Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
ITALIA
NATIONAL GEOGRAPHIC IN ITALIANO - MENSILE DEL 1 NOVEMBRE 2019 - VOL. 44 N. 5 • POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004, ART. 1, C. 1, DCB - MILANO
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Editoriale N OVE MB RE 2019
ALCUNE COSE CONTROCORRENTE , che quelle nel verso del vento le sappiamo
già tutte. A che punto siamo, in Italia, mi chiede il direttore di questo giornale.
E sono certissima che non avrà esitazioni nel condividere la risposta.
Siamo ancora al punto in cui i giornali - i migliori, non tutti - dedicano spet-
tacolari numeri monograici al secolo del cambiamento incarnato dalle donne,
al futuro nelle mani di formidabili guerriere con articoli, storie e irme solo
femminili. Ma io non ho mai visto, non mi è mai davvero ancora capitato di
vedere numeri monograici sul secolo della risacca dedicato solo a uomini della Fotografie di Rossana Jane
conservazione, al tempo del ritorno al Medioevo illustrato dai campioni del Wade - uccisa a 19 anni
dal fidanzato Alex Maggiolini
pensiero corrente, misogino, violento, razzista e antropocentrico. Quella è la il 2 marzo 1991 - sul tavolo
norma, è ovunque, è tutto attorno a noi. della casa della madre Letizia
Marcantonio ad Alseno (PC).
Siamo al punto in cui per l’8 marzo si chiede sempre a una donna di scrivere il
L’assassino è tornato
commento, mai a un uomo, in giornali e palazzi e ministeri e uici dove le donne in libertà dopo 12 anni
sono in prevalenza segretarie, assistenti di produzione, social media manager di carcere. Nel 2016 la madre
ha ottenuto un risarcimento
tutt’al più, ma sotto la supervisione del capo. Nella stanza di vetro all’ultimo per inadempimento
piano siedono uomini, quasi sempre e quasi ovunque, massimamente in Italia dallo Stato italiano.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
N OVE MB RE 2019
perché nel resto d’Europa ci sono donne alla guida di banche e istituzioni, di
quotidiani di storia centenaria e titolatissima, di paesi. In Italia le candidate
al Quirinale, a Palazzo Chigi, sono sempre nelle “rose”, nomi da bruciare, di
bandiera, da consumare come pasto di vigilia.
Questo paese - che tra la milza e il fegato del suo corpo tiene incidentalmente
la Città del Vaticano - non ha mai avuto un presidente del Consiglio donna, non
lo ha mai neppure pensato e dubito che nei prossimi anni accadrà, a meno che
non ci sia da fronteggiare una rovina imminente. Allora sì, allora quando tutto
è perduto si chiama una tecnica, una competente da far accomodare sul bordo
della scogliera di cristallo. Un passo avanti, e c’è il baratro. So di cosa parlo per
esperienza personale e diretta: ancora oggi, dopo quasi dieci anni dal mio con-
gedo, vengo presentata in pubblico come “l’unica direttrice donna” di un antico
quotidiano, oggi naturalmente e purtroppo chiuso. Era un’impresa impossibile,
e le molte donne che hanno contribuito a renderla una meravigliosa avventura
hanno pagato un prezzo personale altissimo. Letizia Marcantonio, madre
Siamo al punto in cui le donne sono invitate a rassegne del cinema femminile; di Rossana Jane Wade,
sul suo letto con la foto
quelle maschili sono semplicemente rassegne di cinema. Non ho mai visto un panel, della figlia. «Ho fatto
un cartellone di eventi, un seminario di formazione in cui sbadatamente le relatrici il riconoscimento quando
fossero solo donne, a meno che non fosse annunciato come un evento femminile, l’hanno trovata ammazzata»,
dice. «Rossana aveva il viso
appunto. Il contrario è la norma, basta vedere una foto di una qualsiasi inaugura- gonfio e livido. Anche
zione, un vertice, una riunione cruciale. Non sono maschili, quelli. Sono vertici. quando era nata, col fatto
che pesava 4,2 kg, era gonfia.
Eppure sono ragazze, nel mondo, le persone che lo stanno cambiando. Bambine, Ho pensato: come è arrivata se
a volte, come Greta Thunberg. Capitane di navi di soccorso in mare, capitane ne è andata. E sono svenuta».
N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
N OVE MB RE 2019
di squadre di pallone che vincono i mondiali, attiviste politiche che cambiano Dovremmo essere
il linguaggio e sono elette al Congresso USA, scienziate, combattenti contro tutte in grado
di riconoscere
l’ISIS, sorelle di vittime di violenza di Stato che pretendono e a volte ottengono la minaccia quando
giustizia, le nuove Antigone. si presenta. L’unico
Siamo naturalmente al punto in cui il lavoro femminile, anche quello di modo per cambiare
un fidanzato violento
battaglia, è volontario, o se va bene pagato anche dieci volte meno dello stesso è cambiare fidanzato.
lavoro fatto nello stesso luogo e con le stesse responsabilità da un uomo. Anche
qui: so di cosa parlo. Siamo in un paese che timidamente ha abbracciato il
#MeToo, la denuncia di abusi sessuali come metodo nel mondo del lavoro, ed è
stato feroce con chi lo ha fatto. Non solo - ma anche - perché siamo in un paese
che condivide quel metodo in modo molto profondo, lo trova in fondo eicace e
praticabile: certamente la maggior parte degli uomini ma pure le donne, molte
donne. Che poi innamorarsi del professore, del capuicio, del regista pigmalione
della giovane promessa può succedere, no? Quante celebratissime attrici hanno
sposato un produttore, dalle dive del cinema del passato a oggi, e quante hanno
sposato l’autista? Ce ne sono, ma meno. E il contrario? Quanti giovani attori hanno
sposato la produttrice? Nessuno. Posso sbagliare, magari l’eccezione esiste e non
la trovo. Forse dipende dal fatto che non trovo produttrici. Pochissime, rarità, e
molto concentrate sul lavoro. Non si registrano toy boy nelle loro vite.
E comunque: quando la diferenza d’età è a fattore inverso non si chiamano
toy girl ma nuove idanzate, giovani mogli.
Controcorrente, ancora, vorrei dire della violenza. La quale si esercita con
terriicante normalità. Donne smembrate, fatte a pezzi, buttate nel cassonetto,
uccise, umiliate, svilite; ma tu cosa ne sai, non sei buona a niente. Ecco: su questo
vorrei ripetere qualcosa che scrivo da vent’anni. Dovremmo essere tutte perfet-
tamente in grado, ormai - se non in condizioni di miseria estrema, schiavitù,
indigenza economica e culturale - di riconoscere la minaccia quando si presenta.
L’unico modo per cambiare un idanzato violento è cambiare idanzato. È detto,
noto, manifesto. Il vero grandissimo problema è che molte non riconoscono il
pericolo. Il mainstream, il pensiero dominante, non le mette in condizione di
vederlo. È normale che lui pretenda. Devi essere paziente. È così che vanno le
cose. Quando lo riconoscono, succede sovente, alla ine lo accettano. Lo soppor-
tano, non si sentono in grado di afrontarlo. Non sanno dove rivolgersi, a chi. Non
immaginano via d’uscita e hanno ragione.
La via d’uscita sarebbe una cultura corale, difusa, capillare di condanna
della soprafazione: a partire dalla scuola, come accade in altri paesi d’Europa.
Dalla formazione nei primi anni di vita. Dal modo in cui i genitori trattano i igli In questo numero realizzato
maschi e le iglie femmine. da sole donne abbiamo af-
C’è un governo, c’è stato in questi anni, che abbia messo al primo posto delle fidato l’editoriale a Concita
priorità formative l’uguaglianza? Non direi proprio, né a destra né a sinistra né al De Gregorio, che si descrive
come «Giornalista, scrittrice,
centro. E d’altra parte anche in politica le donne che fanno strada sono spesso, in persona curiosa, difettosa e
Italia, quelle che “appartengono” a qualcuno. Anche fosse solo per obbedienza di ostinata nella gentilezza».
corrente. E quindi sì: la soggezione, l’asservimento, rendono. La libertà costa. A Le immagini che illustrano
volte costa moltissimo, persino la vita, e non conviene. Fino a che non si sovverte l’editoriale sono tratte da
The Consequences, una do-
questo ordine simbolico - questo stato dei fatti strutturale - ogni discorso sulla
cumentazione sul femmini-
violenza di genere sarà ineicace. Servono azioni, investimenti, non parole. cidio in Italia realizzata dalla
Inine, proprio a questo proposito: sulla militanza femminista del nuovo fotoreporter Stefania Prandi,
millennio la mia personale e senz’altro discutibile opinione è che i gesti contino specializzata in tematiche di
genere, sociali e ambientali,
più dei proclami e dei manifesti. Servono entrambi, non c’è dubbio. Bello anche
che sarà in mostra alla Qua-
poter aderire a un appello, se convince, ma non ho ancora visto raccolte di irme dreria di Bologna dal 14 no-
far altro che confermare gli opposti schieramenti e raforzarli. A questa altezza vembre.
N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
N OVE MB RE 2019
della vita proverei anche un’altra strada. Fare di più, dire di meno. Avere chiaro
il mondo che vorremmo e comportarsi come se fossimo già lì. Vivere come se
tutto attorno il resto fosse già cambiato. Anche nel proprio piccolo ambito, anche
nella riunione scolastica, o sportiva, o di condominio. Silenziosamente, ma fer-
mamente, agire nella direzione della meta come se fossimo già a destinazione.
Per esempio parlare sempre con sincerità, e non avere paura neppure di dire “non
so”, e dubitare, e prendersi il tempo che serve per capire, e chiedere consiglio, e
ascoltare. Poi fare come ci sembra giusto, sempre, e pazienza se non fa like sui
social. Anzi, vi dirò. A volte è persino meglio. Perché la reputazione e la popolarità
si costruiscono nel recinto del pensiero dominante, ed è fatale - inevitabile - essere
impopolari quando si scarta di lato, quando si esce dal perimetro già segnato
per chi dice e chi dissente.
Le grandi donne che hanno cambiato il mondo sono state spesso molto sole.
Le celebriamo oggi, ma i loro contemporanei le hanno rese invisibili. È così an-
cora oggi. Le irregolari sono quelle che non si curano del coro e vanno avanti in
direzione ostinata e contraria. Spesso in silenzio, senza celebrazioni. Sono tante.
Per la prima volta da molti anni sono anche in grado di riconoscersi e tenersi,
da lontano, per mano. La grande novità sulla scena mondiale mi pare questa: la
fine della solitudine. La consonanza, l’ammirazione reciproca, la possibilità di
sentirsi risuonare in chi, dall’altra parte del mondo, a casa sua, cammina lo stesso Giovanna Ferrari, madre di
cammino. Non c’è verso che non sia questa, la rivoluzione. Quando accadrà sarà Giulia Galiotto - uccisa a 30
anni dal marito Marco Manzini
perché ha finito di accadere. Succederà un giorno, e sarà la fine di un processo l’11 febbraio 2009 - sul suo
lungo anni, mesi, giorni. Questi giorni. Che lo vogliate o no, che lo sappiate o no, letto di casa in provincia di
Moena. Ha conservato i
come dice Megan Rapinoe, la capitana della nazionale di calcio USA coi capelli vestiti della figlia e ogni tanto
viola. Stiamo tutti andando lì. j ne indossa uno.
N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Dalla direttrice N OVE MB RE 2019
LE NOSTRE VOCI
DI S U S A N G O L D B E R G
NON C’È NEANCHE UNA DONNA nella prima scena della storia di National Geo-
graphic. È il 13 gennaio 1888 e 33 uomini di scienze e lettere si riuniscono in un
club di Washington, D.C. per dare vita alla National Geographic Society. Nel
nostro archivio non abbiamo fotograie di quell’evento. Nessuno le scattò, il che è
a dir poco ironico, visto che National Geographic deve gran parte della sua fama
al suo straordinario archivio di immagini da tutto il mondo.
Col passare del tempo, man mano che cresceva l’archivio della National Geo-
graphic Image Collection (ino a raggiungere oltre 64 milioni di immagini isiche
e digitali) abbiamo creato involontariamente un archivio parallelo: una cronaca
globale della vita delle donne ino ai giorni nostri. Scattate perlopiù nell’arco dello Una manifestazione del
1913 a Washington, D.C. per
scorso secolo, queste istantanee di un’epoca ci mostrano come venissero considerate rivendicare il diritto di voto
e trattate le donne e quanto potere avessero, o non avessero. Sono immagini che per le donne statunitensi.
gettano luce su quello che una volta veniva deinito, in modo un po’ antiquato, “il Il documentario Le donne
posto di una donna”, un concetto che si sta evolvendo sotto i nostri occhi. di National Geographic
con le interviste di Susan
Vedrete molte immagini dell’archivio in questo numero speciale sulle donne, Goldberg sarà in edicola
il primo del magazine in cui tutti i contributi - testi, fotografe e illustrazioni - sono a dicembre a € 9,90
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
N OVE MB RE 2019 L’evoluzione della
rappresentazione delle
donne sulle copertine
del magazine.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
NOVEMBRE 2019
LE DONNE
OVUNQUE
ALZANO
LA TESTA
e pretendono
LA
parità e una maggiore
rappresentanza.
DI MICHELE NORRIS
LA STORIA
NELLE
IMMAGINI
L’archivio fotografico
di National Geographic
contiene milioni
di foto. Che cosa
ci racconta sulla vita L’italiana Maria Grazia Chiuri, prima direttrice creativa nei 72 anni di storia della maison Dior.
delle donne? PA G . 6
DI SARAH LEEN PLASMANDO IL FUTURO
In tutto il mondo le donne fanno sentire la propria voce per ottenere
un trattamento uguale in società dominate dagli uomini. Una lunga
RUANDA, IL PAESE
DELLE DONNE
In seguito al genocidio
del 1994 in cui molti
uomini hanno perso
la vita, le donne si
sono fatte avanti per
MARCIA
fatta di campagne, attivismo, proposte di legge e duro lavoro, nella speranza
che il futuro porti a un reale cambiamento nella società. PAG. 22
D I R A N I A A B O U Z E I D F O T O G R A F I E D I LY N N J O H N S O N
LA CONDIZIONE
DELLE DONNE
NELLA SOCIETÀ:
ECCO I NUMERI
riempire i vuoti nelle Un indice per valutare
posizioni di potere, le ingiustizie nei
dando vita a una confronti delle
nuova era. donne in 153 paesi il 90% il 21,5% il 3%
PA G . 5 4 del mondo. PA G . 4 6 delle nazioni degli eletti dei paesi del
DI RANIA ABOUZEID D I I R E N E B E R M A N - VA P O R I S , ha una o più leggi nei parlamenti mondo garantisce
FOTO G R AFIE D I L AW S O N PA R K E R E discriminatorie nei mondiali pari diritti giuridici
YA G A Z I E E M E Z I R O S E M A R Y WA R D L E Y confronti delle donne. sono donne. a uomini e donne.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Sommario
DEL PROGRESSO
DI SPICCO DELLA NOSTRA SOCIETÀ. Atlanta; Carolyn McDermott
LEGGETE LE LORO RISPOSTE studentessa; Samantha
ALL’INTERNO DEL NUMERO.
Cristoforetti, astronauta.
Al centro: Jennifer Doudna,
scienziata; una donna Ouled
Naïl in Algeria; Jessica Chege,
JANE GOODALL studentessa kenyana.
In basso: donna giapponese; nella sicurezza ottenuto a New Delhi grazie
CHRISTIANE AMANPOUR Jane Goodall in Tanzania; a una serie di misure per la loro tutela. PA G . 70
TARANA BURKE una donna in abito di seta. D I N I L A N J A N A B H O W M I C K F OTO G R A F I E D I S A U M YA K H A N D E LWA L
Q UA L È O G G I L A S FI DA P I Ù
I M P O RTA N T E P E R L E D O N N E ?
PA G . 2 DOVE SONO
LE DONNE
NELLA SCIENZA?
Nel mondo scientifico
OPRAH WINFREY non mancano ricercatrici,
JACINDA ARDERN ma sono sempre state
PAOLA CORTELLESI discriminate. PA G . 8 2
DI ANGELA SAINI
QUAL È IL PIÙ GRANDE OSTACOLO I LLU S TR A ZI O N I D I L AU R E N B R E V N E R
CHE HA DOVUTO SUPERARE?
PA G . 1 8
IL MOMENTO
DELLE GIOVANI
SCIENZIATE
ILARIA CUCCHI Oggi il futuro della
SYLVIA EARLE ricerca scientifica
È
EMMA GONZÁLEZ
Q UA L È STATO I L S U O
MOME NTO D I SVO LTA?
PA G . 6 6
ALEX MORGAN
CHIMAMANDA SAMANTHA
CRISTOFORETTI
NGOZI ADICHIE
CHE COSA DEVE CAMBIARE PER LE Reclute dei Marines nel campo di addestramento. Una Colloquio con l’unica
DONNE NEI PROS SIMI 10 ANNI? volta in questa base uomini e donne avevano programmi di astronauta europea PAG. 100
PA G . 7 8 addestramento diversi; oggi il programma è uguale per tutti. DI WIEBKE HARMS
INARRESTABILE
IN TRINCEA
LAURA BOLDRINI
JENNIFER DOUDNA
NANCY PELOSI
QUAL È IL SUO PUNTO DI FORZA?
PA G . 1 0 4
DACIA MARAINI Crescono le opportunità per le donne nelle forze armate. Una tendenza
in tutto il mondo, che incrementa la presenza femminile sui fronti, ma anche
ZHANG XIN nelle posizioni di comando. Il resoconto di una grande fotoreporter. PA G . 1 0 8
ELENA CATTANEO T E S T O E F O T O G R A F I E D I LY N S E Y A D D A R I O
C H E C O N S I G L I O DA R E B B E A
U N A G I O VA N E D O N N A O G G I ?
SOLDATE D’ITALIA Sono solo il 5%, ma il loro apporto è sempre più importante.
PA G . 1 3 4 D I F L AV I A F R AT E L L O FOTO G R AFIE D I DA R I A A D DA B B O
FOTO DI COPERTINA, IN ALTO DA SINISTRA: RADCLIFFE “RUDDY” ROYE, 2017; JOEL SARTORE, 2011; GTGC/NASA, 2014
AL CENTRO: ERIKA LARSEN, 2019; RUDOLF LEHNERT E ERNST LANDROCK, 1905; CIRIL JAZBEC, 2016
IN BASSO: ELIZA SCIDMORE, 1912; MICHAEL NICHOLS, 1995; FRANKLIN PRICE KNOTT, ANTE-1930
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
DIRETTORE RESPONSABILE GEDI Gruppo Editoriale SpA The National Geographic Society
Marco Cattaneo is a global nonprofit organization that pushes the
PRESIDENTE ONORARIO Carlo De Benedetti boundaries of exploration, furthering understanding
of our planet to empower us all to generate solutions
REDAZIONE for a healthier and more sustainable future.
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Alessandra Clementi
PRESIDENTE Marco De Benedetti
Valerio Gualerzi
VICE PRESIDENTI John Elkann,
Marco Pinna
Monica Mondardini
Marella Ricci, Grafica e layout
AMMINISTRATORE DELEGATO Laura Cioli
NATIONAL GEOGR APHIC SOCIETY
VIDEOIMPAGINAZIONE
CONSIGLIERI PRESIDENT AND CHIEF OPERATING OFFICER Michael L. Ulica
Rosaria Ceccarelli SENIOR MANAGEMENT
Agar Brugiavini, Giacaranda Maria Caracciolo
Jonathan Baillie
EVP AND CHIEF SCIENTIST :
SEGRETERIA E COORDINAMENTO EDITORIALE di Melito Falck, Elena Ciallie, Alberto Clò, CHIEF ADMINISTRATIVE OFFICER : Tara Bunch
Anna Maria Diodori Rodolfo De Benedetti, Francesco Dini, SVP, GLOBAL ENGAGEMENT : Emma Carrasco
Silvia Merlo, Elisabetta Oliveri, Luca Paravicini CHIEF HUMAN RESOURCES OFFICER : Mara Dell
WEB MASTER E SOCIAL MEDIA EVP, GENERAL COUNSEL AND CORPORATE SECRETARY :
Crespi, Carlo Perrone, Michael Zaoui Angelo Grima
Claudio Campanella
CHIEF OF MEDIA AND PUBLIC AFFAIRS : Kalee Kreider
DIRETTORI CENTRALI
EVP AND CHIEF EDUCATION OFFICER : Vicki Phillips
MARKETING
Pierangelo Calegari CHIEF STORYTELLING OFFICER : Kaitlin Yarnall
Lorenzo d’Auria (Produzione e Sistemi informativi),
BOARD OF TRUSTEES
TRADUTTORI Stefano Mignanego CHAIRMAN : Jean M. Case
Teresa Albanese, Federica Cuneo, (Relazioni esterne), VICE CHAIRMAN : Katherine Bradley
Paola Gimigliano, Benita von Engel Roberto Moro Brendan P. Bechtel, Afsaneh Beschloss,
Per Scriptum, Roma: Irene Inserra, (Risorse umane) Michael R. Bonsignore, Ángel Cabrera, Elizabeth
(Beth) Comstock, Jack Dangermond, Alexandra
Claudia Valeria Letizia Grosvenor Eller, Jane Lubchenco, Kevin J.
Maroni, Strive Masiyiwa, Mark C. Moore, George
PUBBLICITÀ Divisione Stampa Nazionale
Muñoz, Nancy E. Pfund, Peter H. Raven, Lyndon
A.Manzoni & C. S.p.A. Via Cristoforo Colombo, 90 - 00147 Roma Rive, Edward P. Roski, Jr., Frederick J. Ryan,
Via Nervesa, 21 20139 Milano (italia) DIRETTORE GENERALE Corrado Corradi Jr., Anthony A. Williams, Tracy R. Wolstencroft
Tel. (02) 574941 Fax (02) 57494953 VICEDIRETTORE Giorgio Martelli RESEARCH AND EXPLOR ATION COMMITTEE
www.manzoniadvertising.it REDAZIONE NATIONAL GEOGRAPHIC ITALIA CHAIRMAN : Peter H. Raven
Via Cristoforo Colombo 90 - 00147 Roma VICE CHAIRMAN : Jonathan Baillie
STAMPA
tel. (06) 49822736 Kamal Bawa, Justin Brashares, Ruth DeFries,
Puntoweb - Variante di Cancelliera snc. Margaret Honey, Anthony Jackson, Gary Knight,
e-mail: forum@nationalgeographic.it
Ariccia (RM) Steven R. Palumbi, Andrew Revkin, Jerry A.
Il responsabile del trattamento dei dati raccolti Sabloff, Eleanor Sterling
ABBONAMENTI E ARRETRATI in banche dati di uso redazionale è il direttore
GEDI Distribuzione S.p.A. EXPLORERS - IN - RESIDENCE
responsabile a cui è possibile rivolgersi, scrivendo
a privacy@gedi.it, per i diritti previsti dal
Sylvia Earle, Enric Sala
Tel. 0864.256266 Fax 02.26681991
Regolamento (UE) 2016/679 sulla protezione EXPLORERS - AT- LARGE
email: abbonamenti@somedia.it
dei dati personali. Robert Ballard, Lee R. Berger, James Cameron,
email: arretrati@somedia.it
J. Michael Fay, Beverly Joubert, Dereck Joubert,
Registrazione del Tribunale di Roma n. 652/97 Louise Leakey, Meave Leakey
del 2 dicembre 1997 Accertamento Diffusione Stampa NATIONAL GEOGR APHIC PARTNERS
ISSN 2499-0582 Certificato N. 8563 del 18.12.2018
CHAIRMAN Gary E. Knell
SENIOR MANAGEMENT
EDITORIAL DIRECTOR: Susan Goldberg
GENERAL MANAGER NG MEDIA: David E. Miller
DEPUTY CHIEF COUNSEL : Evelyn Miller
GLOBAL NETWORKS CEO: Courteney Monroe
HEAD OF TRAVEL AND TOUR OPERATIONS: Nancy Schumacher
CHIEF FINANCIAL OFFICER: Akilesh Sridharan
BOARD OF DIRECTORS
INTERNATIONAL EDITIONS
EDITORIAL DIRECTOR : Amy Kolczak
DEPUTY EDITORIAL DIRECTOR : Darren Smith
TRANSLATION MANAGER : Beata Kovacs Nas
EDITORIAL SPECIALIST : Leigh Mitnick
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Le collaboratrici QUESTO È IL PRIMO NUMERO DI
NATIONAL GEOGR APHIC CHE SI
AV VALE SOLO DI AUTRICI, ARTISTE
E FOTOGR AFE DI SESSO FEMMINILE.
