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I  SOM MARIO

m a r zo 2017 • vo l . 39 • n o . 3 • r i v i s ta u f f i c i a l e d e l l a n at i o n a l g eo g r a p h i c s o c i e t y

I REPORTAGE

32 L A SAG G E Z Z A D EG L I A L B E R I

Ogni albero ha una storia da raccontare. Alcuni hanno testimoniato eventi drammatici, altri sono stati
fonte di ispirazione o conforto. Spesso la loro stessa esistenza ci ricorda che la vita va avanti.
di Cathy Newman fotograie di Diane Cook e Len Jenshel

Innumerevoli coppie si sono


sposate sotto la Wedding
Oak, quercia dei matrimoni,
albero secolare del Texas.

2 | NUOVA LUCE 50 | IL SACCO DEL 62 | IN LOTTA PER


SUI VICHINGHI TESORO MARINO LA SOPRAVVIVENZA
Le più recenti scoperte Giochi di potere e contese I cinopitechi dell’Indonesia
ci restituiscono una economiche minacciano hanno molti nemici e rischiano di
visione inedita dei il Mar Cinese Meridionale. scomparire. Riusciremo a salvarli?
lunghi viaggi, delle di Rachael Bale di Jennifer S. Holland
inaspettate abitudini e fotograie di Adam Dean fotograie di Stefano Unterthiner
delle tecniche di guerra
del popolo scandinavo
che seminò il terrore
nell’Europa medievale.
80 | DARK STAR: EVEREST SOTTERRANEO
di Heather Pringle Una spedizione si inoltra nelle viscere della Terra in Uzbekistan, alla
fotograie di Robert Clark scoperta di una grotta che potrebbe rivelarsi tra le più profonde al mondo.
e David Guttenfelder di Mark Synnott fotograie di Robbie Shone
The National Geographic Society
is a global nonproit membership
organization committed to exploring
and protecting our planet.

| SOMMARIO

NATIONAL GEOGRAPHIC SOCIETY

PRESIDENT AND CEO Gary E. Knell


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LE RUBRICHE Nancy E. Pfund, Peter H. Raven, Edward P.
Roski, Jr., Frederick J. Ryan, Jr., Ted Waitt,
Anthony A. Williams

RESEARCH AND EXPLORATION COMMITTEE

EDITORIALE VISIONS CHAIRMAN : Peter H. Raven


Paul A. Baker, Kamaljit S. Bawa, Colin A.
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ANTEPRIMA Johnson, Jonathan B. Losos, John O’Loughlin,
Steve Palumbi, Naomi E. Pierce, Jeremy A.
Sablof, Monica L. Smith, Thomas B. Smith,
3 DOMANDE Christopher P. Thornton, Wirt H. Wills

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Robert Ballard, Lee R. Berger, James


L’OROLOGIAIO MIOPE Cameron, Sylvia Earle, J. Michael Fay, Beverly
Joubert, Dereck Joubert, Louise Leakey,
Le stranezze dell’hoatzin Meave Leakey, Enric Sala
FELLOWS
EXPLORE Dan Buettner, Bryan Christy, Fredrik Hiebert,
Zeb Hogan, Corey Jaskolski, Mattias Klum,
Via col vento di Groenlandia Thomas Lovejoy, Sarah Parcak, Paul Salopek,
Joel Sartore
Il pidocchio nella storia
Mollette, che passione LA MIA FOTO
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Oltre la diga CEO Declan Moore


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DEVELOPMENT: Whit Higgins
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EVP BUSINESS AND LEGAL AFFAIRS : Jef Schneider
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Jean N. Case, Randy Freer, Kevin J. Maroni,
James Murdoch, Lachlan Murdoch, Peter Rice,
Frederick J. Ryan, Jr.
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SENIOR VICE PRESIDENT: Yulia Petrossian Boyle


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Jennifer Jones, Jennifer Liu, Rossana Stella
La National Geographic Society
è un’organizzazione non proit internazionale
il cui scopo è l’esplorazione e la salvaguardia
del pianeta.
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EDITORIAL DIRECTOR : Amy Kolczak
è stato ricostruito in base all’unico elmo vichingo in metallo integro mai ritrovato. DEPUTY EDITORIAL DIRECTOR : Darren Smith
L’illustrazione è di Fernando G. Baptista TRANSLATION MANAGER: Beata Kovacs Nas
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REDAZIONE
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Pesca tradizionale a Pa Aling, Filippine, nel Mar Cinese Meridionale. Puntoweb - Variante di Cancelliera snc.
Ariccia (RM)
ABBONAMENTI E ARRETRATI
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(*0864.25.62.66 per chi chiama da telefoni
B U O N E E C AT T I V E non abilitati o cellulari). Il costo massimo della
telefonata da rete issa è di 14,37 cent di euro
N OTIZI E DA L M A R E al minuto +6,24 cent di euro di scatto alla
risposta (iva inclusa). Per chiamate da rete
Se si sfoglia il rapporto 2016 della Food and Agriculture Organization mobile il costo massimo della chiamata
è di 48,4 cent di euro al minuto +15,62 cent
“State of the World Fisheries”, c’è quasi da essere ottimisti. Nel 2014 di euro di scatto alla risposta (iva inclusa).
il consumo di pesce nel mondo ha superato i 20 chilogrammi pro Fax 02.26681991 (dal lunedì al venerdì ore 9-18).
email: abbonamenti@somedia.it
capite, contribuendo al miglioramento della dieta in molti paesi in email: arretrati@somedia.it
via di sviluppo. Altra buona notizia, negli ultimi decenni questo in- Registrazione del Tribunale di Roma n. 652/97
del 2 dicembre 1997
cremento dei consumi non ha gravato ulteriormente sui bacini di
ISSN 2499-0582
pesca, ma dipende soprattutto dall’esplosione dell’acquacoltura, la
cui produzione rappresenta ormai la metà del consumo mondiale.
Poi ci sono le cattive notizie. Nonostante la pesca sia rimasta
praticamente invariata dai tardi anni Ottanta, la situazione degli Gruppo Editoriale L’Espresso SpA

stock ittici non è migliorata. Il 31,4 per cento degli stock ittici di CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE Carlo De Benedetti
interesse commerciale è afflitto da eccessivo sfruttamento, contro AMMINISTRATORE DELEGATO Monica Mondardini

il 10 per cento degli anni Settanta, mentre il 58 per cento è sfruttato CONSIGLIERI
Massimo Belcredi, Agar Brugiavini,
ai limiti delle risorse. Alberto Clò, Rodolfo De Benedetti,
Con 14,8 milioni di tonnellate, sempre dai dati del 2014, la Cina è Francesco Dini, Silvia Merlo, Elisabetta Olivieri,
Luca Paravicini Crespi, Michael Zaoui
responsabile del 16 per cento del pescato mondiale. E negli ultimi
DIRETTORI CENTRALI
anni ha aumentato la sua pressione sulle acque del Mar Cinese Me- Pierangelo Calegari (Produzione e Sistemi
informativi),
ridionale, condivise con altri paesi per cui la pesca è una risorsa Stefano Mignanego (Relazioni esterne),
fondamentale, come Filippine, Vietnam, Malaysia e Indonesia. Si Roberto Moro (Risorse umane)

sono così innescate tensioni internazionali che impediscono di veder Divisione Stampa Nazionale
Via Cristoforo Colombo, 90 - 00147 Roma
applicate le norme sulla pesca, con la conseguenza che uno dei mari
DIRETTORE GENERALE Corrado Corradi
più pescosi del mondo, da cui dipende la sopravvivenza di milioni di VICEDIRETTORE Giorgio Martelli
persone, si sta impoverendo a una velocità preoccupante. Ce lo rac- REDAZIONE NATIONAL GEOGRAPHIC ITALIA
conta Rachel Bale a pagina 50, nell’inquietante, avvincente inchiesta Via Cristoforo Colombo 90 - 00147 Roma
tel. (06) 49822736 - Fax (06) 49823183
che segna il debutto di “Dispacci”, una serie di reportage speciali che e-mail: forum@nationalgeographic.it
ci accompagneranno nei prossimi mesi. Responsabile trattamento dati (d.lgs.30 giugno 2003,
n.196): MARINA CONTI

Accertamento Difusione Stampa


Certiicato N. 8266 del 03.02.2017
Marco Cattaneo, Direttore

FOTO: TIMOTHY ALLEN, GETT Y IMAGES


| ANTEPRIMA

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FOTO: BRIAN LLOYD DUCKETT


| 3 DOMANDE | NASIM ESHGHI

IN VETTA SENZA L’iraniana Nasim Eshghi ha 34 anni


e, dopo essere stata campionessa
DISCRIMINAZIONI nazionale imbattuta di kickboxing
per 10 anni, nel 2005 ha iniziato
la carriera di free climber.
Ha aperto oltre 70 vie su roccia,
ha all’attivo centinaia di ascensioni
ed è considerata una delle
arrampicatrici più forti al mondo.

Che cosa significa per lei arrampi-


care?
Naturalmente è una sfida continua a
superare i propri limiti, fisici e mentali,
ma soprattutto arrampicare per me
rappresenta il mezzo migliore per av-
vicinare culture diverse. E poi mentre
sono sulla roccia mi sento molto più
uguale agli altri grazie alla gravità e
questa è la sensazione migliore. Il mio
passaporto, infatti, dice che vivo in una
zona chiamata Iran, ma io invece penso
di vivere in un grande luogo chiamato
pianeta Terra.

Essere donna le ha creato problemi


nella sua carriera?
Scegliere di fare la free climber non è
sicuramente una cosa facile in Iran:
devi decidere se accettare ciò che la tua
cultura ha scelto per te oppure prendere
la tua strada e seguire i tuoi sogni. Ma
c’è un prezzo da pagare: su quella strada
sei decisamente sola. Bisogna essere
forti e coraggiose per fare questa scelta,
la professione sportiva non viene sup-
portata in alcun modo in Iran. La di-
scriminazione di genere purtroppo è
una realtà in tutti gli stati religiosi.

Pensa che la sua vita possa essere


un esempio per le altre donne ira-
niane?
Assolutamente sì, non solo per le donne
del mio paese, ma per le donne di tutto
il mondo: alzarsi ogni volta che si cade
e andare avanti senza paura è un buon
modello per tutte. Bisogna sempre pro-
seguire sulla propria strada senza alcun
timore e pensare che tu sei il tuo solo
sostegno e i tuoi sogni la tua unica ra-
gione di vita. Non interessa se riesci a
realizzarli o meno. Questo, in fondo,
significa vivere. —Fabio Dalmasso

FOTO: WOJCIECH RYCZER


|   L’O R O LO G I A I O M I O P E

LE STR ANEZZE
D E L L’ H O AT Z I N
di Lisa Signorile

Lo hoatzin (Opisthocomus hoazin) è


l’ultima specie rimasta di un clade an-
tichissimo di uccelli, che si separò dalla
linea evolutiva che ha portato agli uccelli
moderni 64 milioni di anni fa, appena un
milione di anni dopo l’estinzione di tutti
gli altri dinosauri. Analisi molecolari
effettuate nel 2015 dimostrano infatti
che questa specie non è direttamente
imparentata con alcun uccello moderno;
è quello che gli scienziati chiamano un
“gruppo fratello”, un ramo isolato della
linea evolutiva.
Un tempo gli uccelli di questa famiglia
erano diffusi almeno in Europa, Africa e
America (uno dei fossili più antichi, Pro-
toazin parisiensis, è stato trovato vicino
a Parigi), ma oggi l’unica specie rimasta
sopravvive ben nascosta nella foresta
amazzonica. Probabilmente la causa del Come se questo non fosse già abba-
declino di questi uccelli fu l’evoluzione stanza strano, lo hoatzin ha anche una
di piccoli mammiferi arboricoli come dieta molto particolare, si nutre quasi
gatti e viverridi, che predavano i nidi. prevalentemente di foglie e, dato che i
Lo hoatzin è sopravvissuto perché ha vertebrati non digeriscono la cellulosa, ha
tirato fuori un asso dal cilindro magico inventato un “rumine”, come quello delle
dei geni ancestrali: costruisce il proprio mucche, dove le foglie fermentano grazie
nido su rami al disopra di fiumi o della a batteri che demoliscono la cellulosa e
parte allagata della foresta amazzonica. permettono all’uccello di assimilare il
Se il pulcino è minacciato da un preda- cibo. Molto lentamente però; il processo
tore si lascia cadere in acqua, poi nuota richiede circa 45 ore.
verso l’albero e si arrampica fino al nido. Il gozzo è enorme e suddiviso in due
Per consentire l’arrampicata libera camere, e anche l’esofago è ripartito
sugli alberi il pulcino dello hoatzin è in camere. Per far posto a questo com-
dotato di due artigli su ciascuna ala, in plesso sistema fermentatore i grandi
corrispondenza del pollice e dell’indice, muscoli del volo, che uniscono le ali allo
come l’Archaeopterix del Giurassico, che sterno negli altri uccelli, sono diventati
di artigli ne aveva addirittura tre. Le due più piccoli, compromettendo l’abilità di
specie tuttavia non sono imparentate e volare dello hoatzin, già del resto com-
si pensa che gli artigli siano derivati da promessa dalla dieta poco nutriente.
una mutazione che ha permesso a geni Ma del resto, lo hoatzin non ha bisogno
ancestrali, silenti in tutti gli uccelli, di di volare bene: odora di letame a causa
esprimersi nuovamente: l’evoluzione dei processi di decomposizione nel suo
agisce sulla base del caso, ma seleziona gozzo, e per questo gli anglosassoni
in base alla necessità. Quando il pulcino lo chiamano anche stinkbird, uccello
cresce e impara a volare perde gli artigli, puzzolente, un’altra strategia vincente
di cui non ha più bisogno. contro i predatori.

ILLUSTRAZIONE: MICHELANGELO PACE


E X P LO R E
S T R U M EN T I E T EC N O LO G I A

V I A COL V ENTO
DI GROENL ANDIA
di Kat Long

Sul margine sudorientale della calotta


groenlandese, tre snowkiter vengono in-
vestiti da una raffica di vento artico. L’a-
quilone di Sarah McNair-Landry si im-
penna ma il sistema di sgancio è bloccato
e il vento proietta Sarah a sei metri di
altezza per poi lasciarla cadere a testa in
giù sul ghiaccio; il casco si crepa e lei resta
temporaneamente priva di coscienza.
L’incidente rischia di annullare la
spedizione con i kayakisti Ben Stooke-
sberry ed Erik Boomer per l’attraversa-
mento della Groenlandia da est a nord-o-
vest in snowkite. Ma i tre non rinunciano
e vanno avanti, con gli sci ai piedi, im-
bragati ai grandi aquiloni, o kite, proget-
tati per catturare il vento e farli scivolare
sulla distesa di ghiaccio.
«In Groenlandia ci sono venti e con-
dizioni incredibili», dice McNair-Landry.
«Puoi andare molto più veloce e percor-
rere molta più distanza di quella che
copriresti sciando, soprattutto se hai
slitte al traino». A volte i tre sciavano
dalle 3 del mattino alle 10 di sera, evi-
tando pericolosi crepacci, ghiaccio in-
crespato e un canyon di ghiaccio di 11
chilometri scavato dall’acqua di disgelo.
Dopo il canyon hanno dovuto paga-
iare su un impetuoso fiume artico con
tanto di cascate e rapide. Alla fine Mc-
Nair-Landry ha scoperto che le si era
incrinata una vertebra nella caduta, ma
questo non le ha impedito di godersi
l’avventura. «Mi piace avere un obiettivo
In 46 giorni i tre esploratori
a cui puntare in squadra», dice l’esplo-
hanno percorso circa
ratrice, «anche se per ottenerlo bisogna 1.000 km sul ghiaccio
affrontare molte sfide». groenlandese.
FOTO: ERIK BOOMER
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MOLLETTE,
CHE PASSIONE
Tra il 1852 e il 1887
l’uicio brevetti USA
rilasciò oltre 100
brevetti di mollette per
il bucato. Le mollette
sono cadute in disuso
in USA dopo il 1938,
quando apparve
sul mercato il primo
asciugabiancheria
elettrico.
—Catherine Zuckerman

1864

1865

Questo pettine di 83x83 millimetri ha 61 1866


IL PIDOCCHIO denti per ogni lato. Tra i denti sono presenti
N ELL A S TORI A tracce sia di pidocchi, sia di lendini.

di A.R. Williams
La ricerca si è concentrata su una col-
lezione museale di pettini di canna a due 1867
I pidocchi hanno sempre afflitto l’uomo. lati, tutti provenienti da gruppi culturali
Diffondendosi per contatto ravvicinato, che fiorirono nelle valli fluviali del de-
si attaccano ai capelli grazie ad artigli serto di Atacama tra il 500 e il 1500.
uncinati e perforano il cuoio capelluto In precedenza si era ipotizzato che 1868
per nutrirsi del sangue dell’ospite, cau- quei pettini servissero a creare complesse
sando un forte prurito. L’unico modo per acconciature, o che - poiché erano stati
liberarsene è rimuovere ogni traccia sia trovati perlopiù in tombe di donne - fos-
dei parassiti, delle dimensioni di un seme sero utilizzati per la tessitura.
di sesamo, che delle piccole uova che Ma ingrandendoli 10 volte al micro-
depongono, note come lendini. scopio, i pettini hanno rivelato la loro 1871
Ma rimuovere i parassiti uno a uno è vera funzione: molti avevano ancora
un lavoro noioso, così molte culture tracce di pidocchi e lendini provenienti
hanno creato nei secoli appositi pettini dai capelli di qualcuno. Come oggi, in
a denti fitti. Nei siti archeologici del Vec- epoca precolombiana si era restii a radersi
chio Mondo sono stati trovati pettini i capelli, il modo più semplice per sba-
1873
adatti allo scopo in legno, osso e avorio, razzarsi dei pidocchi. «La vanità è più
mentre non c’era prova dell’esistenza di forte del prurito», spiega il capoprogetto
tali strumenti nelle Americhe, fino a un Bernardo Arriaza. «La gente preferisce
recente studio condotto nel nord del Cile. essere infestata dai pidocchi che calva». 1883

FOTO: BERNARDO ARRIAZA , UNIVERSIDAD DE TARAPACÁ , CILE (PETTINE);


MOLLETTE FOTOGRAFATE DA JACLYN NASH AL NATIONAL MUSEUM OF AMERICAN HISTORY, SMITHSONIAN INSTITUTION
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O LT R E L A D I G A
di Daniel Stone

La tecnologia ha oltre 2.000 anni ed è qua di peso equivalente, le due vasche 4 ore
basata sul Principio di Archimede, ma resteranno in equilibrio. Ma se comin-
alla diga delle Tre Gole in Cina l’hanno ciamo a togliere acqua da una delle due
applicata su scala mastodontica. Mera- vasche, questa comincerà a sollevarsi.
viglia dell’ingegneria, questa diga sul Nel caso di un sistema progettato per
fiume Yangtze è tra le opere ingegneri- spostare navi fino a 3.000 tonnellate la L’ascensore
stiche più colossali al mondo. Il suo ul- faccenda è più complessa: al contrario navale ha ridotto
i tempi di
timo vanto, inaugurato alla fine del 2016, del sistema di chiuse installato in prece-
transito dalle
è un nuovo “ascensore” per navi, un si- denza, il nuovo ascensore si affida a cavi, quattro ore del
stema idraulico che permette alle im- a una vasca, a dei motori e alla forza di vecchio sistema
barcazioni di attraversare la diga supe- gravità. L’equilibrio è garantito non solo con le chiuse a
rando un dislivello di ben 113 metri. dall’acqua ma anche da contrappesi in meno di un’ora.
Il principio di Archimede è semplice: cemento e dispositivi d’arresto high tech.
il peso di un corpo immerso nell’acqua Tra i vantaggi previsti: riduzione dei
equivale al peso dell’acqua che disloca. consumi energetici, aumento della ca-
Perciò, due vasche uguali riempite della pacità di trasporto e del traffico passeg- 40 minuti

stessa quantità d’acqua staranno in equi- geri, riduzione delle emissioni e un no- Tempo di
sollevamento:
librio su una bilancia; aggiungendo a tevole risparmio di tempo. Se prima il
21 minuti
una delle due un corpo (in questo caso passaggio della diga richiedeva da tre a
SISTEMA ASCENSORE
una nave) e togliendo una quantità d’ac- quattro ore, ora bastano 40 minuti. CHIUSE

LA DIGA DELLE TRE GOLE COME FUNZIONA


Completata nel 2012 dopo 18 anni di lavori, 1. Ingresso nell’ascensore
è la centrale idroelettrica più grande al mondo. Le navi entrano nella vasca navale, che
Ha fatto aumentare il traico economico a monte ha un pescaggio di 2,65 metri e un’altezza
del iume, ma ha obbligato al trasferimento almeno di 18. La vasca può ospitare imbarcazioni
1,3 milioni di persone e ha avuto un notevole con un dislocamento massimo di
impatto sull’ambiente. 3.000 tonnellate.

ng tz e
Ya

Bacino
Sistema di chiuse

Ascensore
A
IG
D tze
Yang

JASON TREAT, NGM; KELSEY NOWAKOWSKI


ILLUSTRAZIONI: BRYAN CHRISTIE. FONTI: CHINA THREE GORGES
0 km 1 CORPORATION; THREE GORGES NAVIGATION AUTHORITY;
KREBS+KIEFER ENGINEERS
3. Uscita dall’ascensore
Arrivata alla sommità della diga
la vasca si allinea con il livello del
bacino. All’apertura di una paratoia,
la nave esce dalla vasca.

