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SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE

n°167
settembre
MENSILE – Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna € 8 - MC, Côte d’Azur € 8,10 - Germania € 12,00 - Svizzera CHF 10,80 - Svizzera Canton Ticino CHF 10,40 - USA $ 11,50

DAL MITO DI TROIA AI GIORNI NOSTRI


PASSIONI, TRADIMENTI E TRASGRESSIONI CHE
HANNO CAMBIATO IL CORSO DEGLI EVENTI
13 AGOSTO 2020 - MENSILE
€ 4,90 IN ITALIA GABELLE NOI E L’ACQUA SANTA SOFIA
HANNO TASSATO DI TUTTO: COME NUOTAVANO LA BASILICA-MOSCHEA
PARUCCHE, FINESTRE E I POPOLI ANTICHI CONTESA DA SEMPRE
Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona
PERSINO LA PIPÌ TRA SFIDE E SVAGHI FRA DUE MONDI
Storia
CI TROOVI ANCHE SUU:

167 Settembre 2020 focusstoria.it


In copertina: Elena e Paride
davanti alle mura di Troia in
una ricostruzione.

P uò un sentimento così intimo


e privato come l’amore
incidere sul corso della Storia?
IN PIÙ...
Può. A dispetto dei matrimoni
UNA GIORRNATAA DAA...
combinati (tanto in voga fino
all’Ottocento per non disperdere 10 Suffragetta londinese
titoli, corone e patrimoni), della L’arresto di una donna

MONDADORI PORTFOLIO
misoginia diffusa nel mondo greco in lotta per i suoi diritti
e romano (che riconosceva alle all’inizio del ’900.
mogli solo il ruolo riproduttivo)
e del moralismo cristiano, molte
coppie sono riuscite a seguire
il proprio cuore creando un
12 IlCHHgelato
I L’HA INVENNTAATO?

La tragica fine della relazione Un lusso nell’antichità


doveroso scompiglio nella trama tra il teologo medievale
degli eventi o influenzando e uno sfizio da re nelle
Abelardo e l’allieva Eloisa, in corti rinascimentali,
profondamente il clima culturale un quadro del ’700. fino al nostro cono da
della propria epoca. E se Elena passeggio...
e Paride possiamo relegarli nel
mito, Pericle e Aspasia, Adriano
e Antinoo, Anita e Giuseppe
Garibaldi, Giovanna di Castiglia e IL MOTORE DEL MONDO 14 UnSPPORTtuffo nel passato
Filippo il Bello, Eloisa e Abelardo, Come se la cavavano in
Enrico VIII e Anna Bolena (solo
per ricordarne alcuni) entrano a 30 acqua i popoli antichi?
Chi ha inventato la
buon diritto nei libri di scuola. Nel Che storia, l’amore rana e il crawl?
dossier di questo numero ridiamo Quando nozze e passioni hanno cambiato il destino dei popoli.
voce a quelle coppie che se ne
sono infischiate delle leggi e dei 36
L’imperatore e il fanciullo
METEOROOLOGIAA
20 L’estate che non c’era
costumi amandosi con il cuore,
Antinoo era un ragazzino bellissimo. E Adriano ne rimase folgorato. Nel 1815, l’eruzione del
con i sensi e con il disappunto dei Tambora, in Indonesia,
bacchettoni di ogni epoca.
42 cambiò volto alla
società occidentale.
Emanuela Cruciano
Fino all’ultimo respiro
Anita e Giuseppe Garibaldi: 10 anni di amore e di rivoluzioni.
caporedattore

48 78 IlANTICHITÀ
tempio
La favola amara di Giovanna della discordia
Per Giovanna di Castiglia l’amore si trasformò in 46 anni di prigionia. Tutte le conversioni
della basilica di Santa
RUBRICHE 54
Regine di cuori
Sofia a Istanbul.

4 LA PAGINA DEI LETTORI Legittimi o meno, molti legami reali furono conditi da vero amore.
84 SiECCONOMIA
6 NOVITÀ & SCOPERTE 56
Pazzi d’amore
tassa tutto
Gabelle sulla barba e
sulla parrucca, sulle
8 TRAPASSATI
ELABORAZIONE COPERTINA: GRZEGORZ PĘDZIŃSKI

Da Enrico VIII a Picasso: quando la passione può far male. finestre e persino sulla
ALLA STORIA pipì...
9 TECNOVINTAGE 60
A regola d’arte
74 DOMANDE & RISPOSTE Idealizzati, tormentati, infedeli: i connubi artistici e sentimentali più famosi. 88 GliGRANDE TEMA
oppressori russi
96 AGENDA
97 GANGSTER STORY
68
Senza lieto fine
Quando l’Urss arrivò
al cuore dell’Europa. E
dominò i Paesi dell’Est
La tragica storia tra il teologo medievale Abelardo e la “sua” Eloisa. per quasi 45 anni.

3
LA PAGINA DEI LETTORI
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SHUTTERSTOCK/WIESDIE
Il Teatro dei pupi romani Orlando Furioso e Orlando Innamorato), drammi L’anniversario di Raffaello
A proposito del riquadro sull’opera dei pupi tratti dalla storia romana, dai romanzi medievali e la Quest’anno ricorre l’anniversario della morte
siciliani, patrimonio immateriale italiano biografia romanzata di Cristoforo Colombo. Nel di Raffaello Sanzio. Il 6 aprile 1520, infatti si
dell’Unesco, pubblicato su Focus Storia n° 165, museo sono conservati il pupo “Pulicane” con la spegneva, a soli 37 anni, l’artista apprezzato dai
vorrei segnalare che anche nella Roma testa leonina, protagonista di un proprio ciclo, la grandi sovrani d’Europa che ne hanno collezionato
dell’Ottocento fu molto in voga il Teatro dei pupi. fata Alcina del ciclo di Guerino il Meschino, soldati le opere. Le sue spoglie riposano nel Pantheon a
Nel Museo delle Civiltà – Museo delle Arti e cristiani e saraceni, ognuno dei quali valeva per Roma, mentre sul letto ove giaceva il corpo del
Tradizioni Popolari Lamberto Loria di Roma è infatti convenzione un’armata di 2mila soldati, alcuni giovane artista fu posta la Trasfigurazione. Il
esposta una rara collezione di 25 pupi romani. diavoli, la morte con le sembianze di fanciulla e capolavoro, che fu commissionato a Raffaello, forse
Dalla fine del Settecento gli spettacoli venivano personaggi generici come un vecchio, una figura a nel 1516, da Giulio de’ Medici, il futuro papa
messi in scena, nel periodo delle feste invernali, in cavallo e dei guerrieri. Uno di questi reca sul petto Clemente VII, doveva essere inviato alla cattedrale
teatri improvvisati ricavati nei magazzini delle un incavo destinato a contenere una boccetta di di Narbona, città di cui il Medici era divenuto
derrate o nei forni, così da essere detti “infornate”. anilina per figurare in modo realistico il sangue che vescovo nel 1515, insieme con la Resurrezione di
Successivamente gli spettacoli si tennero in teatri fuoriusciva durante i duelli e gli scontri armati. Lazzaro di Sebastiano del Piombo. Una volta
più importanti come l’Ornani-Emiliani a piazza Come nelle rappresentazioni dell’Italia Meridionale, entrata in possesso del cardinale, però, il religioso
Navona, il Teatro del Pavone nell’omonimo vicolo, il spesso compariva un personaggio comico, per lo trattenne l’opera e quando salì al soglio pontificio
Teatro delle Muse in vicolo del Fico, il Teatrino di più in veste di scudiero dei paladini, con la funzione la destinò alla Chiesa di san Pietro in Montorio. E
piazza Montanara, il Valletto presso piazza di spezzare con la sua comicità, di tanto in tanto, la dal 1815 entrò a far parte delle collezioni Vaticane
Sant’Andrea della Valle e in altri locali di Trastevere. tensione e i tratti aulici degli atteggiamenti e delle [...]. Il primo capolavoro della maturità artistica che
Come nell’Opera dei pupi siciliani, venivano parole; a Roma questo personaggio inizialmente fu Raffaello realizzò nel 1504, e al quale sono
rappresentati a puntate cicli epico-cavallereschi, tra Pulcinella, sostituito più tardi da Rugantino. particolarmente legata, è Lo sposalizio della Vergine
i quali soprattutto il ciclo carolingio (Reali di Francia, Fabio Lambertucci, Roma realizzato per la Chiesa di san Francesco a Città di

Un altare misterioso
S ono un arcivescovo ortodosso della chiesa siro antiochena giacobita,
appassionato di Giuseppe Sanmartino, autore del Cristo velato della
Cappella di san Severo a Napoli. Come esperto di arte sacra sono entrato in
contatto con Giorgio Mellucci, proprietario di un altare attribuibile, secondo
il mio parere, al Sanmartino [...]. I Mellucci erano proprietari di Torre
d’Albori a Vietri sul Mare e di un palazzo del ’600 in via Stella 45 a Napoli
con attigua una cappella dove probabilmente era collocato l’altare
ereditato dal Mellucci [...]. L’altare del 1762, dedicato alla Madonna
con il Bambino [...], è composto da marmi policromi e presenta
un paliotto (la parte anteriore dell’altare) scolpito con due volute
laterali di marmo bianco. L’opera della Madonna col Bambino si trova
al centro ed è arricchita da una cornice di pietre preziose [...].
Andrea Boris Leanza

4
S
Castello (ora alla Pinacoteca di Brera a Milano, foto
a sinistra). L’opera riprende lo schema compositivo
dello Sposalizio della Vergine del Duomo di Perugia
di Pietro Vannucci, detto il Perugino, di cui Raffaello LA VOCE DI FOCUS STORIA
fu allievo, e della Consegna delle chiavi della
Cappella Sistina sempre del Perugino. A differenza
delle due tavole del maestro, nelle Consegna delle
chiavi l’organizzazione dello spazio non è su piani
I NOSTRI PODCAST
paralleli, ma segue uno schema circolare,
espressione dell’armonia dell’universo. Sullo
sfondo vi è un tempio a pianta ottagonale, le cui R obin Hood dei
contadini, alfiere
dell’indipendenza
La Voce di Focus
Storia è il podcast
della nostra rivista in
avvenimento di
attualità cercandone
le radici nel passato.
forme fanno riferimento al tempietto di san Pietro
siciliana o sanguinario cui ogni settimana Anche nel podcast,
in Montorio del Bramante, verso il quale converge al soldo di mafiosi e approfondiamo curato dalla redazione
la prospettiva perfetta della piazza lastricata. In servizi segreti? La figura un tema storico e da Francesco De Leo,
primo piano si svolge la scena principale: un di Salvatore Giuliano è o rileggiamo un rimaniamo infatti fedeli
sacerdote officia il matrimonio tra Maria e tuttora dibattutissima e al nostro motto: capire
Giuseppe (come vuole la tradizione la giovane è alla Voce di Focus Storia il presente scoprendo il
accompagnata da una serie di ancelle, mentre lo ne parla il giornalista passato.
sposo è circondato dai pretendenti e, secondo i Francesco La Licata, Per seguirci visitate
vangeli apocrifi, per scegliere lo sposo di Maria fu esperto di Storia della la pagina www.focus.
consegnato un ramo secco di oleandro a ognuno, mafia. La parabola del it/storia/podcast
“bandito Giuliano” ma cercateci anche
ma solo quello di Giuseppe fiorì facendo ricadere
terminò con il suo su Spotify (bit.ly/
la scelta su di lui). assassinio settant’anni VoceDellaStoria) e su
Questa ricerca della bellezza, come armonia di fa, il 5 luglio 1950. Apple Podcasts.
rapporti geometrici è di chiara ascendenza
urbinate e pierfrancescana, come l’atmosfera tersa
e cristallina del paesaggio azzurrino in lontananza
e le figure rappresentate in piccoli gruppi che si lingua, l’origine o le tradizioni. Dacché se un
dispongono secondo il modulo a cerchio e si cittadino rispettava l’autorità imperiale, poteva
parlare berbero, poteva indossare calzari galli,
ABBONATI A FOCUS
allargano a coinvolgere l’osservatore.
Stefania Rigamonti poteva venerare un dio egizio come Horus o
STORIA DIGITALE
poteva mangiare cibi fenici. I Romani erano
Duemila anni fa diventare cittadini di Roma era un ambito trag intrinsecamente multietnici, tanto che molti
imperatori furono di origine non italica. Se gli
di Giuseppe Concilio

antichi Romani ebbero un libico, o un croato, o


ALLA uno spagnolo, o un siriano come imperatore, Vai su www.abbonamenti.it/
Storiadigitale e scopri tutte le
ROMANA perché oggi in Italia non si può discutere di dare la
cittadinanza a gente che ha genitori di origine offerte: puoi abbonarti alla
filippina o senegalese? versione digitale a partire da
Se allora nel palazzo imperiale poteva esserci un 7,99 euro per tre numeri e
berbero o un illirico, non si capisce perché oggi al leggere la rivista direttamente
Quirinale non ci possa andare un italosenegalese o sul tuo tablet o smartphone.
un italocinese.
Raffaele Scirocco, Messina
O L O F T R O P R O D AD N O M

Tutti cittadini
Linterno di una casa pompeiana “visto”
ne l’800. Nell’altra pagina, la tavola che
concede la cittadinanza a una famiglia
nobile del Nord Africa nel II secolo d.C.
Il diritto di cittadinanza si estese con
I NOSTRI ERRORI
l’espansione dei territori conquistati
da Roma.
Scarica gratis l’applicazione
Contrariamente a quanto da AppStore o Google Play e
La cittadinanza italiana affermato su Focus Storia n° 164, porta Focus Storia sempre con
ieri e oggi a pag. 47, la famosa frase “Dio te! Potrai sfogliare le copie
A proposito dell’articolo sulla cittadinanza me l’ha data, guai a chi la tocca” incluse nel tuo abbonamento
nell’Impero romano, pubblicato su Focus fu pronunciata da Napoleone effettuando il login con le tue
Storia n° 164 e intitolato “Green card alla romana” Bonaparte in riferimento alla credenziali oppure acquistare un
mi viene da pensare che “Historia non est magistra Corona Ferrea durante la sua abbonamento o le copie singole
vitae”. Sebbene gli italiani siano discendenti dei incoronazione a re d’Italia, avve- direttamente dall’app, dove trovi
Romani, in Italia ancora si discute di ius soli e di ius nuta nel Duomo di Milano il 26 anche gli speciali di Focus Storia:
culturae per poter giustamente sostituire l’ariano maggio 1805, e non in occasione Collection, Wars, D&R e Focus
ius sanguinis. I Romani avevano capito che l’essere di quella imperiale avvenuta nel Storia Viaggi nel Tempo.
romano non doveva mai coincidere col culto, la dicembre 1804.

5
S
NOVITÀESCOPERTE
A cura di Anita Rubini

MEDITERRANEO

CLEOPATRA TRADITA
DA UN VULCANO
Un’eruzione in Alaska avrebbe deciso le sorti
dell’Egitto dei Tolomei nel I secolo a.C. Lo dice
uno studio.
Ampio raggio
A sinistra, il
vulcano Okmuk
in Alaska: nel
I secolo a.C.
contribuì alla
BRIDGEMANIMAGES/MONDADORIPORTFOLIO

fine dell’Egitto
dei Tolomei (a
destra, Cleopatra
con Cesare in un
quadro del ’700).
Uomini preistorici
“visti” nell’800. I cani
da slitta li aiutarono.

PREISTORIA

Amici cani (da slitta)


I l Groenlandese, l’Husky dagli occhi di
ghiaccio e l’Alaskan Malamute sono
oggi apprezzati animali da compagnia,
ma erano soprattutto preziosi cani da
slitta, razze sviluppatesi e adattatesi alle
fredde temperature dell’Artico. Ora sono
finiti sotto la lente di ingrandimento
di uno studio genetico condotto dagli
esperti dell’American Association for the
Advancement of Science.
Preziosi. È grazie a loro e all’utilizzo
della slitta che l’uomo preistorico riuscì
a sopravvivere nelle fredde zone artiche,
muovendosi su lunghe distanze anche
su terreni davvero complessi: questi cani
infatti avrebbero accompagnato la vita
dell’uomo per almeno 15mila anni e la loro
ultima evoluzione deriverebbe da una razza
sviluppatasi in Siberia Orientale 9.500 anni fa,
quando già da tempo questi animali si erano
differenziati dai lupi siberiani. Aldo Bacci

FLASH METEORITI KILLER FLASH VICHINGHI FLASH NAZISMO

FIAMME CELESTI PRIMI AD ARRIVARE TESORO CELATO


Spazzato via dai resti di una meteora un Potrebbe essere il più antico insediamento Nella Polonia Meridionale, nei terreni di un
villaggio siriano di 13mila anni fa. È il risultato vichingo in Islanda quello scoperto nell’Est castello del ’300, ritrovati un centinaio di
del riesame di materiali formatisi per le alte del Paese. Giaceva sotto i resti di una tipica oggetti ebraici in argento. Furono nascosti
temperature e raccolti durante scavi del 1972. “casa lunga” dell’874 circa. durante la Seconda guerra mondiale.
6
S
E
se la fine di Cleopatra, l’ultima regina dell’Egitto tolemaico morta suicida nel 30 a.C.,
fosse dovuta almeno in parte a un vulcano dell’Alaska? È la tesi di ricercatori di un team
internazionale guidato dallo statunitense Desert Research Institute e dall’Università di
Berna (Svizzera). Gli scienziati hanno studiato due eruzioni del I secolo a.C. e ne hanno dedotto
che giocarono un ruolo importante nella storia del Mediterraneo di quell’epoca.
Domino. L’eruzione del vulcano Okmuk in Alaska sarebbe stata tra le peggiori degli ultimi 2.500
anni e avrebbe provocato un raffreddamento del clima nelle zone mediterranee (un po’ come
fece in Europa nel 1815 l’eruzione del Tambora in Indonesia (v. articolo nelle pagine successive).
Ne seguirono alluvioni e carestie, che portarono disordini e crisi politiche. In particolare tutto
ciò avrebbe impattato sull’Egitto dei Tolomei, ai tempi della regina Cleopatra (69-30 a.C.),
contribuendo alla crisi di quel regno che in pochi anni avrebbe visto finire la sua millenaria
indipendenza diventando provincia romana. Ma anche le guerre civili a Roma sarebbero state
Il castello di Weimar in
influenzate dalle difficoltà climatiche innescate dall’eruzione del pur lontano Okmuk. •
un’incisione del XVII secolo.
Aldo Bacci

SEICENTO

Il castello di Weimar?
Meraviglia italiana
W eimar in Germania non è celebre solo
per la precaria repubblica che negli
Anni ’30 lasciò campo libero al nazismo,
ma anche per uno splendido castello
seicentesco classificato come Patrimonio
dell’umanità dall’Unesco. Dietro al quale
c’è lo zampino italiano. Il capolavoro era
stato infatti attribuito, almeno finora, al
capomastro Giovanni Bonalino, seppur
con diverse successive ristrutturazioni (una
fu curata addirittura da Goethe). Ma ora
un ricercatore italiano dell’Università di
Cambridge, Davide Martino, ha scoperto
che a realizzare i disegni del progetto in
stile italiano nel 1618 fu un’altra persona, il
fiorentino Costantino de’ Servi.
Doppio ruolo. Costantino non era un
personaggio qualsiasi, ma un architetto e
diplomatico che faceva anche la spia: riferiva
infatti le cose più importanti delle corti
che visitava al suo committente Cosimo II
de’ Medici, granduca di Toscana. Era stato
proprio quest’ultimo a mandarlo a Weimar,
per tenere d’occhio l’atteggiamento dei
signori sassoni nel conflitto fra cattolici
e protestanti. Aldo Bacci
MONDADORIPORTFOLIO/LEEMAGE

FLASH GRAN BRETAGNA FLASH PRATICHE FUNEBRI

ROMA VS GALLES NELLA TANA DELL’ORSO


Identificati in Galles 200 siti di Età romana, Nella grotta preistorica di Cussac (Francia),
tra cui tre fortezze, un tratto di strada e una famosa per i suoi disegni, sono stati Cosimo II de’ Medici (1590-1621): mandò a
villa. Il Galles per i Romani fu una zona “calda”, individuati resti umani di 30mila anni fa.
Weimar l’architetto Costantino de’ Servi.
difficile da conquistare e controllare. Erano deposti in tane d’orso abbandonate.
7
S
NOVITÀESCOPERTE
PASTI PREISTORICI

E per pranzo,
frutti di mare
C ome si sopravviveva in Africa
durante le grandi migrazioni
della Preistoria? Mangiando frutti di
mare. Lo dice uno studio condotto da
BRIDGEMANIMAGES/MONDADORIPORTFOLIO

Niklas Hausmann del dipartimento


di Archeologia dell’Università
di York (Inghilterra) sui resti di
15mila conchiglie databili a 5mila
anni fa (sotto, esemplari viventi) e
provenienti dalle isole Farasan nel
Mar Rosso (Arabia Saudita). «La
disponibilità di cibo svolge un ruolo
Amazzoni in un vaso greco e, a destra, importante nella comprensione della
la tomba in Siberia (IV secolo a.C.). fattibilità delle migrazioni umane
del passato», spiega l’esperto. «Gli
spostamenti di cacciatori-raccoglitori
ANTICA SIBERIA avrebbero richiesto fonti alimentari
locali e i periodi di aridità avrebbero

AMAZZONE SCITA limitato i movimenti migratori. Le


coste del Mar Rosso avevano invece
le risorse necessarie».
Nella tomba di una guerriera di 2.500 anni fa. Scorpacciate. Hausmann ha
dimostrato che le persone si

N
on sono di un maschio i resti trovati nel 1988 nella Siberia Centro-meridionale: spostavano lungo il Mar Rosso, dove
appartengono invece a una tredicenne della popolazione nomade degli Sciti, vissuta potevano rifocillarsi di crostacei
2.500 anni fa. È la conferma che le amazzoni descritte da Erodoto sono davvero esistite, e e molluschi, disponibili
partecipavano già da adolescenti a spedizioni militari. in abbondanza. Simone Zimbardi
Donne fiere. Recenti analisi del Dna hanno rivelato che in una bara di larice era deposto il corpo
parzialmente mummificato di una guerriera, sepolta con un’ascia, un arco di betulla e una faretra
con dieci frecce dalla punta di legno, osso e bronzo. La giovane indossava un lungo cappotto –
risultato al microscopio elettronico un patchwork di pelli di un piccolo roditore – una tunica e dei
pantaloni o forse una gonna.
In quell’area già negli scorsi anni erano riemersi i resti di altre donne sepolte con finimenti di
cavalli e armi. Una aveva un copricapo d’oro con ornamenti floreali, un’altra stava come in groppa,
con due lance ai lati. Tutto fa pensare a guerriere equestri, sepolte con gli stessi onori degli uomini,
probabilmente perché combattevano proprio accanto a loro. •
Giuliana Lomazzi

TRAPASSATI ALLA STORIA Personaggi poco noti che sono stati, in vita, protagonisti. A cura di
Giuliana Lomazzi

MILTON OLEH CARLO


GLASER HORNYKIEWICZ FLAMIGNI
Grafico Farmacologo Medico

È morto a 91 anni l’autore del celebre logo Fu pioniere delle cure per il Parkinson, Fu un protagonista nell’ambito della
con il cuore “I love New York”. Fu così efficace proponendo la molecola dell’L-dopa, un fecondazione assistita: mise a punto tecniche
per promuovere la metropoli Usa che diventò precursore della dopamina ancora oggi in uso. efficaci e fu un punto di riferimento mondiale.
il più copiato del mondo. L’intuizione. Dissezionando il cervello dei Etica e medicina. Partecipò al dibattito sulla
Poliedrico. Nella sua carriera fece anche morti per Parkinson sospettò che alla base legge del 2004 che regolamentava questa
molto altro: loghi e marchi di aziende, poster dell’insorgere della malattia ci fosse una pratica, schierandosi per la libertà di scelta
per lo spettacolo, grafica di libri e giornali, carenza di dopamina. Dato che questa non delle donne e in difesa della legge sull’aborto.
progettazione d’interni. I suoi Push Pin poteva arrivare nel cervello, ricorse all’L-dopa. Scrisse memorie, libri e testi divulgativi. Fece
Studios, fondati con Seymour Chwast nel Per le sue ricerche ricevette molti premi, parte del Comitato Nazionale per la Bioetica. È
1954, erano chiamati i “Beatles della grafica”. prima di spegnersi a 93 anni. scomparso a 87 anni.

8
S
TECNOVINTAGE [1975]
A cura di Eugenio Spagnuolo

HOME VIDEO

CASSETTE DA MUSEO
Le Betamax furono le prime videocassette a nastro
magnetico: sul mercato persero la guerra con le Vhs.

C
hi era già tra noi a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, forse lo ricorda: lo standard Betamax era quello
che faceva concorrenza al Vhs per i videoregistratori. Si diceva che fosse più diffuso negli Usa, mentre il
Vhs aveva conquistato l’Europa. Il Betamax in realtà era arrivato primo, con un apparecchio in commercio
già nel 1975, raggiunto solo un anno dopo dallo standard Vhs. Il primo Sony Betamax, l’LV-1901, si componeva
di un sistema per la videoregistrazione integrato in un televisore Sony Trinitron da 19 pollici e veniva fornito
con una videocassetta che permetteva di registrare “fino a un’ora” di suoni e immagini. Fu proprio sul tempo di
registrazione che lo standard Vhs, dotato di tecnologia inferiore, sconfisse il rivale: le sue cassette contenevano
fino a qu ore di filmati e negli Anni ’70 la qualità dell’immagine non faceva questa grande differenza, rispetto alla
quantità. Inoltre mentre il Betamax era un’esclusiva Sony, lo standard Vhs era aperto a tutti i produttori.
Conviene comprarlo? Sebbene le cassette Betamax siano state dismesse da Sony solo nel 2016, sarebbe
una spesa inutile al tempo di Netflix e YouTube. Anche l’ingombro è importante, soprattutto se acquistato
nel combo originale con il televisore Sony. Ma se voleste aprire un piccolo museo della storia della tv, allora
non potreste farne a meno. •

Una cassetta Betamax con


custodia (sopra): lo standard,
nato 45 anni fa, registrava
solo un’ora di filmato ed era
un’esclusiva Sony.

E NELLO STESSO ANNO...

MONDO CINEMA ITALIA TECNOLOGIA


A Rambouillet (Francia) si tiene il Esce al cinema il primo Fantozzi, Viene inaugurato Gardaland, in Negli Usa, appena 22enni, Paul
primo G6, con i capi di Stato dei con protagonista Paolo Villaggio provincia di Verona, ispirato al Allen e Bill Gates fondano la
primi sei Paesi più industrializzati: e la regia di Luciano Salce. californiano Disneyland. In breve “Micro-soft” in un garage e
Francia, Germania Ovest, Diventerà una delle pellicole culto diventerà il parco divertimenti rilasciano il loro primo sistema
Giappone, Italia, Regno Unito e del cinema italiano, con ben nove numero uno d’Italia, frequentato operativo: Altair Basic (detto
Usa. Diventerà G7 e poi G8. sequel. da milioni di visitatori. semplicemente Basic).
9
S
UNA GIORNATA DA...
A cura di Maria Leonarda Leone. Illustrazione di Claudio Prati

SUFFRAGETTA LONDINESE
LONDRA 18 NOVEMBRE 1910

P
asserà alla Storia, questo venerdì nero. segno di protesta, contro il fatto di essere stata te”. Un minuto dopo assisto a uno spettacolo
“Il tuo nome!”. “Nancy. Nancy Wright. portata qui. E vi comunico che farò lo sciopero orribile: l’alimentazione forzata. Non vogliono
Ho 22 anni, sono un’operaia”, replico. della fame”, dico. Il medico si agita. farci morire in cella, perché diventeremmo
Cerco di non tremare, per non apparire Mi portano via e mi gettano per terra, in una delle martiri: così torturano le donne che
debole di fronte alla guardia della prigione cella fredda. Rimango lì e mi chiedo come non mangiano, nutrendole attraverso un
femminile di Holloway. Sono arrivata con più faranno i miei figli stasera, senza di me. Mio tubo infilato con violenza in gola e fin nello
di altre cento donne: siamo state arrestate marito Jack si infurierà... La porta si spalanca: stomaco. Il dolore è atroce e più si dimenano
durante la manifestazione suffragista di “Alzati! Ora vedrai cosa succede a quelle come peggio è.
fronte al Parlamento. Sono una di quelle che
certi uomini chiamano sprezzantemente
“suffragette”. Ci disprezzano, perché non
comprendono: non sanno cosa vuol dire
essere una donna.
Imprigionata. Fin da bambina, in famiglia e
poi in fabbrica a 12 anni, mi sono resa conto
che gli uomini si considerano superiori a noi.
Ma adesso basta! Ciò che vogliamo è semplice:
parità di diritti civili. E la possibilità di votare
nelle elezioni nazionali: abbiamo bisogno di
qualcuno che ci rappresenti e faccia sentire in
Parlamento anche la nostra voce.
Stamattina eravamo più di 300, a marciare
per le strade londinesi. Gridavamo il nostro
motto: “Fatti, non parole”. Protestavamo con
forza contro il governo, dirigendoci verso il
Parlamento quando sono arrivati i poliziotti.
Ci hanno bloccato nella piazza di fronte
all’Abbazia di Westminster, ci hanno strappato
i cartelli dalle mani e ci hanno spintonato con
violenza, mettendoci le mani addosso. Alcune
sono state trascinate nei vicoli e violentate,
quelle che tentavano di entrare in Parlamento
sono state picchiate con i manganelli. Sentivo
le mie compagne che urlavano, ho visto due
di loro a terra, col viso coperto di sangue: forse
sono morte, non lo so... È andata avanti per sei
ore. Ma c’è chi si è difesa, con il “suffrajitsu”: lo
abbiamo definito così, ma in realtà si chiama
jujitsu. Lo sta insegnando a molte di noi Edith
Garrud, un’istruttrice di arti marziali. Non l’ho
ancora imparato, ma mi sarebbe stato utile
quando mi hanno torto il braccio dietro la
schiena e mi hanno gettato sull’autocarro della
polizia. Ho sbattuto la testa, sono svenuta. Ed
eccomi qui.
Giù le mani. Intorno a me vedo facce
bianche e atterrite, occhi neri, nasi rotti,
sangue rappreso. Qualcuna piange, ma la
maggior parte ha lo sguardo duro: sono quelle
che hanno già vissuto questa esperienza.
Per me è la prima volta in prigione, ma so
cosa fare. Quando è il mio turno, come mi è
stato insegnato rifiuto di essere visitata: “Sono
determinata a far assumere al governo la piena
responsabilità del mio stato di salute. Lo faccio in
10
S
LA LOTTA DELLE DONNE PER I DIRITTI
■ Il movimento delle suffragette sociale e politica delle donne”). Le ■ La “Legge del gatto e del topo” ■ Nel Regno Unito, il Parlamento
nacque nel Regno Unito nel 1869, suffragette del Wpsu attuarono (1913) stabilì che i detenuti diede il diritto di voto alle donne
ma prese forza solo nel 1903, azioni dimostrative, a volte (suffragette comprese) che solo nel 1928. La Francia concesse
quando Emmeline Pankhurst violente. Il loro scopo era far attuavano lo sciopero della fame lo stesso diritto solo nel 1945 e
fondò il Wpsu, Women’s Social ottenere alle donne il voto e parità in cella fossero liberati per tornare l’anno dopo lo fece l’Italia. L’ultima
and Political Union (“l’Unione di diritti con gli uomini. in salute e poi riarrestati. in Europa fu la Svizzera: era il 1971.

