Scuola di pianoforte
a.a. 2017/2018
INDICE
Prefazione 3
Per cominciare 5
Il pianista da Show-Band 13
La “party-band” 21
Considerazioni finali 39
APPENDICE 43
Programma da concerto n. 1 43
Programma da concerto n. 2 44
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Prefazione
Quando mi sono buttato nell’avventura di imbarcarmi su una
nave da crociera in qualità di pianista, non avevo idea di cosa
potessi aspettarmi. Non sapevo con chi avrei suonato, che
musica avrei eseguito, se la vita a bordo mi sarebbe piaciuta,
se avrei sofferto il mal di mare; avevo, nella mia mente, molte
domande senza risposta.
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competenze richieste, e se questo stile di vita sia adatto o
meno alle proprie aspettative.
Daniele Russo
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Per cominciare
Sono le sette di mattina di una giornata di inizio agosto. Il
clima tuttavia è ben lontano da quello estivo: la mia leggera
giacca a vento appena riesce a proteggermi dal freddo e dalla
pioggia sottile. Mi trovo infatti di fronte a un albergo alla
periferia di Sidney, cioè nel pieno inverno dell’emisfero
australe; aspetto pazientemente che un bus navetta mi porti
alla nave su cui passerò i prossimi quattro mesi della mia vita.
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ragazzi napoletani, arrivati come me la sera precedente, e che
passeranno un paio di mesi nel ventre della nave a lavorare
come operai “tuttofare”. Il resto del gruppetto (una decina di
persone in tutto) è composto di varie nazionalità: ci sono
uomini e donne dall’India, le Filippine, Indonesia, Stati Uniti
d’America, Inghilterra, e così via.
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occuperemo più avanti nel racconto. All’ingresso nella nave,
viene fornito un cartellino di plastica con un codice a barre,
che costituisce una forma di identificazione provvisoria; la
sicurezza a bordo delle navi è molto importante, e il
dipartimento addetto a tale mansione opera al pari dei colleghi
che lavorano negli aeroporti: tutti i bagagli vengono
scansionati con le apposite macchine a raggi-x e tutti coloro
che accedono alla nave devono passare attraverso un
metal-detector. Oltre al cartellino identificativo provvisorio, un
addetto alla sicurezza scatta una foto del nuovo arrivato, che
poi verrà stampata sul cartellino definitivo.
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fa parte della party band; un personaggio tranquillo, anche se
piuttosto appariscente, un autentico showman.
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informato che avremo una prova in teatro nel pomeriggio con
uno degli artisti.
Prima di suonare però, ci sono altre cose da fare: alle due del
pomeriggio si tiene la prima induction, ossia un addestramento
alle procedure di sicurezza della nave. In questa particolare
occasione, ci viene richiesto di recarci con il giubbotto di
salvataggio personale (che si trova nella cabina) in un luogo di
ritrovo sul ponte 4 della nave, ossia quello che si trova appena
sopra il livello dell’acqua. Veniamo condotti quindi attraverso
una scala al ponte 3, dove ci viene illustrato il funzionamento
delle porte a tenuta stagna, e ci viene spiegato che non siamo
autorizzati ad operarle, tranne in caso di reale emergenza (se
dovessimo ad esempio trovarci intrappolati e l’unica via di fuga
dovesse essere attraverso una di queste porte). Le porte a
tenuta stagna infatti hanno un sistema di chiusura idraulico
molto potente, e se usate con disattenzione possono essere
molto pericolose.
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confidenza con la posizione delle zone di raccolta in caso di
emergenza, e delle varie procedure di sicurezza da adottare in
diverse situazioni (incendio, uomo a mare, ecc.). L’equipaggio
quindi (musicisti inclusi) è tenuto a dirigere le operazioni di
smistamento dei passeggeri nelle varie stazioni di raccolta, e
ad assicurarsi che i passeggeri sappiano come va indossato
correttamente il giubbotto di salvataggio.