2. Sollevamento della vasca


La vasca in cemento armato
è sospesa a 256 cavi issati a
contrappesi. Quando i contrappesi
scendono, la vasca sale.

MISURE DI SICUREZZA
La vasca navale viene
accompagnata nel
percorso da quattro lange
di bloccaggio rotanti che,
in caso di incidente, si
bloccano nella loro sede,
facendo arrestare la vasca.

CONTRAPPESI
Regolando il livello dell’acqua
si aiuta la vasca a salire
o scendere. L’ascensore
funziona soprattutto grazie
alla forza di gravità, ma
i motori elettrici servono
a garantirne stabilità
e sicurezza.

IMPATTO SUL TRAFFICO Carico in tonnellate Traffico passeggeri


Dopo l’apertura delle chiuse nel 120.000 2 milioni
2003, il traico merci è cresciuto
più del previsto, mentre il traico
passeggeri è diminuito. Altre
nuove infrastrutture come la 60.000 1 milione
ferrovia Yiwan e l’autostrada
Hurong ofrono percorsi più
veloci a chi deve attraversare
la regione per lavoro. 0 0
2003 2015 2003 2015
|   E X P LO R E   |   S T R U M E N T I E T E C N O LO G I A

PILLOLE
HIGH-TECH

Dopo sei anni di


sperimentazione,
un ricercatore
dell’Università di Tokyo
è riuscito a simulare
il sapore del sale con
scariche elettriche. La
sua forchetta inganna
le papille gustative
trasmettendo alla
lingua una sensazione
di salato anche in
assenza di sodio.

Una start-up israeliana


sta sostituendo le lenti
bifocali con quelle
“onnifocali”. Gli occhiali
sono dotati di sensori a
infrarossi che rilevano
la distanza tra le pupille
A occhio nudo (a sinistra) questa pergamena ha un solo testo. Ma l’immagine multispettrale
(a destra), ne rivela due: il documento precedente, cancellato in passato, è visibile in blu. e l’oggetto visualizzato,
regolando il fuoco in
300 millisecondi.

Efettuando un
e scrivendo sulla superficie fresca così
PA R O L E ottenuta. Il vecchio testo, però, non
prelievo di campioni
con tampone su 39
NA SCOSTE scompare mai del tutto: resta nella pa- telefoni, i ricercatori
gina come un’ombra, e si può riportare della University of
di A.R. Williams
alla luce con la tecnica dell’immagine California sono risaliti
multispettrale, studiata per osservare a prodotti di bellezza,
Eretto nel VI secolo ai piedi del Monte le lunghezze d’onda visibili e invisibili condizioni di salute
Sinai, in Egitto, il Monastero di Santa della luce. e cibi preferiti dei
Caterina è la più antica istituzione cri- Finora il multispettrale ha rivelato proprietari, nonché
stiana del suo genere ancora in uso. La circa 6.800 pagine nascoste in 74 delle ai luoghi frequentati
sua biblioteca conserva centinaia di 163 pergamene riciclate del monastero, di recente. Un ricco
manoscritti raccolti nel Medioevo: testi i cosiddetti palinsesti. «Abbiamo iden- proilo personale
che può servire per
classici, scritture e altri documenti di tificato testi cancellati in 10 diverse
investigazioni criminali
interesse per i monaci. A quanto pare, lingue, che datano dal V al XII secolo»,
o monitoraggi clinici.
però, qualcuno avrebbe riciclato le pa- spiega Michael Phelps, direttore dell’o-
gine di alcuni di quei manoscritti can- perazione di recupero. Nell’esempio della
Un ricercatore della
cellando i testi che non servivano più. foto, un testo in siriaco si sovrappone a
University of Central
Dal 2011 il monastero lavora per recu- una traduzione del IX secolo di una pa- Florida ha sviluppato
perare, con l’ausilio di tecnologie digi- gina di un antico trattato di Galeno. un ilamento di rame
tali, alcuni di quei testi perduti. Con decine di palinsesti ancora da che raccoglie e
Circa metà dei manoscritti della bi- esaminare, Phelps è convinto che ci immagazzina l’energia
blioteca è su pergamena, che si ricava siano ancora tesori da scoprire: «Il mo- del sole. Tessuto negli
dalla lavorazione della pelle di vitello, nastero potrebbe anche custodire pa- indumenti, trasformerà
capra o pecora. La pergamena si può gine di testi antichi mai identificati né chi lo indossa in una
riutilizzare raschiando via l’inchiostro studiati», afferma. batteria solare.

FOTO: PER GENTILE CONCESSIONE DEL MONASTERO DI SANTA CATERINA


|   E X P LO R E   |   S T R U M E N T I E T E C N O LO G I A

Scimmie
del Nuovo Mondo
(22 usi di strumenti)

Bonobo
(21)

Scimmie del
Vecchio Mondo
(19)

Elefanti
(12)

Roditori
(8)

Insetti
(7)

Ungulati
(4)

Proscimmie
U S A R E E I M PA R A R E
(3)
di Rachel Hartigan Shea

Aracnidi L’uomo non è l’unico animale a fare uso


(3) di strumenti. Il pesce arciere caccia gli
insetti “sputando” un getto d’acqua. I
Pesci polpi usano i gusci del cocco come rifugi.
(2) Gli oranghi prendono in prestito le canoe
per cercare piante acquatiche.
Anfibi «L’uso di strumenti è ampiamente
(1)
ALBERTO LUCAS LÓPEZ, NGM; KELSEY NOWAKOWSKI
FOTO DELLA COSTRUZIONE CARTACEA: REBECCA HALE, NGM
Dimmi come usi,
ti dirò chi sei
Ogni strato rappresenta
una modalità di utilizzo
di uno strumento.
Le barre colorate in
corrispondenza dei nomi
degli animali indicano
quali comportamenti
sono stati verificati per
quel gruppo. I gruppi
possono includere una
sola specie (bonobo),
molte specie (scimmie
del Vecchio Mondo),
o centinaia (insetti).

Scimpanzé,
oranghi
(22 usi di strumenti)

Gorilla
(20)

Uccelli
(18)

Carnivori
(10)

Gibboni
(8)

Cetacei
(6)

Cefalopodi
(4)

diffuso e vario», dice il biologo Robert


W. Shumaker. Ma non è necessariamente Crostacei
indice di intelligenza. «Non ci azzar- (3)
diamo a definire un comportamento
come frutto di un ragionamento». Gasteropodi
Per alcuni, tra cui il pesce arciere, l’uso (2)
di uno strumento è istintivo: tutti gli
individui della specie lo fanno allo stesso Coccodrilli
modo. Per altri è un’abilità appresa: gli (1)
oranghi hanno osservato l’uomo prima
di avventurarsi in acqua con le canoe. Echinoidi
(1)
FONTE: ROBERT W. SHUMAKER, INDIANAPOLIS ZOO
|   E X P LO R E   |   B A S I C I N S T I N C T

S E S SO D I G R U P P O sbatte con le zampe posteriori fino a R AG A N E L L A


creare una schiuma e vi depone le uova. GRIGIA
T R A A N FI B I A questo punto, spiega Byrne, fino a 20 AFRICANA
altri maschi «si mettono ordinatamente CHIROMANTIS
di Patricia Edmonds X ER A M P EL I N A
in fila accanto alla femmina, e battendo
tutti insieme le zampe creano un bellis- HABITAT/AREALE
Tra tutti i vertebrati, dice Phillip Byrne, simo nido di schiuma», dove depositano Terreni alberati, coltivati
ecologo comportamentale all’università lo sperma. Il gruppo passa ore a produrre o erbosi in parti
dell’Africa sudorientale.
australiana di Wollongong, questa raga- gameti e avvolgerli nella schiuma, che
nella presenta la forma più estrema di proteggerà gli embrioni in crescita. STATUS
poliandria simultanea, cioè l’accoppia- Dopo cinque giorni i girini escono dal Minor preoccupazione
mento di una femmina con più maschi. nido, e finiscono nell’acqua sottostante.
CURIOSITÀ
Quando in Africa le forti piogge gon- Quasi tutte le femmine di C. xeram- La poliandria rende
fiano le pozze, i maschi si radunano tra pelina si accoppiano con più maschi la prole più diversiicata
la vegetazione lanciando i loro richiami, per produrre una covata, e questo ga- dal punto di vista
genetico. Questo
mentre le femmine se ne stanno nell’ac- rantisce vantaggi genetici alla prole.
potrebbe aiutare
qua per assorbirla attraverso la pelle. Byrne ha scoperto che i girini nati da C. xerampelina
Quando si è idratata a sufficienza, la femmine poliandriche hanno un tasso a difendersi dalle
femmina si dirige verso un ramo spor- di sopravvivenza più alto del 20 per minacce che colpiscono
gli altri anibi: un terzo
gente, e nel tragitto uno dei maschi le si cento di quelli nati dalle monogame. delle specie è estinto
aggrappa nell’amplesso riproduttivo. Soprattutto, conclude lo studioso, que- o considerato a grave
I due si arrampicano senza staccarsi ste “orge” sono «rilassate», visto che i rischio.
fino a un sito di nidificazione. Qui la maschi non devono combattere fero-
femmina emette un fluido acquoso, lo cemente per conquistare la femmina.

FOTO: AVALON/BRUCE COLEMAN INC/ALAMY


I  VISIONS

Estonia
All’alba la bassa marea
fa spuntare i resti
di un pontile in un
vecchio porto della
penisola di Paljassaare
a Tallin. Il “cappuccio”
di ghiaccio rende
i pali del pontile simili
a funghi.
FOTO: ANDREI REINOL
Mozambico
Una medusa
ospita una piccola
costellazione di stelle
marine. Gli studiosi
non sanno perché
i due invertebrati
si uniscano. Forse
la medusa ofre alle
stelle cibo, protezione
e un mezzo di
trasporto.
FOTO: ANDREA MARSHALL
Inghilterra
Al Richmond Park di
Londra un maschio di
cervo nobile lancia un
bramito nella foschia
del mattino. Nella
stagione degli amori
i maschi bramiscono
e percuotono con
i palchi la boscaglia
per attirare le femmine
e intimidire i rivali.
FOTO: FÉLIX MORLÁN
GONZÁLEZ

Altre immagini a: www.nationalgeographic.it/visions/


|   V I S I O N S   |   N AT I O N A LG E O G R A P H I C . I T/ L A M I A F O T O

Alessandro Bergamini Quarantoli di Mirandola (MO)


«Mi sono svegliato alle quattro del mattino per fotografarli con una
luce perfetta. Arrivato sulla sponda del iume, ho cercato tra la
nebbia le lanterne e li ho raggiunti». È questa la semplice “ricetta”
di questa foto scattata nella contea cinese di Yangshuo ai
pescatori del iume Li, che usano i cormorani per catturare i pesci.

Giuseppe Mario
Famiani
San Teodoro (ME)
Visione notturna
del borgo di Cesarò,
incastonato tra i monti
Nebrodi. In una gelida
notte di luna piena
dopo le nevicate di
inizio gennaio, Famiani
ha colto questa scena
“magica” del borgo con
il paese di Bronte (le
luci a destra) e l’Etna
innevato sullo sfondo.

n at i o n a l g e o g r a p h i c • m a r z o 2 0 1 7
| FOTODIARIO

Una strada
di ghiaccio
Nell’inverno dello Zanskar, in Himalaya, un fiume
ghiacciato è l’unico collegamento con il mondo.
Una carovana di insegnanti di una
scuola di Padum in marcia lungo le gole
del iume Zanskar per raggiungere la
scuola prima dell’inizio delle lezioni.
| FOTODIARIO

testo e fotografie di Bruno Zanzottera,


Parallelozero

L
o Zanskar è una regione Le scuole dei villaggi sparsi nella
dell’India settentrionale in- valle dello Zanskar sono in buona parte
castonata tra il Grande Hi- inanziate da organizzazioni interna-
malaya e il Karakorum, a zionali, come la Lamdon Model High
metà strada tra il Kashmir e School, fondata nel 1988 da Marc Da-
l’antico regno tibetano del Ladakh. In miens, un francese innamorato di que-
questo deserto d’alta quota sparute oasi sta valle e della ilosoia buddhista.
si alternano a monasteri lamaisti, simili Oggi la scuola conta 12 classi con circa
a fortezze in miniatura, che sovrastano 300 allievi, di cui il 50 per cento ra-
il iume che dà il nome alla regione. gazze, ed è sostenuta dalla Onlus ita-
Alla ine di gennaio le temperature lo-francese Aide au Zanskar (Aiuti allo
precipitano, anche sotto i -30 °C; le ac- Zanskar). Sebbene sia una scuola laica
que del iume, che scorre impetuoso dove vengono insegnate tutte le mate-
tutto l’anno ino alla sua conluenza rie umanistiche e scientiiche, l’im-
con l’Indo, rallentano la corsa ino a la- pronta buddhista continua a essere
sciarsi imprigionare nell’alveo. una caratteristica importante.
E lo Zanskar si trasforma in una L’appuntamento con gli insegnanti è
strada di ghiaccio. a Leh per il 20 febbraio. Tutti cercano di
Questo evento atmosferico ofre agli tornare alla scuola pochi giorni prima
abitanti della valle - isolati dalla ine di dell’inizio delle lezioni, ma quest’anno
ottobre, quando la neve rende imprati- le temperature non sono mai scese
cabili i sentieri e l’unica strada carroz- sotto i -30 e la seconda metà di febbraio
zabile - una nuova possibilità di con- si presenta ad alto rischio; in diversi
tatto con il resto del mondo: cammi- punti del iume il ghiaccio potrebbe es-
nare sul ghiaccio. sersi completamente sciolto, o essere
Circa cinque anni fa percorsi per la troppo sottile per sostenere il peso di
prima volta questo itinerario ghiacciato uomini e slitte.
alla ricerca della mitica “carovana del Forse il riscaldamento globale del
burro”, che trasportava verso i mercati pianeta sta iniziando a mostrare i pro-
di Leh il burro prodotto dal latte di pri efetti anche tra le gelide valli hi-
drimo (la femmina dello yak) sugli alti malayane. Sta di fatto che qui i ca-
pascoli delle valli dello Zanskar. In pricci meteorologici possono alterare In alcuni tratti
quell’occasione incontrai alcuni inse- la consistenza del ghiaccio nel giro di il ghiaccio che
gnanti provenienti da altre regioni poche ore, trasformando una distesa ricopre il iume
dell’India, obbligati a percorrere il liscia come uno specchio su cui patti- è parzialmente
fiume di ghiaccio per tornare nelle nare in un vortice d’acqua impossibile fuso e obbliga
scuole dello Zanskar, che riaprivano nei da attraversare. i viaggiatori ad
arrampicarsi sulle
primi giorni di marzo dopo le vacanze È da poco spuntata l’alba quando
scoscese pareti
invernali. Mi ripromisi allora di tornare abbandoniamo le automobili che ci rocciose per
e viaggiare in loro compagnia per rac- hanno portato fino al villaggio di proseguire
contarne la storia. Chilling, lungo una strada sterrata la marcia.

n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
| FOTODIARIO

che l’esercito indiano sta cercando di


costruire da molti anni tra le gole. Ca-
ricati zaini e slitte, la piccola carovana
di insegnanti, portatori e altri abitanti
dello Zanskar si mette lentamente in
cammino, iniziando a valutare la con-
sistenza del ghiaccio.
In questo primo giorno di cammino
le temperature troppo alte ci costrin-
gono ad alcuni impegnativi passaggi su
roccia che rallentano la marcia. Ma du-
rante la notte il iume si stringe in una
gelida morsa e mi sveglio con il sacco a
pelo ghiacciato, pronto ad afrontare la
giornata più impegnativa dell’intero
percorso. Quella in cui le pareti di roccia
ai lati del iume sono così ripide che,
come dicono da queste parti, “Se non c’è
il ghiaccio puoi uscirne solo con le ali”.
Superata con fatica la seconda gior-
nata il ghiaccio si ripresenta di nuovo
frammentato in molti punti. Si torna a
scalare la montagna e in alcuni pas-
saggi sul iume ci troviamo con l’acqua
alle ginocchia. Gli insegnanti comin-
ciano a essere preoccupati per il viag-
gio di ritorno: le abbondanti nevicate
della settimana precedente rendereb-
bero impossibile anche percorrere i
sentieri attraverso i passi oltre i 5.000
metri di altitudine e il rischio di rima-
nere bloccati nella valle ino a maggio
inoltrato sembra farsi molto concreto.
Così, quando la valle si allarga e il
sentiero risale dall’alveo del iume per
attraversare i primi villaggi con le case
ricoperte da una candida coltre di
neve, con i bambini che scivolano su
rudimentali sci fatti con tubi di gomma
legati ai piedi, gli insegnanti decidono
di non perdere altro tempo prezioso.
Loro percorreranno gli ultimi 40 chi-
lometri che li separano dalla scuola a
bordo di un fuoristrada mentre noi,
con un paio di portatori, iniziamo im-
mediatamente il percorso di ritorno
verso Leh.

n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
Durante il secondo giorno di viaggio da Padum verso Leh, una carovana
di abitanti dello Zanskar sila davanti a una cascata ghiacciata che
scende dalla falesia al vertice della quale sorge il villaggio di Nerak.
Il monastero di Namgyal Tsemo
domina la città di Leh, capoluogo
dell’antico regno del Ladakh.
Da qui partono tutte le carovane
di persone che percorrono il iume
di ghiaccio verso la valle dello Zanskar. 
| FOTODIARIO

n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
A sinistra, due oracoli buddhisti a torso nudo durante il festival
di Ngag-rangs al monastero di Matho. Sopra, una donna
di Nerak, villaggio lungo il percorso tra Leh e Padum, indossa
il perak, tradizionale copricapo ricoperto di turchesi. Sotto,
al termine di una giornata di marcia un membro della carovana
diretta a Padum prepara i momos, o ravioli tibetani.
Fedeli in preghiera durante una
Gochak (processione) a Leh. Vi
partecipano anche alcuni insegnanti
di Padum per auspicare un percorso
sicuro lungo il iume ghiacciato.
NUOVA LUCE SUI

VICHINGHI
Amavano adornarsi di sete e gioielli, avevano comandanti donne
e si spinsero fino al Canada e all’Afghanistan. Ecco le più recenti
scoperte sul popolo che seminò il terrore nell’Europa medievale.
Con un elmo piumato scaturito più dalla fantasia
che da testimonianze storiche, un abitante delle
Shetland festeggia la propria ascendenza vichinga
durante l’annuale festival Up Helly Aa, che culmina
con il rogo della riproduzione di una nave vichinga.
FOTO: ELLIOT ROSS

3
Vichinghi e slavi si afrontano nella rievocazione
di una battaglia a Wolin, in Polonia. Cominciando
con piccoli gruppi di saccheggiatori armati, con
il tempo i vichinghi organizzarono eserciti che
conquistarono vaste regioni dell’Europa.
FOTO: DAVID GUTTENFELDER

<$$PN> N at i o N a l g e o g r a P h i c • < $ $ M U > < $ $ A 4 >


sto ry na m e h e r e <$$Pn>
di Heather Pringle
fotografie di Robert Clark e David Guttenfelder

