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Il diritto di famiglia tratta dei rapporti patrimoniali dei coniugi, della separazione e divorzio, della
protezione della prole (soprattutto se di minore età).
La grande riforma riguardo il diritto di famiglia entra in vigore nel 1975 (in ritardo rispetto al 1948 -
Costituzione). Quella del ’75 non è l’unica riforma del diritto di famiglia, ma la più importante. Es.
2010 in tema di filiazione (figli legittimi e figli naturali) o quella del 92 riguardo l’affidamento in
caso di divorzio e nel 2016 le unioni civile (anche se non rientra nel CC). Rivoluzione copernicana
perché il legislatore deve rivedere l’intero diritto di famiglia per mettere in pari piano moglie e
marito.
L’Art. 143 C.C. è uno degli articoli più importanti del Codice civile. Avere pari diritti significa che il
matrimonio ha due comandanti. Per evitare di andare a scontrarsi contro gli scogli i due
comandanti vadano d’accordo o che arrivino a buoni compromessi.
- Obbligo reciproco alla fedeltà. Stando alle statistiche spesso viene violato. La fedeltà è
intesa non sono solo come fedeltà fisica, ma anche il tradimento online rileva per
l’ordinamento. Se uno dei coniugi inizia ad avere una relazione molto confidenziale online
con scambi di messaggi e foto più o meno elusive si ha il tradimento.
- Obbligo di coabitazione, i coniugi devono coabitare. Ciò significa avere un comune luogo
comune in cui si riunisce. Significa formare una casa familiare e andarci a vivere il prima
possibile.
- L’assistenza morale e materiale è l’aiuto. Assistenza morale è stargli vicino in salute e in
malattia, in felicità e tristezza, gioire insieme stare vicini in caso di problemi o malattia.
Collaborare ai bisogni della famiglia e assistenza materiale consiste nell’aiutarsi nelle
faccende casalinghe e “fisiche”. Il legislatore con la riforma del ’75 riconosce che il lavoro
casalingo ha pari dignità e importanza al lavoro professionale. Non era così prima della
riforma: il lavoro casalingo era ritenuto scontato ed era un obbligo della moglie. Non c’è un
obbligo di spendere tutto ciò che si guadagna per la famiglia, anzi è una buona cosa
risparmiare una parte (inferiore rispetto alla parte che spende per la famiglia) del proprio
reddito per il futuro in caso di venti avversi. Le proprie “sostanze” è il proprio patrimonio.
Vale la stessa cosa per dei guadagni, non ha senso sperperare tutto il patrimonio (per
esempio ereditato) per far vivere la propria famiglia nel lusso più sfrenato, ma una parte di
questo deve essere dedicato alla famiglia. Il 143 cc elenca solo alcuni obblighi dei coniugi.
Alcuni degli obblighi più importanti enunciati dalla giurisprudenza:
1. Comunione spirituale = i coniugi devono cercare di essere empatici. Cercare di mettersi nei
panni dell’altro e capire come sta.
2. Obbligo di sincerità = (vanno bene le bugie bianche, queste sono escluse dall’obbligo di
sincerità). La violazione si ha quanto il coniuge mente sul suo lavoro, su quanto guadagna,
sulle persone che frequenta, e lo fa in modo reiterato. Menzogne su cose importanti e
seriali che fanno venir meno la fiducia dell’altra persona e ciò porta alla fine della coppia.
Art. 147 cc
Non cessa automaticamente con il conseguimento della maggiore età. Educare è inteso in senso
molto ampio, non è solo il galateo ma anche trasmissione di valori, rispetto per l’altro. Istruire è
inteso come istruire o far istruire. Ciò deve avvenire tenendo conto delle inclinazioni dei figli. Il
codice attribuisce molti poteri ai genitori, alcuni addirittura a depenalizzare alcuni reati. I genitori
possono commettere delle azioni che sarebbero ritenute dei reati. Per esempio, se un genitore tira
un ceffone al proprio figlio per una valida ragione non avrà conseguenze penali. Ciò rientra
nell’educare e istruire i propri figli. I genitori possono anche controllare corrispondenza, messaggi,
social, telefonate dei propri figli se temono per l’incolumità della prole (solo per il benessere dei
figli, non possono farlo per pura curiosità). Questo potere viene meno se il figlio è maggiorenne (il
processo di educazione e istruzione sono terminati, non termina il mantenimento).
Cosa succede qual ora i coniugi maturino un disaccordo riguardo un tema importante? Differenza
dovuta al fatto se il disaccordo riguarda rapporti verticali o orizzontali.
Art. 145 cc
Riguarda le divergenze della vita familiare (e non specificatamente i figli). In questo caso il giudice
non giudica ma fa il mediatore, il conciliatore, il paciere. Cerca di raggiungere una soluzione
concordata (primo comma). Secondo comma: il giudice giudica solo se i coniugi chiedano
ESPRESSAMENTE e CONGINTAMENTE al giudice di giudicare. Lo stato non lo investe di nessun
potere. Sono i coniugi ad investirlo del potere necessario per giudicare la questione. Il giudice, in
questo modo non entra all’interno dei fatti della famiglia. (Vi entra solo in caso di separazione o
divorzio).
