Sei sulla pagina 1di 13

La biologia molecolare

Gli autori di questo articolo erano due giovani chimici che sono James Watson e Francis
Crick.
W. e C. facendo tesoro dei risultati ottenuti da studiosi che li hanno preceduti hanno costruito
il modello del DNA a doppia elica.
Il termine acidi nucleici è un termine più antico che risale alla metà dell’800 e si era visto
che del materiale acido era contenuto nel nucleo delle cellule e per questo vennero chiamati
nucleici; il DNA è un acido perché il gruppo fosfato può liberare ioni H+.
Friedrich Miescher aveva visto che nel nucleo dei globuli bianchi erano contenute molecole
che si coloravano con coloranti basici per affinità quindi dovevano essere molecole acide
contenute nei nuclei delle cellule.

Il termine acido nucleico è più antico e nel corso del 900 Frederick Griffith, un inglese, nel
1928 esegue una serie di esperimenti che lo portano a formulare il concetto di principio
trasformante, agente trasformante.
[Gli esperimenti effettuati da G. sono descritti in figura 3 pag. 23]
G. utilizza delle cavie, degli animali da esperimento, e un batterio che nell’uomo provoca una
delle tante polmoniti di natura batterica e l’agente eziologico è lo streptococcus pneumoniae,
in particolare di questo batterio esistono due ceppi presi in considerazione: un ceppo R e un
ceppo S.
Il ceppo R non è patogeno, cioè non origina la polmonite e non comporta la morte della
cavia:
- se G. inietta batteri di ceppo R la cavia non muore e non si rilevano batteri in circolo;
- se invece inocula nella cavia batteri di ceppo S, il ceppo patogeno, si arriva alla
morte della cavia e al ritrovo di batteri di tipo S in circolo.
- se si inoculano dei batteri S ma uccisi al calore, cioè passati sulla fiamma, la cavia
non sviluppa la malattia e non vengono trovati batteri in circolo
- se invece in una cavia viene iniettata una miscela di batteri R non patogeni vivi e
batteri S patogeni ma uccisi al calore si ha la morte della cavia e il ritrovamento in
circolo di batteri S vivi.
Nelle due fotografie al microscopio elettronico sono mostrate le colonie di ceppo S (smooth)
che significa liscio, infatti i batteri S se coltivati su un terreno solido producono colonie dalla
superficie liscia ( ogni puntino è una colonia cioè un gruppo di batteri provenienti da una
cellula di partenza che si è moltiplicata più e più volte ); sotto abbiamo colonie R (rough) e la
superficie presenta rugosità.
I batteri S sono patogeni mentre quelli R non lo sono, questo perché hanno pareti cellulari
diverse e conferiscono queste caratteristiche anche sulla superficie delle colonie stesse.
Doveva essere accaduto che un principio trasformante potesse passare dai batteri S uccisi
al calore ai batteri R vivi che una volta assunto questo principio trasformante diventavano
patogeni essi stessi, perciò G. parla di agente, principio o fattore trasformante,però non si
sapeva che tipo di molecola potesse essere questo fattore trasformante.
Chiaramente non potevano essere né i carboidrati né i lipidi,il dubbio era se fossero delle
proteine o degli acidi nucleici, quindi negli anni 50 un altro tipo di esperimenti dimostra che il
principio trasformante era il DNA, questi biologi americani, Martha Chase e Alfred Hershey.
Per condurre l’esperimento in particolare usarono dei virus (per riprodursi devono infettare
delle cellule) con DNA marcato con fosforo 32 radioattivo e altri virus marcati con zolfo 35
(anch’esso radioattivo). Il fosforo è un elemento che costituisce gli acidi nucleici mentre lo
zolfo costituisce le proteine. Coltivando virus su terreno con fosforo 32 questi inseriscono il
fosforo radioattivo nel DNA; altri ceppi virali vengono coltivati in presenza di zolfo 35, e
avranno le proteine radioattive.

Che cos’è il virus?