Tremanti, sotto una gelida pioggerella, aspet-


tiamo in strada l’arrivo del signore vichingo e della
sua banda di saccheggiatori. Nonostante la rigida
serata di gennaio, l’atmosfera è euforica a Lerwick.
Accanto a me un uomo con due bambini ride e in- fondamente orgogliosi del loro passato vichingo.
dica la nuvola rossa di fumo che si alza dietro il E ogni anno si preparano con cura maniacale per
municipio dell’antica cittadina delle isole Shet- l’Up Helly Aa, montando, tavola dopo tavola, la
land. «Sembra che abbiano dato fuoco all’intero riproduzione di una nave vichinga.
ediicio», esclama. La gente intorno sorride com- Mentre la folla intona vecchi canti che parlano
piaciuta. In fondo, siamo qui proprio per il fuoco. di re del mare e navi con teste di drago, i guerrieri
Oggi è il giorno dell’Up Helly Aa, il grande festival trainano l’imbarcazione ino a un campo cinto da
annuale che celebra il passato vichingo della re- mura e, al segnale del loro signore, le danno fuoco
gione. Come tutti gli altri, sono qui per assistere al con le torce. Le iamme corrono su per l’albero,
rogo inale della nave vichinga. faville volteggiano nel cielo notturno. I bambini
Il signore vichingo e i suoi uomini invadono la battono i piedi e danzano per l’eccitazione.
strada brandendo torce infuocate. Poi la folla Più tardi quella sera, mentre nei locali infu-
esplode in un boato di meraviglia: è inalmente ria la baldoria, riletto sui motivi per cui i vi-
comparsa la nave, trainata lungo la strada dai chinghi esercitano ancora tanto fascino sulla
guerrieri stessi.
I vichinghi sbarcarono per la prima volta su Un elmo con una cotta di maglia a forma di barba (a
queste coste rocciose a nord della Scozia circa destra) proteggeva un ricco signore vissuto prima
1.200 anni fa, annientando la resistenza locale e dell’epoca vichinga, quando la Scandinavia era
impossessandosi delle terre. Per quasi sette secoli lacerata dai conlitti. Scoperte recenti dimostrano
che tra i vichinghi la guerra non era solo di
le Shetland furono governate da signori norvegesi,
competenza maschile. La spada in alto è stata
che in seguito le cedettero a un sovrano scozzese. rinvenuta assieme ai resti di una donna condottiera.
Oggi il norn, l’antica lingua norrena, è quasi del GABRIEL HILDEBRAND, MUSEO DI STORIA SVEDESE/CC (SPADA, IN DUE PEZZI);
A DESTRA, FOTO DI ROBERT CLARK, GUSTAVIANUM, MUSEO DELL’UNIVERSITÀ
tutto dimenticato, ma gli isolani sono ancora pro- DI UPPSALA

6 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
<$$PN> N at i o N a l g e o g r a P h i c • < $ $ M U > < $ $ A 4 >
Ricostruzione storica della vita quotidiana
in una casa lunga vichinga al Ribe Viking Center,
in Danimarca. Il cibo (aringhe salate, zuppa
d’avena, teste di pecora e altro) si cucinava su un
fuoco aperto, acceso sopra un ampio focolare.
FOTO: DAVID GUTTENFELDER

sto ry na m e h e r e <$$Pn>
Le prime razzie vichinghe prendevano
di mira i monasteri, in cui abbondavano
oggetti preziosi come questo ciondolo
d’oro rinvenuto in un sito in Scozia.
FOTO: ROBERT CLARK,
CON IL PERMESSO DI HISTORIC ENVIRONMENT SCOTLAND

nostra immaginazione. Scomparsi da secoli, savano caftani provenienti dall’Eurasia, abiti di


questi navigatori e guerrieri continuano a vi- seta cinese e si riempivano le tasche di monete
vere nei mondi di cineasti, romanzieri e fumet- d’argento islamiche. Fondarono loride città a York
tisti. Per molti di noi questi vichinghi immagi- e Kiev, colonizzarono ampie aree di Gran Breta-
nari sono abbastanza “familiari” da poterli de- gna, Islanda e Francia e costruirono avamposti in
scrivere nel dettaglio; il modo in cui combatte- Groenlandia e in America del Nord. Nessun altro
vano e festeggiavano, dove vivevano e come popolo di naviganti dell’epoca si avventurò con
morivano. Ma quanto sappiamo davvero di tanto coraggio così lontano dalla madrepatria.
questo popolo? Chi erano i vichinghi, come ve- Ma le ricchezze dei vichinghi non provenivano
devano il mondo e com’era la loro vita? solo da esplorazioni e commercio; spesso si aggi-
Oggi grazie alla tecnologia - dalle immagini sa- ravano furtivamente lungo le coste britanniche ed
tellitari agli studi sul Dna, all’analisi degli isotopi europee per poi attaccare a sorpresa le popola-
- la scienza è in grado di fornire nuove, sorpren- zioni locali con sconvolgente brutalità. In Francia
denti risposte a queste domande. In Estonia le ri- si inoltrarono lungo la Senna e altri iumi, sac-
cerche condotte su due navi sepolte piene di guer- cheggiando villaggi e riempiendo le loro navi di
rieri uccisi stanno gettando nuova luce sulle ori- bottini. Difondendo il terrore in lungo e in largo,
gini violente dei vichinghi. In Svezia è in corso estorsero circa il 14 per cento dei beni dell’Impero
uno studio sui resti di una condottiera donna. E in carolingio in cambio di vuote promesse di pace. In
Russia archeologi e storici stanno ricostruendo le Inghilterra le incursioni sporadiche si trasforma-
rotte dei mercanti di schiavi, confermando l’im- rono presto in guerra: l’esercito vichingo invase e
portanza della schiavitù nell’economia vichinga. conquistò tre regni anglosassoni, lasciando i corpi
Il quadro che emerge è molto più complesso e af- dei nemici a marcire nei campi.
fascinante di quanto si ritenesse. «Gli studi sui L’era vichinga, sottolinea Price, «non è adatta a
vichinghi stanno vivendo una fase emozionante», un pubblico impressionabile». Ma come ebbe ini-
dice lo storico Jimmy Moncrief, dello Shetland zio quest’epoca di caos? Come e perché un popolo
Amenity Trust di Lerwick. di agricoltori scandinavi si trasformò nel lagello
I risultati delle ricerche più recenti tracciano un del continente europeo?
nuovo quadro sia delle ambizioni sia dell’impatto
culturale di questi audaci navigatori. Partiti dalle nei quasi tre secoli che precedettero le razzie
coste scandinave, i vichinghi fecero la loro com- nei villaggi costieri, iniziate intorno al 750, la
parsa sullo scenario mondiale a metà dell’VIII Scandinavia era un territorio tutt’altro che paci-
secolo. Nei tre secoli successivi esplorarono gran ico, precisa Price. Gli oltre 30 piccoli regni sorti in
parte dell’Europa, spingendosi molto più lontano quel periodo erigevano roccaforti di difesa e si
di quanto si sia creduto inora. Secondo Neil Price, contendevano terre e potere. Poi, in quei tempi già
archeologo dell’Università di Uppsala, in Svezia, travagliati, avvenne una catastrofe. Nel 536 una
le navi a vela e la profonda conoscenza di iumi e vasta nube di polvere, formata probabilmente per
mari consentirono loro di raggiungere almeno 37 efetto di una combinazione di calamità naturali
paesi, dall’Afghanistan al Canada. Conobbero più (meteoriti che si schiantarono sulla Terra o l’eru-
di 50 culture diverse, intrattenendo rapporti com- zione di almeno un vulcano) oscurò il sole, abbas-
merciali soprattutto per prodotti di lusso. Indos- sando le temperature estive nell’emisfero setten-

10 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
trionale per i successivi 14 anni. Il freddo e il buio guerrieri non sposati e la nave a vela - fecero sì che
prolungati che investirono la Scandinavia porta- i vichinghi si spingessero fuori dalla Scandinavia,
rono morte e rovina in una regione già poco favo- mettendo a ferro e fuoco gran parte dell’Europa.
rita dalla posizione geograica. Nella provincia
svedese dell’Uppland, per esempio, quasi il 75 per attorno al 750 due navi con a bordo un drap-
cento dei villaggi fu abbandonato, gli abitanti de- pello di guerrieri vichinghi approdarono sull’isola
cimati dalla fame e dalle guerre. di Saaremaa, non distante dalla costa dell’Esto-
A quanto pare fu proprio questo evento cata- nia. Venivano da molto lontano, dai boschi in-
stroico a dare vita a uno dei più oscuri e terribili torno a Uppsala, in Svezia, ed erano i sanguinari
miti esistenti, la leggenda norrena del Ragnarök sopravvissuti di una violenta razzia. All’interno
sulla ine del creato e l’ultima battaglia in cui tro- delle loro navi erano ammassati alla rinfusa i ca-
veranno la morte dei, esseri soprannaturali, uo- daveri di oltre 40 vichinghi, tra i quali forse quello
mini e tutte le creature viventi. Secondo la leg- di un re. Erano tutti giovani o nel iore degli anni
genda il Ragnarök inizierà con il Fimbulvetr, una e molti avevano partecipato a combattimenti fe-
terriicante stagione di sole nero e tempo rigido roci. Alcuni erano stati colpiti a morte da armi da
che, osserva Price, ricorda stranamente gli efetti taglio, altri erano stati decapitati.
della nuvola di polvere del 536. Sull’isola i sopravvissuti si dedicarono al triste
Quando nelle terre del nord tornò l’estate e la compito di riassemblare i cadaveri, disponendoli
popolazione riprese a crescere, la società scandi- nello scafo dell’imbarcazione più grande. Poi li
nava era diventata più violenta. Gli uomini di po- coprirono con un tessuto ed eressero un tumulo di
tere si circondarono di guerrieri pesantemente fortuna collocando gli scudi di legno e di ferro sui
armati e cominciarono a coniscare e difendere i compagni uccisi.
territori abbandonati. In questo scenario da Trono Nel 2008 un gruppo di operai impegnati a po-
di spade si formò una società militarizzata in cui sare cavi elettrici scoprì ossa umane e i frammenti
uomini e donne osannavano le virtù della guerra: di una spada corrosa. Chiamarono le autorità, che
il coraggio, l’aggressività, l’astuzia, la forza in bat- chiamarono gli archeologi. Oggi Price sottolinea
taglia. Come sottolinea John Ljungkvist, archeo- con entusiasmo l’importanza di quella scoperta:
logo dell’Università di Uppsala, sull’isola svedese «Per la prima volta sono state studiate le prove di
di Gotland, dove sono state riportate alla luce un’incursione vichinga». E, ancor più importante,
molte tombe dell’epoca ancora intatte, «quasi un i guerrieri sepolti a Salme, in Estonia, morirono
individuo su due fu sepolto insieme alle sue armi». quasi 50 anni prima che i predatori scandinavi as-
Mentre prendeva forma questa società fondata salissero il monastero inglese di Lindisfarne nel
sulle armi, nel VII secolo si assistette all’avvento 793, in quello che fu a lungo ritenuto il primo at-
di una tecnologia che rivoluzionò la vita marina- tacco vichingo della storia.
resca degli scandinavi: la navigazione a vela. Abili Le navi sepolte di Salme hanno destato fer-
carpentieri cominciarono a costruire imbarca- mento tra gli studiosi. «Ciò che mi ha stupito è la
zioni capaci di trasportare gruppi di guerrieri ar- quantità di spade», dichiara Price. Per molto tempo
mati più lontano e più velocemente di quanto si gli esperti hanno ipotizzato che le prime bande di
potesse sognare in precedenza. Con queste navi i vichinghi fossero composte da un manipolo di
signori del nord potevano navigare nel Baltico e condottieri equipaggiati di spade e altri costosi in-
nel Mare del Nord, esplorare nuove terre e sac- dumenti da guerra accompagnati da qualche de-
cheggiare città e villaggi, riducendone in schia- cina di giovani contadini armati di lance e archi. I
vitù gli abitanti. E uomini che in patria non ave- reperti di Salme rivelano tutt’altro. Le navi conte-
vano prospettive potevano prendere in moglie le nevano più spade che uomini, a dimostrazione
prigioniere con la persuasione o con la forza. che, almeno in alcuni casi, le prime spedizioni
Tutti questi fattori - secoli di ambizioni regali, vichinghe erano composte da molti guerrieri
un numero apparentemente cospicuo di giovani d’alto rango. (Continua a pag. 20)

v i c h i ng h i 11
Flotta d’assalto
Rapidi e letali, i vichinghi dominarono i mari del Nord Europa tra l’VIII
e l’XI secolo. Le navi, capolavori d’ingegneria usati per le esplorazioni,
il commercio, la guerra, persino per le sepolture, erano parte integrante
della cultura di questi formidabili razziatori. Alla ine dell’epoca vichinga
le loro lotte si erano ingrandite, arrivando a 250 imbarcazioni o più.

Capitano

Timone D Chiave
C dell’albero
B
RESISTENTI, LEGGERE E FLESSIBILI A Paramezzale
I vichinghi costruivano le navi partendo dalla chiglia e dal
fasciame esterno; in una seconda fase aggiungevano
l’intelaiatura e i sostegni interni. Flessibili e leggere, le più
piccole potevano essere trasportate anche sulla terraferma.

Per chiglia e I tronchi venivano La costruzione dello scafo iniziava issando alla chiglia piè di
fasciame si preferiva tagliati a spicchi ruota e ruota (A). Il fasciame inferiore veniva issato con rivetti
il legno di quercia. con l’ascia per e doppini in ferro (B). Poi si aggiungevano costole di sostegno e
Tronchi e rami ricurvi creare cunei fasciame superiore (C) e si issava il paramezzale sulla chiglia.
erano usati per sottili e resistenti. Banchi, puntelli e altri elementi raforzavano ulteriormente
l’intelaiatura. l’imbarcazione. Alla ine si aggiungeva la chiave dell’albero (D).
Chiglia
IL RITORNO DEI GUERRIERI
L’illustrazione raigura una lotta vichinga
di ritorno in patria con schiavi e altro bottino.
In primo piano la riproduzione della nave
di Gokstad del IX secolo (vedi foto a pag. 21).

Botte per l’acqua I marinai remavano


potabile seduti su cassette
mobili.

Albero
(legno
di pino)

Piede dell’albero

Chiave
dell’albero

Paramezzale

Il paramezzale e la chiave formavano la base dell’albero


e assorbivano le scosse durante la navigazione a vela. Lo scafo veniva riempito di pietre che
Il piede poteva essere rimosso per abbassare l’albero. facevano da zavorra e contribuivano
alla stabilità della nave.

Clinker contro paro


I vichinghi usavano la tecnica clinker,
CLINKER A PARO
cioè sovrapponevano le tavole Ogni asse della
issandole con rivetti e doppini nave di Gokstad Legame
(a destra). Le tavole venivano poi era spessa
legate all’intelaiatura. In seguito tre centimetri
le navi furono costruite con il (dimensione Materiale di
fasciame a paro (in fondo destra), calafataggio
reale)
con le tavole accostate l’una all’altra. Doppini Rivetti
Gli scandinavi adottarono le vele intorno al VII secolo.
Ne sono sopravvissuti solo pochi frammenti, ma
a quanto pare le vele erano di forma quadrata, tessute
con lana tinta in colori vivaci o a righe per indicare
il proprietario, l’identità del gruppo e lo status sociale.

I vichinghi razziavano per Il tangone contribuiva Chiudendo i buchi per i remi


ottenere prestigio sociale, al controllo dell’angolo quando si navigava a vela si
bottino, schiavi e provviste. anteriore della vela. impediva all’acqua di penetrare.

Lance

Ponte (legno
di pino)
Remi

Armi custodite Le tavole rimovibili consentivano


sottocoperta di conservare oggetti sottocoperta.

Tipologia delle navi vichinghe


Le imbarcazioni più antiche erano adibite a usi diversi; alcune - come quelle di Oseberg e
Gokstad - diventavano anche luoghi di sepoltura. Nel X secolo cominciarono a diferenziarsi: Velocità in nodi Vela
scai corti e larghi per trasportare merci e lunghi e stretti per le scorrerie con uomini armati. (1 nodo =1,85 km/h) Remi

MULTIFUNZIONE Illustrata sopra DA CARICO


Nave di Oseberg, Nave di Gokstad Skuldelev 1,
820 circa 895 circa 1030 circa
Remi: 30 Remi: 32 Remi: 4
12,5 12,5 10
4 4 1,5
21,5 m 23,2 m 15,8 m
L’albero poteva essere La parte superiore della prua
sollevato in pochi minuti i o della nave di Gokstad non esiste
abbassato per facilitare la più, ma altre navi vichinghe erano
manovrabilità con i remi. adornate da teste di drago e
banderuole di metallo.

Gli scudi venivano Vedetta


issati sul ianco della
nave con delle funi.

FERNANDO G. BAPTISTA, DAISY CHUNG E EVE


CONANT, NGM; AMANDA HOBBS
FONTI: VIBEKE BISCHOFF E MORTEN RAVN,
VIKING SHIP MUSEUM, ROSKILDE, DANIMARCA;
JAMES GRAHAM-CAMPBELL, UNIVERSITY
COLLEGE LONDON; NEIL PRICE, UNIVERSITÀ
DI UPPSALA; KENNETH F. NORDAN, FRIENDS OF
THE VIKING SHIP; THE AGE OF THE DROMON:
Per la nave si usava soprattutto legno di quercia; THE BYZANTINE NAVY CA 500-1204, JOHN
PRYOR ED ELIZABETH JEFFREYS
la chiglia era una trave di circa 17,5 metri.
COPYRIGHT © 2017 NATIONAL GEOGRAPHIC
PARTNERS, LCC

DA GUERRA
Skuldelev 3, Skuldelev 5, Roskilde 6,
1030 circa 1040 circa 1025 circa
Remi: 6 Remi: 26 Remi: 78-80
8,1 15 15
2 5,5 4,5
14 m 17,3 m 37,3 m
L’espansione Capo Nord

I vichinghi fecero irruzione negli annali della Storia alla ine dell’VIII
secolo saccheggiando le Isole Britanniche. Nell’XI secolo la loro
I
inluenza (razzie, scambi commerciali, esplorazioni) era estesa a gran S A M
parte dell’emisfero settentrionale, dall’America all’Asia centrale.
Borg

CIRCOL
Hofstadir O POLARE
ARTICO

Reykjavík ISLANDA

E
I

S
Kirkjubæjarklaustur I C
N
N

R
I
F
Trondheim

O
Isole Far Oer

N
Kyrksundet
LA CONQUISTA DELL’INGHILTERRA SVEDESI ESTONI
Nell’865 un esercito di vichinghi danesi sbarcò Is. Shetland Bergen Oslo
in Inghilterra, dove afrontò e sconisse regni Lerwick Birka Saaremaa
anglosassoni deboli e divisi. I vichinghi si Kaupang LIVONI
insediarono in una regione chiamata Danelaw. Skien Gotland
Is. Orcadi
Paviken
CURI
Gran G E AT I Grobin
Ebridi

PITTI
evig


Bretagna Apuole
uld

pin
Sk Lund gs LETTONI
ISOLE Aarhus vik
BRITANNICHE DANESI
Ro LITUANI
Ribe s kil
de Elblag
lin
Armagh Hedeby enz
York M
Reric
IRLANDESI (Jórvik) VENEDI Wolin
Dublino Isola di V istol a
Limerick Amburgo
AN

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FRISONI
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GALLESI SA GERMANI POLACCHI


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Lond SSO Utrecht Od


ra N I Dorestad er

Anversa Colonia El
ba
Boulogne
Re

no
n
Roue
Parigi
Danubio
Sen n a
Nantes Tours
TRATTATO DI SAINT-CLAIR-SUR-EPTE
Dopo anni di razzie lungo la Senna, nel 911 F R A N C H I o
Poitiers n
il capo vichingo Rollone e Carlo il Semplice Re
raggiunsero un accordo: i vichinghi potevano Lione
insediarsi nell’odierna Normandia a condizione
di proteggere il regno da altri assalitori. Bordeaux Valence Luni
Fiesole
Gijón Nîmes
Santiago de Toulouse Arles Pisa
Compostela
GALLEGHI Narbonne
Roma
Prime incursioni vichinghe Corsica
in Spagna, 844

Sardegna
Lisbona
ri
al ea
I s ole B
Sicilia
Cordova
Siviglia
Cadice Medina Sidonia
Algeciras FERNANDO G. BAPTISTA, MATTHEW W. CHWASTYK, DAISY CHUNG E
EVE CONANT, NGM; AMANDA HOBBS
FONTI: JAMES GRAHAM-CAMPBELL, UNIVERSITY COLLEGE LONDON;
NIELS LUND, UNIVERSITÀ DI COPENAGHEN; NEIL PRICE, UNIVERSITÀ DI
UPPSALA; ANNA WESSMAN, UNIVERSITÀ DI HELSINKI; FEDIR
ANDROSHCHUK, MUSEO DI STORIA SVEDESE

A F R I C A
Godthåb
G R O E N L A N D I A
LABRADOR Brattahlid
(MARKLAND) Julianehåb

ISLANDA

DALLA TERRA AL MARE


Mar TERRANOVA La cultura vichinga era plasmata dalla
Bianco geograia della Scandinavia. Non tutti gli
scandinavi erano saccheggiatori, ma la
scarsità di terre coltivabili e il desiderio di
ISOLE
0 km 400 ricchezza spinsero molti a imbarcarsi. BRITANNICHE
Lago
Onega

Lago Ladoga Bolgar


Staraya Ladoga
a

(Aldeigjuborg) lg
MERYA Timerevo Vo BULGARI
CIUDI
DEL VOLGA
Novgorod

Mosca
I

Oka
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KRIVICI ary a
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Khwarezm
(Khiwa)
Polotsk
DREGOVICI
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Do Volga
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Kiev
CAZARI
Baku
MAGIARI Kerch
D nestr Abaskun
Barda
Crimea
Chersonesos Ardabil

BULGARI Insediamenti
Trebisonda
(Trabzon) I confini dell’espansione a est sono approssimativi. Gli insediamenti
Sinope Rus’ erano sparsi e mescolati con quelli delle tribù locali.
(Sinop)
i o fino all’800 d.C. Forte circolare
Danub Varna
Preslav
900 Sepoltura con barca

Costantinopoli 1000 DANESI Gruppo etnico


vichingo nativo

Saccheggi, commerci ed esplorazioni


Zone saccheggiate ripetutamente
nell’epoca vichinga
Attacco vichingo documentato
Battaglia importante
Centro di scambi e commerci
LA GUARDIA VARIAGA Rotta di esplorazioni, saccheggi o commerci
Colpiti dal loro valore in battaglia, gli
imperatori bizantini crearono un’unità Area di trasporto imbarcazioni
Creta scelta di scandinavi per la loro
IRLANDESI Gruppo etnico in contatto con i vichinghi
protezione personale. Il reparto restò
in servizio per quasi due secoli.