Se la scelta riguarda un figlio non si può lasciare il fatto così com’è in caso di mancato accordo.
L’impresa familiare
Art 230 bis
Le unioni civili entrano nel nostro ordinamento nel 2016 legge 76/2016 sono destinate
all’unione di soggetti dello stesso sesso (solo coppie omosessuali e non eterosessuali in Spagna
e in Gran Bretagna l’unione civile si può fare anche tra eterosessuali). Il matrimonio rimane
riservato per le coppie eterosessuali, le unioni civili sono riservate alle coppie omosessuali e le
convivenze sono per entrambe le coppie (le convivenze possono essere registrate o meno).
L’unione civile è sostanzialmente disciplinata da delle norme che sono la fotocopia delle norme
che disciplinano il matrimonio con un'unica differenza che è stata molto criticata: non c’è
l’obbligo di fedeltà (da alcuni criticato perché considerato come se necessario per la tutela
della paternità e quindi per la tutela della prole, cosa non necessaria per la coppia
omosessuale dato che non può procreare). La disciplina del 2016 aggiunge anche la convivenza
che può essere registrata o meno. Registrata se i due vanno all’anagrafe e dichiarano di
convivere presso una data residenza attestando una coabitazione. Ci sono delle differenze tra
le due convivenze. Se registrata è attestata quindi dimostrata, se non è registrata, per esempio
in caso di morte di uno dei due, va dimostrata. In caso di convivenza registrata i partner devo
Appunti di diritto di famiglia (diritto privato) di Bonanni Antonio Luigi 5
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sostenersi moralmente, il partner può vedere l’altro in caso di malattia ecc. Per quanto
riguarda la filiazione non ‘è una differenza molto rilevante.
Matrimonio
Il matrimonio indica il rapporto che nasce dall’atto di matrimonio e dura fino alla morte di uno
dei coniugi o al divorzio. Bisogna distinguere il matrimonio atto e il matrimonio rapporto. Il
matrimonio atto ha una disciplina particolare rispetto al contratto in generale. Il matrimonio è
un atto personalissimo e prevede la libera volontà di contrarre il matrimonio. La disciplina
cambia: può essere civile o religioso. Quello religioso può essere canonico e secondo i culti
ammessi. Il matrimonio canonico ha effetti civili nel nostro ordinamento, ha gli stessi effetti
che produce un matrimonio effettuato davanti ad un pubblico ufficiale dello Stato Civile.
Questo per un concordato del ’29 tra lo stato e la santa sede e poi integrato dagli accordi di
Palazzo Madama dell’84. Questa cosa è particolarissima: infatti nel resto del mondo il
matrimonio religioso e quello civile sono due matrimoni separati, ognuno dei quali genera
effetti per la propria sfera di competenza (uno genera effetti religiosi, l’atro effetti giuridici).
Presupposti del matrimonio civile:
1- Maggiore età ma l’ultra sedicenne che per gravissime ragioni, sentiti i genitori e il pubblico
ministero, può su autorizzazione del giudice
2- Sanità mentale
3- Non deve essere sposato con qualcun’altro
4- Assenza di legami di parentela, adozione ecc.
5- Assenza di delitto (o tentato) nei confronti del coniuge dell’altro
6- Lutto vedovile: se una donna è stata sposata deve attendere almeno 300 giorni prima di
risposarsi, per evitare dei dubbi di presunzione di paternità.
7- Differenza di sesso
Casi di annullabilità
• In caso di interdizione
• In caso di incapacità naturale
• In caso di errore, violenza e timore
L’annullabilità del matrimonio non può essere fatta valere dopo un anno di coabitazione da
quando si è scoperto l’errore o è terminata la violenza.
La simulazione è una causa di impugnazione. Es straniero extracomunitario per ottenere la
cittadinanza e altri vantaggi. Anche in questo caso la coabitazione di un anno sana la simulazione.
Rapporti di parentela:
rapporto di coniugio o unito civilmente (equivalenti)
il rapporto di coniugio si scioglie con il divorzio: ha una serie di effetti, tra i coniugi la prescrizione è
sospesa.
Rapporto di parentela, è il rapporto che intercorre tra persone che intercorre tra persone dello
stesso stipite. Si distingue rapporto di linea retta (es nonno – nipote) quindi una discende dall’altra
e rapporto di linea trasversale es. fratelli o cugini.
Per calcolare il grado di parentela bisogna contare le varie persone e sottrarre lo stipite
Linea retta:
bisnonno la parentela tra nipote e bisnonno è di terzo grado
nonno
padre
nipote
linea trasversale
nonno
zio a. zio B
cugino c. cugino d. parentela tra cugini: 4° grado
dopo il quarto grado di parentela ci si può sposare.