E’ un pacchetto di informazione genetica, un’entità subcellulare, parassita endocellulare
obbligato, cioè sono pacchetti di DNA o RNA (retrovirus) che non possiedono organuli
cellulari o citoplasma e hanno un involucro con dentro il materiale gEnetico e pochissimo
altro, non sono quindi delle cellule.
Sono incapaci di riprodursi autonomamente, quindi non sono cellule, quindi non sono
organismi viventi, sono ai confini tra il mondo inorganico e il mondo vivente delle cellule e
degli organismi pluricellulari,sono qualcosa di più di una semplice biomolecola ma qualcosa
di meno di una cellula,per potersi riprodurre devono infettare una cellula ospite, introdurre il
proprio materiale genetico e obbligare la cellula a riprodurre sé stesso in più copie, quindi la
cellula è costretta a riprodurre più unità virali morendo alla fine.
Utilizzando dei virus H. e C. dimostrarono che il principio trasformante era il DNA e non
l’RNA. ( vedi video su wp e fig.4 A e 5A pag.24)

Si è visto che il principio trasformante entrava nelle cellule come molecole di Dna, mentre
l’involucro proteico non viene introdotto nelle cellule, quindi non può essere una proteina il
principio trasformante, perché le proteine non entrano nella cellula infettata, ma solo il DNA.
Il virus che infettano i batteri in maniera esclusiva si chiamano batteriofagi o fagi.
Nell’esperimento H. e C. hanno utilizzato dei fagi con involucro proteico e il materiale
genetico (DNA).

Negli anni ‘50 si avevano molte informazioni sul DNA, ma non se ne conosceva la struttura;
si sapeva che aveva un carattere acido, cioè risultava colorarsi.
figura 2 pag 122:
Abbiamo un’immagine a microscopio ottico di cellule provenienti dal prelievo della mucosa
boccale, quindi cellule epiteliali umane in cui si è effettuato un’innovazione con
l’ematossilina.
L’ematossilina è un colorante di natura basica che per affinità chimica si lega agli acidi; in
particolare l’ematossilina colora in viola più intenso i nuclei delle cellule; era stato (nell’800)
già compreso che il DNA era un composto acido colorato nel nucleo. Nella prima metà del
‘900 si è visto che, con l’esperimento di Griffith, poteva essere un fattore trasformante; il
fatto che il DNA sia effettivamente un fattore trasformante è dimostrato da Hershey e Chase;
inoltre altre informazioni erano state proposte da Chargaff: egli aveva visto che gli acidi
nucleici di diverse specie avevano sempre la stessa quantità di adenine e timine e di citosine
e guanine. (vedi tabella 1 pag 25) Quindi vi sono tante purine quante pirimidine.
La cristallografia a raggi X è stata applicata da Rosalind Franklin nel laboratorio King’s
college di Londra. Egli ha preso degli acidi nucleici cristallizzati a basse temperature e li ha
esaminati con dei raggi X; questi campioni poi esposti ad una lastra radiografica
producevano un’immagine come quella della figura 5B a pag 25. Si era potuto dedurre,
quindi, un andamento elicoidale della molecola di DNA.
La struttura vera e propria è stata proposta nel 1953 da due giovani ricercatori che
lavoravano in un laboratorio di Cambridge: Watson e Crick.
I due propongono il modello del DNA a doppia elica; essi non hanno condotto
personalmente tutti i singoli esperimenti, ma hanno soltanto elaborato e interpretato dati
ottenuti da altri ricercatori, quindi in particolare da Chargaff e Franklin.

MODELLO A DOPPIA ELICA:


I due filamenti polinucleotidici si avvolgono a spirale, a doppia elica, con un andamento
prevalentemente destrorso; si tratta di due filamenti polinucleotidici, antiparalleli e
complementari, in cui le coppie sono sempre A-T (fra le due basi azotate si formano 2 ponti
idrogeno), C-G (fra le due basi azotate si formano 3 ponti idrogeno). Ciascun filamento
possiede un’estremità 3' H e un’estremità 5’ fosfato; le due catene sono a polarità invertita.
I singoli nucleotidi si legano con dei legami fosfodiesterici (legami covalenti che uniscono i
nucleotidi lungo ciascun filamento) tra il gruppo fosfato di un amminoacido, l’ossidrile di un
nucleotide e l’ossidrile del carbonio 3’ del nucleotide adiacente.
E’ sempre una reazione di condensazione, si libera sempre una molecola d’acqua e il
legame covalente che si forma tra due nucleotidi è un legame fosfodiesterico (tra il carbonio
3 di un nucleotide e il fosfato 5’ di un nucleotide adiacente).
La successione di gruppi zucchero-fosfato forma l'intelaiatura della scala a pioli, i due assi
portanti sono un succedersi regolare di gruppi fosfato e zucchero (desossiribosio).
I pioli sono dati dalla coppia di basi azotate affrontate (coppia A-T, C-G).