In nome di Dio. Una guardia interrompe lo Di nuovo in cella, non riesco più a muovere
strazio. Parla nell’orecchio di una secondina il braccio, ma rifiuto ancora di essere visitata Ci hanno bloccato
e vanno via correndo: una suffragista si e non mangio. Le ore non passano mai. Mi di fronte all’Abbazia
è barricata nella sua cella per evitare i
medici. Dalla finestra le puntano addosso
stendo per terra e ripenso a quella volta che
sono stata cacciata fuori dalla messa, per aver
di Westminster
la manichetta antincendio, inzuppandola intonato una preghiera per la nostra causa. Io e ci hanno spintonato
fin quasi a farla annegare, mentre gli operai credo che Dio sia dalla nostra parte. E lo prego con violenza
sfondano la porta. di aiutarmi, fino a che non mi addormento...

11
S
CHI L’HA INVENTATO?
A cura di Matteo Liberti. Illustrazioni di Giampietro Costa

IL GELATO
Un lusso nell’antichità e uno sfizio da
re nelle corti rinascimentali, fino alla
svolta on the road grazie all’invenzione
del cono: ecco come sono entrati nella
nostra quotidianità sorbetti e ghiaccioli.

C’
chi preferisce il cono e chi la coppetta, chi sceglie quello
artigianale, chi quello confezionato e chi ama farlo in casa.
Certo è che il gelato piace a tutti ed è ormai un alimento per
ogni stagione, inverno incluso. Quel che forse pochi sanno è che la sua All’inizio i gelati erano composti da frutta mescolata a neve o ghiaccio
“invenzione”– pur non attribuibile a un singolo individuo – è in gran (conservati in apposite “neviere”) e addolciti talvolta con il miele.
parte italiana. Questa refrigerante prelibatezza, debitrice, tra gli altri, del
cuoco Francesco Procopio dei Coltelli (che nel 1686 aprì a Parigi la prima
gelateria), del gelataio
Italo Marchioni (che nel
1903 ideò le prime cialde
a cono), delle aziende
Pepino e Motta (che tra il
1939 e il 1948 lanciarono
rispettivamente il“Pinguino”
e il“Mottarello”, capostipiti
dei gelati confezionati)
nonché di molti altri che nel
tempo hanno contribuito
Francesco alla sua evoluzione. Ma per
Procopio dei risalire alle origini bisogna
Coltelli tornare indietro nel tempo
di molti secoli.

I l “padre” del gelato è


considerato questo barista
siciliano, che sostituì lo zucchero
Passione antica. I
gelati come li conosciamo
L’antenato dello street food: i primi sorbetti, generalmente al gusto di
frutta, venivano venduti per le strade in cambio di qualche moneta.
al miele e, sfruttando nozioni oggi, realizzati con latte,
di “chimica applicata”, diffuse panna, uova e zucchero,
in Sicilia il sorbetto. Dagli arabi refrigerati e lavorati fino a
scoprì come far durare il ghiaccio ottenere una consistenza
più a lungo con l’uso di sali, e cremosa, sono diversi dai
grazie a questo segreto fece il loro“progenitori”. Questi
salto di qualità. Trasferitosi a consistevano infatti
Parigi, fondò, nel 1686, il primo in bevande o alimenti
caffè letterario della città. Il (principalmente frutta),
suo locale (in rue de l’Ancienne addolciti talvolta con il
Comédie) è tuttora in voga. miele, mescolati a neve o
Illuminato. Il Procope fu il ghiaccio e conservati in
locale per eccellenza degli apposite“neviere”. Di queste
enciclopedisti francesi: Voltaire preparazioni si ha traccia in
(di cui si conserva ancora il numerose civiltà antiche,
tavolo), Diderot, d’Alembert. Tra i dalla Mesopotamia alla Cina
suoi frequentatori abituali anche fino ad arrivare all’Egitto,
Rousseau e Robespierre. alla Grecia e all’antica Il gelataio veneto Italo Marchioni (sopra) ebbe l’intuizione nel 1896 di
creare il primo cono fatto di cialda: era nato il gelato da passeggio.

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Roma. Poi, nel corso del Medioevo, a fare ampio uso di alimenti ghiacciati
furono gli arabi, a cui si deve tra l’altro la parola “sorbetto”, derivata da
sharbat, termine che indicava una sostanza fredda e sciropposa a base di
zucchero di canna, petali di fiori e frutti.
Le usanze arabe si diffusero quindi in Sicilia, e da qui i primordiali sorbetti
sbarcarono nel resto della Penisola trovando estimatori soprattutto in
epoca rinascimentale. Tra i grandi amanti di questi composti semidensi
ghiacciati spicca la buongustaia Caterina de’ Medici (1519-1589), regina
consorte di Francia (sposa del sovrano Enrico II) che lasciando Firenze per
giungere Oltralpe si portò appresso i propri addetti alla cucina tra cui,
si narra, un tal Ruggeri esperto appunto nella preparazione di sorbetti
(o meglio di “ghiaccio all’acqua inzuccherata e profumata”).

Evoluzioni “made in Italy”. Dal Seicento, la pratica di consumare


gli antenati del gelato si diffuse in svariate corti europee, e ben presto
agli ingredienti base si aggiunsero latte, panna e uova. Su chi abbia
affinato la ricetta non vi è certezza, ma in molti indicano quale “padre” del
gelato moderno Francesco Procopio dei Coltelli (1651-1727). Siciliano
Frank Epperson, a 11 anni, inventò il ghiacciolo dimenticando all’aperto una
doc, partì per cercare fortuna a Parigi, dove nel 1686 aprì i battenti
bibita con un bastoncino immerso. Il mattino dopo il tutto era congelato.
del Café Procope, locale frequentato da illustri personaggi in cui si
potevano assaporare granite, sorbetti e gelati realizzati grazie a una serie
di macchinari messi a punto dallo stesso Procopio. Ormai sempre più
internazionale, il gelato continuò a conservare un’anima italiana, tanto
che fu un altro nostro ingegnoso compatriota, emigrato negli Stati Uniti,
a ideare il primo cono fatto di cialda, pratico per il passeggio. Si trattava
di Italo Marchioni, gelataio veneto che ebbe la geniale intuizione nel
1896, progettando poi le macchine industriali per produrre coni in serie
e brevettando il tutto nel 1903. Sempre dagli Usa arrivò l’idea di inserire il
prodotto tra due wafer, a mo’ di sandwich.

Dolce ghiaccio. Parallelamente al successo del gelato “made in Italy”,


si andò affermando un suo “cugino”: il ghiacciolo. A idearlo fu nel 1905
un ragazzino di 11 anni, Frank Epperson, che una sera dimenticò su un
davanzale un bicchiere di acqua e soda con il relativo bastoncino per
mescolarle. Al mattino, ritrovando tutto congelato, usò il bastoncino
come manico e si divertì a succhiare quel primitivo ghiacciolo. Poi, dal
1923, ormai adulto, iniziò a produrre una nuova specialità, chiamata “ice
Il camioncino del gelato: un classico del mondo anglosassone che pop” (per vedere i ghiaccioli sbarcare in Europa, però, bisognerà attendere
negli anni Cinquanta e Sessanta iniziò a diffondersi anche in Italia. il secondo dopoguerra). Dopodiché, grazie alle evoluzioni nei sistemi
di congelamento (a cui si deve tra l’altro la nascita dei celebri ice cream
trucks, “furgoncini-chiosco” popolarissimi nel mondo anglosassone),
la produzione di gelati divenne sempre più capillare, coinvolgendo
un numero crescente di consumatori attratti anche da costi più bassi
rispetto al passato, quando il gelato era considerato una specie di
“lusso”. Il boom dell’ice cream si legò inoltre alla commercializzazione
dei confezionati da passeggio, iniziata negli anni Quaranta in Italia
con il lancio dei gelati su stecco “Pinguino” e “Mottarello” – antenati
del “Cremino” – e corroborata nel decennio seguente dall’avvento del
“Cornetto” e di altri gelati a cono, nonché di una serie di coppette tra cui
l’intramontabile “Coppa del nonno”. La crescente diffusione dei freezer
domestici portò poi al successo, in tutto il mondo, del gelato in secchielli
“formato famiglia”. E oggi i gelati sono ormai un consumo di massa: ogni
anno in Italia ne mangiamo in media 8 kg a testa.
Un successo alimentato dalla riscoperta di antiche varianti artigianali e di
preparazioni che strizzano sempre più l’occhio alla salute (grazie a ricette
light e a cialde senza glutine). Il tutto, accompagnato dalla continua
Nel Dopoguerra ci fu il boom dei gelati confezionati, non più un lusso, ma sperimentazione di sapori alternativi a quelli tradizionali: dal parmigiano
un piacere alla portata di tutte le tasche, da consumare anche a casa. al pomodoro, passando per rosmarino, birra e fagioli.
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SPORT

UN TUFFO
NEL PASSATO

L’ultimo bagno
La Tomba del Tuffatore
a Paestum (V secolo
a C.) riproduce il tuffo
simbolico verso il mondo
dei morti: si tratta di
un esempio di pittura
greca, realizzato per un
monumento funebre.
Il reperto è al Museo
archeologico di Paestum
(Salerno).

S
enza un tuffo in mare, che molte eccezioni, l’acquaticità è una sono state immortalate nel bassorilievo
estate è? Eppure gli esseri conquista recente. di Ninive (880 a.C., al British Museum
umani per buona parte della di Londra), che riproduce tre guerrieri
loro storia hanno fatto fatica UN’ARMA IN PIÙ. Le più antiche in fuga attraverso un braccio d’acqua.
a prendere confidenza con l’acqua. E scene di nuoto, presenti nella cosiddetta Altre testimonianze compaiono nella
non serve andare troppo indietro nel Caverna dei nuotatori di Gilf Kebir, tra mesopotamica epopea di Gilgamesh,
tempo. Se le ultime generazioni sono Libia e Sudan, sono datate addirittura nella Bibbia e nei testi di Omero.
cresciute a corsi di nuoto, fino a pochi 8mila anni prima di Cristo. Fra le prime Lo storico greco Erodoto, oltre a
decenni fa gli sport acquatici erano civiltà, gli Assiri avevano indubbie narrare del più celebre dei nuotatori
riservati a pochi. Fra alti e bassi, e con capacità natatorie: lo sappiamo perché ellenici, Scillia di Sicione, sostiene
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S
Quando abbiamo imparato a nuotare?
Come se la cavavano in acqua i popoli
antichi? Chi ha inventato
la rana e il crawl?
di Elisa Venco

i rtfolo
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che nella battaglia di Salamina, che a sopravvivere durante l’assedio vicini, come i Balcani o l’Asia Minore,
contrappose Persiani e Greci nel 480 di Pilo del 425 a.C. grazie ai loro altrettanto affacciati sul mare, no?
a.C., “le perdite di vite e navi furono nuotatori che, per approvvigionare Lo storico americano Herbert Couch
ben più sostanziose tra i Persiani che i compaesani isolati, raggiungevano se lo chiese in uno studio del 1934,
tra i Greci, anche perché i primi, al l’isola trascinando sott’acqua otri colmi concludendo che la superiorità degli
contrario dei secondi, non sapevano di viveri. Elleni fosse legata alla loro accettazione
nuotare”. Anche lo storico Tucidide della nudità. L’abitudine a nuotare con
vede nel nuoto una risorsa bellica, QUESTIONE DI NUDO. Ma la un vestiario minimo, come attestato
ricordando che nel corso della Guerra domanda è: perché i Greci erano bravi dall’affresco della cosiddetta tomba
del Peloponneso gli Spartani riuscirono nel nuoto mentre i popoli nati in Paesi del tuffatore di Paestum, databile 

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S
Atleti millenari
Soldati assiri
attraversano a nuoto
un fiume aiutandosi
con pelli di capra
gonfiate (Palazzo di
Nimrud, 880 a.C.).
A sinistra, una delle
prime scene di nuoto
ALAMY/IPA

arrivate a noi: si
trova nella Cava dei
Nuotatori di Gilf Kebir
(8000 a.C.).

Nella gara di nuoto del passato, vinsero i popoli che si


coprivano di meno. Due su tutti: Greci e Romani
al 470 a.C., avrebbe favorito i Greci comunali; il diffondersi di epidemie per pochi. Fra questi il poliedrico
ostacolando invece il miglioramento che non invogliavano a usare le scienziato e politico americano
tecnico dei popoli che si coprivano pozze d’acqua per timore di contagi; Benjamin Franklin (1706-1790), che
di più. Quanto ai Romani, nuotavano un nuovo senso del pudore, legato fra le altre innumerevoli capacità era
volentieri. Il solito Giulio Cesare fu ai principi della religione cristiana. un nuotatore provetto e autodidatta
molto celebrato in vita per le sue Eppure, nei primissimi secoli dopo la (aveva studiato proprio sul libro di
imprese acquatiche: per esempio, caduta di Roma, tra le classi dirigenti Thévenot). Nel 1968 è stato inserito
durante la battaglia condotta ad europee il nuoto manteneva ancora nella International Swimming Hall of
Alessandria nel 47 a.C. contro le forze un certo status. Carlo Magno, per Fame per il contributo al nuoto come
di Tolomeo, avrebbe nuotato da una esempio, era noto per essere un praticante e istruttore.
nave all’altra reggendo sopra l’acqua appassionato nuotatore. Secondo il suo
una copia asciutta del suo De bello contemporaneo e biografo Eginardo, ATLETI. Il poeta inglese George Byron,
Gallico o, secondo leggende alternative, l’imperatore del Sacro Romano Impero attraversando lo stretto dei Dardanelli il
la maglia di metallo comunemente prediligeva le calde sorgenti naturali di 3 maggio 1810 in 70 minuti, divenne la
indossata dai soldati, del peso di Aquisgrana (nota anche come Aix-la- prima “star del nuoto” (e non mancò di
quattro chilogrammi. Il nuoto occupava Chapelle e oggi Aachen, in Germania) celebrare in versi la sua impresa). Pochi
un posto importante nei programmi in cui “spesso praticava il nuoto, in anni più tardi, nel 1828, a Liverpool
di educazione dei giovani romani, al cui era così abile che nessuno poteva si inaugurò la prima piscina pubblica
punto che di un ragazzo svogliato e superarlo”. indoor, St George’s Bath, e nel 1837
poco dotato si diceva “neque literas Le abilità natatorie dell’imperatore iniziarono le prime gare in alcune
neque natare didicit”, cioè non ha franco restarono però un’eccezione. piscine attorno a Londra, dove nel
imparato né a leggere né a nuotare. E a parte la pubblicazione, nel 1587, 1844 il nuotatore John Arthur Trudgen
del primo manuale del nuoto – De introdusse la tecnica dell’odierno crawl,
MEDIOEVO ASCIUTTO. Il Arte Natandi dell’ecclesiastico Everard appresa durante un viaggio in Argentina. 
tramonto dell’Impero romano segnò Digby, che esaltava lo stile oggi detto “a Tempo qualche decennio, alle
anche quello del nuoto per vari motivi. rana” – o, nel 1696, di L’arte di Nuotare competizioni si agganciarono sostanziosi
Tra questi la crescente chiusura di Melchisédech Thévenot, il nuoto premi in denaro, come avvenne il 15
della popolazione entro i confini restò fino all’Ottocento una bizzarria gennaio 1927, quando l’erede della
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S
Danzando nell’acqua

GETTY IMAGES
Q uando Gertrude
Ederle attraversò
la Manica indossava un
in cui, immersa in
una piscina di vetro,
si esibì in quello che
costume che copriva viene considerato
le gambe fino alla il primo balletto
caviglia. In realtà, acquatico, la Kellerman
però, già dal 1912, alle è anche ritenuta
Olimpiadi di Stoccolma l’inventrice del nuoto
dove per la prima volta sincronizzato, e nel
era stato ammesso il 1916 fu la protagonista
nuoto femminile, le della prima scena di
partecipanti avevano nudo mai girata a
addosso un costume Hollywood, realizzata
che scopriva metà per il film La figlia degli
coscia. Un’innovazione dèi. Quando la sua
il cui merito va a vita anticonformista
una misconosciuta fu rievocata in un
nuotatrice australiana, film del 1952, La
la bellissima Annette ninfa agli antipodi,
Kellerman (nella foto a interpretarla
a destra), il cui arresto fu scelta un’altra
per “oscenità” nel bellissima nuotatrice:
1907 su una spiaggia Esther Williams, l’ex
di Boston, contribuì a olimpionica americana
sdoganare il costume dal corpo sinuoso poi
“succinto” per le nota come la regina
donne. del cosiddetto “musical
Arriva la Williams. acquatico”, un genere
Grazie allo spettacolo che negli Anni ’50 ebbe
tenuto nel 1907 al un enorme successo
ALAMY/IPA

New York Hippodrome nel mondo.

gomma da masticare William Wrigley compì un’impresa così audace da è di alcuni gradi più fredda. Come
Jr. lanciò la Wrigley Ocean Marathon, essere l’equivalente della conquista isolante, si spalmò dalla testa ai piedi
51 km del San Pedro Channel, dal Sud dell’Everest nell’alpinismo: attraversò a con grasso di foca e periodicamente
California all’isola di Santa Catalina, nuoto la Manica, da Dover a Calais. sorseggiò brodo caldo, olio di fegato di
con un premio di 25 mila dollari (circa Per capire la difficoltà dell’impresa, merluzzo, caffè e liquori, forniti dalla
350mila di oggi). A vincere fu un 17enne basti pensare che le maree nello stretto barca di supporto. Ancora oggi per
canadese, George Young, che arrivò sono così forti che, quando Webb le gare ufficiali i nuotatori ricorrono
al traguardo dopo 15 ore, 44 minuti arrivò a 11 km da Calais, trascorse le a vaselina e carboidrati, perché le
e 30 secondi, coperto di una miscela successive cinque ore combattendo per mute sono vietate. E poi ci sono le
antifreddo di grasso e grafite, ma senza mantenere la propria posizione senza gigantesche meduse criniera di leone,
il costume che aveva perso qualche tornare indietro. Poi c’è il rischio di le cui punture sono molto dolorose:
chilometro prima, nella fretta di arrivare. ipotermia: a settembre la temperatura una di queste toccò a Webb durante la
dell’acqua è in media sui 18 gradi, ma sua impresa, ma reagì grazie a corpose
SFIDA ALLA MANICA. Il 24 agosto la luce c’è solo per 13 ore. Quindi per dosi di liquore diventando, dopo 21 ore
1875, Matthew Webb, un capitano evitare di nuotare troppo al buio, Webb e 40 minuti di bracciate, una celebrità
della Marina britannica di 27 anni, scelse la fine di agosto, quando l’acqua mondiale. 
WELLCOME

I primi manuali
Un’immagine tratta da L’arte di nuotare, di
Thévenot (1696); a destra, il primo manuale di
nuoto: De Arte Natandi, di Everard Digby (1587).

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S
CORBIS/GETTY IMAGES

Com’eravamo
Una piscina inglese
nel 1892. A destra,
l’americana Gertrude
Ederle si prepara ad
attraversare il canale
della Manica da Gris-
Nez a Dover: era il
1926 e fu la prima
donna a farlo.

Negli Stati Uniti la diffusione delle piscine si deve a


La prima donna a compiere la stessa Milano nel 1842 (e demolita nel 1906), Administration, il presidente del New
impresa fu la 19enne Gertrude Ederle che si fregiava di un nome femminile pur Deal finanziò numerose piscine, oltre a
che a 12 anni ottenne il suo primo record avendone escluso la frequentazione alle scuole (con piscine annesse).
mondiale, negli 800 metri a stile libero, donne per almeno cinquant’anni. Non fu l’unico caso in cui i leader
seguito da altri sette primati e da una In Usa, dove erano 3.212 gli impianti politici Usa si preoccuparono del nuoto.
medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi di balneazione presenti nel 1927, fu solo Per quanto venga comunemente definita
nel 1924, nella stessa squadra americana per un caso fortuito se, dopo il crollo “Diplomazia del ping-pong” la fase di
che includeva Johnny Weissmuller (uno di Wall Strett del 1929 e l’inizio della distensione avvenuta negli Anni ’70
dei nuotatori più premiati nella storia), Grande Depressione, il loro numero tra Cina e Usa grazie allo scambio di
poi noto come il Tarzan cinematografico. venne comunque incrementato. Al
BETTMANN/GETTY IMAGES

Il 6 agosto 1926 Ederle attraversò presidente Herbert Hoover, grande


la Manica ed entrò nella storia del appassionato di baseball, nel 1933
nuoto, migliorando di quasi due ore il era infatti subentrato Franklin Delano
precedente primato, stabilito nel 1923 Roosevelt, uno statista convinto che la
dall’argentino Enrique Tirabocchi. ripresa economica fosse agevolata da una
politica di elevata spesa pubblica, ma
PISCINA POLITICA. A fine ’800 anche un uomo colpito dalla poliomielite,
le piscine pubbliche erano presenti che lo aveva costretto sulla sedia a
ovunque, da quella ritenuta la più bella rotelle. E dato che per lui l’esercizio fisico
di tutte, la berlinese Stadtbad Neukölln, si svolgeva in acqua (alla Casa Bianca nel
aperta nel 1914, con marmi e colonne, 1933 fu inaugurata una piscina indoor) il
all’italiana il Bagno di Diana, costruita a 6 maggio 1935, tramite il Works Progress
18
S
La bella Novella
S e oggi i big del nuoto si chiamano
Federica Pellegrini o Michael Phelps,
alle Olimpiadi di Monaco del 1972,
ai giornalisti che «La vera rivelazione
dell’Olimpiade è quell’italiana
piccolina, Novella Calligaris…». Una
quelle dell’attentato terroristico di padovana alta 163 centimetri per
Settembre nero, a far parlare il mondo 48 kg, che a Monaco vinse le prime
furono soprattutto due atleti: Marc medaglie olimpiche italiane nel
Spitz e Novella Calligaris. Lui, 70 anni nuoto: argento nei 400 metri stile
compiuti quest’anno, statunitense, a libero, bronzo nei 400 metri misti,
quell’edizione dei Giochi deve il suo bronzo negli 800 metri stile libero. La
mito: sette ori con altrettanti record Calligaris, che oggi ha 65 anni e fa la
(ci vollero 36 anni prima che Phelps lo giornalista sportiva, si ritirò non ancora
superasse, con otto ori a Pechino nel ventenne dopo aver stabilito un record
2008). del mondo e 21 record europei, finendo
Oro italiano. Fu proprio il baffuto di diritto nell’International Swimming
Spitz, ritiratosi a 22 anni, a indicare Hall of Fame. 

BETTMANN ARCHIVE/GETTY IMAGES


Roosevelt, che credeva nell’esercizio fisico in acqua
visite tra giocatori di tennis da tavolo nuotatrice americana Lynne Cox, la sovietica con coperte e cibarie. L’anno
cinesi e americani, un contributo prima ad attraversare lo Stretto di successivo, mentre firmava il trattato
venne anche dalla diplomazia “del Bering, percorrendo a nuoto i 4,3 km sulle armi nucleari a medio raggio con
nuoto”. Il presidente cinese Mao, che separano Little Diomede, nello il presidente Reagan, Gorbaciov le rese
infatti, era un ottimo nuotatore (per Stato Usa dell’Alaska a Big Diomede, omaggio dichiarando: “L’estate scorsa
mettere in difficoltà Krusciov, che nell’allora Urss. Dopo 2 ore e 16 un’americana coraggiosa di nome Lynne
non sapeva nuotare, nel 1958 aveva minuti, a una temperatura media di 3,3 Cox ci ha dimostrato con il suo coraggio
portato avanti le trattative Urss-Cina gradi e con addosso solo un costume, quanto i nostri popoli vivano vicini gli
in una piscina) e volle invitare in Cina la Fox fu accolta da una delegazione uni agli altri”. •
una squadra americana. Di fronte al
GETTY IMAGES

rifiuto dell’associazione Usa di nuoto di


prestare i suoi atleti a un governo cinese Campione
diverso da Taiwan, fu messa in piedi Johnny
una squadra di ex glorie, che nel 1973, Weissmuller
accolta dalla moglie di Mao, si esibì (1934): fu
trionfalmente a Pechino. Al rientro in campione di
nuoto e volto
patria, furono banditi dall’associazione.  dello storico
Tarzan. A
SENZA FRONTIERE. Il 7 agosto sinistra, Lynne
1987 il presidente russo Mikhail Cox nel mare di
Gorbaciov autorizzò l’apertura delle Bering.
frontiere dell’Unione Sovietica alla
19
S
METEOROLOGIA

L’ESTATE SE
E Nel 1815, l’eruzione del
Tambora in Indonesia,
cambiò volto alla
società occidentale. Gli
effetti sul clima furono
devastanti, ma ce ne
furono anche (positivi)
sull’arte.
di Paola Panigas
Desolazione
La Baia di Weymouth: Bowleaze
Cove e Jordon Hill, custodito
alla National Gallery di Londra,
fu dipinto da John Constable
nel 1816. I cieli cupi e gli
intensi tramonti nelle opere
di Constable e di altri pittori
del tempo sarebbero gli effetti
dell’eruzione del Tambora
(sopra, la localizzazione del
vulcano in Indonesia).
MONDADORI PORTFOLIO
ENZA SOLE
L
a sera del 5 aprile 1815 un da loro si sarebbe rivelato peggiore di più a est di Batavia. Qui l’eruzione del
tremendo boato fece tremare mille battaglie. vulcano Tambora (alto più di 4mila
l’intero arcipelago indonesiano Anche Thomas Stamford Raffles, metri) aveva liberato nell’atmosfera
(e non solo). il vicegovernatore britannico delle 150 chilometri cubi di cenere che
Comandanti e luogotenenti di stanza Indie Orientali, inviò una nave da riuscì a seppellire l’isola (grande due
nell’oceano Indiano, in località distanti Batavia (oggi Giacarta, in Indonesia) volte la Corsica) e uccise all’incirca
anche centinaia di chilometri tra loro, perché pensava che il frastuono fosse 10mila persone. E questo era solo
prepararono le navi da guerra in vista dovuto alle salve di cannone sparate l’inizio della catastrofe: nemmeno
di un combattimento e le spedirono da un veliero in avaria, ma i suoi una settimana dopo ci fu un’altra
alla ricerca di fantomatici pirati: il uomini mandati in perlustrazione non esplosione ancora più violenta. In
frastuono faceva pensare a colpi di trovarono traccia di imbarcazioni in quei giorni, infatti, Raffles annotò sul
fuoco di artiglieria nelle immediate difficoltà. Per capire da dove venisse suo diario che le giornate si facevano
vicinanze. I soldati non potevano quell’assordante boato il vascello sempre più scure: “Già da mezzogiorno
immaginare che l’inferno che si stava inglese avrebbe dovuto spingersi fino è più buio che nella notte più nera e
scatenando a migliaia di chilometri all’Isola di Sumbawa, ben 1.300 km dal cielo piove continuamente cenere”. X

21
S
“Se una farfalla
batte le ali a
Pechino,
a New York si
scatena una
tempesta”
POMPEI D’ORIENTE. Secondo i
calcoli degli scienziati, la detonazione
(cento volte più forte dell’eruzione
del Vesuvio che seppellì Pompei ed
Ercolano) avrebbe liberato un’energia
pari a quella di 170mila bombe
atomiche, provocando uragani che
spazzarono via villaggi e tsunami che
cancellarono dalla superficie terrestre
interi regni come Pekat, Tambora e
Sanggar. I pochi sopravvissuti nelle
zone vicine all’eruzione morirono di
fame perché sotto la cenere del vulcano
con cresceva più niente. La cenere si
disperse velocemente nell’atmosfera,
grazie al vento e alla pioggia. Insieme
a milioni di tonnellate di anidride
solforosa nell’aria, che mescolata
al vapore acqueo produsse acido
solforico: una combinazione micidiale
che avvolse il Pianeta in una cappa di
aerosol, goccioline finissime che fecero
a lungo da scudo ai raggi solari. Gas e
polveri alterarono così la capacità delle
nubi di assorbire e riflettere la luce.
Solo in seguito si seppe che l’eruzione
del Tambora era stata la più violenta
avvenuta negli ultimi 10mila anni, e
che le devastanti conseguenze non
potevano fermarsi entro i confini
asiatici. All’epoca, infatti, la notizia
AKG/MONDADORI PORTFOLIO

dell’eruzione arrivò in Europa alla


Il grande freddo
Plus fidèle qu’heureux (Più
velocità dei velieri, perciò nessuno mise fedele che felice) del pittore
in relazione il cataclisma in Estremo belga Joseph Édouard Stevens
Oriente con la grande crisi che afflisse (1816-1892). Il quadro dipinto
l’Occidente a partire dal 1816, rimasto successivamente all’anno senza
nella Storia come “l’anno senza estate”. estate (il 1816) rappresenta il
clima di carestia e morte che si
respirava in Europa
EFFETTO FARFALLA. “Se una in quell’epoca.
farfalla batte le ali a Pechino, a
New York si scatena una tempesta”:
una teoria elaborata solo negli anni
Cinquanta del secolo scorso, ma
che in questo frangente si avverò
puntualmente e in modo macroscopico.
Le conseguenze dell’eruzione sul
clima in Europa, infatti, si registrarono
l’anno seguente, con un’estate
eccezionalmente fredda e precipitazioni
22
S
Colera connection
G li effetti
dell’eruzione
del Tambora si
Afghanistan e poi,
attraverso il fiume
Volga, si diffuse
protrassero nel fino al Mar Caspio e
tempo, assumendo al Baltico. In Europa
nuove forme e in America
e uccidendo Settentrionale,
altre centinaia dove il batterio
di migliaia di trovò terreno fertile
persone. Una delle nelle metropoli,
conseguenze il morbo arrivò
più terribili fu intorno al 1830,
l’epidemia di colera prima a Berlino e
che partì dall’India poi a Parigi, dove
nel 1817. Dopo si registrarono
l’esplosione, infatti, all’incirca 18.500
le temperature vittime. Dai porti
crollarono britannici, poi,
provocando il prese il largo verso
raffreddamento il Nuovo Mondo,
delle acque del scatenando,
Golfo del Bengala, nel 1832, una
habitat naturale spaventosa
del batterio Vibrio epidemia anche
cholerae. Questo nella sovraffollata
fenomeno diede New York.
vita a un ceppo Il Vibrio cholerae,
patogeno ancora però, non seminò
più aggressivo solo panico
che colpì la e vittime, ma
popolazione contribuì a
indiana già modernizzare
stremata dalla le città. Infatti,
fame e quindi una volta capito
più esposta alle che la malattia
malattie. si diffondeva a
Drammatico
Batteri in fuga. macchia d’olio
Il declino dell’Impero
Per sfuggire per colpa delle
cartaginese, dipinto
alla miseria in precarie condizioni
da William Turner
molti partirono igieniche,
nel 1817, ha fissato
dalla valle del metropoli come
gli spettacolari
Gange, portando New York, Londra e
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tramonti che si
l’infezione in Berlino costruirono
registrarono in
tutto il mondo: le prime moderne
Europa quell’anno.
prima in Nepal e reti fognarie.

