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Questi due gemelli omozigoti vennero separati dalla nascita e successivamente tramite una ricerca
all’anagrafe si sono rincontrati, scoprendo di avere molte cose in comune oltre all’aspetto fisico. Diedero lo
stesso nome al cane che ebbero da piccoli, entrambi si mangiavano le unghie, soffrivano di emicrania,
hanno sposato una donna di nome Linda, divorziati e risposati, facevano lo stesso lavoro e fumavano e
bevevano i prodotti delle stesse marche, amavano gli stessi sport ed entrambi costruivano mobili in legno e
fecero delle panche attorno agli alberi nei loro giardini e diedero praticamente lo stesso nome ai figli.
I gemelli Jim Lewis e Jim Springer furono il primo caso di gemelli omozigoti studiati dall’University of
Minnesota, ma poi vennero prese in considerazione anche due gemelle inglesi, scoprendo che avevano le
stesse abitudini, stesse espressioni, stessa scrittura e stesso battito cardiaco. I gemelli omozigoti, anche se
allevati separatamente, presentano più somiglianze rispetto a qualsiasi altro tipo di fratelli che sono stati
allevati insieme.
Ogniuno di noi è ciò che sono tutti gli altri esseri umani, ciò che sono alcuni altri esseri umani e ciò che
nessun’altro essere umano è mai stato, o mai sarà, nella storia del mondo.
I geni che vengono trasmessi dai genitori interagiscono con fattori ambientali e culturali, andando a
plasmare ciò che siamo.
Genotipo: il corredo genetico di ogni individuo, presente dal concepimento (sono le informazioni
genetiche presenti in noi, anche se non visibili e quindi caratteri recessivi (ex: gli occhi blu di mia
bisnonna sono comunque presenti nel mio corredo genetico i geni degli occhi blu anche se io li ho
marroni).
Fenotipo: le caratteristiche osservabili nell’individuo.
Ad esempio i polli hanno conservato nel loro genotipo i geni che codificano i denti, ma poiché non viene
espresso fenotipicamente, non esiste nessun pollo in grado di morsicare una bistecca. (fottuti dinosauri in
miniatura).
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I CROMOSOMI E I GENI
I geni trasmettono el caratteristiche ereditarie, fornendo il codice che ordina la sequenza di aminoacidi
propria di ogni proteina. I geni sono i segmenti di una molecola elicoidale a doppio filo di acido
desossiribonucleico (DNA). Ogni gene è quindi il segmento di DNA che contiene il codice per codificare una
specifica proteina
Il DNA è un polimero costituito da monometri, detti nucleotidi, ognuno dei quali è costiutito da tre
componenti fondamentali: un grupo fosfato, uno zucchero (desossiribosio) e una base azotata (adenina,
guanina, citosina, timina).
Una sequenza specifica di tre nucleotidi, tripletta, costiuisce un codone, ovvero una porzione di gene che
codifcia l’informazione per la sintesi di uno specifico aminoacido. Dato che le 4 basi azotate combinate tra
loro generano 64 possibili triplette e gli aminoacidi presenti nell’organismo umano sono 20, signfica che più
codoni codificano lo stesso aminoacido. La sintesi è possibile solo se c’è una molecola intermedia di RNA
che da origine ad un processo chiamato trascrizione.
Oggi è possibile fare una mappatura e un’identificazione dei geni del genoma umano. Si credeva che l’uomo
avesse circa 200.000 geni, ma in realtà la ricerca ha rivelato che ne ha solo 25.000, circa lo stesso numero
della maggior parte delle altre specie viventi, ad esempio il genoma del topo è uguale al 99% a quello
umano. I vermi hanno circa la metà dei geni. Tra le diverse etnie umane c’è un’uguaglianza del 99.99% dei
geni, ma piccolissime diversità determinano grandi differenze.
Le molecole di DNA sono impachettate in delle strutture chiamate cromosomi, presenti in ogni cellula in
numero variabile da specie a specie. Ogni cellula del corpo umano ha nel suo nucleo 23 coppie di
cromosomi, quindi in totale 46 cromosomi, ciò signifia che ogni nucleo contiene il codice gentico di tutto il
corpo (eccetto i globuli rossi, che sono privi di nucleo). Ogni cellula del corpo umano ha nel suo gruppo le
cellule sessuali (gameti) che hanno un corredo dimezzato, ovvero presentano 23 cromosmi, cosicché al
momento del concepimento i 23 cromosomi della cellula uovo con i 23 cromosomi dello spermatozoo si
accopiano in maniera perfetta, formando una nuova cellula, lo zigote. L’ultima coppia di cormosomi
determina il sesso dell’individuo: nelle femmine la coppia presenta due cromosomi simili, detti cromosomi
X; nel maschio la coppia ha un cromosoma X e uno più piccolo, cromosoma Y.