L’RNA, invece, è un singolo filamento in cui i nucleotidi si legano sempre con condensazioni
che portano alla formazione di un legame fosfodiesterico, però in questo caso gli zuccheri
sono molecole di ribosio e le basi presenti sono A-U e C-G.

A partire dal 1953 si sviluppa una nuova branca della biologia, detta biologia molecolare.

La biologia molecolare vera e propria è nata nel 1953 ma è stata estesa e approfondita nella
seconda metà del 900 e procede anche nei nostri giorni.
Partiamo con una scrittura introduttiva, descrittiva: è un semplice schema che si chiama
dogma centrale della biologia.

↻DNA ⟶ RNA ⟶ proteina

↻ : duplicazione del dna


⟶ (la prima) : trascrizione
⟶ (la seconda) : traduzione

Indica l’insieme delle funzioni del dna, trasmissione caratteri ereditari alle cellule figlie e alla
prole e direziona il metabolismo cellulare attraverso la sintesi proteica.
Lo schema descrive il flusso unidirezionale dell’informazione genetica, risale agli anni 60 del
900.
Con la duplicazione del dna si esplica la trasmissione dei caratteri genetici alle cellule figlie e
alla prole mentre con trascrizione e traduzione si indica la funzione di controllo del
metabolismo cellulare attraverso la sintesi proteica.
Interviene la duplicazione quando la cellula madre si deve dividere nelle due cellule figlie,
mentre trascrizione e traduzione avvengono nel corso di tutta la vita della cellula.

La duplicazione è un processo semiconservativo e ad alta fedeltà.

Il dna si duplica quando si deve duplicare la cellula, in particolare i procarioti(batteri) si


dividono, si duplicano, si riproducono per scissione binaria o divisione diretta, è una
riproduzione asessuata, cioè non viene introdotta variabilità genetica ad esclusione di
mutazioni casuali, ovvero errori nella duplicazione.
I batteri sono cellule procariote, cioè prive di un nucleo ben definito, cellule piccole e
semplici rispetto a quelle eucariote, appena nata si accresce e poi si divide e si riproduce
nuovamente, perciò nel caso dei batteri la scissione binaria si innesca in tempi brevissimi,
mediamente un batterio si riproduce ogni 20 minuti, perciò ogni 20 minuti una cellula madre
si duplica dando origine a due cellule figlie, uguali tra loro e uguali alla cellula madre, a
meno di mutazioni; i batteri hanno una molecola di dna di piccole dimensioni ed è una
doppia elica circolare, si richiude su se stessa.
Un cromosoma è una molecola di dna.
I batteri hanno un solo cromosoma ad anello che contiene tutta l’info genetica necessaria
all’esistenza della cellula, le cellule batteriche sono prive di organuli e all’interno del
citoplasma troviamo solo un cromosoma ad anello, dei ribosomi 60s ( più piccoli rispetto a
quelli eucariotici dove sono 80s) e poco altro.

I batteri sono cellule semplici e partendo dall’esterno troviamo:


- parete batterica di natura polisaccaridica
- membrana cellulare (doppio strato di fosfolipidi)
- citoplasma
- cromosoma e ribosomi

Quando si replicano:
● il batterio duplica il cromosoma
● la cellula madre si divide in due dando origine a due cellule figlie più piccole della
madre
● ciascuna cellula figlia eredita un cromosoma
● le figlie poi si accrescono spesso in pochi minuti e sono già pronte per un’altra
duplicazione.
Ad ogni riproduzione cellulare per scissione binaria la cellula prima duplica il proprio dna, poi
il citoplasma si divide in due e ciascuna cellula figlia eredita un cromosoma.
Le due cellule figlie sono uguali tra loro, più piccole rispetto alla cellula madre ed hanno una
copia proveniente dalla duplicazione presente nella cellula madre.
Questo è il sistema più semplice che però può essere effettuato soltanto dalle cellule
semplici come i batteri.
Nel caso delle cellule eucariote la questione si complica perché ci sono più cromosomi (le
nostre cellule somatiche hanno 23 coppie di cromosomi), perciò il processo è molto più
difficile.
[L’unico scopo della riproduzione batterica è l'aumento della popolazione]

IL CICLO CELLULARE delle cellule eucariote:


Le cellule eucariote, che possono essere animali, vegetali o funghi, presentano un ciclo
cellulare , o ciclo di divisione cellulare che va dalla nascita di una cellula alla sua
successiva riproduzione.
Il ciclo cellulare prevede 5 fasi:
1) fase G1
2) fase S
3) fase G2
4) fase M
5) citodieresi

