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Verso la carta di Morbegno
La violazione della legalità permette a pochi di godere di importanti privilegi e nega a molti i diritti fondamentali.
L'illegalità produce ingiustizia e tra i primi a farne le spese sono i cittadini onesti, lavoratori, imprenditori, studenti e
pensionati.
La nostra comunità locale, deve affrontare questa situazione e operare per la costruzione di una società giusta in cui
ognuno, godendo delle stesse opportunità degli altri, può liberamente realizzarsi in base alle proprie capacità e alla
propria volontà.
Ai nostri rappresentanti politici di Valtellina e Valchiavenna, chiediamo di essere testimoni coerenti dei principi e dei
valori contenuti della Costituzione italiana, di essere ascoltatori attenti e costanti delle esigenze dei cittadini, di fondare
l'esercizio del loro mandato politico su una autentica passione civile non disgiunta dalla messa in pratica di
comportamenti ispirati al rispetto della legalità, alla sobrietà e alla gestione oculata delle risorse pubbliche.
È importante che chi esercita la funzione di amministratore pubblico stimoli i cittadini alla cultura della partecipazione
responsabile alla vita della comunità.
Sul tema della promozione della cultura della legalità, la politica deve fornire risorse finanziarie e strumenti, investire
sulla formazione in particolare dei giovani alla democrazia.
La logica con cui operare è una logica di sistema e di integrazione, non di interventi sporadici e frammentati.
Le esperienze positive, le buone prassi amministrative devono diventare politiche di governo del territorio.
Per queste ragioni, chiediamo ai Sindaci, e al Presidente della Provincia di Sondrio di condividere e sottoscrivere le
seguenti proposte:

1. Finanziare attraverso l'istituzione di un fondo, progetti e percorsi di educazione alla legalità e alla cittadinanza
per i giovani, sia in ambito scolastico che extrascolastico.
2. Promuovere percorsi di formazione per gli amministratori e dipendenti pubblici, attivando una solida
collaborazione con tutte le associazioni e le istituzioni che si occupano stabilmente della lotta al crimine
organizzato e della promozione della legalità.
3. Sostenere le associazioni presenti sul territorio, ispirate e operose negli ideali e nella lotta al crimine
organizzato.
Siano esse associazioni culturali, sociali, ecologiste, musicali e sportive che presentano progetti e che
promuovono attraverso le varie attività la partecipazione alla vita della comunità.
4. Promuovere la Finanza Etica e solidale e i prodotti alimentari, artigianali, e manifatturieri che possano essere
pienamente iscritti nel distretto della Responsabilità ( prodotti equo e solidali, derivati dal lavoro dei beni
confiscati alimenti e prodotti a km 0 o frutto di processi innovativi indirizzati alla piena sostenibilità).
Tale distretto potrebbe essere immediatamente impegnato nei servizi e nelle forniture alle mense sociali,
scolastiche e aziendali.
5. Promuovere la partecipazione dei giovani della comunità a opportunità formative nei beni confiscati alle mafie.
6. Valorizzare l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, presenti sul territorio così come previsto dalla legge.
7. Promuovere scambi formativi per amministratori e rappresentanti della società civile e gemellaggi con i
comuni di diverse parti d'Italia dove sono stati portati avanti progetti sulla lotta alla illegalità e al crimine
organizzato.
8. promuovere procedure che consentano agli enti pubblici territoriali di agire in perfetta trasparenza così come
definito dalla legge e sottolineato nel Progetto San Francesco.
9. Creare il patto sociale territoriale tra Enti Locali, Prefettura, Questura, Comando dei Carabinieri, Guardia di
Finanza, parti sociali imprenditoriali e sindacali, organizzazioni religiose, istituzioni scolastiche, banche
locali, Camera di Commercio e mondo dell'associazionismo, in un rapporto dialettico e costruttivo per
contrastare le mafie, l'illegalità, il lavoro nero, l'evasione fiscale, il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza
nei luoghi di lavoro.

10. Aderire ad Avviso Pubblico, rete di Amministratori di Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane che
promuovere azioni di prevenzione e contrasto all'infiltrazione mafiosa nel governo degli enti locali.
Tutto quanto espresso si vuole inserire in una nuova prospettiva del valore della responsabilità sociale, capace di
consolidare il rapporto tra il nostro territorio e l' Europa.
Per Carta di Morbegno Per Progetto S.Francesco
(Mirko Dolzadelli) (Battista Villa)

CISL SIULP
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