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anomale. In Italia la neve cadeva rossa, India l’alterazione del ciclo monsonico
colore dovuto alla cenere presente provocò il raffreddamento delle acque
nell’atmosfera. Parigi fu sommersa da del Golfo del Bengala, habitat del
piogge torrenziali, a maggio nevicò a batterio Vibrio cholerae, producendo un
Taranto e in agosto in tutta l’Inghilterra gruppo patogeno ancora più aggressivo
distruggendo i raccolti. La Sassonia che causò in seguito un’epidemia di
(in Germania) fu colpita da alluvioni colera in tutto il mondo (vedi riquadro).
così violente da annegare le mandrie; Tra il 1816 e il 1817 la situazione
in Olanda, ormai ridotta alla fame, i divenne sempre più critica, dando il
contadini furono costretti a macellare il via a un circolo vizioso di carestia e
bestiame perché le inondazioni avevano malattie che imperversò fino al 1818,
distrutto anche le riserve di fieno. anno in cui il clima tornò normale.
I principali fiumi europei, come la Un periodo drammatico, definito
Senna e il Reno, strariparono allagando oggi come “l’ultima grande crisi di
le città e distruggendo interi villaggi. sopravvivenza del mondo occidentale”,
Il maltempo non si registrò però solo con decine di migliaia di morti per
in Europa: nevicò d’estate anche denutrizione in Europa, un’epidemia
negli Stati Uniti, nella Cina del Sud di tifo che decimò l’Irlanda e una di Il duca di Orléans visita un ospedale: il dipinto di
pioveva incessantemente, mentre in colera che partì dall’India e arrivò  Alfred Johannot, del 1832, testimonia la diffusione
“apocalittica” dell’epidemia di colera in Francia.
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fino al Nuovo Mondo. Tutti i raccolti Nostalgia canaglia
La sera, dipinta nel
andarono perduti: le patate in Irlanda e
1820-21 da Caspar
Germania marcivano sotto terra, come David Friedrich (1774-
il riso nelle fertili valli dello Yunnan 1840), maestro del
(zona riconvertita poi alla coltivazione Romanticismo tedesco.
dell’oppio). Il prezzo del frumento salì La fine della giornata è
alle stelle, e in tutta Europa il popolo considerato il momento
ridotto alla miseria più nera imparò più malinconico e anche
il più suggestivo dai
ad arrangiarsi macellando persino i pittori romantici.
cavalli per far fronte alla carestia. E
dall’esigenza di trovare un mezzo di
trasporto alternativo alla carrozza
nacque la bicicletta (vedi riquadro).

MALTEMPO NEL BELPAESE. E


in Italia? Le regioni più colpite dalle
intemperie furono Romagna, Toscana,
Marche e Puglia, ma la carestia si
fece sentire duramente anche in
Veneto e Lombardia. Il medico e
storico bolognese Alfonso Corradi
(1833-1892) nei suoi Annali scrisse:
“A Venezia il frumento giunse a tal
prezzo nell’autunno e in inverno da
far dimenticare perfino gli orrori di
una guerra; a Brescia, come nelle
grandi calamità, furono
esposte le Santissime
Croci alla pubblica
devozione; alcuni
paesi vennero
ridotti alla

estrema desolazione; più virulento le persone che avevano


nessuno si ricordava sofferto la fame. Questi soggetti erano
un’annata tanto così debilitati che nessuna cura medica
cattiva”. aveva effetto, tanto che nel 1817
Nelle campagne della l’epidemia provocò nella sola città di
Bassa Romagna tra il 1815- Ancona 1.174 morti.
monaLdo Leopardi 1816 si diffuse un insetto In questo drammatico contesto,
allora classificato come Musca il 14 novembre 1816, venne eletto
pomilionis L. (detto anche mosca gonfaloniere di Recanati (Mc), il conte
nana) che distrusse completamente Monaldo Leopardi, padre del poeta.
MONDADORI PORTFOLIO (2)

il raccolto di grano. L’anno seguente Un incarico di grande responsabilità,


nella zona intorno a Pesaro e Urbino vista la situazione critica in cui versava
si registrò anche un’epidemia di tifo la cittadina, che lasciò il segno anche
Giacomo Leopardi petecchiale (trasmesso da un virus sullo scrittore, all’epoca appena
ospite del pidocchio) che colpì in modo diciottenne.

C RON OLOG IA Intanto nel mondo...

1815 Austria, Regno - Iniziano i Cento - Si conclude il Congresso di civile e penale austriaco.


Unito e Francia si alleano in giorni di Napoleone, che entra Vienna. - Debutta a Roma Il barbiere di
segreto contro Prussia e Russia. trionfalmente a Parigi. Ma pochi - Austria, Russia e Prussia firmano Siviglia di Gioachino Rossini.
- Il re di Napoli Gioacchino mesi dopo subirà a Waterloo la il Trattato della Santa Alleanza. - Il 6 luglio papa Pio VII riforma
Murat dichiara guerra sua definitiva sconfitta e finirà i la nuova ripartizione territoriale
all’Impero austriaco e il 30 suoi giorni a Sant’Elena. 1816. Dall’unione tra Regno di dello Stato Pontificio,
marzo con il Proclama di - Le truppe austriache entrano Napoli e Regno di Sicilia, nasce il suddiviso in 13 delegazioni
Rimini esorta gli italiani all’unità a Napoli, rimettendo sul Regno delle Due Sicilie. e 4 legazioni (Bologna, 
nazionale, sancendo l’inizio trono Ferdinando IV di Napoli e - Nel Regno Lombardo Ferrara, Forlì, Ravenna), oltre
del Risorgimento. Sicilia. Veneto entra in vigore il codice al Distretto di Roma.
24
S
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Cieli intensi
Nubi grigie in un
luminoso crepuscolo
nella Veduta di un
porto di Caspar David
Friedrich.

Quando il Sole si oscurò si innescò


buona perché dall’altro lato dell’oceano
Atlantico la situazione era più o meno

un mutamento climatico tale da


la stessa. Ormai anche lì i raccolti erano
stati distrutti dalle intemperie e non

influenzare il corso della Storia


si trovava più foraggio per nutrire il
bestiame, così gli allevatori del New
England furono costretti a conquistare
TEMPO DI MIGRARE. La penuria esasperate e la Svizzera, uno dei Paesi nuove terre verso ovest o sud. Un esodo
di cibo protratta così a lungo provocò più poveri dell’Europa in quel tempo, di massa che portò, tra il 1815 e il
ripercussioni, anche sociali, in tutta ricorda quel momento storico come 1818, a un aumento della popolazione
Europa. In Francia cominciarono ad “l’anno della disperazione”. dell’Illinois del 160%, quadruplicò
aprirsi scenari da guerra civile, a Vienna Così tra la metà del 1816 e la fine quella dell’Indiana, che arrivò a quasi
l’imperatore Francesco II fu costretto del 1817 decine di migliaia di persone 100mila abitanti, e raddoppiò quella
a mandare l’esercito nelle strade per decisero di emigrare verso gli Stati dell’Ohio, che passò da 200mila a
tenere a freno con le armi le masse Uniti. Ma l’idea non si rivelò così 400mila persone. 

1817. Il musicita - Il poeta Giacomo Leopardi per la creazione di posti di lavoro - Silvio Pellico e Giovanni
polacco Fryderyk inizia a scrivere lo Zibaldone. e introduce una commissione Berchet fondano a Milano la
Chopin debutta come - Il politico e militare James per i poveri, per compensare la rivista liberale Il Conciliatore.
compositore all’età di sette anni Monroe presta giuramento come carestia causata dall’anno “senza - La scrittrice inglese Mary
con la Polacca in Sol minore. quinto presidente degli Stati estate” (1816). Shelley pubblica il suo romanzo
- Lo scrittore Johann Wolfgang Uniti. gotico Frankenstein.
von Goethe pubblica il secondo - Guglielmo I di Germania fa 1818. Ha inizio il Congresso di - Il filosofo tedesco Arthur
volume di Viaggio in Italia. costruire mense, ospedali e Aquisgrana (unione antifrancese Schopenhauer dà alle stampe la
- Negli Stati Uniti viene fondata istituisce una cassa di previdenza delle quattro potenze vincitrici sua celebre opera Il mondo come
la Borsa di New York. agricola. Attua un programma su Napoleone). volontà e rappresentazione.
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S
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MARY SHELLEY LORD BYRON JOHN POLIDORI

LA SUBLIME EREDITÀ. Di sicuro ebbe sul mondo occidentale. Come ha Caspar David Friedrich o il drammatico
non fu solo l’eruzione del Tambora a fatto Gillen D’Arcy Wood nel saggio cielo dipinto da William Turner ne
spostare i confini americani. Gli Stati Tambora: the eruption that changed Il declino dell’Impero cartaginese; o
del New England, il nucleo originario the world (Princeton University Press). ancora le nuvole cariche di tempesta
degli Stati Uniti, erano già densamente L’autore, che non è uno scienziato o immortalate da John Constable nella
popolati e la terra era sottoposta a un un meteorologo, ma un professore Baia di Weymouth, inaugurando
eccessivo sfruttamento. Lo stesso si di letteratura, ha cercato le tracce uno stile pittorico che diede vita alla
può dire per il crollo socio-economico di quell’eccezionale cambiamento corrente artistica del Romanticismo.
dell’Europa, dove il freddo anomalo climatico in poesie, romanzi e dipinti, In parallelo si fece strada in
aveva colpito un continente già provato rivedendo così l’eredità culturale che ci letteratura quel concetto di sublime,
da due decenni di conflitti. ha lasciato la colossale esplosione. che Immanuel Kant (1724-1804), in
Quindi, se dire che il cataclisma mise All’epoca, infatti, nessuno aveva filosofia, aveva inteso come il senso
in moto la conquista del West o causò collegato alla polvere scagliata di smarrimento che prova l’uomo di
la sconfitta dell’artiglieria di Napoleone nell’atmosfera dal vulcano gli intensi fronte alla magnificenza della Natura, e
a Waterloo nel 1815 (inzuppata dalla tramonti che si ammirarono in Arthur Schopenhauer (1788-1860) come
pioggia), è una forzatura, non lo è Europa, ispirando l’abbagliante luce il piacere di osservare la potenza dei
invece analizzare le ripercussioni crepuscolare del quadro Veduta di un fenomeni naturali. Anche l’Italia, finora
socio-culturali che quest’eruzione porto e la luce satura de La sera di arroccata sul classicismo, si affacciò al
26
S
Tempo da lupi
e mostri sacri Il “papà” della bicicletta
Il Lago di Ginevra (in una
cartolina del 1834) visto
da Villa Diodati, a Cologny O ggi, a causa della pandemia di Covid-19, i sindaci di tutta Italia incoraggiano l’uso della
bicicletta per limitare i contagi sui mezzi pubblici e scoraggiare l’uso eccessivo delle
automobili. Ma molti non sanno che esattamente 203 anni fa, proprio un’altra emergenza
(Svizzera), dove nell’estate
del 1816 soggiornarono mondiale, l’eruzione del vulcano Tambora, fu all’origine della geniale invenzione della
sotto un’incessante “draisina”, l’antenata della bicicletta (sotto, in un’illustrazione francese del 1820).
pioggia Mary Shelley, Protobici. Il barone tedesco Karl Drais (1785-1851) aveva già in mente da tempo un mezzo
Lord Byron, John Polidori di trasporto alternativo al cavallo e alla carrozza, ma non aveva mai riscosso successo perché
e altri amici. all’epoca quasi tutti allevavano bestie da cavalcare. Poi, nel 1816, gli animali, già decimati
dalle guerre napoleoniche, iniziarono a morire di fame o a essere macellati per far fronte alla
carestia. Il barone capì quindi che c’era bisogno di un nuovo efficiente mezzo di trasporto:
un cavallo meccanico che non avesse bisogno di cibo e carburante. Così nel 1817 nacque la
“draisina”e nel febbraio 1818 Drais riuscì a brevettare il suo veicolo (ancora privo di pedali e
freni) in Francia con il nome di“velocipede”.

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I devastanti effetti sul clima non


portarono solo carestie e morte,
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ma anche un’inconsapevole
rivoluzione culturale
Romanticismo con Giacomo Leopardi E chi avrebbe potuto immaginare personaggio di Frankenstein, decretando
(1798-1837) e Alessandro Manzoni che anche dietro i versi crepuscolari di la nascita di un genere letterario: il
(1785-1873). Ed è proprio del 1816 la Darkness (Il Buio) di Lord Byron (1788- romanzo di fantascienza.
crisi psicofisica che portò Leopardi a 1824) si nascondessero i 130 giorni di La cosa più singolare è che tutti questi
staccarsi dalla famiglia e abbandonare pioggia che si abbatterono sul il lago artisti furono influenzati da fenomeni
i suoi studi eruditi per dedicarsi di Ginevra, dove lo scrittore si trovava atmosferici originati da un evento
alla poesia i cui temi (nonostante la in villeggiatura proprio nel 1816? Come di cui mai avrebbero sentito parlare
sua iniziale presa di posizione anti- anche il primo racconto sulla figura durante la loro esistenza. E anche
romantica) erano in sintonia con la del vampiro, concepito dalla mente se può sembrarci stupefacente, oggi
nuova corrente letteraria. Fu un anno di John Polidori (medico personale di possiamo essere certi che una remota
duro anche per Alessandro Manzoni, Byron) sempre durante il soggiorno a eruzione vulcanica in Indonesia abbia
altra promessa del Romanticismo Villa Diodati e considerato l’ispiratore di contribuito non solo a plasmare il nostro
italiano: si aggravò la sua “malattia dei Dracula di Bram Stoker. immaginario fantastico, ma anche tutta
nervi” e peggiorò la difficoltà a parlare Una tetra vacanza che portò fortuna la cultura europea dell’Ottocento, oltre a
in pubblico. A partire dall’autunno si anche alla scrittrice Mary Shelley (1797- modernizzare la società occidentale con
ritirò a vita privata nel suo palazzo 1851). Confinata in casa con Byron e grandi innovazioni (una su tutte: le reti
milanese e nel 1817 cadde in una crisi gli altri amici a causa del maltempo, fognarie) e nuove leggi sociali dettate
spirituale da cui scaturì La Pentecoste. partorì dalla sua visionaria fantasia il dall’emergenza. •
27
S
PRIMO PIANO

Irresistibile
Pablo Picasso e
la prima moglie
Olga Khokhlova,
nell’anno del
loro matrimonio
(1918). Le donne
impazzivano per lui.

Fra matrimoni dinastici e passioni irrefrenabili, gli


affari di cuore hanno cambiato il corso della Storia.

TUTTA COLPA
DELL’AMORE
■ ■ ■ ■
CHE STORIA, FINO ALL’ULTIMO REGINE A REGOLA
L’AMORE RESPIRO DI CUORI D’ARTE
pag. 30 pag. 42 pag. 54 pag. 60
MONDADORI PORTFOLIO

■ ■ ■ ■
L’IMPERATORE LA FAVOLA AMARA PAZZI SENZA
E IL FANCIULLO DI GIOVANNA D’AMORE LIETO FINE
pag. 36 pag. 48 pag. 56 pag. 68

29
S
PRIMO PIANO

CHE STORIA,
L’AMORE

Cherchez la femme
Paride rapisce Elena,
secondo la mitologia
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greca la donna più bella


del mondo, in un dipinto
del Settecento. In alto,
a destra, Menelao, re di
Sparta, insegue la moglie
Elena davanti all’altare
di Apollo, in un’incisione
da un vaso greco. Vinti i
Troiani, Menelao voleva
uccidere la fedifraga
consorte, ma la bellezza
della donna lo convinse
a perdonarla.
Dagli antichi al XX secolo, nozze e passioni hanno
fatto scoppiare guerre, cambiato il destino di
popoli e causato persino uno scisma religioso.
di Maria Leonarda Leone

DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY/MONDADORI PORTFOLIO


P
uò essere una condanna a volte, ma
è anche il sentimento più bello e
desiderato, la sola cosa, in fondo, di
cui tutti abbiamo bisogno. È l’amore,
una forza in grado di cambiare non solo le vite
e le storie di chi incontra, ma persino la Storia
stessa. Ce l’hanno insegnato gli immortali
Antonio e Cleopatra, con il loro legame dal
finale tragico, o Enrico VIII e la sua seconda
moglie, Anna Bolena, per sposare la quale il re
d’Inghilterra non esitò a divorziare dalla Chiesa
cattolica e dalla consorte ufficiale.

ELENA, LA DARK LADY. “E molte vite


sono morte per me sullo Scamandro, e io, che
pure tanto ho sofferto, sono maledetta, ritenuta
da tutti traditrice di mio marito e rea d’aver
acceso una guerra tremenda per la Grecia”,
potrebbe farci notare a questo punto Elena di
Troia, prendendo in prestito le parole dalla
tragedia di Euripide che porta il suo nome. In
effetti quando si parla di passione, non può
mancare lei, la protagonista di una delle più
famose e nefaste storie d’amore di sempre: un
amore a metà fra mito e realtà, la miccia che
innescò la decennale guerra fra Troiani e Achei
descritta nell’Iliade dal leggendario poeta greco
Omero (IX-VIII secolo a.C.).
Secondo una delle tante versioni del mito,
Elena era la divina creatura nata da un amplesso
fra il re degli dèi Zeus e Leda, la moglie di
Tindaro, re di Lacedemone (la futura Sparta).
Crebbe e diventò incantevole, tanto che quando
raggiunse l’età per sposarsi tutti i capi greci
si fecero avanti, desiderosi di far propria la
“donna più bella del mondo”. Per non inimicarsi
nessuno, Tindaro lasciò che fosse la ragazza a 

31
S
scegliere il proprio marito. Ma, conscio di
come vanno le cose in amore, fece giurare ai
pretendenti che chiunque fosse stato il fortunato
prescelto, tutti avrebbero dovuto soccorrerlo nel
caso in cui qualcuno avesse provato a rapirgli la
moglie.

TRA MITO E STORIA. Il “fortunato” in


questione fu il biondo e valoroso Menelao, il
“qualcuno” che venne a privarlo della compagna
fu Paride, figlio del re di Troia. Chiamato
sull’Olimpo a fare da giudice a una spinosa
gara di bellezza fra dee, il principe troiano
aveva dato la vittoria ad Afrodite: in cambio,
la dea della bellezza gli aveva promesso il
cuore della donna più bella del mondo. Perciò,
protetto da lei, Paride giunse a Sparta a ritirare
la sua tangente. Grazie alla propria bellezza e,
secondo alcuni, al contributo di Eros, l’arciere

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dio dell’amore figlio di Afrodite, Elena perse la
testa al punto da abbandonare marito, figlia e
città natale per seguire il prestante giovane. Ma
a Troia la fiamma della passione si consumò in
fretta, lasciandola coi sensi di colpa: Menelao
infatti aveva deciso di agire, attaccando la città DIVINO
con gli eserciti di coloro che avevano prestato
giuramento a Tindaro. L’esito della guerra lo
conosciamo tutti, quel che invece non n viene
quasi mai ricordato è il finale a sorppresa di Per Greci e Romani le nozze erano
questa moderna love-story. Una volta presa
Troia, Menelao fece irruzione nella camera da
letto di Deifobo, a cui Elena era stata data in
sposa dopo la morte di Paride, e lo uccise. C’è
chi dice che ad aiutarlo fu l’ex mogglie, chi invece FEDELE
sostiene che per un attimo l’uomo pensò di
infilzare anche lei, desistendo solo quando la
donna si scoprì il seno per offrirlo alla
a sua
lama. Il risultato comunque non cambia:
in puro stile C’è posta per te, i due si
s
riconciliarono, ripartirono per Sparta e
vissero felici e contenti.

MISOGINIA ANTICA. Da
sempre le fiabe finiscono così:
con un matrimonio e la promessa
di un futuro pieno di amore. Ma
nella realtà come andavano le cose?
Cos’era l’amore per gli antichi? E
bastava davvero un “sì, lo voglio” a
coronarlo? Dai mitologici amori dei
Greci a quelli prepotenti dei Roman ni, dal
casto amore cristiano all’appassionato
amore romantico, una sola cosa è certa:
c
nella sua lunga storia, l’amore di cooppia
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è stato spesso tradito e sottomesso alla


legge, alla politica o al denaro.
“Abbiamo le etère per il piacere, le
l
concubine per la soddisfazione quootidiana
del corpo e le mogli per darci figli
legittimi”, spiegava senza mezzi termini
l’oratore greco Demostene nel IV
secolo a.C., parlando delle relazion ni
32
S
OSTEGGIATO
Catone
e Marzia

Trovarsi è una
fortuna, non
perdersi è un miracolo.
Non smettere mai di
cercarsi è amore”, recita
un anonimo aforisma.
Ma la caparbietà
mostrata da Marzia
nei confronti del
marito, Catone
l’Uticense, si può
davvero considerare
amore? O fu la prova
della distorta fedeltà
coniugale di epoca
romana? La loro
era stata un’unione
combinata come
tante, ma, caso raro, si
era rivelata azzeccata.
I due si amavano
davvero, assicurano

HERITAGEPICS/ALAMY/IPA
le fonti. Avevano già
due figlie e un terzo
bebè in arrivo quando
il sessantenne retore
Quinto Ortensio
Ortalo fece una
proposta indecente
un dovere civile, per mettere al mondo cittadini all’amico Catone:
“[tua moglie] ti ha
già dato un numero
Dèi e uomini amorose nella sua epoca. Gli sposi perfetti,
sufficiente di eredi ed
Sopra, Aspasia e Pericle, insomma, erano i protagonisti dell’Odissea di è abbastanza giovane
coppia malvista ad Atene: Omero: Penelope, fedele al marito per 20 anni, per averne altri: lascia
i due si amavano ma senza neppure essere certa del suo ritorno a che li faccia questa
non poterono sposarsi. Itaca, e Ulisse, irrequieto farfallone pronto a volta per me”.
Sopra a sinistra, Giove e In prestito. E
Giunone, la coppia regale
rivedere la consorte solo dopo lunghe avventure
extraconiugali con maghe e divinità. Catone? In linea con
dell’Olimpo (affreschi le disposizioni del
sugli Amori degli dèi di In questo quadro un po’ avvilente, a metà diritto romano, dopo
Annibale e Agostino del V secolo a.C. Pericle e Aspasia di Mileto essersi consultato col
Carracci, 1600 circa). (Asia Minore) furono senz’altro un’eccezione: padre di Marzia lasciò
il politico ateniese amò moltissimo la sua la moglie a Ortensio.
compagna. E anche se la legge gli proibiva di Che cosa ne pensasse
sposare una straniera, dimostrava apertamente la diretta interessata,
il suo sentimento: “Addirittura la bacia ogni nessuna fonte lo
rivela. Fatto sta che la
giorno, sia uscendo di casa sia rientrando donna sposò Ortensio
dall’agorà”, bisbigliavano esterrefatti gli nel 56 a.C. e gli diede
Ateniesi. Così lei, che era coltissima, tutt’altro due eredi. Infine,
Modello che sottomessa e sostenitrice della parità di ruoli rimasta vedova, nel 50
Penelope a.C. tornò a bussare
In questa nella coppia, venne processata per empietà. Si
salvò, ma soltanto grazie all’accorata difesa di alla porta dell’ex
terracotta greca marito. Lo pregava
del 450-400 a.C., Pericle, che sconvolse i giudici versando lacrime
di risposarla, perché
è ritratto il ritorno di dolore per la sua donna. Lo diceva, il poeta sulla sua tomba
di Ulisse. Secondo romano Lucrezio: “L’amore può trasformarsi in fosse scritto “Marzia,
l’Odissea, Penelope ossessione, causando sofferenze e turbamenti”. moglie di Catone”,
lo attese per 20 anni. e lui, bontà sua,
Il comportamento
Peccato aggiungesse: “perciò meglio soddisfare
gli impulsi sessuali, perché soddisfare un acconsentì. Più che
ostinatamente fedele per amore, notarono
di Penelope era desiderio con la persona amata è pericoloso”.
con malignità i nemici
quello ideale per una Che seguissero o meno il suo consiglio, per i politici, per la grossa
donna, secondo gli cittadini romani il matrimonio rimaneva per lo eredità che Ortensio
antichi Greci. più un male necessario, un obbligo civile per aveva lasciato alla
mettere al mondo futuri cittadini dell’impero donna.
oppure una transazione commerciale o politica
33
S
Il Romanticismo esaltò l’amore, ma i
matrimoni combinati continuarono
in cui la donna (ubbidiente, pudica e fedele) danneggiare la carriera di Abelardo, Eloisa si
faceva da suggello. Chi cercava la passione trasferì provvisoriamente in convento, ma i
continuò a rotolarsi in letti ben lontani da suoi parenti, convinti che il marito l’avesse
quelli della propria domus, finché l’imperatore lasciata, si vendicarono castrandolo (vedi
Augusto non intervenne. Grazie al programma articolo pagine seguenti). L’incompatibilità tra
di moralizzazione dei costumi del sovrano, nel passione e fiori d’arancio, però, non aveva solo
I secolo d.C. la fedeltà coniugale diventò una cause religiose. «Soprattutto per le classi più
specie di status-symbol delle grandi famiglie, elevate, il matrimonio rimaneva il più solido
considerate custodi degli antichi valori. Questa strumento al servizio delle strategie dinastiche
nuova morale di coppia aprì la strada al cavallo e patrimoniali», prosegue Zani. “Sposa chi devi,
di battaglia della Chiesa cristiana: il matrimonio ama chi vuoi” era il leit-motiv che regolava la
“monogamico e indissolubile”, scelto come vita in quelle gabbie dorate a due piazze.
antiafrodisiaco naturale per evitare il vizio
dell’incontinenza sessuale. SPAZIO AL SENTIMENTO. Eppure, in
alcuni rarissimi casi, l’amore vero riusciva ancora
NIENTE SESSO, SIAM CRISTIANI. E a trionfare. Prendiamo Isotta degli Atti (1432-
l’amore? Non era eros, l’amore passionale, 1474) e Sigismondo Malatesta (1417-1468). Fra i
ma quello che i Greci chiamavano agape: un due, quindici anni e due matrimoni di differenza:
Tutti lo
vogliamo sentimento quasi religioso, che elevava le anime figlia di un agiato mercante e cambiavalute
Sotto, Amor sacro e lasciava fuori i corpi, destinati a unirsi, se lei, ambizioso signore di Rimini e di Fano lui,
e Amor profano, di proprio non potevano farne a meno, solo per fare furono colpiti dall’amoroso fulmine nel 1446.
Tiziano Vecellio, figli. Una concezione che condizionò per secoli Nonostante fosse sposato, Sigismondo accolse
1515. Secondo alcuni la vita sessuale delle persone. «Uomini e donne Isotta nel proprio castello. Da lei ebbe due figli e
storici dell’arte, a cercarono di ritagliarsi uno spazio di libertà in un nel 1456, sette anni dopo la morte della seconda
sinistra è dipinta la
contesto ideologico che faceva del controllo della moglie, la sposò: fino ad allora aveva scelto le
donna in procinto
di sposarsi, vestita sessualità il perno dell’ordine sociale», scrive la proprie consorti in base ai vantaggi politici che
di bianco, casta e saggista Patrizia Zani, ne La storia dell’amore potevano offrirgli, ma stavolta non cercò altro
pudica, mentre la (La Linea). che l’amore di Isotta.
fanciulla a destra è L’amore passionale, in ogni caso, rimaneva Più in generale, fu la Chiesa a cercare di dare
seminuda perché un lusso, additato con disappunto dai moralisti. maggior spazio ai sentimenti degli sposi. Nel
simboleggia l’amore Emblematica, a questo proposito, l’infuocata 1563, durante il concilio di Trento, difese “la
privato e sensuale,
che si vive dopo le relazione scoppiata a Parigi nel 1116 tra il libertà del matrimonio”, comandando “a tutti –
nozze. Con il Concilio chierico Abelardo e la sua 17enne allieva di qualsiasi grado, dignità e condizione – sotto
di Trento (1542-63) Eloisa. Il famoso maestro di teologia e la sua pena di scomunica ipso facto [...] di contrarre
anche la Chiesa aveva pupilla si trovarono a fare i conti con una liberamente matrimonio”. La minaccia non fu
aperto al sentimento. gravidanza, la fuga e nozze segrete. Per non sufficiente: ancora nei due secoli successivi, due
MONDADORI PORTFOLIO/ELECTA

SACRO E PROFANO
A tutti i costi
A sinistra, Isotta degli
Atti e Sigismondo
Malatesta. Quando
scattò fra i due il
colpo di fulmine,
lui era sposato per
la seconda volta e
DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY/MONDADORI PORTFOLIO

aveva 15 anni più di


lei. Ma la prese con

HERITAGE-IMAGES / MONDADORI PORTFOLIO


sé ed ebbero 2 figli.