Il ciclo cellulare prevede una cellula appena nata (fase G1→ fase di accrescimento della
cellula, qui la cellula produce organuli cellulari fino a raggiungere il corretto rapporto
superficie-volume) di dimensioni inferiori rispetto alla cellula madre di partenza;
quando giunge in questa situazione inizia la fase S, la fase di sintesi del DNA, cioè la cellula
duplica il proprio DNA, i propri cromosomi;
poi vi è la fase G2 intermedia di preparazione alla divisione cellulare vera e propria;
infine la fase M, di mitosi, che corrisponde alla duplicazione del nucleo, quindi la cellula
madre di partenza si trova a fine fase M con due nuclei;
la fase successiva è detta citodieresi, e la cellula madre si divide in due cellule figlie,
ciascuna con un proprio nucleo.
Alla fine della citodieresi abbiamo, quindi, due cellule figlie di dimensioni minori rispetto alla
cellula madre di partenza, ma geneticamente uguali fra loro e uguali alla cellula madre (che
ormai non esiste più poiché duplicata nelle due cellule figlie) sempre a meno di mutazioni.

Quando abbiamo organismi eucarioti unicellulari, per esempio protozoi o alghe unicellulari,
questi subiscono MITOSI, si riproducono anche per mitosi, ma questa è una riproduzione
asessuata (è più complicata della scissione binaria poiché le cellule eucariote hanno più
cromosomi con un nucleo ben definito).
Sempre per mitosi si duplicano anche le cellule di un organismo pluricellulare (organismi
animali o umani): quando un bambino cresce e raggiunge le dimensioni definitive, lo fa per
mitosi successive, come anche lo sviluppo embrionale; oppure un adulto per mitosi
sostituisce le cellule vecchie, per esempio le cellule del sangue (globuli rossi e globuli
bianchi) invecchiate vengono smaltite e prodotte nuove cellule per mitosi; la mitosi serve
anche per riparare le ferite.

La mitosi è una fase del ciclo cellulare e si divide in:


1) profase
2) metafase
3) anafase
4) telofase
Quindi la mitosi è una riproduzione asessuata, la cui fonte unica di variabilità sono
sempre le mutazioni.
Gli organismi pluricellulari si possono riprodurre in maniera sessuata e il meccanismo alla
base di questa riproduzione prende il nome di MEIOSI. La meiosi è il meccanismo alla
base della produzione dei gameti, cioè le cellule riproduttive.

Come sono organizzate le cellule


Ogni cellula:
1. trasforma l'energia e la utilizza per le proprie esigenze
2. mantiene le proprie caratteristiche chimiche e fisiche costanti, diverse dall'ambiente
esterno
3. ha un patrimonio di informazioni, custodite nei cromosomi, necessarie per
sintetizzare altre molecole
4. si duplica trasferendo alle cellule figlie le stesse informazioni

!!!! un cromosoma è una molecola di dna!!!!

La duplicazione del DNA

È un processo semiconservativo e ad alta fedeltà.

SEMICONSERVATIVO: da una molecola di DNA otteniamo due “figlie”, ciascuna costituita


da un filamento parentale e da un filamento di nuova sintesi.
AD ALTA FEDELTÀ : le cellule figlie sono uguali alla madre a meno di mutazioni, infatti le
polimerasi correggono le mutazioni ma alcune sfuggono.

- Esperimento di Meselson e Stahl


Attraverso vari esperimenti si dimostra che la duplicazione è semiconservativa: Partendo da
una molecola parentale otteniamo due figlie con un filamento parentale (rosso) e uno di
nuova sintesi (blu)

La duplicazione dei batteri. (Escherichia coli→ batterio che vive nel nostro intestino)

1) Origine di duplicazione o replicazione: sequenza presente nel unico cromosoma


2) denaturazione locale: rottura dei ponti idrogeno e si apre la doppia elica
3) bolla di duplicazione: si espande bidirezionalmente separando i due filamenti
4) basi: su di esse si posizionano i nucleotidi liberi polimerizzati da DNA polimerasi
(enzima principale)
5) bolla: si espande fino a quando le due eliche sono complete e le due molecole di
DNA si separano
6) si originano le due figlie: hanno i due filamenti diversi ( parentale e di nuova sintesi)

