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determinismo biologico, chiamato anche determinismo genetico, è l'ipotesi secondo cui solo i fattori

biologici, quindi i geni di un organismo, (e non ad esempio i fattori sociali o ambientali) determinano il
modo in cui un organismo agisce o cambia nel tempo.

Il determinismo biologico si può anche applicare ad alcuni comportamenti umani, come l'avere un
particolare gusto per la musica, commettere omicidi o scrivere poesie. Un determinista biologico guarda
solo a fattori innati, come il corredo genetico, per decidere se una data persona può esibire tali
comportamenti. Nel contempo vengono invece ritenuti ininfluenti i fattori non innati, come le abitudini
sociali, l'educazione e l'ambiente fisico. Questa teoria può quindi dare una giustificazione "scientifica" a
scelte politiche contro le spese sociali.

Il determinismo biologico è attualmente rifiutato dalla maggior parte dei biologi, non essendovi conferme
nei campi della genetica e della biologia dello sviluppo. La genetica moderna è principalmente interessata
allo studio del dialogo tra geni ed ambiente.

l DNA contiene tutte le informazioni sui caratteri di un organismo: il colore della pelle, dei capelli, degli
occhi, la forma del naso, del volto, del corpo ma anche le varie funzioni delle cellule. Oggi si sa che i
caratteri degli organismi sono determinati da proteine, le molecole organiche costituenti fondamentali
delle cellule. Sono proteine anche gli enzimi, indispensabili per le reazioni chimiche che permettono il
funzionamento del corpo. Le cellule producono le specifiche proteine dei vari caratteri usando le
informazioni scritte nel DNA.

Qual è la relazione che lega il DNA alle proteine?

Osserva lo schema che segue. Le proteine sono costituite da lunghe catene di molecole più semplici, gli
amminoacidi . In natura esistono 20 amminoacidi che, legandosi tra loro in sequenza e numero variabili,
costruiscono tutte le possibili proteine. Il DNA controlla questo processo di costruzione, detto sintesi delle
proteine, che avviene nel citoplasma delle cellule e precisamente nei ribosomi. Le informazioni portate dal
DNA servono per determinare il tipo e la sequenza di amminoacidi di ogni proteina. Le informazioni sono
date dai quattro diversi nucleotidi di cui il DNA è costituito: i nucleotidi, con le quattro diverse basi azotate,
sono come le lettere di un codice per identificare un certo amminoacido. Una proteina intera è “codificata”
da una sequenza più o meno lunga di nucleotidi; tale sequenza di DNA è detta gene. Ogni gene è dunque
incaricato di determinare una precisa proteina che andrà a sua volta a determinare uno specifico carattere
dell’organismo. I geni, essendo “parti” di DNA, sono localizzati nei cromosomi.

Le quattro basi dei nucleotidi, adenina (A), timina (T), citosina (C) e guanina (G), non sono sufficienti per
codificare 20 amminoacidi con la corrispondenza 1 nucleotide = 1 amminoacido. Nemmeno la
combinazione di due basi è sufficiente, infatti si ottengono solo 16 gruppi (42) e 16 è minore di 20. Se si
combinano tre basi (tripletta) si ottengono 64 gruppi (43): perciò a ogni amminoacido corrisponde più di
una tripletta e alcune triplette indicano l’inizio e la fine della proteina. L’insieme di queste 64 istruzioni
costituisce il codice genetico, cioè l’insieme delle regole secondo cui si trasmettono le informazioni per
costruire le diverse proteine. Il codice genetico è universale, cioè una certa tripletta codifica lo stesso
amminoacido in tutti i viventi.

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