QUAL È
IL TUO PUNTO La capacità di superare
i confini - sociali, fisici,
religiosi - per capire gli altri.
Sapere chi sono ed essere
DI FORZA?
onesta con me stessa.
Rania Abouzeid
Giornalista
Pagg. 22, 54
Per la localizzazione di questo numero speciale sulle donne National Geographic Italia
si è avvalso del contributo di:
Concita de Gregorio, giornalista, che ha scritto l’editoriale, illustrato dalle immagini
della fotografa Stefania Prandi; di Wiebke Harms, che ha intervistato Samantha
Cristoforetti a pag. 100; della giornalista Flavia Fratello e della fotografa Daria
Addabbo, che hanno realizzato il servizio sulle soldate italiane a pag. 130.
FOTO: (IN SENSO ORARIO DA SINISTRA) REBECCA HALE, NGM; MORGAN LEVY; JARED SOARES; ERIKA LARSEN; DALIA KHAMISSY
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Le collaboratrici Q UAL È IL T U O
P U N TO D I F O R Z A?
Prendermi cura di me stessa. So andare oltre Tutto ciò che sono per il fatto Il mio radar anti-sciocchezze.
I sacrifici sono necessari, ciò che è evidente di essere donna: sono Sono piuttosto brava a capire
ma servono anche il riposo o apparente sensibile, seguo il mio istinto le persone e di solito mi
e gli affetti. Non c’è gloria e trasformare le esperienze e rubo istanti di silenzio accorgo quando mi stanno
o bellezza nella sofferenza. in storie che contano. da ciò che osservo. mentendo.
Il mio punto di forza In ogni storia cerco La consapevolezza: cerco di L’empatia, e la capacità di
è la capacità di vedere un’angolazione inaspettata, vedere il mondo con gli occhi connettermi con le persone a
il potenziale nelle persone un modo per approfondire di chi popola le mie storie e la prescindere dalla loro cultura
e nelle idee e trasformare e trovare lo straordinario in ciò mia vita. Le loro prospettive o provenienza e trattare tutti
quel potenziale in realtà. che è moderno e familiare. svelano l’inaspettato. con dignità e rispetto.
FOTO: (DA SINISTRA IN ALTO) CHRISTINA POKU; NILANJANA BHOWMICK; REUBEN SINGH; HENRIETTA GARDEN
SECONDA FILA CAROLLYNE SINCLAIRE; ALEX KNELLER; HILMAR MEYER-BOSSE; NICHOLE SOBECKI, VII
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
L A M I A F O T O
G L I S C AT T I D E L L E L E T T R I C I
LU C I A N A T R A P P O LI N O , TA R A N TO
Questa foto è stata scattata nel villaggio di Phan Ri Cua, nel Sud-Est del Vietnam, famoso soprattutto per la pesca dei granchi.
«Uomini e donne lavorano assieme in perfetta sinergia», racconta l’autrice. «Dalla preparazione delle funi e delle reti, alla
pesca, alla pulizia del pesce, alla sua essiccazione e alla sua vendita. Questa donna è impegnata nel taglio delle reti».
I R E N E F I T T I PA L D I , G E N Z A N O D I R O M A ( R M )
Una fotografia intima e molto delicata, che racconta una storia toccante: «L’immagine è stata scattata nella casa della nonna
della modella, che è venuta a mancare e alla quale lei era molto legata», racconta l’autrice. «Lì si respira una sensazione di
protezione, come se la nonna vegliasse su noi. L’ho intitolata Touch, come se ci fosse il tocco della nonna sulla modella».
NOVEMBRE 2019
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
L’analisi DI M I C H E LE NORRIS
IL
MEGLIO
FUTURO?
CHE SIA
DONNA È ora che le donne reagiscano a condizioni di inferiorità, pretendendo
uguaglianza e godendosi senza rimorsi ambizione e successo.
Q splendido regalo per una giovane donna che si preparava a entrare nel mondo.
Vorrei tanto aver conservato quel foglietto. Per un po’ di tempo è rimasto nel
mio portafoglio, poi, dopo diversi anni e diversi traslochi, l’ho perso di vista.
Ma ho sempre cercato di aggrapparmi con forza all’idea che abbiamo il potere
di rifiutare qualsiasi tentativo di farci sentire inferiori o sottomesse.
La parola chiave è “sentimenti”. Come donna afroamericana, mia madre sa-
peva bene che una persona, in particolare una donna, poteva essere relegata a un
NOVEMBRE 2019
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A FOTO: GEORGE RINHART, CORBIS VIA GETTY IMAGES
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
gradino inferiore in modo molto concreto e profondo. La legge poteva stabilire
il posto in cui avevi il permesso di vivere o lavorare e la tua possibilità di aprire
un’attività, possedere una proprietà o votare. I costumi sociali e le persone in-
fluenti potevano tenerti fuori dalle stanze dei consigli di amministrazione o dai
circoli privati. Ma nessuno aveva davvero il potere di raggiungere la tua anima
ed estinguere la tua fiducia in te stessa.
Mia madre ha un’etica del lavoro molto forte, ma ha anche una irresistibile
“etica del valore”. L’autostima di fronte all’oppressione è il suo superpotere.
Questa parola - potere - assume dimensioni diverse se vista attraverso il prisma
del genere. Di solito il potere è associato alla forza, che a sua volta è legata alla pre-
stanza fisica o alla disponibilità finanziaria. L’assunto di base è che, quando gli
uomini diventano potenti, tutta la società ne trae vantaggio: le loro famiglie, le loro
comunità, i loro luoghi di lavoro e di culto. Quando le donne parlano di esercitare il
potere o di aumentare la loro forza collettiva riunendosi, i presupposti sono molto
diversi. Troppo spesso lo si vede come un gioco a somma zero, in cui le donne
guadagnano potere a spese degli uomini e a rischio della società nel suo insieme.
NOVEMBRE 2019
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Negli anni Settanta, quando
il movimento femminista
stava prendendo forza negli
Stati Uniti, le artiste di un
collettivo con sede a Chicago
crearono un gran numero
di poster per incrementare
la consapevolezza e ispirare
il cambiamento. Dopo
aver stampato 20.000
copie di ogni immagine,
le mandavano a librerie,
gruppi femminili e altre
organizzazioni in tutto
il mondo.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
NOVEMBRE 2019
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
C’è ancora possibilità di dimostrare che la scienza sbagliava, hanno negato loro la possibilità
grande di esercitare il proprio intelletto e sviluppare fino in fondo i loro talenti.
ambivalenza Buona parte della ricerca che etichettava le donne come il sesso debole era
quando si
scorretta o parziale. Un intero corpus di studi contraddice questi vecchi risultati,
parla di donne
e potere. Le dimostrando che le donne hanno le stesse capacità intellettuali delle loro controparti
donne sono maschili. Se gli uomini hanno una forza fisica superiore e un vantaggio di peso e
più soggette statura, gli studi dimostrano che le donne possono vantare una netta superiorità
a essere in termini di resilienza e sopravvivenza a lungo termine.
considerate Ma allora perché gli uomini oggi hanno più potere delle donne? Perché la disu-
“sgradevoli”
guaglianza di genere persiste? Spesso la spiegazione è questa: le cose sono sempre
se percepite
come potenti andate così. Beh, non è sufficiente. E quella giustificazione dovrebbe crollare di
o ambiziose, fronte al fatto che i paesi con politiche che intralciano oppure opprimono le donne
tratti che per perdono terreno a livello economico.
gli uomini sono Prendiamo l’Asia, per esempio. Poco più di metà delle donne del continente
visti come lavorano e sono pagate meno degli uomini. Norme di genere, barriere all’istru-
predisposizione
zione e forze culturali consolidate potrebbero mantenere lo status quo, ma gli
a incarichi
dirigenziali. analisti avvertono che i paesi che impediscono l’avanzata delle donne paghe-
ranno un caro prezzo. Lo studio di consulenza McKinsey & Company calcola
che l’economia dell’area asiatica guadagnerebbe 4.500 miliardi di dollari in
prodotto interno lordo annuo entro il 2025 se le donne non fossero più relegate
ai margini della forza lavoro.
Ogni nazione del pianeta dovrebbe fare tesoro di questo insegnamento. Le
magliette e i poster con la scritta “Il futuro è donna” dovrebbero invece recitare
“Il futuro? Meglio che sia donna!”.
Ma gli ostacoli al potere sono profondamente radicati. Si possono scrivere leggi
per dire alle persone che cosa possono e non possono fare, ma non si può determi-
nare come guardano a sé stesse e agli altri. C’è ancora molta ambivalenza quando
si parla di donne e potere. Secondo gli studi, le donne sono più soggette a essere
considerate “sgradevoli” o “inaffidabili” se percepite come potenti, arroganti o
apertamente ambiziose. Gli stessi tratti, negli uomini, sono visti come predispo-
sizione a incarichi dirigenziali.
La docente della New York University Madeline E. Heilman ha condotto una serie
di studi per indagare sulla reazione alle figure femminili di successo nei mestieri
tradizionalmente riservati agli uomini. In un esperimento ha chiesto agli studenti
di recensire profili quasi identici per impiegati con la posizione di vicedirettore
delle vendite in una fabbrica di aeroplani. Uno degli impiegati si chiamava “James”.
L’altro “Andrea” (nome femminile nella cultura anglosassone). Entrambi erano
nel 5 per cento più alto per rendimento, descritti come “astri nascenti” e “risorse
straordinarie”. I loro profili non davano alcun ragguaglio su personalità o carattere.
Eppure, gli studenti hanno valutato “Andrea” come più sgradevole e sgarbata di
“James”, che otteneva reazioni più entusiastiche.
I risultati della ricerca di Heilman indicano quindi che i logori stereotipi di genere
non descrivono solo il modo in cui uomini e donne sembrano comportarsi, ma
predispongono anche un modello per i comportamenti appropriati, e fanno sì che il
gradimento sia “direttamente legato agli attributi che vengono valutati positivamente
per ogni sesso”. Le donne gentili, premurose e altruiste godono di un’alta conside-
razione e ricompensa sociale. Le donne ambiziose, astute o schiette… un po’ meno.
Come società,
dimostriamo sorpresa
e preoccupazione quando le donne prendono le redini del potere, perché come
concetto è ancora una novità. Le donne che diventano commissari di polizia,
capitani di nave o capocantiere sono viste come mosche bianche. La barriera più
ostica che molte donne devono superare è l’esperienza. Ancora una volta, gli studi
rilevano che gli uomini vengono spesso assunti per il loro “potenziale”, mentre
donne con lo stesso curriculum sono considerate non suicientemente qualiicate.
La retorica culturale collettiva contribuisce al pregiudizio. L’espressione
“lavoro femminile” è limitante e stereotipata: cucina; pulizia; accudimento;
N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A INCAMERASTOCK/ALAMY STOCK PHOTO
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
giardinaggio. Ma la storica e attivista Lisa Unger Baskin ha indagato sul lavoro
femminile fino a sette secoli fa, scoprendo che le donne hanno tenuto in piedi
il mondo sputando sangue in molte mansioni considerate “maschili”. «È così
importante per le nostre ragazze, e anche per le donne, capire ciò che possono
fare e che possono essere, affinché non resti solo nella loro immaginazione», mi
ha detto di recente Baskin. «Ed è così importante per gli uomini, in realtà per
noi tutti, assistere alle conquiste femminili, perché nel corso dei secoli gli esseri
umani sono stati condizionati a vedere le donne come il sesso più debole e meno
capace, mentre tutto attorno a noi ci sono prove che dimostrano il contrario».
Unger Baskin ha passato una vita raccogliendo prove a sostegno della sua tesi,
accumulando una straordinaria collezione che documenta il lavoro delle donne
con fotografie, libri, cartoline, manufatti, lettere e oggetti di uso comune. Ritiene
che la sua collezione, ospitata alla Duke University, sia il più grande archivio al
mondo sul lavoro e sull’imprenditoria femminile.
Le donne si sono occupate con successo di lavori a lungo considerati esclusiva
degli uomini. Hanno fatto le operaie, le scienziate, le stampatrici, le navigatrici e
le meccaniche, magari mantenendo un profilo basso per evitare critiche, oppure
risultando invisibili semplicemente a causa del loro genere. «L’idea che le donne
non abbiano mai fatto cose che sono da sempre dominio maschile è falsa,
punto», aggiunge Baskin.
La raccolta di Unger Baskin nasce dalla curiosità e dall’indignazione. La ricer-
catrice ha visitato fiere del libro e aste di libri rari alla ricerca delle prove del fatto
che le donne abbiano sempre letto, studiato e lavorato. Ha scoperto per esempio
che le donne avevano il permesso di ereditare e gestire una tipografia se restavano
vedove perché quel lavoro era importante e le competenze per portarlo avanti erano
rare; ci sono state diverse donne tipografe degne di nota nell’America coloniale.
Ha scoperto che Sara Clarson lavorava come muratore in Inghilterra nel 1831, o
che Margaret Bryan inserì matematica e astronomia nel programma di studi della
sua scuola per ragazze a Londra nel 1799. Ha scoperto che Maria Gaetana Agnesi
scrisse un manuale di matematica tradotto in diverse lingue a Milano a metà del
Settecento e che la naturalista e illustratrice Maria Sibylla Merian eseguì le prime
osservazioni e disegni della metamorfosi degli insetti in contesti naturali.
In quanto collezionista, spesso Unger Baskin non veniva presa molto sul serio.
Questo è stato un vantaggio per lei, perché le ha consentito di ottenere documenti,
libri, lettere personali, ricami, incisioni - cose che nessuno voleva o capiva - spesso
per un paio di dollari in librerie, fiere e mercatini delle pulci.
Quando parla delle sue scoperte, si ha l’impressione che le donne che ha sot-
tratto all’anonimato fossero sue vecchie amiche. Una storia che spezza il cuore è
quella di una schiava chiamata Alsy, che viveva in Virginia. Baskin l’ha trovata
sul frammento di un certificato medico del 1831 in cui un medico descriveva un
dispositivo per tenere su l’“utero prolassato” di Alsy, in modo che potesse ancora
“rendersi utile”. L’umanità del soggetto era di scarso interesse, ma la sua manodo-
pera era così importante che le era stato ordinato di rimettersi in piedi. Secondo
Unger Baskin, questa storia particolarmente straziante mostra come le donne nel
tempo siano state considerate inferiori, e tuttavia essenziali.
La collezione comprende documenti di donne ridotte in schiavitù e vincolate
per contratto, nonché oggetti legati a Harriet Beecher Stowe, Emma Goldman,
Elizabeth Cady Stanton, le sorelle Brontë, Virginia Woolf e Sojourner Truth. Questo poster di una
donna che flette i muscoli
Baskin vede la sua raccolta come uno specchietto retrovisore capace di guidare apparve nelle fabbriche
le donne mentre procedono in avanti, immaginando un futuro possibile ma della Westinghouse per
evitando gli errori del passato. due settimane nel 1943.
Si ritiene che sia basato
Una delle lezioni da imparare è quella dell’inclusione. I movimenti per l’emanci- sulla foto di un’operaia
pazione delle donne del passato - che risalgono anche al Settecento - erano guidati da nell’officina meccanica
della Naval Air Station
e ruotavano attorno a donne bianche, istruite, di classe alta. Persino le abolizioniste ad Alameda, California,
che lottavano per i diritti delle schiave spesso tenevano socialmente a distanza quelle una delle oltre 300.000
donne che lavorarono
donne. Sojourner Truth è celebre per aver scosso la coscienza nazionale americana,
nell’industria dell’aviazione
ma tra lei e le abolizioniste come Stowe c’erano tensioni. Truth era indipendente, durante la Seconda guerra
parlava bene, vestiva bene e agiva troppo da pari a pari. Questo schema si sarebbe mondiale. Solo a partire
dagli anni Ottanta diventò
ripetuto nel movimento delle suffragette e nel movimento per i pari diritti, fino popolare come icona
alla seconda ondata di femminismo negli anni Settanta. dell’emancipazione femminile.
NOVEMBRE 2019
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Analizzare il lavoro
delle donne nei secoli,
non come è stato descritto nelle arti igurative e nella letteratura, bensì come
avveniva nel concreto, con mani callose, acume inanziario e strategie geniali,
è un processo illuminante e commovente.
Ma perché sappiamo così poco di queste donne coraggiose? Perché le loro
storie sono state ignorate o cancellate? La cosa per me più sconvolgente, mentre
ascoltavo Unger Baskin che raccontava il suo lavoro, è stato riconoscere che tante
donne hanno dovuto usare complesse strategie per costruire una clientela per
il loro lavoro senza richiamare troppo l’attenzione, perché agivano al di fuori
dei ruoli prescritti. Sopravvivere come donne d’affari era un’arte a sé. Ma prima
ognuna di loro doveva sopravvivere come donna.
Mia madre mi ha dato quel foglietto perché non ha mai voluto che accettassi
una condizione subalterna. Io avevo due sorelle e il motto a casa nostra era: “Non
sei migliore di nessuno, ma nessuno è migliore di te”. È il linguaggio dell’ugua-
glianza, e oggi mi ritrovo a condividerlo con le mie figlie. Ma è anche il linguaggio
del potere? Se vogliamo spingere le nostre figlie a competere alla pari con i nostri
figli, dobbiamo essere disposte a insegnare loro a non preoccuparsi di mettere
qualcuno a disagio con il loro talento e il loro successo. Dobbiamo insegnare loro
che quel disagio non è un loro problema. Il potere ha un proprio linguaggio. I ca-
pitani sono potenti. I magnati sono potenti. I capibanda e i pionieri sono potenti.
Leggendo queste parole vi è forse venuta in mente l’immagine di una donna? Se
la risposta è sì vi faccio un applauso, e speriamo che il vostro atteggiamento sia
contagioso. Se è no, vi ringrazio per la vostra onestà, e rimbocchiamoci le maniche.
Ho sempre ammirato la sceneggiatrice e produttrice Shonda Rhimes per la
sua capacità di raccontare storie e il suo monumentale successo nella società di
produzione che porta il suo nome. Per più di un decennio, Shondaland ha sfornato
programmi televisivi di grande successo con personaggi femminili, neri, latini,
asiatici e omosessuali in ruoli di spicco. Rhimes oggi ha un contratto di produzione
multimilionario che le garantisce una totale libertà creativa.
Le sue conquiste da donna di colore a Hollywood sono a dir poco impressionanti.
Ma quello che più desta la mia ammirazione è il compiacimento con cui abbraccia
il suo fenomenale successo.
Il potere è stato negato alle donne per così tanto tempo che spesso può apparire
come un abito disegnato per qualcun altro. Ora una generazione di donne sta met-
tendo in discussione questo presupposto. La star del calcio statunitense Megan
Rapinoe. La campionessa di tennis Serena Williams. Susan e Anne Woycicki (le
sorelle amministratrici delegate di YouTube e 23andMe). L’amministratrice delegata
della General Motors, Mary T. Barra, la superstar televisiva Oprah Winfrey, e tutte
le donne che hanno ispirato il movimento #MeToo, creato per sfidare un sistema
che per decenni ha platealmente violato i diritti delle donne.
Quando sono esplose le storie di molestie sessuali a Hollywood e poi nella fi-
nanza, nel giornalismo e in qualsiasi altro settore, portando alla detronizzazione
di una serie di personaggi importanti per comportamento sessualmente scorretto,
Se vogliamo un piccolo gruppo di donne ha cominciato a trovarsi ogni giorno a Hollywood per
spingere le pretendere insieme cambiamenti che proteggano le donne e le aiutino a sviluppare
nostre figlie a appieno il loro potenziale. Il loro movimento corre in parallelo alla campagna #Me-
competere alla
Too tesa ad aumentare la consapevolezza sugli abusi sessuali. L’hanno chiamato
pari con i nostri
figli, dobbiamo Time’s Up, il tempo è scaduto.
essere disposte Metà delle prime partecipanti e molte delle sostenitrici finanziarie di Time’s
a insegnare Up erano donne di colore, e con il passare delle settimane il loro numero è cre-
loro a non sciuto assieme alla loro determinazione, grazie soprattutto alla lettera intitolata
preoccuparsi Dear Sisters scritta per conto delle braccianti. Queste donne, guidate da Mónica
di mettere
Ramírez, oggi presidente di Justice for Migrant Women, hanno scritto a quelle
qualcuno
a disagio con che si riunivano a Hollywood per esprimere solidarietà e spiegare che dovevano
il loro talento affrontare simili difficoltà alle dipendenze di uomini che approfittavano della
e il loro successo. precarietà e dell’impotenza derivate dalla povertà e dal lavoro itinerante.
N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
In preparazione alla Marcia
delle Donne del 2017 a
Washington, D.C., Amplifier,
un laboratorio di grafica
che sostiene l’attivismo
grassroots, ha lanciato
un bando per la creazione
di manifesti che potessero
essere distribuiti gratis.
Questi disegni sono alcuni
dei tanti che sono stati
creati in risposta all’appello.
IN ALTO: JESSICA SABOGAL
IN BASSO: SOFIA ZABALA
PAGINA A FRONTE: BROOKE FISCHER
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
NOVEMBRE 2019
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Come La lettera, pubblicata sulla rivista Time, recitava, fra l’altro: “Vorremmo poter
facciamo a dire che siamo sconvolte nell’apprendere che questo è un problema pervasivo
cambiare un
nel vostro settore. Purtroppo non siamo affatto sorprese perché è una realtà che
sistema che
è concepito conosciamo fin troppo bene”. Letta ad alta voce a un ritrovo di Time’s Up a Beverly
in modo da Hills dall’attrice America Ferrera, la lettera ha provocato una cascata di lacrime,
offrire alle come racconta Michelle Kydd Lee, una delle prime organizzatrici di Time’s Up e
donne solo responsabile dell’innovazione per Creative Artists Agency.
qualche «Possiamo sollevarci come sorelle di tutte le classi e le razze e creare insieme
briciola in
un nuovo linguaggio che ci permetta di celebrare le nostre differenze e celebrare
termini di
sicurezza in vera fratellanza quello che ci lega?», si domanda Lee. «Siamo tutte coinvolte in
personale, questa lotta».
rispetto, Nel giro di un anno, il gruppo aveva raccolto 22 milioni di dollari per un
guadagni, fondo di difesa legale destinato ad aiutare dipendenti di alberghi, operatrici
prestigio o sanitarie, operaie in fabbrica, guardie di sicurezza, avvocate, accademiche e
approvazione?
artiste a cercare parità di stipendio, condizioni sicure di lavoro e protezione
dalle molestie sessuali.
Rhimes è riuscita a creare il genere di ambiente lavorativo che aveva sempre
desiderato, ma sa che la maggioranza delle donne non può godere di questo
lusso. Nei mesi in cui le star di Hollywood si incontravano almeno una volta al
giorno, Rhimes era quella che spingeva il gruppo a pensare in grande: non solo a
immaginare di poter riparare il sistema, ma a immaginare come il sistema avrebbe
dovuto funzionare fin dall’inizio, libero dalle dinamiche di potere che conferivano
istintivamente una condizione subalterna alle donne.
Anche nel momento in cui le donne stavano assumendo il controllo e cercando
di promuovere un movimento davvero globale, anche mentre univano in un rug-
gito collettivo, gli stereotipi di genere potevano ancora avere un effetto pernicioso,
creando una specie di istintiva reticenza.
«Continuo a trovare molto triste che le persone abbiano paura di pretendere
l’uguaglianza», spiega Rhimes. E le donne «sembrano davvero averne paura», os-
serva, aggiungendo di averlo constatato più volte «dal modo in cui chiedono scusa
e cercano di negoziare i loro contratti, dal modo in cui cercano di farsi valere».