Gli enzimi

● Elicasi: denatura il DNA dall'origine di duplicazione; scendendo apre la doppia elica


e i filamenti sono separati e le basi esposte, così i nucleotidi si dispongono sulle basi
libere
● polimerasi: lega i nucleotidi tra loro e forma i legami fosfodiesterici;
ha due caratteristiche principali:
1. agisce solo nella direzione 5’ fosfato 3’OH E si formano due filamenti:
- filamento continuo: questo filamento si accresce nella direzione
giusta
- filamento discontinuo o ritardato: è prodotto in maniera discontinua e
la polimerasi produce parti di filamenti chiamati frammenti di Okazaki
2. ha bisogno di un innesco o primer ( estremità 3’OH ) a cui agganciare il
nucleotide ( desossiribonucleotide)
- il filamento continuo ha bisogno di un solo primer
- il filamento discontinuo ha bisogno di un primer per ogni frammento di
Okazaki e perciò è più lenta la sua composizione
➔ Primer o innesco: sono brevi tratti di RNA
- la polimerasi alla fine rimuove per idrolisi i tratti di RNA per ricostituire la
molecola finale
● ligasi: unisce i pezzi di filamenti e produce il filamento discontinuo che
complessivamente si accresce nella direzione 5’ 3’OH
● primasi: sintetizza un breve frammento di RNA che diventa un innesco

I cromosomi eucarioti
Hanno forma lineare e le loro dimensioni sono più estese, infatti per accelerare il processo
servono più origini di duplicazione su uno stesso cromosoma da cui si formano più bolle di
duplicazione che si estendono bidirezionalmente ( il processo rimane lo stesso e gli enzimi
rimangono gli stessi).

Gli estremi dei cromosomi eucarioti si chiamano telomeri: sono sequenze di basi azotate
non codificanti ( no info sintesi proteine) che si ripristinano nel caso di cromosomi
riproduttivi.
- le cellule somatiche perdono tratti di telomeri e perciò i cromosomi si accorciano e
questo dà origine al processo di invecchiamento cellulare
- nelle cellule riproduttive le telomerasi ricostituiscono i pezzi mancanti di telomeri
- le cellule cancerose ( immortali) hanno telomerasi molto efficienti

La Trascrizione:
La trascrizione corrisponde alla sintesi dell'RNA sulla base dell'informazione genetica
contenuta nel DNA. (quindi viene trascritto un GENE).
L’informazione genetica è inscritta nella sequenza delle basi azotate ed è significativa la
successione delle basi azotate.
Esistono tre RNA principali:
1) RNA messaggero o MRNA
2) RNA di trasporto o TRNA
3) RNA ribosomiale (RRNA)
P.S. esistono piccoli RNA con funzione regolativa:
- i microRNA con 20 nucleotidi che si legano a quelli messaggeri e impediscono la
trascrizione
- i SNRNA (small nuclear RNA) che intervengono nel processo di maturazione del
MRNA e si trovano nel nucleo associati a proteine.
I cromosomi sono singole molecole di RNA:
Lungo i cromosomi/gli assi sono disposti in successione i GENI, che sono tratti di DNA che
codificano per un'informazione genetica, quindi contengono un'informazione incompiuta.
L’informazione porta alla formazione di proteine o la sintesi dell’RNA.

COME AVVIENE:
L’enzima chiave è una RNA POLIMERASI: un enzima globulare che scorre sull’RNA e
incontra un PROMOTORE (una sequenza ben precisa a monte del gene, cioè in posizione
5’ fosfato 3’ OH, che è riconosciuta dalla polimerasi e serve per la denaturazione) e avviene
la denaturazione della doppia elica a valle del promotore.
La DENATURAZIONE
- uno dei due filamenti (non sempre lo stesso) funge da stampo;
- su questo filamento si dispongono ribonucleotidi liberi e per complementarietà la
polimerasi li polimerizza e forma una catena di RNA.
- questa catalizza i legami fosfodiesterici
- i nucleotidi quando vengono incorporati perdono un gruppo fosfato e l’energia
liberata dall’idrolisi serve per la sintesi
- sequenze consentono il distacco della fonte di trascrizione e si forma l’RNA
(nucleotidi liberi→ trifosfati, nucleotidi non liberi→ monofosfati)
I processi richiedono sempre FATTORI DI TRASCRIZIONE (inizio, allungamento, termine
sono le tappe del processo).

Tra i tipi di RNA quello messaggero è quello che verrà tradotto, che subisce la
TRADUZIONE

La traduzione
La traduzione è la sintesi della proteina
Traduzione e trascrizione mediano l’altra funzione ovvero dirigere il metabolismo attraverso
la sintesi proteica.
Trascrivere significa copiare
Tradurre significa cambiare linguaggio (costituito su sequenze di nucleotidi di successione
alle basi azotate)
Dall’RNA messaggero si passa a una catena polipeptidica, quindi si cambia il linguaggio
attraverso la traduzione.