Il cariotipo XX è unico del genre femminile, il cariotipo XY del genere maschile. Il cromosma Y non è
essenziale per la vita, infatti può esistere il cariotipo X0, si hanno solo 45 cromsomi, che rappresenta un
fenotipo femminile, ma presenta anomalie fisiche. Nel caso del cariotipo XXY si ha un cromosma in più (47
totali). I maschi affetti presentano infertilità e ipogonadismo a causa del basso livello di testosterone.
Mentre nelle femmine.
Le forme alternative di un gene che determinano le caratteristiche diverse di uno stesso tratto si chaimano
alleli. Abbiamo due tipi di caratteri:
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Caratteri dominanti: si esprimono sia se sono
presenti in un solo allele o che siano presenti in
entrambi
Caratteri recessivi: si manifestano solo se presenti
in entrambi gli alleli.
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umano i geni e l’ambiente non devono essere visti come una cosa distinta, ma per poterlo studiare al meglio
bisogna prendere in considerazione entrambi, infatti due bambini con lo stesso potenziale intellettivo
possono sviluppare un QI differente, causato dall’ambiente in cui sono cresciuti (può differire di crica 15/20
punti). Come vediamo nella tabella, ad esempio i geni non influsicono minimamente negli atteggiamenti nei
confronti della religione, bensì è l’ambiente a determinare tale carateristica.
Uno stress ambientale di grado elevato o minimo è in grado di attivare o disattivare gli ormoni dello stress. È
stato provato che la genetica predispone a determinati distrubi, come ad esempio la depressione (chi ha
parenti colpiti dalla depressione prima dei 20 anni ha 8 volte più probabilità di soffrire di depressione), ma
essere predispsoti non vuol dire che ciò avverrà sicuramente, infatti dipende molto dall’ambiente in cui si
vive e si fanno esperienze; ad esempio nel caso del gene MAOA (pag 100).
Questi studi hanno mostrato che alcune risposte innate vengono comunque modificate dall’esperienza, ad
esempio nel caso del gabbiano reale, un gabbiano adulto riesce a riconoscere una testa di un gabbiano da
un oggetto inanimato. Inoltre quello che sembra un comportamento istintivo imlpica un apprendimento,
come nel caso dello zigoli, che ogni anno migra dall’america settentrionale all’america centrale, prendendo
come punto di riferimento la stella polare, l’unica stella fissa nel cielo. Lo zigoli pur avendolo geneticamente
l’istinto di seguire la stella fissa, deve imparare qual è.
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Quali eventi sono o non sono importanti per la sua sopravvivenza ed il suo benessere.
Quali stimoli segnalano che sta per avvenire un evento importante.
Se le sue reazioni producono conseguenze positive o negative.
Queste capacità adattive sono presenti, anche se in varie misure, in tutti gli organismi.
LA GENETICA COMPORTAMENTALE, L’INTELLIGENZA E LA PERSONALITÀ
L’intelligenza è ereditabile, ma non è dovuta solo alla genetica, anche se si attesta un ruolo fondamentale
(50-70%), bensì un ruolo importante lo ha anche l’ambiente in cui si cresce. Detto ciò non esiste un singolo
gene dell’intelligenza. Circa il 25-35% delle differenze di livello intellettivo è attribuibile ai fattori ambientali.
A dimostrarlo sono i casi di bambini che vengono allontanati da ambienti depravati e posti in ambienti che
possono garantire un’adeguata stimolazione culturale. Solitamente si nota un’incremento di 10-12 punti. Se
i bambini rimangono nell’ambiente depravato non hanno nessun miglioramento del QI, capita invece che
vada a peggiorare. Anche le esperienze educative hanno il loro ruolo, tant’è vero che si è notata una
diminuzione del QI nei bambini durante le vacanze estive e un’aumento nel periodo della frequentazione
scolastica.
LO SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ
Cosa rende simili i genitori con i figli? La genetica, l’ambiente o entrambi?.
Robert McCrae e Paul Costa sono convinti che esistano 5 macro dimensioni della perosnalità, dette Big Five:
1. Estroversione-introversione (carattere socievole vs carattere riservato).
2. Disponibilità (carattere cooperativo e premuroso vs carattere poco cooperativo e diffidente).
3. Coscienziosità (carattere responsabile, affidabile vs carattere irresponsabile e indaffidabile)
4. Nevroticismo (carattere preoccupato, ansioso vs carattere equilibrato, stabile, sicuro).
5. Apertura alle nuove esperienze (carattere creativo, raffinato vs carattere conformista, sine
curiosità).
Degli studi hanno dimostrato che circa il 40-50% delle differenze di personalità sono dovute a differenze nel
genotipo.
Le differenze genetiche, come detto su, spiegano il 40-50% delle differenze di personalità, il restante è
dettato dall’ambiente. Le differenze di personalità sembrano dipendere da alcune esperienze specifiche o
l’interazione con determinati compagni di scuola o di gioco. A differenza dell’intelligenza non dipende
quindi principalmente dalle interazioni con la famiglia, bensì da quelle esterne; ciò spiega anche le
differenze sostanziali di personalità tra due fratelli cresciuti nella stessa famiglia.