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Terminata l’esercitazione con i passeggeri è quindi il momento
di recarsi nel teatro per la prova dello spettacolo della sera.
Fortunatamente non si tratta di un compito gravoso: essendo
uno spettacolo di benvenuto, dovrò accompagnare con gli altri
ragazzi solo tre brani di una cantante. Il che si rivela una
buona circostanza, poiché tra la stanchezza, il jet-leg e il
movimento della nave (che proprio mentre inizia la prova salpa
e si dirige in acque piuttosto movimentate), non vedo l’ora di
potermi stendere a letto e riposare.
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La nave da crociera “Pacific Jewel” della P&O, ancorata nella
baia di Sydney; a destra il colossale “Harbour Bridge”
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Il pianista da Show-Band
A bordo di quasi tutte le navi di discrete dimensioni, esiste la
“Show-Band”; è un gruppo musicale che può variare
solitamente dai 3 ai 7-8 elementi, e il cui scopo è di
accompagnare alcuni artisti ospitati sulla nave, o in alcuni casi
di suonare l’intera parte strumentale di uno show nello stile di
Broadway.
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ad esempio un omaggio a un particolare artista, a un
particolare periodo storico o stile musicale, o semplicemente
una collezione di brani che possono cogliere l’attenzione del
pubblico più vasto possibile. Tipicamente si tratta di un
numero di brani che può variare da mezza dozzina a una
dozzina, inframmezzati da aneddoti divertenti, racconti che
servono a collegare tra loro i numeri musicali, e così via.
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motivi: essendoci tempo per un’unica prova nella quale è
possibile solamente leggere i brani una sola volta, è
indispensabile che la prima lettura sia quasi impeccabile.
Solitamente le parti vengono consegnate con un giorno di
anticipo, in casi eccezionali anche più d'uno, di modo che si
può vederle ed eventualmente studiarle prima della prova.
Non è raro tuttavia il caso in cui le parti vengano assegnate
nel momento stesso della prova, e bisogna essere in grado di
fare fronte anche a questa evenienza.
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Tra le competenze vitali richieste al musicista della show-band
c’è anche la capacità di suonare seguendo il click in cuffia,
ossia un metronomo elettronico, che ha come scopo di
sincronizzare i musicisti con una traccia pre-registrata, nella
quale spesso sono presenti altri strumenti come gli archi, i fiati,
o altri effetti di musica elettronica, che servono ad arricchire il
suono degli strumenti dal vivo. Sebbene molti strumentisti
siano abituati (in particolare nel mondo della musica classica)
ad esercitarsi con un metronomo, non è scontato che
sappiano suonare assieme al click; infatti un errore tipico che
commette il musicista alle prime armi con questo tipo di
tecnologia è quello di seguire il click, anziché anticiparlo
mentalmente. Il risultato che ne consegue è uno sfasamento
temporale in cui il musicista risulta sempre indietro rispetto alla
base musicale.
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composto da una serie di canzoni eseguite senza soluzione di
continuità: l’artista, o gli artisti ospiti, intrattengono il pubblico
tra un brano e l’altro raccontando storie, aneddoti divertenti, o
improvvisando a seconda delle reazioni del pubblico. In un
caso alquanto “estremo”, mi è capitato di vedere il bassista
della band coinvolto sul palco, prima in un numero acrobatico
in cui la cantante si fece prendere al volo dopo un salto da
ballerina da Grand-Opera, e successivamente in una
spassosa “proposta” di matrimonio, in cui la suddetta cantante
costrinse il povero malcapitato in ginocchio, obbligandolo a
una dichiarazione formale davanti al pubblico. Inutile dire che
se questi avvenimenti vengono presi con il giusto spirito e un
po’ di autoironia, sono molto efficaci nel divertire il pubblico. E i
colleghi musicisti.
