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I CANALI IONICI: PARTE PRIMA

I canali ionici costituiscono una classe di proteine, presente in tutte le cellule, che consentono il
passaggio degli ioni attraverso la MP: questi si muovono per differenza di concentrazione e
differenza di potenziale. I flussi attraverso i canali ionici costituiscono un segnale che modula
l’attività cellulare, costituendo una rilevante parte dei meccanismi di cell signaling.

CARATTERISTICHE GENERALI DEI CANALI IONICI

La proteina-canale (sinteticamente, il canale) è una proteina integrale, multimerica, che delimita


internamente un canale acquoso. Il canale può assumere una conformazione che consente il
passaggio dello ione (stato aperto) o una conformazione che non consente il passaggio dello ione
(stato chiuso) (Fig. 5.1, A). In molti casi può assumere una terza conformazione, lo stato inattivato,
che non consente il passaggio dello ione e non consente il passaggio allo stato aperto. Lo stato
inattivato origina da una prolungata applicazione dello stimolo (prolungato è un termine relativo;
una frazione di ms è sufficiente per inattivare i canali al Na+ voltaggio-dipendenti). Se lo stimolo
viene rimosso, dallo stato inattivato il canale passa nello stato chiuso (Fig. 5.1, B); è questo l’unico
modo di uscire dallo stato inattivato.

Canale ionico
A Poro del B Stimolo prolungato
inattivato
Ioni canale ionico
Canale ionico
aperto
Rimozione
dello stimolo

Rimozione dello
stimolo
Stimolo

Canale ionico
Canale ionico Doppio strato
Canale ionico chiuso
aperto lipidico
chiuso

Fig. 5.1. A, sono mostrate due conformazioni (o stati) della proteina-canale: lo stato aperto e lo stato
chiuso, sempre presenti. L'apertura extracellulare del canale è detta poro. B, è mostrato anche lo stato
inattivato. Un generico stimolo porta il canale nello stato aperto ed inattivato. Dallo stato inattivato si può
andare solo nello stato chiuso, previa rimozione dello stimolo (modificata da https://wikispaces.psu.edu/pages/)

Il canale ha una certa probabilità P di essere in uno di questi 3 stati. Lo stimolo (un ligando, per
esempio) aumenta la P di trovarsi nello stato aperto (questo aspetto verrà trattato successivamente).
I canali sono denominati in funzione dello stimolo che aumenta la probabilità di essere nello stato
aperto: i canali ligando-dipendenti sono canali la cui apertura è favorita (sono attivati)
dall’interazione con un ligando (l’acido glutammico, per esempio), i canali meccano-dipendenti
sono attivati da uno stimolo meccanico (la deformazione della proteina-canale), i canali termo-
dipendenti sono attivati dalla temperatura, i canali voltaggio-dipendenti sono sensibili alla
differenza di potenziale transmembranale (il potenziale di membrana Vm).
I canali ionici possono essere molto selettivi (passa solamente il Ca 2+, o il Na+, o il K+, o il Cl-), o
poco selettivi (passa il Na+ ed il K+, passa il Na+, il K+ e il Ca2+); attraverso lo stesso canale non
possono però passare ioni positivi e negativi (mai possono passare, per esempio, il Cl- ed il Na+).
Un canale viene così denominato anche in funzione dello ione che può passare: un canale al Ca 2+
voltaggio-dipendente è un canale che consente il passaggio del Ca2+ ed è sensibile a Vm.
Gran parte delle funzioni del sistema nervoso originano dall'attività di canali ionici; il rene utilizza i
canali ionici per riassorbire gli ioni; i canali al Ca2+ controllano l'ingresso nella cellula di questo
ione, un messaggero intracellulare universale coinvolto in una miriade di processi (esocitosi,
contrazione muscolare, migrazione e proliferazione cellulare); di fatto, come vedremo, l'ingresso di
Ca2+ è modulato anche dall’attività degli altri canali ionici, che partecipano dunque ai meccanismi
di controllo della concentrazione intracellulare di Ca2+ [Ca2+]i.
Esamineremo ora 3 tipi di canali voltaggio-dipendenti,
1) il classico canale al Na+ voltaggio-dipendente (Na+(V)) a rapida inattivazione o fast; esiste un
altro tipo di canale al Na+ voltaggio-dipendente, a lenta inattivazione;
2) il canale al K+ voltaggio-dipendente delayed (K+(V) delayed)
3) il canale al K+ inward rectifier.
4) I canali al Ca2+-voltaggio-dipendenti