A volte le donne che vogliono cambiare il mondo, o almeno andare dove le
portano i loro talenti e i loro interessi, devono contrastare o rifiutare quella vocina
nella loro testa che alimenta le insicurezze e ci suggerisce come dovremmo o non
dovremmo comportarci. È come un segnale lampeggiante che dice “muovetevi
con prudenza”: se fate pressione, dite la vostra o fate valere i vostri diritti, prepa-
ratevi a essere viste come la nera arrabbiata, la latina esuberante, la megera, la
petulante, l’agitatrice, la piantagrane e appellativi ancora più insultanti.
Secondo Rhimes, molte donne faticavano ad accettare l’idea di chiedere
l’uguaglianza. «Era più una questione di: “Come possiamo fare in modo che
gli uomini si sentano a loro agio con il piccolo pezzo di torta che stiamo re-
clamando?”», continua. «È un punto di partenza abbastanza assurdo, dover
implorare le persone perché ti concedano un minuscolo frammento di quello
che dovrebbe già essere tuo».
Come facciamo quindi a cambiare un sistema che è concepito in modo da
offrire alle donne solo qualche briciola in termini di sicurezza personale, ri-
spetto, guadagni, prestigio o approvazione? Come possiamo rifiutare di dare
il nostro consenso quando il sistema ci relega in una posizione secondaria e a
tutti gli effetti “inferiore”?
Ricordate la citazione attribuita a Eleanor Roosevelt? È venuto fuori che pro-
babilmente lei non ha mai pronunciato quelle parole precise. In risposta a una
domanda su un presunto affronto, però, aveva questo da dire: “Un affronto è lo
sforzo di una persona che si sente superiore di far sentire qualcun altro inferiore.
Michele Norris ha presentato
Per farlo, deve trovare qualcuno che possa essere indotto a sentirsi inferiore”.
per un decennio il programma Le persone avvantaggiate dallo status quo sono sempre in cerca di persone
della NPR (la radio pubblica da far sentire inferiori. È questo il terreno traballante su cui si reggono. Ma in
statunitense) All Things Con- questo momento, quando ci sono tante promesse e una così grande posta in
sidered. È direttrice e fonda-
gioco, dobbiamo fare in modo che non sia più così facile trovare donne e ragazze
trice del Race Card Project, un
archivio di storie che indaga disposte a sentirsi inferiori. Dobbiamo far sì che conoscano il loro potere e il
su razza e identità culturale. loro posto, da uguali. j
N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
W W W.W H I T E S TA R . I T
White Star Libri whitestarlibri
White Star Kids whitestarkids
C O N O LT R E 4 0 0 I M M A G I N I E S C L U S I V E
N AT I O N A L G E O G R A P H I C C E L E B R A L A V I TA
DELLE DONNE DI TUT TO IL MONDO
DA NOVEMBRE IN LIBRERIA
IL T R I B U TO D I N AT I O N A L G E O G R A P H I C A L L E D O N N E
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Le
DOMANDE
PAG .
2
QUAL È OGGI
L A SFIDA
P I Ù I M P O R TA N T E
PER LE DONNE?
PAG .
18
Q U A L È S TAT O I L P I Ù
G R A N D E O S TA C O L O
CHE HA DOVUTO
SUPERARE?
PAG .
66
Q U A L È S TAT O
IL SUO MOMENTO
D I S V O LTA ?
PAG .
A B B I A MO C H I E S T O A D O N N E D I E S T R A Z IO N E E O R IGI N E
D I V E R S E D I PA R L A RC I D E I L O RO O S TAC O L I , D E L L E L O RO
V I T T O R I E E D I C IÒ C H E VA C A M B I AT O N E L F U T U RO.
78
COSA DOVR À
CAMBIARE NEI
PROSSIMI 10 ANNI?
104
CERCATE TRA LE PAGINE di questo numero le sei sezioni che ab-
biamo voluto dedicare alle storie e ai ritratti di alcune donne stra-
ordinarie. Le riconoscerete perché sono colorate, come questa
pagina. A tutte queste donne, di estrazione diversa, abbiamo
QUAL È IL SUO
posto le stesse domande. Alcune appaiono nel nostro nuovo
PUNTO DI FOR Z A?
libro WOMEN: The National Geographic Image Collection. Altre
sono scienziate ed esploratrici della National Geographic So-
ciety. Altre fanno parte di Women of Impact, una community PAG .
ILLUSTRAZIONE DI BETHANY NG
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Qual è oggi la sfida più importante per le donne?
IN MOLTI
PAESI IN VIA DI SVILUPPO
2 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Qual è oggi la sfida più importante per le donne?
“QUA L UNQUE
di alcune loro cause bambine e dei bambini
di morte. Senza questi statunitensi ho capito
dati non possiamo che anche i maschi
progettare politiche avevano bisogno di
o interventi efficaci attenzione. Ci eravamo
per andare incontro alle
esigenze delle donne.
I dati sono potere.
FORMA concentrati così tanto
sulle bambine che
ormai loro a scuola
DI SESSISMO”.
superavano molti
maschi. Dai maschi
ci aspettavamo di più,
senza però dar loro le
Emma González è tra i sopravvissuti alla sparatoria attenzioni che davamo
durante la quale nel 2018 sono rimaste uccise alle ragazze. Perciò,
17 persone all’interno del suo liceo in Florida. mentre continuiamo
È cofondatrice del movimento March for Our Lives. a sostenere
Probabilmente le molestie e le discriminazioni,
e gli abusi verbali e sessuali sul posto di lavoro
ovunque le donne,
e in casa. Insomma, tutte le forme di sessismo usate prestiamo attenzione
per sminuire e opprimere le donne. anche ai ragazzi.
4 LE INTERVISTE SONO STATE MODIFICATE PER MOTIVI DI SPAZIO E CHIAREZZA. LE RISPOSTE ITALIANE SONO STATE RACCOLTE DA ALESSANDRA CLEMENTI
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
“PORTARE
GLI UOMINI
DALLA
NOSTRA PARTE”.
Î Christiane Amanpour è corrispondente internazionale
in capo della CNN. Giornalista di guerra, ha seguito
i conflitti in Bosnia, Ruanda, Iraq, Afghanistan.
La sfida più importante, ancora oggi, è smettere di essere
considerate cittadini di seconda classe; la cosa più
importante è portare gli uomini dalla nostra parte.
Non vogliamo dominare, ma ci devono aiutare: senza
il loro contributo non possiamo ottenere l’uguaglianza.
Î TARANA
BURKE
AT T I V I S TA D I
B R O O K LY N , È N O T A
P E R AV E R D A T O V I T A
A L MOV I M EN TO
#M ETOO.
AMANI
BALLOUR
P E D I AT R A , A L L A G U I DA
D I U N O S TA F F D I S O L E
Se lo chiedi a persone DONNE HA GESTITO
diverse, avrai risposte U N O S P E DA L E
diverse. Ovviamente C H E C U R AVA I S I R I A N I
per me una delle SOT TO ASSEDIO.
sfide più importanti
per le donne
è risolvere il problema
della violenza sessuale.
Ma rientra tutto
nell’ambito
del patriarcato Molte donne
e dei modi in cui affrontano ancora
il patriarcato influenza tirannia e controllo
economicamente, degli uomini nelle loro
fisicamente società. È una grande
e professionalmente sfida, ma è necessaria
le donne. per poter cambiare.
FOTO: DANITA DELIMONT, ALAMY (JANE GOODALL); ERIKA LARSEN. ILLUSTRAZIONI: LAUREN TAMAKI 5
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
2 0 1 4 , S TAT I U N I T I ( M O N TA N A ) 2014, MESSICO 19 19, I S O LE M A RC H E S I
D E C I N E D I M I L I O N I D I F OTO G R A F I E S C AT TAT E I N T U T TO I L
2 0 1 8 , S TAT I U N I T I ( M I C H I G A N ) 1 9 9 4 , I TA L I A ( S I C I L I A ) 1 9 6 8 , A F G H A N I S TA N
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
2 0 1 6 , K E N YA 2 0 1 6 , S TAT I U N I T I ( A L A S K A ) 2 0 1 6 , I N G H I LT E R R A
M O N D O D A L L A F I N E D E L L’ O T T O C E N T O I N P O I
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
LE FOTOGRAFIE DI UN ARCHIVIO
rappresentano una testimonianza delle epoche in cui sono state realizzate.
Esaminando quelle del passato per trovare immagini adatte a queste pagine
- e al nostro ultimo libro, Women: Il tributo di National Geographic alle donne
- siamo stati colpiti dalla ristrettezza dei confini entro cui un tempo si de-
scrivevano le donne. Scatti bellissimi, a volte divertenti, altri tristi e perfino
sconvolgenti, che tuttavia riflettono pregiudizi e consuetudini dell’epoca.
L’archivio si compone di oltre 60 milioni di foto raccolte a partire dal 1888,
anno di fondazione di National Geographic: foto pubblicate e non, diaposi-
tive, negativi, lastre di vetro e quant’altro. Una collezione di testimonianze
visive di donne di società e culture diverse tra le più ricche e varie del mondo.
Agli inizi del Novecento le immagini della rivista - condizionate dai limiti
tecnici della fotografia dell’epoca e da un punto di vista molto occidentale
e colonialista - ritraevano spesso le donne come bellezze esotiche in posa
nel loro costume locale o a seno nudo. Un particolare che rivela chi c’era
allora dietro l’obiettivo: in prevalenza, un uomo bianco. Con l’evoluzione
tecnologica le nostre immagini di donne sono diventate più dinamiche, ma
ancora molto concentrate sugli archetipi: la moglie, la sorella, la madre. Solo
con la Seconda guerra mondiale le donne appaiono anche in altri ruoli:
sostengono lo sforzo bellico lavorando in fabbrica, negli ospedali, nelle forze
armate. Terminato il conflitto, la rivista torna a una visione più domestica
e le donne continuano a farsi strada sorridendo, fino agli anni Settanta e
all’avvento di una fotografia in cui la vita è ritratta così com’è, nuda e cruda. Women: Il tributo di
L’archivio documenta anche la storia delle donne dietro le immagini: le National Geographic
fotografe e le photoeditor della rivista, le poche che c’erano ai tempi. La alle donne getta luce
e riflette sulla vita
scrittrice e fotografa Eliza Scidmore è menzionata per la prima volta come delle donne con 400
fotografa nel 1907; la stessa Scidmore è considerata inoltre la prima donna straordinarie fotografie
autrice di foto a colori pubblicate dalla rivista, uscite nel 1914. La prima fo- scattate in oltre
30 paesi. A queste
tografa interna dello staff, Kathleen Revis, viene assunta nel 1953; ma le due si aggiungono 17 storie
successive, Bianca Lavies e Jodi Cobb, entrano a farne parte 21 e 24 anni private narrate da
dopo. Da allora la rivista chiama però più fotografe a illustrare gli articoli. famose fotografe
di National Geographic
Io sono stata una delle giovani leve. Ho iniziato a collaborare con National e interviste con
Geographic nel 1988 e ricordo ancora l’emozione quando è stato pubblicato personalità come
nel 2000 Women Photographers at National Geographic, un volume di im- Jane Goodall, Sylvia
Earle, Oprah Winfrey,
magini firmate da oltre 40 fotografe. Quattro anni dopo sono entrata nello Laura Bush, Nancy
staff come photoeditor senior e nel 2013 sono diventata la prima direttrice Pelosi e Melinda
del settore fotografico della rivista. Come recita il cartello sulla pagina a Gates. Il volume
sarà disponibile a
fronte, We’ve come a long way, baby ne abbiamo fatta di strada, bimba! novembre nelle librerie
Oggi che ricorre il centenario di questa collezione la rivista descrive storie e, in versione originale,
vere che parlano di donne vere, con immagini scattate da altre donne. Inco- a: shopng.com/books.
raggiamo lo “sguardo femminile”, l’idea che le fotografe possano vedere il
mondo diversamente rispetto agli uomini e scelgano di approfondire e dare Sarah Leen è la
direttrice del settore
risalto a temi diversi. Grazie alla visione e alle immagini delle fotografe ab- fotografico di National
biamo la possibilità di mostrarvi tutto il mondo, non solo una parte di esso. j Geographic.
PAGINE PRECEDENTI: (FILA IN ALTO, DA SINISTRA A DESTRA) ERIKA LARSEN; DIANA MARKOSIAN; L. GAUTHIER; CIRIL JAZBEC; ERIKA LARSEN; ROBIN HAMMOND (FILA IN BASSO,
DA SINISTRA A DESTRA) ZACKARY CANEPARI; WILLIAM ALBERT ALLARD; THOMAS J. ABERCROMBIE; ROBERT B. GOODMAN; ANONIMO; B. ANTHONY STEWART
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
1971, M ASSACHUSET TS
Durante i festeggiamenti
del giorno di laurea
alcune ex studentesse
dello Smith College,
classe 1921, sfilano con
cartelli che evidenziano
i progressi compiuti
dalle donne nell’arco
di mezzo secolo.
DAVID ARNOLD
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
NELLE FOTO DEL PASSATO
LE DONNE POSANO
IN SCENE TRADIZIONALI.
I N A LT O
Eliza Scidmore,
considerata la prima
donna a fotografare
per National
Geographic, caldeggiò
l’uso di foto a colori
nella rivista. In questa
ritrasse tre ragazze
giapponesi fra rami
fioriti di ciliegio.
ELIZA SCIDMORE
I N A LT O A D E S T R A
IN BASSO
IN BASSO A DESTRA
La reginetta e due
damigelle della mostra
annuale delle rose
di Thomasville,
Georgia, con bouquet
di rose rosse locali
fra le braccia.
HOWELL WALKER
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
L E D O N N E H A N N O A S P E T TAT O M O LT I D E C E N N I P R I M A D I E S S E R E P R E S E N TAT E
sulla rivista come era normale fare con gli uomini, in quanto personalità della
scienza, dell’esplorazione, giramondo o leader. Agli inizi venivano raffigurate di
frequente come esotiche bellezze a seno nudo, ma dagli anni Settanta a oggi sono
apparse sempre più spesso in articoli più vari, così come le vite che conducono.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
1905, ALGERIA
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
In quanto co-
presidente di
Afrekete, gruppo
universitario di
sostegno, l’artista,
attivista e studentessa
Janae’ Sumter ha
incoraggiato lo
Spelman College di
Atlanta a dare maggior
supporto agli studenti
LGBTQ.
RADCLIFFE “RUDDY” ROYE
PA G I N A A F I A N C O
La ragazza adorna
di monete d’oro
appartiene alla tribù
algerina degli Ouled
Naïl. Una didascalia
del 1922 parla
delle giovani che
raccoglievano monete
per la dote danzando
nelle città portuali del
Mediterraneo.
RUDOLF LEHNERT E
ERNST LANDROCK
2 0 1 7, G E O R G I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
SPESSO UN FOTOGRAFO UOMO
I N A LT O
Un pasto tutto al
femminile a base di
pane arabo, carne e
frutta nel Giardino
delle Donne, area
verde alle porte
della città afghana di
Bamiyan in cui le donne
possono socializzare
liberamente.
LYNSEY ADDARIO
I N A LT O A D E S T R A
Una famiglia di
lavoratori indiani in
condizione di servitù
accatasta e trasporta 2 0 1 0 , A F G H A N I S TA N
mattoni per ripagare
i debiti contratti.
Aumentati a dismisura
dagli interessi, i debiti
possono durare anche
per generazioni.
JODI COBB
IN BASSO
IN BASSO A DESTRA
Fuatapu Halangahu
pratica arti marziali
con i commilitoni a
Tonga, regno insulare
della Polinesia che
ha cominciato ad
ammettere le donne
nelle sue forze armate
nel 1979.
AMY TOENSING
2 0 1 7, U G A N D A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
pubblicò una foto di Eliza Scidmore, prima
N E L 1 9 0 7 N AT I O N A L G E O G R A P H I C
fotografa della rivista e prima donna fra i suoi collaboratori. Le foto furono poi
quasi sempre realizzate da uomini; quando la situazione è cambiata, è cambiata
anche la nostra visione del mondo. Nel 2018 i servizi di National Geographic
illustrati da donne sono stati quasi il triplo rispetto al decennio precedente.
2002, INDIA
2 0 0 7, T O N G A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
16 N AT I O N A L G E O G R A P H I C
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
2 0 0 7, M O N G O L I A
La farmacista
raggiante (a destra)
ha incontrato una
popolarissima attrice
sua beniamina in una
piazza di Ulan Bator.
LYNN JOHNSON
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Qual è il più grande ostacolo che ha dovuto superare?
IL BISOGNO DI COMPIACERE.
CAPIRE
LE NOSTRE QUALITÀ E QUANTO
VALIAMO.
Oprah Winfrey
MAGNATE DEI MEDIA
Dopo un’infanzia segnata da abusi sessuali
e povertà è arrivata ad avere successo,
fama e una piena realizzazione. E usa
la storia della sua vita per incoraggiare le
donne oppresse. Winfrey è un personaggio
molto potente nel campo della televisione,
dell’editoria e dell’intrattenimento.
18 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Qual è il più grande ostacolo che ha dovuto superare?
“IL PATRIARCATO
mancanza di fiducia.
Probabilmente una borsa di studio al
è qualcosa di Duke University Marine
strettamente legato al Lab. Ho fatto ricerche,
senso di perdita causato creato collegamenti
dalla morte di mio
padre. Ogni volta che
vi trovate di fronte
È e sono cresciuta come
scienziata. Non pensavo
che una persona
come me potesse fare
ENORME”.
a quel senso di perdita,
a quella mancanza così tante cose!
di sostegno, d’amore e
d’altro, dovete costruire
la fiducia dentro di voi. Alicia Garza, sostenitrice dei diritti
Penso che l’amore sia dei lavoratori, è tra le fondatrici del movimento
un motore straordinario #BlackLivesMatter.
per costruirla e che se Il patriarcato è un ostacolo enorme. Il razzismo.
E anche la “sindrome dell’impostore”, un sottoprodotto
ti manca all’inizio devi di entrambe le cose. Quella per cui non riesci
sempre lottare contro a immaginare perché qualcuno dovrebbe pensare
la tua scarsa fiducia. che tu possa essere un leader o considerarti tale.
20 *NATIONAL GEOGRAPHIC’S WOMEN OF IMPACT, UNA COMMUNITY IN CUI LE DONNE CONDIVIDONO LE LORO STORIE: ON.NATGEO.COM/WOMENOFIMPACT.
LE INTERVISTE SONO STATE MODIFICATE PER MOTIVI DI SPAZIO E CHIAREZZA. LE RISPOSTE ITALIANE SONO STATE RACCOLTE DA ALESSANDRA CLEMENTI
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
“IL MIO PIÙ GRANDE
OSTACOLO
SONO IO”.
Î Jacinda Ardern è primo ministro neozelandese.
È stata la seconda leader della storia moderna
a partorire quando era in carica (la figlia è nata
nel 2018). Nove mesi dopo ha reagito al massacro
di 50 persone in due moschee di Christchurch
chiedendo di riformare la legge sulle armi.
Sono io il mio più grande ostacolo, perché nessuno
sarà mai in grado di criticarmi più di quanto non faccia
già da sola. Che siano o no le più severe critiche di sé
stesse, che esagerino o meno in mancanza di fiducia,
penso che molte donne siano eccessivamente
dure verso se stesse e le proprie capacità.
PAOLA
Î
ELENA
CORTELLESI CATTANEO
AT T R I C E E C A N TA N T E , FA R M A C O L O G A
NEL 2011 HA VINTO E BIOLOGA
I L DAV I D S P E C I A L I Z Z ATA
D I D O N AT E L L O C O M E N E L L A M A L AT T I A
M I G L I O R E AT T R I C E DI H U N TINGTON,
P R O TA G O N I S TA . È S E N AT R I C E A V I TA
TR A LE SUE PIÈCE DA L 2 01 3 .
ANCHE UN MONOLOGO
CON T RO L A V IOLENZ A
SULLE DONNE.
L’organizzazione della
vita professionale e
familiare insieme non è
La diffidenza. Quello sempre stata semplice,
della diffidenza è stato ma non l’ho vissuta
un muro che ho dovuto come un vero ostacolo.
scavalcare ogni volta Il vero scoglio l’ho
che ho intrapreso incontrato quando ho
strade professionali da iniziato a impegnarmi
sempre considerate più pubblicamente per far
maschili. Anche dopo prevalere i fatti della
tanti anni di attività, scienza sulle opinioni.
è un ostacolo che non Non pensavo sarebbe
posso mai considerare stato così faticoso.
davvero superato. La resistenza è forte.
FOTO: ERIKA LARSEN; ALESSANDRA BENEDETTI, GETTY IMAGES (CORTELLESI). ILLUSTRAZIONE: LAUREN TAMAKI.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
22 N AT I O N A L G E O G R A P H I C
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
SI FANNO
SENTIRE
DECIDONO
DA SOLE
CAMBIANO
I DESTINI
PLASMANO
DI R A N I A ABOUZEID
FOTOGRAFIE DI L Y N N JOHNSON
23
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
FRANCIA
ATTIVISTA
PER LA PACE
Quando, nel 2012,
un musulmano
radicalizzato di Tolosa
mosso da furia omicida
ha compiuto una serie
di omicidi, la sua
prima vittima è stata
un musulmano: il
paracadutista Imad
Ibn Ziaten, scelto come
bersaglio perché
prestava servizio
nell’esercito francese.
Devastata dal dolore,
la madre Latifa Ibn
Ziaten ha fondato
l’associazione Imad per
la gioventù e la pace.
Immigrata di origini
marocchine, Ibn Ziaten
- qui mentre legge un
libro ai suoi nipotini -
visita scuole e prigioni
per sostenere la causa
della comprensione
reciproca. «Se guardi
le persone negli occhi
e sorridi, loro si
avvicineranno a te»,
afferma.
K E N YA
CERCATRICE
DI ELEFANTI
Foto precedente:
già madre di tre figli
a 23 anni, Mpayon
Loboitong’o bada
al gregge di capre
della sua famiglia da
sola; il marito è stato
ucciso a Nairobi, dove
si era trasferito per
cercare lavoro. Mpayon
svolge anche un altro
lavoro a tempo pieno:
segue i movimenti
degli animali selvatici
per conto dell’ONG
Save the Elephants.
Per uno stipendio
mensile, attraversa
la boscaglia disarmata,
insieme ad altre otto
donne, per localizzare
elefanti, leoni e bufali
neri. «Faccio questo
lavoro per dare da
mangiare ai miei figli
tutti giorni», dice.
DONNE IN AZIONE 25
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
INDIA
SUORE
CORAGGIOSE
Continuano a subire
pressioni dalle loro
madri superiori
per rimanere tranquille
e smettere di creare
problemi, ma loro
non si arrendono.
Quando una suora del
Kerala ha raccontato
alle autorità della
Chiesa di essere
stata ripetutamente
violentata da un
vescovo, nessuno ha
preso provvedimenti.
La suora allora si è
rivolta alla polizia.
Mesi dopo, nel
settembre 2018, queste
religiose hanno
protestato per due
settimane davanti
al tribunale del Kerala.
Il vescovo si è
dichiarato innocente,
ma è stato arrestato.
Da sinistra: suor Alphy,
suor Nina Rose, suor
Ancita, suor Anupama
e suor Josephine.
Anziché difenderle, le
autorità ecclesiastiche
hanno tolto loro
l’indennità mensile.
26 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
TH E RE SA K AC H I N DAM OTO RI C O RDAancora il primo matrimonio precoce
a cui mise ine, pochi giorni dopo essere diventata la prima donna a ri-
coprire il ruolo di capo supremo del suo popolo, gli Ngoni del Malawi.
Camminando nel distretto di Dedza, a sud-est della capitale Lilongwe,
era passata accanto a un gruppo di bambine e bambini che giocavano a
calcio - una scena piuttosto comune nel suo paese - ma poi aveva visto
una bambina abbandonare la partita per andare ad allattare un neonato.
«Ero sconvolta», racconta Kachindamoto. «E profondamente addolo-
rata». La giovanissima mamma «aveva 12 anni, ma quel giorno mi mentì
e mi disse che ne aveva 13».
Quando Kachindamoto informò gli anziani sulla situazione della gio-
vane Cecilia si sentì rispondere: «Sì, è un’usanza molto difusa, ma adesso
sei il capo e puoi fare quello che vuoi». Kachindamoto decise di agire.