PASSIONALE

sconosciuti potevano diventare marito e moglie Ottocento. Simbolo di questo particolare periodo
nel giro di un paio di incontri organizzati dalle storico fu il matrimonio fra la regina Vittoria
rispettive famiglie. Bando alla passione: l’unico d’Inghilterra e il “principe consorte” Alberto di
scopo ragionevole del matrimonio aristocratico Sassonia. Le nozze erano state organizzate come
o borghese dell’epoca dei Lumi era fondare una sempre per motivi politici, ma inaspettatamente
famiglia socialmente equilibrata. l’unione di Stato si rivelò un legame d’amore
Qualcosa però stava cambiando: a rinverdire “inesauribile e illimitato”, anche dopo che la
l’arido cuore degli europei irruppe il romanticismo morte (del marito, nel 1861) separò gli sposi.
ottocentesco. Gli esponenti di questo complesso Vittoria portò il lutto per i successivi 40 anni
movimento artistico e letterario vivevano e lo abbandonò solo in occasione del proprio
lasciandosi guidare dalle passioni, non dalla funerale: nella bara volle infatti essere deposta
ragione: ogni sentimento era esasperato e, in vestita di bianco, con il suo velo nuziale. Nella
amore, il loro desiderio si rivelava insopprimibile, destra stringeva il calco della mano di Alberto,
soprattutto se ostacolato dalla morale comune. ma nella sinistra, nascoste dai fiori, teneva ben
Quando si sgonfiò, questa tempesta di emozioni strette una ciocca dei capelli rossi e la foto del suo
lasciò dietro di sé solo vuota romanticheria: la stalliere, John Brown, che tre anni dopo la morte
folata di passione passò, abbandonando i giardini di Alberto era entrato a (completo) servizio della
del cuore appena fioriti alle drastiche cesoie regina. Perché davvero, come cantavano i Beatles
dell’ipocrita puritanesimo vittoriano di metà nel 1967, all you need is love. •

Vittoria
e Alberto
UFFICIALE La regina Vittoria
d’Inghilterra sposa
Alberto di Sassonia-
Coburgo-Gotha, il
10 febbraio 1840.
Le loro nozze erano
state decise per
motivi dinastici (i due
erano cugini), ma
tra loro scoppiò un
grandissimo amore.
MATTHEW CORRIGANALAM/IPA

35
S
PRIMO PIANO
IPA

Antinoo era un
ragazzino bellissimo.
E Adriano ne rimase
folgorato. Tanto che lo

L’im ratore
rese immortale. di Federica Campanelli

e il fanciullo

T
Colpo di fulmine i erigerò una statua che sarà eterno del loro amore, ma nella realtà fece
A sinistra, busto
nel futuro prova incessante del molto di più, tramutando il fanciullo in un
marmoreo
dell’imperatore Adriano mio amore, della tua bellezza dio e incentivando attorno alla sua figura
(76-138 d.C.). Sotto, il e del senso che la bellezza dà divinizzata un’intensa produzione artistica.
suo idolatrato favorito, del divino”. Con questi versi, composti nel Busti, rilievi, camei, monete e innumerevoli
Antinoo (110-130), 1918, il poeta portoghese Fernando Pessoa altre opere con le sembianze del bel giovane
anch’egli scolpito nel immagina un affranto imperatore Adriano invasero infatti il Mediterraneo, tanto che
marmo. Quando si piangere la scomparsa del più grande amore Antinoo divenne uno dei personaggi storici
incontrarono, Adriano
aveva 47 anni e Antinoo della sua vita: Antinoo, il bellissimo giovane più effigiati della romanità.
circa 13. annegato misteriosamente nelle acque del Nilo
nell’ottobre del 130 d.C. Nel poemetto (che RAGAZZO DI PROVINCIA. Nel mondo
porta appunto il titolo di Antinoo), l’imperatore romano, la divinizzazione (o “apoteosi”) era
promette di glorificare il proprio compagno un processo riservato agli imperatori o ai loro
erigendogli “una statua”, quale simbolo familiari. Ma Antinoo non era un membro 

37
S
Musa della famiglia imperiale, non ebbe alcun ruolo
nella vita politica di Roma e si dice addirittura
meramente morali. Nessun romano avrebbe
mai potuto venerare un dio-schiavo». Quanto
proibita che fosse uno schiavo. Come mai gli fu concesso alla sua nascita, sappiamo che Antinoo nacque
questo onore? «Innanzitutto è poco probabile in una famiglia greca di Claudiopoli, nella
I l fascino senza tempo
di Antinoo ispirò tra XIX
e XX secolo molti artisti
che si trattasse effettivamente di uno schiavo,
come riportano alcune fonti», spiega Raffaele
provincia di Bitinia (oggi Bolu, in Turchia), forse
il 27 novembre 110, e l’incontro con Adriano
e scrittori, fino a farne Mambella, archeologo e storico dell’arte, (sul trono imperiale dal 117 al 138) avvenne
un’icona Lgbt (lesbo, autore del saggio Adriano. L’uomo e l’artista proprio lì, intorno al 123. L’imperatore aveva
gay, bisex, transgender). (Bertolami). «Furono gli apologeti cristiani del all’epoca 47 anni, Antinoo all’incirca 13 e di lui
A rendergli omaggio fu II e III secolo a chiamarlo servus o publicum si diceva che fosse il fanciullo più bello di tutto
tra gli altri Oscar Wilde, scortum, cioè pubblico prostituto, ma per ragioni l’impero. Un uomo come Adriano, così sensibile
che nel Ritratto di Dorian
Gray (1890) associò
la bellezza eterna del
protagonista a quella
del giovane bitinio.
Dopodiché lo scrittore
irlandese fece parlare
di sé per la turbolenta
storia d’amore vissuta
con il poeta Alfred
Douglas, che lo condurrà
in galera. Il padre di
Douglas accusò infatti
Wilde di sodomia,
trascinandolo in un
processo che si concluse
con una condanna a due
anni di carcere e lavori
forzati. Sempre in ambito
“letterario”, altrettanto
tormentato fu il rapporto
tra Virginia Woolf e la
poetessa Vita Sackville-
West, la cui figura ispirò il
personaggio di Orlando
dell’omonimo romanzo
datato 1928, in cui si
narra di un nobile che,
attraversando i secoli, si
tramuta in donna.
I volti dell’amore.
Spostandoci in Italia,
nella lista delle celebri
coppie gay (o presunte
tali) spicca quella tra
Leonardo da Vinci e il
giovane Gian Giacomo
Caprotti, detto Salaì,
suo allievo e modello.
Il loro rapporto
ha suscitato varie
ipotesi, tra cui quella
che Leonardo abbia
realizzato il volto della
Gioconda e altre opere
ispirandosi al ragazzo.
Anche Caravaggio
avrebbe “nascosto”
nelle sue opere il
volto di un amato: in
alcuni dipinti, come il
Fanciullo con canestro
di frutta e il Ragazzo
morso da un ramarro,
si riconoscerebbe il
pittore Mario Minniti,
con cui avrebbe avuto un
rapporto iniziato a Roma
nel 1593.
38
S
Fama eterna Memoria
Sotto, un gruppo di L’arco di Trionfo ad
aristocratici esamina un Antinopoli (Egitto)
busto di Antinoo, con una in una stampa
statua di Atena, vicino dell’Ottocento.
a una galleria di quadri: Sotto, statua di
si tratta di un dipinto Antinoo col corpo
inglese di fantasia, del di Apollo Licio.
1811, che mostra come la
fama del fanciullo tanto
amato da Adriano sia
durata nei secoli.

AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
Antinoo era nato in
Bitinia. Adriano lo
portò a Roma e lo
fece studiare per due

AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
anni, senza vederlo
alla bellezza in tutte le sue forme, non poté che
rimanerne folgorato.

RELAZIONE “ALLA GRECA”. Dopo


l’incontro a Claudiopoli, Antinoo fu inviato
a Roma per essere istruito al paedagogium
imperiale, istituto di educazione per fanciulli
situato sul colle Celio. Due anni dopo, nel 125,
i due finalmente si ricongiunsero e il ragazzo
entrò stabilmente nella corte dell’imperatore,
divenendone il favorito. Adriano aveva dunque
a cuore l’educazione di Antinoo, e in proposito
molti studiosi ritengono che la loro relazione
fosse plasmata sul classico modello dell’amore
omosessuale greco: la “pederastia”, pratica che
aveva appunto una forte connotazione formativa
oltre che erotica. In tal caso, Adriano rivestiva
i panni dell’erastés (il “maestro-amante”) che
accoglieva sotto la propria egida il giovane
e ancora acerbo erómenos (“amato”), a cui ANTINOO
trasferire tutti gli insegnamenti utili a diventare
un uomo e cittadino compiuto. L’imperatore-
filosofo era d’altronde un fervente seguace
della cultura ellenica, che preferiva di
gran lunga a quella latina, come attesta il
soprannome Graeculus, “piccolo greco”.
A onor del vero, la pederastia “autentica”
MONDADORI PORTFOLIO

prevedeva alcune regole, tra cui


l’interruzione del rapporto nel momento X
39
S
Scandalosi Filippi

MONDADORI PORTFOLIO
L e vice italien,“il vizio italiano”, così i francesi chiamavano
l’omosessualità nel XVII secolo. Eppure, una delle liaison
omosessuali più scabrose fu consumata proprio alla corte dei re di
Francia, tra il cavaliere Filippo di Lorena (1643-1702, nel tondo col
colletto rosso) e il fratello di Luigi XIV, il duca Filippo I di Borbone-
Orléans (1640-1701, nel tondo col colletto bianco), anche detto
Monsieur e ben noto per i suoi gusti sessuali. Tra l’altro, pare che la
madre Anna d’Austria, da piccolo, lo chiamasse“la mia bambina”e
lo agghindasse con abiti femminili (abitudine che Monsieur conservò
anche da adulto).

IPA
A nozze. I due iniziarono a frequentarsi nel 1658, ma tre anni dopo il
Borbone sposò per ragion di Stato Enrichetta Anna Stuart, sorella di Carlo
II d’Inghilterra,
d’I h l che
h mall sopportava l’altro
l’ l Filippo.
Fl Nel
N l 1670 la
l donna
d riuscìì a farlo
f l
esiliare a Roma, ma quando nello stesso anno anche lei morì, accusando strani dolori, una mala lingua
insinuò che fosse rimasta vittima di un omicidio passionale compiuto proprio dallo scandaloso Lorena.

in cui l’erastés avesse prreso moglie. Peccato


che l’imperatore fosse sposato da più di
vent’anni quando iniziò ò la sua relazione con
Antinoo. Nell’anno 100, per accelerare il suo
cursus honorum, Adrian no si era infatti unito in
matrimonio con Vibia Sabina, pronipote del
suo predecessore Traian no (imperatore dal 98 al
117). La loro unione non n fu felice, ma mantenere
una parvenza di stabilità coniugale era
d’obbligo, così Adriano non volle mai separarsi.
L’imperatrice fu sempre presente al suo fianco,
persino durante quel nefasto viaggio in Egitto in
cui, verso la fine dell’otttobre 130, Antinoo perse
la vita a soli vent’anni, rrisucchiato dalle correnti
del Nilo presso l’antico villaggio di Besa.

Come gli Elleni FINE OSCURA. Le circostanze della


MONDADORI PORTFOLIO

Busto di marmo scomparsa di Antinoo reestano tuttora avvolte


dell’imperatore nel mistero. Si trattò di u un tragico incidente
Adriano, II secolo d.C.
Seguace della cultura
(come avrebbe scritto A Adriano in una perduta
greca, fu un maestro- autobiografia) o di un omicidio passionale? Di
amante per il suo certo non a tutti andava a genio che l’imperatore
giovane favorito. amasse quel giovane, forse per timore che
potesse indicarlo proprio successore. Le ipotesi
sono tante, ma la congettura più orribile,
emersa da fonti antiche,, è che il ragazzo si fosse
immolato, o fosse stato indotto al suicidio,
per attuare oscure praticche di magia con cui
Adriano si dilettava. «Diione Cassio, nella sua
Storia romana del III seccolo, afferma infatti
che Adriano aveva bisogno del sacrificio
“volontario” di un u uomo per allontanare
un pericolo di morte», riferisce Mambella.
ADRIANO E ipotesi simili le ritroviamo anche in
altri autori, tra cui SSesto Aurelio Vittore
(IV secolo), che creedeva che Antinoo
si fosse suicidato pper protrarre la vita
dell’imperatore. ««Questa cerimonia di
auto-sacrificio, nota nel mondo romano
come devotio, era tuttavia rarissima e
serviva semm mai per salvare lo Stato,
non la vita di un imperatore che
40
S
La terza incomoda
Il ragazzo morì appena ventenne, nelle Sotto, busto di Vibia
Sabina, la moglie di

acque del Nilo. E Adriano, disperato, lo rese Adriano. L’imperatore


non l’amò mai, ma
neppure divorziò, per
un dio e fondò una città col suo nome ragion di Stato. Sotto a
sinistra, la costellazione
dell’Aquila, che Adriano
aveva chiamato col nome
in quel momento non correva alcun rischio costellazione, Antinous (oggi “assorbita” in di Antinoo: nel disegno
imminente», spiega l’esperto. quella dell’Aquila), secondo un processo di tratto da un atlante
glorificazione detto “catasterismo”, di cui in astronomico lo si vede
AMORE IMMORTALE. Quale che fu genere beneficiavano le divinità, gli eroi e gli col Delfino e il rapace.
la causa dell’annegamento, la prematura uomini illustri.
scomparsa di Antinoo colpì immensamente L’imperatore Adriano, in virtù del suo amore,
Adriano, tanto che il suo dolore suscitò aveva quindi trasformato un comune ragazzo di
persino disapprovazione. Elio Sparziano, uno provincia in una creatura immortale. •
dei presunti autori della Historiia Augusta
(raccolta di biografie dei Cesari datata alla tarda
antichità), scrisse che l’imperatore “pianse come
una donna”.
Il biasimo non dipendeva dal fatto che amasse
un ragazzo (anche Traiano, tra i migliori sovrani
di tutti i tempi, era bisessuale, ma ciò non
intaccò la sua reputazione). A destare scalpore
erano gli omaggi che Adriano fece f alla memoria
del suo diletto, immediatamentte divinizzato
e onorato con la fondazione deella città di
Antinopoli nel luogo della sua morte, e con
l’istituzione di festività sacre per celebrarne la
nascita. «Il culto di Antinoo eraa molto diffuso,
come dimostrano le centinaia d di statue a lui
attribuite sparse in tutto l’impeero», racconta
l’esperto. «Era tra l’altro molto popolare tra le
più disparate classi sociali».
Il fanciullo fu quindi assimilaato a diverse
divinità, tra cui Hermes, Dionisso, Silvano,
Aristeo e soprattutto Osiride, ch he secondo
la tradizione egizia annegò nel Nilo per
poi risorgere immortale. Non solo. Il nome
di Antinoo fu associato a quello di una

VIBIA SABINA
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
PRIMO PIANO
Tragico epilogo
Garibaldi trasporta Anita
morente assieme al suo
braccio destro, Giovanni
Battista Culiolo, detto
Maggior Leggero. È
il 1849 e finisce così,
nelle valli di Comacchio,
la loro storia d’amore
iniziata in Brasile 10 anni
prima.
BRIDGEMANART/MONDADORI PORTFOLIO

Fino all’ultimo
RESPIRO
Anita e Giuseppe Garibaldi si conobbero
in Brasile nel 1839 e vissero dieci anni
d’amore e rivoluzione, diventando
la coppia d’azione più famosa
(e controversa) del Risorgimento.
di Anita Rubini
43
S
Dal Sudamerica l’ultimo dei quali senza sapere che fine

all’Italia: i due
avesse fatto il marito, partito al seguito
delle truppe imperiali nella guerra

coniugi lottarono
civile contro i ribelli della secessionista
Repubblica Riograndense.

insieme per la
Siamo nel bel mezzo di una delle
più importanti rivolte del Brasile

libertà dei popoli


(1831-1845), scoppiata tra l’impero
e i cosiddetti farrapos (“straccioni”
come erano chiamati i mandriani,

T
commercianti e piccolo borghesi

“ u devi essere mia”: questo


disse Giuseppe Garibaldi
alla ragazza che aveva
oppressi che chiedevano libertà e
indipendenza). E proprio dal governo
riograndense era stato ingaggiato
appena avvistato con il come corsaro il “nostro” Giuseppe,
cannocchiale dalla sua nave, l’Itaparica, che di anni ne aveva 36 ed era già il
mentre stava attraccando in Brasile, Garibaldi che conosciamo: sulla sua
al porto di Laguna (Stato di Santa testa pendeva una condanna a morte
Catarina). Sceso a terra aveva cercato in contumacia che l’aveva costretto
la bella brasiliana e le aveva rivolto all’esilio in Sudamerica, con l’accusa
quelle parole perentorie in italiano, di avere organizzato un’insurrezione
in un primo incontro fatto per lo più mazziniana a Genova, fallita sul
di gesti e sguardi d’intesa. Sarebbe nascere. Tra il 1835 e il 1836, in
iniziata così una delle storie d’amore quell’angolo remoto di uno dei due
più celebrate del nostro Paese. Almeno mondi in cui combatté, Garibaldi sposò
stando a quanto raccontato dall’Eroe dunque la causa patriottica dei ribelli

0
dei due mondi nella sua biografia brasiliani. E non solo.
affidata all’estro narrativo dell’amico
e fan Alexandre Dumas nella biografia TERZO INCOMODO. Mentre
Mémoires de Garibaldi (1866). Era il scoppiava la guerra civile, tra Garibaldi
22 luglio 1839 e quella giovane, che e Anita scoppiò l’amore extraconiugale.
rispondeva al nome di Ana Maria «La vicenda dell’adulterio pesò a lungo
de Jesus Ribeiro da Silva, stava per sulla biografia dell’eroe, fu una delle
diventare per sempre “solo” Anita. armi principali nella rappresentazione
negativa costruita dai suoi detrattori;
LEI PRIMA DI LUI. Chi era Ana indubbiamente quell’elemento
Maria prima di incontrare il suo José? avrebbe poi creato un certo imbarazzo
«Era una “figlia della pampa”, nata in anche alla grande famiglia politica
una famiglia numerosa e destinata a garibaldina», precisa l’esperta. «Ma
condurre un’esistenza difficile, intenta anche su Anita si allungò l’ombra
a badare ai fratellini e poi, con la morte immorale di bigama (e di futura madre
del padre, data in sposa a soli 14 anni a di figli illegittimi), aggiungendo onta
un calzolaio», spiega Silvia Cavicchioli, e disonore alla scelta di seguire uno
docente di Storia contemporanea straniero, giudicata con biasimo dai
e autrice di una biografia su Anita compaesani di lei». Insomma come
MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE

Garibaldi (Anita. Storia e mito di Anita partenza non era un granché: una delle
Garibaldi, Einaudi). «E quelle quattro più celebrate relazioni amorose del
parole, “Tu devi essere mia”, quasi Risorgimento nasceva da un tradimento.
certamente mai pronunciate da un E Garibaldi ne portava il peso: “Se vi fu
Garibaldi “paritario” nel rapporto con le colpa, io l’ebbi intera. E… vi fu colpa,
donne, erano un ingrediente romantico sì! Si rannodavano due cuori con amore
aggiunto alle memorie autobiografiche immenso e s’infrangeva l’anima d’un
dell'eroe, sulle quali l’intervento di innocente!!!”, si legge nella biografia. popoli, quali essi fossero, da un capo
Dumas ebbe un’influenza profonda». Anita non ebbe tentennamenti, all’altro dell’Atlantico. Fu lui il primo
Ana Maria viveva nella frazione appese la fede nuziale e le sue forbici a definirla “martire della patria”, fin
di Morrinhos, allora appartenente da sarta al chiodo e decise di stare dagli Anni ’50 dell’800», continua
al municipio di Laguna, nel Brasile al fianco di Garibaldi. «Anita aveva Cavicchioli. Anita al fianco di Giuseppe
Meridionale, e aveva 18 anni (30 agosto l’eroismo nel Dna, un atteggiamento divenne infermiera, organizzò i soccorsi
1821 è la data più probabile di nascita). istintivo a combattere le ingiustizie, per i feriti, si occupò dei rifornimenti di
Ma soprattutto era già impegnata: era a lottare per la libertà. L’incontro con armi e munizioni nelle retrovie. Laguna,
infatti sposata con il calzolaio Manoel Garibaldi incanalò quell’elemento quando vi approdò Garibaldi, era infatti
Duarte de Aguiar da quattro anni, spontaneo nella difesa dei diritti dei un centro strategico per i ribelli che
44
S
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY
In prima linea
Da qui a sinistra in
senso orario, alcuni
momenti della storia
tra Anita e Giuseppe:
il loro primo incontro
in Brasile nel 1839;
i due mentre
combattono a bordo
di una nave; in casa,
in Uruguay, con due
dei figli e infine Anita,
ottima cavallerizza, in
una delle tante fughe
a cavallo.

avanzavano e minacciavano la capitale Fu la loro prima fuga insieme: l’ultima, rivoluzionari e il suo José. La stessa
Rio de Janeiro. 10 anni dopo, sarebbe terminata nelle nascita del primogenito della coppia,
valli di Comacchio e avrebbe chiuso Menotti, avvenne mentre avevano
DI FUGA IN FUGA. Dopo tre mesi la partita terrena della brasiliana. In l’esercito imperiale alle calcagna: era il
di occupazione della città da parte mezzo non mancarono altre scene 16 settembre 1840. E dopo appena 12
dei ribelli, Garibaldi e i suoi (Anita rocambolesche. giorni dal parto l’attacco degli imperiali
compresa) finirono nel mirino della Anita, da sola, dovette scappare costrinse Anita a un altro fuggifuggi a
flotta imperiale. La coppia si mise in dopo essere stata rapita durante cavallo, figlio in braccio. «Ancor prima
salvo per un soffio: la loro nave fu un’imboscata: le ci vollero due di una storia d’amore, così intensa da
incendiata e i due costretti alla ritirata. giorni di cammino per raggiungere i risultare lo stereotipo della passione 

45
S
MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE
romantica, la coppia perfetta di amore verso ovest del Regno di Sardegna: lì la
e rivoluzione, il loro legame fu un sua famiglia, sua madre Rosa in primis,
tributo all’uguaglianza», spiega la avrebbe potuto prendersi cura di loro. Li
storica. «Garibaldi, autentico difensore mise su una nave nel gennaio del 1848.
dei diritti delle donne, guardava alla A quel punto però era l’Italia a essere
sua compagna in termini di parità di sempre più in fermento. A Roma papa
genere. Per Anita non si trattava solo Pio IX aveva concesso una costituzione
di indossare calzoni maschili, ma di che faceva sperare in aperture liberali:
condividere le decisioni e i pericoli Garibaldi decise di lasciare l’Uruguay
dell’azione». il 20 aprile 1848 a bordo di una nave
chiamata Speranza. Dopo 14 anni
SITUAZIONE ESPLOSIVA. Dopo di esilio, poco dopo lo scoppio della
le pesanti sconfitte delle forze ribelli in Prima guerra d’indipendenza, alle 11 di
Brasile, nel marzo del 1841 Garibaldi mattina del 21 giugno 1848 Garibaldi
decise di trasferirsi con moglie e figlio era a Nizza. Non vedeva Anita da
a Montevideo, in un Uruguay dilaniato mesi. “La tua lunga assenza mi ha
dalla guerra civile. Qui si batté fino al fatto capire quanto ti amo e il mio
1848 nella difesa dell’indipendenza principale rammarico (te lo dico con
del Paese contro le mire di annessione molta tenerezza) è stato di non essere
dell’Argentina e del suo dittatore Juan al tuo fianco e di aiutarti nei patimenti
Manuel de Rosas. Garibaldi si muoveva del viaggio, che non devono essere
su due fronti, quello della famiglia stati pochi”, le aveva scritto durante la
– impalmò Anita il 26 marzo 1842 e traversata. Come struggente souvenir
allargò la famiglia con Rosita (nata l’11 dall’America, Garibaldi consegnò alla
novembre 1843 e poi morta forse di moglie la piccola bara con la salma
difterite il 23 dicembre 1845), Teresa (22 di Rosita, trafugata dal cimitero e
febbraio 1845) e Ricciotti (24 febbraio consegnata all’amata affinché avesse
1847) – e quello della ribellione. una tomba su cui piangere.
Il 9 aprile 1843 Garibaldi informò il
ministro della Guerra dell’Uruguay della ARRIVO IN ITALIA. L’accoglienza
creazione di una “Legione italiana” in degli italiani fu travolgente e Garibaldi
difesa della causa nazionale. Garibaldi si mise a disposizione del re di
era alla testa di 600 uomini che Sardegna nella guerra contro l’Austria.
combattevano sotto una bandiera nera I volontari al suo fianco aumentavano
con al centro il Vesuvio in eruzione. di giorno in giorno. L’amore tra Anita
Il Sudamerica era una polveriera: e Giuseppe cresceva parallelamente
Garibaldi decise di mettere in salvo i allo spirito rivoluzionario italiano,
suoi spedendoli oltreoceano a Nizza, che però decollava a fatica, tanto che
suo luogo natale ed estrema propaggine Garibaldi in una lettera si vergognò

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I Garibaldi del Sudamerica
D opo la caduta della
Repubblica romana e la
morte di Anita, Garibaldi lasciò
Bolivar giurò che avrebbe
combattuto per l’indipendenza
sudamericana. Un incontro,
una lunga relazione
e di cui divenne
consigliera e
di nuovo l’Italia: nel 1851, quello con la Sáenz, che combattente: nel
attraversò l’America da New avrebbe poi ispirato Garibaldi 1828 lo salvò anche
York al Perù, dove fece un nella lotta per l’Unità d’Italia. da un attentato,
pellegrinaggio speciale. Sbarcò Al suo fianco. Ma com’era nata distraendo
a Paita, nel Nord del Paese, e la storia tra i due inseparabili gli assassini e
chiese di incontrare Manuela rivoluzionari sudamericani permettendo la fuga
Sáenz, compagna e braccio (a destra, in un murales a di Bolívar. Alla morte
destro di Simón Bolívar (1783- Caracas, Venezuela)? Manuela del compagno di
1830), il Libertador che a inizio (1797-1856), figlia illegittima rivoluzioni, Manuela
’800 aveva contribuito in modo di un nobile spagnolo, aveva tentò il suicidio.
decisivo all’indipendenza dalla sposato presto la causa Promessa. Eppure,
Spagna di Bolivia, Colombia, indipendentista antispagnola Manuela e Simón
Ecuador, Panama, Perù e ma anche (questa volta su un non si sposarono
Venezuela. Dalla Libertadora vero altare) un medico inglese mai. Mentre era in Spagna dopo, di ritorno da un viaggio
Garibaldi volle sapere tutto per convenienza. Nel 1822 si per studiare, nel 1802, Simón in Sudamerica, la donna si
sul suo eroe: si fece raccontare separò dal marito e si unì alle si era unito in matrimonio ammalò di febbre gialla e morì.
l’episodio di Monte Sacro, campagne indipendentiste con María Teresa Rodríguez Il futuro statista giurò che non
quando a Roma, nel 1805, del Libertador, con cui iniziò del Toro y Alayza, ma poco si sarebbe mai più sposato.
Anita volle
essere al fianco
di Garibaldi
anche a

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Roma nel
1849. Ma si
ammalò e
poco dopo
morì

Travolgente
Sopra, un ritratto di
Anita, con alle spalle il
“suo” Giuseppe.
Foto grande, Garibaldi
a cavallo a Roma per
combattere a favore
della Repubblica
romana. Lo fece alla
testa dei volontari
della sua “Legione
italiana” (qui accanto,
la loro bandiera con il
Vesuvio in eruzione).

con lei dell’“ermafrodita generazione figli, ma scalpitava. Pochi mesi dopo, L’ULTIMA FUGA. Pochi giorni dopo
di italiani”. «La costruzione del nella primavera del 1849, la sua ultima il ricongiungimento di Anita con il
mito di Anita guerriera e infaticabile primavera, Anita, incinta e malata, suo Giuseppe, la Repubblica romana
combattente, forgiato innanzitutto ruppe gli indugi e partì da sola per capitolava: la Città eterna, assediata
dal compagno, fu anche strumentale raggiungere Garibaldi a Roma. Per dai francesi, era indifendibile. “Io esco
per Garibaldi: mostrare, negli scritti e qualcuno a spingerla fu la gelosia nei da Roma: chi vuol continuare la guerra
a parole, l’audacia e il coraggio della confronti di un uomo che le aveva contro lo straniero, venga con me...
donna gli serviva per spronare gli italiani dato più di un motivo per accusarlo di non prometto paghe, non ozi molli.
a battersi, e quindi a diventare virili, infedeltà. «È l’atto più rivoluzionario di Acqua e pane quando se ne avrà”, disse
prendendo coscienza di lottare per la Anita che, rinunciando all’adempimento Garibaldi in un famoso discorso. La
patria e di divenire padroni del proprio degli obblighi familiari, al tradizionale marcia verso Venezia sarà raccontata
territorio», precisa Silvia Cavicchioli. ruolo riconosciuto alle donne dell’epoca, come il tentativo di soccorrere un’altra
Tra la fine del 1848 e l’inizio del quello materno e domestico, abdicava repubblica. In realtà, era l’ennesima
1849 Garibaldi si mosse tra Livorno, al modello di madre per quello di donna fuga. Braccati dai francesi Garibaldi
Bologna, Roma, Rieti: combatteva, emancipata, che sceglieva di amare e di e Anita, sempre più sofferente,
cercava appoggi e volontari per la sua essere accanto al marito nel momento allungarono il passo attraversando
“Legione italiana” (la sua brigata sempre dell’azione», precisa invece la storica. «Il mezza Italia. La loro storia d’amore
sospettata di essere una formazione viaggio solitario fino a Roma dava conto arrivò al capolinea il 4 agosto 1849 a
mercenaria). Il 9 febbraio 1849 nasceva del suo anti-conformismo: viaggiare da Chiavica di Mezzo, dove Anita morì
la Repubblica romana e Garibaldi volle sola, per una donna dell’800, era un dopo giorni di agonia. Tra le braccia di
essere lì, al centro dell’azione. Anita gesto più dirompente che imbracciare José: anche nell’ultimo attimo era stata
invece restava a Nizza ad accudire i un fucile». davvero “sua”. •
47
S
PRIMO PIANO
MONDADOORI PORTFOLIO
Figlia e moglie di re, madre di un
imperatore, Giovanna di Castiglia fu
dichiarata pazza. Per lei l’amore si
trasformò in 46 anni di prigionia.
di Lidia Di Simone