Cosa serve per fare una traduzione:


Serve un “vocabolario”: il CODICE GENETICO
Le basi azotate sono 4, mentre gli amminoacidi sono 20 (fra loro non ci può essere un
rapporto biunivoco)
Nel corso degli anni 60’ è stato decifrato il codice genetico:
si è ipotizzato che una coppia di basi consentisse il riconoscimento di un amminoacido,
quindi potremo riconoscere in totale 4x4=16 amminoacidi (considerano diverse le coppie
C-G, G-C) che però non bastano;
si è ipotizzato che una successione di 3 coppie di basi individuano un amminoacido, quindi
potremo riconoscere 4x4x4= 64 amminoacidi, che risultano sufficienti, anzi avanzano.
Nirenberg dimostra quindi quest’ultima teoria e decifra il codice genetico (64 triplette che
individuano gli amminoacidi)
Il codice genetico è l’insieme 64 codoni, tre dei quali non riconoscono alcun amminoacido: i
codoni di stop, che completano e chiudono la traduzione→ UAG UAA UGA
-1 macro codone codifica la metionina, è un segnale dell’inizio della traduzione
- molti codoni riconoscono uno stesso amminoacido:
P.S. il codice genetico ha un numero di codoni abbondanti rispetto agli amminoacidi

Codice genetico:
Il codice genetico è:
1) universale: vale per tutti gli organismi viventi (si può avere un uso differenziale dei
diversi codoni nelle diverse specie per individuare uno stesso amminoacido, ma
complessivamente è valido per tutti);
2) degenerato o ridondante: c’è un eccesso di codoni rispetto agli amminoacidi (alcuni
amminoacidi sono riconosciuti da 4 codoni)
3) privo di funzioni/ senza interpunzioni: tra un codone e l’altro non ci sono segnali di
fine o inizio. (Il messaggio per sintesi proteica è contenuto tra il primo A-U-G e il
primo stop codon, leggono le basi a tre a tre)
4) univoco: a ogni codone corrisponde un solo amminoacido, non esistono ambiguità
(non biunivoco→ ne corrispondono anche più di uno)
5) non è arbitrario: noi non conosciamo ancora le regole

Codice genetico diverso da patrimonio genetico:


codice genetico = universale
patrimonio genetico = individuale(ogni individuo possiede il suo personale patrimonio
genetico)
L’informazione genetica consiste nella successione delle basi azotate

CODONE: tripletta di basi azotate che corrisponde ad un amminoacido


capita che codoni che differiscono per l’ultima base riconoscono lo stesso amminoacido ---->
terza base ballerina: se si sbaglia questa base l’amminoacido non cambia e la mutazione
non ha effetti sul fenotipo, è uno schermo protettivo nei confronti delle mutazioni.

Genotipo: insieme degli alleli (AAaa)


Alleli: varianti di uno stesso gene
In un individuo i 2 alleli occupano sui cromosomi omologhi lo stesso luogo
Fenotipo: manifestazione del genotipo (dipende dalle proteine)

Per la traduzione servono:


1) i RIBOSOMI:
- i ribosomi sono organuli cellulari che sintetizzano le proteine, hanno una
subunità minore e una subunità maggiore
- sono più piccoli per i batteri (60s) mentre per gli eucarioti è più grande (80s)
- sono organuli formati da proteine ed RRNA (RNA ribosomiale)
- quando non sono attivi (se non sintetizzano le proteine) le due subunità sono
separate
2) i TRNA (RNA di trasporto→ trasportano gli amminoacidi e li inseriscono nella
sequenza proteica):
- fanno da interprete nella traduzione
- è un unico filamento che subisce un appaiamento interno
- si possono distinguere 2 estremità per la decodificazione delle informazioni
genetiche:
1. anticodone: terna di basi nel braccio centrale
riconoscimento codone-anticodone permette l’inserimento preciso
degli amminoacidi in sequenza
2. sito di attacco dell’amminoacido è utilizzato per legare specificamente
i monomeri delle proteine
- il riconoscimento codone-anticodone permette l’inserimento preciso degli
amminoacidi in sequenza
- ANTICODONE: Tripletta che consente il corretto inserimento di amminoacidi nella
catena polipeptidica grazie al riconoscimento codone-anticodone

Come avviene la traduzione?