Annullò il matrimonio e rimandò la ragazzina a scuola. Era il 2003. Il capo
pagò le sue tasse scolastiche ino alla ine delle superiori. Oggi Cecilia Questo servizio
fotografico è stato
gestisce un negozio di alimentari. Tutte le volte che Kachindamoto va a realizzato con i fondi
trovarla Cecilia la ringrazia di cuore. del Pulitzer Center
for Crisis Reporting.
Da allora il capo supremo Kachindamoto, 60 anni, ha messo ine a un
totale di 2.549 unioni, rimandando a scuola le piccole spose. Ha anche
proibito un rituale di iniziazione per le ragazze che raggiungevano la
pubertà che implicava la perdita della verginità con un estraneo.
La voce di Kachindamoto è una delle tante che si alzano nel mondo
per i diritti delle donne.
“La voce di una donna è una rivoluzione”, recitava uno slogan delle
manifestanti egiziane che protestavano in piazza Tahrir, al Cairo, durante
la campagna contro gli stupri e le molestie sessuali organizzata nel 2013.
Un invito a rompere il silenzio che spesso è lo status quo in Egitto e - come
28 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
INDIA
ELETTRICI
INTREPIDE
La Costituzione indiana,
entrata in vigore
nel 1950, garantisce
il diritto di voto
a tutti i cittadini
senza distinzione
di “religione, razza,
casta, sesso o luogo
di nascita”. In altre
parole, le donne
indiane votano sin
dalla nascita della
repubblica e
continuano a farlo.
Queste donne di
Bengaluru hanno
appena espresso
il proprio voto per
le elezioni parlamentari
del 2019; secondo
un’usanza diffusa
in tutta la nazione
i funzionari elettorali
tracciano un segno
sulle unghie con un
inchiostro indelebile
per impedire che
una persona voti più
di una volta. Le donne
occupano ancora solo
il 14 per cento dei
seggi parlamentari.
Ma da quando
la Commissione
elettorale dell’India
ha dimostrato il movimento #MeToo - nel resto del mondo. Dalla Francia ha stabilito che
in ogni distretto
all’India, dalla Namibia al Giappone, negli ultimi anni le donne hanno parlamentare ci siano
sentito più forte il bisogno di contestare i comportamenti illeciti degli seggi con personale
uomini, accendendo un dibattito globale sul sessismo, la misoginia e le esclusivamente
femminile, in alcuni
dinamiche di potere di cui sono vittime a casa e fuori. Stati il numero
Per molti versi il mondo è ancora dell’uomo ma, dalla politica alle arti, di elettrici è superiore
le donne si stanno impegnando per cambiare le loro comunità. La mis- a quello degli elettori.
sione viene portata avanti su fronti diversi: nelle istituzioni di governo,
nei luoghi di lavoro e a casa, scendendo in piazza a protestare e raccon-
tando pubblicamente la propria storia.
In paesi come il Ruanda e l’Iraq le quote legislative garantiscono una si-
gniicativa presenza femminile in Parlamento. Dal 2003 il Ruanda vanta,
in proporzione, il più alto numero di parlamentari donna del mondo (vedi
DONNE IN AZIONE 29
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
FRANCIA
MADAME
SINDACA
Quando Marième
Tamata-Varin ha
accettato la
candidatura a sindaco
del paesino di Yèbles,
nel 2014, i suoi figli
hanno subito atti
di bullismo e lei è stata
apostrofata con insulti
razzisti e anti-islamici.
È stata la prima volta,
racconta l’immigrata
nata in Mauritania, che
si è sentita etichettare
come “diversa”. Eppure
ha vinto le elezioni
ed è diventata
la prima sindaca nera
e musulmana di Francia.
Dalle sale del municipio
nobilitate dal busto
della Marianna,
il simbolo della Francia
repubblicana, Tamata-
Varin è riuscita
a raccogliere fondi
per costruire una
nuova scuola e per
altri progetti civici.
30 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
il graico a pag. 61). In Malawi e in altri paesi africani in cui le quote rosa
non esistono, il cambiamento viene attivato sul campo, attraverso i capi
Il femminismo donna che promuovono l’emancipazione di donne e bambine.
occidentale Ma cambiare le cose non è facile. La mentalità patriarcale è profonda-
qui non può mente radicata, soprattutto negli Stati autoritari in cui sidare il sistema
funzionare […]
In Africa le comporta gravi rischi, tanto per le donne quanto per gli uomini. A oggi,
donne hanno la parità di genere non esiste. Nazioni come l’Islanda e la Norvegia sono
sempre avuto all’avanguardia e occupano i primi posti del Global Gender Gap Index
ruoli di
comando e stilato ogni anno dal Forum Economico Mondiale (Wef). La classiica,
non li hanno compilata su base demograica, misura il divario di genere in quattro set-
ottenuti tori cruciali: sanità, istruzione, economia e politica. Il Malawi e la maggior
intimidendo
gli uomini, ma parte degli altri paesi dell’Africa subsahariana si collocano nella parte
coinvolgendoli bassa della classiica. Tuttavia, poiché si registrano diferenze signiicative
e convincendoli all’interno di una stessa regione, Ruanda e Namibia si trovano nella parte
[…] Dobbiamo
guardare alta, rispettivamente al sesto e al decimo posto. Il Ruanda ha raggiunto
alle nostre questa posizione grazie soprattutto a una serie di leggi a favore delle donne
tradizioni e approvate dopo il genocidio del 1994 (vedi il servizio a pag. 54)
andare avanti
a modo nostro. La disuguaglianza di genere non è dovuta, né limitata, a ragioni geo-
graiche, razziali o religiose. Il Canada, per esempio, occupa il sedicesimo
posto al mondo, mentre gli Stati Uniti scendono al cinquantunesimo. La
perdita di posizioni, dovuta alla stagnazione del sottoindice della rap-
J OYC E B A N DA
EX PRESIDENTE
presentanza politica, all’aumento del divario di genere negli incarichi
D E L M A L AW I ministeriali e a un calo nel settore dell’istruzione, ha di fatto peggiorato
la classiica dell’America del Nord considerata nel suo complesso.
Il rapporto del Wef è utile per conoscere il grado di inluenza, e le dii-
coltà, delle donne nel mondo e in particolare in Medio Oriente e in Africa,
due vaste regioni che spesso vengono viste come monoliti uniformi, senza
tener conto di diferenze e sfumature che rendono ogni nazione unica.
«In Medio Oriente non c’è un unico tipo di donna», dice l’attrice e regi-
sta libanese Nadine Labaki, che l’anno scorso è entrata nella storia degli
Academy Awards diventando la prima cineasta araba candidata all’Oscar
per Cafarnao - Caos e miracoli, un ilm drammatico sui bambini di strada.
«Ci sono donne molto diverse, e la maggior parte dimostra di avere
una forza straordinaria, anche nelle circostanze più diicili», prosegue.
«Ogni donna combatte a modo suo, che sia all’interno della famiglia o
nei luoghi di lavoro. Ma sempre con grande forza. Quando penso a una
donna del Medio Oriente non la immagino debole e sottomessa. Mai».
Secondo Bochra Belhaj Hamida, parlamentare tunisina, avvocata per
i diritti civili, nonché fondatrice ed ex presidente dell’Associazione tuni-
sina delle donne democratiche, è «da colonialisti» pensare che una donna
araba si accontenti di avere meno diritti di una occidentale. Semplice-
mente, cerca di arrivare a quei diritti adottando un approccio diverso.
In Iran le attiviste continuano coraggiosamente a battersi, attraverso
gesti di protesta individuali, nei social media e nelle loro case, per otte-
nere cambiamenti, tra cui l’abolizione dell’obbligo di indossare l’hijab
imposto dalle autorità della Repubblica islamica. Negli ultimi anni decine
di donne hanno compiuto il gesto simbolico di togliersi il velo in pubblico
facendosi riprendere in video diventati virali con l’hashtag #whitewed-
nesdays. Lo scorso marzo Nasrin Sotoudeh, l’avvocata per i diritti civili
che ha rappresentato in tribunale molte delle donne arrestate, è stata
condannata a 38 anni e sei mesi di prigione e 148 frustate.
Eppure lo scorso ottobre, dopo una campagna di protesta durata anni,
la stessa autorità religiosa che ha condannato le donne per essersi mo-
32 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
strate senza velo ha concesso alle madri iraniane la possibilità di tra-
smettere la loro nazionalità ai igli nati da padri stranieri. Un diritto che
Stati più progressisti del Medio Oriente - come il Libano, dove le donne
sono libere di indossare quello che vogliono - ancora non garantiscono,
malgrado le ripetute pressioni.
I progressi in materia di diritti delle donne non si misurano in base a
segni supericiali come l’abbigliamento, ma valutando principi più pro-
fondi, come la possibilità di scegliere cosa indossare e il poter controllare
e prendere decisioni riguardo ad altri aspetti della propria vita.
Fino a non molto tempo fa le donne e le ragazze dell’Arabia Saudita
avevano bisogno dell’autorizzazione di un tutore uomo per viaggiare,
sposarsi o studiare. Ad agosto scorso sono state introdotte nuove leggi
per allentare questo sistema di custodia legale che considera le donne alla
stregua di minori. Le stesse autorità saudite che nel 2018 hanno abolito il
divieto di guidare per le donne hanno arrestato le attiviste che per prime
si erano battute per quel diritto. Molte di loro sono ancora in prigione e,
stando ai loro familiari, oltre a essere tenute in isolamento sono vittime di
percosse, torture e molestie sessuali. Fra i vari reati, sono accusate anche
di aver preso contatto con organizzazioni internazionali. Il messaggio
è chiaro: in Arabia Saudita i diritti delle donne possono essere elargiti
dalle autorità, ma non conquistati dal basso.
Ma allora quali sono i modi più eicaci per perseguire la parità di ge-
nere? Dalle esperienze di alcuni Stati africani e arabi si ricavano indi-
cazioni interessanti sui modi in cui le donne possono rivoluzionare le
società in cui vivono.
DONNE IN AZIONE 33
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
FRANCIA
INNOVATRICE
DELLA MODA
Maria Grazia Chiuri,
direttrice creativa di
Dior, scoppia a ridere
mentre la responsabile
del reparto sartoria
cerca di sistemare un
capo elaborato. La sua
nomina alla posizione
più prestigiosa della
celebre maison ha fatto
notizia nel mondo
della moda: nei suoi
72 anni di esistenza
Dior non aveva mai
offerto l’incarico a una
donna. Secondo Chiuri,
anche l’alta moda
può rappresentare
un modo di sostenere
i diritti delle donne;
durante una sua sfilata
le modelle indossavano
T-shirt con scritte
come “Sisterhood
is powerful” (La
sorellanza è potente)
o “We should all be
feminists” (Dovremmo
essere tutte
femministe).
34 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
FRANCIA storia precoloniale - fatta di donne in posizioni di potere e sistemi ma-
triarcali, poi messi fuori causa dal patriarcato dei colonizzatori occiden-
TERAPEUTA tali - e a un approccio femminista conciliante.
Saint-Paul de Mausole, «Il cosiddetto femminismo occidentale qui non può funzionare», so-
un monastero dell’XI
secolo in Provenza, stiene, perché, a suo dire, è fondato su un atteggiamento conflittuale.
è anche sede di un «Non otterremo la parità di genere importando modelli stranieri. Qui
istituto psichiatrico; in Africa le donne hanno sempre avuto ruoli di comando e non li hanno
Vincent van Gogh
dipinse opere immortali ottenuti intimidendo gli uomini, ma coinvolgendoli e convincendoli a
quando fu ricoverato dare loro più spazio». E aggiunge: «È una questione di approccio. Noi
qui. Anik Bottichio dobbiamo guardare alle nostre tradizioni e andare avanti a modo nostro».
dirige il laboratorio
di arteterapia riservato Sono state le esperienze della sua vita a forgiare la volontà di Joyce
alle donne con traumi Banda di battersi per i diritti delle donne, prima nell’ambito dello svi-
e problemi. L’arte luppo sociale e successivamente in politica. Ricordando la storia della
«le aiuta a rendersi
visibili, in primo luogo a sua migliore amica, Chrissie Zamaere, che fu costretta ad abbandonare
se stesse e poi agli altri». gli studi dopo la scuola elementare perché i suoi genitori non potevano
36 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
permettersi i sei dollari della retta scolastica, ha creato la Joyce Banda S TAT I U N I T I
DONNE IN AZIONE 37
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
il parto in clinica con l’assistenza medica anziché il tradizionale parto in
casa. Questo è un esempio, spiega, di femminismo che agisce all’interno
di una cultura e si avvale anche del sostegno degli uomini per cambiare.
Noi attiviste
temevamo La popolazione del Malawi, in gran parte rurale, è profondamente
che la conservatrice, aferma Banda, e per quanto in alcune comunità sia in
rivoluzione vigore un sistema di discendenza matrilineare e le donne partecipino alla
riportasse
indietro scelta di un capo uomo, «in questo paese i capi locali sono per tre quarti
le donne, ma uomini e maschilisti», aggiunge. «Non potete immaginare quanto! L’85
è accaduto per cento del nostro popolo vive in comunità rurali, e quindi è soggetto
esattamente
il contrario. alla loro autorità. Per conquistare diritti è necessario coinvolgere i capi e
trasformarli in sostenitori della causa, ed è questo che ho fatto».
Le organizzazioni internazionali peccano di «ingenuità», sostiene
ancora Banda, «quando vengono in Africa sperando di risolvere i nostri
BOCHRA BELHAJ
HAMIDA
problemi. Possono rimanere qui anche vent’anni e ottenere comunque
AV V O C ATA scarsi risultati, perché alcune delle questioni che vogliono afrontare
E PA R L A M E N TA R E ,
sono troppo profondamente radicate nella tradizione». Per cambiare una
TUNISIA
cultura è necessario agire dall’interno.
Kachindamoto, la cui giurisdizione si estende su 551 villaggi e 1,1 mi-
lioni di persone, si considera «una custode della cultura». Eppure, da
quando è diventata capo nel 2003, si è adoperata per cambiare alcune
pratiche tribali, tra cui il rito d’iniziazione che obbligava le ragazze che
entravano nella pubertà a perdere la verginità con degli estranei.
Kachindamoto ha dovuto superare le resistenze, accompagnate a volte
da minacce di morte, non solo di sottocapi e autorità dei villaggi su cui
governa, ma anche di altri capi suoi pari. La sua famiglia è preoccupata
per la sua sicurezza. Alcuni capi anziani l’hanno contrastata, racconta,
sostenendo che «questa cultura ci è stata trasmessa perché la rispettas-
simo. Chi sei tu per cambiarla?». A queste obiezioni lei rispondeva: «Siete
liberi di non intervenire nella vostra area, ma nella mia la situazione
cambierà, che vi piaccia o meno».
Anche suo padre, da capo, aveva tentato di proibire il rito d’iniziazione;
lei c’è riuscita grazie anche alla paura dell’Hiv/Aids in un paese in cui un
adulto su 11, di età compresa tra i 15 e i 49 anni, ha contratto l’infezione.
Kachindamoto ha vietato i matrimoni precoci, rimandando a scuola
le bambine, molto prima del 2015, anno in cui il Malawi ha approvato la
legge che innalza da 15 a 18 anni l’età legale per sposarsi. Nel 2017 anche
la Costituzione è stata emendata in conformità con la nuova legge. Poi-
ché all’inizio la gente non voleva neppure ascoltarla, Kachindamoto ha
escogitato uno stratagemma brillante: ha formato un gruppo musicale
itinerante per lanciare il proprio messaggio contro il matrimonio infan-
tile e i riti d’iniziazione. Da allora ha imposto leggi locali contro queste
pratiche nella propria giurisdizione, esautorando pubblicamente i capi
uomini che continuavano a tollerarle perché il gesto fungesse da esempio
per la comunità. Allo stesso tempo ha promosso all’incirca 200 donne in
posizioni di autorità.
I matrimoni precoci sono collegati alla povertà, così Kachindamoto
cerca di combattere entrambi. Sa che nella sua regione basata sull’agricol-
tura le tasse scolastiche sono uno tra i principali ostacoli che impediscono
alle bambine di proseguire gli studi. «Parlo con i direttori delle scuole per
convincerli a non mandare via le bambine che non pagano, perché se lo
fanno i genitori le fanno sposare subito».
La sua voce non è l’unica impegnata nel cambiamento del paesaggio
culturale del Malawi. Attraverso la Mwanza Traditional Authority del
38 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
distretto di Salima, anche Chalendo McDonald, 67 anni, meglio cono-
sciuta come capo Mwanza, ha proibito i riti di iniziazione sessuale e i
matrimoni precoci. Il capo Mwanza governa su oltre 780 villaggi e circa
900 mila persone di etnia Chewa. Anche lei ha deciso di contribuire alla
trasformazione del Malawi, portando a 320 il totale delle donne che oc-
cupano posizioni di potere nel suo distretto perché, spiega, «i capi donna
si battono per i problemi delle donne».
Ha annullato 2.060 matrimoni precoci, eppure, malgrado i divieti, il
problema non è stato risolto del tutto. Le ho chiesto quando fosse stata
l’ultima volta che aveva salvato una bambina da un matrimonio precoce:
«Ieri. E anche il giorno prima c’era stata una discussione su un altro ma-
trimonio di questo tipo. Succede ancora, purtroppo».
DONNE IN AZIONE 39
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
K E N YA dispetto di una forte opposizione, alle donne tunisine è stato riconosciuto
il diritto di sposare un uomo non musulmano, spazzando via così un tabù
LEADER difuso in tutta la regione. In precedenza era stata approvata una nuova
SCIENTIFICA legge contro la violenza domestica e un’altra aveva permesso alle madri
CEO, ambientalista e di recarsi all’estero con i igli senza avere più bisogno del permesso del
attivista: Paula Kahumbu padre dei bambini. Una nuova legge per la “parità di genere orizzontale
dirige l’associazione e verticale” obbliga tutti i partiti politici a candidare alle elezioni locali
ambientalista keniana
WildlifeDirect. Kahumbu un numero uguale di donne e di uomini. Il provvedimento, che mirava a
spiega ai ragazzi far aumentare la rappresentanza femminile, ha portato le donne a con-
di città che visitano quistare il 48 per cento dei seggi dei Consigli comunali nelle elezioni del
il Nairobi National
Park l’interazione tra 2018. Le donne occupano 79 dei 217 seggi parlamentari della Tunisia, la
le specie, per esempio percentuale (36,4) più alta del mondo arabo.
come le formiche Gli incarichi amministrativi, storicamente assegnati per nomina po-
aiutano le acacie
a difendersi dagli litica, come per esempio il ruolo inluente di presidente del Consiglio
animali erbivori. comunale di Tunisi, adesso sono diventati elettivi.
40 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Le prime elezioni si sono tenute l’anno scorso e la carica di sindaco è K E N YA
andata a Souad Abderrahim, la prima donna a ricoprire questo ruolo da
quando è stato istituito, 160 anni fa. «Il giorno in cui il popolo ha avuto il OPERATRICE
diritto di scegliere, ha scelto una donna», aferma Abderrahim. SOCIALE
Il suo approccio alla gestione del potere ha rappresentato una rottura Dopo aver convinto la
con il passato. Anziché decidere unilateralmente, Abderrahim ha adottato famiglia a farla studiare,
un sistema consultivo allargato a tutti i 60 componenti del Consiglio. In Elizabeth Pantoren si è
laureata, diventando
Tunisia i consigli comunali sono responsabili del governo di una città operatrice di un gruppo
e, per citare le parole di Abderrahim, quello di Tunisi è «come la madre ecologista e paladina
di tutti i consigli», in quanto sovrintende agli altri 350 del paese. «Ho il dell’indipendenza delle
ragazze. Qui mostra
potere di irmare accordi, ma non ne irmerei neppure uno senza discu- a una classe di Karare
terne con i consiglieri», dichiara la sindaca. «La democrazia è inclusione». un contenitore per
La nuova battaglia di Hamida e delle altre attiviste per i diritti civili assorbenti riutilizzabili.
Il messaggio è: nessuna
punta al cambiamento di un’antica tradizione culturale che afonda le ra- deve assentarsi perché
dici nella religione e riguarda i diritti ereditari. Secondo la legge tunisina ha le mestruazioni.
DONNE IN AZIONE 41
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
S TAT I U N I T I
UNA GUERRIERA
IN CUCINA
Personalità di rilievo
nel mondo ad alto
tasso di testosterone
della ristorazione
(è l’unica donna ad aver
ottenuto tre stelle
Michelin negli Stati
Uniti), la chef di San
Francisco Dominique
Crenn ha preso quella
che secondo lei era
una decisione ovvia
e la scorsa primavera
ha annunciato
pubblicamente
di avere un tumore
invasivo al seno.
“A tutte le donne
che hanno compiuto
questo viaggio prima
di me e adesso lo
compiono insieme
a me, il mio cuore è
con voi”, ha scritto
ai suoi 270.000
follower di Instagram.
Le manifestazioni
d’affetto e di
solidarietà che
continua a ricevere
la aiutano ad andare
avanti. «Ho capito
una cosa, sapete?
Sono una donna
forte», ha dichiarato.
«I momenti non sono
sempre felici, ma sono
molto grata per quello
che ho. Essere sempre
sotto i riflettori non
è stato mai il mio
obiettivo principale.
Per me ciò che conta
è combattere fino in
fondo ogni battaglia».
DONNE IN AZIONE 43
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
in materia, le donne ereditano la metà di quello che spetta agli uomini e
metterla in discussione signiica andare contro l’establishment religioso.
«Il punto su cui neppure noi donne siamo tutte d’accordo è la concezione
della famiglia», aferma Hamida. «Loro ne hanno una visione patriarcale».
Con “loro” Hamida si riferisce a persone come Halima Maalej, conserva-
trice religiosa e attivista che, pur appoggiando la maggior parte delle riforme,
è contraria all’eguaglianza dei diritti ereditari. «Perché dovremmo cambiare
GIORDANIA le fondamenta della nostra società e le sue tradizioni?», è la sua obiezione.
Sostenitrice del partito Ennahdha, Maalej ricorda le diicoltà incontrate
EROINA durante i regimi laici di Bourguiba e Ben Ali. Ha lottato molto per trovare una
ANTI-BARRIERE scuola che l’ammettesse con il velo, prima di essere accettata in un istituto
cattolico. «In pratica eravamo ridotte al silenzio».
Dopo essere stata Oggi lei e le sue amiche velate vogliono essere ascoltate. È convinta che la
per dieci anni la voce
più importante parità di diritti ereditari violi la sharia, la legge islamica. L’islamismo non
dell’accessibilità in è però un fronte monolitico e anche tra le sostenitrici di un partito come
Giordania, Aya Aghaby Ennahdha esistono posizioni diverse. Meherzia Labidi è una parlamentare
è morta lo scorso
agosto a 28 anni. di Ennahdha ed ex vicepresidente dell’assemblea legislativa nazionale.