0 km 200
I confini e i corsi d’acqua sono quelli attuali.
I VICHINGHI DI SCANDINAVIA
I popoli di Norvegia, Svezia e Danimarca - le terre
d’origine dei vichinghi - condividevano una ricca
tradizione marinaresca e una gerarchia sociale
basata sulla divisione in classi: schiavi, uomini liberi
e nobili, governati da una serie di sovrani e capi
locali in competizione tra loro.

Guerriero
scandinavo Donna
di alto rango scandinava
di alto rango

Spille ovali di bronzo,


spesso legate fra loro
da ili di perline, issavano
le bretelle del grembiule.
L’elmo di metallo
Lo stile variava a seconda
denotava l’alto
della regione.
rango di un
guerriero.
Ne è stato
rinvenuto solo
Stile scandinavo
uno completo.

Stile innico

La cotta di maglia Stile dell’isola


era indossata dai di Gotland
vichinghi dei ceti
superiori.
Le donne appendevano
alle spille o alle cinture
coltelli, scatole per gli
aghi e forbici.

Le spade, spesso
a doppio taglio
con else decorate,
potevano raggiungere
L’abbigliamento femminile
il metro di lunghezza.
includeva diversi strati
e si completava con un
grembiule e uno scialle.

La biancheria era di lino.

LE FORTEZZE
Fortezze circolari come
questa in Danimarca, dette
anche Trelleborg, avevano
funzioni difensive e
amministrative. Costruite
con schemi simili,
implicavano l’esistenza
di un’autorità centrale. Fortezza di Fyrkat, Danimarca
I VICHINGHI D’ORIENTE
A partire dall’VIII secolo furono i mercanti svedesi
i protagonisti dell’espansione a est degli scandinavi.
Erano a capo dei Rus’, un popolo multietnico di origine
scandinava che commerciava con i territori arabi e
bizantini e fondò città mercantili come Novgorod.
Uomo Rus’

Donna Rus’
d’alto rango

Gli uomini portavano È probabile che le


copricapi di tessuti donne vichinghe
esotici, bordati di sposate si coprissero
pelliccia e con una i capelli.
nappa d’argento.

I Rus’ adottarono
il cristianesimo
dall’Impero
bizantino.
I caftani erano spesso
di lana, con decorazioni
in seta e merletti. Gli scambi
commerciali con
il mondo arabo
includevano
argento, spesso
usato per
i gioielli.

I calzoni larghi alla


orientale indossati dai
Rus’ furono poi adottati
in tutta la Scandinavia.

LE CASE LUNGHE NAVI FUNERARIE


Costruita con vari Riservate a uomini
materiali inclusi legno, e donne di alto rango,
pietra e torba, la tipica queste navi-sepoltura
casa lunga scandinava contenevano anche
aveva una grande sala armi, gioielli, indumenti
per mangiare e dormire pregiati e animali
più altre stanze adibite sacriicali.
a depositi.
Con ciondoli d’argento e perline di vetro provenienti
dalla Scandinavia e dall’Impero bizantino, questa
collana dimostra in dove si spinsero i mercanti
vichinghi. È stata rinvenuta a Gnezdovo, antico
snodo commerciale sul iume Dnepr, in Russia.
FOTO: ROBERT CLARK, MUSEO STATALE DI STORIA DI MOSCA

(Segue da pag. 11) Un Mattino di gennaio, I signori vichinghi si truccavano gli occhi, in-
in una zona industriale a sud di Edimburgo, i ri- dossavano abiti sfarzosi e colorati e portavano
cercatori mi fanno strada attraverso una serie di vistosi gioielli: collane, spilloni, fasce per il braccio
porte chiuse a chiave ino a un piccolo laboratorio e anelli. Questo gusto per gli accessori non era ine
di conservazione e restauro. Da oltre un anno qui a se stesso: ogni oggetto raccontava una storia di
si analizzano le ricchezze accumulate da un si- avventure in terre straniere, di sprezzo del peri-
gnore vichingo nel corso di una serie di scorrerie. colo e di ricompense ottenute per il coraggio di-
Sepolto circa 1.100 anni fa nel Sud-Ovest della Sco- mostrato. Indossando il bottino di guerra, un
zia, il tesoro di Galloway comprende oggetti splen- guerriero diventava un manifesto di reclutamento
didi e inattesi, tra cui un lingotto d’oro massiccio, vivente e invogliava i giovani a giurare fedeltà in
drappi di sciamito di seta di origine bizantina o cambio di una parte di bottino. «I capi vichinghi
islamica e un crociisso smaltato. Olwyn Owen, dovevano ostentare le conquiste per mantenere la
archeologa specializzata in storia vichinga, so- loro base di potere», spiega Ashby.
stiene di non aver mai visto niente di simile. «È All’inizio dell’epoca vichinga le incursioni
una scoperta straordinaria», dice. prendevano di mira soprattutto monasteri lungo
Un ricercatore ci mostra alcuni reperti: una le coste o nelle isole, disponendo, a quanto pare,
delicata spilla d’oro a forma di uccello che sembra di una rete di informatori. I mercanti scandinavi
un aestel, una punta indicatrice usata dal clero commerciavano già regolarmente con gli insedia-
come ausilio per la lettura dei testi sacri; un cion- menti costieri britannici ed europei e si erano resi
dolo in iligrana d’oro che probabilmente conte- conto che nelle vicinanze dei mercati si trovava
neva la reliquia di un santo; nove spille d’argento, quasi sempre un monastero. E magari girando tra
davanti alle quali Owen si soferma ammirata: i banchi di vendita qualcuno aveva notato i calici
alcune sono impreziosite da spirali di viticci e d’argento e gli arredi sacri in oro che adornavano
creature mitiche, altre da strane maschere le cappelle. «Non è diicile immaginare che alla
umane. Quasi tutti questi oggetti, spiega la stu- ine qualcuno abbia pensato “ragazzi, perché non
diosa, sono di fattura anglosassone. «In altre pa- ci portiamo via quella roba?”», ipotizza Price.
role», conclude, «qualche monastero o insedia- I primi saccheggiatori programmavano gli at-
mento anglosassone deve aver passato una pes- tacchi nei mesi estivi e spesso partivano con po-
sima giornata». che navi e un centinaio di uomini. Armati ino ai
Il condottiero vichingo che si appropriò di que- denti, i combattenti attaccavano in fretta e con
sti tesori aveva un debole per le cose belle. Anzi- altrettanta rapidità compivano le loro carnei-
ché far fondere tutto il prezioso bottino, conservò cine, riprendendo il mare prima che la gente del
alcuni pezzi per la sua collezione personale. I vi- posto potesse organizzare una difesa. Nel IX se-
chinghi, aferma Steve Ashby, archeologo della colo soltanto, i vichinghi saccheggiarono più di
University of York, avevano una predilezione per 120 insediamenti in Francia, massacrando mo-
gli oggetti di pregio, e gli esponenti dei ceti più naci e abitanti, spogliando le chiese dei loro te-
alti si compiacevano nel possedere e utilizzare sori e riducendo in schiavitù i sopravvissuti. «Gli
questi status symbol. «Gli uomini più potenti abitanti della Francia nordoccidentale alla ine
erano vanitosi», osserva Ashby. «Nella società vi- del IX secolo», osserva Price, «devono aver pen-
chinga era importante ostentare la ricchezza». sato che fosse arrivata la ine del mondo».

20 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
Agili navi in legno come quella di
Gokstad furono la chiave del successo
di mercanti e razziatori vichinghi.
Questa, scoperta nel 1880, poteva
navigare a vela o con 32 rematori.
FOTO: ROBERT CLARK, MUSEO DELLE NAVI VICHINGHE,
NMUSEO
ew vDIi STORIA
s i o NCULTURALE
s o f t hDELL’UNIVERSITÀ <$$PN>
e v i k i Ng sDI OSLO
Scoperto nella tomba di un vichingo d’alto rango
in Svezia, questo morso decorato in ferro e bronzo
dorato era parte dei inimenti di un cavallo. Benché
i vichinghi siano celebri per le avventure in mare,
i più ricchi e potenti possedevano cavalli di valore.
FOTO: ROBERT CLARK, GUSTAVIANUM, MUSEO DELL’UNIVERSITÀ DI UPPSALA

E più metalli preziosi arrivavano in Scandina- Charlotte Hedenstierna-Jonson, archeologa


via, più giovani giuravano fedeltà ai condottieri. dell’Università di Uppsala. «Ipotizziamo dunque
Quelle che all’inizio erano rapide incursioni con che fosse responsabile delle tattiche di guerra e
due o tre navi si trasformarono gradualmente in occupasse un ruolo di comando».
veri e propri attacchi con lotte di 30 imbarcazioni
e più. Secondo gli annali dell’epoca, centinaia di le stesse flotte che portavano morte e distru-
navi vichinghe raggiunsero le coste orientali zione in Europa occidentale trasportavano schiavi
dell’Inghilterra nell’865, con a bordo un temibile e mercanzie in diversi altri luoghi, dalla Turchia
carico che gli autori descrissero come micel here, alla Russia occidentale, forse anche in Iran. I fun-
la grande armata. Spingendosi verso l’interno, gli zionari arabi e bizantini del Medioevo descrissero
invasori cominciarono ad annientare un regno convogli di schiavisti e mercanti vichinghi armati
anglosassone dopo l’altro, impadronendosi di noti come Rus’ che viaggiavano regolarmente
nuove terre da colonizzare. lungo rotte luviali per raggiungere il Mar Nero e
Julian Richards, archeologo della University of il Mar Caspio. “Non ho mai visto isici più perfetti
York, studia i resti di uno degli accampamenti in- dei loro”, scriveva da Baghdad Ahmad Ibn Fadlan,
vernali di questa grande armata, poco fuori dalla soldato e diplomatico arabo del X secolo. “Ogni
moderna Lincoln. Noto come Torskey, il campo uomo porta un’ascia, una spada e un pugnale”.
poteva ospitare 3-4.000 persone, ma a giudicare Per fare luce su questi scambi commerciali sono
da ciò che è stato portato alla luce non si trattava stati avviati diversi scavi lungo le rotte che condu-
solo di soldati. C’erano fabbri che fondevano il me- cevano ai territori bizantini e musulmani. In una
tallo razziato, mercanti che vendevano la loro mattina di ine giugno Veronica Murasheva, ar-
merce, bambini che scorrazzavano nel fango e cheologa del Museo statale di storia di Mosca, pas-
donne che si dedicavano ai loro compiti, tra i seggia sulla sponda del iume Dnepr, in una loca-
quali, in alcune regioni del mondo vichingo, rien- lità circa 370 chilometri a sud-ovest della capitale
trava anche il comando degli uomini in battaglia. dove un tempo sorgeva una città medievale. Fon-
Un celebre testo in irlandese antico racconta le data da esploratori vichinghi più di 1.100 anni fa,
imprese della vichinga Inghen Ruaidh - sopranno- Gnezdovo si trovava vicino a due importanti rotte
minata “la fanciulla rossa” per il colore dei capelli commerciali; il Dnepr, che sfocia nel Mar Nero, e
- che era a capo di una lotta approdata in Irlanda una serie di aluenti del Volga, che si riversa nel
nel X secolo. Di recente la bioarcheologa Anna Caspio. Gnezdovo, ovviamente, trasse vantaggio
Kjellström ha rianalizzato i resti di un guerriero dalla posizione strategica, tanto che diventò una
vichingo rinvenuti nell’antica Birka, in Svezia. Per lorida città con una supericie di oltre 30 ettari.
decenni la sua tomba piena di armi ha indotto gli Oggi il sito è coperto di boschi e pascoli, ma nel
studiosi a ritenere che si trattasse di un personag- corso degli ultimi 150 anni gli archeologi russi
gio d’alto rango. Ma esaminando le ossa pelviche hanno portato alla luce i resti di fortezze, depositi,
e la mandibola Kjellström ha scoperto che si trat- oicine, un porto e quasi 1.200 tumuli funerari
tava di una donna. pieni di preziosi manufatti. A Gnezdovo, hanno
A quanto pare questa vichinga senza nome si scoperto, viveva una ricca élite vichinga che im-
era guadagnata il rispetto di molti guerrieri. «Fu poneva tributi alla popolazione slava e probabil-
sepolta con dei pezzi da gioco in grembo», dice- mente si occupava del commercio con le regioni

22 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
I resti di una casa lunga afacciata sul mare delle Shetland evocano un passato glorioso. Dopo aver sconitto
il popolo dei Pitti, i vichinghi si impadronirono delle terre migliori dell’arcipelago, imposero le loro leggi
e governarono per quasi sette secoli, ino a quando un sovrano scozzese rivendicò il regno. FOTO: ROBERT CLARK

meridionali. Ogni anno, dopo il disgelo primave- della Oxford University, ha scoperto che in Europa
rile, i mercanti vichinghi salpavano da Gnezdovo sono stati rinvenuti più di un migliaio di depositi
con navi cariche di merci di lusso - pellicce, miele, sepolti di dirham. Basandosi su una prima analisi,
cera d’api, ambra, avorio di tricheco - e schiavi. Jankowiak stima che solo nel X secolo i mercanti
Molti, aferma Murasheva, erano diretti al Mar di schiavi vichinghi possano aver venduto decine
Nero e a Costantinopoli, capitale dell’impero bi- di migliaia di prigionieri dell’Europa orientale,
zantino che all’epoca contava più di 800 mila abi- soprattutto slavi, guadagnando milioni di dirham
tanti. I vichinghi si aggiravano per i mercati strin- d’argento, una fortuna immensa per l’epoca. Nella
gendo accordi per le proprie merci e acquistando società vichinga, in cui i signori ricompensavano
altri prodotti pregiati: vino e olio d’oliva, vetri e i loro guerrieri con argento sonante, la strada che
ceramiche di pregio, sete e altri tessuti rari. portava al sud era anche la strada per il potere.
Altri mercanti vichinghi si avventuravano an- Nelle dimore illuminate dalle torce dei signori
che più lontano, verso est, seguendo i corsi d’ac- nordici, i cantastorie narravano dei primi viaggi
qua che si snodano attraverso la Russia occiden- verso ovest. Raccontavano anche la storia di un
tale e conluiscono nel Volga. Nei bazar lungo il mercante, Bjarni Herjólfsson, che perse la rotta
iume e intorno al Mar Caspio i musulmani paga- nella nebbia mentre navigava dall’Islanda alla
vano grosse cifre per i loro schiavi, visto che il Co- Groenlandia. Quando inalmente la nebbia si
rano proibiva il possesso di musulmani nati liberi. alzò, Herjólfsson e i suoi uomini avvistarono una
I conti erano pagati con grandi quantità di monete terra che non somigliava alla Groenlandia. Era
d’argento chiamate dirham, importante fonte di coperta di foreste, ma il mercante non aveva in-
ricchezza nel mondo vichingo. teresse a esplorarla, così invertì la rotta e riprese
Studiando i registri e i database archeologici, il mare. Herjólfsson era arrivato nel Nuovo
Marek Jankowiak, esperto di storia medievale Mondo per caso. (Continua a pag. 30)

v i c h i ng h i 23
I guerrieri vichinghi combattevano per conquistare ricchezza e onore con spade come quella a destra,
scoperta a Gnezdovo, in Russia. Spesso facevano a pezzi i metalli preziosi del loro bottino, che poi
usavano come moneta per acquistare altra mercanzia. Alcuni, però, apprezzavano i monili per la loro
bellezza e li conservavano come segni di prestigio sociale. Queste spille anglosassoni (sopra) e lo spillone
d’oro a forma di uccello sotto facevano parte del tesoro sepolto insieme a un ricco vichingo in Scozia.
FOTO: (QUESTA PAGINA, TUTTE) ROBERT CLARK, CON IL PERMESSO DI HISTORIC ENVIRONMENT SCOTLAND;
A DESTRA: ROBERT CLARK, MUSEO STATALE DI STORIA DI MOSCA
Accampati in tende di tela come gli eserciti vichinghi
del passato, i partecipanti a un festival che si tiene in
Polonia sono maniaci dell’autenticità. Molti si coprono
di tatuaggi e qualcuno adotta persino la dieta vichinga,
uccidendo e arrostendo personalmente la selvaggina.
FOTO: DAVID GUTTENFELDER

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sto ry na m e h e r e <$$Pn>
Figuranti della ricostruzione storica di una
battaglia, in Polonia. Sin da piccoli i ragazzi
vichinghi erano addestrati all’uso delle armi
e subivano un condizionamento sociale che
li preparava alla violenza delle battaglie.
FOTO: DAVID GUTTENFELDER

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sto ry na m e h e r e <$$Pn>
Creati da un abile orafo dell’isola svedese di Gotland,
questi delicati ciondoli erano destinati a donne
ricche. I vichinghi portavano soprattutto gioielli
d’argento, quelli in oro erano rari e molto ambiti.
FOTO: ROBERT CLARK, MUSEO DI STORIA SVEDESE (ENTRAMBE)

(Segue da pag. 23) A quanto risulta, fu il abrasive per ailare le lame alle bacchette su cui
primo europeo a posare lo sguardo sulle coste del si incidevano le tacche per tenere traccia delle
Nuovo Mondo. Ma l’esplorazione dell’America da transazioni commerciali.
parte dei vichinghi resta una questione contro- Ma il reperto più afascinante era un piccolo
versa e nebulosa. Stando alle saghe nordiche, i contenitore di pietra che ricordava i crogioli per
marinai vichinghi si spinsero dalla Groenlandia fondere i metalli. Il reperto è stato analizzato con
verso ovest in quattro grandi spedizioni in cerca un microscopio elettronico a scansione e sulla su-
di legname e altre risorse. Perlustrando la costa pericie interna sono state individuate tracce di
del Canada già nel 985, trascorrevano l’inverno in bronzo e le minuscole sfere di vetro che si formano
piccoli accampamenti tagliando alberi, racco- durante la fusione dei minerali ad alte tempera-
gliendo uva in un luogo che chiamarono Vinland, ture: una prova che riconduce alla tecnica di lavo-
dando alla luce bambini, commerciando e com- razione dei metalli usata dai vichinghi. Secondo
battendo con le popolazioni indigene. Sutherland i navigatori provenienti dalla Groen-
Nel 1960 l’esploratore norvegese Helge Ingstad landia si spinsero ino al Canada settentrionale
andò alla ricerca di questi accampamenti. Rag- per commerciare con i cacciatori indigeni, scam-
giunta una località denominata L’Anse aux Mea- biando coltelli di metallo e pietre per ailare con
dows, all’estremità nord dell’isola di Terranova, le pellicce delle volpi artiche e l’avorio di tricheco,
un proprietario terriero lo condusse a una serie di merci di lusso per i mercati europei.
alture. Nelle vicinanze c’era una torbiera conte- Ricostruire altre spedizioni vichinghe menzio-
nente limonite, minerale noto ai vichinghi da cui nate nelle saghe rimane un’impresa diicile. Per
si ricava il ferro. Gli scavi portarono alla luce tre localizzare i siti potenziali, gli archeologi dovreb-
grandi case vichinghe, alcune capanne, una for- bero perlustrare migliaia di chilometri di coste.
nace per la limonite e semi oleiferi di un albero che Per questo tre anni fa l’archeologa Sarah Parcak
cresce centinaia di chilometri più a sud. Queste della University of Alabama ha pensato di speri-
scoperte, unite alle indicazioni delle saghe, fanno mentare un nuovo metodo di ricerca. Specializ-
ipotizzare che i vichinghi non solo sbarcarono a zata nell’utilizzo delle immagini satellitari per
Terranova, ma si avventurarono molto più a sud. individuare siti archeologici, la studiosa ha indi-
Più di recente un’archeologa canadese ha tro- viduato in un tentativo di prova efettuato in
vato tracce della presenza di mercanti vichinghi Islanda quelli che sembravano dei muri di torba.
nella regione artica del Canada. Patricia Suther- L’archeologo Douglas Bolender ha poi condotto
land stava controllando le antiche collezioni del ricerche nell’area, scoprendo i resti sepolti di co-
Museo di Storia canadese della vicina città di Ga- struzioni in torba e un muretto alto solo 14 centi-
tineau quando ha scoperto frammenti di un ilato metri esattamente nel punto indicato da Parcak.
vichingo. Fabbricato da abili tessitori, il tessuto «È sorprendente», dichiara Bolender, «un fram-
proveniva da siti abitati dai Dorset, un popolo pa- mento di muro sepolto, identiicato con immagini
leo-eschimese vissuto nell’Artide ino al XV se- scattate da chilometri di distanza nello spazio».
colo. «In un primo momento pensai che non fosse Incoraggiati da questo successo, Parcak e il suo
vero», racconta Sutherland. Ma ampliando le ri- team hanno cominciato ad analizzare le imma-
cerche all’interno del museo la studiosa ha trovato gini satellitari delle coste nord del Canada. A Ter-
un tesoro di manufatti vichinghi, dalle pietre ranova hanno notato quelli che sembravano muri