Q
uesto potrebbe essere un racconto loro genero Filippo d’Asburgo, detto “il Bello”,
gotico con tutti gli elementi del e la sua sposa, la regina di Aragona, Castiglia
genere: intrighi di corte, una coppia e Léon, terzogenita di Isabella e Ferdinando,
di sovrani spietati, un principe con Giovanna “la Pazza”. L’ultimo personaggio si
un debole per le belle dame, una principessa trova nella cripta del Monastero dell’Escorial,
innamorata rinchiusa nella torre. I protagonisti vicino a Madrid: giace qui Carlo V, figlio di
sono imprigionati nel marmo di un monumento Giovanna e Filippo, imperatore del Sacro
sepolcrale nella Cappella reale di Granada: romano impero. Manca ora un mistero, un
Isabella I di Castiglia e il marito Ferdinando II oscuro e dolente segreto da celare in un luogo
di Aragona, los Reyes católicos. Poco distanti, il tenebroso.
48
S
La favola amara
di GIOVANNA

ll corteo
UN BATTESIMO DI SANGUE. Giovanna i corredi, i documenti, le scorte». Durante la funebre
di Trastámara nacque quasi 13 anni prima che prima infanzia della figlia, Isabella si rimise in La regina di Castiglia
Cristoforo Colombo sbarcasse sull’isola di San marcia alla testa dell’esercito per la Reconquista Giovanna di
Salvador e che i suoi genitori cacciassero dalla dell’Andalusia in una campagna che durò un Trastámara, detta “la
Spagna Boabdil, l’ultimo re moro del sultanato decennio, facendo voto di non lavarsi più fino Pazza” (1479-1555).
di Granada. Sua madre Isabella era stata «una a quando Granada non fosse tornata cristiana. Nel quadro del 1878
(di Francisco Pradilla
regina errante», come ha scritto Edgarda Ferri Nel frattempo, sua figlia cresceva come la Ortiz) è ritratta con
in una biografia di Giovanna, una sovrana principessa più istruita del Rinascimento, fra il feretro del marito
che «incessantemente viaggiava da una città lezioni di latino e di cucito, e punizioni corporali Filippo d’Asburgo,
all’altra del regno con tutta la corte, i bambini, per abituarla alla disciplina. Ma disciplinata X detto “il Bello”.
49
S
Isabella,
madre a
cavallo
S anta o diabolica? Di
certo era una regina
guerriera. Isabella di
Castiglia (1451-1504)
regnò col pugno di ferro
presiedendo le Cortes
(le assemblee consultive
composte da nobili,
clero e rappresentanti
delle città) anche
prossima al parto. Tra
un figlio e l’altro (ne
ebbe 5), bardata della
sua armatura conquistò
la corona di Castiglia
sottraendola al fratello
Enrico IV.
In armi. Pacificò il
Paese dalle guerre
civili e sconfisse il
Portogallo, sopravvisse
a innumerevoli aborti Famiglia di potere
continuando a cavalcare, La regina Isabella la Cattolica presiede
spesso incinta, una mula all’educazione dei suoi figli. Nell’altra pagina,
bianca per raggiungere i Carlo V ottiene da papa Clemente VII la
suoi domini. Da fervente Corona ferrea d’Italia (1530); sotto, Ferdinando
cattolica, brandì con d’Aragona e Isabella di Castiglia. In basso,
febbrile convinzione tra Filippo il Bello e Giovanna i loro 6 figli: da
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spada e crocefisso sinistra, Ferdinando, Carlo, Eleonora, Isabella,


per portare a termine Maria. L’ultima, Caterina, fu l’unica
la Reconquista, la a condividere con la madre la prigionia.
liberazione della Spagna
dai Mori.
Mentre suo marito

Il regno ereditato da Giovanna interessava


Ferdinando ingravidava
le altre dame (aveva una

sia a suo marito sia a suo padre, ma alla fine


donna in ogni città),
Isabella mandò avanti
il regno vendendo i
gioielli della corona
per sfamare l’esercito fu il figlio a prendersi tutto
e organizzare ospedali
da campo, dando
vita a un primitivo la principessa non lo divenne mai. Si rifiutava si rivoltassero contro le orride dimostrazioni di
esempio di protezione di partecipare alle cerimonie pubbliche con i fede”, ha scritto Guido Gerosa nella sua biografia
civile. Il sodalizio fra i genitori e aveva eletto a suoi modelli le sante di Carlo V. “Isabella, devota fino al bigottismo
due ambiziosi sovrani
fu indissolubile: lui mistiche. spietato, ne rimase sconvolta. Solo una ragazza
assediava le città Mentre suo padre Ferdinando era in guerra o traviata poteva mettere in dubbio la santità dei
e architettava un perso dietro ai suoi piaceri, sua madre Isabella metodi dell’Inquisizione”.
prototipo di servizio governava. Singolarmente regnavano sui
diplomatico, mentre rispettivi domini, lei la Castiglia e lui l’Aragona, FRA POLITICA E PASSIONE. Giovanna era
lei dimenticava la ma insieme amministravano la giustizia e intimorita dalla genitrice santa e guerriera che
sua gelosia in nome introducevano l’Inquisizione nelle loro terre, piombava fra le truppe impugnando lo stendardo
della Spagna unita
sotto una sola fede. indotti dalle prediche del priore Torquemada con il motto “Ave Maria”. Temeva l’educazione
C’è chi la vorrebbe a ripulire la Spagna da mori ed ebrei. Quando severa e aveva preso a detestare la religione,
santa, ma la sua causa Giovanna aveva due anni, sul sagrato della come scrive Gerosa, perché sua madre l’aveva
di canonizzazione cattedrale di Siviglia l’Inquisizione accese il “esasperata e addirittura torturata per indurla a
è bloccata per primo falò. Durante l’infanzia della principessa pregare e a confessarsi”. Ma non sapeva di dover
l’opposizione di furono bruciati 3mila eretici, legati alle fascine temere ancora di più la sete di potere del padre,
musulmani (li cacciò o li
di legna bagnata apposta per prolungarne il che usò i metodi dell’Inquisizione per piegare
costrinse a convertirsi),
ebrei, liberali e tormento. la figlia disubbidiente. Nell’anno 1492, mentre
massoni (introdusse “Pare che a questo punto l’indole buona e il Colombo allestiva le sue caravelle, il destino di
l’Inquisizione). sentimento generoso della principessa Giovanna Giovanna prese forma. Sarebbe stata sacrificata
50
S
Carlo V
imperatore
d’Europa
D isse che sul suo
impero non
tramontava mai
il sole. In effetti, dopo
la morte del nonno
Massimiliano I d’Asburgo
e la scomparsa del padre
Filippo, Carlo di Gand
si trovò bambino a
ereditare i possedimenti
di innumerevoli casate:

MONDADOORI PORTFOLIO (5)


Austria, Borgogna e
Fiandre, il ducato di
Milano, Castiglia e
CARLO V Aragona, i territori del
Nuovo Mondo, il regno di
Napoli e la Sicilia, i Paesi
Bassi. A capo del Sacro
romano impero dal 1519,
fu il sovrano più potente
del mondo, padrone di
buona parte d’Europa e di
numerose colonie.
Impietoso. Quando si
trattò di ereditare il regno
di Giovanna, dopo una
breve visita a Tordesillas,
non si fece scrupolo a
lasciarla prigioniera,
come aveva fatto suo
IL PADRE LA MADRE nonno. Per gli storici fu la
ragion di Stato, e non la
follia materna, a guidare
il suo giudizio. Ma
sapeva o no come veniva
trattata? I documenti
propendono per il sì.
Il marchese di Dénia,
custode e carceriere di
Giovanna, gli scriveva:
“Se Vostra Maestà volesse
impiegare contro di lei
la tortura, sarebbe sotto
molti riguardi rendere
servizio a Dio e nello stesso
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tempo fare opera buona


[...]. La regina vostra
nonna puniva e trattava
FILIPPO I FIGLI GIOVANNA sua figlia, la regina nostra
signora sovrana, nella
stessa maniera”.
Carlo era fortemente
anche lei sull’altare della nuova Spagna i re cattolici ottennero la mano di Margherita inviso agli spagnoli
cristiana. Isabella e Ferdinando pianificarono d’Austria per il loro primogenito Giovanni. Il e quando, nel 1520,
il destino delle figlie: al debole maschio era matrimonio con Filippo fu considerato il più scoppiò la rivolta dei
destinato lo scettro, ma le principesse avrebbero vantaggioso dell’epoca per i domini che avrebbe Comuneros, Giovanna
servito altrettanto degnamente la corona riunito. E all’inizio fu un’unione d’amore fu liberata dagli insorti
andando spose presso le più importanti case (non così per la sorella di Giovanna, Caterina che la volevano al loro
regnanti europee e garantendo un sistema di d’Aragona, che sposò in seconde nozze Enrico fianco contro di lui, eletto
imperatore un anno
alleanze. VIII d’Inghilterra finendo poi ripudiata). prima. Poteva riscattarsi,
Giovanna fu destinata all’arciduca d’Austria A 17 anni la principessa si maritò per procura ma Giovanna scelse di
Filippo, figlio dell’imperatore Massimiliano I, e partì per le Fiandre. All’arrivo, la scintilla non farlo. Non avrebbe
soprannominato “il Bello” più per la sete di scoccò per entrambi. Furono i protagonisti di un mai preso il potere a
divertimento che per l’avvenenza. In cambio amore passionale di certo raro fra i matrimoni  spese di suo figlio.
51
S
Mondadoori Portfolio
Giovanna pagò con la reclusione a vita
l’aver troppo amato l’uomo che aveva
dovuto sposare per la ragion di Stato
reali. Solo che, mentre la giovane spagnola si codicillo: “Nel caso Giovanna si trovasse lontana
invaghì senza freni del marito, Filippo perse dalla Castiglia, o impossibilitata a farlo per una
presto l’interesse verso la moglie. D’altra parte, sua indisposizione” la reggenza sarebbe spettata
Giovanna fu ridotta al rango di una fattrice: dal a Ferdinando. Ci volle un attimo, all’aragonese,
1498 al 1501 fu ingravidata tre volte; ed era già per impossessarsi del potere davanti alle Cortes
incinta del quarto figlio quando Isabella, malata, con questo discorso: “Molto tempo prima che
la richiamò in Castiglia, dove la principessa venisse a mancare la regina nostra signora,
diede alla luce Ferdinando (in seguito ebbe altre ero venuto a conoscenza di una malattia e
due bambine). Forse la sovrana era preoccupata: passione da cui era affetta la regina Giovanna
negli ultimi anni le avevano riferito di una nostra signora: ed è quindi opportuno che io mi
Giovanna relegata nelle sue stanze, separata a occupi dei regni”. Il dado era tratto, la figlia era
forza dai suoi primi tre figli – Eleonora, Carlo e ufficialmente incapace.
Isabella – che vivevano a Gand, affidati ad altre Il regno di Ferdinando durò poco. La corona Distrutta
mani. Forse per questo, prima di morire, nel faceva gola anche a Filippo, che marciò sulla Sopra, Giovanna al
1504, Isabella dettò un testamento capestro. E il Spagna, spalleggiato dalla moglie. Un accordo letto di morte del
destino di sua figlia prese la piega peggiore. siglato nel 1505 ristabilì la pace. Eppure, mentre marito Filippo, nel
Filippo veniva proclamato re di Castiglia, 1506. Nella Cappella
reale di Granada
L’EREDITÀ. La Castiglia era stata destinata Ferdinando fece girar voce che la figlia era
c’è il monumento
al secondogenito, don Juan, l’infante Giovanni, tenuta prigioniera dal marito. Che fosse o meno sepolcrale
unico figlio maschio dei Reyes católicos, ma così, Filippo morì nel 1506, apparentemente di che accoglie i
l’erede morì a 19 anni e la corona perse presto tifo, forse avvelenato per ordine del suocero. E protagonisti di
anche l’altra predestinata, la primogenita iniziarono la tragedia di Giovanna e la leggenda questa storia:
Isabella del Portogallo, e il figlio di lei, della sua pazzia. Molte fonti sono concordi Giovanna e Filippo, e
Miguel. Giovanna ereditò così il titolo di reina nel sostenere che la passione di Giovanna per i Re Cattolici Isabella
e Ferdinando.
proprietaria di Castiglia, titolare legittima della il marito era profonda. Sono tanti i racconti di
corona. Fu regina fino alla morte, ma non una regina folle di gelosia per le infedeltà del
governò mai. Nel testamento di Isabella c’era un marito, preda di scenate terribili e depressioni,
52
S
Madri e figlie
A lato, la regina
Isabella detta le sue
ultime volontà.
Nella pagina a
sinistra, Giovanna
di Castiglia rinchiusa
a Tordesillas, insieme
all’ultima figlia
Caterina.

MONDADOORI PORTFOLIO (3)


cieca d’amore di fronte a ogni assalto di Filippo, avvicinare la bara, che puzzava per la cattiva
che si traduceva in nuove gravidanze. La perdita imbalsamazione del corpo. Aveva 27 anni, sei
del marito la lasciò poi senza soldi. A metà tra figli, quasi tutti affidati alla loro zia, una schiera
due regni, spezzata negli affetti e criticata per le di pretendenti, un regno e neanche un maravedí
azioni, Giovanna restò vittima delle voci sulla per pagare i servi. Il padre, inoltre, diffondeva
sua locura, la pazzia. le notizie sulla pazzia della figlia nelle lettere
Ma era davvero folle? Ereditava un regno nel inviate ai pretendenti della fresca vedova, perché
caos: la popolazione si abbandonava ai saccheggi, Giovanna non doveva risposarsi portando in
i cortigiani in fuga arraffavano vasellame e dote la Castiglia a qualcun altro. Il confino, poi,
tappeti della corona. La regina cercava di gestire fece il resto. Ad Arcos, dove sostò per un anno,
il potere, ma a lei si era affiancato nella reggenza le portarono via il figlio Ferdinando. Smise di
il cardinal Cisneros, confessore di Isabella, che lavarsi. Camminava insonne, si gettava a terra e
le impediva ogni azione e spargeva commenti urlava. Si ammalò di dissenteria, febbre, delirio.
malevoli su di lei. La devozione al marito morto Se fosse morta, il secondogenito Carlo, cresciuto
favorì la reggenza di Ferdinando e poi del figlio nelle Fiandre, sarebbe stato re. Tanto bastò al
Carlo, ma forse furono messe in giro ad arte padre per rinchiuderla nel 1509 a Tordesillas,
voci sulla passione necrofila di Giovanna per il un fortino su uno sperone di roccia affacciato
cadavere di Filippo. Si narra di un episodio in sul fiume. Dodici guardie dovevano sorvegliarla
cui ella fece riaprire la bara del consorte, a 36 giorno e notte. Alle donne del posto che
giorni dal decesso, per aggrapparsi al feretro. l’accudivano era stato ordinato di trattarla senza
Può darsi che nella sua testa fosse scesa una alcun riguardo. Durante la prigionia, secondo
spessa coltre di confusione, che davvero si lo storico dell’800 Gustav Bergenroth, Giovanna
lavasse e profumasse per piacere al suo sposo subì regolarmente la tortura della cuerda, che
“quando si sarebbe svegliato”, che camminasse consisteva nel sospendere la vittima per le
per la reggia scarmigliata e a piedi nudi, senza braccia e nell’attaccarle ai piedi dei grossi pesi
mangiare. Dicerie. Giovanna si aspettava che il per disarticolare le membra.
padre venisse ad aiutarla. Arrivò invece la peste e Morto Ferdinando (1516), il regno passò al
lei fuggì da Burgos con il feretro, indossando una figlio di Giovanna, Carlo d’Asburgo, il futuro
tonaca nera. Vagò per un anno e tre mesi dietro a Carlo V, che confermò la reclusione. Ridotta a
un corteo funebre diretto alla destinazione finale, uno stato bestiale, lei morì nel 1555, assistita da
Granada, dove non arrivò mai. Francesco Borgia, bisnipote di papa Alessandro
A un mese dalla partenza, partorì l’ultima VI e futuro santo, che testimoniò sulla lucidità di
figlia, Caterina. Non permetteva a nessuno di Juana la loca, regina che mai regnò. •
53
S
PRIMO PIANO

REGINE
DI CUORI
Legittimi o meno, molti amori reali furono conditi di
passione e di una erotica attrazione per il potere.
di Lidia Di Simone

La ragazza dello zar


R omy Schneider nel 1959 la
portò al cinema nel film Katia,
regina senza corona. Ekaterina
erotiche in francese: l’epistolario,
battuto all’asta da Christie’s nel
2007, mostra un cinquantenne

MONDADORI PORTFOLIO (2)


Dolgorukova era attraente e focoso che si distraeva dai doveri
giovanissima quando incontrò di Stato per farsi“montare come
Alessandro II a San Pietroburgo, un cavallo”dal suo“angelo”.
nel 1864. Lo zar era in visita La chiamava“raggio di sole”,
all’Istituto Smol’nyj per nobili descrivendola“senza culottes”
fanciulle accompagnato dalla o“tutta nuda sul canapè”. Lei
moglie Maria, che a 40 anni e con ricambiava con ardore, grata
la tubercolosi, dopo aver dato per la“fontana”di piacere che
alla Grande Madre Russia ben 8 da lui sgorgava a ogni incontro;
figli, aveva“chiuso bottega”su tanto copiosa da generare 4 figli
consiglio del medico. dal 1872 al 1878. Alla fine Katia
Le lettere. Di 29 anni più vecchio, ottenne di trasferirsi nel Palazzo
il sovrano fu abbagliato dalla d’Inverno, vicino alla zarina la
sedicenne aristocratica, orfana cui vita era agli sgoccioli. Morta
e senza mezzi. Due anni dopo, Maria, riuscì a sposare lo zar come
sfuggito a un attentato, la rivide moglie morganatica, ma regnò Alessandro
a palazzo e ruppe gli indugi. pochi mesi restando vedova II di Russia e
Iniziò così un rapporto intenso, quando l’ennesimo attentato l’amante Ekaterina
condito da migliaia di lettere andò a segno, nel 1881. Dolgorukova.
MONDADORI PORTFOLIO

Il dittatore
spagnolo El Generalísimo y la Generala
Francisco Franco
e la moglie
Carmen Polo. E ra l’amore nero di un dittatore.
Quando si sposarono (1923), il
re Alfonso XIII era il testimone per
L’unica figlia Carmencita nacque tre
anni dopo, con la promozione del
papà a generale. Franco divenne
interposta persona dello sposo. Generalissimo nel 1936, dopo il
Lui era il soldato più decorato di golpe e l’insurrezione dei militari
Spagna, Francisco Franco, detto contro la Repubblica, e Carmen
“Paco”, 30 anni, il Comandantín, salì al rango di first lady. Mentre
come veniva definito per via lui combatteva la Guerra civile
della bassa statura. Lei, Carmen ed entrava vittorioso a Madrid,
Polo da Oviedo, di 8 più giovane, “La Señora”, come era chiamata,
portava in dote il lustro della inaugurava la serie di collane che le
piccola aristocrazia asturiana. sarebbero valse il soprannome di
La prima notte di nozze, come “Doña Collares”.
confessò al giornale Estampa La fine. Franco morì nel 1975. La
nell’unica intervista mai rilasciata, dittatura del Caudillo de España
la passarono in ginocchio sul cadde senza spargimento di
pavimento “a pregare quattro sangue, ma ci vollero decenni per
rosari”. Poi lui partì per il Nordafrica. cancellarne la memoria.

54
S
MONDADORI PORTFOLIO (6)

I sarcofagi di Pedro
I, re del Portogallo,
e Inés de Castro, ad
Alcobaça.

Dal patibolo alla gloria


C apita di sposare la donna sbagliata.
L’infante Pedro, futuro re del Portogallo,
se ne accorse dopo il matrimonio: la sorte
dama di compagnia di Costanza. Pedro se
ne innamorò suscitando scandalo a corte. Il
primo a condannare l’unione era il sovrano
fece visita alla nuora e la mandò al patibolo
il giorno stesso. Don Alfonso morì due anni
dopo, Pedro salì al trono e fece strappare
gli aveva riservato in moglie Costanza di Alfonso IV, che mandò in esilio la donna. il cuore ai consiglieri paterni. Ufficializzò il
Castiglia, il cuore scelse la cugina, Inés de La vendetta. Ma quando nel 1345 la moglie matrimonio segreto che aveva contratto
Castro, figlia illegittima del signore di Galizia. dell’infante morì di parto, Inés sposò il suo con Inés e legittimò i figli, fece disseppellire
L’amore finì in tragedia e per cinque secoli Pedro. Re Alfonso mal digeriva lei, la sua l’amata e le diede sepoltura con gli onori
ispirò in Europa innumerevoli drammi e progenie (tre figli sani e forti, a differenza regali e il titolo postumo di regina. La salma
opere teatrali, 14 opere liriche, due balletti dell’erede malato) e l’influenza politica dei fu trasportata nel monastero di Alcobaça,
e un numero esorbitante di versi. Inés era la due fratelli di Inés. Nel 1355, assente il figlio, dove era pronto il suo sarcofago.

Caccia al principe Ranieri di


Monaco, l’erede

I l suo mentore Alfred Hitchcock non


avrebbe potuto curare meglio la regia
del matrimonio del secolo, con côté di
della dinastia
Grimaldi, sposa
a Montecarlo
pettegolezzi feroci e drammatica uscita di l’attrice Grace
scena. Quando, nel 1956, la star americana Kelly, nel 1956.
Grace Kelly, 26 anni, mollò il cinema per
sposare il trentatreenne Ranieri di Monaco,
il mondo viene scosso da un brivido:
Cenerentola esiste!
Principessa triste. Ma Grace non era
una povera orfanella: l’algida rampolla
di una ricca famiglia di Philadelphia nel
1955 aveva vinto un Oscar come migliore
attrice. E a dispetto del suo castigato e
imitato abito bianco, non era un’educanda.
Quando due anni prima aveva conosciuto il
principe, sul set del film di Hitchcock Caccia
al ladro, a Montecarlo, Grace arrivava da
relazioni con una lunga lista di colleghi:
Bing Crosby, ma si parlava anche di Clark
Gable e Gary Cooper, Burt Lancaster e
William Holden. L’attrice abbandonò anche
l’ultimo boyfriend, lo stilista Oleg Cassini,
per sposare il sovrano di uno Stato da
operetta, che sarebbe tornato alla Francia
se il suo re fosse morto senza eredi. Urgeva
una princesse bella e famosa, capace
di rinverdire i fasti della Belle Époque,
richiamare il turismo internazionale al
casinò e attrarre investitori immobiliari.
Il matrimonio – quanto felice non si sa (si
scrisse molto della principessa triste) – fu
MONDADORI PORTFOLIO

coronato da tre figli. Una di loro, Stéphanie,


era a bordo dell’auto che Grace guidava
lungo la Corniche, la strada panoramica
dove la principessa di Monaco ebbe
l’incidente che le costò la vita. Era il 1982.
PRIMO PIANO
Ossessione
Enrico VIII e Anna

Da Enrico Bolena. Ossessionato da


lei, per sposarla ruppe
con Roma e fondò la
VIII ad Alma Chiesa anglicana.

Mahler,
passando
per Picasso:
quando
sentimenti
e passioni
fanno
male. Anzi,
distruggono!
di Roberto Roveda

Il fatale Pablito
Picasso con Jacqueline Roque e i figli Claude e
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Paloma (avuti dalla compagna Françoise Gilot) a una


corrida. Nell’altra pagina, in senso orario: la giovane
modella Marie-Thérèse Walter; un dipinto di Picasso
della loro figlia Maya; il pittore con la prima moglie,
la ballerina russa Olga Khokhlova; Ritratto di Dora
Maar di Man Ray.
56
S
GETTY IMAGES
PAZZI
D’AMORE
P
assione struggente, unica ragione di vita, Il risultato furono rapporti burrascosi con re e
malattia che spinge alla disperazione e papi del suo tempo e, nel privato, sei mogli e
al suicidio, desiderio di dominio: l’amore decine di amanti a gratificare il suo smisurato
è stato anche questo nella Storia, dando orgoglio. Caterina d’Aragona, la prima consorte,
ragione a Voltaire che nel Settecento scriveva: la sposò anche se era più anziana di lui ed era
“L’amore è di tutte le passioni la più forte perché vedova del fratello Arturo. E questo per fare
attacca contemporaneamente la testa, il cuore uno sgarbo al padre, Enrico VII, che avrebbe
e il corpo”. Il sentimento amoroso, infatti, ci voluto un matrimonio più prestigioso per l’erede
annebbia la ragione, può far perdere la testa… al trono. Il nostro l’ebbe vinta, ma quando
e non solo metaforicamente. Come dimostrano, Caterina cominciò a mostrare i suoi anni e a non
per esempio, le vicende sentimentali del re partorire l’agognato figlio maschio, il re puntò
d’Inghilterra Enrico VIII (1491-1547). gli occhi altrove. La prescelta fu una dama di
corte di Caterina, Anna Bolena, giovane e furba,
DA PERDERCI LA TESTA. Enrico era tanto da tenere sulla corda il sovrano a lungo,
uomo convinto che ogni suo desiderio andasse non concedendosi mai del tutto. Enrico, deciso a
esaudito e applicava questo principio sia al impalmarla, smosse mari e monti pur di ottenere
governo dello Stato, sia alle relazioni amorose. il divorzio e quando il papa lo negò decise di
sottrarsi all’autorità del pontefice dando vita a
una Chiesa tutta sua (la Chiesa anglicana) di cui
era il capo.
Anche Anna però gli venne ben presto a noia,
e in aggiunta non gli diede il sospirato figlio
maschio. Soprattutto non voleva farsi da parte
e lasciare il posto alla nuova fiamma di Enrico,
la giovanissima Jane Seymour. Il sovrano risolse
tutto passando la pratica al boia e la testa di
Anna, accusata di tradimento, rotolò nella
polvere nel 1536. Stesso destino per la quinta
moglie di Enrico, Catherine Howard, condannata
a morte nel 1541 perché oramai d’intralcio al
MONDADORI PORTFOLIO (4)

“Barbablu” coronato.

PENNELLO ASSASSINO. Non ricorreva


MARIE-THÉRÈSE WALTER MAYA CON UNA BAMBOLA al boia, ma anche lui sapeva come far cadere
teste e cuori ai suoi piedi: parliamo di Pablo
Picasso (1881-1973), genio benefico nell’arte,
malefico nelle relazioni amorose per la sua
capacità di soggiogare e portare sull’orlo della
follia e anche oltre chi gli stava accanto. Difficile
sfuggire al suo carisma, come testimonierà il
collega Renato Guttuso, che affermò come fosse
“un uomo estremamente vitalizzante. Quando
stavi con lui, una sera, a pranzo, qualche ora
ne uscivi arricchito, eccitato, fecondato quasi”,
mentre la scrittrice Inge Feltrinelli lo definì “un
piccolo diavolo affascinante e misterioso, un
toro dagli occhi magnetici”. E furono decine le
donne ammaliate da quegli occhi e dal fascino
DORA MAAR OLGA KHOKHLOVA di un uomo che poneva la prescelta al centro del X
57
S
Re e suo universo creativo e la trasformava in musa
cavalieri ispiratrice. Fino a quando, soddisfatto il suo ego
smisurato, rivolgeva le sue attenzioni altrove,
vinti da lasciando dietro di sé dolore e disperazione.
Eros Tra le vittime vi fu la ballerina ucraina Olga
Khokhlova, sposata nel pieno di una storia
d’amore follemente passionale e travolgente nel
A ssieme a tante
donne, nella
letteratura abbondano
1918. Picasso ritrasse la consorte in numerosi
dipinti salvo poi abbandonarla quando Olga
gli uomini soggiogati da ebbe il loro unico figlio. Era già entrata nella sua
Eros, dio dell’amore. Già vita la giovanissima (17 anni lei, 46 lui) Marie-
nella Bibbia, re Davide
perde la testa quando Thérèse Walter e con lei Picasso attraversò il suo
si innamora della bella periodo surrealista senza mai divorziare dalla
Betsabea, tanto da prima moglie, cosa che lo avrebbe costretto a
mandare incontro a rinunciare a metà del suo patrimonio in base
sicura morte in battaglia alle leggi allora in vigore in Francia.
il di lei consorte pur di Quando poi anche Marie-Thérèse rimase
poterla avere tutta per
incinta, il pittore la abbandonò e la donna
sé. Il più famoso folle per
amore della letteratura non si riprese mai da quel folle amore, fino al
è, però, il paladino suicidio avvenuto molti anni dopo la fine della
Orlando che nel poema storia con Picasso. A favorire l’allontanamento
di Ariosto diventa da Marie-Thérèse era stata la fotografa Dora
“furioso” e perde il senno Maar, indipendente e politicamente impegnata,
dopo aver scoperto che ma anche stregata dalla malia di un artista che
l’amata Angelica si è
innamorata di Medoro, letteralmente succhiava le energie di chi gli stava
un semplice fante e per accanto. Non a caso Dora disse del pittore “non
di più saraceno (sotto, è un uomo, è una malattia”. Una malattia che
nell’ovale). Toccherà a costò alla donna due anni di clinica psichiatrica,
un altro cavaliere, varie sedute di elettroshock e una depressione
Astolfo, andare fin sulla durata tutta la vita.
Luna per recuperare il Non tanto meglio andò all’ultima moglie di
senno di Orlando.
I mulini a vento. Picasso, Jacqueline Roque, ritratta in più di
Impossibile, invece, quattrocento dipinti. Si conobbero nel 1953
far rinsavire don quando lui aveva 72 anni e lei 26, e si sposarono
Chisciotte, convinto nel 1961. Il rapporto durò più di vent’anni e
nella sua pazzia che si basò sulla devozione assoluta della donna.
la procace e disinibita Anche lei, 13 anni dopo la morte dell’artista, si
contadina Dulcinea
suicidò con un colpo di pistola.
fosse una dama per cui
combattere e lanciarsi
in audaci imprese. LA SIGNORA DELLE ARTI. Un mix
Insomma, come scriveva ben riuscito di Circe e Medusa sembra essere
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Freud: “L’amore è quanto stata Alma Mahler (1879-1964), la donna che


c’è di più prossimo è passata alla Storia con l’epiteto di “vedova
alla psicosi. L’amore è delle quattro arti”, perché i suoi compagni
pazzia”… anche nelle
furono personaggi straordinari, che cambiarono
pagine dei libri!
le regole della pittura, dell’architettura, della
musica e della letteratura nel Novecento. Alma
fu, infatti, la moglie del musicista Gustav
Mahler, ebbe relazioni più o meno appassionate
con Gustav Klimt e Oskar Kokoschka, sposò diventare una grande musicista; divenne la
il grande architetto Walter Gropius e infine il musa ispiratrice di grandi uomini. Alcuni la
letterato Franz Werfel. vedono come l’ennesima vittima femminile
Molti la amarono, altrettanti la detestarono dell’oppressione culturale. Altri, poiché era
perché usò, anche con spregiudicatezza, narcisista, orgogliosa, antisemita e mentitrice,
il suo fascino, la sua bellezza e la sua non la sopportano. D’altronde, anche in vita è
indiscutibile intelligenza per soddisfare stata adorata e insultata». Ma soprattutto è stata
un’enorme ambizione. A confermarlo è desiderata.
la scrittrice statunitense Cathleen Schine:
«Come le storie delle donne più note e MUSA E BAMBOLA. Il grande Klimt,
notevoli, anche quella di Alma Mahler quando la vide per la prima volta nel 1899,
riguarda sesso e potere. In effetti, amava e scrisse al di lei patrigno, il pittore Carl Moll,
desiderava entrambi. […] Era ambiziosa, voleva quanto fosse meravigliato che non l’avesse mai
58
S
MONDADORI PORTFOLIO (3)
OSKAR KOKOSCHKA WALTER GROPIUS E MANON GUSTAV MAHLER

“L’amore è quanto c’è di più prossimo alla


psicosi. L’amore è pazzia”,
scriveva il grande psicoanalista viennese
Sigmund Freud
ritratta. Klimt ne fu in un certo modo soggiogato a mano a mano che la loro relazione diventava
Irresistibile e quando Alma partì per un viaggio in Italia sempre più lacerata, violenta e tempestosa.
Un intenso ritratto di con la madre la seguì per strapparle qualche Abbandonato definitivamente, l’artista austriaco
Alma Mahler-Werfel. tenerezza di nascosto. Fece, inoltre, della donna cadde in un abisso di follia da cui non si riprese
Sopra, da sinistra,
i suoi più celebri
la musa altera e sensuale della Secessione mai del tutto. In preda al delirio amoroso si
amori: Autoritratto con viennese ma dovette farsi da parte quando Alma fece addirittura costruire una bambola con le
l’amata, del pittore incontrò quello che sarebbe diventato il suo sembianze della donna amata, un automa da
Oskar Kokoschka, primo marito, Gustav Mahler. tenere sempre accanto come testimonianza del
che per lei impazzì; Si sposarono nel 1902 e il matrimonio proprio amore malato.
Alma col secondo durò fino alla morte del musicista nel 1911. Alma era già però proiettata verso nuove
marito, l’architetto Mahler riuscì in qualche modo a contenere avventure, vera ape regina a cui non bastava
Walter Gropius, e
la figlia Manon; col la personalità esuberante di Alma, che ebbe neppure l’amore di Gropius, amore diventato
compositore Gustav molte avventure ma ritornò sempre a casa. In dopo il matrimonio “un sentimento coniugale
Mahler, suo primo quel periodo per lei perse la testa il giovane oscuro e tiepido”. Ebbe altre relazioni e altri
marito, e le loro due architetto Walter Gropius, che riuscì a sposarla matrimoni (alla fine furono cinque) e prima di
figlie Maria e Anna. solo dopo un lunghissimo e forsennato morire, all’età di 85 anni, poté scrivere: “Ho
corteggiamento nel 1915. Tra un matrimonio avuto una vita stupenda. Dio mi ha permesso
MONDADORI PORTFOLIO

e l’altro Alma fu anche la musa di Oskar di conoscere i capolavori del nostro tempo prima
Kokoschka, che per lei impazzì e non solo che lasciassero le mani dei loro creatori. Questa
metaforicamente. La ritrasse in decine di quadri mi sembra già giustificazione sufficiente per la
e bozzetti, via via sempre più cupi e inquietanti mia presenza sulla Terra”. •
MONDADORI PORTFOLIO

Mitiche follie
Il legame tra amore e follia ha molte testimonianze anche nei miti classici. Per
gli antichi, infatti, tutti gli uomini erano sottomessi al dominio di Afrodite (o
Venere), dea della sessualità e dei desideri, e sotto il suo dominio era quasi
scontato fare scelte irrazionali e pazze. Così, nella mitologia greca la regina
barbara Medea, abbandonata da Giasone, decise di vendicarsi avvelenando la
nuova sposa dell’eroe e uccidendo anche i tre figli avuti da lui.
Meglio morta. Fedra, figlia del re di Creta Minosse e seconda sposa di Teseo,
re di Atene, si innamorò follemente del figliastro Ippolito e una volta rifiutata lo
accusò di averla violentata per poi uccidersi (a lato, Ippolito respinge le accuse di
Fedra). Suicida per amore finì, nell’Eneide di Virgilio, anche la regina di Cartagine
Didone, dopo essere stata abbandonata da Enea: la regina si diede fuoco.
59
S
A REGOLA
PRIMO PIANO

Idealizzati, tormentati, a volte infedeli, ma tutti a modo

Tradimenti e tormenti
“H o avuto due gravi incidenti
nella mia vita. Il primo fu
quando un tram mi mise al tappeto,
l’altro fu Diego”, così era solita dire
Frida Kahlo (1907-1954) parlando
del pittore Diego Rivera (1886-
1957), il grande amore della sua vita.
Due talenti geniali – soprannominati
rispettivamente “l’elefante” e
“la colomba” per il loro aspetto
diametralmente opposto – che
hanno segnato la storia artistica e
politica del Messico rivoluzionario.
Quando si incontrarono per la prima
volta (e poi si persero di vista), nel
1922, lui era già un famoso pittore di
murales, lei una ragazzina sofferente
(la spina bifida aveva compromesso
la gamba e un piede), ma vivace e
irriverente. Poi la Kahlo, nel 1925,
venne dilaniata dalle lamiere in
un incidente tra un autobus su cui
Bella e viaggiava e un tram. Seguirono ben
impossibile 32 interventi e lunghi periodi di
MONDADORI PORTFOLIO

Pirandello con la immobilità, ma non si riprese mai.