Costretta su una sedia Come Maalej anche Labidi indossa l’hijab e ricorda la repressione religiosa
a rotelle dopo un che le negava una voce prima della rivoluzione, ma le ainità iniscono qui.
incidente d’auto in cui
aveva riportato una Labidi crede che le donne tunisine debbano confrontarsi di più tra di loro.
lesione al midollo «In Tunisia, e nel mondo arabo più in generale, dobbiamo trovare una voce
spinale, Aghaby era di compromesso tra estremiste laiche ed estremiste religiose».
riuscita a studiare
a Berkeley, in California, Labidi è orgogliosa dei progressi delle donne tunisine e del fatto che nel
un ateneo da sempre dibattito su questioni cruciali, come quella della successione, la Tunisia sia
attento ai diritti ancora una volta d’esempio per il resto del mondo arabo.
dei disabili, e aveva
scoperto che si può «Dovunque la democrazia faccia progressi anche le donne conquistano
essere indipendenti diritti, perché si può parlare e agire. Ma nei luoghi privi di democrazia i
anche su una sedia cambiamenti a favore delle donne, quando ci sono, sono imposti dall’alto, da
a rotelle. In un paese
in cui molti luoghi sono chiunque rappresenti l’autorità», aferma Labidi. «Proprio per questo motivo
difficili da visitare le riforme non sono sentite dalla gente. Noi qui stiamo cercando di fare una
se si è disabili – come cosa molto diicile: penetrare nel tessuto sociale del paese».
il Tempio di Ercole ad
Amman, dove era stata Secondo Labidi, «il patrimonio universale» del femminismo può unire le
fotografata a maggio – donne che occupano posizioni distanti nell’ambito dell’attivismo militante
Aghabi era diventata come Hamida e Maalej. Ma questo signiica anche non avere donne occiden-
consulente alla
mobilità e aveva tali che parlino per loro. «Dicono che noi dovremmo avere più libertà, eppure
lanciato il sito non ci è consentito dichiarare ciò che vogliamo. È questa la libertà? È questo
Accessible Jordan. il femminismo?», aggiunge Labidi, che manda un messaggio alle femministe
Grazie al suo impegno,
oggi i suoi connazionali occidentali: «Vi prego, smettete di parlare a nome nostro e per noi».
e i turisti disabili Anche la regista candidata all’Oscar Nadine Labaki crede fortemente nella
dispongono di guide necessità che le donne raccontino le proprie storie. I tre ilm che ha diretto
online per visitare
i luoghi più suggestivi - a partire dal primo, Caramel, del 2007, uno sguardo sulla vita di cinque
e le mete culturali donne libanesi ambientato in un salone di bellezza di Beirut - esplorano temi
più importanti universali come il patriarcato e la povertà. Labaki spiega che Caramel è nato
della Giordania.
da una sua «ossessione personale» e dalla volontà di mettere a confronto gli
stereotipi secondo cui le donne libanesi «sono sottomesse, non riescono a
La fotografa Lynn esprimere la propria personalità, sono a disagio con il proprio corpo, sono
Johnson ha vinto il dominate dagli uomini», con la realtà molto più complessa delle donne forti
premio Eliza Scidmore che la circondano, a partire dalle sue famigliari.
nel 2019. Rania
Abouzeid ha ottenuto Nel ilm Cafarnao, candidato all’Oscar nel 2018, la regista ha rivolto lo
la Nieman fellowship sguardo sui bambini di strada. Nato nel 2013, il progetto era in parte ispirato
e ha pubblicato il libro all’immagine di Alan Kurdi, il bimbo siriano trovato morto annegato su una
No Turning Back:
Life, Loss, and Hope spiaggia turca dopo la fuga della sua famiglia dalla guerra in Siria.
in Wartime Syria. «Mi sono chiesta che cosa avrebbe detto quel bambino se avesse potuto
44 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
parlare. Quanto sarebbe stato arrabbiato dopo tutto quello che gli era suc-
cesso e tutte le cose che aveva subito?». Labaki spiega che per lei è un com-
plimento se qualcuno le dice che nel suo ilm si avverte la presenza di una
donna dietro la macchina da presa. «Questo non signiica che la mia visione
è migliore di quella di un uomo. È solo diversa, l’esperienza è diversa».
Labaki ha voluto realizzare Cafarnao per scuotere le coscienze sulla sofe-
renza dei bambini: «Ho sentito il bisogno di mostrare a tutti cosa succede».
Nel 2016 si è candidata al Consiglio comunale di Beirut. Non è stata eletta.
«A un certo punto diventi un’attivista anche senza volerlo», aferma. «Per
me non è più una questione di scelta, lo sento come un dovere. Non so se
questo mi porterà a fare politica o a inluenzare i cambiamenti come posso».
Chiedendosi in che modo sia possibile operare un cambiamento reale,
Labaki aferma: «Voglio agire alla mia maniera, dalla mia posizione,
usando la mia voce. A volte si può avere più voce di un politico e quando
è veicolato da un ilm, da un dialogo o da un piccolo video, il messaggio
risuona più forte». j
DONNE IN AZIONE 45
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
N E S S U N PA E S E È P E R F E T T Oquando si parla di parità di genere, ma alcuni sono
meglio di altri per le donne. Il Women, Peace and Security Index cerca di valutare queste
disparità globali misurando l’inclusione delle donne nella società, il senso di sicurezza e
l’esposizione alla discriminazione, indicatori chiave della loro condizione. Gli ultimi dati
mostrano che alcuni dei paesi peggiori per una donna hanno fatto passi avanti, ma an-
che che alcuni di quelli ritenuti migliori sono indietro su aspetti cruciali.
VIOLENZE
DIRITTI
PROGRESSI COME LE DONNE VIVONO
NEL MONDO OGGI
DI I R E N E B E R M A N -VA P O R I S, L AW S O N PARKER
E ROSEMARY WARDLEY
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
L’emancipazione in cifre
Tre categorie principali - inclusione, sicurezza e giustizia - sono ripartite
in 11 sottocategorie per valutare la condizione della donna nel mondo.
INCLUSIONE
Livello di partecipazione femminile alle opportunità economiche, sociali e politiche
RAPPRESENTANZA
ISTITUZIONALE
USO DEL
CELLULARE
INCLUSIONE
OCCUPAZIONE
ACCESSO AI
SERVIZI BANCARI
ISTRUZIONE
VIOLENZA
DOMESTICA
SICUREZZA
SICUREZZA
DELLA
COMUNITÀ
VIOLENZA
ORGANIZZATA
PRATICHE
DISCRIMINATORIE
GIUSTIZIA
PREGIUDIZI
VERSO LE FIGLIE
FEMMINE
DISCRIMINAZIONE
GIURIDICA
PAESI CLASSIFICATI
PER PUNTEGGIO
COMPLESSIVO
I numeri ripetuti
indicano ex aequo
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
SICUREZZA GIUSTIZIA
Senso di sicurezza ed esposizione alla violenza Episodi di discriminazione formale e informale
RAPPRESENTANZA
ISTITUZIONALE
USO DEL
CELLULARE
INCLUSIONE
OCCUPAZIONE
ACCESSO AI
SERVIZI BANCARI
ISTRUZIONE
VIOLENZA
DOMESTICA
SICUREZZA
SICUREZZA
DELLA
COMUNITÀ
VIOLENZA
ORGANIZZATA
PRATICHE
DISCRIMINATORIE
GIUSTIZIA
PREGIUDIZI
VERSO LE FIGLIE
FEMMINE
DISCRIMINAZIONE
GIURIDICA
PAESI CLASSIFICATI
PER PUNTEGGIO
COMPLESSIVO
I numeri ripetuti
indicano ex aequo
ULTIMI DATI DISPONIBILI. FONTI: GEORGETOWN INSTITUTE FOR WOMEN, PEACE AND SECURITY E IL PEACE RESEARCH INSTITUTE OSLO
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
VISIONE GLOBALE
Gli 11 indicatori sono Norvegia
0,9
incrociati per ottenere
un valore generale per
ogni nazione (mappa a
destra). Le differenze tra Stati Uniti
0,85
nazioni possono essere
grandi, ma nessuno
raggiunge un 1 perfetto Yemen
o uno 0 assoluto. 0,35
In Iran l’inclusione finanziaria ha In Sud Sudan almeno il 47% L’Afghanistan riserva il 27%
percentuali elevate: più del 90% delle donne ha subito dei seggi alle donne, una
delle donne ha un conto bancario violenza domestica dal percentuale al di sopra
o un altro tipo di conto. partner nell’ultimo anno. della media globale.
I NUMERI 49
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Rappresentanza nelle istituzioni Economie Europa Centrale e Orientale
Nel mondo la quota media di donne nei parlamenti sviluppate* Asia Centrale
nazionali è del 21,5%. Di questo passo, serviranno 52
anni per raggiungere la parità di genere.
Numero 59
di paesi 47 Estremo
Oriente
32 e Pacifico
America Asia
18
Latina Merid.
8 e Caraibi
1 2 Medio
Oriente e Africa
0% 1-10 11-20 21-30 31-40 41-49 50+ Nordafrica Subsahariana
Donne elette nei parlamenti nazionali
America Latina Medio Oriente Asia Meridionale Ruanda Africa Subsahariana Mauritius
e Caraibi e Nordafrica
*27 PAESI, INCLUSI STATI UNITI, CANADA, GLI STATI EUROPEI OCCIDENTALI, AUSTRALIA E GIAPPONE (SECONDO I DATI DI GEORGETOWN, BASATI SUI CRITERI ONU)
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
IN CERCA DI UGUAGLIANZA Figli e pregiudizi
Esami prenatali
e aborti selettivi
DELLA BILANCIA
Un paese
1,15 Cina
Più alta
Leggi discriminatorie e pregiudizi della società possono rendere discrepanza
difficile per le donne avere una casa di proprietà, aprire un conto nel rapporto
tra nascite
in banca, trovare un impiego, avviare un’impresa o comunque
115 maschi
partecipare alla società. Anche in nazioni con leggi che tutelano nati per 100
le donne, la realtà dei fatti può essere molto diversa. femmine
Armenia
Discriminazione giuridica Azerbaigian
Nel mondo, il 90% dei paesi ha una o più leggi che discriminano
le donne. Negli ultimi due anni, 118 paesi si sono mossi per
ridurre la discriminazione giuridica.
Un paese
Media
Peggiore possibile globale Migliore
Economie
sviluppate India
Singapore R.U. Paesi Bassi
Europa Centrale e Orientale
Asia Centrale Bosnia e
1,10
Uzbekistan Erzegovina
Vietnam
Estremo Oriente
e Pacifico
Malaysia Filippine
America Latina
e Caraibi
Haiti Messico
Medio Oriente
e Nordafrica
Arabia Saudita Marocco 1,08 Media
globale
Asia Meridionale
Iran Bhutan
Africa
Subsahariana
Sudan Capo Verde
Norvegia
Norme discriminatorie
Quasi il 75% degli uomini in Pakistan ritiene inaccettabile che
le donne abbiano un impiego retribuito. La disapprovazione
supera il 50% in Bangladesh, Yemen, Iraq, Libia e Afghanistan. 1,05
Tasso
“È perfettamente accettabile che una donna della sua Risposte degli uomini naturale di
famiglia abbia un lavoro fuori casa se lo desidera?”. Si No nascita di
femmina
100%
Yemen Pakistan
Iraq
Libia Bangladesh
Afghanistan
Turkmenistan Indonesia
Media Niger
globale Canada Haiti Ruanda
19,5
Estonia Uruguay
0 Nascita
Economie Europa Centrale America Latina Asia Africa Subsahariana di un
sviluppate e Orientale e Caraibi Merid. maschio
Asia Centrale per ogni
Estremo Oriente Medio Oriente femmina
e Pacifico e Nordafrica 1,0
I NUMERI 53
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
DI R A N I A ABOUZEID
IL PAESE DELLE
DONNE
Nel Ruanda rimasto senza uomini,
la tragedia e la necessità hanno creato
possibilità che sembravano inimmaginabili.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Cynthia Ikirezi (al centro)
scherza con le sue
colleghe capoclasse alla
Gashora Girls Academy
in Ruanda. Istruire
le ragazze e prepararle
a ruoli di primo piano
sono priorità del governo
per emancipare le donne.
55
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
I è un posto inquietante, uno dei
I L M U S EO DE L G E NOC I D IO DE L RUAN DA
monumenti della capitale Kigali che ricordano i 100 giorni dell’atroce
conflitto tribale del 1994. L’orrore si scatenò quando gli estremisti Hutu
accusarono i ribelli Tutsi di aver abbattuto un aereo con a bordo il pre-
sidente del Ruanda, Juvenal Habyarimana, e il presidente del Burundi,
Cyprien Ntaryamira. Habyarimana, come l’85 per cento circa della po-
polazione ruandese, era Hutu. Le tensioni seguite a quell’incidente mor-
tale esplosero in una follia omicida che provocò la morte di un milione
di Tutsi. Anche migliaia di Hutu restarono uccisi. Fu denunciato lo stu-
pro di un quarto di milione di donne, e più di 95 mila bambini rimasero
orfani. Quando il conflitto finì, la popolazione superstite, circa sei milioni
di persone, era in stragrande maggioranza femminile.
I visitatori del museo Campaign Against Genocide attraversano sette
gallerie in penombra, tra immagini e video strazianti e mappe alle pareti,
prima di emergere nella luce al neon della liberazione nelle ultime due
stanze. Il museo sorge nel cuore amministrativo della capitale, vicino al
Parlamento e di fronte alla Corte suprema, istituzioni che sono state
trasformate per sempre dalle atrocità.
Alice Urusaro Karekezi ricorda quei giorni bui e i dubbi su come il Ruanda
avrebbe potuto andare avanti. Avvocata per i diritti umani, nel 1977 ha gui-
dato la campagna per perseguire gli stupri come crimine di guerra, e nel
1999 ha contribuito a fondare il Center for Conflict Management.
«La maggioranza dei morti erano uomini», dice. «La maggioranza dei
profughi, uomini. La maggioranza dei carcerati, uomini. Chi poteva
mandare avanti il paese?».
Spinte dalla tragedia, dalla necessità, dal pragmatismo, le donne - fino
all’80 per cento della popolazione superstite del Ruanda - si sono fatte
avanti per riempire il vuoto di potere. Aiutati dai gruppi femminili della
56 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
società civile, i legislatori hanno introdotto alcune delle politiche più Dal 2003 la Costituzione
favorevoli alle donne del mondo. del Ruanda ha imposto
che le donne occupino
Nel 1999, stravolgendo le tradizioni, alle donne è stato permesso di il 30% delle cariche
ereditare la proprietà in assenza di un testamento, rendendo proprieta- elettive. Oggi, con
rie terriere le figlie di agricoltori che erano state diseredate a favore dei 49 donne in Parlamento
(33 nella foto), la cifra
fratelli. Altre riforme hanno consentito alle donne di usare la loro terra è arrivata al 61%,
come garanzia per ottenere prestiti e di aprire conti bancari senza il per- la più alta del mondo.
messo del marito, il che incoraggiava ulteriormente l’indipendenza fi- Quattro dei sette
seggi della Corte
nanziaria. L’istruzione è stata agevolata per permettere a un numero suprema sono
maggiore di ragazze di frequentare il college e sono stati creati incentivi occupati da donne.
perché studiassero materie tradizionalmente riservate ai maschi.
Il Ruanda si è trasformato da nazione che trattava le donne come beni
di proprietà, la cui funzione principale era fare figli, a una nazione che
obbliga per Costituzione a riservare almeno il 30 per cento delle posizioni
governative alle donne. Dal 2003, il Ruanda ha sempre avuto il numero
proporzionalmente più alto di parlamentari donne al mondo: oggi il 61
per cento nella Camera bassa. Quattro dei sette giudici della Corte Su-
prema della nazione sono donne, compresa la vicepresidente.
La presidenza resta nelle mani degli uomini - dal 2000 la carica è stata
ricoperta da Paul Kagame, ex comandante militare il cui esercito pose
RUANDA 57
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Dopo il genocidio del
1994, l’avvocata Alice
Urusaro Karekezi
si è battuta perché la
violenza sessuale fosse
punita come crimine di
guerra. Lei e molte altre
hanno lasciato lavori
all’estero per tornare in
patria. «Siamo rientrate
per costruire», dice
Karekezi, qui ritratta
nella sua casa di Kigali.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
fine al genocidio - ma le donne occupano 13 dei 26 seggi nel Consiglio dei
ministri. Kagame, considerato da alcuni autoritario, da altri un visiona-
rio, con il suo Rwanda Patriotic Front ha guidato la spinta a formare una
nuova identità nazionale che cancellasse qualsiasi cenno a Hutu e Tutsi
e ha fatto passi da gigante verso l’uguaglianza di genere.
Nata profuga
in Tanzania in una famiglia
che era sfuggita alla persecuzione dei Tutsi nel 1959, Emma Furaha Ru-
bagumya ricorda che suo nonno sgridava suo padre perché le aveva per-
messo di iniziare le superiori invece di sposarsi. Suo nonno, spiega, te-
meva che «non sarebbe diventata una brava donna», se avesse continuato
gli studi anziché trovare un marito e avere figli. La “grande battaglia” tra
i due uomini prima che lei si iscrivesse all’università fu un altro episodio
«che non posso scordare della mia vita».
Oggi, Rubagumya, 52 anni, è una parlamentare al primo mandato.
Eletta nel 2018, guida la Commissione per le Politiche di genere in Par-
lamento. Suo nonno, morto nel 1997, non è vissuto abbastanza per vederla
eletta parlamentare, ma ha conosciuto suo marito e le sue tre figlie.
Lei ricorda che durante i litigi riguardo alla sua istruzione, sua madre
non intercedeva per lei perché, «per come era impostata allora la società,
non poteva opporsi al suocero per prendere le mie parti». Sua madre e le
sue nonne erano «semplici donne del villaggio, che coltivavano la terra
e si prendevano cura dei bambini. Non erano mai andate a scuola». Oggi,
però, dice, «anche molte donne del villaggio vedono l’istruzione delle
figlie come una priorità assoluta».
Justine Uvuza ha guidato la sezione legale del ministero per le Politiche
di genere e la Famiglia e, tra le altre cose, ha avuto il compito di identi-
ficare le norme discriminatorie dal punto di vista del genere da emendare
o abrogare, come una legge che proibiva alle donne di lavorare di notte.
Un’altra legge, oltre a proibire alle donne di entrare nei corpi diplomatici,
sanciva che una donna era “parte della proprietà” di un uomo che diven-
tava diplomatico. I cambiamenti nelle normative hanno anche portato
alla fondazione di un ufficio per il monitoraggio sulla parità di genere,
volto a promuovere e supervisionare le iniziative in questo campo. Le
La maggioranza donne in Parlamento hanno fatto pressione per approvare provvedimenti
dei morti erano
uomini. contro la violenza di genere che penalizzavano lo stupro coniugale e nel
La maggioranza 2016 per modificare la legge di successione in modo da permettere alle
dei profughi, vedove senza figli di ereditare il patrimonio del coniuge.
uomini.
La maggioranza I cambiamenti post-genocidio sono avvenuti a causa dell’assenza di
dei prigionieri, uomini ma, come dice l’avvocata per i diritti umani Karekezi, anche «in
uomini. base a una visione politica». Le donne sono state ricompensate per aver
Chi poteva
mandare rifiutato di proteggere gli uomini, parenti compresi, coinvolti nel geno-
avanti il paese? cidio, e per aver testimoniato contro i loro stupratori. Le politiche a favore
delle donne, dice Karekezi, riconoscevano anche il ruolo precoloniale
della donna nel processo decisionale, quando i re del paese ascoltavano
ALICE
il consiglio delle madri e le donne della campagna tenevano insieme le
URUSARO comunità mentre gli uomini erano lontano a pascolare il bestiame.
KAREKEZI
AV V O C ATA
DEI DIRITTI
per le donne, almeno in ambito
I V A L O R I E L E A S P E T TAT I V E D E L R U A N D A
UMANI pubblico, sono cambiati nel corso di una generazione. Con l’ingresso nel
60 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
IL SESSO DEL POTERE
Le donne rappresentano circa la metà
Le elezioni amplificano il vantaggio
La Costituzione del 2003 del Ruanda,
seguita al conflitto, impone che il 30%
dei seggi del Parlamento siano riservati
60-64%
di donne
tra gli
eletti
alle donne. L’anno scorso le donne hanno
della popolazione mondiale, ma occupano
vinto il doppio delle cariche, e oggi
meno di un quarto delle cariche politiche. rappresentano il 61% degli eletti.
Il Ruanda rappresenta un’eccezione, e ha
proporzionalmente più donne al potere
55-59
di qualsiasi altro paese (seguito da Cuba
e dalla Bolivia). Ma la parità politica,
sia con le nomine sia con le elezioni,
resta un obiettivo sfuggente in tanti paesi.
50-54
35-39
Asia
Ruanda
30-34
America
del Sud Australia
e Oceania
Africa
25-29
20-24
15-19
10-14
NOTA: NEI GOVERNI BICAMERALI SONO MISURATI SOLO I DATI DELLA CAMERA BASSA. DATI SULLA
LEGISLATURA NAZIONALE: LUGLIO 2019. DATI SULLA LEGISLAZIONE: MARZO 2019.
KENNEDY ELLIOTT, STAFF NIGM. FONTI: ZEINA HILAL, UNIONE INTERPARLAMENTARE; BANCA MONDIALE. 61
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
I N A LT O A S I N I S T R A
La società ruandese
si aspetta che le donne
lavoratrici continuino
a portare avanti i lavori
domestici, sostiene
Redempter Batete,
esperta di questioni
di genere dell’UNICEF
e madre di due figli,
Aaron (a sinistra) e Abel.
I N A LT O A D E S T R A
Il Rwanda Women’s
Network offre spazi
sicuri alle donne
per passare del
tempo insieme e
acquisire competenze
professionali. Nel
distretto orientale
di Mugesera,
Nyirabizeyimana
Immaculee (a destra)
impara a realizzare
dei sandali.
IN BASSO A DESTRA
Le donne guidano
gli sforzi di sviluppo
economico del Ruanda,
dice la ministra per
le Politiche di genere
e la Famiglia, Solina
Nyirahabimana.
«Le donne hanno
cambiato la narrazione»,
aggiunge.
IN BASSO A SINISTRA
Anne Mazimhaka (a
sinistra) ha contribuito a
fondare Illume Creative
Studio per modificare la
percezione del Ruanda
- in particolare quella
che emerge sul web
- con lo sviluppo di
contenuti di marketing,
film e organizzazione
di eventi.
62 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
RUANDA 63
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
governo di un gran numero di figure come Ruba-
gumya, il loro impatto ha dato un grande impulso
Non ci siamo all’elaborazione di leggi e politiche. Agnes Nyi-
ancora al nawumuntu, 39 anni, è presidente di una coope-
100 per cento. rativa di 160 donne per la coltivazione del caffè
Cambiare
la mentalità nel distretto orientale di Kayonza. Prima del ge-
non è una nocidio, dice, la lista di cose che le donne non
cosa che si potevano fare, compreso coltivare il caffè, era
fa dal giorno
alla notte. infinita. «Per noi esisteva solo un’attività: farci
mettere incinta e avere bambini». Nyinawumuntu
ne ha cinque e, anche se il marito lavora nell’agri-
coltura, è lei quella che più contribuisce a mante-
EMMA FURAHA
R U B A G U M YA
nere la famiglia. Vedere donne in Parlamento,
PRESIDENTE, dice, «ci dà fiducia e orgoglio. Mi rendo conto che,
C O M I TAT O P E R
se lavoro sodo, posso arrivare lontano».
LE POLITICHE
DI GENERE
Il quadro legale e politico ruandese a favore
della parità di genere e il numero di donne al
potere sono impressionanti, ma i dati nascon-
dono anche una verità meno univoca sui limiti
delle leggi nel portare il cambiamento.
Le donne ruandesi non sono scese in piazza
per i loro diritti; li hanno conquistati con l’a-
zione legislativa e si aspettavano che le riforme
permeassero l’intera società. Eppure, né Ruba-
gumya, la parlamentare, né Uvuza, ex respon-
sabile della divisione legale del ministero per le
Politiche di genere e la Famiglia, credono che
la società sia cambiata tanto da rendere super-
flua la quota del 30 per cento per assicurare una
robusta presenza femminile in Parlamento.
«Non ci siamo ancora al cento per cento», dice
Rubagumya. «La mentalità non si cambia dal
giorno alla notte». Questo si nota soprattutto
nei rapporti di genere all’interno delle famiglie, che secondo Uvuza non
sono cambiati quanto le politiche governative. A suo avviso, il potere di
una donna ruandese, per quanto grande possa essere in pubblico, finisce
davanti alla porta di casa: «Gli uomini non abbandonano le loro vecchie
abitudini».
Anche i mariti delle parlamentari, dice Uvuza, si aspettano che le mo-
gli «si assicurino che le loro scarpe siano lucidate, le loro camicie stirate».
Il prossimo passo, dice Mary Balikungeri, direttrice e fondatrice del
Rwanda Women’s Network, è concentrarsi sugli uomini e sul «modo di tra-
sformare le nostre famiglie, i nostri mariti. Non possiamo cambiare davvero
Rania Abouzeid è se questi uomini non cambiano il loro modo di vedere le cose», dice.
autrice di No Turning Il ministro per le Politiche di genere e la Famiglia, Solina Nyirahabi-
Back: Life, Loss,
and Hope in Wartime mana, è d’accordo sul fatto che in 25 anni passati a smontare gli stereotipi
Syria. Scrive di Medio di genere dicendo alle donne quello che possono fare, «gli uomini sono
Oriente e Asia del Sud stati lasciati fuori» dal dibattito. Sostiene che il suo ministero abbia un
da più di 15 anni.
