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La Lunga Marcia di Mao Zedong

Quello che successivamente venne chiamato Esercito Popolare di Liberazione cinese, nel 1934 iniziò un lenta,
lunga, faticosa e terribile ritirata di ben 10.000 km, passata alla storia col nome di Lunga Marcia, solo 20.000
degli oltre 80.000 soldati comunisti cinesi guidati da Mao Zedong che iniziarono la marcia, raggiunsero la regione
dello Shaanxi, nella Cina settentrionale, una logorante odissea della durata di oltre un anno nel tentativo di
sfuggire all'armata del Koumintang, agli ordini di Chiang Kai-Shek, le truppe di Mao furono costrette a marciare
attraverso impetuosi fiumi, aridi deserti, montagne innevate e strade tortuose, tutto questo combattendo
costantemente contro l'esercito avversario, che pressava per sterminarli definitivamente.

Mao Zedong Chaing Kei-Shek

Negli anni 30, la situazione politica della Cina era sul punto di esplodere, le truppe nazionaliste radicali del
Koumintang, comandate da Chiang Kai-Shek, si opponevano fermamente all'ascesa comunista di Mao Zedong
che prendeva a modello la rivoluzione sovietica di alcuni anni prima, inoltre ad oriente, l'esercito giapponese
aveva invaso il paese intento ad occupare la Manciuria, e per finire, le potenze occidentale non vedevano di
buon occhio le intenzioni di Mao, il quale mirava all'unificazione e all'indipendenza del suo paese, con lui stesso
come leader, una Cina libera e indipendente sarebbe divenuta inevitabilmente più forte e minacciosa. Chiang
Kai-Shek, che aveva ottenuto brillanti risultati nella Cina settentrionale, ora puntava a cancellare i comunisti di
Mao, i quali avevano fissato le loro basi operative nella regione dello Honan, dal momento che nel 1927 i partiti
comunisti erano stati aboliti nelle città, nelle campagne circostanti si erano formati numerosi Soviet, ossia nuclei
politici formati dalla classe operai, volti a conquistare il potere a livello locale.

La situazione si faceva sempre più disperata per gli uomini di Mao, che dopo 4 accerchiamenti, erano sul punto
di collassare e l'unica soluzione per scampare al massacro totale, sembrava essere proprio la fuga, fu proprio
così che la figura di grande leader di Mao Zedong si fece strada, così nell'ottobre 1934, la Lunga Marcia ebbe
inizio, quasi 10.000 km di marcia forzata verso la salvezza. Dopo interi mesi di stenti, privi di armamenti,
munizioni e viveri, c'era chi iniziava a pensare che la marcia di Mao fosse una follia totalmente inutile, il leader
comunista rischiava che i soldati nelle sue fila si ammutinassero contro di lui, ma la facilità con cui sapeva
mobilitare le masse, giocò un ruolo fondamentale, infatti seppe inebriare le menti dei suoi uomini, convincendoli
che ciò che stavano soffrendo, alla fine della storia non sarebbe stato vano, e che quella "marcia", non era affatto
una ritirata, ma semplicemente un attacco contro le truppe giapponesi che premevano da oriente. La maggior
parte dei sostenitori di Mao, riconobbero la sua autorità e fidandosi di lui, appoggiarono la strategia di
intraprendere un così faticoso viaggio verso nord, nella regione desertica dello Shaanxi per lanciare un attacco
contro i soldati nipponici, ma c'era anche chi era contrario, alcuni ufficiali, temendo il peggio anzichè restare con
l'esercito, si separarono dirigendosi verso il confine con l'Unione Sovietica, fin laggiù le truppe di Chaing Kai-
Shek non li avrebbero certo seguiti, per non rischiare di trascinare in un conflitto aperto una super potenza come
la Russia.
Nonostente le difficoltà, gli stenti, le malattie e il gran numero di vittime che giorno dopo giorno decimavano
l'Armata Rossa cinese, i soldati comunisti strinsero i denti e fiduciosi nel successo della loro missione, riuscirono
a sfondare l'accerchiamento nemico e a resistere a numerosi attacchi che l'armata del Koumanting continuavano
a sferrare, a luglio le truppe di Mao, contro ogni previsione erano riuscite a raggiungere la regione dello Henan,
qui si unirono ai soldati comunisti appartenenti al soviet della regione, anch'esse in fuga. Nell'ottobre 1935, Mao
fece il suo ingresso nella regione dello Shaanxi, degli 80.000 uomini che esattamente un anno prima avevano
inziato la marcia, solo 20.000 raggiunsero l'obiettivo, Mao ricevette le acclamazioni di un eroe, aveva intrapreso
una traversata di 10.000 km attraverso fiumi, montagne e regioni deserte con un intero esercito e era riuscito a
terminarla, nessuno ci era mai riuscito prima di lui, il passo successivo ora era prendere il controllo della regione
e la sua capitale Yan'an, la zona era attraversata dal fiume Huang He, Mao capì che questo costituiva una
muraglia naturale perfetta, per fronteggiare l'avanzata giapponese. Mao Zedong aveva giocato bene le sue carte,
anche se ciò aveva richiesto un alto tributo di vite umane, la resistenza contro le truppe imperiali giapponesi
dimostrarono alla Cina e al mondo intero, il coraggio, la forza e il patriottismo di cui erano dotati i soldati
comunisti cinesi, un impatto che si fece ancora più grande e decisivo quando l'anno seguente, nel 1936, quando
Chaing Kei-Shek lanciò una nuova offensiva contro i comunisti nella regione dello Shans, e anche questa volta
non riuscì ad eliminarli, ciò fece pendere la bilancia a favore di Mao, l'opione pubblica pensò che era inutile
sostenere un generale seppur di successo, che combatteva contro la sua stessa gente e che per ben due volte si
era fatto umiliare dei comunisti, e che questi ultimi stavano tenacemente lottando contro un nemico ben più
scomodo e minaccioso, il Giappone.
La resistenza di Mao contro i giapponesi fece si che il popolo si rendesse ostile a Chaing, tanto che venne
arrestato dall'esercito che lui stesso aveva comandato, il Koumintang, il quale lo portò al cospetto di Mao
Zedong, il desiderio di punirlo che il leader comunista aveva era forte, ma le pressioni di Stalin, affinchè
Chaing venisse liberato, furono ancora più forti e fu costretto a rilasciarlo.

Con lo scoppio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, il Giappone fu costretto alla resa, le truppe
di Mao aveva resistito alla grande contro un nemico considerato da tutti invincibile, ora, liberi dalla minaccia
nipponica e senza più un forte oppositore interno, i comunisti, capeggiati da Mao potevano dedicarsi alla
totale riconquista della Cina, che alla fine portò alla conclusione della Guerra Civile Cinese.

La Lunga Marcia, fu l'evento che garantì a Mao Zedong una fama immortale e un prestigio smisurato,
grazie a questa impresa e alla resistenza contro il Giappone, fecero si che la Cina intera si schiarasse dalla
sua parte, tutti i suoi ufficiali che lo avevano seguito ricevettero una posizione di potere all'interno del partito
comunista, che ormai aveva preso il controllo totale del paese, controllo che era destinato a durare per altri
40 anni.

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