Il canale al Na+ voltaggio-dipendente


I classici canali al Na+(V) fast sono canali permeabili al Na+ che possono assumere, in funzione di
Vm, 3 conformazioni (canale aperto, chiuso, inattivato; Fig. 5.1,B). La probabilità di essere nello
stato chiuso (Pc) è molto alta, praticamente 1, per Vm=-100 mV ed il canale è stabilmente nello
stato chiuso; depolarizzando la cellula a 0 mV, tutti i canali che erano nello stato chiuso vanno nello
stato aperto nel giro di una frazione di ms: la probabilità di essere nello stato aperto (Pa) è
praticamente 1; tuttavia, dopo circa 0.5 ms di pepolarizzazione stimolo i canali che erano nello stato
aperto passano tutti nello stato inattivato (Pi=1). Per uscire dallo stato inattivato la cellula deve
ripolarizzarsi (deve essere rimosso lo stimolo); ritornando a –100 mV tutti i canali passano dallo
stato inattivato a quello chiuso in circa 5-7ms. Per Vm intermedi tra –100 e 0 mV la situazione è
complessa (il concetto di canale aperto o chiuso è leggermente più complesso e viene meglio
spiegato successivamente). Possiamo però dire che
1) La probabiltà di apertura Pa è proporzionale all’entità della depolarizzazionese, se ho 100 canali
al Na+(V), passando rapidamente da -100 mV a 0 mv, Pa= 1 e si apriranno tutti i 100 canali presenti
(Fig. 5.2).

Fig. 5.2. Probabilità di apertura depolarizzando la cellula a partire da -100 mV.


2) se passo da – 100 a -60 mV una frazione di canali passa nello stato aperto (circa il 25%) (fig.
5.2).
3) se resto a -60 mV i canali che erano nello stato aperto vanno nello stato inattivato; a -60 mV
avrò quindi il 75% dei canali nello stato chiuso ed il 25% nello stato inattivato; se ho un Vm di -60
mV e vado a 0 mV, si aprono tutti i canali chiusi, cioè il 75% di tutti i canali presenti.
Qualitativamente, andando a 0 mV si aprono tutti i canali chiusi. Se alcuni canali sono nello stato
inattivato, questi non si aprono. Se vado a 0 mV partendo da -90 mV o vado a 0 mV partendo da -
60 mV, si aprono meno canali partendo da -60 mV(circa il 25% di canali non si apre, restando nello
stato inattivato).
Torneremo sul concetto di probabilità di essere nello stato aperto, chiuso, inattivato dopo aver
esaminato il comportamento del singolo canale studiato tramite il patch clamp.

Il canale al K+ voltaggio-dipendente delayed


I canali al K+(V) delayed (delayed significa "in ritardo") sono canali permeabili al K+ la cui
conformazione è anch’essa funzione di Vm. Per Vm=-100 mV la Pc di essere nello stato chiuso è
molto alta ed il canale passa gran parte del tempo nello stato chiuso; per Vm= 0 la probabilità di
essere nello stato aperto Pa è molto alta, ed il canale passa gran parte del tempo nello stato aperto. I
canali al K+(V) delayed non hanno uno stato inattivato. Per Vm intermedi tra –100 e 0 mV Pc e Pa
assumono valori intermedi tra i rispettivi minimi e massimi.
Torneremo sul concetto di probabilità di essere nello stato aperto, chiuso, inattivato dopo aver
esaminato il comportamento del singolo canale studiato tramite il patch clamp.