Abba, nel 1928, Soffrì tutta la vita dolori lancinanti
durante le prove e non poté diventare madre (subì
del dramma tre aborti). Paradossalmente tutta
La nuova colonia. questa sofferenza psico-fisica fu
la sua fortuna artistica. Sangue,
Il gioco delle parti strumenti chirurgici, feti (la sua
mancata maternità) e lacrime furono
temi ricorrenti della sua arte.

L ui faceva la parte dell’uomo


sposato con figli, baciato dal
successo, lei della giovane attrice
per tre memorabili anni, in cui lo
scrittore la circondò di ogni attenzione
possibile, scrivendo anche testi teatrali
Telenovela. Quando si rividero,
alcuni anni dopo, scoppiò la
passione e si sposarono (1929), ma
di belle speranze, ma quando si esclusivamente per lei. la loro storia fu tormentata a causa
conobbero niente fu come prima: Giù la maschera. Quando nel 1928 dei continui tradimenti reciproci.
nella testa di Luigi Pirandello la Abba decise di abbandonare la Rivera era un libertino, e lei non fu
(1867-1936) partì un cortocircuito compagnia, Pirandello tentò il tutto da meno: amante di diversi uomini,
che durò tutta la vita. Anche se non per tutto pur di riaverla con sé, ma a tra cui il rivoluzionario russo Lev
è sicuro che la struggente passione nulla valsero le sue suppliche: “Marta Trotskij e il poeta André Breton,
tra il drammaturgo siciliano e l’attrice non m’abbandonare, [...] io sono la ma anche donne (celebre è il suo
milanese Marta Abba (1900-1988) sia mano. Quella che in me detta dentro, sei rapporto con la fotografa Tina
mai stata consumata, di certo c’è che tu”. Oggi sappiamo che la Abba non Modotti). Nel 1939, però, quando la
Pirandello, integerrimo uomo d’onore, fu solo la sua attrice feticcio e la sua Kahlo scoprì di essere stata tradita
pur essendo sposato con figli, si sciolse musa, ma la sua ragione di vita, come con la sua stessa sorella pretese
quando vide spuntare nel 1925, al testimoniano le 560 appassionate il divorzio. Ma una coppia così
Teatro dell’Arte che lui dirigeva, quella missive che le scrisse, una volta simbiotica non poteva stare lontano
chioma rossa che spiccava tra la lontani, fino alla morte. Lei rispose a lungo: solo un anno dopo si
folla. La scritturò subito come prima “solo” a 280 lettere, ma è probabile che risposarono per restare insieme fino
attrice e da quel momento in poi questo amore impossibile sia rimasto al 1954, quando la Kahlo morì a soli
calcarono insieme la scena teatrale una casta passione. 47 anni di embolia polmonare.
60
S
D’ARTE di Paola Panigas

loro eterni: i connubi artistici e sentimentali più famosi.

AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Passione in corsia
Un bacio tra Frida Kahlo
e Diego Rivera durante
uno dei tanti ricoveri della
donna in un ospedale
di Città del Messico.

61
S
GETTY IMAGES
Travolti in camera oscura
L a top model Lee Miller (1907-1977) stufa

AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
di stare davanti all’obiettivo lasciò New
York alla volta di Parigi con l’ambizione di
mettersi dietro la macchina fotografica (e le
riuscì anche bene perché diventò la prima
reporter di guerra donna). Affascinata dal
movimento artistico surrelista che stava
prendendo piede in Francia a metà degli
anni Venti, non si diede pace finché non
riuscì a conoscere l’artista del momento,
il pittore, fotografo e grafico statunitense
Man Ray (1890-1976), e lo stregò con il suo
fascino magnetico.
Ossessione creativa. Il loro rapporto
fu breve ma intenso e lasciò un segno
indelebile nella vita di tutti e due. Lei
s’impadronì della tecnica fotografica di Man
Ray (e inventò per caso anche il processo
di“solarizzazione”, erroneamente attribuito
al pittore); lui, ossessionato dall’algida
bellezza della donna, che ritrasse e
scompose in memorabili scatti, una volta
abbandonato fabbricò un metronomo Amore al
che portava sul pendolo l’occhio del suo primo scatto
grande amore, un’opera surrealista dal La Miller nel 1944.
gusto inquietante che aveva la funzione di A sinistra, Ray
ricordargli la donna ogni secondo della sua negli Anni Trenta.
esistenza.

Chopin distrusse la corrispondenza con l’amata prima di


morire e chiese che il suo cuore venisse portato a Varsavia
Chi porta i pantaloni?
THE LIFE PICTURE COLLECTION VIA

Barcellona e poi per Palma di Maiorca,


dove il musicista alternava momenti felici
a giorni disperati. Forse i suoi eccessi e
le nevrosi erano dovuti alla tisi che lo
porterà alla morte, eppure trovò la forza
in quegli anni di ultimare i 24 Preludi, uno
dei suoi capolavori. La salute di Chopin
peggiorava: quando rientrò dalla Spagna
era esausto, ma questo non gli impedì
di continuare a tenere concerti alla Salle
Pleyel, tempio parigino dei pianisti, e
passare estati felici nel castello della Sand
a Nohant con la sua famiglia allargata.
Non avrai il mio cuore. La situazione
precipitò nel 1847, quando la Sand
pubblicò lo scandaloso romanzo
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Lucrezia Floriani in cui metteva in piazza


la sua storia con Chopin, che molti
Dissonanze identificarono nel protagonista maschile,
Chopin nel 1846. il capriccioso principe Karol, mentre lei
A sinistra, la Sand assumeva il ruolo di eroina maltrattata.
ritratta da Nadar Finita la relazione, i due si incontrarono
nel 1864. un’ultima volta per caso il 4 marzo 1848:
“Strinsi la sua mano tremante e ghiacciata.

I l 5 novembre 1836, a Parigi, il pianista


polacco Fryderyk Chopin (1810-1849)
conobbe nell’appartamento dell’amico-
che amava vestirsi e farsi ritrarre, sigaro
alla mano, come un uomo. Aurore (il
suo vero nome) era separata con due
Volevo parlargli, lui scappò via”, scrisse la
Sand. Molti aspetti della loro relazione
restano comunque un mistero perché
rivale, il musicista ungherese Franz figli a carico, ma Chopin se ne innamorò Chopin distrusse tutte le loro lettere.
Liszt, all’Hotel de France, il suo grande subito e dopo due anni di “relazione Chopin volle infine che il suo cuore fosse
amore. Era la scandalosa George Sand a distanza” la raggiunse a Perpignan. portato a Varsavia, dove è conservato
(1804-1876), scrittrice di idee libertarie, A novembre del 1838 partirono per sotto cognac nella Chiesa di Santa Croce.
62
S
Haute couture
Tra le
per due righe
Klimt e la Flöge
posano nel 1909
con abiti a sacco
realizzati da loro.
C hi era la
“Beatrice”
di Giuseppe
Ungaretti (1888-
1970)? Una certa
Bruna Bianco,
classe 1940,
piemontese
di nascita,
ma brasiliana
d’adozione (si
era trasferita a
San Paolo con
la famiglia nel
1956) che il poeta
conobbe alla
veneranda età di
78 anni. Ungaretti
aveva vissuto con
tutta la famiglia
in Brasile dal
1936 fino al
1942, dove gli
era stata affidata
la cattedra di
Letteratura
italiana
all’Università di
San Paolo. Ma
nell’estate del
1966 si trovava
di nuovo in città
per una serie
di conferenze.
Quando, alla fine
di un incontro
con il pubblico
in un hotel di
San Paolo, la
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY

giovane poetessa
Bruna Bianco
(oggi avvocato),
che allora aveva
solo 26 anni, gli
consegnò una
raccolta dei suoi
lavori, il poeta
delle trincee
perse la testa.
Grafomane.
Amore e psiche Nacque così un
fittissimo dialogo

G aleotto fu un matrimonio: il piede la relazione tra l’artista tripudio dorato, si rese conto epistolare, di
fratello del pittore Gustav della Secessione e la visionaria che Klimt cedeva senza remore cui la Bianco
Klimt (1862-1918) sposò designer, che ideò il Rational dress alle sue pulsioni sessuali, anche conservò negli
una delle sorelle della stilista style (abiti comodi dai tessuti con altre donne, interpretando anni quasi 400
all’avanguardia Emilie Flöge morbidi, promossi all’epoca dal liberamente il nuovo pensiero lettere, un
(1874-1952). Quando Gustav movimento femminista), il padre di Freud. Klimt infatti aveva immenso tesoro
ed Emilie s’incontrarono alla della psicanalisi Sigmund Freud si seminato in giro per l’Austria che decise di
cerimonia scattò subito il colpo di avventurava nei misteriosi territori ben 14 figli. I due decisero di rendere pubblico
fulmine. Palcoscenico della storia dell’inconscio. non sposarsi, ma si amarono cinquant’anni
tra i due cognati fu la Vienna di Momenti d’oro. L’apice del in segreto fino alla fine. Lei lo dopo la morte
inizio Novecento, una società in rapporto tra Klimt e la Flöge sostenne nei lunghi periodi di del poeta
subbuglio travolta dalla teoria è rappresentato dal Bacio, un depressione e lui ricambiò la sua pubblicandolo
freudiana che sdoganava per sensuale autoritratto (presunto) musa immortalando per l’eternità con il titolo
la prima volta l’amore carnale. della coppia, datato 1907. Ma quegli indomabili capelli rossi e i Lettere a Bruna
Infatti, negli anni in cui prendeva la fanciulla, dopo quell’idilliaco suoi sontuosi e innovativi abiti. (Mondadori).

63
S
Passione
scolpita
Rodin nel suo
atelier in abiti da
lavoro. A sinistra, la
Claudel all’opera.
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

JERRY TAVIN/EVERETT COLLECTION


Sono nelle tue mani
I l sogno di Camille Claudel (1864-
1943) fin da piccola era lavorare
l’argilla e diventare una scultrice, ma
collaboratrice di Rodin, ma anche la
sua amante. I due s’inabissarono in
una relazione simbiotica, fatta di un
Folle ispirazione. Tradita, la Claudel
iniziò a scolpire la materia con una
rabbia tale da plasmare capolavori come
non era cosa facile per una giovane amore morboso e incondizionato L’Âge Mûr (L’Età matura), un richiamo
cresciuta in una famiglia benestante che avrebbe portato la fragile Camille a Rodin, indeciso tra Rose (che poi
nella Francia di fine Ottocento. La all’autodistruzione. Aveva vent’anni e sposerà) e l’amante che nella scultura è
madre, che aveva riservato a Camille lui 45. Lei, traumatizzata da un’infanzia simboleggiata da una figura che cerca
una fredda educazione conformista, infelice, aveva una psiche delicata e lui, di trattenere l’amante, rivolto verso la
osteggiò sempre la passione della il“gigante buono”, voleva proteggerla. sua futura sposa. Quando la creatività
figlia. Tuttavia, già prima di legarsi Ma questo idilliaco connubio artistico svanì, l’amore si trasformò in odio, e la
all’affermato scultore Auguste Rodin e amoroso aveva una spina, che malattia mentale ebbe il sopravvento.
(1840-1917), la Claudel era riuscita si chiamava Rose Beuret, Dal 1913 la donna trascorse i suoi ultimi
ad avere una formazione artistica, compagna storica dell’artista, trent’anni in manicomio, lì segregata (e
trasferendosi a Parigi, con il sostegno da cui aveva avuto un figlio. abbandonata) da una madre che non
del padre. A partire dal 1888, quando Quando Rodin, nel 1898, scelse l’aveva mai capita. Camille non seppe
aprirono un atelier in comune, la sicurezza della vita familiare, mai che Rodin, prima di morire, scoppiò
la Claudel non fu solo l’allieva i nodi della soffocante relazione a piangere davanti a una scultura della
prediletta e la più stretta vennero al pettine. sua ex allieva preferita.

Baciami piccina
Le opere più romantiche
della storia dell’arte Dietro
quadri,
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY

1) AMORE E PSICHE
di Antonio Canova
(1787-1793, a sinistra)
2) IL BACIO
sculture
di Francesco Hayez (1859) e fotografie
3) BACIO TRA L’INFERMIERA
E IL MARINAIO
di Alfred Eisenstaedt (1945)
si nascondono
spesso le più
appassionate
storie d’amore
MONDADORI PORTFOLIO
Animali da party
“P rima prendi un drink, poi il drink ne
prende un altro e alla fine il drink si
prende te”, con questa perla di saggezza lo
scrittore Francis Scott Fitzgerald (1896-
1940) e la sua stilosa musa Zelda Sayre
(1900-1948) hanno passato (non proprio
indenni) i Roaring Twenties (ossia i ruggenti
Anni Venti). Subito dopo la pubblicazione del
suo romanzo d’esordio Di qua dal paradiso
(1919), in cui la protagonista Rosalind era il
fedele ritratto di Zelda, i due si trasferirono
a New York dove si sposarono e “calcarono
il palcoscenico” della città per i due decenni
successivi. Ma più che marito e moglie furono
“compagni di baldoria”: si tuffavano nella
fontana del Plaza Hotel, viaggiavano per tutta
Manhattan sul tettuccio di un taxi, e dopo
una nottata ad alto tasso alcolico in Costa
Azzurra si buttarono in mare da un precipizio.
L’irriverenza era il loro biglietto da visita,
come quando si presentarono (non invitati)
abbaiando e a quattro zampe a una festa del
magnate di Hollywood Samuel Goldwyn. Una
volta entrati Zelda sparì per farsi un bagno
nella vasca del padrone di casa. A un altro
party, che recitava nell’invito “vieni come sei”
si presentarono in pigiama, ma dopo qualche
bicchiere Zelda si spogliò per ballare nuda.
Un brutto finale. Ma dietro la luccicante
maschera del divertimento sfrenato si
nascondeva una realtà disperata. La coppia
viveva al di sopra dei propri mezzi. Fitzgerald
era coperto di debiti: il Grande Gatsby
aveva venduto solo 3mila copie e Tenera
è la notte neanche la metà. Oltre alla lenta
discesa verso l’alcolismo di Fitzgerald, il vero
Isola felice dramma fu la schizofrenia diagnosticata nel
Moravia bacia 1930 a Zelda, che passò il resto della vita in
la Morante manicomio, dove morì tragicamente a causa
vincitrice del di un incendio nel 1948.
Premio Strega
nel 1957.
COURTESY EVERETT COLLECTION

Così vicini, così lontani


D opo una cena in birreria,
combinata da Elsa Morante
(1912-1985) per conoscere il suo
grande amore per Dacia Maraini e
poi con la compagna di vita Carmen
Llera), i “MoranteMoravia”scrissero
idolo, lo scrittore Alberto Moravia la storia della letteratura italiana del
(1907-1990), è lei, dopo qualche Dopoguerra. Grazie a La Romana nel
bicchiere di troppo, trangugiato per 1947 Moravia fu definitivamente
farsi coraggio, a “provarci”, facendo consacrato nell’Olimpo degli scrittori
scivolare le sue chiavi di casa nelle (candidato 15 volte al premio Nobel
mani dello scrittore donnaiolo. Era tra il 1949 e il 1966, senza però mai
una sera di novembre del 1936, e da ottenerlo) e la Morante, con L’isola
quel momento i “MoranteMoravia”, di Arturo (1957), fu la prima donna a
come li chiamavano all’epoca, furono vincere il Premio Strega.
(tra alti e bassi) inseparabili. Prima il Paradiso perduto. Nel 1962 la
matrimonio in chiesa nel 1941, poi un coppia arrivò alla sofferta decisione
anno da rifugiati insieme in Ciociaria, di divorziare, ma il filo che li unì per
quando i nazisti invasero Roma 25 anni non si spezzò mai del tutto e Stravaganti
(Moravia era ebreo), suggellarono la Moravia decise di stare accanto all’ex L’estrosa coppia
loro unione. Tra i numerosi amanti moglie nel calvario della sua malattia immortalata
di lei (in particolare il pittore Bill al cervello (a cui si aggiunse il dolore nel 1921
Morrow) e le tante infedeltà di lui di un tentato suicidio) fino a quando con un look
(che si concluderanno prima con il morì il 25 novembre 1985. impeccabile.

65
S
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Attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 Rilascio Nego il consenso per le attività di marketing indiretto.
Data
Rilascio Nego il consenso per le attività di profilazione. P001
PRIMO PIANO
Abelardo era un teologo
medievale, Eloisa la sua giovane
allieva, bella e colta. Vissero felici
e contenti? No, separati, costretti
alla castità e in conventi lontani.
di Federica Ceccherini

68
S
SENZA
LIETO FINE

P
ensa come sei ingiusto se, nonostante amanti clandestini. E tutto per il bene di lui che, Studio galeotto
quel che ho fatto per te, adesso mi chierico e professore di teologia, non voleva che il Eloisa e Abelardo, vissuti
trascuri, anzi quasi dimentichi che matrimonio gli fosse di ostacolo alla carriera. nel XII secolo, in un
dipinto di fine ’800. I due
esisto!”. Sembra un whatsapp inviato
stanno studiando in un
oggi da una qualsiasi amante delusa al proprio COLPO DI FULMINE. Pietro Abelardo aveva paesaggio immaginario
partner. E invece queste parole furono scritte nel conosciuto Eloisa a Parigi nel 1116. Filosofo ed Eloisa ha un’aria rapita,
XII secolo da una monaca a un religioso. I due si bretone, 37 anni, approdato sull’Île de la Cité per tanto che non guarda più
erano sposati in gran segreto, pur non essendo insegnare alla Scuola di Notre-Dame, discuteva il libro. Al tempo in cui
ancora consacrati, una ventina di anni prima, nel con i suoi discepoli di filosofia e teologia si conobbero professore
1118 o 1119, con pochi amici e parenti che dopo passeggiando nei chiostri della chiesa, e le sue e allieva avevano 37
e 17 anni.
l’austera cerimonia si erano dileguati per non lezioni erano tra le più seguite di tutta la città.
dare nell’occhio. Ma i due non vissero mai sotto Proprio nello stesso periodo anche Eloisa, una
lo stesso tetto. Anzi, si incontrarono sempre come fanciulla di 17 anni bella e istruita che viveva 

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69
S
dallo zio canonico della cattedrale, frequentava
quegli ambienti. Narra Abelardo nella Historia
calamitatum mearum (Storia delle mie disgrazie,
un’autobiografia sotto forma di lettera): “Viveva
allora a Parigi una fanciulla di nome Eloisa nipote
di un certo Fulberto, un canonico, che le voleva
un grandissimo bene e che aveva cercato di farla
istruire in ogni disciplina letteraria. Così Eloisa,
non ultima per bellezza, superava tutte per la
sua profonda cultura, anzi, proprio questa sua
dote, tanto rara nelle donne, le conferiva una
particolare attrattiva e le aveva già dato una certa
fama in tutto il regno”.
Così Abelardo, che fino a quel momento aveva
disdegnato i richiami della carne, si invaghì della
ragazza: “Proprio quando mi consideravo ormai
l’unico filosofo della Terra e mi sembrava di non
avere più nulla da temere, io, che fino ad allora
ero vissuto nella rigorosa castità, cominciai a
cedere alla sensualità”. Il professore, sicuro del
suo fascino, decise che voleva conquistarla e usò
uno stratagemma: “Mi misi in contatto con suo
zio Fulberto e per mezzo di alcuni amici comuni
ottenni di farmi ospitare a pensione nella sua
casa, che era molto vicina alla scuola”. Il canonico
non si fece scappare l’occasione di fare un po’ di
soldi e chiese ad Abelardo di dare anche lezioni
private alla nipote. Il piano riuscì meglio del

Abelardo si era innamorato per


previsto, e tra il maestro e l’allieva scoppiò da
subito un’intesa che andò ben oltre i libri. Di
lì a poco furono “più i baci che le spiegazioni”.
Abelardo non era più un ragazzo, ma era la prima corpi non fece altro che avvicinare ancora di più i
volta che si innamorava e l’ardore lo prese al nostri cuori, e l’impossibilità stessa di soddisfare il
punto che, proprio come succede agli innamorati nostro amore lo infiammava ancora di più”.
alle prime armi, cominciò a trascurare lo studio e
la scuola. Le sue lezioni non avevano più l’appeal PARTO E VENDETTA. Poco dopo Eloisa si
di una volta. Lui, il maestro della parola, era accorse di essere incinta. Abelardo, galvanizzato
Dotto di successo
diventato noioso. Invece di dedicarsi ai grandi Sopra, Abelardo con gli dalla notizia, una notte la rapì e la condusse,
uomini di pensiero, cominciò a pensare solo a allievi della sua scuola, vestita da religiosa, nella sua città natale, Pallet. E
Eloisa e a scriverle canzoni d’amore (purtroppo sulla montagna Sainte- la donna, ospite della cognata, partorì il bambino,
andate perdute). Niente di male, solo che alunni Geneviève, a Parigi. cui fu dato il nome di Astrolabio. Nel frattempo
e colleghi, vedendo il maestro con la testa tra le Filosofo e docente il professore, nel tentativo di calmare lo zio e i
nuvole, avevano iniziato a insospettirsi e a far di teologia, prima parenti adirati dell’amata, si presentò da Fulberto
di innamorarsi
girare voci sui due amanti. Lo zio, però, si fidava perdutamente di Eloisa,
e gli propose di sposare Eloisa. Unica condizione:
e pareva non essersi accorto di niente. Finché il chierico era uno dei il matrimonio doveva restare segreto per non
un giorno li colse sul fatto e, infuriato, cacciò professori più ricercati ostacolare la sua carriera. Zio Fulberto diede il
Abelardo di casa. “Ma questa separazione dei della capitale francese. suo assenso. Eloisa invece, si disse contraria al

Paolo e Francesca: “galeotto fu il libro...”


L’immensa popolarità
dell’infelice amore tra Paolo
e Francesca è merito di Dante.
versi più celebri della Divina
Commedia: “Amor ch’a nullo
amato amar perdona / mi prese
signore di Rimini, un uomo molto
più anziano, rozzo e deforme,
che era detto Gianciotto, ovvero
e innamorati nel Castello di
Gradara (all’epoca di proprietà
dei Malatesta). E “galeotta”,
Il Sommo Poeta ne ha fatto di costui piacer sì forte / che, come Giovanni zoppo. Motivo di un tale come Dante fa dire a Francesca,
i protagonisti del Canto V vedi, ancora non m’abbandona”. matrimonio? Riportare la pace tra fu la lettura di un romanzo
dell’Inferno: ponendoli tra i Nella realtà Francesca era la Rimini e Ravenna, dopo anni di diffusissimo all’epoca, Lancillotto
Lussuriosi del II Cerchio, dove li giovane figlia di Guido da scontri. Paolo era invece il fratello e Ginevra. Ma qualcuno li spiò
incontra mentre le loro ombre Polenta, signore di Ravenna di Gianciotto, sposato con Orabile e riferì al marito dell’adulterio.
camminano ancora una accanto e Cervia. Nel 1275 circa aveva Beatrice di Ghiaggiolo. Secondo Gianciotto, che nel frattempo
all’altra (a lato). Ed è a Francesca sposato Giovanni Malatesta, la leggenda, Paolo e Francesca si era divenuto podestà di Pesaro,
che fa pronunciare uno dei erede di Malatesta di Verucchio, sarebbero conosciuti, frequentati finse di recarsi nella città
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S
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la prima volta. E presto “furono più baci che spiegazioni”
matrimonio: un filosofo della statura di Abelardo
non avrebbe dovuto avere a che fare con vagiti venne privato di ogni bene, e il servo traditore
di bambini e nenie di balie; per lei l’amato si fu giustiziato. In soli 2-3 anni ne erano già
sarebbe dovuto dedicare solo agli studi. Ma le successe di tutti i colori: desiderosi di un po’ di
nozze avvennero lo stesso. A un certo punto, pace, i due sposi si ritirarono in monastero: “Così
Abelardo, spaventato dalla possibilità che il Tutto è perduto contemporaneamente vestimmo l’abito sacro,
matrimonio venisse scoperto, portò Eloisa Sopra, Eloisa abbraccia io nell’Abbazia di Saint-Denis, lei nel suddetto
in convento, dove la donna fu accolta come la vita monastica, nel Monastero di Argenteuil”.
novizia. Fulberto, adirato con il chierico perché monastero di Argenteuil,
voleva nascondere il legame matrimoniale, mentre il suo amatissimo AMORE SUBLIMATO. Se questa fosse stata
decise di fargliela pagare. Una notte, con la Abelardo, che era ormai una storia come tante, probabilmente si sarebbe
stato evirato, aveva
complicità di un servo, lui e il suo clan di parenti vestito l’abito nell’Abbazia conclusa qui e sarebbe finita nell’oblio senza
entrarono nella casa di Abelardo e lo evirarono. di Saint-Denis. Destinati giungere fino a noi. Ma la lontananza portò i
Solo un paio degli aggressori furono catturati: entrambi alla castità due amanti a un carteggio che ha fatto storia
vennero loro cavati gli occhi e tagliati i genitali. a vita, non si rividero nella letteratura, perché l’amore narrato in quelle
Fulberto, che negava di essere il mandante, mai più. pagine ha molto in comune con quello che poi 
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marchigiana e invece si nascose diplomatici, e il duplice assassinio con la città di Faenza, sfruttando
nella Rocca, per poi sorprendere per mano di Gianciotto. Ma non di nuovo il mezzo del matrimonio,
i due amanti e trucidarli. Paolo, si sa dove l’agguato sia avvenuto; e sbarazzarsi della moglie gli
cercando di fuggire da una botola, se davvero a Gradara, nella Rocca sarebbe servito per convolare in
rimase impigliato col mantello, e Malatestiana di Sant’Arcangelo fretta a nuove nozze. In effetti
Francesca lo difese inutilmente col di Rocca o nella Rocca di risulta che poco dopo l’assassinio
suo corpo dalla spada del marito. Castelnuovo di Meldola. E, (che avvenne tra il 1283 e il 1286) il
Quasi tutto vero. In questa storia secondo alcuni studiosi, il fatto di Malatesta si sposò con la faentina
certezze e leggenda si mischiano. sangue poteva avere scopi politici, Zambrasina Zambrasi, da cui ebbe
Di sicuro vi fu il matrimonio tra che il delitto d’onore avrebbe sei figli.
Francesca e il Malatesta per motivi coperto. Gianciotto voleva allearsi Irene Merli
71
S
Antonietta

