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Tra la seconda metà del XVII e la prima metà del XVIII secolo, in Francia si rafforza lo stato nazionale

attraverso il modello politico dell’assolutismo.

Morto Luigi XIII il trono francese passò a Luigi XIV che aveva solo cinque anni, così il potere era retto dal
cardinale Mazzarino, che dovette affrontare l’opposizione della nobiltà e del parlamento che dettero vita a
un minaccioso movimento si rivolta chiamato Fronda. Il termine sta per “fionda” che sta ad indicare
ironicamente la scarsa resistenza dei due movimenti all’interno di uno schieramento politico. Queste rivolte
erano note come Fronde parlamentari e Fronde dei princìpi.

In seguito a Mazzarino si volse la politica estera concludendo l’ultima appendice della guerra contro la
Spagna con la Guerra dei Trent’anni. La Spagna firmò la pace dei Pirenei che segnò la sua disfatta come
potenza europea. Come coronamento della pace abbiamo la collaborazione tra Parigi e Madrid ovvero il
matrimonio tra la figlia di Filippo IV e il futuro re Luigi XIV con scopo di rinunciare a qualsiasi diritto sulla
corona spagnola.

Nel 1661 alla morte di Mazzarino, sale al potere Luigi XIV caratterizzato dalla politica espansionistica
soprattutto verso Olanda e Spagna.

Per quanto riguarda il governo egli governerà completamente da solo privando i sudditi da qualsiasi diritto
di protesta. Accentrò nelle sue mani quindi tutti i poteri sostenendo di essere sovrano per diritto divino e si
presentò come incarnazione dello stato: lo stato sono io.

Mette le basi per l’ ancien regime ovvero il fulcro del potere è il Re Sole.

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