I canali al Ca2+ voltaggio-dipendenti


I canali al Ca2+ voltaggio-dipendenti sono canali permeabili al solo Ca2+, attivati dalla
depolarizzazione. Il potenziale di equilibrio del Ca 2+ è tale che questo tende sempre ad entrare, per
cui i canali al Ca2+ voltaggio-dipendenti aumentano la concentrazione citosolica di tale ione.
Tali canali costituiscono un’ampia e variegata famiglia di canali, caratterizzabile principalmente da
due parametri, la soglia di attivazione e la velocità di inattivazione.
1) La soglia di attivazione
Per quanto riguarda la soglia di attivazione, i canali al Ca2+ voltaggio-dipendenti si possono
dividere in due categorie, a) canali HVA (high voltage activated), attivati depolarizzando Vm a
circa -20 mV, b) canali LVA (low voltage activated), attivati depolarizzando Vm a circa -60 mV
2) La velocità di inattivazione
La velocità di inattivazione è molto variabile nei canali al Ca2+ voltaggio-dipendenti: i canali di tipo
L nel cuore si inattivano in modo sensibile dopo circa 1 secondo, altri canali si inattivano nel giro di
decine di millisecondi.

La struttura generale dei canali ionici voltaggio- dipendenti


Il canale ionico voltaggio-dipendente è una proteina multimerica che attraversa tutta la MP.
Presenta una porzione interna che delimita un canale acquoso e che protrude nell'ambiente
extracellulare con il poro. La porzione inserita nella MP presenta una distribuzione delle cariche
asimmetrica, cosicchè la conformazione del canale è sensibile alle forze di Coulomb. Il dominio
extracellulare può interagire con ligandi ed il dominio citosolico può interagire con ligandi od
essere fosforilato, modificando così le proprietà funzionali del canale. La Fig. 5.3 mostra come il
cambio di conformazione causato dalla variazione di Vm fa sì che due residui di isoleucina ed un
residuo di acido glutammico chiudano il canale.
Aperto Chiuso

5.3. Nello stato chiuso due residui


di Isoleucina ed uno di
Glutammato sporgono nel canale
impedendo il passaggio dello ione.

Modificato da
Free article

Una zona del canale, detta filtro, determina la selettività del canale (Fig. 5.4).

Filtro

http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/chemistry/laureates/2003/popular.html

Fig. 5.4. Lo ione è circondato da molecole di H2O ( i pallini rossi) che rendono le dimensioni del complesso
ione-H2O troppo grandi per attraversare il canale. Se questo è nella conformazione aperta il filtro
(struttura in giallo) rimuove l'H2O e lo ione può attraversare il canale.

Di fatto, lo ione è fortemente idratato (i pallini rossi rappresentano l'H 2O) ed il complesso ione-
acqua ha dimensioni tali che non può passare attraverso il filtro. La struttura del filtro è tale da
consentire la de-idratazione selettiva degli ioni. Il Na+ è più piccolo del K+ ma lega più fortemente
l'acqua rispetto al K+: un canale ionico selettivo per il K+ è in grado di de-idratare il K+ ma non il
Na+, che così non può attraversare il filtro.
I canali al Na+(V) classici e i canali al K+(V) delayed sono responsabili di un segnale
cellulare denominato potenziale d'azione della fibra nervosa, utilizzato da cefalopodi, anfibi,
uccelli e mammiferi.
IL POTENZIALE D'AZIONE DELLA FIBRA NERVOSA

