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Il DNA è una grossa molecola presente in tutte le cellule del nostro corpo; racchiuso nel genoma (o
patrimonio genetico) di ogni vivente, una ricchezza di informazioni ereditarie che viene rimescolata in
modo unico in ogni individuo.
Il nostro genoma ha alcune caratteristiche:
Il DNA (acido desossiribonucleico) è una lunga biomolecola appartenete alla categoria degli acidi
nucleotidi.
Queste basi azotate possono avere moltissima variabilità di combinazioni questa è detta la variabilità dei
viventi. La molecola di DNA
è costituita da lunghi filamenti avvolti l’uno alto a formare una doppia elica che la fa somigliare a una scala
a chiocciola. I gradini di questa scala sono invece formati dall’unione di due basi azotate di due filamenti.
Le basi azotate si appaino sempre in un solo modo possibile.
Le basi che formano tra loro legami sono dette complementari. Quindi in una molecola di DNA il numero di
molecole di T è uguale a quello di A e quello di C è uguale a quello G.
Il DNA ha alcune capacità e proprietà straordinarie:
È capace di costruire una copia esatta di sé stesso, quindi permette la duplicazione dei cromosomi
prima della divisione cellulare (duplicazione del DNA)
L’RNA provvederà, seguendo le istruzioni ricevute, alla sintesi delle proteine, cioè la produzione delle
proteine (traduzione del DNA).
Il DNA è l’acido nucleico che contiene le informazioni per la sintesi delle proteine, ma non lo fa
direttamente: trasferisce queste informazioni su un altro acido nucleico l’RNA: una molecola che ha
struttura simile a quella del DNA: anch’essa è formata da una catena di
nucleotidi. Possiede però alcune differenze rispetto al DNA:
Vi sono tre tipi di RNA, tutti trascritti a partire dal DNA nel nucleo cellulare,
per poi passare nel citoplasma e svolgere le proprie funzioni specifiche
1. L’RNA messaggero (mRNA), su cui sono trascritte le informazioni da portare ai ribosomi nel
citoplasma
LE LEGGI DI MENDEL
Mendel scese di non osservare tutti i caratteri insieme, ma solo pochi caratteri evidenti e facili da
controllare, tra cui il colore del fiore. Mendel ebbe l’intuizione di far autoimpollinare un fiore rosso per più
generazioni fino ad ottenere un fiore di linea pura e fece la stessa cosa anche per un fiore bianco
Mendel incrocio un fiore rosso di linea pura e un fiore bianco di linea pura e gli
individui che sono nati erano tutti di colore rosso, da ciò Mendel ha potuto
dedure che il colore rosso era il carattere che prevaleva e lo chiamò dominate
e il colore bianco che era scomparso lo chimo recessivo.
Le piante nate dall’unione del fiore rosso di linea pura e quella bianco di linea
pura furono chiamati ibridi.