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e lo svedese
R aramente i matrimoni
dinastici sono felici. Ma
quello tra Maria Antonietta
d’Asburgo-Lorena, figlia
di Maria Teresa d’Austria,
e il delfino di Francia
Luigi Augusto, fu tra i
più infausti. La giovane
però conobbe l’amore,
eccome: per 19 anni,
sino alla condanna a
morte, fu legata al conte
Hans Axel von Fersen, un Folle amore
affascinante aristocratico In questo dipinto di
svedese (sotto). I due si inizio Novecento di
conobbero diciottenni Eleanor Fortescue-
a un ballo in maschera Brickdale, maestro
all’Opéra di Parigi. e allieva sono presi
L’attrazione fu irresistibile e dalla passione e non
il conte divenne il favorito riescono a staccarsi
della ragazza. l’uno dall’altra. Finirà
Anni felici. Ma nel 1774 con un figlio.
Maria Antonietta diventò
regina di Francia e i due
amanti non si videro per

Dopo un lungo silenzio, Eloisa iniziò a


circa 10 anni. Nell’estate
del 1784, Gustavo III di
Svezia e Fersen arrivarono
a Versailles e la passione
divampò di nuovo. Dopo scrivere all’amato. E il loro epistolario li
la Rivoluzione francese, lo
svedese restò a Parigi nel fece entrare nella storia della letteratura
duro anno e mezzo in cui
la coppia reale fu costretta divenne l’amor cortese cantato dai provenzali nel L’occasione fu il ritrovamento della Historia
a vivere nel palazzo delle XII secolo: l’amore che trascende ogni piacere calamitatum mearum, scritta tra il 1132 e il 1134,
Tuileries, ed evitò la cattura
dell’amata e di Luigi della carne e che fu celebrato dai poeti del Dolce in cui il filosofo raccontava le sue pene a un
quando tentarono la fuga stil novo, da Dante a Petrarca. amico probabilmente fittizio. Stupita del fatto che
nel 1791. Ma il destino dei Prima che si arrivasse al leggendario scambio l’uomo soffrisse ancora ma non condividesse il
sovrani ormai era segnato. epistolare, però, passarono altri guai. Abelardo dolore con lei, lo pregò di mandarle notizie. Nello
Maria Antonietta fu aveva deciso di tornare a dedicarsi anima e scambio epistolare che ne seguì la donna, allora
ghigliottinata il 16 ottobre corpo al lavoro. Ma fu cacciato una prima volta 35enne, non nascose l’amore che ardeva ancora
1793. Prima della tragica dall’Abbazia di Saint-Denis, e condannato alla in lei. Abelardo, invece, ebbe un atteggiamento
fine,gli amanti riuscirono
a vedersi un’ultima volta reclusione nel Monastero di Saint-Médard per più distaccato: pensava che il ritiro monacale
e la regina diede a Fersen il suo trattato De unitate et trinitate divina, facesse parte di un disegno divino da rispettare.
un biglietto con una frase in cui aveva tentato di definire il dogma della
in italiano: “Tutto a te mi Trinità. Liberato, tornò a Saint-Denis, dove criticò UNITI. Eloisa scrisse all’amato che sperava di
guida”. (I. M.) pubblicamente la vita corrotta e mondana dei non sopravvivergli: “Voglia il cielo che Dio non si
suoi confratelli e dell’abate. Così si fece ancora debba mai dimenticare delle sue povere ancelle al
punto da serbarle in vita più a lungo di te: vivere
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una volta dei nemici e fu costretto a fuggire nella


campagna di Troyes, dove costruì un eremo di così senza di te, per noi sarebbe più penoso che
canne e riprese le sue lezioni. Nonostante le qualsiasi tipo di morte! Sei tu che devi celebrare
diatribe con la Chiesa, dopo qualche tempo, le nostre esequie, tu devi raccomandare a Dio
probabilmente nel 1126, gli fu offerta la carica le nostre anime: tu ci hai raccolte nel nome del
di abate presso l’abbazia bretone di Saint- Signore e a lui devi presentarci; solo allora potrai
Gildas. Il suo tempietto di canne divenne un dire di aver finito di occuparti di noi”. Non andò
convento che lui stesso donò all’amata Eloisa, come voleva. Abelardo morì nel 1142. Negli ultimi
soprannominandolo “Paracleto” (dal greco tempi aveva trovato un po’ di pace nell’Abbazia
“consolatore”, riferito allo Spirito Santo) e di cui di Cluny, ospite di Pietro il Venerabile, dopo che
la donna fu badessa fino alla morte. Ma dopo il era stato prima scomunicato e poi riabilitato
suo insediamento Eloisa non ebbe più notizie da papa Innocenzo II. Eloisa morì nel 1164 e fu
dello sposo: fu così che per rompere il lungo seppellita, come da lei richiesto, nello stesso
silenzio inviò la prima di quelle lettere che tanta loculo del marito. La leggenda narra che Abelardo
fama avrebbero raggiunto nei secoli successivi. aprì le braccia per accoglierla. •
PRIMO PIANO

SAPERNE DI PIÙ Giuseppe Garibaldi (a cavallo)


durante l’assedio di Roma nel

STORICI AMORI
1849. Lo seguì anche la moglie.

/MONDADORI PORTFOLIO/WWW.BRIDGEMANART.COM
I sentimenti cambiano nei secoli. E
spesso hanno influenzato gli eventi.

Giovanna la Pazza Di lei si innamorarono infatti il


Edgarda Ferri (Mondadori) rivoluzionario pittore Gustav Klimt,
In questo il compositore von Zemlinsky e il
appassionante pittore Oskar Kokoschka. Non solo:
saggio, il lettore fu la moglie del grande musicista
scoprirà quello Gustav Mahler, poi del visionario
che non ha mai architetto tedesco Walter Gropius
saputo di una e dello scrittore Franz Werfel, che Anche se ai nostri occhi lo avi, scoprendo il costante controllo
regina che amò la portò a New York. Intrigante, potrebbero sembrare. del sesso da parte del potere e
tanto il marito da non rassegnarsi dotata di grande passione la ferrea tutela del matrimonio,
mai alla sua morte prematura e letteraria, di forza di carattere e Le sei mogli concepito come strumento
meritarsi dunque l’appellativo che di anticonvenzionalità, Alma fu di Enrico VIII di stabilità sociale. Adulterio e
la consegnò alla Storia: Giovanna la “musa del secolo” perché ebbe Antonia Fraser libertinaggio esistevano, ma
Pazza. Edgarda Ferri ne ricostruisce anche un talento di pochi: quello (Oscar Mondadori) alla luce del sole se lo potevano
l’infelice esistenza tappa per tappa: di saper costruire il proprio mito. In questo saggio concedere solo gli aristocratici,
l’infanzia funestata da una madre una grande superiori alle leggi, e i miserabili,
opprimente, Isabella di Castiglia L’amore è un dio. storica inglese che non avevano nulla da perdere.
la cattolicissima, e dall’inquisitore Il sesso e la polis disegna un I borghesi agirono sempre
Torquemada, suo terribile Eva Cantarella (Feltrinelli) ritratto a tutto clandestinamente, sentendosi
consigliere; il matrimonio con L’origine di tondo delle il cardine morale delle diverse
Filippo il Bello e l’entrata in una questo libro è sei donne che società che si sono susseguite
corte raffinata e mondana come una trasmissione andarono spose nei secoli. Solé fa un’analisi anche
quella borgognona, in stridente radiofonica, Sex all’arrogantissimo Enrico VIII di quelle che nelle varie epoche
contrasto con gli ambienti cupi e and the polis, d’Inghilterra e subirono la sua sono state considerate devianze.
intolleranti in cui era stata allevata; che la grande ossessione per un figlio maschio:
il figlio che diventerà Carlo V classicista ha Caterina di Aragona (ripudiata), Anita. Storia e mito
cresciuto lontano da lei, in una condotto su Anna Bolena (decapitata), Jane di Anita Garibaldi
corte straniera e ansioso di unire i Radio 2 nel 2013 (per gli interessati Seymour (morta di parto), Anna Silvia Cavicchioli (Einaudi)
domini spagnoli a quelli tedeschi. è disponibile in podcast su di Cleves (ripudiata), Catherine Quando e come
E poi la lunghissima reclusione Raiplay). A partire dall’assunto Howard (decapitata) e Catherine Ana Maria de
nel castello-fortezza di Tordesillas, che per gli antichi Greci l’amore Parr (sopravvissuta, ma costretta Jesus Ribeiro da
che le fu imposta per strapparle non era soltanto un sentimento, a fare da infermiera al vecchio Silva è diventata
la sovranità sui regni a cui aveva scatenato dalle frecce del re fino alla sua morte). E forte Anita Garibaldi?
diritto, facendola passare dio Eros, ma anche desiderio di un ampio apparato di fonti In questa
per pazza. sessuale, l’autrice ci racconta la (documenti d’epoca, lettere, studi) biografia della
saga degli Atridi (i figli di Atreo: si distacca da leggende e falsi miti donna viene
Alma Mahler. Agamennone e Menelao) come giunti fino a noi e fa scoprire al ripercorsa la sua storia dal primo
Musa del secolo fossero una famiglia di una lettore particolari nuovi, riesce a incontro con Giuseppe Garibaldi
Catherine Sauvat (Odoya) telenovela, trasforma l’amore stupirlo e anche a inorridirlo. Ma in Brasile nel 1839 agli anni delle
Di Alma tra Ulisse e Penelope in un soprattutto lo immerge nella vita ribellioni anti-imperialiste in
Schindler, figlia tormentone sul dissidio fedeltà/ europea tra XV e XVI secolo, con le Uruguay, dai mesi trascorsi in
di un pittore, infedeltà da rubrica del cuore, e sue alleanze matrimoniali, le lotte Europa ai giorni nella Roma sotto
dicevano che svela il rapporto gay tra Achille e politiche, le ribellioni e il facile assedio del 1849, fino all’ultima
era la più bella Patroclo con tutta la loro passione ricorso alla pena capitale. fuga rocambolesca verso Venezia
ragazza di e i loro dolori. Eva Cantarella, in cui Anita trovò la morte.
Vienna. Ma in pratica, attualizza antiche Storia dell’amore e del La storica Silvia Cavicchioli
sicuramente aveva molto altro, vicende, senza mai cadere in sesso in Età moderna ricostruisce inoltre la nascita e il
visto che negli ambienti artistici approssimazioni, per farci capire Jacques Solé (Odoya) significato del mito di Anita nella
della capitale asburgica fu fonte che anche le relazioni amorose Un viaggio dal Rinascimento alla simbologia patriottica in un arco
d’ispirazione e di passione per i più hanno una storia, e non sono Rivoluzione francese in cui l’autore di tempo che va dall’unificazione
grandi innovatori della sua epoca. sempre state uguali. racconta come amavano i nostri italiana al fascismo.
73
S
DOMANDE&RISPOSTE
Queste pagine sono aperte a soddisfare le curiosità dei lettori, purché i quesiti siano di interesse generale.
Non si forniscono risposte private. Scrivete a Focus Storia, via Arnoldo Mondadori 1, 20054 Segrate o all’e-mail redazione@focusstoria.it

COSA SAREBBE
SUCCESSO SE...
... NEL 1348
NON FOSSE
ARRIVATA
LA PESTE?
Domanda posta da
Eliana, Brindisi.

A
l di là dei benefici immediati, alla lunga non
avremmo forse avuto il Rinascimento. Nel
dettaglio, se la “peste nera” (a lato, la Morte
nera in un’illustrazione della Bibbia di Toggenburg,
1411) non avesse colpito il continente europeo,
quest’ultimo non avrebbe perso, tra il 1347 e il 1353,
oltre 20 milioni di vite: un terzo della popolazione. Ma
fu proprio il crollo demografico a contribuire a creare,
negli anni seguenti, le condizioni per la nascita di un
nuovo modello economico. L’alto tasso di mortalità
comportò un drastico calo della forza lavoro e un
aumento dei salari, permettendo ai sopravvissuti di
avere un tenore di vita più elevato. A livello culturale,
tale “sprint economico” definì un contesto ideale,
in primis in Italia, affinché si sviluppasse una nuova
concezione dell’uomo e dell’universo. Tutte premesse
necessarie alla nascita di un nuovo gusto artistico alla
base dell’Umanesimo e, appunto, del Rinascimento.

ANTICHITÀ SPORT

Che cos’era l’Oplitodromia? Domanda posta da


Angelo, Pavia.

L ’Oplitodromia, dal greco hoplitódromos, ovvero “corsa dei soldati”(nello specifico,


degli “opliti”), era una celebre disciplina sportiva, tanto faticosa quanto suggestiva,
che si disputava negli stadi dell’antica Grecia a partire dal VI secolo a.C. (entrò a far
parte delle Olimpiadi nel 520 a.C.). In quella competizione, come suggerisce il nome, i
partecipanti gareggiavano bardati come se andassero in guerra, con tanto di schinieri,
elmo e scudo, per un peso complessivo che poteva addirittura raggiungere i 20 kg. Oltre
che negli stadi, questa disciplina sportiva era diffusa negli accampamenti militari, come
esercizio di addestramento, poiché correndo armati di tutto punto i soldati si abituavano
a muoversi senza abbandonare il proprio equipaggiamento. L’Oplitodromia come
forma di allenamento fu tra l’altro adottata dalle truppe macedoni di Alessandro Magno,
Opliti in corsa, disegnati su un’anfora del 320 a.C. circa.
durante la campagna militare contro la Persia (334-323 a.C.).
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S
SEICENTO ETIMOLOGIA

I bucanieri dei Caraibi


devono il loro nome
al barbecue?

S ì. Nello specifico, furono chiamati


“bucanieri” quegli europei che,
stanziatisi nel corso del XVII secolo nelle
isole dei Caraibi (su tutte, Hispaniola e
Tortuga), usavano in principio dedicarsi ad
attività come il taglio della legna, la caccia
e, soprattutto, l’affumicatura della carne.
Questa operazione era definita dal termine
boucanier, derivato dal fatto che si usasse
uno strumento detto boucan, ribattezzato
dagli spagnoli barb bacoa (nello
( ll specifico,
ifi il
termine descrivevaa sia la griglia sia la
fossa che si scavavaa sotto di essa, nel
terreno).
Alcuni di questi ind dividui si
organizzarono quin ndi in gruppi
per dedicarsi ad atttività
piratesche, già in voga in tutta
l’area caraibica, divvenendo
per l’appunto noti
come bucanieri,
termine in un
secondo momento
esteso anche ai piraati
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

“canonici”.

Daniel Monbars,
detto il
Distruttore, pirata

GETTY IMAGES
francese del XVII
secolo.

NOVECENTO VENTENNIO

Come si calcolavano Domanda posta da


gli anni dell’Era fascista? Giuliana, Monza.

E ntrata in vigore nell’ottobre 1927, la cosiddetta “Era fascista” (abbreviazione: E.F.)


prevedeva il conteggio degli anni a partire dal giorno successivo alla “Marcia su Roma”,
evento datato 28 ottobre 1922, con cui iniziò di fatto l’ascesa al potere di Mussolini.
Il primo anno dell’Era fascista andava dunque dal 29 ottobre 1922 al 28 ottobre 1923,
il secondo dal 29 ottobre 1923 al 28 ottobre 1924 e così via. Questo conteggio degli anni,
da inserire in tutti gli atti pubblici, in cifre romane, accanto a quello del
tradizionale calendario gregoriano, fu interrotto nel luglio 1943 con la caduta del regime,
salvo riprendere nella Repubblica Sociale italiana, prima di finire definitivamente
Il duce coi suoi gerarchi durante la Marcia su Roma. in soffitta nella primavera 1945.
75
S
DOMANDE&RISPOSTE
ANTICA GRECIA COSTUME

Chi erano le pornai?


Domanda posta da
Donatella, Novi Ligure.

S i trattava della categoria di


prostitute di più basso rango
dell’antica Grecia. Nella maggior parte
dei casi, a farne parte erano infatti
schiave di origine straniera. Ai tempi,
le donne che vendevano le proprie
prestazioni sessuali erano infatti
suddivise in più categorie: sullo scalino
più alto c’erano le etère, assimilabili
alle nostre escort, mentre all’opposto
vi erano per l’appunto le pornai, il
cui nome, al pari del termine“porno”,
MONDADORI PORTFOLIO

derivava dal verbo pernemi, ossia


vendere . Un’ulteriore
“vendere” Un ulteriore curiosità
curiosità:
qualunque cittadino poteva
divenire proprietario di queeste
prostitute, sfruttandone
l’attività per arricchirsi
(trattenendone
parte dei
guadagni), a
patto di pagarre
le tasse sulle looro
prestazionni.
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY

Una ragazza nuda fa


sesso con un uomo.
Oinochoe, 430 a.C. circa.

RINASCIMENTO MODI DI DIRE

Perché si dice “fatto trenta, Domanda posta da


facciamo trentuno”? Daniela, Treviso.

Q uesto modo di dire, che descrive la necessità di fare un ultimo sforzo per concludere un
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

lavoro, si fa risalire tradizionalmente a un episodio che ebbe come protagonista papa Leone
X (1475-1521). Il 1° luglio 1517 costui nominò 30 nuovi cardinali, dopodiché, all’ultimo momento,
valutando degno della carica anche un altro prelato, si adoperò affinché questi fosse nominato
cardinale assieme agli altri. L’iniziativa disorientò molti, ma a zittire tutti ci pensò lo stesso
pontefice, dicendo appunto che“chi fa trenta, può fare anche trentuno”. Leggenda a parte, quel
concistoro segnò un record di nomine: nessun papa prima aveva creato tanti cardinali in una sola
volta (Leone X sarà superato il 18 febbraio 1946 da papa Pio XII, che nominò 32 cardinali, ma il
Leone X (Giovanni de’ Medici) nomina numerosi cardinali.
primato assoluto spetta a Giovanni Paolo II, con 42 cardinali creati il 21 febbraio 2001).
76
S
RELIGIONE PAPATO

QUANTI PAPI

AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
SONO SEPOLTI
NELLE “GROTTE
VATICANE”?
STRUMENTI NAVIGAZIONE

La bussola è
Domanda posta da stata inventata
Angelo, Taranto. per gioco?
Domanda posta da

I
pontefici seppelliti nelle cosiddette
Attilio, Frosinone.
“Grotte Vaticane”, spazio che si estende
a circa tre metri sotto il pavimento
della basilica di San Pietro, come una sorta
di chiesa nella chiesa, sono attualmente
S ì. I prototipi nacquero in Cina, in
un momento indefinito prima
dell’anno Mille, a scopo di puro
21. Il più “anziano” tra questi è Giovanni VII,
svago. In breve, avendo una buona
spentosi nel 707, mentre il più giovane è
conoscenza dei fenomeni relativi
Giovanni Paolo I (papa Luciani), scomparso
al campo magnetico terrestre, i
nel 1978. Peraltro, anche papa Roncalli
cinesi si dilettavano a usare aghi
(Giovanni XXIII) e Woityla (Giovanni Paolo
magnetizzati, indicanti sempre il
II) furono in un primo momento sepolti
nord, come una specie di attrazione
qui, ma a seguito della loro beatificazione
per stupire chi non possedesse il
le rispettive salme sono state traslate nella
loro stesso sapere. Poi, a partire
basilica. Una curiosità: al di sotto delle grotte,
dall’XI secolo, furono messe a punto
a una profondità di dieci metri, c’è una
le prime bussole per la navigazione
necropoli di epoca romana (detta “necropoli
in mare (sopra), che si diffusero
vaticana”) dove sono presenti numerosi
nei due secoli seguenti nel mondo
sepolcri sia pagani sia cristiani, compreso
islamico e da lì in Europa (dove il
quello dell’apostolo Pietro, considerato il
primo riferimento all’uso di tali
primo papa.
oggetti apparve nell’opera De
Dormono, dormono... nominibus utensilium, risalente alla
A sinistra, il sepolcro di Pio XI (1857-1939) fine del XII secolo), spopolando
nelle Grotte Vaticane, sotto la basilica definitivamente tra Cinque e
di San Pietro, a Roma. In queste grotte Settecento, nell’epoca delle grandi
sotterranee sono sepolti 21 papi. scoperte geografiche.

NOVECENTO SECONDA GUERRA MONDIALE


Domanda posta da
Chi erano gli eroi di Telemark? Daniele, Colico.

A lcuni partigiani norvegesi che durante la Seconda guerra mondiale, con il Paese occupato
dai nazisti, si resero protagonisti di un’eroica impresa (nome in codice “Gunnerside”)
che compromise le ricerche tedesche per la realizzazione di ordigni atomici. In breve, la sera
del 27 febbraio 1943, sfidando freddo e neve, il gruppo di partigiani penetrò nella centrale
idroelettrica di Vemork, adagiata su un pendio nella contea di Telemark (da cui deriva il nome
dell’omonima tecnica sciistica, inventata da un norvegese di questa contea). La centrale
conteneva importanti scorte di “acqua pesante”, composto usato dagli scienziati di Hitler
nelle loro ricerche per la produzione di armi nucleari, le cui riserve, così come altre parti
dell’impianto, furono fatte saltare in aria da quelli che saranno poi ribattezzati “eroi di Telemark”.
I cinque partigiani norvegesi che sfidarono i nazisti.
A loro fu tra l’altro dedicato nel 1965 un celebre film (The Heroes of Telemark).
77
S
ANTICHITÀ

IL TEMPIO DELL
Fu chiesa cristiana, poi

A
moschea e infine museo.
Istanbul, sulla lastra di
serpentino che divide il

Oggi la basilica di Santa Sofia


nartèce della “Grande Chiesa”
di Santa Sofia dalla navata

a Istanbul torna a essere


centrale, ai lati dell’imponente portale
d’ingresso a doppio battente, ci sono due

luogo di culto.
profondi avvallamenti: sono stati scavati
nella soglia di marmo verde dal peso dei

Tra le polemiche. di Gastone Breccia


soldati che hanno montato la guardia
per nove secoli, dandosi il cambio
dall’inaugurazione del 27 dicembre
Tante vite 537 (la città allora si chiamava
La grande moschea di Costantinopoli), al 29 maggio
Santa Sofia a Istanbul 1453, quando le truppe del
(Turchia) in un’immagine sultano ottomano
degli Anni ’20. Qualche
anno dopo, nel 1934, il
primo presidente turco,
di orientamento laico,
Mustafa Kemal Atatürk, la
trasformò in museo con
un decreto che oggi è
stato cancellato.
LA DISCORDIA
Maometto II “il Conquistatore” entrarono vincolo di protezione e legittimazione LA GRANDE CHIESA. Era stato
in città mettendo fine alla storia gloriosa reciproca. Nell’impero della Nuova Costantino I (306-337), il grande
della Nuova Roma. Per quasi mille anni Roma, politica e religione erano una riformatore dell’impero, a scegliere
l’Impero romano d’Oriente – chiamato cosa sola: l’ortodossia, ovvero la “giusta l’antica colonia greca di Bisanzio come
“bizantino” solo in Età moderna – opinione” sui dogmi cristiani definita sua capitale, dopo aver
aveva fatto da scudo alla sua Chiesa; e dai primi concili ecumenici, dava forza e sconfitto il rivale Licinio
per molte generazioni, in un momento coesione alla res publica Christianorum; (324) ed essere rimasto
decisivo della storia europea, le armi ma era il potere del sovrano – immagine unico padrone della res
e la fede di Costantinopoli avevano terrena di Dio – che difendeva la Chiesa publica. La città, ampliata
protetto la cristianità intera dall’avanzata dai nemici. Nel cuore della capitale, il e abbellita di monumenti,
travolgente dell’islam. palazzo dell’imperatore e Santa Sofia – era stata inaugurata l’11
I due soldati di guardia a Santa il “sacro tempio della Santa Sapienza” maggio del 330 col nome
Sofia erano anche il segno (Hagía Sophía in greco) – distavano ufficiale di Nuova Roma.
visibile del legame tra Stato poche centinaia di passi, perfetta sintesi Costanzo II, figlio e
e Chiesa, uniti da un della civiltà romana e cristiana. successore di Costantino

GETTY IMAGES

79
S
La basilica di Santa Sofia era un simbolo dell’investitura

(337-361), nel 360 inaugurò una Grande Tante chiese in una


Chiesa a sud dell’antica acropoli di
Bisanzio, nei pressi dell’Augustaion, Quella di Santa Sofia è una storia di continue
una piazza circondata da portici che trasformazioni che arriva ai giorni nostri. È
collegava la zona dell’ippodromo, il
palazzo imperiale e l’inizio della Mesè, durata oltre 16 secoli e tutto è iniziato da qui.
la grande strada che conduceva alle
mura.
La seconda Grande Chiesa – il nome
originario non fu mai abbandonato 4 3 4
mentre la dedica alla Santa Sapienza
è attestata dal 430 – fu ricostruita per
volere dell’imperatore Teodosio II nel 6 2 1 2
415 dopo che era stata devastata da un
incendio, ma anch’essa finì distrutta
dal fuoco. Accadde durante la rivolta
detta di Nika (dalla parola d’ordine 4 3 4
Nikà!, “Vinci!”, usata dai ribelli)
scoppiata nel gennaio 532 a causa del
malcontento contro il duro regime 1 Cupola centrale 4 Contrafforti
fiscale di Giustiniano I (529-565). 2 Semicupole 5 5 Battistero
Quando l’imperatore, dopo la feroce 3 Corridoi 6 Atrio
repressione della sollevazione popolare,
volle riaffermare il proprio potere e
ristabilire un legame di fiducia con gli
abitanti della capitale, la sua prima
mossa fu riedificare Santa Sofia: lo fece
senza badare a spese, con soluzioni
architettoniche arditissime, proporzioni e
L’esterno della basilica
dimensioni fatte per stupire il mondo. è piuttosto spoglio
e contrasta con un
UN FRAGILE CAPOLAVORO. interno sfarzoso
La terza chiesa fu inaugurata il 27 e imponente.
dicembre 537. Procopio di Cesarea, nella
sua opera dedicata agli edifici pubblici
portati a termine durante il regno di
Giustiniano, ci ha lasciato un’accurata
descrizione della costruzione della
basilica e delle difficoltà tecniche che
dovettero superare gli architetti Antemio
di Tralles e Isidoro di Mileto (v. riquadro
nelle pagine successive). Il risultato
fu all’altezza delle grandi aspettative
dell’imperatore.
Gran parte della maestosa cupola dal
diametro di 31 metri, che allora copriva
il più vasto spazio chiuso mai creato
dall’uomo, crollò a causa di una serie
di terremoti, l’ultimo dei quali colpì
Costantinopoli il 7 maggio del 558;
per volontà di Giustiniano fu subito
ricostruita da Isidoro il Giovane, nipote
di Isidoro di Mileto, che ne perfezionò
la statica innalzandola di circa sei
metri e mezzo e utilizzando materiali
più leggeri. Santa Sofia venne riaperta
SOL 90

al culto la vigilia di Natale del 562: X

80
S
divina dell’imperatore che doveva difenderla dai nemici
Dopo il crollo del 558 la
cupola fu rialzata di oltre 6
metri: il suo peso si scaricava La cupola centrale misura
così verticalmente sui quattro poco più di 30 metri L’illuminazione interna
possenti pilastri piuttosto che di diametro mentre è garantita da 40 grandi
orizzontalmente sulle l’altezza dal pavimento finestre. Alcune sono
semicupole e le mura è di quasi 56 metri. state poi murate per
perimetrali. aumentare la stabilità.

I pilastri agli angoli della


cupola sono rinforzati con
contrafforti costruiti con
pietre, tenute insieme da
colate di piombo.

L’interno, in origine
decorato con motivi
geometrici e floreali, dal
IX secolo fu arricchito
con mosaici figurativi
in stile bizantino (come
il Cristo Pantocratore
e la Vergine con gli
imperatori Costantino e
Giustiniano).

Com’era prima di Maometto


A destra, una ricostruzione della basilica
come appariva nel VI secolo. La prima
Grande Chiesa fu fatta erigere nel 360
dall’imperatore Costanzo II. Dopo due
disastrosi incendi la ricostruirono prima
L’interno della chiesa Teodosio II nel 415 e poi Giustiniano nel
è diviso in tre navate 537: fu la più grande chiesa cristiana fino
precedute da due nartèci, al 1453, quando i Turchi conquistarono
ovvero spazi riservati ai Costantinopoli e l’edificio divenne una
penitenti e ai catecumeni. moschea, con l’aggiunta dei minareti.
81
S
GESÙ USTINIANO III ISAU
I NE RI

MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY


G O Da sinistra, il Cristo
E

C
L
Pantocratore in un

O
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
mosaico di Santa
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Sofia che per quasi


un millennio fu la più
grande chiesa della
cristianità; gli imperatori
bizantini Giustiniano (che
la inaugurò nel 537) e
Leone III Isaurico (717-
741) che fece rimuovere
ogni immagine e statua.

i cinque chilometri che separano le


Dal 1985 la chiesa, primo grande mura dalla Grande Chiesa, da dove i
suoi guerrieri avevano già trascinato
esempio di arte bizantina, via migliaia di ostaggi e gli arredi sacri
più preziosi. Il Conquistatore smontò
è Patrimonio dell’Unesco di fronte all’atrio, piegò un ginocchio,
raccolse una manciata di terra e se
la gettò sul turbante. Poi fece il suo
il vecchio imperatore, guardandola, arrivati al foro di Costantino, dove ingresso nel più sacro tempio dei Rûm
avrebbe esclamato “Salomone, io ti l’imperatore vegliava sulla città dalla (i “Romani”) prendendone possesso in
ho sconfitto!”, sicuro di aver legato il cima di una colonna di porfido, la sua nome della fede islamica e salvandolo da
proprio nome a un monumento più statua di bronzo avrebbe preso vita e ulteriori oltraggi.
splendido del Tempio di Gerusalemme. li avrebbe ricacciati fino ai confini del Maometto fece subito innalzare un
mondo. minareto provvisorio in legno addossato
I NUOVI SIGNORI. La basilica A fermare i saccheggiatori fu, in realtà, a una delle semicupole; Bayezid II
giustinianea rimase il più grande edificio il sultano, che non voleva vedere la sua (1481-1512), suo figlio e successore,
di culto cristiano fino al 1520, quando nuova conquista finire in cenere. Poco ordinò di costruire i due minareti di
fu consacrata la cattedrale di Siviglia. A dopo mezzogiorno Maometto II entrò sud-est e nord-est, mentre il terzo e
quell’epoca però Santa Sofia non era più a cavallo a Costantinopoli, percorrendo il quarto, verso occidente, vennero
una chiesa, ma una moschea islamica:
Costantinopoli era caduta nelle mani dei
Turchi il 29 maggio del 1453, dopo 53
giorni di assedio. L’ultimo imperatore
della Nuova Roma, Costantino XI, era
morto to combattendo sulle mura.
La popolazione
p terrorizzata
si erra rifugiata in verso
la Grande
G Chiesa:
secoondo una
legggenda,
quando gli
invaasori fossero

Da museo
A destra, il presidente
turco Atatürk che nel
1934 trasformò Santa
Sofia in un museo.
Accanto, due dei
quattro medaglioni
aggiunti all’interno
della basilica nell’800:
MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE

riportano i nomi di
Allah e Maometto.