La fotografa Yagazie piano più ambizioso: prevenire che la discriminazione venga seminata,
Emezi si occupa instillando i principi dell’uguaglianza di genere nei bambini.
delle storie delle donne In un circolo doposcuola nel distretto di Kamonyi, ragazze e ragazzi
africane e di temi
come salute, sessualità, mettono in scena commedie basate su ciò che hanno imparato sulla lotta
scolarizzazione e diritti. agli stereotipi di genere. Nel corso di una di queste rappresentazioni, un
64 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
ragazzo mette in discussione la decisione di sua madre di dare la priorità Vestine Mukeshimana
alla sua istruzione rispetto a quella della sorella, sostenendo che può ha trasportato persone
a bordo della sua moto
aiutarla nelle faccende domestiche e che questo compito non dovrebbe a Kigali per oltre
ricadere solo sulla ragazza. Per Redempter Batete, 39 anni, una speciali- un decennio. Quando
sta di pari opportunità all’Unicef, insegnare ai bambini i diritti delle ha cominciato la sua
attività, i colleghi
donne è il prossimo passo. l’hanno incoraggiata,
Il Ruanda ha intrapreso da diversi anni un esperimento il cui punto di mandandole clienti.
partenza - il genocidio - si spera non si ripeta più. Kigali ha creato la In Ruanda è normale,
dice, sostenere le
struttura legislativa per aiutare le donne a esprimere il loro potenziale e imprenditrici donne.
ora sta lavorando alla loro emancipazione nel contesto domestico, ma è
possibile ottenere un cambiamento senza una robusta applicazione
dall’alto verso il basso?
Rubagumya, la parlamentare, conosce bene la sofferenza di sentirsi
emarginate e impotenti. La sua famiglia è tornata in Ruanda nel 1997.
Armata di diploma e zelo, sentendosi finalmente a casa, si è data da fare
per cambiare il suo paese, prima dal ministero dell’Istruzione e adesso
come parlamentare. È fiera della strada fatta e guarda al futuro: «Abbiamo
la cornice, abbiamo le politiche, abbiamo le leggi, abbiamo meccanismi
per farle rispettare, ma dobbiamo andare ancora avanti fino a quando
saremo del tutto liberi da ogni squilibrio». j
RUANDA 65
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Qual è stato il suo momento di svolta?
DOLORE MI HA COSTRETTA
A CRESCERE.
Ilaria Cucchi
Dal 2009 lotta affinché venga fatta luce
sulla morte del fratello Stefano, deceduto
in ospedale mentre era in custodia cautelare
per un reato minore. La vicenda giudiziaria,
che ha portato alla sbarra carabinieri,
medici, infermieri e agenti di polizia
ATTIVISTA PER I DIRITTI UMANI penitenziaria, non è ancora conclusa.
66 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Qual è stato il suo momento di svolta?
“HO TROVATO
abilità particolare pupe acquatiche,
era sensato, ma l’idea bellezze acquatiche
che quella posizione e cose del genere.
di prestigio e potere Già allora sollevai
in classe fosse riservata la questione: cosa
a qualcuno solo perché
per caso era nato
maschio era davvero
IL penserebbero
gli astronauti se
cominciaste a chiamarli
C OR A GGIO”.
strana. Così, assalita astro-fusti o astro-
da una vampata maschioni? Ma alla fine,
di indignazione, dissi con un po’ di senso
alla maestra: «Questa dell’umorismo e
cosa non ha senso». Nelida E. Jean-Baptiste Pellot,
restando concentrate
Era la prima volta membro di Women of Impact,* è sul nostro lavoro di
che alzavo la voce mediatrice culturale specializzata scienziate, siamo andate
contro il sessismo. in problemi abitativi. avanti e il successo della
Tempo fa ho tentato il suicidio,
Non funzionò, ma fu vedevo tutto buio, ma in qualche
squadra ha contribuito
un momento che modo, in ospedale, ho trovato a spianare la strada
non dimenticherò mai. il coraggio e la voglia di vivere. alle donne astronaute.
*NATIONAL GEOGRAPHIC’S WOMEN OF IMPACT, UNA COMMUNITY IN CUI LE DONNE CONDIVIDONO LE LORO STORIE: ON.NATGEO.COM/WOMENOFIMPACT.
LE INTERVISTE SONO STATE MODIFICATE PER MOTIVI DI SPAZIO E CHIAREZZA. LE RISPOSTE ITALIANE SONO STATE RACCOLTE DA ALESSANDRA CLEMENTI
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
“C A PIR E CHE
APPARTENGO
A ME S T E S S A”.
Alicia Garza, da tempo impegnata nella difesa
dei diritti dei lavoratori e delle donne,
si è unita ad altre due donne per organizzare
la protesta contro la violenza della polizia
attraverso il movimento #BlackLivesMatter.
La mia svolta più recente è aver capito che
appartengo a me stessa. A volte, in una posizione
come la mia, ti vengono chieste tante cose: tempo,
energia, sentimenti. E quello che ti viene chiesto è
sempre più di quello che tu ragionevolmente riesci
a dare. Perciò devi dare la priorità prima di tutto
a te stessa e a ciò di cui hai bisogno per stare bene.
EMMA
Î PAOLA
GONZÁLEZ CORTELLESI
C O F O N DAT R I C E D O N N A D I S P E T TAC O L O
DEL MOV I M EN T O A T U T T O T O N D O,
M A RCH FOR OU R LI V ES O LT R E C H E AT T R I C E
E AT T I V I S TA L G B T Q E C A N TA N T E
(H A ESOR DITO
CON RENZO ARBORE
A D A PPENA 13 A NNI)
È A N C H E AU T R I C E
D I S C E N E G G I AT U R E
E P R E S E N TAT R I C E T V.
Sono sempre stata
piuttosto consapevole
di chi sono, ma ora ci
sono anche cose come il
discorso We call BS, che
mi ha fatta conoscere
a livello nazionale, Nella corso della mia
che sono diventate una vita il momento di
parte importante della svolta è coinciso con
mia vita. Ho iniziato a la nascita di mia figlia.
mettere in discussione Nel lavoro è accaduto
la mia sessualità in prima quando, da giovane,
superiore, poi ho fatto mi sono resa conto
coming out, altra tappa che sarei stata in
importante della mia grado di guadagnarmi
vita. Ma credo di essere da vivere con il mio
sempre stata molto a mestiere, che è
mio agio nella mia pelle. la mia passione.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Dopo un terribile
caso di violenza
avvenuto
a New Delhi
che ha sconvolto
l’India, le donne
indiane si sono
mobilitate,
ottenendo
più protezione
contro le
molestie, fisiche
e verbali, nei
luoghi pubblici.
RIPRENDERSI
LA CITTÀ
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
DI N I L A N JA N A BHOWMICK
71
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
L
LE S E I R AGA ZZE S I DI S PONGONO IN S E MIC E RC HIO. Qualcuna si aggiusta
la tunica o si sistema la sciarpa. Hanno scelto di indossare i jeans anziché gli
shalwar, i pantaloni larghi prediletti dalla tradizione indiana; una ribellione
piccola ma importante per un gruppo di giovani cresciute in uno slum della
zona sudorientale di Delhi. Da tempo sto seguendo come giornalista i loro
progressi nell’ambito di Gendering the Smart Safe City, un’iniziativa per
sensibilizzare il pubblico sul tema della sicurezza delle donne nelle città
indiane, e adesso - siamo all’inizio del 2019 - ho portato alcuni visitatori stra-
nieri a sentire che cosa hanno da dire.
«Possiamo cantare la nostra canzone?», chiede una di loro.
Certo, rispondiamo. Le ragazze cambiano postura e atteggiamento: piedi
larghi, testa alta, niente sorrisi di circostanza. Ci guardano dritto negli occhi,
cominciano a battere il tempo - un hip-hop scandito con le nocche, le mani, FOTO PRECEDENTE
gli schiocchi delle dita - e attaccano il loro rap, che in hindi ha un effetto Una donna cammina
particolarmente incisivo: a New Delhi vicino
al luogo dello stupro
Dillo forte assieme a me. di gruppo del 2012
Questa città è per te e per me. che ha scatenato
Non appartiene a nessuno. proteste in tutto
il paese. Il governo
Ho 42 anni, ho una famiglia mia e da quasi vent’anni giro l’India in lungo ha risposto accelerando
e in largo, solitamente da sola. Le storie che mi raccontano le donne, e le i tempi delle udienze
storie quotidiane che vivo io stessa, sono quelle di una società in cui lo spazio per aggressione e
istituendo un fondo
pubblico è stato “marcato” come territorio maschile. per iniziative legate
Ricordo che da adolescente cercavo di rendermi invisibile mettendomi alla sicurezza.
abiti di una taglia più grande; cercavo di nascondermi per evitare le attenzioni
importune degli uomini. Vent’anni dopo, da lavoratrice professionista, con-
tinuo a nascondermi ogni volta che guido la mia automobile, sprofondando
nel sedile per evitare gli sguardi invadenti degli uomini.
72 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Le statistiche sulla sicurezza per le donne in India sono atroci: dal casel-
lario giudiziario risulta che nel 2011 sono stati commessi 228.650 reati contro Usha Vishwakarma
insegna tecniche
donne, tra cui omicidi, stupri, rapimenti e molestie sessuali. Secondo un’in- di autodifesa a un
dagine internazionale, quell’anno l’India era al quarto posto nella classifica gruppo di studentesse
dei paesi più pericolosi per le donne, preceduta da Afghanistan, Repubblica di Ramgarh, località
rurale del Rajasthan.
Democratica del Congo e Pakistan. In India il trattamento riservato alle donne Dopo aver subito
in pubblico è causa di frustrazione da generazioni; ma il caso di Jyoti Singh, un’aggressione non
nota come Nirbhaya, ha spezzato qualcosa: l’atavica disposizione ad accettare perseguita dalla polizia
nonostante la sua
che il pericolo faccia parte della vita quotidiana di una donna. denuncia, Vishwakarma
Nirbhaya significa “senza paura” in hindi. Nel 2012 il caso di questa giovane ha deciso di fondare
studentessa di medicina ha fatto il giro del mondo: Jyoti è stata violentata il gruppo Red Brigade,
che organizza
da sei uomini ubriachi, che alla fine l’hanno penetrata con una spranga e marce, campagne
buttata giù dal pullman sul quale l’avevano stuprata. In seguito all’aggres- di sensibilizzazione
sione la ragazza è morta e i suoi assassini (tutti tranne un minorenne) sono e corsi di autodifesa.
stati arrestati e condannati a morte; un evento insolito in un paese in cui un
R I P R E N D E R S I L A C I T TÀ 73
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Il modo in cui
la società
indiana
ha reagito
all’aggressione
di Nirbhaya è
stato notevole:
giorni e giorni
di cortei
in cui le donne
protestavano
al grido
di “libertà
senza paura!”.
Proteste che
potrebbero
aver creato
le premesse
per un vero
cambiamento
per le donne
dell’India.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
R I P R E N D E R S I L A C I T TÀ 75
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
solo caso di stupro su quattro si conclude con una condanna. Ma più notevole
è stato il modo in cui la società indiana ha reagito alla violenza su Nirbhaya:
giorni di cortei di donne che sfilavano al grido di “libertà senza paura!”, pro-
teste che potrebbero aver creato le premesse per un vero cambiamento.
Da allora enti locali e nazionali hanno stanziato fondi per incrementare
progetti a favore della sicurezza delle donne. Nel 2013 il governo ha destinato
145 milioni di dollari a nuove iniziative, mentre il governo attuale ne ha pro-
messi quasi il triplo per trasformare otto grandi città, tra cui Delhi, in luoghi
più sicuri, meglio illuminati e possibilmente più solidali verso le donne.
Le prime fasi del percorso sono già state avviate: la polizia di Delhi offre
alle donne corsi gratuiti di autodifesa della durata di 10 giorni e gli istruttori
vanno nei quartieri per fornire “addestramento a domicilio” ai gruppi più
numerosi. Nello Stato meridionale del Kerala sono nate invece squadre di
sole poliziotte (dette Pink Police, la polizia rosa) per pattugliare le strade e SOPRA
rispondere alle chiamate d’emergenza delle donne. Agenti della Pink Police
Il rosa è anche il colore che contraddistingue i servizi riservati alle donne (Polizia Rosa) del Kerala
nel settore dei trasporti pubblici urbani, come i risciò a motore rosa, che alle prese con il caso
di un uomo che si è
avrebbero dovuto essere guidati da sole donne ma che oggi, per mancanza introdotto illegalmente
di personale femminile, sono condotti anche da uomini previa autorizza- in un alloggio per
zione della polizia. In metropolitana ci sono carrozze per sole donne, men- sole donne di
Thiruvananthapuram.
tre ai controlli di sicurezza ci sono file separate in cui le donne possono stare Nate nel 2016, le
alla larga dagli uomini che, come spesso accade, si fanno troppo vicini. squadre femminili della
Confesso che tutto ciò mi ispira sentimenti contrastanti. Segregazione città comprendono
32 agenti che si
di genere organizzata dallo Stato? È davvero questo l’unico modo per far occupano di denunce
sì che le donne si sentano a proprio agio nei luoghi pubblici? Poi, però, vedo in cui sono coinvolti
gli hashtag delle campagne intraprese dalle donne indiane e mi rallegro: donne e bambini
e sono specializzate
#TakeBackTheNight, riprendiamoci la notte, un’iniziativa globale che ha in casi che richiedono
visto gruppi di donne coraggiose camminare insieme per la strada di sera, assistenza psicologica
e #MeetToSleep, che l’anno scorso ha riunito 600 donne di tutto il paese e arbitrati.
per dormire all’aperto, come spesso amano fare gli uomini indiani. SOTTO
È difficile cambiare la percezione dell’uomo indiano, che vede la donna La Camminata delle
come un’intrusa nello spazio pubblico. Difficile, ma non impossibile. Il rap donne a mezzanotte,
delle ragazze di Delhi ora è su YouTube: basta cercare Khadar ki Ladkiyan iniziativa inaugurata
nel 2013 a Delhi.
(Ragazze del Khadar) per vedere queste donne che si prendono sotto braccio Oggi il progetto punta
per la strada e rivolgono alla videocamera il proprio sguardo intenso. a riconsegnare gli spazi
Ascoltateci, è forte e chiaro. pubblici alle donne
nelle ore piccole,
Siamo coraggiose, non abbiamo paura. consentendo loro
Il video non ha raccolto un numero enorme di visualizzazioni, ma molti di esplorare la città
dei commenti ammirati sono stati lasciati da uomini. «Non è che sia sem- senza paura. L’evento
viene organizzato
pre coraggiosa», ha detto Ritu, una delle donne protagoniste del video. «A ogni mese su Facebook
volte sono anche spaventata. Ma sono più arrabbiata e indignata». e richiama di solito
Ritu ci ha anche raccontato questa storia. Alcune di loro, in metropolitana, dalle quattro alle dodici
o più partecipanti.
si sono accorte che un uomo alle loro spalle le stava riprendendo con il cellu-
lare. Non stavano cantando né rappando, né cercando di attirare l’attenzione;
si trovavano semplicemente nella metro ed erano donne. Gli altri passeggeri
La giornalista
facevano finta di non vedere, hanno distolto lo sguardo. Le ragazze hanno Nilanjana Bhowmick
affrontato l’uomo: gli hanno strappato di mano il telefono, si sono tolte i vive a New Delhi e si
sandali e li hanno usati per colpirlo. Ma alla fermata successiva, prima che occupa principalmente
di emancipazione
potessero denunciarlo alla polizia, lui è saltato giù ed è scappato via. Certo, e politiche femminili.
ammette Ritu, una dinamica di questo tipo non è l’ideale; ma spesso la pre- La fotogiornalista
occupazione per la propria incolumità prevale sul senso di ciò che è giusto o Saumya Khandelwal
vive anche lei a Delhi
sbagliato. «Come ti comporteresti sapendo che a nessuno importa di ciò che e si occupa di temi
ti accade? Una fa quello che le sembra giusto sul momento». j ambientali e di genere.
76 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
R I P R E N D E R S I L A C I T TÀ 77
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Qual è la cosa più importante che deve
cambiare per le donne nei prossimi 10 anni?
SEMPRE PIÙ
DEVONO
DONNE
RICOPRIRE
RUOLI
POTERE.
DI
78 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Qual è la cosa più importante che deve
cambiare per le donne nei prossimi 10 anni?
“ESSERE
uomini. Nelle università dalla mentalità legata
ci sono più donne al patriarcato.
di quante ce ne siano Le donne devono
mai state, e in molte essere maggiormente
discipline sono più capaci di fare squadra,
numerose degli uomini.
A un certo punto
dovremo preoccuparci
GIUDICATA di mettersi assieme
per combattere
le battaglie comuni
PER IL MERITO”.
del perché non ci senza fare troppi
vadano più i ragazzi. distinguo. Bisogna
riuscire anche
a coinvolgere
Sylvia Earle è oceanografa ed explorer-in-residence gli uomini nel portare
di National Geographic. Il suo impegno per la avanti queste
salvaguardia degli oceani le è valso il titolo di battaglie, perché
“Eroina per il pianeta” di Time. quando le donne
Pari opportunità. Essere giudicate in base al merito.
A cambiare non deve essere solo il modo in cui
riescono ad acquisire
gli uomini considerano le donne, ma anche come le nuovi diritti è il paese
donne considerano se stesse. Comincia tutto da noi. intero che ci guadagna.
80 LE INTERVISTE SONO STATE MODIFICATE PER MOTIVI DI SPAZIO E CHIAREZZA. LE RISPOSTE ITALIANE SONO STATE RACCOLTE DA ALESSANDRA CLEMENTI.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
“PARI BENEFICI.
È UNA
NECE S SI TÀ”.
Î
Alex Morgan è stata medaglia d’oro olimpica
nel calcio, due volte giocatrice dell’anno
per la U.S. League, campionessa del mondo
2015 e 2019. Si batte per la parità di retribuzione
tra sport maschili e femminili.
Il cambiamento più importante sarà avere più donne
ai vertici e nei ruoli di potere, dove potranno attuare
politiche che portino a cambiamenti duraturi.
Ciò significa che le donne devono essere pagate
un dollaro per ogni dollaro pagato agli uomini e che
ci siano pari benefici di maternità e paternità per
chi vuole mettere su famiglia. È una necessità.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
LA STRAGRANDE MAGGIORANZA degli scienziati
famosi è di sesso maschile, e lo è anche il 96,7 per cento dei Premi
Nobel. Secondo un rapporto ONU oggi le donne nel campo
della ricerca scientifica sono meno del 30 per cento. “Man mano
che si salgono i gradini della piramide gerarchica diminuisce la
partecipazione femminile e quando si arriva ai vertici, anche dei processi
decisionali, le donne sono davvero poche”, conclude il rapporto.
DOVE SONO LE
DONNE
NELL A
DI A N G E L A SAINI
ILLUSTRAZIONI DI L A U R E N BREVNER
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
OVUNQUE, E CI SONO
SEMPRE STATE
1. 2. 3.
4. 5. 6.
7. 8. 9.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
«Ogni tanto dovevo fare la prepotente», dice JoAnn Morgan parlando
dei suoi 45 anni di carriera alla NASA. Morgan, responsabile della stru-
mentazione, era l’unica donna nella sala di controllo del Kennedy Space
Center durante il lancio di Apollo 11 nel luglio 1969. Cinquant’anni dopo,
le donne incontrano ancora molti ostacoli per afermarsi nella scienza.
Ma quelle che vi presentiamo qui, e i risultati che hanno ottenuto, impres-
sionano e ispirano ancora oggi. Alcune non hanno avuto il credito che
meritavano a tempo debito, ma per fortuna oggi la storia ne ha memoria.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
U
U N A R A G A Z Z A M I AV V I C I N A mentre mi preparo ad andare a casa dopo
aver tenuto una conferenza su Inferior, il libro in cui documento la storia
del sessismo nella scienza e le sue attuali ripercussioni. «Ho una cosa
da dirle», esordisce. Mi spiega che sta facendo un dottorato di ricerca in
informatica in un’università inglese e che è l’unica donna del suo gruppo.
Il suo tutor le fa in continuazione battute sessiste e non la prende mai in
considerazione né per workshop né per conferenze.
«Per me interagire con lui è diicile. Mi intimidisce», racconta. «Mi
ritrovo quasi sempre a contare i minuti». Il suo progetto è portare a ter-
mine il dottorato, lasciare l’università e non pensarci più.
Di incontri simili con scienziate e ricercatrici ne ho avuti a centinaia
in tutto il mondo da quando, due anni fa, ho pubblicato il libro, che a
quanto pare rispecchia le forme di sessismo che le donne sperimentano
sulla loro pelle. Ho capito che quando queste donne mi si avvicinano
per condividere le loro storie quello che cercano è soprattutto empatia, e Angela Saini,
giornalista e saggista,
sentirsi dire che quello che subiscono non è frutto della loro immagina- ha pubblicato
zione. I loro racconti di discriminazione, emarginazione, molestie e abusi quest’anno il suo
confermano che, malgrado i progressi, c’è ancora tanta strada da fare. ultimo libro Superior:
The Return of Race
Science. È autrice di
ha avuto a lungo un deplorevole primato
L’ E S TA B L I S H M E N T S C I E N T I F I C O altri due libri: Inferior:
nei confronti delle donne. Charles Darwin le descriveva addirittura come How Science Got
Women Wrong - and
intellettualmente inferiori agli uomini. Alla ine dell’Illuminismo, negli the New Research
ultimi decenni del Settecento, era ancora scontato che le donne non po- That’s Rewriting the
tessero accedere al mondo accademico e ino al Novecento molte univer- Story (2017) e Geek
Nation: How Indian
sità non rilasciavano titoli di studio alle donne; quella dove ho studiato Science Is Taking
io, la Oxford University, ha cominciato a farlo solo nel 1920. E la Royal Over the World (2011).
86 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Society di Londra - la più antica accademia scientiica tra quelle attive
ancora oggi - ammise le prime donne soltanto nel 1945.
Nell’ambiente scientiico è normale che gli uomini si prendano il merito
Siamo
di ricerche svolte dalle donne che lavorano con loro, spesso colleghe, ma capaci
a volte anche mogli o sorelle. Nel 1974, per esempio, il premio Nobel per di parlare
la isica, che sarebbe dovuto andare all’astroisica Jocelyn Bell Burnell tutto
il giorno
per la scoperta delle stelle pulsar, fu assegnato al suo professore, Antony di politiche
Hewish. L’anno scorso, ricevendo lo Special Breakthrough Prize per la per le
isica fondamentale, Bell Burnell con un gesto di straordinaria generosità famiglie, ma
neghiamo
ha devoluto l’intera somma di tre milioni di dollari al inanziamento di totalmente
borse di studio per donne o altre categorie poco rappresentate nella isica. che esista
Ma anche quando le porte della scienza si aprono per loro, le donne in una cultura
attivamente
quel mondo non hanno vita facile. Sessismo e misoginia emergono sia ostile.
apertamente che in forme meno scoperte. Da una recente analisi su 7.000
rapporti di studio pubblicati su riviste scientiiche sottoposte a revisione
paritaria (peer review) è emerso che se il coordinatore dello studio era
una donna la percentuale di donne tra i coautori dello studio si attestava EMMA
CHAPMAN,
in media al 63 per cento; quando invece il coordinatore era un uomo, la FISICA
percentuale di donne coautrici scendeva al 18 per cento. IMPERIAL
Non sorprende perciò che le donne, esasperate da questo stato di cose, COLLEGE
LONDON
premano perché ci sia un cambiamento. L’anno scorso Jess Wade, una
isica dell’Imperial College di Londra, ha lanciato insieme alla ricercatrice
Claire Murray una campagna di crowdfunding per donare una copia di
Inferior a ogni scuola pubblica del Regno Unito. Dopo due settimane
l’obiettivo è stato raggiunto e campagne simili sono state lanciate a New
York e in Canada, Australia e Nuova Zelanda. Inoltre, sull’esempio di
Bell Burnell, anche altre donne stanno facendo donazioni per cercare di
cambiare un sistema che da solo sembra proprio non volerlo fare.