30 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
Eretta ad Anundshög, in Svezia, 1.000 anni fa, questa pietra runica commemora l’amore di un vichingo
per suo iglio, Heden. Non conosciamo il destino del giovane, ma come molti vichinghi dei suoi tempi
è possibile che fosse emigrato in una colonia vichinga in Europa occidentale od orientale. FOTO: ROBERT CLARK

di torba su un promontorio noto come Point Ro- gini satellitari possono essere utili, aggiunge, «e
see, che si afaccia sul Golfo del San Lorenzo, Sarah sta mettendo a punto l’approccio migliore».
lungo la rotta percorsa dalle navi per raggiungere
le regioni degli alberi con i semi oleiferi e delle viti. in una ventosa giornata d’inverno prendo un
Come L’Anse aux Meadows, il sito è adiacente a taxi per il Sumburgh Airport delle Shetland. È la
una torbiera dove si poteva estrarre limonite. mattina dopo l’Up Helly Aa e pochi abitanti del
Nel corso di un piccolo scavo efettuato nel posto sono in piedi dopo la notte di bagordi. Spade
2015, Parcak e i suoi hanno trovato quello che sem- ed elmi sono stati riposti; i bambini dormono, so-
brava un muro di torba e una grande cavità dove gnando i re del mare. La nave di legno, orgoglio
pareva fosse stata raccolta la limonite per la lavo- del condottiero, è ridotta in cenere in un campo.
razione. Scavi più approfonditi condotti l’estate Ma l’idea dei vichinghi, l’immagine romantica
scorsa hanno però messo in dubbio queste inter- di questo intrepido popolo del nord che costruì
pretazioni, indicando che il muro di torba e l’accu- grandi navi e navigò per mari ghiacciati ino a rag-
mulo di limonite possano essere il risultato di giungere un nuovo mondo e iumi serpeggianti
processi naturali. Oggi Parcak è in attesa che i ri- che portavano ai bazar orientali, non perde mai la
sultati di altri test possano chiarire la situazione. sua forza. È viva qui e in tutto il regno del nord e,
Vada come vada, Parcak pensa di aver posto le benché quel mondo sia inito da secoli, il messag-
basi per sviluppare un metodo scientiicamente gio e lo spirito di un’epoca sopravvivono ancora. j
rigoroso per cercare siti vichinghi in America del
Nord. Ne è convinta anche la sua collega Karen
La scrittrice e giornalista scientiica Heather Pringle
Milek, della University of Aberdeen. «Cercare ha pubblicato tre libri a tema storico. I suoi reportage
prove della presenza vichinga qui è come cercare trattano sia temi di attualità sia storie che riguardano
un ago in un pagliaio», aferma Milek. Le imma- il lontano passato dell’umanità.

v i c h i ng h i 31
PINI LONGEVI
I N YO N AT I O N A L F O R E S T, C A L I F O R N I A , U S A

32 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2017
La saggezza degli

ALBERI Gli alberi sono fonte di ispirazione e di conforto


e la loro esistenza ci ricorda che la vita va avanti.

Lo scienziato Edmund Schulman, convinto che dagli anelli degli alberi si potesse ricostruire la storia del
clima terrestre, andava a caccia dei più antichi esemplari viventi nell’Ovest degli Stati Uniti. Nel 1957, tra
i piccoli pini della specie Pinus longaeva, scoprì Matusalemme, che aveva 4.789 anelli (l’albero esiste ancora,
in una località tenuta segreta). Nel 1964 un altro ricercatore volle stabilire l’età di un esemplare del Nevada
prelevandone un campione, ma nel tentativo il suo trapano si ruppe. Quando l’albero fu abbattuto per essere
studiato, risultò che aveva 4.862 anelli: senza volerlo, era stato distrutto il più antico albero noto del pianeta.
I L G I N KG O D E L L A F E R T I L I TÀ
TO K YO, G I A P P O N E
La tradizione vuole che questo albero cresciuto nel cortile del tempio dedicato a Kishimojin, nel quartiere
Zoshigaya di Tokyo, doni la fertilità a chi lo venera. Kishimojin è la dea protettrice dei bambini; la sua storia,
però, ha tratti foschi, perché si narra che la dea nutrisse i propri figli - e forse ne aveva migliaia - divorando
quelli degli altri. Per darle una lezione, Buddha nascose uno dei figli di Kishimojin in una ciotola per le
elemosine e quando la dea, sconvolta, si appellò alla sua benevolenza, egli la rimproverò per le sofferenze
che aveva causato. Da allora Kishimojin, debitamente castigata, fece voto di proteggere tutti i bambini.
N I M ( A Z A D I R A C H TA I N D I C A )
VA R A N A S I , I N D I A
Nell’India del Nord il nim, o neem, è noto come pianta curativa di ogni male e come manifestazione della
dea madre indù Shitala. Per gli abitanti del quartiere di Varanasi che venerano l’albero del tempio Nanghan
Bir Baba, l’albero è molto di più. «Mio figlio era nato prematuro […] e il dottore ci disse che sarebbe morto»,
ha raccontato un uomo a David Haberman, docente di religioni all’Università dell’Indiana. «Io, però,
ho pregato questo neem e […] mio figlio è sopravvissuto». L’albero è “vestito” con una stoffa e porta una
maschera raffigurante la dea per rafforzare il vincolo fra la divinità e i suoi seguaci.
D I C AT H Y N E W M A N
FOTOGR AFIE DI DIA NE COOK
E LEN JENSHEL

Ogni albero racconta una storia, ma ce ne sono alcuni più


eloquenti di altri che custodiscono ricordi, incarnano una fede,
sono memoria di un dolore. Gli alberi dimorano nella nostra
immaginazione, dove crescono con forme strane e meravigliose
in boschi abitati dalla fantasia, ma anche dalle nostre paure.
In iabe e leggende il bosco ofre rifugio a spiriti narra che un monaco, dopo aver ascoltato il canto
e streghe, e c’era una volta un bosco in cui si ag- di un uccello in un bosco, scoprì che in un battito
girava un lupo cattivo. O cervi bianchi che con di ciglia erano volate via centinaia di anni. E il
un balzo sfuggivano alla freccia del cacciatore, o narratore di Marcel Proust va “alla ricerca del
un eremita che spuntava fuori appena in tempo tempo perduto” nel romanzo omonimo dopo aver
per condurre una storia al lieto ine, ma a volte inzuppato la sua madeleine in un infuso di tiglio.
arrivava troppo tardi. Gli alberi sono una scheda di memoria natu-
Nella lingua diamo corpo a ricche metafore rale, persino a livello molecolare. «Ogni strato di
associate agli alberi: ecco allora che i discorsi si accrescimento che si forma annualmente con-
sfrondano e le vie si diramano, che le idee iori- tiene una piccola quantità dell’aria di quell’anno
scono e danno frutti. C’è spesso bisogno di nuova trasformata in anidride carbonica: ecco perché
linfa, ma la nostra determinazione resta profon- l’albero racchiude isicamente i tanti anni di vita
damente radicata, anche se ogni tanto capita di della città», ha detto in un’intervista radiofonica
guardare l’albero senza vedere la foresta. Benjamin Swett, autore di New York City of Trees.
Gli alberi ci ispirano non solo nella lingua, ma Ci sono ricordi che fanno male al cuore: per esem-
nelle idee. Le coordinate più fulgide nell’atlante pio, quelli evocati dall’ippocastano che sorgeva ad
dell’ispirazione convergono davanti a un albero, Amsterdam davanti alla casa di Prinsengracht
precisamente a un melo circondato da uno stec- 263 in cui Anna Frank e la sua famiglia si nasco-
cato in un frutteto della contea inglese del Lin- sero ai nazisti. Da una inestra della soitta, l’u-
colnshire. A quanto si narra, fu qui che nel 1666 nica non oscurata, la ragazzina vide l’albero scan-
un giovanotto di nome Isaac Newton, testimone dire le stagioni inché la Gestapo, il 4 agosto 1944,
della caduta di una mela, fu indotto a chiedersi la portò via insieme ai suoi.
perché quella mela sarebbe sempre piombata al “Come potevo sapere quanto fosse importante
suolo in linea perpendicolare. per Anna vedere un pezzo di cielo azzurro […] e
Stando alle annotazioni iliformi di un docu- quanto fosse importante quell’ippocastano?”,
mento settecentesco, Newton era entrato in quel disse il padre dopo aver letto il suo diario.
frutteto in un periodo in cui soggiornava nella Ci sono ricordi collettivi: per esempio quelli
casa natia. “L’idea della gravitazione”, scrisse il dell’innocenza e della perdita incarnati da un al-
suo amico e biografo William Stukeley, “gli venne tro albero, l’albero della conoscenza del bene e del
in mente […] durante un momento di rilessione male che cresceva nel giardino dell’Eden.
seguito alla caduta di una mela”. Quella di Newton Da quella pianta nacque il frutto della tenta-
non è stata la prima epifania legata a un albero: zione, e da un morso di quel frutto si è scatenato
non si tramanda forse che Buddha raggiunse l’il- il inimondo. Se il lato oscuro della condizione
luminazione mentre meditava sotto un ico sacro? umana ha avuto origine ai piedi di un albero, è
Gli alberi invitano a sognare. In molte culture si giusto che la sua verde ombra ofra qualche con-
solazione, come accade a Oklahoma City sotto
Q Fondo di ricerca NGS  Questo progetto fotograico  un olmo americano cinto da un muretto di gra-
è stato inanziato in parte dalla NG Society.   nito. Il 19 aprile 1995 un ex soldato, Timothy

38 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2017
IL MELO DI NEW TON
L I N C O L N S H I R E , I N G H I LT E R R A

La mela caduta dall’albero che sorgeva davanti a Woolsthorpe Manor, la casa di Sir Isaac Newton, non piombò
sul capo dello scienziato come vuole la leggenda, ma inì in terra. Secondo un resoconto pubblicato nel 1752,
tuttavia, il frutto ispirò a Newton una rilessione che lo portò a formulare la legge di gravitazione universale.
Intorno al 1820 un temporale abbatté il melo, ma dalle sue radici crebbe il nuovo albero qui fotografato.

McVeigh, fece saltare in aria con una bomba il tava un bambino. «Mi consola guardare l’albero
Federal Building, un palazzo di nove piani che e vedere che qualcosa di buono è sopravvissuto
sorgeva nel centro della città; si contarono 168 a una cosa tanto brutta», dice Jones.
morti e varie automobili furono distrutte. L’e- Oggi l’olmo è alto più di 12 metri e la sua
splosione investì anche un olmo di una decina chioma ha un’ampiezza di 18 metri. A novembre
di metri che sorgeva in un parcheggio: l’albero le sue foglie dorate sono già quasi tutte cadute;
perse tutte le foglie, e le fiamme arsero il tronco, a gennaio il tronco è nudo e scheletrico.
nel quale rimasero anche conficcati numerosi Con aprile arriva il tenero verde della rina-
detriti. Oggi questo “superstite” è uno dei re- scita, e a giugno l’albero è di nuovo vestito per
perti dell’Oklahoma City National Memorial l’estate. «Pare quasi che abbia avuto la volontà di
and Museum e dà conforto a persone come Do- sopravvivere», dice Mark Bays, una guardia fo-
ris Jones, madre di una delle vittime: la venti- restale che si è presa cura dell’olmo. «Ha capito
seienne Carrie Ann Lenz, che all’epoca aspet- molto prima di noi che c’era bisogno di lui». j

PER CONCESSIONE DEL BRITISH NATIONAL TRUST alberi 39


CIPRESSO DI MONTEZUMA
S A N TA M A R Í A D E L T U L E , O A X A C A , M E S S I C O
Questi alunni di scuola media del Colegio Motolinía de Antequera sono schierati davanti a un cipresso
di Montezuma detto Árbol del Tule, il cui tronco ha una circonferenza di 36 metri e un diametro di circa
11,5 e sorregge una chioma grande quasi quanto due campi da tennis. Negli anni Novanta il governo
messicano ha fatto deviare l’Autostrada Panamericana e ha approvato lo scavo di un pozzo per mitigare
i danni causati all’albero dai gas di scarico delle auto e dal calo del livello freatico.
BAOBAB AUSTR ALIANO
D E R B Y, A U S T R A L I A
Il baobab australiano ha fornito acqua, cibo, medicamenti, riparo e cripte tombali agli aborigeni, alcuni dei
quali lo considerano sacro. Il baobab nella foto si trova in Australia occidentale; è noto come l’albero della
prigione di Derby: si riteneva che fosse servito da cella di custodia o punto di sosta per i detenuti aborigeni.
Per Kristyn Harman, storica dell’Università della Tasmania, ed Elizabeth Grant, esperta di antropologia
dell’architettura dell’Università di Adelaide, è una leggenda, nata dal “deliberato tentativo di ammantare
di un alone tenebroso un sito turistico destinato a mostrare il trionfo del colonialismo sugli aborigeni”.
I L P ERO “ S U P ER S T I T E ”, M O N U M EN TO
C O M M E M O R AT I V O D E L L’ 1 1 S E T T E M B R E
N E W YO R K , US A
Dopo la conflagrazione dell’11 settembre 2001 che ridusse a due carcasse di metallo le torri del World Trade
Center di Manhattan, dopo una giornata di fumo nero e ceneri spettrali, dopo l’orrore delle 2.753 vittime,
l’ultima creatura vivente estratta dalle macerie fu un pero da fiore, che è diventato un esempio di botanica
del lutto e un simbolo di resistenza. I segni dell’esplosione sono ancora evidenti su un lato dell’albero,
davanti al quale è stato fatto passare il vialetto per i visitatori del monumento, “affinché tutti possano
vedere il momento in cui il mondo è cambiato”, ha detto Ronaldo Vega, responsabile del progetto.
PAN DO
F I S H L A K E N AT I O N A L F O R E S T, U TA H , U S A
Il clone pando, che si compone di 47 mila tronchi d’albero sparsi su 43 ettari di terreno per un peso
di circa 5.900 tonnellate, potrebbe far pensare al mostro di un brutto film di fantascienza, ma esiste
davvero: è un organismo unico, nato - forse decine di millenni fa - da un seme di Populus tremuloides,
che si è sviluppato per mezzo di getti cresciuti da un sistema radicale in espansione (in latino, pando
significa appunto “mi espando”). Ciascun tronco è geneticamente identico agli altri e non ha più
di 150 anni, ma il sistema radicale potrebbe essere l’organismo vivente più antico del pianeta.
MANGO
N AU N D E, M OZ A M B I CO
A Naunde un mango non solo ripara dal sole subsahariano, ma come tanti altri cosiddetti “alberi delle
parole” segna il luogo tradizionale in cui gli abitanti del villaggio si riuniscono per narrare storie,
celebrare cerimonie e regolamentare la vita comunitaria. “Un luogo per incontrarsi e parlare, per trovare
compromessi e appianare dissidi, per colmare differenze e favorire la coesione”, ha scritto nelle sue
memorie il ghanese Kofi Annan, ex segretario generale delle Nazioni Unite. “Se si ha un problema
e non si riesce a trovare una soluzione, ci si incontra di nuovo il giorno dopo e si continua a parlare”.
| D I S PACC I | MAR CINESE MERIDIONALE

IL SACCO
DEL TESORO
MARINO
Giochi di potere e contese
minacciano uno dei mari
più pescosi al mondo

Un operaio stacca i tonni congelati su una nave da


carico nel porto di General Santos, nelle Filippine. Lo
sfruttamento eccessivo della pesca, aggravato da
una controversia marittima, ha provocato la drastica
riduzione dei pesci nel Mar Cinese Meridionale.

51
I marlin e altri pesci pregiati, come i tonni, sono
sempre più diicili da trovare nel Mar Cinese
Meridionale. Il tracollo di una delle zone di pesca
più grandi al mondo inluirebbe sulla sopravvivenza
e la sicurezza alimentare di milioni di persone.
DI R ACHAEL BALE
FOTOGR AFIE DI A DA M DE A N

Una volta Christopher Tubo catturò un marlin blu di 300 chili nel
Mar Cinese Meridionale. È successo anni fa, quando la pesca in quella
zona era buona, racconta, e tornava a casa da una battuta con doz-
zine di pesci pregiati come il tonno e una retata di altre specie. «Qui
non c’è niente del genere», dice, guardando il Mare di Sulu, dove ha
pescato negli ultimi quattro anni. Le sue barche, due pescherecci fi-
lippini tradizionali, galleggiano poco più in là, sotto il sole cocente.
Tubo vive a Puerto Princesa, città di 250 mila alleati storici delle Filippine. Ecco perché la con-
abitanti a Palawan, un’isola tra il Mare di Sulu e troversia ha suscitato l’attenzione del mondo.
l’arcipelago delle Filippine a est e il conteso Mar Un’altra grave minaccia incombente, anche se
Cinese Meridionale a ovest. Tubo è uno degli oltre meno pubblicizzata, è l’impoverimento delle ri-
320 mila pescatori delle Filippine che si guada- sorse ittiche dovuto al sovrasfruttamento. Il Mar
gnano da vivere nel Mar Cinese Meridionale, e Cinese Meridionale è una delle zone di pesca più
si aggiunge al numero sempre più alto di quelli importanti del mondo, che dà lavoro a più di 3,7
che ormai pescano in altre acque, caratterizzate milioni di persone e produce miliardi di dollari
da una minore diversità ecologica. ogni anno.
Circa otto anni fa la Cina ha assunto un atteg- Dopo decenni di pesca indiscriminata, però,
giamento più aggressivo nella regione, intensii- le riserve ittiche si stanno assottigliando, met-
cando le azioni intimidatorie nei confronti dei tendo in pericolo la sicurezza alimentare e la
pescatori e arrivando a erigere installazioni mili- crescita economica delle nazioni in rapido svi-
tari nelle isole contese. Quando un’imbarcazione luppo che da queste dipendono.
della guardia costiera cinese ha attaccato la barca Vantando diritti su quasi tutto il Mar Cinese
di un suo amico con cannoni ad acqua, Tubo ha Meridionale, la Cina ha delimitato i conini di
smesso di pescare nel Mar Cinese Meridionale. una vasta area che reputa di sua giurisdizione
La decisione di Tubo rilette le crescenti ten- per ragioni storiche. Il diritto internazionale af-
sioni nella regione, che hanno innescato una con- ferma invece che in quell’area ci sono tratti di
correnza sempre più accanita per accaparrarsi le mare appartenenti ad altre nazioni.
risorse naturali, e non solo. Tutti gli altri paesi coinvolti nella controver-
Con i suoi 3,6 milioni di chilometri quadrati, il sia sul Mar Cinese Meridionale basano le proprie
Mar Cinese Meridionale ha un’enorme impor- rivendicazioni sulla Convenzione delle Nazioni
tanza economica, militare e ambientale. Ha una Unite sul Diritto del Mare. Nel 2013 le Filippine
biodiversità più ricca di quasi ogni altro ecosi- hanno presentato un ricorso contro la Cina a un
stema marino sul pianeta e con il suo pesce assi- tribunale per la soluzione paciica delle controver-
cura cibo e occupazione a milioni di persone nei sie internazionali, con sede all’Aja. La Cina si è ri-
10 paesi e territori circostanti. iutata di partecipare. Il 12 luglio 2016 il tribunale
Di questi, sette - Brunei, Cina, Indonesia, Ma- ha deliberato a favore delle Filippine accogliendone
laysia, Filippine, Taiwan e Vietnam - avanzano quasi tutte le richieste e dichiarando che la Cina
istanze contrapposte. Se dovesse scoppiare un aveva perso qualunque diritto fondato su ragioni
conlitto militare potrebbero essere coinvolte storiche quando ha ratiicato la Convenzione delle
due potenze mondiali, la Cina e gli Stati Uniti, Nazioni Unite nel 1996. (Continua a pag. 60)

54 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
Un pescatore ilippino attraversa a guado il tratto di mare ino alla riva con una parte del pescato del suo
equipaggio. I tonni pinna gialla (sotto) arrivano a General Santos, la capitale del tonno delle Filippine. Il Mar
Cinese Meridionale produce più pesce di quasi tutti i mari del mondo, ma non sarà così ancora per molto.
Un pescatore (sopra) con un marlin catturato nel Mar Cinese Meridionale, dove le controversie internazionali
hanno esacerbato la concorrenza per accaparrarsi le risorse in calo.A sua volta, la concorrenza per i l pesce
ha acuito i conlitti. In questo caso (sotto), i pescatori ilippini hanno scelto di rimanere in acque nazionali.
Le luci sulla Melissa, un’imbarcazione ilippina, attraggono i pesci verso la barca e in supericie. Pescatori
ilippini, cinesi, vietnamiti e taiwanesi solcano tutti queste acque, che in pratica non sono soggette ad alcuna
regolamentazione. Un ilippino (sotto) ripara la sua rete in una comunità di pescatori a Puerto Princesa.
Lavoratori al Navotas Fish Port Complex, nelle
Filippine, scaricano il pescato dalle navi di ritorno
dal Mar Cinese Meridionale. Il pesce è una fonte
importante di proteine per gli abitanti della regione;
un tracollo dell’industria ittica sarebbe disastroso.
A C Q U E A G I TAT E
In base al diritto internazionale, ai paesi lungo la costa sono riconosciuti alcuni diritti marittimi (per esempio
sono autorizzati a cercare e sfruttare le risorse naturali) entro 370 chilometri dalle loro coste. Queste Zone
economiche esclusive, o ZEE, però, possono essere oggetto di violenta contesa in aree come il Mar Cinese
Meridionale, di nazioni densamente popolate, dove le rivendicazioni e i diritti navali si sovrappongono.

