
spesso a inadeguati benefici clinici, al mancato raggiungimento degli obiettivi terapeutici prestabiliti e, di
conseguenza, riduce la motivazione del paziente nel proseguire la terapia.
Nella Figura 3 sono riportati i fattori che potrebbero influenzare la risposta al trattamento con ormone
somatotropo.
Il compito del medico che prescrive il trattamento è quello di rendere consapevole il paziente, e in età
pediatrica, anche i suoi genitori di questi importanti aspetti per ottenere la massima aderenza alla terapia.
Un’aderenza ideale è quella in cui il comportamento del bambino e del genitore rispecchiano fedelmente
quanto prescritto dal medico. Il supporto dei genitori e del pediatra è importante in quanto si tratta, come
già detto, di una terapia cronica che deve essere somministrata durante le diverse fasi dello sviluppo del
bambino, dall’infanzia all’adolescenza, quando l’aderenza alla terapia diviene ancora più difficoltosa.
La letteratura dimostra infatti che circa il 25% dei pazienti in trattamento con GH “saltano” più di 2 iniezioni
alla settimana; inoltre, l’aderenza sembrerebbe diminuire proporzionalmente con la durata della terapia: fino
al 52% dei pazienti pediatrici sembrerebbe interrompere il trattamento prima di quanto indicato dal medico.
Possiamo quindi concludere che la continuità terapeutica è sicuramente uno dei punti cardine della terapia
con ormone della crescita ed è fondamentale che sia il medico endocrinologo sia il paziente si impegnino per
assicurarla.
Come già detto, in tutti i pazienti con deficit di ormone somatotropo è necessario un trattamento a lungo
termine per raggiungere gli obiettivi desiderati che non sono legati esclusivamente al raggiungimento
dell’altezza bersaglio ma al benessere fisico in generale. Diversi studi dimostrano che solo una ridotta
percentuale di pazienti mantiene nel tempo una buona aderenza al trattamento, con conseguenti effetti
negativi sulla velocità di crescita e sul mancato raggiungimento di una altezza definitiva all’interno
del target staturale previsto. In linea generale l’aderenza è migliore in età adulta, peggiore nell’adolescenza
e con tassi intermedi nell’infanzia.
La scarsa aderenza alla terapia può essere uno dei motivi per cui la statura finale media in pazienti trattati
con ormone della crescita continua ad essere in diversi casi inferiore a quella della popolazione generale. E’
stata dimostrata infatti una correlazione diretta tra il grado di aderenza e la velocità di crescita. In uno studio
di Cutfield et al. (2011) eseguito su un gruppo di 177 bambini di età media 12.1 ± 0.6 anni, è stato riportato
che nel sottogruppo con scarsa aderenza (definita > 3 o più dosi dimenticate/settimana) la velocità di crescita
era significativamente inferiore rispetto a quella dei sottogruppi con aderenza media (> l e < 3 dosi
dimenticate/settimana) o alta (< 1 dose dimenticata/settimana).
Questi dati sono stati anche confermati in un lavoro di Aydin et al. pubblicato nel 2014 che mostra una
correlazione inversa tra la velocità di crescita e il numero di iniezioni dimenticate in un gruppo di 217 bambini
con deficit di ormone somatotropo valutati a 3, 6 e 12 mesi, confermando l’importanza di una buona
aderenza alla terapia per ottenere buoni risultati. Inoltre, indirettamente, può portare all’esecuzione di
ulteriori esami diagnostici, a cambiamenti non necessari nel dosaggio del farmaco, ad un aumento delle spese
di assistenza sanitaria e, infine, a peggiori risultati terapeutici in termini di statura finale.