- L’mRNA Si lega alla subunità minore in posizione 5’ fosfato


- questa subunità scorre sull’ mRNA finché non trova la sequenza che segna l'inizio
del messaggio ovvero il codone AUG che corrisponde alla metionina
- quando la subunità minore del ribosoma trova il codone d'inizio si ferma e attende
l'arrivo del primo tRNA che presenta un anticodone UAC con la metionina
comincia la fase di inizio, appaiamento codone anticodone e arrivo della subunità maggiore
del ribosoma che si assembla, formando una struttura capace di alloggiare due tRNA Carichi
dei rispettivi aminoacidi, uno vicino all'altro, nei due siti P e A
comincia la fase di allungamento , formazione del legame peptidico tra i due amminoacidi
adiacenti
- il primo amminoacido si stacca dal suo tRNA per attaccarsi con un legame peptidico
al secondo aminoacido, in modo che restino entrambi legati al secondo tRNA
- il tRNA scarico si sposta nel sito E da cui lascerà il ribosoma per andare a
ricaricarsi
- il tRNA rimasto, carico dei due amminoacidi legati tra loro, si sposta nel sito P libero
e il ribosoma avanza di un codone sull'mRNA
- nel sito A , liberatosi di conseguenza, entra un nuovo tRNA carico del suo
amminoacido, in base al corretto appaiamento codone anticodone
- non appena il primo ribosoma comincia a spostarsi lungo il messaggero, un altro
riposò ma può cominciare il suo lavoro dalle estremità d'inizio libera del mRNA
- ogni mRNA forma un poliribosoma, sul quale più riposato mi lavorano
contemporaneamente a costruire più polipeptidi identici
la terminazione avviene quando nel sito A entra uno dei tre Codoni di stop, a cui si lega un
fattore di rilascio, perché a questi Codoni non corrisponde nessun tRNA
- il polipeptide si sgancia anche dall'ultimo tRNA

Per la sintesi proteica in vitro servono: mRNA, ribosomi, tRNA con rispettivi amminoacidi
(amminoacil tRNA), energia che deriva dal GTP ( ribonucleotide trifosfato), Enzimi:
amminoacil tRNA sintetasi (per far legare tRNA e amminoacido).
L’RNA è una molecola polinucleotidica con diverse funzioni: informazionale, strutturale,
trasporto.
Il Messaggero ha come cuore la parte contenuta tra il primo AUG e il primo stop codon, le
altre sequenze non fanno parte del cuore del messaggio.
- amminoaciltRNAsintetasi è fondamentale nella produzione di proteine numero di
- Se un codone è sbagliato si verifica un errore, anche se con la terza base talvolta
non si presenta l'errore
- il Messaggero e le proteine sono direzionali

Le mutazioni
Le mutazioni sono variazioni nella sequenza del DNA
Possono essere:
1) SPONTANEE = avvengono durante il processo di duplicazione o altri momenti
2) INDOTTE = quando le cellule sono esposte ad agenti mutageni (fisici e chimici)

mutageni fisici = radiazioni ionizzanti (raggi X ultravioletti, y) che aumentano la frequenza


delle mutazioni
mutageni chimici = un esempio è il benzene, derivati, composti clorurati, sia di origine
naturale che di sintesi
Si dicono mutageni o cancerogeni

Sono sempre casuali, non si può prevedere dove si verificheranno o quali sequenze
modificheranno.
Esistono tecniche in grado di produrre mutazioni SITO SPECIFICHE, cioè mirate grazie a
CRISPR cas 9 (questa tecnica di mutazione per esempio) che consente di effettuare la
terapia genica, modificare sequenze di dna in maniera mirata.
MUTAZIONI NEUTRE: il fenotipo non subisce alterazioni

- le dna polimerasi hanno capacità di riparazione

Possono essere classificate in base alla loro estensione:


- mutazioni puntiformi o geniche (interessano singoli geni, singoli nucleotidi)
possono essere:
1) sostituzioni di base (significa che un nucleotide è errato e non si manifestano
nel fenotipo):
- silenti, se ad essere cambiata è la terza base ballerina, ma riconosce
lo stesso amminoacido e la proteina prodotta è corretta
- mutazioni di senso ,cioè una sostituzione di una base azotata cambia
il codone, quindi anche l’amminoacido riconosciuto e si manifesta nel
fenotipo
- se questa produce una trasformazione di un codone senso in un
codone non senso (stop-codon), si ha ha un’interruzione prematura
della sintesi proteica
2) inserzioni o delezioni, cioè l’inserimento o perdita di una o due basi azotate
produce uno scorrimento nella fase di lettura(Frameshift), e queste sono
mutazioni a valle delle quali tutti i codoni vengono sfasati, quindi la parte
restante della proteina è completamente alterata/non funzionale
3) la perdita di tre basi azotate, può essere ancora funzionale, manca un
amminoacido, ma gli altri sono corretti, quindi la proteina è funzionale.
Es mutazione di senso: mutazione catena beta dell'emoglobina: porta all'anemia falciforme e
abbiamo la sostituzione di un amminoacido, mutata una base e quindi i due codoni
codificano amminoacidi diversi e compare questo.
- mutazioni cromosomiche
- mutazioni numeriche o aneuploidie:
1) monosomie, di cui l'unica compatibile con la vita è quella dell’X e si formano
cellule con cariotipo 45, X o 46, X che corrisponde alla perdita di un intero
cromosoma X e originano una femmina affetta da sindrome di Turner, che
risulta sterile e di bassa statura.
2) trisomie, un cromosoma è presente in triplice copia e ne esistono di diverso
tipo compatibili con la vita:
- Trisomia del cromosoma 21 o sindrome di Down ( il maschio ha un
cariotipo 47, XY, +21 ( c'è un 21 in più)
- Trisomia X che è a carico dei cromosomi del sesso e causa femmine
sterili con ritardo mentale
- Trisomia 47, XXY o sindrome di Klinefelter e causa sterilità e ritardo
mentale
- esistono anche altri tipi di Trisomia come 13 o 18
Anche i piccoli scostamenti sono compatibili con la vita e causano quadri sindromici cioè più
disturbi è più sintomi a carico di più apparati o organi.
- mutazioni cromosomiche strutturali, ovvero il numero è corretto ma la struttura e
forma è errata ( più corti, più lunghi o struttura anomala, quindi i cromosomi sono irregolari )
1) duplicazione parziale, perciò è più lungo e i geni portati dalla porzione duplicata
saranno presenti in triplice copia, perciò le duplicazioni comportano trisomie parziali
2) delezione, perdita di un pezzo di cromosoma che risulta più corto del normale; i geni
perduti saranno presenti in singola coppia e perciò monosomia
3) inversione, un pezzo di cromosoma è invertito, ma il dosaggio genico è corretto.
Tuttavia sono espresse in malo modo, espressi in modo errato, problemi nel controllo
dell'espressione genica.
4) traslocazione, si scambiano i pezzi, es un pezzo del 13 va sull'8 e un pezzo dell'8 sul
13 e perciò scambio reciproco, se un pezzo viene perduto però la traslocazione non
è bilanciata; in ogni caso nelle traslocazioni bilanciate, ovvero quelle reciproche, il
dosaggio genico è corretto. Vengono trascritti e tradotti in maniera anomala se la
traslocazione non è bilanciata (non so cosa)

Espressione di un gene: quando il gene viene trascritto e tradotto

Queste derivano tutte dal crossing over.

La citogenetica è la branca della genetica che studia il cariotipo , ovvero numero e struttura
dei cromosomi.
● cariotipo umano femminile 46, XX
● cariotipo umano maschile 46, XY
Le cellule germinali riproduttive sono i gameti
● le femmine hanno le cellule uovo 23, X
● i maschi hanno 50% 23, X e 50% 23,Y
● è sempre il maschio a determinare il sesso del nascituro

Con la citogenetica le mutazioni puntiformi non si vedono.

- Mutazioni genomiche, alterazione del numero complessivo di cromosomi e sono le


più estese

- Triploidia: 3N, triplice set di cromosomi; risultato di una doppia fecondazione,


fecondata da due spermatozoi la cellula uovo; le gravidanze di questo tipo molto
spesso si interrompono spontaneamente.

- Le poliploidie nei vegetali sono il risultato di selezione artificiale e sono compatibili


con la vita.

Trisomia: un cromosoma è presente in triplice copia : i geni presentano 3 alleli


- Completa, 47 cromosomi
- Parziali, alcuni geni per duplicazione sono presenti in triplice copia

- Monosomie complete sono rare


- Monosomie parziali dovute a delezioni sono più frequenti

Mutante: organismo portatore di una o più mutazioni.

● Mutazioni che avvengono nelle cellule somatiche causano tumori.

Potrebbero piacerti anche