CINA TAIWAN
La linea della Cina
(spessa e in rosso)
Hanoi Hong mostra la controversa
Kong

e
afermazione di
controllo sulle acque

a l
LAOS
Hainan rivendicate anche da
Vietnam, Malaysia,

n
Filippine, Brunei e
Isole

o
Indonesia. L’anno
Paracel scorso un tribunale

i
THAILANDIA Banco di internazionale ha

d
Scarborough invalidato l’istanza
Manila

i
della Cina.

r
VIETNAM

e
CAMBOGIA

M
F I L I P P I N E
Golfo e
del Siam s Isole
Ho Chi e Spratly
Minh
n Puerto
i Princesa
C
r Mare Zone con rivendicazioni
M a di Sulu di diritti ZEE contrastanti
Rivendicazione di diritti
ZEE contestata
MALAYSIA Bandar Seri
Begawan Diritti ZEE riconosciuti
Isole
Kuala Natuna BRUNEI bilateralmente
Lumpur MALAYSIA
SINGAPORE
0 km 200 I N D O N E S I A

(Segue da pag. 54) La Cina ha dichiarato che glie di pescherecci e promosso aiuti inanziari
avrebbe ignorato la decisione del tribunale. per il carburante e per imbarcazioni più ei-
Questa controversia sul Mar Cinese Meridio- cienti. E ha istituito perino un sostegno econo-
nale inasprisce la concorrenza tra i pescatori e la mico speciico per invogliare i pescatori cinesi a
conseguente corsa per accaparrarsi il pesce in- sfruttare le acque nei pressi delle Isole Spratly,
iamma il dibattito. Oggi alcune acque hanno un altro territorio conteso, circa 900 chilometri a
decimo delle risorse ittiche di 60 anni fa. sud del punto più meridionale della Cina (un
«Il collasso di questa zona di pesca potrebbe porto nell’isola di Hainan).
essere tra i più gravi del mondo», aferma John «L’unica ragione per la quale i pescatori [ci-
McManus, ecologo marino della University of nesi] più piccoli si spingono ino alle Spratly è
Miami che studia i reef della regione. «Centinaia che sono pagati per farlo», sostiene Gregory Po-
e centinaia di specie scompariranno, e potreb- ling, a nome del Centro per gli studi strategici e
bero estinguersi in tempi relativamente brevi, internazionali, un’organizzazione di ricerca con
una dopo l’altra». sede a Washington. La mossa aggressiva dei ci-
Quando non hanno trovato più pesce nelle nesi ha accelerato l’impoverimento delle risorse
acque costiere, molti pescatori si sono avventu- ittiche, aferma.
rati oltre i conini territoriali e all’interno di aree I cinesi stanno anche costruendo isole artii-
contese. Intanto la Cina ha cominciato a soste- ciali sopra i reef delle Spratly per ospitare instal-
nere le proprie rivendicazioni favorendo i propri lazioni militari. «Il possesso della zona costitui-
pescatori con iniziative aggressive. Ha consoli- sce il 90 per cento del contenzioso», secondo Za-
dato la guardia costiera, militarizzato le lotti- chary Abuza, esperto di politica e sicurezza ma-
JON BOWEN, NGM
FONTE: INIZIATIVA PER LA TRASPARENZA MARITTIMA IN ASIA, CENTRO PER GLI STUDI STRATEGICI E INTERNAZIONALI
rittima del Sud-Est asiatico al National War A causa dell’eccessivo sfruttamento delle ri-
College di Washington. «La Cina sta cercando di sorse ittiche, il pescato si è ridotto sempre più,
imporre la propria sovranità attraverso la costru- così come la fauna marina, dando inizio a un ci-
zione di queste isole e negando ad altri paesi l’ac- clo pericoloso. Alcuni pescatori ilippini hanno
cesso alle risorse naturali». fatto ricorso a metodi di pesca rischiosi e illegali,
Eugenio Bito-onon jr. è un ex sindaco della come la pesca di frodo con esplosivi artigianali e
circoscrizione amministrativa di Kalayaan che quella con il cianuro, che usa il veleno per stor-
comprende alcune isole delle Spratly. Difensore dire i pesci e ridurne la velocità. Entrambe le pra-
delle rivendicazioni delle Filippine, ha consta- tiche uccidono il corallo e gli altri pesci.
tato di persona il modo in cui la Cina usa i suoi Più distruttive per i reef, però, sono le isole
pescatori per raforzare la propria posizione artiiciali costruite dalla Cina e il bracconaggio
nella regione. Apre Google Earth sul suo porta- di tridacne giganti su larga scala. La pesca di
tile e cerca Thitu Island, nelle Isole Spratly, dove frodo, che comporta lo scavo di interi tratti di
vivono part-time circa 200 ilippini, incluso un reef per raggiungere le tridacne, è la causa prin-
esiguo numero di soldati, che palesano con la cipale della distruzione delle scogliere coralline
loro presenza la volontà del suo paese di rivendi- documentata nel mare, e a sua volta si ripercuote
carne il possesso. Bito-onon mi fa vedere quanto sulle risorse ittiche. Quando un reef viene di-
la Scogliera Subi sulla quale la Cina avanza pre- strutto l’ecosistema va in pezzi. I pesci del reef
tese sia vicina a Thitu. Così vicina che nelle gior- perdono il loro habitat, quelli oceanici come il
nate terse gli abitanti riescono a scorgerla all’o- tonno perdono un’importante fonte di cibo e le
rizzonte. Ancora più vicini sono i pescatori ci- larve dei pesci di un reef non sono più in grado
nesi che, dice, hanno saccheggiato i reef. «Da tre di ricostituire le riserve ittiche di altri reef.
anni i pescherecci cinesi vanno e vengono, dan- «Con ogni probabilità assisteremo a una pre-
dosi il cambio», racconta, e aggiunge che le bar- occupante diminuzione in quasi metà dei reef
che sono sempre in vista dell’isola. nel Mar Cinese Meridionale», dice McManus.
«Signiica in pratica la distruzione totale».
fino a quando il conflitto nel Mar Cinese Secondo gli esperti una gestione regionale co-
Meridionale continuerà, sarà quasi impossibile operativistica, con iniziative quali una consi-
regolamentare la pesca. «Non è chiaro quali leggi stente riduzione dei pescherecci e restrizioni su
vengano applicate quando ci sono sette diverse alcuni metodi di pesca, contribuirebbe in ma-
serie di leggi sulla pesca che si sovrappongono», niera signiicativa a rendere sostenibile la pesca
dice Poling. «Gli Stati hanno tutto l’interesse a nel Mar Cinese Meridionale. Poling si chiede
violare le leggi sulla pesca di altri paesi». Questo però se un simile progetto possa essere attuato
perché rispettare la legge sulla pesca di un’altra in tempo per impedire il collasso della zona.
nazione equivale ad accettare la giurisdizione di «È necessario mettere da parte le divergenze»,
quel paese sulla regione. dice Poling. Se la Cina rimane attaccata alla sua
Quando un paese cerca di proteggere le pro- pretesa di espandere la propria giurisdizione men-
prie zone di pesca si accendono le tensioni. Nel tre altri paesi basano le proprie istanze sul diritto
2012 una nave da guerra della marina ilippina internazionale, non sarà possibile nessun accordo,
tentò di arrestare dei pescatori cinesi presso la sostiene Poling. E così i pesci del Mar Cinese Meri-
Secca di Scarborough, a circa 222 chilometri dionale stanno scomparendo, mentre i paesi vicini
dalla costa delle Filippine, per sospetta pesca restano a guardare passivamente o incitano i loro
illegale e bracconaggio di coralli rari, tridacne pescatori a continuare a saccheggiare il mare. j
giganti e squali. Una nave della guardia costiera
cinese intervenne per impedire gli arresti, impo-
nendo una situazione di stallo. Dieci settimane Questo articolo segna il debutto di Dispacci, una serie
di reportage speciali di autori e fotograi di National
più tardi le parti acconsentirono a ritirarsi, ma
Geographic. Questo reportage è stato prodotto dalla
quando la nave da guerra ilippina sgomberò il Special Investigation Unit di National Geographic con il
campo quella cinese rimase dov’era, di fatto im- contributo di BAND Foundation e del Woodtiger Fund.
possessandosi della secca. Aurora Almendral ha fornito informazioni aggiuntive.

m a r c i n e s e m e r i dion a l e 61
Sulla loro isola natale indonesiana, i cinopitechi sono
minacciati dai cacciatori, dai trafficanti di animali esotici
e dalla riduzione dell’habitat. Sarà possibile salvarli?

Un cinopiteco sulla spiaggia di una


riserva naturale a Sulawesi. Dallo studio
di questi primati, che gli abitanti del posto
chiamano yaki, stanno emergendo dati
riguardanti la loro struttura sociale che
gettano luce
<$$PN> N at sul
i o Ncomportamento
a l g e o g r a P h i cumano.
• <$$MU> <$$A4>
sto ry na m e h e r e <$$Pn>
63
Tra le attività quotidiane di queste
scimmie sociali: gironzolare, mangiare,
fare grooming e gingillarsi nella foresta
della riserva naturale di Tangkoko. Se un
individuo si allontana, usa i richiami per
tenersi inNcontatto
<$$PN> at i o N a lcon
g eiloresto
g r a Pdel
h i cgruppo.
• <$$MU> <$$A4>
sto ry na m e h e r e <$$Pn>
di Jennifer S. Holland
fotografie di Stefano Unterthiner

Se non fosse per un impertinente di nome


Naruto che in un parco indonesiano
ha sottratto la macchina a un fotografo
e si è scattato un selfie, forse i cinopitechi
continuerebbero a languire nell’anonimato.
La foto è diventata virale, e da un giorno all’altro il Macaca Nigra Project. Lo yaki, come lo chiamano
cinopiteco (Macaca nigra) dagli occhi color miele gli abitanti del posto, è una delle sette specie di
e la cresta punk si è conquistato milioni di fan sul macachi che si sono evolute a Sulawesi, isola in-
web mentre l’Unione internazionale per la con- donesiana con una parte centrale montuosa da
servazione della natura si apprestava a inserire la cui si irradiano quattro penisole.
specie nell’elenco dei 25 primati più a rischio del Da qualche anno questi macachi sono perse-
mondo. La fama non ha però portato particolari guitati dai cacciatori o costretti a vivere come
privilegi a Naruto presso gli altri macachi che vi- animali domestici, e coninati in aree sempre più
vono nelle foreste della riserva naturale di Tang- ristrette dalla deforestazione illegale per fare po-
koko-Batuangus-Duasaudara, vicino Bitung, sul- sto a piantagioni di palme da cocco e orti. Nel
l’isola di Sulawesi. frattempo gli ambientalisti cercano di contra-
«Eccolo», dice la primatologa Antje Engelhardt stare i progetti governativi per la costruzione di
dell’Università John Moores di Liverpool, indi- strade e industrie in territori vergini.
candolo. Mentre Naruto è impegnato a grattarsi, Dai censimenti efettuati tra il 2009 e il 2010
arriva alle sue spalle un altro maschio, Alex, che emerge che la riserva di Tangkoko accoglie circa
lo monta. «Hai visto?», dice Engelhardt ridac- 2.000 yaki; ma da allora, secondo quanto aferma
chiando. Poi mi spiega che Charlie, il maschio alfa Engelhardt, il numero si è ridotto. Non si sa
del gruppo, si era appena appropriato di un ico quanti altri individui vivano nella parte setten-
che Alex stava per mangiare. «Invece di battersi trionale di Sulawesi; a centinaia di chilometri,
con Charlie, Alex ha trasformato la propria fru- sull’isola di Bacan, si trova una popolazione alloc-
strazione in una dimostrazione di forza a spese di tona di macachi che a quanto si narra furono por-
un animale più piccolo». tati a metà Ottocento, in regalo al sultano locale.
Alla faccia della fama.
Engelhardt, con diversi gruppi di allievi, studia A TAngkoko i ricercatori studiano tre gruppi prin-
da una decina d’anni il comportamento e la bio- cipali di yaki e hanno battezzato il gruppo più gre-
logia dei macachi della riserva nell’ambito del gario “Rambo II”. (Continua a pag. 72)

66 SOPRA: IL SELFIE DI NARUTO È STATO SCATTATO NEL GIUGNO 2011. FOTO: DAVID J. SLATER
A Tangkoko anche gli yaki più piccoli,
liberi di giocare nella foresta ed
esplorarla, non si allontanano mai tanto
dalla madre. Se un cacciatore prende
una madre per la carne, forse catturerà
anche la sua prole per venderla.
<$$PN> N at i o N a l g e o g r a P h i c • < $ $ M U > < $ $ A 4 >
Le madri macaco partoriscono
un cucciolo ogni 20 mesi e sono
prevalentemente loro a svolgere il ruolo
genitoriale. I piccoli vengono allattati
meno di 12 mesi, ma si tengono stretti
alla mamma per anni. Quando alla ine
se ne vanno, sono pronti a competere
per un posto in un altro gruppo.

sto ry na m e h e r e <$$Pn>
Raoul, il maschio alfa grandi altezze e si lanciano a grandi distanze tra
gli alberi. I cuccioli dagli occhi sgranati che sem-
di Rambo II, allarga la brano personaggi dei cartoni stanno aggrappati
bocca per farmi vedere alle madri o giocano tra loro. Gli individui che
i suoi canini aguzzi, poi vanno in giro alla ricerca di cibo, per sfamarsi con
ichi e altri frutti, insetti e foglie si tengono in con-
si avvicina tranquillo tatto con versi sommessi. Le espressioni facciali
e con un ramo mi dà una manifestano gli stati d’animo: lo sbadiglio ritua-
bottarella sul polpaccio. lizzato, che inizia con bocca ovale e prosegue con
bocca spalancata e testa gettata all’indietro,
esprime tensione; se invece l’animale sposta
(Segue da pag. 66) Dieci anni fa, quando En- all’indietro il cuoio capelluto mantenendo le orec-
gelhardt arrivò sull’isola, i membri del gruppo, chie appiattite, ti sta invitando a giocare o a fare
già studiati in precedenza e molto amati dai tu- grooming. Risatine, chiacchiericci, grugniti e urla
risti, erano abituati alla presenza umana. Anche hanno signiicati diversi a seconda del contesto.
il gruppo Rambo I era stato studiato anni prima, Tyrrell osserva i macachi dall’alba al tramonto
e l’équipe di Engelhardt ne ha riabituato i com- per cinque giorni alla settimana allo scopo di
ponenti. Il terzo gruppo, Pantai Batu Hitam studiare le interazioni fra i maschi. L’obiettivo è
(spiaggia delle rocce nere), è il più diidente imparare quando e come questi si coalizzano, il
verso gli esseri umani. che «potrebbe gettare luce sul medesimo com-
Ciascun gruppo conta circa 80 membri, con portamento nelle più antiche società umane»,
una rigorosa gerarchia. Le femmine preferiscono spiega. Durante il mio primo giorno nella foresta,
avere come compagno un maschio alfa, il cui pre- Raoul, il grosso maschio alfa di Rambo II, allarga
dominio è tuttavia precario. L’avvicendamento la bocca per farmi vedere i suoi canini aguzzi, poi
avviene alla svelta e senza spargimenti di sangue, si avvicina tranquillo e con un ramo mi dà una
e chi perde il posto non può riconquistarlo. Al- bottarella sul polpaccio, facendomi capire qual è
cuni maschi alfa detronizzati abbandonano il il mio posto (basso) nell’ordine sociale.
gruppo e tentano di prendere il potere in un altro. Fra di loro i macachi si aidano molto ai se-
Quanto alle femmine, in genere vanno d’accordo gnali di tipo sessuale. «Nella selezione sessuale
e risolvono i dissidi con il grooming e altri com- arrivano a manifestazioni estreme», spiega En-
portamenti paciicatori. gelhardt mentre alcune femmine silano davanti
ai potenziali partner, mettendo il mostra il poste-
nelle Zone in cui i territori si sovrappongono riore rossastro e visibilmente gonio. Uno scroto
possono esplodere scontri assordanti, ai quali si altrettanto colorito evidenzia nel maschio il suo
uniscono subito individui isolati che, sentendo livello di testosterone e, dunque, la sua domi-
urla e grida di battaglia, accorrono strillando per nanza. «Più è rosso, più il rango è alto», spiega la
solidarietà con i compagni in prima linea. «Pos- studiosa.
sono diventare molto spietate», dice Engelhardt. I maschi veriicano di continuo la propria po-
Ma è raro che qualcuno muoia. I combattimenti sizione nella scala gerarchica e aspirano a salire
sono in genere rapidi e più teatrali che rovinosi, di grado. Avere un rango più alto signiica avere
spiega Maura Tyrrell, dottoranda di ricerca dell’U- maggiori probabilità di difondere il proprio Dna
niversità di Bufalo a New York. I maschi allonta- tramite le femmine fertili (quelle con i posteriori
nano le femmine dai propri rivali in amore, e a più grandi e rossi). «Ciò nonostante», dice En-
volte diventano rudi con le compagne, al punto da gelhardt, «risulterebbe ideale la situazione del
morderle. «Capita di assistere a scene brutali», maschio beta (il numero due della gerarchia), che
commenta la ricercatrice. Ma nella loro foresta i non è tenuto a essere il più forte ma riesce comun-
macachi sembrano indomiti. Si arrampicano a que a darsi parecchio da fare».