Ma perché l’onere di migliorare la situazione delle donne nella scienza
deve ricadere così pesantemente proprio su di loro? Come dimostrano
le storie che ho ascoltato, una parte del problema risiede in certi uomini
e nelle istituzioni che danno spazio al sessismo. Le ragazze e le giovani
donne che scelgono corsi di scienza e tecnologia sono sempre più nume-
rose, lo sappiamo, ma è un numero che si riduce fortemente man mano
che si sale la piramide gerarchica. Gravidanza e maternità hanno un peso,
ma c’è dell’altro. Quest’anno un’indagine dell’Università di Cardif ha
rivelato che anche al netto delle responsabilità familiari gli accademici
di sesso maschile nel Regno Unito fanno più carriera rispetto a quelli di
sesso femminile.
Ma c’è un’altra nube, ancora più scura, che incombe sul mondo scien-
tiico e accademico: quella delle molestie sessuali. Il fenomeno globale
#MeToo ha dato voce alle vittime di atti di aggressione sessuale e portato
alla luce abusi e vessazioni. E c’è motivo di credere che queste esperienze
siano più difuse di quanto non sia già emerso con chiarezza. I dati a
DONNE E SCIENZA 87
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Il sessismo
è un dato di fatto. conferma dei racconti delle donne continuano a crescere. Quando Ka-
thryn Clancy, dell’Università dell’Illinois, assieme ad alcune colleghe ha
intervistato 660 scienziati sulle loro esperienze negli ambienti di lavoro
accademici, l’84 per cento delle giovani ricercatrici ha riferito di mole-
stie, l’86 per cento di aggressioni. Questo sondaggio è stato tra i primi a
mettere a nudo il problema in tutta la sua gravità.
La isica Emma Chapman, titolare di una Dorothy Hodgkin Fellowship
della Royal Society all’Imperial College di Londra, è stata molestata da
un collega più anziano quando studiava allo University College London
e oggi si batte per difendere chi subisce quello che lei ha subito.
«Mi sono ritrovata immersa in un modello culturale che mi metteva
molto a disagio», dice Chapman. Un modello in cui l’informalità sconi-
nava in abbracci indesiderati e intrusioni nella sfera del privato.
L’indagine che ne è seguita ha portato a un’ingiunzione restrittiva di
due anni nei confronti del responsabile delle molestie. A Chapman è
stato chiesto di irmare un accordo di riservatezza, e il suo molestatore
ha potuto conservare il posto di lavoro. «Il licenziamento è rarissimo»,
mi dice. Lei comunque si considera fortunata, perché in molti casi simili
quando le donne hanno il coraggio di parlare la loro carriera termina.
Da quando Chapman ha iniziato il suo impegno con 1752 Group, una
piccola organizzazione britannica nata allo scopo di porre ine ai com-
portamenti sessualmente molesti negli ambienti accademici, l’hanno
avvicinata circa un centinaio di donne. L’organizzazione prende il nome
dalle 1.752 sterline che nel 2015 sono servite per fondarla, raccolte at-
traverso eventi universitari. La sua più grande battaglia sarà riuscire a
convincere le università a stare al ianco delle vittime, invece di coprire
i molestatori. «Si parla continuamente di dispersione», dice Chapman.
«Ma non si tratta assolutamente di questo. Le donne vengono mandate
via dalla porta di servizio senza fare rumore».
È un’opinione condivisa anche dalla microbiologa australiana Melanie
Thomson, anche lei in passato vittima di molestie. Thomson racconta
che nel 2016, durante una conferenza, ha visto l’astroisico Lawrence
Krauss, all’epoca professore all’Arizona State University, palpeggiare una
donna. «Lei gli diede una gomitata sull’addome», ricorda Thomson, che
ha presentato una denuncia uiciale. Nel 2018, a seguito della denuncia,
l’università di Krauss ha confermato che l’accademico aveva violato il suo
codice di condotta sulle molestie sessuali.
84% Il problema non è circoscritto a pochi uomini, conclude Thomson. «È
Nell’ambito
di uno studio che enorme. E nella scienza è particolarmente grave».
ha intervistato 660
persone provenienti
da 32 discipline Michael Balter, che si occupa di casi di molestie
I L G I O R N A L I S TA S C I E N T I F I C O
scientifiche, l’84%
delle giovani sessuali, sostiene che questi comportamenti persistono anche perché «la
ricercatrici ha
scienza è molto gerarchica. Figure come i direttori di laboratorio o di istituto
riferito di molestie
sessuali, l’86% hanno un potere enorme», spiega. «Con una democratizzazione della scienza
di aggressioni,
durante lavori di e una riduzione delle disparità di potere si farebbe molta strada verso la so-
ricerca accademica. luzione di tanti mali».
FONTI: RICERCA DI
KATHRYN CLANCY Balter dice che dal punto di vista legale indagare sulle accuse di molestie
ET AL., PUBBLICATA
IN PLOS ONE, LUGLIO 2014 è complicato e questo rende diicile documentare tanti casi. La reporter di
88 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
IL SESSISMO AL MICROSCOPIO IL QUADRO DEI POSTI
DI LAVORO NEGLI USA
Le donne sono in
Le donne, già poco rappresentate nelle discipline STEM maggioranza nel settore
(scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), sono della sanità (soprattutto
vittime del sessismo sia in ambito formativo che lavorativo. dove servono meno
di 4 anni di istruzione), in
minoranza nell’informatica
e nell’ingegneria.
MOLESTIE
A SCUOLA
100%
Da un sondaggio
della Università del Texas
sono emerse denunce di
molestie sessuali* ai danni
delle donne da parte
1 su 5 1 su 4 1 su 2
graphic tk
di docenti e personale.
Scienza Ingegneria Medicina
Oggi nel mondo scientiico c’è ancora la tacita convinzione che le carriere
delle giovani donne si possano buttar via, mentre quelle degli uomini di una
certa età si debbano proteggere a tutti i costi, anche quando ciò comporta
nascondere comportamenti inaccettabili ed esporre al rischio altre persone.
Finché tollereremo questa situazione, il prezzo da pagare sarà salato.
Così non si danneggiano solo le persone, che è già terribile, si danneggia
anche la scienza. j 0
*LA MOLESTIA INCLUDE OSTILITÀ SESSISTA, COMPORTAMENTO INAPPROPRIATO, ATTENZIONE SESSUALE INDESIDERATA E COERCIZIONE SESSUALE
TAYLOR MAGGIACOMO E KAYA BERNE, NGM. FONTI: KEVIN M. SWARTOUT, GEORGIA STATE UNIVERSITY; NATIONAL ACADEMIES OF SCIENCES, ENGINEERING, AND MEDICINE;
INSTITUTE ON DOMESTIC VIOLENCE & SEXUAL ASSAULT, THE UNIVERSITY OF TEXAS AT AUSTIN; PEW RESEARCH CENTER; BUREAU OF LABOR STATISTICS
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
GIOVANI
SCIENZIATE:
È ARRIVATO
IL VOSTRO
DI C L A U D I A KALB
91
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
A SEDICI ANNI, SHRIYA
Reddy non ricorda un periodo della sua vita in cui non sia andata pazza
per la scienza. A sette anni leggeva libri di biologia con sua madre, che
stava studiando per l’abilitazione alla professione di medico. All’ultimo
anno delle elementari gareggiava nelle competizioni scientiiche. L’estate
prima della terza media ha cominciato a fare ricerca in un laboratorio di
bioingegneria della Wayne State University a Detroit, in Michigan, dove
ha ideato un approccio non invasivo per diagnosticare rapidamente le
lesioni del melanoma. Il progetto le ha fatto vincere un premio importante
alla International Science and Engineering Fair (Isef) lo scorso maggio.
«La scienza ha a che fare con il come e il perché succedono le cose»,
dice Reddy. «Io ho una gran voglia di farne parte».
La determinazione di Reddy coincide con un crescente impegno in
tutti gli Stati Uniti di aumentare il numero di studentesse che perseguono
una carriera nelle materie di scienze, tecnologia, ingegneria e matema-
tica (Stem). Diverse università e istituzioni, dalla Nasa all’Accademia
Navale degli Stati Uniti, ospitano giornate Stem per ragazze. L’Isef, un
programma della Society for Science & the Public di Washington, D.C.,
ofre una competizione in cui studenti selezionati delle superiori pos-
sono garegiare a livello internazionale. L’evento di quest’anno vedeva
1.842 inalisti, equamente divisi per genere, e tre dei quattro premi più
importanti sono andati a giovani donne, tra cui Reddy.
Mary Sue Coleman, biochimica e presidentessa della Association of Ame-
rican Universities, è ottimista sul futuro delle donne nella scienza. Quando
ha partecipato all’Isef come studentessa delle superiori nel 1959 e 1960,
circa il 35 per cento dei partecipanti erano ragazze. L’equilibrio di genere è
importante, dice, perché le donne portano prospettive nuove nell’afron-
tare enigmi scientiici. Eppure, restano evidenti disparità. Quest’anno le
ragazze all’Isef superavano i maschi in microbiologia e biochimica, ma
rappresentavano meno di un terzo dei inalisti in matematica e ingegne-
ria meccanica. Sempre più donne conseguono titoli di studio avanzati in
queste materie, ma gli uomini detengono i ruoli di professori e direttori
nelle industrie del settore.
Tuttavia, una trasformazione sta avvenendo, dice Maya Ajmera, presi-
dente e amministratrice delegata della Society for Science & the Public. Le
ragazze, inventive e tenaci, sfruttano la tecnologia per risolvere problemi,
che si tratti di progettare un riso dalle proprietà nutritive avanzate o di usare
una tecnica di uncinetto per disegnare un dispositivo Bluetooth indossabile.
Per queste scienziate emergenti, «le cose saranno diverse», dice Ajmera.
«Sono sicura che questa generazione di ragazze si trovi in una posizione
molto migliore per afrontare i problemi più irrisolvibili del mondo». j
92 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
FOTO PRECEDENTE
All’ISEF 2019, la
studentessa russa
delle superiori Inna
Larina guarda dentro
un dispositivo di
visualizzazione che ha
progettato con la sua
compagna di squadra,
Nataliya Ivlieva.
L’apparecchio wireless
è dotato di sensori che
calcolano la distanza
da un ostacolo, come il
ciglio di un marciapiede,
permettendo alle
persone non vedenti o
ipovedenti di muoversi
su terreni poco familiari.
I N A LT O
IN BASSO
G I O VA N I S C I E N Z I AT E 93
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
94 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Esther Anyanzwa
(a sinistra) e Salome
Njeri hanno creato
un dispositivo con disco
girevole per aiutare
le persone ipovedenti
e non udenti a misurare
gli oggetti. A casa loro,
in Kenya, le studentesse,
come donne, devono
affrontare un certo
scetticismo sulle proprie
capacità scientifiche.
«Avevo una gran voglia
di dimostrare che
la società si sbaglia», ha
detto Njeri alla Society
for Science & the Public.
G I O VA N I S C I E N Z I AT E 95
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
96 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Le gemelle Gina
(a sinistra) e Lisa
Sobinovsky, di
Martinsburg, West
Virginia, condividono
le loro scoperte
su un processo del
cromosoma X legato
al colore della pelliccia
nei gatti tartarugati,
che secondo loro
può dare indicazioni
sul cancro al seno
e alle ovaie.
G I O VA N I S C I E N Z I AT E 97
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
I N A LT O A S I N I S T R A
I N A LT O A D E S T R A
Shriya Reddy, di
Northville, in Michigan,
si avvicina al palco per
ricevere un premio per
l’innovazione di 10.000
dollari per la sua
tecnica diagnostica
per il melanoma.
«È un sogno che si
avvera», dice.
IN BASSO A SINISTRA
Allison Jia, di
Cupertino, in
California, ha ricevuto
un premio di 50.000
dollari per il suo
approccio innovativo al
monitoraggio della
Tau, una proteina
cerebrale implicata nel
morbo di Alzheimer.
IN BASSO A DESTRA
98 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
G I O VA N I S C I E N Z I AT E 99
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
I N T E RV I S TA D I W I E B K E HARMS
“LE DONNE
LASSÙ HANNO GIÀ
FATTO TUTTO”
Samantha Cristoforetti , 42 anni, è attualmente l’unica astronauta
europea. Un colloquio su successi, frustrazioni e sogni.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
delle donne ha delle dita belle sot- cambiano in continuazione. La
tili. Io no, purtroppo. I guanti da notizia è stata poi semplicemente
uomo, invece, erano tutti troppo montata dalla stampa sostenendo
grandi. Alla fine mi hanno fatto che la prima missione spaziale al
dei guanti su misura. femminile fosse fallita.
102 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
A SINISTRA
L’ingegnere
aerospaziale
e pilota militare
Cristoforetti prepara
un esperimento
sugli effetti
della microgravità
sul sistema immunitario
a bordo della
Stazione spaziale
internazionale (ISS).
FOTO: SAMANTHA CRISTOFORETTI, ESA/NASA (IN ALTO); MATTEL (PAGINA A FIANCO) I N T E R V I S TA 103
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Qual è il suo punto di forza?
LA CAPACITÀ
DI METTERMI
NEI PANNI
E UNA CERTA
DEGLI ALTRI
SOLIDITÀ
CARATTERIALE.
Laura Boldrini Presidente della Camera dei deputati dal
2013 al 2018 e attualmente parlamentare,
ha presentato leggi contro il femminicidio e
l’omofobia e si è sempre battuta per i diritti
delle donne. Prima di entrare in politica
ha ricoperto incarichi per le Nazioni Unite,
EX PRESIDENTE DELLA CAMERA prima presso la FAO e poi con l’UNHCR.
104 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Qual è il suo punto di forza?
L A R I C E R C A C O N D O T TA
D I FA M A M O N D I A L E , S U L L’ I S O L A F R A N C E S E DA Q U E S TA B I O C H I M I C A
È A C A PO DI U N I M PERO D I R É U N I O N E FA CON EM M ANUELLE
M E D I AT I C O . PA R T E D E L L A CHARPENTIER HA
H A COST RU I T O COM MU N I T Y WOM EN P O R TAT O A L L A S C O P E R TA
E DIRIGE UNA SCUOLA O F I M PA C T *. DELLA TECNICA
FEMMINILE DI EDITING GENETICO
I N S U DA F R I C A , D OV E C R I S P R- C A S 9. O G G I
LE STUDENTESSE LA D O U D N A P R O M U OV E
C H I A M A N O “ M U M O ”. UN USO ETICO
D E G L I S T RU M E N T I
DI MODIFICA ZIONE
La resilienza. Poiché
sono queer, ho subito GENETICA .
violenza fisica e sociale
per gran parte della
Indubbiamente la mia il 57% mia vita. Ma ciò che
capacità di entrare in dei laureati statunitensi non ti uccide ti rende
contatto con gli altri. sono donne. Nel 2019 più forte. Ora uso
la fetta più grossa questa forza nel mio
Ho intervistato della forza lavoro con Probabilmente la mia
stupratori, assassini, lavoro di esploratrice cocciutaggine.
istruzione universitaria
molestatori di bambini sarà costituita per
di ambienti difficili. Quando mi viene
e persone di ogni la prima volta in mente un’idea
genere che hanno da donne. La presenza non la mollo più.
nella forza lavoro
fatto cose orribili, ma di un maggior numero
Non misuro il successo
ho l’abilità di entrare di donne con titoli in termini economici
nello spazio in cui loro universitari potrebbe o di riconoscimento
si trovano in quel far aumentare professionale. Il mio
momento, ed è lì che il reddito potenziale approccio è piuttosto
complessivo delle
li incontro. Ecco, uno donne.
chiedermi se andrò
dei miei punti di forza davvero orgogliosa
è proprio la capacità della ricerca di cui
di connettermi con mi occupo. E sentire
ciò che sei in quel di aver fatto la scelta
momento, non con ciò giusta per la mia vita,
“F OR Z A,
che presumibilmente di aver deciso di fare
ti definisce. Ma se una cosa che sono
avessi ricevuto davvero in grado
l’amore, l’attenzione di fare bene. Quando
e il sostegno familiare ero più giovane
di cui avevo bisogno
non credo che avrei
avuto questa capacità.
E UNA ho pensato tante volte
che forse la risposta
era no, e che forse ero
Penso che questa
empatia e il desiderio CERTA sulla strada sbagliata.
E di nuovo è entrata
UMIL I TÀ”.
di conoscere il cuore in gioco la mia
delle altre persone cocciutaggine, perché
derivino dal mio senso non sono neanche una
di solitudine, dal mio che rinuncia. Così nella
bisogno di essere testa mi ronzavano
compresa e di sapere dubbi su quello che
Christiane Amanpour, giornalista televisiva
che quello che provo Forza e una certa umiltà, cioè il contrario
stavo facendo, ma poi
io l’ha provato anche dell’arroganza. Non mi lascio sedurre dalle trappole mi dicevo anche che
qualcun altro. del successo e tengo i piedi ben piantati per terra. non avrei mollato.
*NATIONAL GEOGRAPHIC’S WOMEN OF IMPACT, UNA COMMUNITY IN CUI LE DONNE CONDIVIDONO LE LORO STORIE: ON.NATGEO.COM/WOMENOFIMPACT.
LE INTERVISTE SONO STATE MODIFICATE PER MOTIVI DI SPAZIO E CHIAREZZA. LE RISPOSTE ITALIANE SONO STATE RACCOLTE DA ALESSANDRA CLEMENTI
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
ALEX KELLY
MORGAN
SEGNANDO CINQUE GOL
MARTIN
P R I M O C O M A N DA N T E
I N U N A S O L A PA R T I TA DONNA DEI POM PIER I DI
HA PER MESSO ALLA YO S E M I T E E WO M A N O F
NA ZIONALE DI CALCIO I M PAC T *, H A D E N U N C I AT O
U S A D I AG G I U D I C A R S I PREGIUDIZI DI GENERE
L A C O P PA D E L NEGLI A MBIENTI
M O N D O 2 0 1 9. L AVO R AT I V I D E L PA RC O .
“NON MI
PIEGHERÒ”.
Î Nancy Pelosi, deputata democratica della
California, è stata per due volte presidente della
Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti,
la prima donna a ricoprire questa carica.
A volte dicono che sono dura, ma io penso che
”dura” non sia la parola giusta. Penso di essere
forte, di avere forza. Una forza che deriva dalla mia
risolutezza, dalla mia conoscenza, dal mio pensiero
strategico, e che mi dà un senso di sicurezza.
Penso che sia questo che la gente riconosce in me:
che non mi piegherò per debolezza. Posso
ammettere la forza della tua argomentazione,
ma non mi piegherò per debolezza.
FOTO: ILARIA MAGLIOCCHETTI LOMBI, CONTRASTO (BOLDRINI); ERIKA LARSEN. ILLUSTRAZIONI: LAUREN TAMAKI. 107
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
IN TRINCEA
Sempre più spesso le donne sono in prima linea nei conflitti armati
e nelle operazioni di pace nelle zone calde del pianeta.
108
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
S TAT I U N I T I
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
S TAT I U N I T I
Durante lo spietato
finale di addestramento
nella base di Parris
Island, in South
Carolina, Desiree White,
vent’anni, ricopre il
ruolo di una soldatessa
ferita soccorsa
da altre reclute.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
S TAT I U N I T I
Posizione scorretta!
Hollie Mulvihill, 26 anni,
sergente dei Marines
e istruttrice della base
di Parris Island, urla e
minaccia conseguenze
disciplinari per
la recluta Melissa
Rodriguez Flores,
18 anni. Tutte le
reclute donna di Parris
Island seguono un
programma identico
a quello degli uomini.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
I N U N A C I T TÀ D E S E R TA
I
della regione centro-orientale della Siria due prigio-
nieri sono seduti per terra, sorvegliati da una decina di curdi. I due si sono arresi
alla Ypg, l’Unità di protezione popolare composta in maggioranza da curdi,
che ha cacciato i miliziani dell’Isis da Baghouz, la loro ultima roccaforte in
Siria. I prigionieri aspettano di essere trasportati in un campo di detenzione.
Le guardie li controllano rimanendo in piedi, il senso di trionfo è palpabile.
A 100 metri di distanza, un gruppo di combattenti curde con l’Ak-47 in
spalla sorveglia donne e bambini, presumibilmente mogli e figli dei mili-
ziani. Le soldatesse, che appartengono alla Ypj, l’Unità di protezione delle
donne, parlano tranquillamente; alcune fumano, altre si sistemano i capelli
usando il cellulare come specchio (sotto l’Isis una donna a capo scoperto
veniva frustata). Di tanto in tanto una di loro dice qualcosa alle donne velate.
La mattina si trascina lentamente, così alcune combattenti dell’Ypj decidono
di andare a vedere il nemico da vicino. All’inizio si avvicinano ai due prigionieri
in modo quasi casuale. Poi, lentamente, si dispongono in cerchio intorno a loro e
cominciano a fissarli. In questa città, fino a non molto tempo fa, una donna po-
teva essere giustiziata per un comportamento simile. Ma l’Isis è stato sconfitto e
le donne che hanno difeso la Siria curda reclamano la parità con i loro compagni
d’armi uomini. Erano insieme in prima linea e insieme assaporano la vittoria.
Dal deserto siriano alle distese erbose del Sud Sudan, fino alla giungla marto-
riata dalla guerra civile in Colombia, sempre più donne sono schierate in prima
linea nei conflitti militari. Hanno uniformi e passati diversi, ma sono entrate
nelle forze armate per motivi simili. Vogliono servire il loro paese. Vogliono
dimostrare la loro sicurezza, competenza e forza, essere d’esempio per i figli e
allo stesso tempo provare qualcosa a sé stesse. A differenza dei maschi, alcune
ambiscono a un obiettivo più grande: migliorare la vita delle donne e delle bam-
bine nella regione in cui operano, nel loro paese e nel mondo.
114 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
in cui le donne possono prestare
S O N O A L M E N O 1 6 I P A E S I I N D U S T R I A L I Z Z AT I S TAT I U N I T I
servizio in prima linea o in ruoli di combattimento. Negli Stati Uniti le donne Tirando avanti con
fanno ufficialmente parte delle forze armate, con incarichi da militari non com- razioni e ore di sonno
ridotte al minimo, le
battenti, ma comunque pericolosi, sin da quando nel 1901 il Congresso istituì reclute di Parris Island
gli Army Nurse Corps, il corpo delle infermiere dell’esercito, che però sono state si incitano a vicenda
impiegate anche come operatrici radio o addette alla logistica. Più recentemente, mentre si arrampicano
su una fune nel corso
possono diventare piloti d’elicottero o meccanici di mezzi corazzati. dell’esercitazione di 54
Ma anche quando i regolamenti consentono alle donne di ricoprire ruoli di ore chiamata Crucible,
combattimento, i comandanti si mostrano riluttanti. Ma in quest’epoca di terro- cioè prova del fuoco.
Questo addestramento
rismo e scontri etnici le donne «possono trovarsi in battaglia ovunque si trovino, impegnativo include
perché non esistono più campi di battaglia ben definiti», afferma la tenente prove come la salita
colonnello dei Marines Misty Posey, che per due anni, fino a metà del 2019, è della fune e una marcia
di 80 chilometri
stata comandante delle reclute donna nel centro di addestramento dei Marines con le armi addosso.
di Parris Island, nella South Carolina. «Anche se hai un incarico amministrativo
o sei addetta ai rifornimenti puoi finire in uno scontro a fuoco».
Le reclute donna, che conoscono bene lo stereotipo del “sesso debole”,
spesso arrivano a dubitare di essere all’altezza. A questo proposito Posey non
D O N N E S O L DATO 115
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
S TAT I U N I T I
sente ragioni: «Noi donne impariamo a essere deboli. Possiamo anche disimpa-
rarlo». A fine addestramento, aggiunge Posey, la maggior parte delle Marines
ha acquisito sicurezza «e sa di poter dare lo stesso contributo» degli uomini.