Dai dati di un recente studio retrospettivo di Farfel et al. pubblicato nel 2019 ed eseguito su 2263 pazienti di
età compresa tra 1 e 16 anni (59 % maschi e 41 % femmine) trattati con ormone somatotropo per più di due
anni, è emerso che solo il 30% dei pazienti aveva una buona aderenza alla terapia mentre il 53% presentava
un’aderenza moderata e il 17 % una scarsa aderenza. In particolare erano i bambini di età inferiore agli 8 anni
In molti studi inoltre è stata dimostrata una correlazione inversamente proporzionale tra aderenza alla
terapia ed età del paziente, con una ridotta aderenza in età puberale rispetto a quella prepuberale. Alcuni
studi hanno poi evidenziato una differenza significativa tra i due sessi, con un’aderenza maggiore nei maschi
rispetto alle femmine.
Oggi, con la disponibilità dei modelli di previsione di crescita, di fronte al rilievo di uno scarso accrescimento
staturale nonostante la terapia sostitutiva con ormone somatotropo, è possibile sospettare una problematica
di aderenza quando il bambino non risponde alla terapia come atteso dalla sua curva di previsione calcolata
sulla base dei vari parametri basali. L’aderenza può essere valutata utilizzando diversi metodi: non ne esiste
uno migliore in assoluto ma è raccomandata una combinazione di varie misure per massimizzare
l’accuratezza della valutazione.
I dati disponibili in letteratura mostrano la difficoltà a trovare una causa univoca della mancata aderenza alla
terapia con ormone somatotropo, sebbene alcuni fattori siano identificabili e in parte correggibili. I fattori
che influenzano l’aderenza alla terapia con ormone somatotropo nei bambini sono numerosi. I più importanti
di tali fattori sono riportati nella figura 4.
Le cause di mancata aderenza alla terapia con ormone somatotropo sono diverse e possono dipendere dal
paziente, dal genitore/caregiver, dall’operatore sanitario o da più fattori contemporaneamente.
Diversi fattori possono influenzare l’aderenza durante il trattamento con ormone somatotropo. In primo
luogo, raggiungere l’altezza finale dell’adulto è un processo lungo che dura molti anni. Pertanto, i bambini
trattati con ormone della crescita e i loro genitori hanno bisogno di mantenere la loro motivazione durante
il ciclo di trattamento che può durare per oltre un decennio. Si tratta dunque di fornire un incoraggiamento
regolare per evitare la fatica terapeutica. I medici dovrebbero essere particolarmente attenti per evidenziare
tempestivamente difficili problemi motivazionali, specialmente durante la fase puberale.
La soluzione, pertanto, deve essere un modello in grado di migliorare ognuna di queste cause, cercando di
ridurre e minimizzare le influenze di ogni fattore esterno o interno considerato.
Per migliorare l’aderenza alla terapia con ormone somatotropo sono state proposte ed utilizzate diverse
soluzioni:
Nella tabella 5 sono riassunti gli interventi che possono risultare utili per migliorare l’aderenza alla terapia
con ormone somatotropo.
Il trattamento con ormone somatotropo è influenzato da un discreto numero di fattori, ivi compresa una
buona aderenza alla terapia. Migliorare l’aderenza dovrebbe essere uno degli obiettivi principali, al fine di
assicurare la migliore risposta terapeutica possibile. Una buona aderenza alla terapia è un requisito
fondamentale per ottenere i migliori esiti clinici in tutti i trattamenti delle malattie croniche. L’aderenza alla
terapia può avere infatti un impatto sulla salute di gran lunga maggiore di quanto possa ottenere qualsiasi
miglioramento terapeutico.
Nei pazienti con deficit di ormone somatotropo la corretta somministrazione della terapia sostitutiva con GH
durante l’età evolutiva è fondamentale per il raggiungimento di una statura finale adulta attesa. Tuttavia,
spesso, l’aderenza alla terapia con ormone somatotropo nel corso degli anni che precedono la saldatura delle
cartilagini di accrescimento riconosce dei periodi di sospensione della terapia non concordati con il medico,
specialmente per i trattamenti di lunga durata. Vari fattori determinano troppo spesso una ridotta aderenza
alla terapia. Occorre quindi pensare ad alcune strategie che migliorando i percorsi educazionali globali
(paziente/genitore/pediatra) siano in grado di far crescere in maniera significativa la compliance alla terapia.