72 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
I maschi adulti come questo arrivano
a pesare più di nove chilogrammi.
L’albero sul quale sosta potrebbe
essere caduto per cause naturali;
certo è che il taglio delle foreste, la
costruzione di strade e la difusione
delle piantagioni hanno alimentato
il declino della sua specie.

sto ry na m e h e r e <$$Pn>
Raoul, il maschio alfa grandi altezze e si lanciano a grandi distanze tra
gli alberi. I cuccioli dagli occhi sgranati che sem-
di Rambo II, allarga la brano personaggi dei cartoni stanno aggrappati
bocca per farmi vedere alle madri o giocano tra loro. Gli individui che
i suoi canini aguzzi, poi vanno in giro alla ricerca di cibo, per sfamarsi con
ichi e altri frutti, insetti e foglie si tengono in con-
si avvicina tranquillo tatto con versi sommessi. Le espressioni facciali
e con un ramo mi dà una manifestano gli stati d’animo: lo sbadiglio ritua-
bottarella sul polpaccio. lizzato, che inizia con bocca ovale e prosegue con
bocca spalancata e testa gettata all’indietro,
esprime tensione; se invece l’animale sposta
(Segue da pag. 66) Dieci anni fa, quando En- all’indietro il cuoio capelluto mantenendo le orec-
gelhardt arrivò sull’isola, i membri del gruppo, chie appiattite, ti sta invitando a giocare o a fare
già studiati in precedenza e molto amati dai tu- grooming. Risatine, chiacchiericci, grugniti e urla
risti, erano abituati alla presenza umana. Anche hanno signiicati diversi a seconda del contesto.
il gruppo Rambo I era stato studiato anni prima, Tyrrell osserva i macachi dall’alba al tramonto
e l’équipe di Engelhardt ne ha riabituato i com- per cinque giorni alla settimana allo scopo di
ponenti. Il terzo gruppo, Pantai Batu Hitam studiare le interazioni fra i maschi. L’obiettivo è
(spiaggia delle rocce nere), è il più diidente imparare quando e come questi si coalizzano, il
verso gli esseri umani. che «potrebbe gettare luce sul medesimo com-
Ciascun gruppo conta circa 80 membri, con portamento nelle più antiche società umane»,
una rigorosa gerarchia. Le femmine preferiscono spiega. Durante il mio primo giorno nella foresta,
avere come compagno un maschio alfa, il cui pre- Raoul, il grosso maschio alfa di Rambo II, allarga
dominio è tuttavia precario. L’avvicendamento la bocca per farmi vedere i suoi canini aguzzi, poi
avviene alla svelta e senza spargimenti di sangue, si avvicina tranquillo e con un ramo mi dà una
e chi perde il posto non può riconquistarlo. Al- bottarella sul polpaccio, facendomi capire qual è
cuni maschi alfa detronizzati abbandonano il il mio posto (basso) nell’ordine sociale.
gruppo e tentano di prendere il potere in un altro. Fra di loro i macachi si aidano molto ai se-
Quanto alle femmine, in genere vanno d’accordo gnali di tipo sessuale. «Nella selezione sessuale
e risolvono i dissidi con il grooming e altri com- arrivano a manifestazioni estreme», spiega En-
portamenti paciicatori. gelhardt mentre alcune femmine silano davanti
ai potenziali partner, mettendo il mostra il poste-
nelle Zone in cui i territori si sovrappongono riore rossastro e visibilmente gonio. Uno scroto
possono esplodere scontri assordanti, ai quali si altrettanto colorito evidenzia nel maschio il suo
uniscono subito individui isolati che, sentendo livello di testosterone e, dunque, la sua domi-
urla e grida di battaglia, accorrono strillando per nanza. «Più è rosso, più il rango è alto», spiega la
solidarietà con i compagni in prima linea. «Pos- studiosa.
sono diventare molto spietate», dice Engelhardt. I maschi veriicano di continuo la propria po-
Ma è raro che qualcuno muoia. I combattimenti sizione nella scala gerarchica e aspirano a salire
sono in genere rapidi e più teatrali che rovinosi, di grado. Avere un rango più alto signiica avere
spiega Maura Tyrrell, dottoranda di ricerca dell’U- maggiori probabilità di difondere il proprio Dna
niversità di Bufalo a New York. I maschi allonta- tramite le femmine fertili (quelle con i posteriori
nano le femmine dai propri rivali in amore, e a più grandi e rossi). «Ciò nonostante», dice En-
volte diventano rudi con le compagne, al punto da gelhardt, «risulterebbe ideale la situazione del
morderle. «Capita di assistere a scene brutali», maschio beta [il numero due della gerarchia], che
commenta la ricercatrice. Ma nella loro foresta i non è tenuto a essere il più forte ma riesce comun-
macachi sembrano indomiti. Si arrampicano a que a darsi parecchio da fare».

72 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
L’areale natío Morotai
I cinopitechi sono endemici della
punta nordorientale di Sulawesi, ma
Kumersot
può darsi che la maggior parte sia
Manado Riserva naturaleTangkoko
coninata in una piccola riserva. -Batuangus-Duasaudara
Bitung
r
sa
Tompasobaru
Peni
sola
as

Mi n aha sa Kotamobagu
Mare Halmahera
ak

Gorontalo delle Malucche


M
di

Golfo di
Una specie fastidiosa
tto

Tomini Se la passano meglio a Bacan, Bacan


Palu dove furono introdotti
Stre

nell’Ottocento, ma mettono a
rischio l’ordine naturale.
Isole
Banggai Obi
Misool
S U L AW E S I Golfo di Isole Sula
(CELEBES) Tolo Mare di Ceram

Palopo
Ceram
Rantemario Buru
3.478 m

Kendari
Parepare
Wawonii Mar Cinese
Meridionale O CE A NO
Watampone M A L AYS I A
PA C I F I C O
Buton AREA
Muna INGRANDITA EQUATORE
Makassar
Kabaena
Giacarta PAPUA
NUOVA
I N D O N E S I A GUINEA
TIMOR EST
0 km 100 O CE A NO
I N DI A NO
0 km 500 AU S T R A L I A
Cinopitechi a rischio
I cinopitechi, una delle sette specie di macachi presenti a Sulawesi, sono considerati in pericolo critico:
il loro grave declino si deve alla caccia, alla consuetudine di tenerli come animali domestici e al taglio
illegale della foresta tropicale per scopi agricoli, che sta frammentando il loro habitat.

La ricerca sta portando alla luce particolari «Una volta questa era tutta foresta primaria»,
inediti della vita privata dello yaki. «È stato emo- dice Engelhardt indicando i pendii lungo la
zionante scoprire che se il maschio ha certe carat- strada principale che esce da Tangkoko. «I primi
teristiche - sicurezza di sé e appartenenza a un’e- orti sono stati quelli dei ranger, poi sono arrivati
stesa e diversiicata rete sociale - ha anche più gli orti del villaggio. E lassù si vedono ancora
probabilità di raggiungere un rango superiore e di cime boscose», aggiunge puntando un dito verso
generare più igli», dice Engelhardt. «Perciò non è le due vette del monte Duasaudara, «ma per il re-
la posizione sociale a incidere sulla personalità, sto sono tutte piantagioni [di palme da cocco].
ma l’inverso». Lo stesso principio vale nella so- Abbiamo fatto dei sopralluoghi: niente, non c’è
cietà umana, dove la personalità inluenza il neanche una scimmia».
“rango” sociale e le opportunità sessuali. Quali Andiamo in automobile al centro di soccorso
siano esattamente i tratti che più aiutano «può faunistico di Tasikoki, a sud di Bitung, per parlare
dipendere molto dal caso speciico», spiega la pri- con Harry Hilser, direttore dei programmi dell’or-
matologa. «Non è detto che ciò che va bene per un ganizzazione non proit Selamatkan Yaki (per la
macaco maschio funzioni anche per un uomo». salvaguardia dei cinopitechi di Sulawesi), e con
Simon Purser, direttore del centro che ospita ani-
il pitone reticolato è l’unico predatore na- mali selvatici orfani o feriti e animali sequestrati
turale dello yaki, che però ha molti nemici: i di- a contrabbandieri e ad acquirenti di animali “do-
sboscamenti lo spingono altrove, le nuove strade mestici” illegali. Purser ci spiega di investire pa-
in costruzione lo accerchiano. E le trappole ille- recchio tempo per «far compiere alle forze dell’or-
gali lo costringono a fuggire per salvarsi la vita. dine il loro lavoro». (Continua a pag. 78)

LAUREN C. TIERNEY, NGM. FONTI: ANTJE ENGELHARDT, MACACA NIGRA PROJECT; IUCN c i no p i t e c h i 73
Sottratta al suo habitat naturale,
la giovane Nona (il nome signiica
“Signorina”) vive alla catena con una
famiglia di Kumersot. Gli yaki sono una
specie in pericolo critico, e averne uno
come animale domestico è illegale.

<$$PN> N at i o N a l g e o g r a P h i c • < $ $ M U > < $ $ A 4 >


sto ry na m e h e r e <$$Pn>
Un cucciolo macellato su una bilancia al mercato
di Tompasobaru: c’è chi resta sconvolto e chi
pregusta un piatto molto apprezzato. Nei mercati
dei villaggi cristiani di Sulawesi, dove è difuso
il consumo di selvaggina esotica, c’è grande
abbondanza di scimmie, compresi gli yaki.

<$$PN> N at i o N a l g e o g r a P h i c • < $ $ M U > < $ $ A 4 >


sto ry na m e h e r e <$$Pn>
Raranta mi porta in zampe di pollo, si vendono topi e pipistrelli, non-
ché maiali e scimmie a pezzi, con il muso intatto.
un magazzino con un Il trentasettenne Noi Raranta, il principale
frigorifero, da cui estrae commerciante di chiodi di garofano del luogo, è
il terzo superiore di un anche il cacciatore più attivo di Tompasobaru:
per setacciare le foreste circostanti alla ricerca di
cinopiteco, che appoggia prede si fa aiutare da un centinaio di battitori.
su uno sgabello affinché Raranta mi accoglie scendendo dalla veranda
io possa dargli un’occhiata. della sua casa, appena costruita a due passi dal
mercato, e mi porta in un magazzino con un
grande frigorifero, da cui estrae il terzo superiore
(Segue da pag. 73) Assiste alla maggior di un cinopiteco, che appoggia su uno sgabello
parte dei blitz e dei salvataggi. Ogni tanto si ve- ainché io possa dargli un’occhiata. La sua fami-
riicano situazioni complicate, perché c’è chi glia, spiega, vende circa 15 macachi alla setti-
preferisce uccidere gli animali anziché conse- mana e un quarto sono yaki.
gnarli. Tasikoki accoglie circa 70 cinopitechi, Che succederebbe, chiedo, se inisse per por-
che vivono insieme in grandi aree boscose recin- tare via dalla foresta tutti i cinopitechi? Raranta
tate ainché possano stabilire le proprie gerar- ammette che oggi i cacciatori sono costretti a
chie. «A volte si risolve in un bagno di sangue, spingersi più lontano per scovare le scimmie.
ma è naturale», dice Purser. «L’obiettivo è sem- «Sono un uomo d’afari», dice. «Qui abbiamo an-
pre quello di reintrodurre gli animali in natura, che i chiodi di garofano. E di topi, maiali e pipi-
ma non si può lasciare [una scimmia sola] do- strelli ce ne sono sempre di più. Se un animale
vunque e tanti saluti». C’è il rischio che l’animale sparisce, andiamo semplicemente a caccia degli
venga ucciso da qualche maschio territoriale «o altri». La legge indonesiana, però, tutela i macachi
che abbandoni la foresta perché non sa che fare». in pericolo d’estinzione. Non ha paura di essere
Per prevenire simili perdite, gli animali vengono colto in lagrante? «Solo un po’», risponde con un
liberati in gruppo. sorriso. «La polizia si siede a tavola con noi!».
Alcuni contadini usano trappole per evitare «L’Indonesia ha varato un articolato sistema di
che i macachi facciano razzie nei campi; ma i pri- leggi», dice Hilser, «che però non serve a niente se
mati cadono anche nelle trappole per maiali, uc- non viene fatto rispettare». E anche se viene fatto
celli e topi, e chi li cattura può trarne subito un rispettare, è raro che la caccia illegale sia punita
vantaggio economico. «Dentro la riserva i miei con la reclusione. «Noi rischia solo una multa»,
collaboratori hanno scoperto zone in cui erano dice Purser. «La gente non è incentivata a smet-
state piazzate [ino a] un centinaio di trappole», tere». Un’applicazione incerta della legge, ag-
dice Engelhardt. I cuccioli catturati od orfani, giunge, può nuocere alla specie tanto quanto ciò
spesso malnutriti e tenuti in ambienti angusti, che minaccia direttamente la sua sopravvivenza.
alimentano il prospero commercio locale di ani-
mali domestici. per far fronte alle numerose minacce, Sela-
Ma il problema peggiore è che da secoli gli abi- matkan Yaki collabora con le sezioni educative di
tanti di Sulawesi mangiano il macaco. La carne si Tasikoki e del Macaca Nigra Project per difon-
vende a poco meno di quattro euro al chilo (un dere un diverso modo di vedere e rapportarsi ai
adulto pesa dagli otto ai dieci chilogrammi) e du- cinopitechi. «Non è facile sollecitare un senso di
rante le feste la domanda sale alle stelle. La citta- empatia per questi animali», dice Purser, «perché
dina di Tompasobaru, a sei ore di auto da Tang- da vivi distruggono le coltivazioni e da morti di-
koko, è nota per i profumati chiodi di garofano ventano carne da mangiare». O moneta sonante.
messi a essiccare al sole davanti alle case. Ma nel «È necessario che la polizia collabori con noi in-
mercato all’aperto, accanto al pesce essiccato e alle vece di girarsi dall’altra parte».

78 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
Chi si batte per la salvaguardia degli yaki sostiene che insegnare ai bambini il valore di una foresta piena
di scimmie come questa avrà beneici duraturi e porrà un freno al declino degli yaki. «In in dei conti», dice
Antje Engelhardt, esperta studiosa di macachi, «dovremmo proteggere il loro habitat e lasciarli in pace».

Quanto al sostegno della politica, se sono in smo è senz’altro una soluzione. «Queste scimmie
ballo interessi diversi spesso i macachi ci rimet- sono qualcosa di veramente particolare. Hanno
tono. «Si tratta sempre di un compromesso», dice caratteristiche straordinarie: la cresta da punk,
Akshari Masikki, funzionario del Dipartimento il sedere a cuore, le espressioni che fanno… Per
per la salvaguardia delle risorse naturali, par- Sulawesi sono una mascotte e un utile motivo
lando delle decisioni che riguardano l’uso del d’orgoglio».
territorio. «Non si possono prendere provvedi- Mentre lascio a malincuore Tangkoko, ballon-
menti solo in base a un’ottica ecologista», ag- zolando in sella a una moto, Raoul, il maschio
giunge. «Occorre anche considerare fattori di alfa che mi aveva schiafeggiato la gamba con un
ordine economico e culturale». ramo, sbuca fuori dalla boscaglia, da solo. Dopo
D’altro canto, mangiando frutti e spargendo averlo superato, dò una rapida occhiata alle mie
semi, le scimmie sono anche «giardiniere della spalle e vedo che si è piazzato in mezzo alla
foresta», come le deinisce Hilser. «E quando si strada con atteggiamento spavaldo per assistere
riesce a mettere in luce il rapporto con tutto l’e- alla mia partenza.
cosistema la gente comincia a capire, si rende Secondo me è sollevato all’idea che un’altra
conto che esiste un altro ordine di valori». primate invadente - tra i molti che ormai fre-
Anche attraverso l’insegnamento, facendo co- quentano il territorio degli yaki - stia inalmente
noscere ai propri igli i cinopitechi, sostiene Hil- partendo, senza portarsi via niente. j
ser, i genitori contribuiscono a sostenerne la
salvaguardia. «L’importante è che le comunità
Jennifer S. Holland ha di recente pubblicato il libro
locali diano il proprio sostegno», dice Hilser. «È
Unlikely Friendships: Dogs. Lo zoologo Stefano
l’unico modo per far funzionare la salvaguar- Unterthiner è stato uno dei vincitori del concorso
dia». Ma un ritorno in auge è proprio ciò che indetto nel 2016 dal National History Museum di Londra
serve ai cinopitechi. Secondo Hilser, l’ecoturi- per premiare il miglior fotografo naturalista dell’anno.

c i no p i t e c h i 79
L’autore del servizio Mark Synnott si
cala da una scarpata nella catena del
Baisun Tau, in Uzbekistan. Questo
muro di calcare nasconde un intricato
sistema di grotte chiamato Dark Star,
ma nessuno ne conosce l’estensione.
Everest
sotterraneo
Nelle viscere di una catena
montuosa dell’Uzbekistan,
alla scoperta di un labirinto
di grotte che potrebbe
rivelarsi il più profondo
della Terra .

81
I cristalli di ghiaccio ricoprono la Full
Moon Hall. Lunga 250 metri, è la sala
più grande scoperta inora all’interno
di Dark Star. L’intero sistema è come
una capsula del tempo che racconta
millenni di storia climatica.
Fuori dalla grotta gli speleologi
devono sopportare 38 °C, mentre
la temperatura interna oscilla tra
-1° e 3 °C. Man mano che si scende
in profondità il ghiaccio azzurro
cede il posto alla roccia nuda.
di Mark Synnott
fotografie di Robbie Shone

«Tranquillo, non puoi perderti quaggiù».


Le parole di Larisa Pozdnjakova, pronunciate con curo che non riuscirei mai a uscire da solo da que-
un forte accento russo, aleggiano nel vuoto della sto labirinto che divora l’anima.
grotta, provenienti da un buco nero all’apparenza Quando inalmente la raggiungo, Larisa è ferma
ininito. Sembra quasi che mi abbia letto nel pen- su una cengia afacciata su quello che le lampade
siero: ora che mi sono inoltrato per un chilometro frontali rivelano essere uno specchio d’acqua, uno
e mezzo nelle viscere della Terra, la mia unica pre- dei tanti laghi sotterranei di Dark Star. Prende un
occupazione è non perdermi. Nelle ultime ore ho laccetto attaccato all’imbracatura e lo aggancia a
cercato in tutti i modi di tenere il passo della spe- una corda ruvida issata a un chiodo piantato nella
leologa nel gelido mondo sotterraneo di Dark Star. roccia sopra di noi. La corda è sospesa sopra il lago
Poco più che trentenne e originaria degli Urali, sottostante per un tratto, poi scompare nel buio; è
Larisa procede con l’agilità di un serpente lungo il una sorta di teleferica per portare gli speleologi al
percorso tortuoso. Io, da gofo novellino, la seguo a di là del lago, troppo freddo per essere attraversato
fatica, tra sbui e grugniti. La fredda oscurità in- a nuoto senza una muta. Con un sorrisetto mali-
ghiotte la luce delle lampade frontali già a un metro zioso, Larisa salta dalla cengia; la sua coda di ca-
da noi, costringendoci ad avanzare come talpe, vallo bionda ondeggia nel fascio della mia lam-
strisciando, arrancando a tentoni, seguendo cen- pada, poi scomapre nell’oscurità, lasciandomi solo
tinaia di metri di corde isse, tese e incrostate di con le mie paure.
fango, che ci aiutano a orientarci attraverso una
miriade di cunicoli. Mi trovo in questa situazione perché ho deciso
È vero che il passaggio che stiamo percorrendo di unirmi a una spedizione di 31 persone - quasi
è stato mappato, ma sono disorientato dal continuo tutti russi che non parlano l’inglese - per l’esplora-
zigzagare, salire e scendere carponi in questo in- zione del gigantesco sistema di grotte calcaree che
cubo di fango e pietrisco bagnato. Per uno scalatore si snoda all’interno di una montagna in un angolo
come me è diicile orientarsi qui dentro; sono abi-
tuato a muovermi su terreni pericolosi ma quaggiù
Un membro della squadra si cala lungo la parete per
le mappe stampate sono pressoché inutili, il Gps esplorare una cavità in cerca di un nuovo ingresso
non funziona e non ci sono stelle nel cielo per a Dark Star. Le speranze si sono infrante contro
orientarsi. E malgrado le parole di Larisa sono si- un muro di ghiaccio solido.

86 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
Quanto è profonda?
La catena del Baisun Tau, in Uzbekistan, è molto diicile da raggiungere e si trova
in una regione politicamente instabile. Malgrado ciò i misteri della grotta Dark Star
e della vicina Festivalnaja rappresentano un richiamo irresistibile per gli speleologi.

Picco dei Tre fratelli


3.751 m
NON PER TUTTI
Raggiungere uno dei sette
Dark Star
ingressi conosciuti (qui ne
sono indicati cinque) di Dark Campo Red Dwarf
in altura
Star è un’impresa: bisogna Orenburgskiy
essere esperti scalatori (punto più elevato della grotta: 3.590 m)
muniti di attrezzatura. Orenburg
Metro
Red Wine
Passaggio scoperto Po-Sokolovski
durante la spedizione
Ice
Ingresso alla grotta Maiden
Frozen Izhevskaya
Beck
(Ingresso della spedizione)

SENZA FINE Sala


Full Moon
Il punto più profondo Gubahinskiy
conosciuto di Dark Star si
trova circa 900 metri sotto la
supericie, dove il calcare
Broadway
incontra la roccia insolubile
sottostante. Non è escluso
Campo
che i cunicoli inesplorati Gothic
portino ancora più in basso.
Serie
White Bear Serie UNA GROTTA O DUE?
Red Lake
Serie C’è un punto in cui i sistemi
Waterfall Galleria Velvet
di Dark Star e Festivalnaja
(cascata) distano appena 1,8 km
l’uno dall’altro.
Punto esplorato
più profondo della
grotta: 2.651 m

Fondo

LA SCALA E LA DIREZIONE DI QUESTA N


RAPPRESENTAZIONE PROSPETTICA NON SONO COSTANTI.

remoto dell’Uzbekistan. I russi individuarono per collegamento) attirano speleologi da tutto il mondo.
primi un ingresso della grotta nel 1984, ma i primi Il fascino esercitato da questo vasto sistema di
a esplorarla furono alcuni speleologi britannici ne- grotte è simile a quello delle grandi montagne per
gli anni Novanta (per il nome si ispirarono al titolo gli alpinisti, con una diferenza: sappiamo già che
di un ilm di fantascienza di John Carpenter del l’Everest è la vetta più alta del mondo, mentre le
1974). Da allora Dark Star e la vicina Festivalnaja possibilità di scoprire nuove, enormi cavità sotter-
(due sistemi tra i quali forse un giorno si scoprirà un ranee sono pressoché illimitate. Paradossalmente
sappiamo di più sulla supericie di Marte che sui
Q Fondo di ricerca NGS Questa spedizione è stata meandri sottostanti la crosta del nostro pianeta.
in parte inanziata dalla National Geographic Society. Attualmente la grotta conosciuta più profonda
CHARLES PREPPERNAU, NGM. FONTI: ANTONINA (TONJA) VOTINTSEVA E ZHENJA TSURIKHIN, CLUB SPELEOLOGICO DI EKATERINBURG; PAZ VALE, ELDON POTHOLE CLUB.
IMMAGINE SATELLITARE: DIGITAL GLOBE
UZ
Tashkent
BE SHA N
KI TIAN
ST
A Samarcanda
N a.
POSIZIONE Gissar R
DELLA GROTTA Boysun
vista la grandezza, sono necessarie notevoli abilità
IM

H
AL tecniche e grandi quantità di attrezzatura; in di-
AY
A versi casi è accaduto che le spedizioni si siano tro-
EUROPA
ASIA vate semplicemente a corto di corde. E capisco il
AF

UZBEKISTAN perché: dopo soli 300 metri io e Larisa abbiamo già


RI

IL BAISUN TAU
CA

percorso una decina di tratti con corde isse.