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bene che i membri della show band possiedano una certa
proprietà di linguaggio e abbiano in mano almeno i rudimenti
della musica jazzistica. Personalmente, non ho mai studiato la
musica jazz in maniera “formale”, ossia in un’accademia o con
insegnanti privati; è una passione che ho coltivato da
autodidatta, nel tempo libero. Non mi considero un “jazzista”,
ma i rudimenti che ho acquistato nel corso degli anni sono
stati più che sufficienti per fare fronte alle esigenze che la
situazione richiedeva. D’altra parte non si tratta di eseguire un
concerto di musica jazz, ma solo di fornire un solido
sottofondo, in un ambiente dove pare che ci sia un costante
horror vacui, in cui il silenzio è da aborrire a tutti i costi
(quando non ci sono esibizioni di musica dal vivo, vi è un
continuo sottofondo musicale fornito da i vari sistemi audio, in
tutti gli ambienti della nave, e a tutte le ore del giorno e della
notte).
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“sottofondo”, avrà il compito di introdurre (parlando nel
microfono) i brani eseguiti, di presentare la band al pubblico e
di interagire con lo stesso; inutile dire pertanto che una buona
conoscenza della lingua parlata dagli ospiti sulla nave è
essenziale. Un altro compito importante del band-leader è
quello di preparare gli spartiti da suonare durante i “set” di
musica di accompagnamento; la tecnologia moderna offre una
soluzione abbastanza semplice tramite i tablet o i computer
che possono essere posti sul leggio, ma esistono ancora
musicisti non “aggiornati”, per i quali è necessario stampare gli
spartiti che si andranno a suonare.
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La “Show Band” a bordo della nave “Pacific Jewel” della P&O
(agosto 2017). Da destra a sinistra, chi scrive al pianoforte, il
batterista canadese Shaun, il bassista inglese Jamie. Il palco
si trova al piano terra dell’immenso atrio centrale, un
open-space che occupa tre ponti della nave in altezza.
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Altre professioni musicali a bordo
Ovviamente, la “show band” non è l’unico gruppo deputato ad
esibirsi a bordo; al contrario, la richiesta di musica dal vivo è
talmente elevata che esistono diverse figure musicali a bordo.
Qui di seguito verranno elencate alcune, quelle di cui sono
venuto a conoscenza (diretta o indiretta).
La “party-band”
Come dice il nome stesso, questo è il gruppo deputato a
suonare durante i “party”, le feste che si tengono a bordo
(solitamente feste a tema). Nelle feste a tema, gli ospiti della
nave e il personale in servizio, compresi ovviamente i
musicisti, sono tenuti a un preciso “dress-code”, che può
spaziare da qualcosa di piuttosto generale, come ad esempio
un vestito di colore bianco, a qualcosa di più particolare, come
un abbigliamento “formale”, o in linea con la moda di una
determinata decade del secolo scorso.
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musicali internazionali. Non è raro che una band con una
buona esperienza sia in grado di suonare diverse decine di
migliaia di brani a memoria, e in tutte le tonalità; è vitale infatti
per l’attività della band riuscire a soddisfare qualunque tipo di
richiesta gli venga fatta da parte del pubblico.
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Il duo chitarra/voce e il chitarrista solista
L’abbinamento di chitarra e voce è molto usato a bordo delle
navi, essendo di per sé una combinazione completa di
armonia, ritmo e parole, che non richiede particolari
attrezzature e quindi può essere spostata più facilmente in
punti diversi della nave (cosa non fattibile con altri strumenti,
come ad esempio un pianoforte, o persino una tastiera
elettronica).
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Il duo e il solista si esibiscono solitamente all’interno di un bar,
o comunque un locale di dimensioni ridotte, ma possono
anche essere trasferiti sui ponti esterni della nave, all’aperto,
proprio in virtù della facilità con cui si possono spostare.
Potremmo quindi trovarli impiegati sia nel fornire una
piacevole musica di sottofondo per un aperitivo, sia come
attrazione musicale durante la festa che si tiene nel momento
in cui la nave salpa da un porto.