Lo sviluppo di organismi multicellulari di notevoli dimensioni ha "costretto" l'organismo a dotarsi


di un sistema respiratorio, circolatorio ed escretorio che ovviassero all'inefficienza della diffusione
nel consentire lo scambio di materiale con l'ambiente esterno. L'aumento del numero di cellule e
delle dimensioni dell'organismo rende più complesso anche il sistema di controllo dell'organismo.
Quando il Paramecio urta un ostacolo, si aprono dei canali al Ca2+. Lo ione modula l'attività delle
ciglia, facendogli invertire il movimento https://www.youtube.com/watch?v=WFpBRfLtbIo (a 2
min e 15 s). Il tutto avviene nell'ambito dei micron, grazie alla diffusione. Con l'aumentare del
numero delle cellule la diffusione non è più utilizzabile e l'evoluzione ha sviluppato un sistema di
controllo, il sistema nervoso, che assicura risposte agli stimoli estremamente rapide e complesse.
Uno dei meccanismi che consente di reagire con rapidità è il potenziale d'azione della fibra nervosa,
che consente una veloce trasmissione delle informazioni ed utilizza 2 tipi di canali ionici, i canali al
Na+(V), ed i canali al K+(V) delayed. Il potenziale d'azione della fibra nervosa è una rapida
inversione del potenziale di membrana, della durata di 1-2 ms (Fig. 5.5).

I Na+(V) passano progressivamente


Na+ in K+ out
Vm (mV) dallo stato inattivato allo stato chiuso

I canali al Na+(V) sono tutti


nello stato inattivato.

I canali K+(V) delayed passano


progressivamente nello stato chiuso

0 2 (ms)

Fig. 5.5. Potenziale d’azione della fibra nervosa. La linea orizzontale rossa indica il periodo di tempo per il
quale entra il Na+; al termine della linea rossa i canali al Na+(V) entrano tutti nello stato inattivato (linea
verde). La linea blù indica il periodo di tempo per il quale esce il K+. Durante la linea verde, tutti i canali al
Na+(V) sono nello stato inattivato. La linea gialla (più corta del dovuto), in alto a destra, indica il passaggio
dallo stato inattivato allo stato chiuso, che si completa in circa 7 ms.
La linea rosa indica che i canali K+(V) delayed passano progressivamente nello stato chiuso.

Uno stimolo depolarizzante la cellula, se supera una certa soglia (la depolarizazione deve essere di
circa 15 mV), genera l'apertura rigenerativa dei canali al Na+(V): lo stimolo apre una frazione dei
canali chiusi, entra il Na+ che depolarizza ulteriormente la fibra, aprendo un'ulteriore frazione di
canali. A 0 mV tutti i canali al Na+ sono aperti ed il Na+ continua ad entrare (il VE del Na+ è circa
60 mV). I canali al Na+ quindi si inattivano (ora Vm è circa 20 mV) e si aprono, in ritardo rispetto
ai canali al Na+ (ecco perchè si chiamano delayed) , i canali al K+(V) delayed. Il K+ esce (il VE del
K+ è circa -100 mV), la fibra si ripolarizza, causando la progressiva chiusura dei canali al K+. Inizia
il progressivo passaggio dei canali al Na+ dallo stato inattivo a quello chiuso. Questo passaggio
avviene con una cinetica di tipo esponenziale, con una costante di tempo di circa 2 ms (Fig. 5.6).
Fig. 5.6. Avvenuta la ripolarizzazione, i canali al Na+ passano dallo stato inattivo a quello chiuso con una
cinetica di tipo esponenziale, avente una costante di tempo di 2 ms. Ciò vuol dire che, dopo un tempo pari
a , il 63% dei canali inattivati passa nello stato chiuso. Nell'inserto è mostrata la cinetica di comparsa dei
canali chiusi, che al tempo 0 erano tutti nello stato inattivato: dopo un tempo pari a il 63% dei canali è
passato nello stato chiuso. Dopo un tempo pari a 3 ( 6 s) quasi tutti i canali inattivati sono passati nello
stato chiuso.

Al termine del PdA il citosol della fibra ha perso dei K+ ed acquisito dei Na+: la Na+/K+ATPasi
ristabilirà le corrette concentrazioni. Di fatto, un singolo PdA non modifica in modo rilevante la
[Na+]i e la [K+]i, ma con l'aumentare del numero dei PdA le variazioni diventerebbero significative.
Il PdA insorge fisiologicamente nel cono assonico della cellula (vedremo successivamente i
meccanismi coinvolti) e si propaga velocemente, uguale a se stesso, lungo tutta la fibra (la velocità,
a seconda della struttura della fibra, varia tra 1 m/s e 100 m/s) (Fig. 5.7).

