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Esercizi di storia Emanuele Maffezzoli

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a) La nascita delle monarchie europee

Nell’età moderna, le monarchie si modificarono in modo tale da poterle definire


quasi “statali”. Per stato si intende un ente dotato di potestà territoriale, che
esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena
indipendenza da altri enti sul proprio territorio (definizione dal dizionario
Treccani). Questa definizione infatti corrisponde ad una delle basi di queste
monarchie. Uno dei modi con cui le monarchie aumentarono il proprio potere fu
quello di assaltare e prendere il controllo del sistema fiscale: venne introdotta la
centralizzazione amministrativa, la formazione di eserciti permanenti (non
mercenari né dipendenti dalle disponibilità dei feudatari) e l'aumento delle spese
militari dovuto all'impiego massiccio dell'artiglieria. Le monarchie ottennero il
controllo esclusivo del diritto di battere moneta, poterono riscuotere imposte
indirette (dazi doganali, tasse sui prodotti di prima necessità) e introdussero
anche forme d'imposizione diretta.

b) La storia di Giovanna d’Arco

Giovanna D’Arco, detta la Pulzella d’Orleans, nasce nel 1412 nella Lorena, da una
famiglia di contadini. A tredici anni lei affermò che delle voci le dissero che dovrà
liberare la Francia dalla guerra e dall’occupazione inglese. Abbandonata la
famiglia, nel 1429 si presenta alla corte di Carlo VII e ottiene di poter cavalcare,
senza nessun comando, alla testa di un’armata per liberare Orléans stretta
d'assedio dall'esercito del re d’Inghilterra Enrico VI.
Incoraggiando le truppe con la sua presenza, nel maggio 1429 riesce a liberare
Orleans e a riportare la vittoria di Patay. Lasciata sola per la diffidenza della corte
e del re, l'8 settembre viene ferita da una freccia sotto le mura di Parigi ed è
costretta a ritirarsi. Nella primavera del 1430 viene catturata e consegnata a
Giovanni di Lussemburgo, che la cede come bottino di guerra agli Inglesi. Portata
a Ruen davanti a un tribunale di ecclesiastici, all'alba del 30 maggio 1431 la
Pulzella d'Orleans è arsa viva per eresia e stregoneria. Nel 1456, quando Carlo VII
rioccupa Rouen, Giovanna viene riabilitata.

Es.2 p.139
a) Questo brano, tratto da “Documenti di storia medievale” di M. Bendiscioli,
mette in chiaro gli aspetti demografici e sociali di una delle epidemie più
disastrose che colpì gran parte dell’Europa: la peste. Questa malattia, che
mise in ginocchio la popolazione europea uccidendone un terzo, fu causata
dalla ripresa dei traffici commerciali con l’Asia centrale (da lì vennero i topi
portatori) e resa più contagiosa a causa dell’assenza di igiene. Coloro che
sopravvissero erano appena sufficienti per la sepoltura dei morti. Tra le
persone serpeggiava il terrore ed appena si veniva colpiti anche dal minimo
gonfiore, si perdeva ogni assistenza a tal punto da essere abbandonati
anche dai propri parenti. Un aspetto tipico della mentalità medievale
emerge anche in questa situazione: invece di cercare risposte razionali e di
aiutarsi a vicenda, il popolo accusò i cosiddetti “diversi” (in questo caso
principalmente gli ebrei e i malati) di avvelenare i fiumi e le fontane, e per
ciò furono maltrattati o anche arsi vivi.
b) Una delle più importanti rivoluzioni nel campo tecnico del basso medioevo
e della prima età moderna fu l'introduzione e diffusione delle armi da fuoco.
Già in epoca medievale la cavalleria feudale era stata sostituita dalla
fanteria: milizie di mercenari a piedi, muniti di lance, archi ed anche spade
(come si può notare nell’immagine). Le armi da fuoco, inizialmente prodotte
nel XIV secolo, divennero d'uso comune solo nei secoli a venire. Esse
segnarono un grande cambiamento nell'arte della guerra. I pezzi
d'artiglieria (bombarde e colubrine) abbattevano le cinte dei castelli, mentre
le armi portatili (archibugi e fucili) annullavano facilmente la protezione
dell'armatura cavalleresca. Di conseguenza i costi della guerra
aumentarono. Infine si può notare la differenza di equipaggiamento tra
classi sociali: i fanti, essendo una professione a tempo pieno, erano
principalmente dei professionisti mentre i cavalieri, essendo in una
posizione vantaggiosa ed a causa del costo appunto del cavallo, erano
spesso aristocratici.

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1. Il rinascimento, in quanto coscienza di un’età nuova, si presenta anche
come coscienza polemica perché vi era la necessità di un netto
distaccamento dall’età medievale per dare spazio al progresso.
2. La cultura rinascimentale finì con il contribuire a una migliore conoscenza
dello stesso Medioevo perché, attraverso un processo di restauro storico, ha
aiutato ad evidenziare i comportamenti dell’epoca.

Es.2 p.207

Tramite il rinascimento possiamo osservare un vero e proprio rinnovamento


culturale. In quest’epoca nasce la filologia, disciplina relativa alla ricostruzione e
alla corretta interpretazione dei documenti letterari. Con tale essi cercavano una
fisionomia dell'antico più vera e autentica possibile. Il passato classico però non
veniva imitato servilmente, ma rielaborato come esempio e fonte di ispirazione
per nuove creazioni originali. In questo periodo prendono piede nuove scoperte
nel campo medico e scientifico, oltre all’invenzione della stampa. Dal mio punto
di vista posso dire che mi sento anche io un po’ “rinascimentale”. Mi spiego
meglio: anche io credo che il modo migliore per rapportarsi con la storia sia
capirla fino in fondo per evitare di ricadere negli stessi errori. D’altra parte però
bisogna anche ricordare ciò che è stato fatto bene nel passato e le idee avute, così
da poterle nuovamente sviluppare in chiave moderna. Questo vale soprattutto dal
punto di vista artistico, che non va sopravvalutato. Tutto ciò che oggi abbiamo,
dalla musica alla pittura, si basa su concetti già sviluppati più e più volte, ma ad
essi si aggiunge sempre qualcosa. Quindi, per riassumere, è necessario innovare e
progredire senza però rinnegare ciò che siamo stati.

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