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dimostra tenero e socievole fin da piccolo, andrà a creare e cercare delle situazioni ambientali conformi alla
sua personalità anche una volta diventato adulto; un bambino più timido e freddo, genererà delle reazioni
meno positive negli altri. Il genotipo tende quindi a creare degli ambienti che rinforzano delle tendenze
biologiche già esistenti.
LA MANIPOLAZIONE GENETICA
Fino a pochissimo tempo fa non esisteva un modo per inflienzare direttamente i geni. Oggi invece i progressi
tecnologici hanno reso possibile mappare il genoma umano, duplicare e modificare la strttura dei geni.
L’EPIGENETICA
L’epigenetica è un tipo di ricerca nuovo, è lo studio dell’espressione del fenotipo che non dipende dal DNA,
ma dai fattori ambientali. Grazie all’epigenica sarebbe possibile inserire i geni di una specie in una specie
diversa ma simile.
LE PROCEDURE KNOCK-OUT E KNOCK-IN
Sono due procedure per la modificazione del codice genetico. La procedura knock-out serve a rimuovere
una porzione di DNA. La procedura knock-in serve ad inserire del nuovo materiale genetico (viene quindi
rimossa o inserita una funzione del gene).
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permettendo maggiore attenzione, memoria, linguaggio e pensiero; capacità fondamentali per la
sopravvivenza nel nuovo tipo d’ambiente. Dall’uomo Australopitechus all’uomo di Neanderthal, il cervello
triplicò le sue dimensioni.
LA CULTURA EVOCATA
Secondo il concetto di cultura evocata, anche le culture potrebbero essere il prodotto di meccanusmu
biologici che si sono evoluti per rispondere ai problemi di adattamento che si ponevano a gruppi specifici in
luoghi specifici e in momenti specifici. Ad esempio in un ambiente in cui la sopravvivenza dipende dalla
caccia, la figura maschile avrà più valore rispetto a quella femminile, in cui il maschio va a cacciare e la
femmina bada alla famiglia; in un contesto in cui la sopravvivenza è dovuta all’agricoltura uomo e donna
possono avere pari importanza dando entrambi contributo alla sopravvivenza. L’ambiente quindi può
influenzare la selezione naturale, avvantaggiando i tratti più conformi al nuovo ambiente.
L’EVOLUZIONE E LA NATURA UMANA
Quella che gli psicologi chiamano natura umana è l’espressione di tendenze biologiche innate, ad esempio
la capacità del linguaggio indipendentemente dall’ambiente in cui si nasce, capacità matematiche basilari,
tendenza al relazionarsi e al cooperare, le emozioni.
SESSUALITÀ E PREFERENZE NELLA SCELTA DEL PARTNER
Lo scopo dell’evoluzione è continuare la specie, e l’unico per farlo è tramite la riproduzione. Gli studiosi si
sono quindi interessati anche a come avvenga la scelta del partner. Gli uomini, rispetto alle donne,
mostrano più interesse per rapporti occasionali. Gli uomini pensano al sesso 3 volte di più rispetto alle
donne.
Gli uomini cercano donne un po' più giovani e le donne uomini un po' più vecchi. Gli uomini apprezzano
maggiormente l’aspetto fisico e le qualità domestiche, mentre le donne apprezzano maggiormente il
potenziale di reddito, status e la sua ambizione.
Secondo gli psicologi queste differenze si possono spiegare con un approccio evoluzionistico chiamato
toeria delle strategie sessuali e teoria dell’investimento genitoriale, secondo questo approccio le strategie
e le preferenze in tema di accoppiamento riflettono tendenze ereditarie, sviluppatesi nei secoli quali
risposte alle differenti esigenze adattive che uomini e donne dovevano affrontare.
C’è un’altra teoria che spiega le differenze nella scelta tra partner, secono la teoria della struttura sociale le
differenze nella scelta tra uomo e donna stanno nei bisogni imposti dalla società, tramandati con
l’educazione e non con i geni.
GLI APPROCCI EVOLUZIONISTICI ALLO SVILUPPO E ALL’ESPRESSIONE DELLA PERSONALITÀ
Se i 5 tratti della personalità (Big Five) sono presenti in tutti gli esseri umani, allora la personalità è un tratto
evolutivo, nasce così la teoria evoluzionistica della personalità. È possibile che questi tratti siano così
presenti poiché ci hanno aiutato a raggingeere la sopravvienza fisica e il successo riproduttivo. Ma come si
spiegano le differenze individuali che definiscono le singole personalità? Se la selezione naturale predilige
certe caratteristiche rispetto ad altre allora le persone col passare del tempo saranno sempre più simili? La
risposta a questa domanda è data con un altro concetto evoluzionistico, ovvero il pluralismo strategico,
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l’idea che più strategie comportamentali (anche contradittorie) possono essere adattive in certi ambienti,
vengono quindi mantenute dalla selezione naturale.