Il deficit di ormone della crescita è una patologia cronica la cui unica evidenza clinica è la bassa statura.
Diventa dunque essenziale un piano di educazione adeguato del paziente e del genitore/caregiver per
spiegare la condizione e l’importanza della terapia. Le conseguenze cliniche ed economiche della non
aderenza e gli interventi atti a migliorare la compliance riflettono la natura e la gravità della non – aderenza.
Interventi che mirano a migliorare l’aderenza possono migliorare il rapporto costo-efficacia delle prestazioni.
Tuttavia, mentre rimane una notevole incertezza circa l’entità del miglioramento, una buona aderenza può
aiutare a contenere i costi traendo il massimo vantaggio sulla salute dei pazienti e sulla loro qualità di vita.
Gli sforzi devono essere quindi finalizzati a motivare i pazienti e i loro familiari con l’obiettivo di raggiungere
un’aderenza alla terapia del 100% attraverso l’instaurarsi di un rapporto di fiducia e di motivazione.
1. Growth Hormone Research Society. Consensus guidelines for the diagnosis and treatment
of growth hormone (GH) deficiency in childhood and adolescence: summary statement of the GH
Research Society. GH Research Society. J Clin Endocrinol Metab 2000;85:3990-3.
2. Ranke MB, Lindberg A, Mullis PE, et al. Towards optimal treatment with growth hormone in short
children and adolescents: evidence and theses. Horm Res Pediatr 2013;79(2):51-67.
3. Bakker B, Frane J, Anhalt H, Lippe B, Rosenfeld RG. Height velocity targets from the national
cooperative growth study for first-year growth hormone responses in short children. J Clin
Endocrinol Metab 2008 Feb;93(2):352-7.
4. Fisher BG, Acerini CL. Understanding the growth hormone therapy adherence paradigm: a
systematic review. Horm Res Paediatr 2013;79:189-96.
5. Rohrer TR, Horikawa R, Kappelgaard AM. Growth hormone delivery devices: current features and
potential for enhanced treatment adherence. Expert Opin Drug Deliv 2017 Nov;14(11):1253-64.
6. Rosenfeld RG, Bakker B. Compliance and persistence in pediatric and adult patients receiving
growth hormone therapy. Endocr Pract 2008 Mar; 14 (2): 143-54.
7. Aydin BK, Aycan Z, Siklar Z et al Adherence to growth hormone theraèpy: results of a multicenter
study. Endocr Pract 2014 Jan; 20 (1). 46-51.
8. Cutfield WS, Derraik JG, Gunn AJ et al. Non-compliance with growth hormone treatment in children
is common and impairs linear growth, Plos One 2011 Jan 31; 6 (1): e16223.
10. Kapoor RR, Burke SA, Sparrow SE et al. Monitoring of concordance in growth hormone therapy.
Arch Dis Child 2008 Feb; 93 (2): 147-8.
11. Hindmarsh PC, Brook CG, Compliance with growth hormone treatment – is it a problem? Horm Res
1999; 51 Suppl 3: 104-8.
12. Acerini CL, Segal D, Criseno S et al. Shared decision-making in growth hormone therapy-
implications for patient care. Front Endocrinol (Lausanne). 2018 Nov 22; 9: 688.
13. Maggio MC, Vergara B, Porcelli P, Corsello G. Improvement of treatment adherence with growth
hormone by easypod device: experience of an Italian centre. Ital J Pediatr 2018 Sep 27; 44 (1): 113
4. Quale è il parametro più significativo per monitorare l’efficacia del trattamento con GH
nel bambino con deficit di ormone somatotropo?
a. La velocità di crescita
b. Questionari per verificare la qualità di vita
c. L’età scheletrica
d. Nessuno delle precedenti
9. Fattori associati a una scarsa aderenza alla terapia in età pediatrica possono essere:
a. iniezioni dolorose
b. scarsa comprensione del trattamento
c. device complicati
d. tutte le precedenti