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della musica classica, come ad esempio la “marcia turca” di
Mozart, “per Elisa” di Beethoven, ecc.
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doveri di questi ultimi, ma possiedono uno status a metà tra
quello del passeggero e dell’equipaggio. Tipicamente si
fermano sulla nave per un periodo di tempo molto più limitato
rispetto ai musicisti sin qui descritti; da una settimana a due
settimane, il tempo di una o due crociere.
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“The Running Mates”, duo chitarra-voce a bordo della nave
“Pacific Eden” della P&O.
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Come ottenere un lavoro su una nave
Il canale più semplice per ottenere un lavoro come musicista
su una nave da crociera è passare tramite un’agenzia di
spettacolo specializzata in questo campo. Se ne possono
reperire diverse sulla rete, basta una semplice ricerca.
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Per il musicista della Show-Band, tuttavia, la procedura di
selezione è più complessa. Dopo aver spedito il video
dimostrativo (in cui si cerca di spaziare nel maggior numero di
stili musicali possibili) e aver compilato il questionario, se la
agenzia lo ritiene opportuno, il musicista viene contattato per
sostenere un’audizione. Questa audizione è volta a verificare
le capacità effettive di lettura a prima vista e improvvisazione
del candidato.
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All’ora fissata per l’audizione, l’agente contatta
telefonicamente il candidato, il quale dovrà a quel punto
avviare la videocamera e seguire le istruzioni impartite
dall’agente esaminatore. Costui solitamente è un musicista
specializzato nello strumento del candidato; le grandi agenzie
infatti hanno un agente dedicato ad ogni strumento, il quale
durante l’audizione darà direzioni al candidato e farà richieste
particolari (come ad esempio ripetere un dato passaggio
cambiando il modo di suonare, utilizzare un differente accordo,
ecc.).
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base musicale (che solitamente contiene gli altri strumenti,
come la batteria, il basso, gli strumenti a fiato e
occasionalmente anche una voce).
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P&O Pacific Eden: il palco della “Blue Room”,
uno dei bar della nave.
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Vantaggi e svantaggi del lavoro sulle navi
E’ giusto fare una disamina di quelli che sono i pro e i contro di
una situazione lavorativa descritta in questo libro. L’autore in
questo punto si basa ovviamente sulla sua esperienza, che
consta di due contratti con la medesima compagnia da
crociera; tuttavia i punti descritti in questo capitolo sono
confermati da altri musicisti che hanno avuto esperienze in
differenti compagnie, alcuni anche per più anni consecutivi.
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dire che ogni avanzamento comporta un conseguente
aumento di salario.
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solitamente di poche ore, bisogna tuttavia considerare che una
nave, nell’arco di tempo della durata di un contratto lavorativo
di 4 o 6 mesi, torna diverse volte negli stessi porti, quindi è
possibile visitare lo stesso luogo in più di un’occasione.
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secondo scrupolosi criteri (pulizia del bagno, della moquette,
cambio delle lenzuola e degli asciugamani), poiché viene
verificata nel corso di apposite ispezioni che si tengono con
cadenza regolare.
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comportamenti da assumere in caso di emergenza. Non va
dimenticato infatti che la nave è un ambiente potenzialmente
pericoloso; gli incendi sono una delle problematiche più
frequenti a bordo di una nave da crociera, e possono avere
effetti disastrosi. Ogni membro dell’equipaggio quindi ha un
preciso ruolo durante lo svolgersi di un’emergenza: può
trovarsi sulle scale principali a dirigere gli ospiti verso le
stazioni di raccolta, o trovarsi nelle stazioni di raccolta a
gestire e organizzare la massa delle persone. Secondo le
leggi marittime internazionali, all’inizio di ogni crociera, prima
ancora che la nave salpi, gli ospiti della nave devono
sottoporsi a una esercitazione che simula una situazione di
emergenza (per prendere conoscenza dei punti di raccolta e
delle procedure da attuare). Oltre a queste esercitazioni ce ne
sono altre a cui prende parte il solo equipaggio, e solitamente
si tengono almeno due volte al mese. Nelle prime settimane a
bordo della nave, inoltre, qualunque membro dell’equipaggio
che si imbarca deve sottoporsi a delle lezioni teoriche che
spaziano in differenti campi come la sicurezza a bordo, in
condizioni normali o di emergenza, le politiche ambientali
dell’azienda, le norme igienico-sanitarie sulla nave, e la
condotta che l’azienda si aspetta dagli impiegati (concernente
soprattutto le relazioni con gli ospiti della nave).
