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Conservatorio “C.

Pollini”
Padova

Metodologie dell’analisi

BEETHOVEN – OP. 13 N. 8

Federica Facchinato 13128


A.A. 2020/2021
La sonata op.13 n.8 è una sonata scritta da Beethoven (1770-1827) negli anni 1798-
1799. E’ una sonata in forma bitematica tripartita ed è divisa in tre movimenti: Grave-
Allegro molto e con brio (in Do minore), Adagio cantabile (in La bemolle maggiore),
Rondò allegro (Do minore).
La struttura della sonata è finalizzata a concentrare la maggior carica espressiva nel
primo dei tre movimenti, che analizzeremo.

Il primo tempo della sonata inizia con un Grave che verrà ripreso alla fine
dell’esposizione e alla fine della ripresa.
Il Grave è caratterizzato da accordi diminuiti: la prima semifrase termina con una
cadenza alla dominante (batt.1), la seconda con una cadenza alla tonica (batt.2) e la
terza (batt. 3-4) con una cadenza alla sottodominante. Da quest’ultima cadenza
modula in Mi bemolle maggiore attraverso una scaletta discendente e sviluppa per
altre 7 battute il tema del grave presentando alternativamente parti in piano e in
fortissimo. La struttura di queste semifrasi comprende anche accordi di passaggio e
appoggiature, a battuta 7 si torna in Do minore e attraverso una scala cromatica
discendente e due accordi alla sinistra (tonica e dominante con la settima) si arriva
all’Allegro molto e con brio.

All’inizio dell’allegro molto e con brio viene esposto il tema A che ha lo scopo di
definire la tonalità (batt. 11-18) di Do minore e si struttura su pedale di tonica
terminando con una cadenza perfetta. Questo tema viene esposto una seconda volta
terminando a batt. 27 sul V grado e segnando l’inizio del ponte modulante che porta
all’esposizione del secondo tema. Questa parte della composizione modula la prima
volta a batt. 35 in Sol maggiore mantenendo alla sinistra un pedale sul V grado, poi a
batt. 38 in La bemolle maggiore su pedale di tonica e poi a batt. 42 in Si bemolle
maggiore sempre mantenendo il pedale di tonica che a fine pagina verrà utilizzato per
modulare a Mi bemolle minore essendo il suo V grado.

Il tema B viene esposto a batt. 51 in Mi bemolle minore e a batt. 63 in Re bemolle


maggiore. In queste due esposizioni vengono utilizzati solo gli accordi di tonica e
dominante. Attraverso brevi modulazioni si arriva, a batt. 89 a un’altra struttura
ritmica in Mi bemolle maggiore. Questa struttura verrà ripetuta due volte, terminando
con una cadena perfetta (IV-V7-I la prima volta e II6-V7-I la seconda volta). Rimane
in Mi bemolle maggiore (ripetendo per due volte la sequenza I-IV-V-I) fino alla fine
della frase che comincia a batt. 121, in cui ripropone la figurazione del primo tema
che termina su un accordo diminuito. Questo accordo funge da V grado di Sol
minore, tonalità in cui viene riproposto il Grave da batt. 133 a batt. 136.

Lo sviluppo comincia a batt. 137, in cui si torna all’Allegro molto e con brio in Mi
minore dove vengono ripresi gli elementi dell’esposizione e rielaborati. Da batt. 149
il tema passa alla sinistra ed è caratterizzato da appoggiature che rimandano alle
appoggiature viste in precedenza nel Grave. Da batt. 167 fino a 186 c’è un lungo
pedale di dominante che porterà, da batt. 187 a 194, attraverso una figurazione
discendente alla ripresa.
La ripresa comincia a batt.195 in Do minore esponendo il tema A per due volte, a
batt.207 modula in Re bemolle maggiore, a batt.211 in Mi bemolle minore e a batt.
215 in Fa minore, tonalità che rimarrà anche nella riesposizione del tema B.
A batt. 221 viene esposto il tema B in Fa minore, tornerà in Do minore a batt. 233. Da
batt. 246 a batt. 249 c’è una progressione di settime e da batt. 253 comincia una
figurazione ritmica differente in Fa minore e Do minore che viene ripetuta due volte e
termina con una cadenza perfetta. Prima della coda viene ripreso il tema A in
Do minore e termina sul IV grado alterato con la settima (fa diesis, la, do, mi
bemolle).
Nella coda (da batt. 195 alla fine) viene ripreso un’altra volta il Grave per 4 battute,
poi torna per le ultime battute l’Allegro molto e con brio in cui si riprende un’altra
volta il tema A per terminare con una serie di accordi e una cadenza perfetta.

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