Alla regina Maria Antonietta i libelli attribuirono innumerevoli amanti, sia uomini
sia donne. L'unica relazione plausibile, platonica o fisica che fosse, fu quella
con il conte svedese Hans Axel von Fersen, che non comparve nei famosi pamphlets
scandalistici.[156] Fersen, secondo figlio di un importante diplomatico svedese,
aveva diciotto anni quando conobbe a un ballo in maschera la delfina Maria
Antonietta, sua coetanea.[157] Da allora il conte Fersen tornò regolarmente a
Versailles, dove fu ricevuto con particolare cortesia, ma nel suo diario non citò
altre conversazioni con Maria Antonietta, impegnata con l'allestimento
dell'Ifigenia in Aulide di Gluck.[158] Il 12 maggio 1774, due giorni dopo la morte
di Luigi XV, Fersen partì per l'Inghilterra, interessato a contrarre matrimonio con
un'ereditiera. Sfumato questo possibile matrimonio, Fersen decise, nel 1778, di
dedicarsi alla vita militare e, dal momento che suo padre era stato a servizio
sotto Luigi XV, il conte tentò la fortuna con Luigi XVI.[159]
Il 25 agosto 1778 Maria Antonietta, tra la folla di gente che le veniva presentata,
riconobbe il conte che aveva incontrato quattro anni prima.[160] Fersen cominciò a
frequentare la corte e l'affetto tra lui e la regina, allora incinta di Madame
Royale, divenne evidente e a palazzo cominciarono a spargersi delle maldicenze
sull'inclinazione della sovrana per il conte. Quest'ultimo, che, nonostante il
favore di cui godeva, voleva perseguire le sue ambizioni militari,[161] decise di
imbarcarsi per l'America e combattere in nome della causa della rivoluzione
americana, appoggiata dal re di Francia. Il conte Fersen tornò a Versailles nel
1783, quattro anni dopo la sua partenza. I possibili matrimoni di convenienza che
stava perseguendo andarono a vuoto e alla propria sorella scrisse che non si
sarebbe mai sposato, perché non avrebbe mai potuto avere la sola donna che
realmente desiderava, Maria Antonietta.[162] La regina ottenne per lui la creazione
del reggimento francese dei Royal Suédois (gli svedesi reali) e, dal 1785, Fersen
si trasferì definitivamente in Francia. Fino alla rivoluzione rimase a fianco della
famiglia reale ed ebbe un ruolo fondamentale nella fuga a Varennes. Anche dopo
cercò invano di aiutare i reali negli anni più bui della rivoluzione.
Discendenza
Nome Nascita Morte Note
Maria Teresa Carlotta 19 dicembre 1778 19 ottobre 1851 Durante l'infanzia e
l'adolescenza ebbe il titolo di Madame Royale. Fu l'unica superstite della
rivoluzione e, nel 1799, sposò il suo primo cugino, Luigi Antonio, duca di
Angoulême. Quando il proprio zio paterno, il conte d'Artois, padre di suo marito,
salì al trono col nome di Carlo X, Maria Teresa divenne delfina di Francia. Il 2
agosto 1830, fu "regina di Francia e di Navarra" per venti minuti. Dopo la
definitiva caduta della monarchia borbonica, visse in esilio col titolo di “Sua
maestà la contessa di Marnes". Non ebbe discendenza.
Luigi Giuseppe 22 ottobre 1781 4 giugno 1789 Ebbe il titolo di delfino di
Francia. Si spense a sette anni per consunzione (tubercolosi).
Luigi XVII 27 marzo 1785 8 giugno 1795 Alla nascita ebbe il titolo di duca
di Normandia; alla morte del fratello maggiore ebbe il titolo di delfino di
Francia; alla morte del padre divenne re "Luigi XVII". Morì all'età di dieci anni,
per i maltrattamenti subiti e le malattie contratte durante la detenzione nella
Torre del Tempio.
Sofia Elena 9 luglio 1786 19 giugno 1787 Ebbe il titolo di Fille de
France. Morì di tubercolosi a nemmeno un anno di vita.
Middle Coat of Arms of Leopold II and Francis II, Holy Roman Emperors.svg
Francesco I (1745-1765)
Figli
Giuseppe II (1765-1790)
Figli
Leopoldo II (1790-1792)
Figli
Francesco II (1792-1806),
poi imperatore d'Austria
Dama dell'Ordine della Croce Stellata - nastrino per uniforme ordinaria Dama
dell'Ordine della Croce Stellata
Cinema
Anno Film Attrice Note
1912 L'affaire du collier de la reine Jeanne Provost Cortometraggio
1914 Le chevalier de Maison-Rouge Léa Piron Dal romanzo Il cavaliere di Maison-
Rouge di Alexandre Dumas
1915 DuBarry Miss Robinson
1916 My Lady's Slipper Julia Swayne Gordon
1920 Pagine dal libro di Satana (Blade af Satans bog) Tenna Kraft
1922 Marie Antoinette - Das Leben einer Königin Diana Karenne
1923 Scaramouche Clotilde Delano Dal romanzo omonimo di Rafael Sabatini
L'enfant roi Andrée Lionel
1924 L'ombra di Washington (Janice Meredith) Princess Marie De Bourbon
1925 Madame Sans-Gêne Vicherat / Y. Delaître Dalla commedia omonima di Émile
Moreau e Victorien Sardou
1927 Napoleone (Napoléon vu par Abel Gance) Suzanne Bianchetti
1929 Cagliostro - Liebe und Leben eines großen Abenteurers Suzanne Bianchetti
Maria Antonietta stessa compose un'arietta chiamata C'est mon ami, dal classico
tema pastorale. Rimasta relativamente poco nota, è stata rievocata nel film di
Sofia Coppola ed è stata inserita nel CD Les Musiques De Marie-Antoinette, una
raccolta delle melodie preferite dalla regina.
Franz Joseph Haydn compose, nel 1785, sei sinfonie (n. 82-87), delle quali la
numero 85 è chiamata La Reine, poiché piacque molto a Maria Antonietta e volle
darle il suo nome.
Il compositore Jan Ladislav Dussek ha composto un'opera per pianoforte,
dedicata alle vicende di Maria Antonietta, il Tableau de Marie Antoinette op. 23.
Nel 1974, il gruppo rock Queen pubblica il singolo Killer Queen, canzone nella
quale viene citata la frase, falsamente attribuita a Maria Antonietta, "Let them
eat cake" (Che mangino brioches!).
Nel 1975 i Rush pubblicano l'album Caress of Steel che contiene il brano
Bastille Day: la frase d'apertura della canzone recita "There’s no bread, let them
eat cake", facendo riferimento alla frasse attribuita a Maria Antonietta.
Roger Waters, ex-leader dei Pink Floyd, ha composto nel 2005 un'opera lirica,
intitolata Ça ira, presentata in anteprima mondiale il 17 novembre 2005,
all'auditorium Parco della Musica di Roma. L'opera tratta della rivoluzione
francese e viene enfatizzato il personaggio di Maria Antonietta, dal suo arrivo in
Francia fino alla sua decapitazione.
Manga e anime