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La nave da crociera “Pacific Eden” della P&O, ancorata all’
“Overseas Terminal” di Sydney (Circular Quay).
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Considerazioni finali
Il mercato musicale odierno è più che mai vario e diversificato;
sebbene sembra che sia un ambiente saturato da
innumerevoli professionisti che lottano per conquistarsi un loro
spazio, esistono diversi “nuovi mestieri” e nuove opportunità
che vanno creandosi e che meritano considerazione. Tra
questi, sicuramente va inserito la figura del musicista a bordo
delle navi da crociera.
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di vista professionale; esiste ancora un diffuso pregiudizio su
questo tipo di mestiere: chi non ha mai messo piede su una
nave, si immagina il musicista da crociera come un lavoratore
della musica sfruttato, costretto a suonare musica di basso
livello, e a sottostare ad ogni tipo di richiesta da parte del
pubblico. Nulla è così distante dalla realtà: l’ambiente musicale
sulla nave di norma è altamente professionalizzato; il
musicista ha tutti i mezzi per concentrarsi sulla sua
performance e non deve preoccuparsi di null’altro, poiché tutta
l’attrezzatura è a sua disposizione e preparata dal personale
tecnico dedicato. La musica viene scelta dalla band, o dal
singolo, e sebbene si cerchi di accontentare le richieste del
pubblico il più possibile, c’è una certa flessibilità in questo. Per
esperienza personale, inoltre, posso dire di aver avuto il
piacere di suonare sempre con musicisti di alto livello (ognuno
nel suo campo musicale).
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finale, ossia il cliente che compra il biglietto e possibilmente
spenderà altrettanto acquistando beni e servizi sulla nave.
Anche per il musicista è presente una job description, ossia
una descrizione di quali sono le competenze attese dal
professionista del campo, di come ci si aspetta che si comporti
sul posto di lavoro, di come dovrebbe idealmente portare a
termine la sua performance. L’azienda inoltre propone valori e
ideali, spesso sintetizzati in uno o più “motti” e simboli, che
servono a guidare l’impiegato nello svolgimento delle sue
mansioni.
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mare (un mare chiuso), e non avendo io mai messo piede su
una grande nave prima di questa esperienza, una delle cose
che mi hanno maggiormente sbalordito è la vista dell’oceano,
dei suoi colori cangianti a seconda dell’ora del giorno e della
zona: colori che vanno dal blu profondo, al verde smeraldo, al
grigio e all’azzurro più chiaro. Un mare che avvolge da tutti i
lati e non lascia scampo allo sguardo, un mare che non lascia
intravedere neanche lontanamente un segno di terra o
civiltà… confesso che ho passato molte ore con lo sguardo
perso nell’orizzonte ad ammirare le onde giocare.
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Uno scorcio delle isole Fiji
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APPENDICE
Programmi da concerto a tema (le navi, il mare, l’acqua)
Programma da concerto n. 1
Prima parte (27 minuti circa)
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V. Allegro scherzando (2 min. e 30’’)
VI. Presto (3 min.)
Programma da concerto n. 2
Prima parte (28 minuti circa)
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Gabriel Fauré: Barcarolle op. 105 (4 min. e 30’’)
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