Non ha alcun rilievo che il soggetto sia nato all’interno o fuori dal matrimonio, il grado di parentela
è identico.
Rapporto di affinità, è il rapporto che si instaura con i parenti dell’altro coniuge. Il grado di affinità
si calcola in base al grado di parentela.
Gli affini non entrano mai in gioco nel caso in cui il de cuius non abbia fatto testamento, solo i
parenti sono interessati dall’eredità.
Appunti di diritto di famiglia (diritto privato) di Bonanni Antonio Luigi 7
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Separazione
La separazione NON è lo scioglimento del vincolo coniugale, è solo un allentamento del vincolo
coniugale, infatti si parla di coniugi separati. La separazione di fatto (“faccio le valigie e torno di
miei”) non rileva, quella che rileva è la separazione legale, andando in tribunale. La separazione
legale è di due tipi: consensuale e giudiziale.
La separazione consensuale è una separazione che prevede l’accordo dei coniugi che sono
d’accordo sul separarsi e nello stabilire la loro posizione dopo la loro separazione. La separazione
consensuale inizia con la presentazione al giudice un ricorso congiunto in cui descrivono le ragioni
della separazione, devono regolare i loro rispettivi aspetti economici, devono preveder un assegno
di mantenimento verso il coniuge meno ambiente, devono prevedere l’allocazione dei figli
minorenni, prevedono un assegno di mantenimento per il coniuge più debole. Nella prima udienza
il giudice deve provare un tentativo di conciliazione (obbligato dalla legge) a quel punto il giudice si
riserva, il tribunale prima di omologare la separazione compie un accertamento riguardo le
condizioni che riguardano i minori che non devono essere pregiudizievoli dal punto di vista
economico o delle frequentazioni. Se il giudice trova condizioni che possono essere pregiudizievoli
per i minori, il tribunale non viene omologata, l’omologazione avverrà solo in seguito che “la
situazione minori” viene risolta.
Separazione giudiziale
È un contenzioso con un attore e un convenuto, un coniuge cita in giudizio l’altro (molto più
traumatica della separazione consensuale, con la durata media di tre anni). Nella separazione
giudiziale il giudice stabilisce quello che è l’assegno di mantenimento, i tempi del collocamento,
l’assegnazione della casa familiare, l’affido dei figli minori. Nella separazione giudiziale è possibile
addebitare la separazione stessa, una volta l’addebito era a carico del responsabile dell’unione
familiare mentre oggi può essere addebitata ad entrambi o anche a nessuno. L’addebito è la colpa
che causa il fallimento dell’unione familiare, es. adulterio. Questo era vero fino ad una decina di
anni fa. La giurisprudenza si è evoluta, l’infedeltà non è automaticamente causa di addebito. Il
giudice va ad indagare se l’infedeltà è la causa della dissoluzione dell’unione familiare o se
l’infedeltà è solo un effetto della crisi già presente. Quella coppia era già una coppia in piena crisi,
l’infedeltà è solo un effetto di ciò, VS infedeltà causa della crisi.
Sentenza costitutiva perché va ad innovare su quello che è un precedente vincolo, i coniugi
passano dall’essere coniugi allo stato di coniugi separati. Resta l’obbligo di concorrere al
mantenimento della prole e se c’è un coniuge economicamente più forte, questo deve aiutare
economicamente il coniuge più debole (assegno di mantenimento che dovrebbe assicurare lo
stesso tenore di vita al coniuge prima della separazione). Pensare di mantenere lo stesso tenore di
vita dopo una separazione è in genere un’utopia. Questo perché ci sono delle economie di scala
soprattutto delle spese fisse che dopo la separazione raddoppiano (in genere a spese del marito).
Per esempio, due case, una per la moglie, una per il marito, entrambe abbastanza grandi per
ospitare i figli, due canoni di locazione, bollette ecc. Tutti i provvedimenti sono assunti nella
sentenza costitutiva. L’affidamento dei figli è stato oggetto di una riforma negli anni 90 perché nel
75 era stato previsto che l’affidamento fosse previsto solo ad uno dei coniugi, quasi sempre con la
madre e vedevano il padre nelle migliori delle ipotesi un paio di fine settimana al mese. Dopo un
movimento di padri separati che ha insistito per decenni c’è stato una nuova riforma.
L’affidamento è di regola condiviso, entrambi i genitori sono affidatari dei figli. Una complicazione
Appunti di diritto di famiglia (diritto privato) di Bonanni Antonio Luigi 9
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perché quando comandano in due questi devono andare d’accordo. Anche il collocamento dei
bambini tende ad essere il più possibile paritario: come schema 28 giorni (4 settimane) in cui 14
sono passati con uno dei genitori e altri 14 con l’altro, anche i fine settimana sono ripartiti in ugual
misura. In Milano è usato molto lo schema 16-12: 16 giorni con la madre, 12 con il padre
rispettando l’ugual ripartizione dei fine settimana.