Come l’Himalaya, la
catena del Gissar e la sua La nostra coppia è stata formata al campo base:
diramazione ricca di Larisa è stata incaricata di guidare l’amerikanski
grotte, il Baisun Tau si è
formato in seguito alla
(li ho sentiti chiamarmi così) ino al campo interno
collisione tra la placca Gothica, a due chilometri dall’ingresso e a 400 me-
indiana e quella tri di profondità. Per due notti seguirò i progressi
euroasiatica.
della squadra nel rilevamento di nuovi tratti della
grotta e nella raccolta di dati scientiici.

non è stata una passeggiata neanche il viaggio


ino al campo base ai piedi della montagna. Ho
incontrato gli altri componenti della spedizione
(un gruppo di ricercatori e speleologi di prim’or-
FESTIVALNAYA
Il sistema, composto da 16 km dine che oltre ai russi comprendeva italiani, israe-
di sale e cunicoli, si liani e un tedesco) a Tashkent, capitale dell’Uzbeki-
inabissa per oltre 625 metri,
forse più se si scoprirà un
stan. Lì siamo saliti su un pullman con quintali di
collegamento con Dark Star. provviste e attrezzature (il necessario per tre setti-
Katta-Tash mane di missione) e abbiamo attraversato 185 chi-
3.724 m
lometri di pianure aride ino a Samarcanda. A quel
punto abbiamo abbandonato le strade asfaltate per
dirigerci a sud, verso il conine con l’Afghanistan,
ino a Boysun, dove abbiamo trasferito il carico su
L’area in rilievo un camion militare a sei ruote d’epoca sovietica.
corrisponde
alla posizione
Da lì ci siamo inoltrati nella catena montuosa del
approssimativa
di Festivalnaya;
Baisun Tau, tra vette che raggiungevano i 3.500
i dati topografici metri per poi precipitare in una serie di spettacolari
3-D sono
incompleti. scarpate. Nelle profonde valli abbiamo attraversato
i villaggi dove da secoli tagichi e uzbechi allevano
capre e coltivano alberi da frutto attingendo l’ac-
qua da sorgenti alimentate dai iumi sotterranei
che attraversano queste montagne.
Circa 30 anni fa Igor Lavrov, il geologo che mi
della Terra è quella di Krubera, in Georgia, che siede di fronte sul retro del camion, ha scoperto
raggiunge i -2.197 metri. Ma Dark Star, che per ora l’imponente monoclinale di pietra calcarea chia-
è stata mappata solo parzialmente, è un’ottima mata Hodja Gur Gur Atà che lui e i suoi colleghi
candidata a strapparle il titolo. speleologi stanno ancora esplorando dopo tutti
A oggi, otto spedizioni hanno individuato circa questi anni. Il muro, alto 365 metri e lungo 35 chi-
17.400 metri di passaggi, il più profondo dei quali lometri, si è formato per efetto delle forze tetto-
si trova circa 900 metri sotto la supericie. Ma il niche che hanno sospinto verso l’alto antichi strati
sistema non è stato interamente mappato, in parte di calcare ino a formare pareti di roccia verticali.
a causa dell’ubicazione remota in una regione ca- Il ventiquattrenne Igor era uno dei giovani mem-
ratterizzata da instabilità politica, in parte perché, bri del Club speleologico di Sverdlovsk che aveva

g rot ta da r k sta r 89
Zhenja Tsurikhin si cala nell’abisso
con una corda libera. Molti passaggi
di Dark Star sono profondi ma si
trovano a 3.000 metri sul livello
del mare. L’aria rarefatta aumenta
le diicoltà nell’esplorazione.
scoperto il Baisun Tau studiando mappe geologi- Si possono raccogliere molti dati scientiici in-
che di epoca sovietica. Un giorno, seguendo le teressanti nel sottosuolo, contenuti soprattutto
indicazioni di un pastore nomade, Igor e il com- negli speleotemi, depositi di minerali chiamati
pagno Sergej Matrenin conobbero il direttore della stalagmiti quando sono basati sul pavimento di
scuola di un piccolo villaggio chiamato Qayroq. una grotta e stalattiti se pendono dalla volta. Per
Da anni l’uomo esplorava le grotte della zona con prelevare campioni di speleotemi si usa il carotag-
torce fatte in casa. «Dove sono queste grotte?», gli gio, lo stesso sistema usato per i ghiacciai. Analiz-
chiese Igor. «Lì», rispose l’uomo indicando il mo- zando i componenti chimici depositati in queste
nolite di calcare che si ergeva sulla valle. Rag- formazioni in seguito al millenario gocciolamento
giunta la base della parete rocciosa i due speleo- dell’acqua si ottengono informazioni sulle varie ere
logi videro una misteriosa apertura situata circa climatiche della Terra.
a metà parete, il nostro ingresso a Dark Star. Ogni anno questa squadra di speleologi racco-
Quando la strada diventa troppo ripida per il glie campioni da diversi tratti di Dark Star non solo
camion proseguiamo a piedi. Camminiamo per per approfondire la conoscenza della storia clima-
due giorni, accompagnati da 15 asini che traspor- tica dell’Asia centrale ma anche per studiare il si-
tano le nostre scorte, ino a raggiungere il campo stema di aerazione e l’architettura delle grotte in
base, abbarbicato sugli scaglioni inclinati alla base modo da poter localizzare nuovi promettenti pas-
della monoclinale di pietra calcarea. I sette ingressi saggi da esplorare. Seguendo Tonja, mi chino per
conosciuti di Dark Star si trovano tutti su questa passare sotto un arco di ghiaccio azzurro e acce-
parete e possono essere raggiunti solo con un’ar- dere a una vasta cavità lunga 250 metri e alta 30, la
rampicata o una discesa in corda doppia. Full Moon Hall. Mi fermo ad ammirarla in tutto il
Occorrono diversi giorni per preparare la salita suo splendore. Le pareti sono coperte dalle delicate
verso l’ingresso alla grotta e portare su l’attrezza- trame intessute dalla brina che luccicano come
tura, ma alla ine riesco a salire i 137 metri di corda milioni di piccoli specchi, illuminando la sala
ino all’ingresso principale di Dark Star, chiamato come galassie di stelle in un limpido cielo notturno.
Izevskaja, o R21. A quel punto comincio a capire
perché gli speleologi considerano Dark Star come due giorni dopo mi ritrovo sul margine del lago
una sorta di entità viva. Giù al campo base la tem- sotterraneo. Non vedo Larisa, ma deve essere
peratura si aggirava intorno ai 38 gradi, ma mi ri- dall’altra parte ad aspettarmi. Almeno lo spero.
trovo a tremare di freddo davanti alle raiche di Da quando mi sono unito alla squadra, i russi non
vento gelido che soiano dalla bocca di Dark Star. hanno fatto altro che prendermi in giro per la mia
Nessuno ha ancora capito come funzioni esatta- mancanza di esperienza, raccontando storie su
mente il sistema di aerazione della grotta, ma que- speleologi che sono andati incontro a una morte
sto particolare ingresso “espira” quando all’esterno tragica, inclusa quella del giovane esploratore
la pressione barometrica è alta e “inspira” quando che ha preso la strada sbagliata e si è perso in una
è bassa. Se in questo punto Dark Star emette aria, grotta in Gran Bretagna. «Il suo corpo fu trovato
signiica che la sta risucchiando da qualche altra un anno dopo», tiene a sottolineare uno di loro.
parte. Ma da dove? Mentre scendo lungo il pendio Mi hanno anche punzecchiato sottoponendomi
interno coperto di brina, ho la sensazione di entrare piccole side che sembrano fatte apposta per capire
nelle fauci di una bestia preistorica. se l’amerikanski è un tipo in gamba: quanto peso
Tonja Votintseva, esperta di biologia molecolare, riesco a trasportare, come me la cavo con la corda,
si è fermata poco oltre l’entrata per attaccare sulla ino a che punto sto allo scherzo.
parete un dischetto bianco. Il registratore di dati è
uno dei tanti che installerà nella grotta per rilevare
Aggrappato alla roccia scivolosa, Synnott sa che
la temperatura, l’umidità, il livello di CO2 e la pres- cadere nell’acqua ghiacciata non è consigliabile.
sione barometrica dei prossimi due anni. I dati Ipotermia, fratture o perdita dell’orientamento sono
raccolti saranno poi analizzati in laboratorio. solo alcuni dei rischi dell’esplorazione di Dark Star.

92 n at i o n a l g e o g r a p h i c • M a r Z o 2 0 1 7
| N E L P R O S S I M O N U M E R O   |   A P R I L E 2 0 1 7

VIVERE E MORIRE L’AL A SK A NOI E NELLE GROT TE


SOT TO L’ ISIS MESSA A NUDO L’ EVOLUZIONE DEL SALE
La terribile storia La fusione dei ghiacci L’uomo è il frutto di Nel sottosuolo della
dell’occupazione sta trasformando millenni di selezione Sicilia, enormi e antichi
di Mosul raccontata il paesaggio artico, naturale. Continuerà a depositi fruttano
dagli iracheni che facendo emergere i evolversi per adattarsi milioni di tonnellate di
l’hanno vissuta. resti di antiche civiltà. ai mutamenti climatici? salgemma ogni anno.

FOTO: MOISES SAMAN


|   N AT I O N A L G E O G R A P H I C I N T V

IL MISTERO DELLE TOMBE


SULL’HIMALAYA
Martedì 21 marzo alle 20.55
IL MONDO SEGRETO
DEI FELINI
A chi appartenevano le
Martedì 7 marzo alle 22.50
ossa e i manufatti rinve-
nuti nei recessi di alcune Che cosa vi nasconde il vostro
isolate grotte himalayane? gatto? Che cosa fa quando voi
Da dove venivano questi antichi popoli, perché erano saliti a quell’altitu- non ci siete? Li consideriamo
docili animali domestici, ma
dine e vivevano in grotte profonde e remote? Un gruppo di ricercatori ed
spesso dimentichiamo che i
esperti alpinisti si arrampica tra le vette più alte del mondo, mettendo a gatti appartengono alla stessa
rischio la vita, per recuperare e riassemblare ossa umane e manufatti, famiglia di alcuni tra i più spietati
alcuni dei quali sembrano risalire al secondo millennio a. C. predatori della Terra. Il mondo
Tra i reperti sono state individuate prove che sembrano suggerire segreto dei felini svela ciò che
macabri rituali di morte, nonché sete cinesi e una maschera d’oro. Ma la si nasconde dietro le azioni
quotidiane dei gatti domestici,
prova più importante custodita nelle ossa più antiche ritrovate è il DNA
e come ogni loro gesto sia
umano di questi uomini, che potrebbe segnare una svolta nella storia testimonianza di un’ainità
evolutiva dei moderni popoli himalayani e alterare addirittura le nostre imprescindibile con i loro cugini
conoscenze sulla storia di Homo sapiens. selvatici. Il programma è parte
di Big Cat Month, un’iniziativa
per la tutela dei felini selvatici.

LA NAVE DELLA SPERANZA


Dal 26 marzo, ogni domenica alle 22.00

La Africa Mercy è la più grande


nave-ospedale al mondo gestita
da una ONG. Dal 1999, la nave
trasporta medici e infermieri
volontari provenienti da 45 paesi in alcuni dei porti più poveri e disagiati della
Terra per ofrire assistenza sanitaria, interventi chirurgici e consulenze ai più
bisognosi. Questa serie ne racconta le vicende, i drammi e i successi.

FOTO: LIESL CLARK (IN ALTO);


THE SURGERY SHIP/ MADELEINE HETHERTON (AL CENTRO); CREATIVE BEING/BEVERLY JOUBERT (SOPRA)
| IN LETTURA

LA MORALE E LA RAGIONE UN’ISOLA CHE CAMBIA A SPASSO NEL TEMPO


Scelte “Non ne posso La traversata
riproduttive, più di Verga, del Grand
eutanasia di Pirandello, Canyon,
e ine vita, di Tomasi di l’ascesa
uso di animali Lampedusa, a Machu
o di embrioni di Sciascia”, Picchu, il giro
umani per proclama delle Alpi;
esperimenti Savatteri ma anche la
scientiici: all’inizio del passeggiata
sono temi libro. È una intorno
sempre più provocazione alle Mura
afrontati nel dibattito pubblico (che poi smentirà alla ine), ma Aureliane o al Muro di Berlino...
(e sempre più controversi) è soprattutto un invito a guardare Per camminatori di tutti i gusti e
man mano che il progresso la Sicilia di oggi con occhi nuovi. in ogni stato di forma, questo libro
tecnologico apre nuovi spazi di Il successo del cibo e dei vini, illustrato elenca 500 percorsi
intervento e di scelta. In nome di le nuove abitudini sessuali, gli a piedi nei luoghi più signiicativi
un’etica “razionale e libertaria” gli sbarchi dei migranti, e certo, della storia del pianeta e della
autori riassumono i termini delle anche le trasformazioni e le nostra specie, dalla preistoria
questioni con l’obiettivo di aiutare nuove incarnazioni della maia al mondo antico, dal Medio Evo
i lettori a distinguere “quando (e dell’antimaia): antiche ino al Novecento.
ci sono buoni e validi motivi per tradizioni e modernità estreme Storia del mondo in 500
impicciarsi nelle scelte degli altri convivono in un’isola che pur camminate Sarah Baxter
e quando l’analisi razionale del essendo “portatrice insana di trad. S. Chiapello, M. Peroggi
contesto decisionale suggerisce stereotipi” sa anche riiutarli o Rizzoli, pagg. 400, € 29
di lasciar perdere e di lasciare adattarli ai tempi che cambiano.
libere le persone”. Non c’è più la Sicilia di una volta
Bioetica per perplessi LA CITTÀ DEL CERVELLO
Gaetano Savatteri
Gilberto Corbellini, Chiara Lalli Laterza, pagg. 288, € 16 Capire come
Mondadori Univ., pagg. 416, € 32 funziona
il nostro
ANIMALI E TERREMOTO cervello
POESIE CONTADINE Piccole storie grazie a
”La poesia è di animali e di Ramon,
dei santi e delle uomini che si un giovane
bestie / mai sono prodigati neurone che
dei colti e dei per salvarli visita tutti i
precisi”, scrive o accudirli “quartieri”
il “paesologo” durante il di Cervellopoli scoprendo aree
Franco Arminio sisma in centro e funzioni cerebrali. Matteo
in queste Italia; perché, Farinella coniuga il suo dottorato
liriche che sostiene Silvia in neuroscienze con il suo talento
riprendono Ballestra, “se da disegnatore per realizzare un
i temi a lui cari, c’è qualcuno che si occupa anche divertente libro illustrato dedicato
come la scomparsa della civiltà degli ultimi c’è speranza per tutti”. a ragazze e ragazzi dagli otto
del Sud contadino. I diritti d’autore andranno alle anni in su.
Cedi la strada agli alberi scuole delle zone terremotate. Benvenuti a Cervellopoli
Franco Arminio Vicini alla terra Silvia Ballestra Matteo Farinella
Chiarelettere, pagg. 160, € 13 Giunti, pagg. 142, € 12 Ed. Scienza, pagg. 44, € 14,90

PER IMMAGINI

L’ARTE DELL’INFOGRAFICA SECONDO NG


Raccontare il mondo attraverso le immagini è da 129 anni un punto di forza
di National Geographic. E non si parla solo di grandi fotograie: la rivista è
sempre stata all’avanguardia anche per le infograiche. Mappe, graici, disegni
accompagnati da sintetiche didascalie sono serviti a illustrare le realtà più varie,
dall’anatomia di un animale alla costruzione di un tempio preistorico, dai viaggi
spaziali ai cambiamenti climatici. Questo libro enciclopedico ne presenta
un’ampia scelta, divisa in sette capitoli: storia, pianeta, esseri umani, animali,
piante, scienza e tecnologia, spazio. Disponibile in versione multilingue
italiano-portoghese-spagnolo.
National Geographic Infographics, Taschen, pagg. 480, € 49,99
|   A R C H I V I O I TA L I A N O

ALBERI
DA C A RTO LI N A
di Michele Gravino

In Italia una legge del 2013 protegge gli che dalla collina di Posillipo si affacciava
“alberi monumentali”, quelli partico- sul Golfo di Napoli (la foto è del primo
larmente antichi o di interesse stori- Novecento, durante la fase di emissioni
co-culturale, come il bimillenario olivo gassose che precedette la grande eru-
di Canneto di Fara Sabina (Rieti) o il zione del Vesuvio del 1906). Colpito da
“castagno dei cento cavalli” di Sant’Alfio una malattia, è stato abbattuto negli anni
(Catania), con il suo tronco di 22 metri Ottanta; Legambiente ne ha piantato un
di circonferenza. La legge affida alle altro, e comunque in zona restano pini
regioni il compito di aggiornare il primo altrettanto fotogenici, ma dopo un paio
censimento, curato dal Corpo Forestale di secoli di acquerelli e cartoline quel
dello Stato già nel 1982. paesaggio è ormai considerato troppo
Non ha resistito al tempo, invece, scontato e kitsch. Restando in tema d’al-
quello che a lungo è stato forse l’albero beri, vanno molto più di moda i cipressi
più famoso d’Italia, il pino marittimo e le querce delle colline toscane.

FOTO: ARCHIVI ALINARI, FIRENZE

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FISSA È DI 14,37 CENT DI EURO AL MINUTO +6,24 CENT DI EURO DI SCATTO ALLA RISPOSTA (IVA INCLUSA). PER CHIAMATE DA RETE MOBILE IL COSTO MASSIMO DELLA CHIAMATA È DI 48,4 CENT DI EURO
AL MINUTO +15,62 CENT DI EURO DI SCATTO ALLA RISPOSTA (IVA INCLUSA). FAX 02.26681991 (DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ ORE 9-18). EMAIL: ABBONAMENTI@SOMEDIA.IT EMAIL: ARRETRATI@SOMEDIA.IT
O LT R E
UNO SGUARDO SUL FUTURO

L A MORTE SECC A
di Patricia Edmonds

Negli altopiani della Bolivia, un uomo


osserva i resti inariditi di quello che una
volta era il secondo lago più grande del
paese, il Poopó. Gli abitanti di queste
terre hanno navigato le sue acque per
secoli, cibandosi del pesce e degli uccelli
acquatici che le popolavano. In passato
il lago, che copriva una superficie di
circa 3.000 chilometri quadrati, si era
già ridotto e ripreso, ma verso la fine del
2015 è praticamente scomparso. Ken-
neth R. Weiss ne parlerà in uno dei pros-
simi numeri del magazine.
Secondo un rapporto ONU del 2016,
circa tre quarti dei posti di lavoro del
mondo dipendono dall’acqua. Agricol-
tura, pesca, energia, trasporti: se le fonti
idriche di questi settori si prosciugano,
si prosciugano anche le fonti di reddito.
E su molti laghi incombe la minaccia
del cambiamento climatico, i cui effetti
alterano gli habitat, sconvolgono le ca-
tene alimentari e causano eventi mete-
orologici estremi, costringendo le per-
sone a «lasciare le loro case», dice Weiss,
aggiungendo che se le migrazioni forzate
di oggi sono dovute per lo più alla guerra,
anche il cambiamento climatico figura
tra le cause.
Ma cosa ha segnato la fine del lago
Poopó? La deviazione delle acque che
lo alimentavano, le condizioni climati-
che estreme. Chi ancora ci vive, però -
quelli che non se ne sono andati - non
si sofferma molto a ragionare sulle cause,
dice Weiss, «perché deve pensare a come
diavolo farà a sfamare i figli alla fine
della giornata».

FOTO: MAURICIO LIMA


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