Josephine Muhawenimana, una donna ruandese madre di due figli, è
diventata agente di polizia perché ammira «la forza dei poliziotti e […] la
loro capacità di ispirare gli altri». Adesso Josephine è sergente maggiore di
un’unità delle forze di pace delle Nazioni Unite nel Sud Sudan, una nazione
lacerata da conflitti civili ed etnici cruenti. «Ricordo cosa accadde», racconta
a proposito del genocidio del Ruanda del 1994 a cui è sopravvissuta; oggi spera
che la missione di pace nel Sud Sudan possa scongiurare un simile bagno di
sangue. «Le donne di questo paese sembrano orgogliose di vedermi svolgere
il mio lavoro», afferma. Molte madri l’hanno ringraziata per aver mostrato
alle figlie che esiste un’alternativa al diventare moglie di qualcuno quando
si è ancora adolescenti.
La combattente colombiana nota con il nome di comandante Yesenia vive
Negli ultimi 15 anni da vent’anni con l’Esercito di liberazione nazionale (Eln), un’organizzazione di
Lynsey Addario guerriglieri di sinistra che si oppone al governo della Colombia. Yesenia, che ha
ha seguito i conflitti
e le crisi umanitarie partorito una figlia nella giungla e l’ha tenuta con sé per mesi, dice di lottare per
principali, tra cui quelli l’eguaglianza dei poveri, degli indigeni e delle donne. «Ciascuno di noi ha una
in Afghanistan, Iraq, causa da sostenere», spiega. «Combattiamo tutti, anche se da posizioni diverse».
Libia, Siria, Libano,
Somalia e Sud Sudan. Nel deserto siriano, mentre i prigionieri dell’Isis attendono di essere traspor-
La sua autobiografia tati nel campo di detenzione, una combattente dell’Ypj di nome Nuda Zagros,
In amore e in guerra è immagina il futuro. «Ci piacerebbe andare in tutti i luoghi in cui le donne sono
entrata nella classifica
dei best seller del oppresse», afferma. «Vogliamo combattere per la parità. Non vogliamo coman-
New York Times. dare né essere comandate. Siamo tutti uguali». j
116 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
215.971 217.564
S TATI U N ITI
SALIRE DI GRADO
Le donne hanno avuto accesso alle unità di combattimento
27.948
Esercito
Marina
Aeronautica
di Aeronautica e Marina nei primi anni Novanta. I corpi di Marines
combattimento di terra sono stati aperti alle donne nel 2016;
1970 1989 2019
ad agosto 2019 le donne che ricoprivano incarichi in queste Numero di donne nelle
unità un tempo loro precluse erano 2.906. forze armate USA
Donne Uomini Per ogni 100 donne nelle forze armate USA... Ufficiali Donne Uomini
41% 26%
MINORANZE
RAZZIALI
Un’alta percentuale delle P E RC E N T UA LI
30 donne si arruolano in Marina contro 24 uomini I N C R E S C ITA
donne arruolate nelle forze
armate è costituita da Attualmente nelle
native americane, native forze armate USA si
dell’Alaska, afro-americane contano 100 donne
e donne di altre minoranze. ogni 499 uomini.
DATI RIFERITI ALLL’ULTIMO MESE DISPONIBILE 2019, TRANNE CHE PER LE ISPANICHE (2018). SONO ESCLUSI I DATI DELLA GUARDIA COSTIERA. LA FANTERIA INCLUDE GLI
ADDETTI ALLE ARMI DELLE NAVI MILITARI E GLI SPECIALISTI DI TECNICA DELLA NAVIGAZIONE. MONICA SERRANO, NGM. KELSEY NOWAKOWSKI. FONTI: DEFENSE
MANPOWER DATA CENTER; DEFENSE CASUALTY ANALYSIS SYSTEM; LORY MANNING, SERVICE WOMEN’S ACTION NETWORK; CENTER FOR A NEW AMERICAN SECURITY.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
CO L O M B I A
RIFIUTARE LA RESA
Malgrado da decenni si tenti di porre fine alla guerriglia in Colombia, i campi
mobili segreti rappresentano ancora una casa per i ribelli dell’Esercito di libe-
razione nazionale, che non ha aderito al cessate il fuoco negoziato da altri gruppi.
Definiti terroristi dalle autorità di governo e da altri colombiani, i membri
dell’ELN si definiscono combattenti per la giustizia. «Per questo paese sogno
l’eguaglianza sociale e la parità di genere», afferma la comandante Yesenia.
«Purtroppo il maschilismo è una realtà anche nella mia organizzazione».
118 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
A SINISTRA SOPRA
Guerriglieri caricano una Per nascondere la loro
barca per risalire il fiume identità Estefanía e altri
e fare un’esercitazione guerriglieri evitano
nella zona lungo il San di farsi riprendere
Juan dove l’ELN si è in volto, che in alcuni
fermato e addestrato casi è molto giovane.
all’inizio dell’anno. Benché sia ancora
«Quando sono entrata un’adolescente,
nell’ELN non sapevo fare Estefanía dice di far
quasi niente», dice una parte dell’ELN da più
ragazza di 18 anni che di due anni. Quando fa
si fa chiamare Estefanía. il bucato nel fiume tiene
«Adesso so cucinare addosso i gioielli e una
e sparare, ma non so piastrina militare su cui
ancora combattere». è inciso il Padre Nostro.
D O N N E S O L DATO 119
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
COLOMBIA
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
SIRIA
GUERRIERE INDIPENDENTI
Per quasi un decennio la resistenza curdo-siriana si è fatta un dovere di includere
le donne nelle sue fila. L’unità composta da sole donne, la YPJ, conta più di
20.000 membri; molte sono musulmane che si oppongono alle interpretazioni
dell’Islam che considerano oppressive. «Siamo volontarie», afferma una co-
mandante. «Non permettiamo che altri attacchino le nostre città uccidendo i
nostri fratelli e sorelle. Le nostre famiglie non ostacolano la nostra scelta».
122 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
SOPRA A SINISTRA I N A LT O
Sheikha Ibrahim, 33 In una località segreta
anni, comandante delle nel Nord della Siria, un
forze di sicurezza curde, gruppo di combattenti
solleva un bambino per curde si mette sull’attenti
farsi strada tra la folla con le armi in vista:
di profughi del campo onorano così la Giornata
di al Hol, nella Siria internazionale della
settentrionale. I curdi donna di quest’anno.
gestiscono il campo,
che ha accolto migliaia IN BASSO
di donne, molte delle Colazione a Derik, al
quali con figli, che si confine con la Turchia:
sono arrese o sono olive, formaggio, yogurt
fuggite dalle roccaforti e pane. Alla parete le foto
dell’ISIS. di tre compagne cadute.
D O N N E S O L DATO 123
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
SIRIA
Combattenti curde
circondano una donna
che si è arresa durante
l’abbandono della
città di Baghouz da
parte dell’ISIS lo scorso
marzo. Secondo
una militante curda,
le donne che si sono
unite all’ISIS o sono
state forzate a farlo
devono essere aiutate
a prendere le distanze
da una versione
oppressiva dell’Islam.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
S U D S U DA N
GUARDIANE ARMATE
Dei 19.500 membri della forza di pace dell’ONU impegnata nel Sud Sudan, paese
di recente costituzione ancora tormentato dai conflitti, circa 1.600 sono donne
provenienti da nazioni diverse. L’arruolamento delle donne rientra nella volontà
delle Nazioni Unite di arrivare a un equilibrio di genere nelle unità dislocate in
tutto il mondo. «Non si tratta solo di numeri, ma di efficacia», ha dichiarato il
segretario generale dell’ONU António Guterres. Avere più donne tra i caschi blu,
ha affermato, contribuisce fattivamente al mantenimento della pace.
126 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
SOPRA A SINISTRA I N A LT O
Josephine Tra i caschi blu impegnati
Muhawenimana nei campi di protezione
(al centro), sergente del Sud Sudan ci sono
maggiore delle Nazioni anche donne mongole.
Unite di 37 anni,
è sopravvissuta al IN BASSO
genocidio che nel 1994 La sergente Giimaa
ha insanguinato il suo Sukhochir, 39 anni, indossa
paese d’origine, il l’abito tradizionale delle
Ruanda. Ex comandante donne mongole che
di polizia a Kigali, ha portato con sé nella
adesso Josephine è missione di pace a Bentiu.
di stanza in un campo «Volevo far conoscere
di protezione per civili agli africani le tradizioni
a Juba, nel Sud Sudan. del mio paese», dice.
D O N N E S O L DATO 127
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
DONNE
GUERRIERE
Le donne descritte dalla storica Pamela Toler nel suo recente libro Women
Warriors combattono a cavallo, tagliano la testa ai nemici, ordinano
condanne a morte, lanciano attacchi e comandano truppe di decine
di migliaia di soldati. «Le donne hanno sempre combattuto, anche
se tendiamo a dimenticarlo», afferma Toler. Grazie a risorse moderne
come l’analisi del DNA e a nuovi esami dei corredi funerari, gli studiosi
come Toler sono in grado di scoprire aspetti inediti della vita delle donne
che combattevano, con o senza uomini al fianco. Erano forti e risolute
e per loro «andare in battaglia non era una metafora», afferma Toler.
I L L U S T R A Z I O N I D I L AU R E N B R E V N E R
128 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
1582-1663 1771-1825 1780-1862
CYNTHIA GORNEY, BASATO SU WOMEN WARRIORS: AN UNEXPECTED HISTORY DI PAMELA TOLER. MONICA SERRANO, NGM. KELSEY NOWAKOWSKI. FONTI: ADRIENNE
MAYOR; LINDA HEYWOOD; BETH ANDERSON; WARWICK BALL; HEATHER HENNES; LINDA DEMERTZIS- BOUBOULIS; VERONICA TILLER; SARAH NELSON; PETER ALESHIRE
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
SOLDATE
D’ITALIA
Dal 2000 possono intraprendere la carriera
militare. Oggi costituiscono appena il 5%
delle nostre forze armate, ma sono presenti in
tutti i corpi e possono combattere in prima linea.
DI F L AV I A F R AT E L L O
FOTOGR AFIE DI D A R I A ADDABBO
130 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
servire il paese, era altrettanto evidente che la maggior parte di quelle ragazze Giovani allieve
vedeva nella carriera militare soprattutto una possibilità di lavoro, talvolta di della Scuola Militare
Nunziatella di Napoli,
riscatto sociale, di emancipazione. Tanto più presente proprio nelle giovani che una delle più antiche
venivano dalle regioni meridionali. Non a caso ancora oggi, dopo vent’anni, è la d’Italia, fondata
Campania che sia in termini assoluti sia in proporzione fornisce la maggioranza nel 1787. Dal 1990
l’istituto ha aperto
delle presenze femminili, mentre ne arrivano decisamente meno da regioni le porte anche
dove la ricerca del lavoro è più facile, come per esempio l’Emilia Romagna. alle donne, che oggi
Ma torniamo alle paure: la legge italiana, al contrario di altre come quella costituiscono oltre
il 30% degli allievi
statunitense, permise alle donne fin da subito di combattere in prima linea. ammessi.
Così come, problemi logistici a parte, nessun divieto specifico venne posto
per l’accesso ai corpi speciali, benché la presenza sia ancora estremamente
limitata a causa delle prove, soprattutto di natura fisica, da superare. Ma non
era questo a spaventare le donne.
Il vero non detto, almeno nei dibattiti pubblici, era la paura delle molestie:
«Ecco, ci sarà un grande stupro di massa». Cosi Valdo Spini, all’epoca presidente
della Commissione Difesa della Camera, ricorda i timori che circolavano sia fra
i parlamentari che nella società. E anche tra le ragazze, che tuttavia aspiravano
D O N N E S O L DATO 131
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
a far parte delle forze armate. Pesavano i precedenti terribili di nonnismo,
retaggio di un esercito di coscritti dove la prevaricazione del più anziano nei
confronti del più giovane era diventata un fenomeno comune.
Ma, al contrario, niente di tutto questo accadde. Anzi.
«Questo è un argomento very sensitive per l’organizzazione militare, perché
si gioca l’immagine. Te la giochi in patria e soprattutto all’estero, perché ormai
siamo impegnati soprattutto nelle missioni internazionali». Rosa Vinciguerra,
o meglio il tenente colonnello Rosa Vinciguerra, è il caposezione Pari oppor-
tunità e prospettive di genere dello Stato Maggiore della Difesa. Una sezione
creata nel 2012, anche se Vinciguerra - 53 anni, nata a Maddaloni, in provincia
di Caserta, e laureata in sociologia alla Federico II di Napoli - si occupa del tema
praticamente da quando si è arruolata. «Era l’inizio del 2000, io lavoravo già,
La giornalista e ma il bando di quel primo concorso per tenenti a nomina diretta mi avrebbe
conduttrice televisiva
Flavia Fratello permesso di mettere insieme le mie competenze professionali, che spaziavano
è alla sua prima dalla consulenza aziendale alla ricerca e progettazione nel campo del volon-
collaborazione per tariato. Dunque feci domanda e venni accettata».
National Geographic
Italia. La fotografa Vinciguerra doveva analizzare e studiare la qualità della vita nell’esercito:
Daria Addabbo, già ispezionare caserme, parlare con il personale, stendere rapporti. E ci conferma
collaboratrice di la versione dei documenti ufficiali: pochi, pochissimi casi di molestie, una
nationalgeographic.it,
è al suo primo servizio decina al massimo, cifra più o meno stabile anno dopo anno. Ma soprattutto
per il magazine. la consapevolezza che, qualora si verificassero, ottenere giustizia sarebbe fa-
132 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
cile. Purché ovviamente si resti all’interno dell’organizzazione che, come è Allieve e allievi
immaginabile, non ama molto la pubblicità su questi temi. della Scuola militare
Nunziatella durante
Il bilancio, insomma, può dirsi positivo, anche se resta un aspetto contro- la prima colazione
verso: le donne sono ancora poche. Appena il 5 per cento complessivamente nell’edificio storico
tra truppa e ufficiali, con variazioni minime fra Esercito, Carabinieri, Marina che ospita l’istituto
dalla sua fondazione.
e Aeronautica, l’arma in cui sono meno presenti.
«Beh, è vero, io stessa quando vado in giro in divisa trovo ancora persone PAG I N A A F I A N C O
che si meravigliano», continua Vinciguerra. «Ancor di più quando vedono il Due allieve della
mio grado, però ricordo anche le signore che ci fecero un applauso davanti a Nunziatella nei bagni
dell’istituto, dove
un bar di Roma vent’anni fa, quando eravamo appena arruolate». maschi e femmine
Erano in quattro quel giorno, le prime quattro. Assieme a Vinciguerra c’era dormono in camerate
anche Valeria Gianandrè, abruzzese, una missione in Afghanistan nel 2006, che separate.
oggi comanda la terza sezione cine foto e tv dello Stato Maggiore dell’Esercito,
anche lei con il grado di tenente colonnello. «Ero una di quelle che a 16 anni
avevano scritto alla Difesa perché volevono fare il servizio militare», ricorda.
«Non mi risposero, ma nel febbraio del 2000, appena approvata la legge, mi
scrissero chiedendomi se ero ancora intenzionata a entrare nelle forze armate.
Dopo 18 anni si erano ricordati di me! Io lavoravo già, facevo l’insegnante, mi
piaceva tanto, ero sposata. Ma dopo averci pensato e ripensato ho deciso. A
settembre invece di presentarmi a scuola andai a Torino per il corso ufficiali.
Non mi sono mai pentita». j
D O N N E S O L DATO 133
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Che consiglio darebbe a una giovane donna oggi?
NON PUNTARE
SUL LINGUAGGIO DELLA
CERVELLO.
Dacia Maraini
SCRITTRICE
Premiata con il Premio Campiello nel 1990
per il suo romanzo La lunga vita di Marianna
Ucrìa, è autrice tra l’altro anche di diverse
raccolte di poesie, testi teatrali e libri per
bambini. Nel 1973 fondò a Roma con Maricia
Boggio il Teatro della Maddalena, gestito
e diretto soltanto da donne.
134 N AT I O N A L G E O G R A P H I C I TA L I A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
D: Che consiglio darebbe a una giovane donna oggi?
“CONTINUATE
arriverete da nessuna a qualcosa che vi
parte, voi non appassiona, sarà il
lasciatevi influenzare, vostro lavoro a parlare
non fate in modo che per voi. Questo
tutto questo possa
abbattervi, continuate
invece con fiducia per
la vostra strada. Date
ascolto alla vostra voce
A L AV OR A R E”.
Katharine Owens è un’esploratrice National
è il fattore che mi
ha realmente aiutata.
All’inizio tutti mi
dicevano “ma sei
una ragazza”. Oggi
interiore, seguite Geographic 2019 e si occupa di collegare a nessuno importa.
il vostro istinto e date la scienza ambientale ad azioni concrete Sono indispensabile.
e di ridurre l’inquinamento da plastica
retta esclusivamente nei mari. Di recente ha formato più
Il sistema ha bisogno
alle persone che di 50 insegnanti nello Stato indiano del di me per cambiare
contano davvero Kerala sul coinvolgimento degli studenti le cose. A tutte
nella vostra vita. nella raccolta dei rifiuti marini. le ragazze direi che
È indispensabile che Continuate a lavorare a testa bassa. dovete puntare
Continuate a dimostrare quanto valete
vi lasciate guidare attraverso il duro lavoro. Alla fine nessuno
a questo: non a farvi
e sostenere dalle potrà negare il vostro talento. Fate ciò che definire dal genere ma
vostre passioni. amate e lavorare sembrerà divertente. dalle vostre capacità.
136 LE INTERVISTE SONO STATE MODIFICATE PER MOTIVI DI SPAZIO E CHIAREZZA. LE RISPOSTE ITALIANE SONO STATE RACCOLTE DA ALESSANDRA CLEMENTI
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
“DO V E T E
TROVARE
IL PA S S O”.
Î Zhang Xin, che a 15 anni lavorava in una fabbrica
con turni di 12 ore, è meglio nota come “la donna
che ha costruito Pechino”. La società di sviluppo
immobiliare che ha fondato nel 1995 assieme
al marito è oggi tra le più fiorenti dell’Asia.
Vedo molte donne che fanno davvero i salti mortali
per stare con i figli per i primi anni senza rinunciare
alla carriera. La carriera dura tutta la vita, dalla fine
degli studi fino alla pensione. Ricordate che la
carriera è una maratona e non una gara di velocità.
Dovete trovare il passo giusto per riuscire
ad arrivare al traguardo in piena forma.
ÎELENA
CATTANEO
H A D E D I C AT O L A
CARRIERA ALLO
STUDIO DELLA
M A L AT T I A D I
H U N T I N GT O N . DA L 2 0 1 3
INGI MEHUS
E X P L O R E R D I N AT I O N A L
È S E N AT R I C E A V I TA ,
GEOGR APHIC, HA
TER ZA DONNA A
C R E AT O U N P RO G E T T O
RICOPRIRE LA CARICA .
I N T E R AT T I VO
SU MIGR A ZIONE
E D I V E R S I TÀ
C U LT U R A L E .
FOTO: ISOLDE OHLBAUM, LAIF/CONTRASTO (MARAINI); SHIYI PAN (ZHANG); TANIA, CONTRASTO (CATTANEO). ILLUSTRAZIONE: LAUREN TAMAKI 137
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
LA CITTÀ PERDUTA
ALLA SCOPERTA DEL PASSATO DEI MAYA ATTRAVERSO I TESORI DELL’ANTICA EL PALMAR.
Una nuova mappa del tesoro conduce i National Geographic explorer Albert Lin e
Marcello Canuto alla scoperta delle piramidi perdute e ai tesori nascosti della città di
El Palmar, nel nord del Guatemala. Grazie all’uso delle tecnologie più innovative nel
campo dell’archeologia, sveleranno il passato di una civiltà estremamente evoluta
e sofisticata, dotata di una vasta rete di collegamenti commerciali e magnifici palazzi.
I N E D I CO L A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
N E L P R O S S I M O N U M E R O | DICEMBRE 2019
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
N O V E M B R E | N AT I O N A L G E O G R A P H I C I N T V
FOTO: LIBRARY OF CONGRESS (IN ALTO); JESS TOMBS, NATIONAL GEOGRAPHIC (SOPRA); NATIONAL GEOGRAPHIC (A SINISTRA)
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
I N E D I C O L A
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
A N T E P R I M A
MAESTRI
DI
George Steinmetz, il mondo dall’alto
FOTO G R A F I A Specializzato in fotografia scientifica e naturalistica, sensibile ai problemi del
territorio e dell’ambiente, collaboratore assiduo di National Geographic da oltre
30 anni, George Steinmetz ci svela un mondo sconosciuto ai più; dai deserti più
remoti agli insediamenti umani più isolati, questo fotografo vola, letteralmente,
sul nostro pianeta con il suo parapendio a motore per mostrare aspetti poco noti
e spesso sorprendenti. Un punto di vista originale che Steinmetz ha fatto suo,
infondendo uno stile personale e inconfondibile nelle sue immagini e nei suoi
reportage, che gli sono valsi numerosi premi (tra cui due World Press Photo) e
pubblicazioni sulle testate internazionali più prestigiose. La monografia sarà in
edicola a dicembre con National Geographic Italia e Repubblica a €11,90 in più.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
N O V E M B R E | A RC H I V I O I TA L I A N O
“LA CORTEA”
8 M A R ZO 1 97 2 : A ROM A , N E L L A P I A Z Z A D E L RO G O D I G I O R DA N O B RU N O,
U N A S TO R I C A M A N I F E S TA Z I O N E D E I C O L L E T T I V I F E M M I N I S T I .
“FLASH SU JANE FONDA l’8 marzo 1972 in come proclama al megafono Alma Sa-
Campo de’ Fiori. Telecamere si afol- batini. Alma è un gran personaggio:
lano attorno a lei, la piazza è circon- anglista, femminista, cofondatrice del
data dalla forza pubblica, le donne Movimento di liberazione della donna
sono - siamo - poche, una sessantina”. [...] La sua parola d’ordine, ‘Cortea!’, è
Così la giornalista Adele Cambria una provocazione...Sarà lei a scrivere
(1931-2015), testimone e narratrice di il primo libro contro il sessismo nella
una giornata particolare per il mo- lingua italiana, pubblicato nel 1987
vimento femminista, ricorda quella dalla Commissione Parità...”.
contestazione nel suo libro Nove di- A queste righe l’autrice fa seguire il
missioni e mezzo. resoconto di una carica di polizia in-
“Quando Jane sorride luminosa giustificata e violenta che pone fine
e se ne va”, continua il racconto, “se a quel pacifico raduno di protesta di
ne vanno anche le telecamere, tutte donne che, con slogan e cartelli sagaci
dedicate all’attrice americana, che in e dissacranti, erano scese in piazza per
quel momento, nel suo paese, è oggetto rivendicare i propri diritti e la libertà di
di critiche e polemiche per l’impegno gestire il proprio corpo. Anche grazie a
contro la Guerra nel Vietnam. [...] In- loro, da quel giorno, molto è cambiato.
tanto parte il corteo, anzi ‘la cortea!’”, —ALESSANDR A CLEMENTI
Per sottoscrivere un abbonamento a National Geographic Italia, per ordinare i cofanetti raccoglitori e i numeri arretrati della rivista, collegatevi al sito www.
nationalgeographic.it oppure telefonate 0864.256266. Fax 02.26681991 (dal lunedì al venerdì ore 9-18). email: abbonamenti@somedia.it email: arretrati@somedia.it
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
FANTASTICO DA LEGGERE,
MERAVIGLIOSO DA GUARDARE,
IDEALE DA CONSERVARE.
UN ANNO A SOLI
€
39,0058,80 €
IN REGALO
PER TE
IL PREZIOSO VOLUME MAESTRI
DI FOTOGRAFIA STEVE McCURRY
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
ECCO IL PIÙ BEL REGALO DI NATALE
CHE DURA UN ANNO INTERO!
Il percorso,
l’approccio
alla fotografia,
la capacità
di cogliere
IN REGALO CON l’attimo perfetto…
L’ABBONAMENTO
.
Oferta valida solo per l’Italia fino al 30-06-2020. Operazione a premi valida dal 01-11-2019 al 30-06-2020.
Il regolamento è depositato presso GEDI Distribuzione S.p.A. - via Nervesa, 21 - 20139 Milano.
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press
Trova questa rivista e tutte le altre molto prima,ed in più quotidiani,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.press