I canali al Na+(V)
sono inattivati.

Out

In

Fig. 5.7. Meccanismo di propagazione del potenziale d’azione. La zona della fibra sede del potenziale
d’azione è depolarizzata sino a + 20 m e depolarizza le zone adiacenti oltre la soglia(le frecce indicano lo
spostamento delle cariche ioniche) . A destra insorge il potenziale d’azione, ma non a sinistra, perché i
canali al Na+ sono inattivati.
Il meccanismo con cui si propaga il PdA è piuttosto semplice. Nel cono assonico insorge il primo
PdA, cosicchè Vm arriva sino a circa 20 mV. Vi è quindi una differenza di potenziale con le zone
vicine, nelle quali Vm è al valore basale (-90 mV). Cariche positive scorrono dalla zona sede del
PdA alle zone vicine, e cariche negative scorrono dalle zone vicine alla zona sede del PdA. Le zone
vicine vengono così depolarizzate oltre la soglia ed insorge un nuovo PdA, sia nel corpo cellulare
che nella fibra nervosa. Il PdA della fibra nervosa depolarizza le zone vicine, ma il PdA non torna
indietro, perché i canali al Na+(V) sono ancora inattivati (fig. 5.8). Il processo si ripete e il PdA
percorrerà tutta la fibra, dal cono al’inizio del terminale presinaptico (questo non ha canali al Na+(V)
e K+(V) delayed ), sempre uguale: è questa la direzione ortodromica. Nelle fibre mieliniche il PdA
insorge unicamente nei nodi di Ranvier, perchè i canali al Na+(V) e K+(V) delayed sono presenti solo in
corrispondenza dei nodi (la conduzione è detta saltatoria). I meccanismi che determinano la velocità di
propagazione della fibra nervosa non sono qui trattati: le fibre mieliniche sono le più veloci
(saltatorio non si riferisce alla velocità di propagazione ma al fatto che il PdA insorge solo nei nodi
di Ranvier). Nella conduzione saltatoria il Na+ entra ed il K+ esce solo nei nodi di Ranvier, con un
risparmio metabolico rispetto alle fibre amieliniche.

Dal meccanismo al finalismo : alcune domande. Perchè


1) l'evoluzione ci ha consegnato un canale al Na+ con uno stato inattivato?
2) l'evoluzione ci ha consegnato un canale al K+ delayed
3) il canale al K+ delayed è privo di uno stato inattivato?
4) perchè il PdA dura così poco? Se durasse 10 ms, che cosa cambierebbe?
5) l'evoluzione ci ha consegnato i canali al Ca2+ voltaggio-dipendenti
IL CANALE AL K+ INWARD RECTIFIER

Il canale al K+ inward rectifier (rettificatore in ingresso) consente il passaggio del K+ per Vm più
polarizzati di circa -60 mV, mentre per Vm più depolarizzati il canale non è pervio (in effetti vi è
una intera famiglia di canali inward rectifier, detti Kir). In Fig. 5.8 è riportata la relazione
Corrente/Voltaggio per questo canale.

Fig. 5.8. Relazione Corrente/Voltaggio per il canale Kir. A –100 mV, il VE del K+, il canale è aperto ma la
corrente è nulla. Per Vm più depolarizzati di -60 mV il canale è chiuso e la corrente è nulla.

Questo canale è voltaggio-dipendente in maniera opposta al canale K+(V) delayed (è aperto con la
polarizzazione) ma, di fatto, la proteina-canale non è sensibile al voltaggio. Il canale è infatti
sensibile al blocco da parte del Mg2+ intracellulare. Se Vm è polarizzato oltre i -90 mV, il Mg2+,
ione positivo, non entra nel canale. Ma se Vm diviene meno polarizzato, la forza elettrostatica, che
è diminuita, permette che il Mg2+ entri nel canale. Per Vm da -90 a -70 mV il blocco è reversibile
(lo ione ripetutamente blocca e sblocca il canale), per cui la corrente non è nulla. Per Vm da -60 in
poi il blocco è permanente e la corrente nulla.
Il canale è dunque aperto al potenziale di membrana basale della cellula e costituisce parte della
permeabilità basale al K+ responsabile di un Vm negativo, vicino al V E del K+.
La famiglia Kir è molto numerosa ed è presente in moltissimi tipi di cellule, che possiedono una o
più delle sue varianti. Un canale della famiglia Kir è inibito dall’ATP intracellulare ed attivato
dall’ADP intracellulare e costituisce un sensore dello stato energetico della cellula (se ne parlerà
successivamente).

LA SOGLIA DEL POTENZIALE D'AZIONE


Abbiamo sottolineato come sia necessaria una depolarizzazione di una certa intensità (di circa 15
mV) per evocare un PdA, un concetto che sembra contrastare con il carattere rigenerativo
dell'apertura dei canali al Na+ (vedi software Nerve Simulation).
Per comprendere il perchè sia necessaria una depolarizzazione di una certa intensità per evocare un
PdA è necessario considerare i flussi ionici presenti al Vm basale, che supponiamo essere -70 mV.
A -70 mV sono aperti un certo numero di canali ionici al Na+, al K+ ed al Cl-, che supponiamo, per
semplicità, non voltaggio dipendenti. Considerando i rispettivi V E, avremo una corrente entrante
basale INa+, una corrente uscente basale IK+. Il Cl- è in equilibrio (ECl- = -70 mV) e, supponendo
che d una corrente entrante basale ICl- (escono cariche negative). Vm è stabile e la corrente somma
delle 3 correnti (la corrente netta) è nulla. Una depolarizzazione apre una quota di canali al Na +(V),
con una INa+(V) addizionale, che tende a depolarizzare ulteriormente la cellula. Ma cosa succede
alle altre correnti? La depolarizzazione operata dallo stimolo diminuisce la corrente entrante basale
INa+, aumenta la corrente uscente basale IK+ ed il Cl-, non più in equilibrio, entra. Le variazioni di
queste 3 correnti tendono tutte a ripolarizzare la cellula, opponendosi alla depolarizzazione dovuta
all'apertura dei canali al Na+(V). Se il bilancio delle correnti è tale che la depolarizzazione dovuta a
INa+(V ) è maggiore della ripolarizzazione dovuta alle variazioni delle correnti basali, il fenomeno
diventa rigenerativo ed insorge il PdA. Alternativamente, Vm torna al valore basale.

La refrattarietà
Quando la fibra nervosa si ripolarizza la fibra nervosa è ineccitabile, perchè i canali al Na+(V) sono
nello stato inattivo. La fibra è in uno stato di "refrattarietà assoluta". Successivamente una frazione
sempre più grande di canali al Na+ passa progressivamente nello stato chiuso e la fibra può essere
nuovamente sede di un PdA. Durante il progressivo passaggio dei canali al Na+(V) dallo stato
inattivo allo stato chiuso, la fibra deve però essere depolarizzata più intensamente affinchè
l’apertura dei canali al Na+(V) diventi rigenerativa (il perchè sia necessaria una depolarizzazione
più intensa non viene discusso). Questo stato in cui la fibra è eccitabile ma è necessario uno stimolo
di intensità maggiore (la soglia è aumentata) è detto refrattarietà relativa. Dopo circa 7 ms tutti i
canali al Na+ sono nello stato chiuso e la soglia è tornata normale.
Esercizi

Considera una cellula con canali al Na+ e K+ non voltaggio-dipendenti


Ricorda che I= G x driving force
1) Vm= - 80 mV, EK=-100 mV, ENa= 80 mV. Calcola il rapporto GK/GNa
2) Supponendo che Gk=100, calcola le correnti INa+ e IK+ per Vm= - 80 mV
3) Calcola le correnti INa+ e IK+ , utilizzando le G sopra calcolate, se porti Vm a - 60 mV

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