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S
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
FINE ART/MONDADORI PORTFOLIO
Conversione
A sinistra, Maometto II
nel 1453 conquista
Costantinopoli: Santa
Sofia diventa moschea
con tanto di minareti
(a destra, in una
miniatura dell’epoca).

progettati dal celebre architetto Mimar POTENZA DEI SIMBOLI. Santa


Sinan durante il regno di Selim II Sofia, casa del Patriarcato, sede di Super
(1566-1574). La Grande Chiesa, mai
restituita al culto cristiano, per altri
tre concili ecumenici (il secondo, il
quinto e il sesto) e vari sinodi della architetti
cinque secoli affascinò viaggiatori
e artisti che arrivavano ad ammirare
la capitale dei sultani, “Signori
Chiesa ortodossa, divenne così la prima
moschea imperiale di Costantinopoli,
uno dei luoghi di preghiera più cari
Q uando Giustiniano I diede
ordine di riedificare Santa
Sofia, nel febbraio del 532,
degli orizzonti” come erano stati agli Ottomani perché legata alla affidò il progetto della nuova
basilica a due uomini di scienza
soprannominati quando ancora figura del Conquistatore. Più volte
all’apice della carriera: Antemio
vivevano nelle steppe dell’Asia Centrale. restaurata dai sultani, senza tuttavia di Tralles (474-534) e Isidoro di
modificarne la struttura, mantenne il Mileto (442-537). Il primo era
suo ruolo attraverso la crisi che portò un ingegnere meccanico che,
AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

alla dissoluzione dell’impero e alla secondo lo storico dell’epoca


nascita del nuovo Stato nazionale turco: Agazia,“costruiva modelli o
solo nel 1934 il presidente Mustafa imitazioni del mondo naturale”.
Aveva anche scritto un trattato Sui
Kemal Atatürk, il padre della Turchia dispositivi meccanici ed è quindi
contemporanea, decise di trasformarla probabile che fosse in grado di
in un museo aperto al pubblico. A progettare le gru e le impalcature
partire da quella data sono tornati necessarie a quell’opera. Il suo
visibili i pochi elementi della splendida collega Isidoro di Mileto era
decorazione a mosaico bizantina, datati invece un matematico e architetto
dal VI all’XI secolo, sopravvissuti al di chiara fama. Fu l’omonimo
nipote a raccoglierne il testimone,
saccheggio da parte dei crociati (1204) e quando – dopo il crollo del
a quasi cinquecento anni di oblio sotto 558 – l’imperatore dovette dare
una mano di intonaco. l’incarico di ricostruire la cupola.
Quello di Atatürk fu un atto simbolico Conti fatti. Isidoro il Giovane
di grande importanza, che rendeva scelse innanzitutto di rialzarla
esplicita agli occhi del mondo la sua di circa sei metri e mezzo e di
renderla quindi più “ripida”. Inoltre
volontà di dar vita a uno Stato laico,
decise di utilizzare un amalgama
occidentalizzato, capace di aprirsi al di mattoni e malta più leggero ed
mondo esterno e di rivalutare anche il elastico di quello originale.
proprio passato non islamico. La recente Isidoro il Giovane fu costretto
decisione del presidente Recep Tayyip ad abbandonare la perfetta
Erdogan, che va in direzione opposta, ha «proporzione aurea» tra altezza e
un analogo valore politico e strategico: diametro della cupola del 537, che,
paradossalmente, pur essendo
Santa Sofia torna a essere moschea più bassa dell’attuale, dava un
imperiale sul Bosforo, simbolo di una senso di maggiore grandiosità e
potenza islamica che tenta di riportare armonia allo spazio interno: ma
in vita le ambizioni dei “Signori degli la soluzione da lui adottata si
orizzonti”. • dimostrò idonea a sfidare i secoli.
83
S
ECONOMIA
Sulla barba e sulla parrucca, sulle finestre e sulla pipì...
quando si è trattato di batter cassa, lo Stato si è spesso
lt di Biagio Picardi

Ancora prima che l’imperatore Augusto costituisse Presi di mira


Un figurino
il Fiscus (dal latino “cesto” o “cassa”) nell’antica con cappello a
cilindro del 1810
Roma, l’uomo ha sempre dovuto fare i conti con e, sotto, satira
sulle parrucche
tasse più o meno onerose e... più o men no fantasiose. dell’inglese
Tornando indietro nel tempo si scopree che, nel corso William
Hogarth.
dei secoli, di gabelle e balzelli impreveedibili ce ne
sono stati davvero tanti. Ecco qualchee esempio.

IDEE PER LA TESTA

Basta pparrucche
P erché la mooda delle parrucche, nel
XVIII secoloo diffusissima, a un certo
punto scompaarve? La colpa è di una
tassa, impostaa nel 1795 in Inghilterra
dall’allora primmo ministro William Pitt.
Il balzello colppiva la polvere di farina
utilizzata per rrendere più bianchi
e profumati ricccioli e permanenti
artificiali. Ben presto, così, i nobili,
colpiti nel borsellino, decisero di
pettinarsi al naaturale, abbandonando
le parrucche a favore della cera
per capelli. Lan nciando quindi una
nuova moda presto
p imitata dal resto
d’Europa.
Occhio al cap ppello. Sempre in
Inghilterra, dal 1784 al 1811 gli uomini
che indossavano il cappello dovettero
pagare un trib buto che variava a
seconda della foggia e della qualità del
copricapo. La rricevuta di pagamento
MONDADORI PORTFOLIO (2)

veniva applicaata sotto forma di bollo


direttamente sulla
s fodera di berretti,
coppole e cilin ndri e, attenzione, chi
la falsificava rischiava addirittura la
condanna a morte.
m

84
S
ALLA ROMANA

Come salvare la famiglia e la pipì


Pecunia non olet. Della serie “non si butta
G li antichi Romani mostravano molta
fantasia quando di trattava di fare cassa.
Nella Roma di Augusto, tanto per citare il
ma alcuni valori restano, primo fra tutti
quello della famiglia. Deve avere pensato
questo Benito Mussolini quando, nel 1927,
via niente”, i Romani recuperavano l’urina
nelle latrine pubbliche per concimare
primo e più brillante imperatore romano, decise di rinverdire la tassa sul celibato i campi, sbiancare la lana e conciare le
la “singletudine” procurava non pochi di augustiana memoria. Impose quindi pelli. Ne facevano talmente largo uso che
grattacapi al portafogli. Così nel 18 a.C. un tributo agli scapoli che variava in base l’imperatore Vespasiano, al governo tra il
l’imperatore istituì la Lex Iulia de maritandis all’età e al reddito e che veniva devoluto 69 e il 79, pensò bene di tassarla. E quando
ordinibus che imponeva una gabella ai all’Opera nazionale maternità e infanzia. il figlio Tito lo rimproverò per l’apparente
senatori scapoli. L’obiettivo era quello di L’imposta, finalizzata a incrementare le assurdità della Vectigal urinae, lui gli mostrò
salvaguardare la famiglia incentivando al nascite, restò in vigore per 16 anni, fino una moneta appena riscossa e gli avrebbe
matrimonio e, nel frattempo, naturalmente, a quando venne abolita dal governo detto: “Pecunia non olet”, cioè il “denaro non
rimpinguare le casse. Passano i secoli, Badoglio il 27 luglio 1943. puzza”, frase diventata proverbiale.

AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
Vita quotidiana
Le latrine della Villa
del Casale a Piazza
Armerina (Sicilia), del
IV secolo. Sotto, scena
di riscossione delle
tasse, attorno a un
tavolo, riprodotta su
una stele funeraria del
II-III secolo.

MONDADORI PORTFOLIO

85
S
MONDADORI PORTFOLIO
MANGIA E BEVI

Un conto salato…
Q uello sul sale è uno
antichi della Storia,
dei faraoni, negli imper
e persiani e anche in Ci
fu una delle principali
Rivoluzione francese, t
per il popolo, mentre n
1930 Gandhi organizz
“marcia”per chiederne
Italia questa gabella è
conseguenza del mon
in tempi antichi costrin
ad acquistare forzatam
quantitativo di sale per
casse pubbliche. Si è s
limitare l’esborso, per e
Italia si sono inventati i
Nel tempo la tassa si è
a essere abolita nel 19
una grande riforma tri
anche la tassa sul caffè
… e un espresso tass
tazzina, infatti, finì sott
Nel 1927 un regio decr
qualsiasi esercizio pub
lavoro che fosse dotat
per l’espresso dovesse
in favore del municipio
seconda che si trattass
uno o a due becchi.
Cara tazzina
Un bar a Napoli negli anni Venti
e, a destra, il manifesto pubblicitario di una
macchina per caffè del 1922.

Quasi tutte le tasse più assurde non


esistono più, ma hanno comunque

DE AGOSTINI VIA GETTY IMAGES


lasciato il segno nei modi di dire o
nelle cose che ci circondano
LE PIÙ STRANE DI TUTTE

Chi ha paura Che barba La tassa


dei passerotti? lo zar! sul bottino
N ella Germania del ‘500 nemmeno i
passerotti sfuggivano all’occhio del
fisco. Nel Ducato di Württemberg infatti
P er modernizzare il Paese, nel settembre
del 1698 lo zar di Russia Pietro il Grande
obbligò i nobili e gli ufficiali a tagliarsi la
N egli Stati Uniti è in vigore una
vecchia tassa che impone ai ladri di
pagare allo Stato una percentuale sul
vigeva la tassa sui passeri, secondo barba, segno distintivo dei potenti boiari valore della merce rubata. Nel modulo
la quale ogni agricoltore doveva (i nobili russi). dell’annuale dichiarazione, la cifra può
certificare di aver catturato almeno Gli incrollabili barbuti da quel momento essere indicata alla voce “altri redditi”.
12 di questi volatili (ritenuti dannosi furono costretti a pagare una tassa di 100 L’unica possibilità di sfuggire al balzello
per l’agricoltura) in un certo intervallo (se nobili) o 60 rubli (se funzionari) e a (oltre a darsi alla macchia) è quella
di tempo. L’obiettivo era dimostrare portare sempre con loro il gettone di rame di restituire il maltolto. Lo sa bene Al
di curare il proprio campo e quindi di ottenuto come ricevuta. E se sprovvisti, di Capone, che nel 1931 fu condannato per
essere produttivi per le casse comuni. corsa dal barbiere! questo tipo di evasione fiscale.

86
S
ALAMY/IPA
CARTA E CARTE

Dai muri al tavolo da gioco


A ncora l’Inghilterra è protagonista di una delle tasse più creative della storia del
fisco: quella sulla carta da parati, dichiarata nel 1712 “bene di lusso” dall’allora
regina Anna e quindi soggetta a tributo (sotto, una residenza londinese di inizio
Settecento). Il requisito per l’imposizione era che la suddetta carta fosse dipinta o
stampata e poi applicata ai muri. L’escamotage per non pagare fu presto trovato:
prima la si applicava alla parete e soltanto dopo la si colorava a mano.
Una partita a scopa. Anche le carte da gioco hanno subìto la creatività del
fisco. Sui mazzi italiani piuttosto vecchi, si può notare un bollo apposto sull’asso
di denari o di cuori. Ebbene, quella è la certificazione di pagamento della tassa
sul “mazzo”, in vigore dal 28 settembre 1862 e abolita soltanto il 26 ottobre 1972.
In quest’intervallo di tempo si è passati dal pagare un minimo di 0,30 lire sui
pacchetti da 52 carte a un massimo di 500 lire per quelli “di lusso”. Inutile dire che,
siccome a scopa, ramino o scala 40 giocavano un po’ tutti, in molti si ingegnarono
a falsificare il bollo pur di non pagare, tanto che nel 1882 si ricorse a una bollatura
difficile da imitare, realizzata dall’Officina delle carte valori di Torino, che
simboleggiava la testa del dio Mercurio.

MONDADORI PORTFOLIO
SULLA CASA

Mi illumino di meno
U na cosa presa di mira dal fisco nel
corso dei secoli e in vari Paesi è stata
nientemeno che la luce del sole. I governi
inglesi (dal 1695 al 1851), francesi (1798-
1926) e olandesi (1821-1896) hanno infatti
istituito la tassa sulle finestre, facendo
pagare in proporzione a quanto veniva
illuminata la casa del contribuente. La
Francia rivoluzionaria la impose anche
in Italia nel 1799 nella Repubblica ligure
che controllava (sopra, una finta finestra
a Camogli). Ovunque, però, non fu facile
riscuoterla, perché la gente prese subito
a murare le finestre in eccesso. Che erano
diventate ormai antipatiche ai più, e
furono sempre più spesso nascoste con gli
scuri, chiamati, guarda caso, “imposte”.
Caro focolare. Nel 1263, nel Regno di
Napoli, Carlo I d’Angiò istituì la tassa
sul focolare domestico, il cosiddetto
“fuocatico”. La tassa ebbe largo successo
nei secoli, tanto che rimase in vigore in
Italia addirittura fino al 1974, definita negli
ultimi cinquant’anni “Imposta di famiglia”.
Nome quest’ultimo più corretto perché
a essere tassato non era il caminetto,
ma l’esistenza del nucleo famigliare,
simbolicamente identificato proprio col
focolare, che bruciasse legna o meno.
Al contrario di quanto accadde nel 1700
in Polonia, dove il governo affidò agli
esattori il conteggio delle canne fumarie
che ognuno usava, facendosi pagare di
conseguenza. Com’era accaduto per le
finestre, anche agli infreddoliti polacchi
non restò che eliminare il problema alla
radice, otturando i camini.
I GRANDI TEMI EUROPA SOVIETICA

GLI OPPRESSORI
RUSSI
Churchill
l’aveva previsto:
sconfitto
il nazismo,
sarebbe
avanzato il
comunismo.
Infatti l’Urss
arrivò al cuore
dell’Europa. E
dominò i Paesi
dell’Est per
quasi 45 anni.
di Simone Cosimelli

Vincitori e nemici
GETTY IMAGES

Il primo ministro inglese


Churchill, il presidente
americano Roosevelt
e il leader sovietico
Stalin nel parco del
Livadia Palace, durante
la Conferenza di Yalta
(4-11 febbraio 1945), in
cui emersero le prime
rivalità tra Est e Ovest.
GETTY IMAGES (2)

Stati asserviti
Un meeting dei Paesi
aderenti al Patto di Varsavia,
al Cremlino, il 24 agosto
1970. Al comando era
sempre l’Unione Sovietica.

E
ra il 5 marzo 1946. Al Era l’inizio della Guerra fredda. E
Westminster College di Fulton, l’Europa dell’Est, controllata dall’Urss,
in Missouri (Usa), Winston ne divenne uno dei centri nevralgici.
Churchill si rivolge alla platea
lanciando l’allarme sull’espansione L’AVANZATA SOVIETICA. L’Urss
dell’Urss in Europa. I giornalisti aveva dato un contributo determinante
prendono nota, i presenti si interrogano alla sconfitta del nazismo. Ma il prezzo
sul futuro. Dietro le quinte il presidente era stato alto. Nel 1939 l’alleanza
degli Stati Uniti, Harry Truman, già tra Hitler e Stalin (il patto Molotov-
informato sul contenuto del discorso, Ribbentrop) consentì ai comunisti di
approva. Secondo Churchill i sovietici, occupare Estonia, Lettonia, Lituania,
divenuti una grande potenza dopo la parte della Polonia, della Finlandia e
sconfitta di Hitler, avrebbero ampliato della Romania. Nel 1941, tuttavia, la
la propria sfera di influenza. Sconfitto scelta di Hitler di attaccare l’Urss, con
il nazismo, il comunismo avanzava: l’operazione Barbarossa, scompaginò
e tutto era destinato a cambiare. le carte. Stalin, colto di sorpresa,
“Da Stettino nel Baltico a Trieste dovette affidarsi ai propri ufficiali
nell’Adriatico”, disse Churchill in per divincolarsi dalla morsa nazista:
quel discorso poi divenuto famoso, i territori sovietici furono infatti
“una cortina di ferro è scesa attraverso brutalmente occupati e i tedeschi
il continente. Dietro quella linea giunsero a un passo dalla conquista
giacciono tutte le capitali dei vecchi Stati di Mosca. Tuttavia, a costo di immani
dell’Europa Centrale e Orientale”. sacrifici materiali e umani, l’Armata
L’espressione “cortina di ferro” (Iron Rossa riuscì a ricacciare indietro
Curtain in inglese), già pronunciata i nemici, cominciando dal 1943
da altri, divenne celebre: si riferiva un’inarrestabile avanzata nel cuore
all’impenetrabile linea che separava il dell’Europa con l’obiettivo di riprendersi
blocco occidentale a guida americana le zone perdute e di espandere i domini
dal blocco orientale a guida sovietica. sovietici. 
IMAGES
UNIVERSAL IMAGES GROUP/GETTY IMAGES
Sotto, una caricatura sovietica di Tito,
ritratto come un grosso serpente
servo degli Usa.
MONDADORI PORTFOLIO/BRIDGEMAN ART

I Paesi dell’Est
finirono sotto il
giogo di Stalin,
che impose
governi fantoccio

L’industria bellica sfornò armi civili e militari, l’Urss contava circa L’IMPERO ESTERNO. Tutti i Paesi
e carri armati e le spese militari 25 milioni di morti (contro i 7 milioni europei a est della “cortina di ferro”,
lievitarono. La marcia sovietica fu della Germania e i 300mila degli meno sviluppati rispetto all’Europa
lunga e spietata: l’esercito perse Stati Uniti). Ma una volta abbattuto Occidentale, rimasero sotto il controllo
milioni di uomini ma non risparmiò il nemico comune, tra i vincitori sovietico: le repubbliche baltiche e
niente e nessuno. Come disse il – Stalin, Churchill e Roosevelt, “i l’Ucraina (incorporate nell’Urss), la
generale russo Georgij Žukov, tre grandi” – emersero le rivalità. Polonia, la Cecoslovacchia, l’Ungheria,
“Ci vendicheremo di tutto, e sarà Dopo la guerra, in teoria, ogni la Bulgaria, la Romania, l’Albania e la
terribile”. Si assistette a ripetute nazione, con la nascita, nel 1945, Iugoslavia. Stalin li trasformò in Stati
violenze e vennero perseguitate intere dell’Organizzazione delle nazioni satelliti dell’Unione Sovietica. Quanto
popolazioni sospettate di essersi unite (Onu), avrebbe dovuto decidere alla Germania, venne spartita fra i
vendute ai nazisti. L’Armata Rossa il proprio avvenire democraticamente. due blocchi: la parte ovest divenne la
passò come un rullo compressore su In pratica, Stalin, osannato in casa Repubblica Federale di Germania (Brd)
tutta l’Europa Orientale e Centrale, come il “generalissimo”, non volle a guida statunitense; la parte orientale
ed espugnò Berlino. Alla fine, tra rinunciare all’Europa. prese il nome di Repubblica Democratica

CRON O LOGIA Un lungo braccio di ferro


1945 Alla 1946 Stalin afferma 1947 Harry 1949 Il Partito 1955 In risposta 1956 Dopo la
conferenza di sulla Pravda: Truman, presidente comunista di alla Nato, l’Urss crea rivolta di Budapest,
Jalta e a quella di “Le nazioni che degli Stati Uniti, Mao Tze Tung il Patto di Varsavia, l’Urss invia
Potsdam, Usa, Urss non parlano la dichiara di voler proclama la nascita un’alleanza l’esercito
e Regno Unito si lingua inglese” contrastare della Repubblica militare con gli e reprime la
incontrano per non vogliono l’espansione popolare cinese. Stati dell’Europa protesta popolare.
discutere degli esiti entrare nella comunista. Le L’ascesa del Orientale in cui i In Occidente
della guerra e della sfera di influenza relazioni tra Usa e comunismo sembra sovietici hanno la cala il consenso per
nascita dell’Onu. occidentale. Urss peggiorano. inarrestabile. supremazia. i partiti comunisti.
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MONDADORI PORTFOLIO
Voltafaccia
A sinistra, 1962:
la costruzione
del Muro di
Berlino. La città
era già divisa fra
i due blocchi,
ma il muro servì
a impedire le
fughe dall’Est.
Nell’altra pagina,
Tito (seduto),
Stalin e Molotov
(a destra) alla
cerimonia di
firma del trattato
di alleanza tra
Iugoslavia e
Urss, nel 1945.

Tedesca (Ddr) sotto il controllo sovietico. manipolabili. In Polonia, per esempio, volere di Mosca. Nel 1947 venne istituito
Stalin premeva affinché il comunismo si tutti i partiti non vincolati a Mosca il Cominform (l’Ufficio informazioni
espandesse: dopo la guerra il prestigio vennero indeboliti e alle elezioni del dei partiti comunisti) con il compito di
dell’Urss, soprattutto in Occidente, 1947 il partito comunista locale e i suoi coordinare politicamente i vari Paesi. Nel
aumentò; mentre nei confini sovietici alleati stravinsero. In Cecoslovacchia, 1949 nacque il Comecon (il Consiglio
la propaganda nazionalista cercò di dove il presidente Edvard Beneš stava per la mutua assistenza) per favorire
convincere la popolazione del successo promuovendo una politica aperta l’integrazione tra l’economia sovietica e
storico della rivoluzione bolscevica. all’Occidente, Stalin autorizzò un colpo quella degli Stati satelliti.
Bisognava quindi consolidare “l’impero di Stato che portò i comunisti al potere. Ogni nazione, dopo aver subìto
esterno”. Agendo tramite i partiti La stretta sovietica coincise dappertutto processi di statalizzazione dei mezzi di
comunisti dei vari Paesi, l’Urss, anche con l’inizio della Guerra fredda. produzione, fu obbligata a commerciare
dove autorizzò libere elezioni, ottenne in modo bilaterale con l’Urss. Solo la
il controllo della polizia, dei ministeri STATI SATELLITI. Gli Stati, sulla Iugoslavia, che era riuscita a sconfiggere
strategici, colpì gli avversari politici e carta riconosciuti come “democrazie i nazisti senza l’aiuto dell’Armata Rossa
instaurò governi fantoccio facilmente popolari”, furono in realtà assoggettati al ed era dominata dal dittatore Tito, si 

1959 A Cuba il 1961 Per arginare 1962 Il tentativo 1968 L’esperimento 1975 Si conclude la 1991 Con le
“Movimento le fughe verso dell’Urss di riformista in guerra in Vietnam. dimissioni del
del 26 luglio”, di ovest, nella Rep. installare missili Cecoslovacchia Gli Stati Uniti, dopo presidente Michail
Fidel Castro e Che democratica balistici a Cuba, viene soppresso aver invaso il Paese, Gorbaciov, la
Guevara, rovescia la tedesca si erige il a un passo dalla tempestivamente non riescono a dissoluzione dell’Urss
dittatura di Batista muro di Berlino: costa statunitense, con l’invasione evitare la nascita è ufficiale e il blocco
e forma un governo simbolo della rischia di far di Praga da parte di un regime orientale scompare.
d’ispirazione divisione tra mondi scoppiare un delle truppe del comunista nel È la fine della Guerra
comunista. contrapposti. conflitto nucleare. Patto di Varsavia. Sud-est asiatico. fredda.
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Alla morte di Stalin metà Europa era controllata dall’Urss.
sottrasse al giogo e ruppe le relazioni primo luogo all’ossessione di Stalin fortemente ridotti; essi simboleggiavano
con Mosca. La Iugoslavia fu espulsa di assicurare una sorta di cordone di l’immagine della superpotenza sovietica
dal Cominform nel 1948 e l’accusa di sicurezza ai confini dell’Urss. D’altro e la sua ambizione di rappresentare
“titoismo” divenne un’arma che Stalin canto la formazione delle cosiddette un’alternativa al modello capitalista».
utilizzò contro i politici non allineati, democrazie popolari rappresentò anche Ovunque vennero soppresse le libertà
che venivano giustiziati dopo processi l’occasione per esportare il modello civili, politiche e religiose. E, nonostante
farsa come accadde nel 1949 al bulgaro sovietico così come era stato forgiato i grandi progetti di industrializzazione,
Traicho Kostov o all’ungherese László da Stalin: il partito comunista unico si registrò un progressivo calo del tenore
Rajk. Lo smacco, per il “generalissimo”, attore posto al centro del sistema di vita generale. Nel 1955 tutti gli Stati
fu grande. Anche se non cambiò la politico e statale, la distruzione fisica satelliti furono inclusi nel Patto di
sostanza: alla sua morte, nel 1953, delle classi sociali considerate nemiche Varsavia: un’alleanza militare varata in
mezza Europa era controllata dall’Urss. e il terrore assunto a metodo di risposta alla Nato occidentale.
governo, la completa statalizzazione,
L’EUROPA COMUNISTA. «La infine, delle risorse economiche. Fino NESSUN CEDIMENTO. Dopo la
nascita dell’impero esterno sovietico», al 1953, i Paesi comunisti dell’Est morte di Stalin (1953) si moltiplicarono
spiega Alberto Basciani, professore erano poco più che delle province del le rivolte. Ma, considerati i precari
di Storia dell’Europa Orientale grande impero sovietico, con spazi di equilibri mondiali e l’emergere della
all’Università di Roma Tre, «rispose in autonomia interna e internazionale Cina comunista (che sfidava l’egemonia
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Repressione
Insorti attaccano
una libreria nel
centro di Budapest
e bruciano le
fotografie dei
leader comunisti. La
rivolta ungherese
iniziò il 23 ottobre
1956. Sotto a
destra, qualche
giorno prima della
ribellione, soldati
ungheresi tagliano
i recinti di filo
spinato al confine
con l’Austria, e
bonificano l’area
dalle mine.

MONDADORI PORTFOLIO/ZUMA PRESS


Il 21 agosto 1968 le truppe
sovietiche e del Patto
di Varsavia invadono la
Cecoslovacchia. Nella
foto, i cittadini di Praga
bloccano dei carri armati, per
permettere ai manifestanti di
parlare con i soldati.
Primavera di Praga
I n Cecoslovacchia studenti e operai,
nel 1968, provarono, sostenendo
il governo riformista di Alexander
aspettare il crollo del comunismo
nel 1993. Iniziata il 5 gennaio 1968,
la Primavera di Praga durò fino al 20
Dubcek (1921-1992), a democratizzare agosto, giorno in cui i soldati del blocco
un sistema oppressivo. Si cercò sovietico entrarono nella capitale.
un “socialismo dal volto umano”, Torce umane. L’intervento sovietico,
ERICH LESSING/ALBUM/MONDADORI PORTFOLIO

attraverso una serie di riforme che che costrinse Dubček a obbedire e poi
andavano dall’economia alla libertà a dimettersi, fu una doccia fredda: la
di stampa, all’assetto politico del prova che l’Urss non sarebbe cambiata.
Paese che avrebbe visto nascere due Nel 1969 lo studente Jan Palach, di
repubbliche: la Ceca e la Slovacca. 21 anni, si diede fuoco per protesta
Sarebbe stata questa l’unica riforma in piazza San Venceslao, subito dopo
sopravvissuta a quella stagione, anche emulato da altri ragazzi, sui quali però
se per trasformarla in realtà si dovette calò la censura sovietica.

L’impero sovietico crollerà solo tra il 1989 e il 1991


ERICH LESSING/ALBUM/MONDADORI PORTFOLIO

sovietica), l’Urss non volle cedere in non intervennero mai. «Ogni rivolta
Europa. Nel 1956 le proteste d’Ungheria fu la conseguenza di specifici fattori.
vennero soffocate con l’ingresso a In definitiva penso si possa affermare
Budapest di un imponente esercito, che che ognuno dei movimenti contro i
secondo alcune stime contava quasi regimi comunisti», continua Basciani,
200mila uomini e 4mila carri armati. «rappresentò un aspetto del rigetto
Nel 1961, per arginare le fughe espresso dalle rispettive società contro
da est a ovest, fu eretto il muro di un sistema politico totalitario, poliziesco,
Berlino. Nel 1968 le truppe del patto di refrattario a ogni riforma e, allo stesso
Varsavia fermarono in Cecoslovacchia tempo, incapace di assicurare livelli di
l’esperimento del riformista Alexander vita decorosi ai propri cittadini». Solo con
Dubcek. Nel 1981, in risposta alla il crollo del Muro di Berlino nel 1989,
opposizione del sindacato Solidarnosc e la dissoluzione dell’Urss nel 1991,
(sostenuto da papa Giovanni Paolo II), l’Europa dell’Est ritrovò la libertà. Dopo
in Polonia fu introdotta la legge marziale anni di dittatura, intere popolazioni,
e il potere venne dato al generale alle prese con una difficile transizione
Jaruzelski. Le potenze occidentali, democratica, entrarono in un mondo
bloccate dalla logica della Guerra fredda, ormai globalizzato. •
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2020
OTTAVIO GIANNELLA

MILANO
SHUTTERSTOCK

Novità scientifiche e le foto dei Avete già dato un’occhiata La Voce di Focus Storia è il 19-22 NOVEMBRE
lettori, come la cometa Neowise alla pagina Instagram di Focus podcast che ogni settimana
catturata da Ottavio Giannella. (@focus_ita)? approfondisce un tema storico.

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AGENDA
A cura di Irene Merli

Raffaello, Ritratto
di Baldassarre
Castiglione, 1516-19. MOSTRA BOLOGNA
Riproduzione
di Factum Arte Icone di scienza
(Adam Lowe). 105 pezzi tra dipinti, medaglie, sculture,
In basso, Polidoro epigrafi, libri, manoscritti, lettere,
di Caravaggio e monumenti lapidei che illustrano,
Maturino da Firenze, attraverso autobiografie e ritratti, come
Rotella di gala con medici e scienziati bolognesi volevano
presa di una città, apparire dal XVI al XVIII secolo.
XVI secolo.
Fino al 30/9, Palazzo Poggi. Info: www.
sma.unibo.it/it/agenda/icone-di-scienza-
mostra

EVENTO RECANATI

Giacomo Leopardi:
“Ove abitai fanciullo”
Apre ai visitatori il piano nobile del palazzo
di famiglia, sinora riservato ai discendenti. Si
possono così vedere i luoghi d’infanzia del
grande poeta, con un itinerario ispirato ai
versi de Le Ricordanze.
Da martedì a domenica. Casa Leopardi.
MOSTRA URBINO Prenotazioni: 3392039459.

CASTIGLIONE LIBRO

E RAFFAELLO
Alla scoperta dell’autore del Cortegiano, intimo amico
del pittore sia a Urbino sia a Roma.

S
embra che Carlo V lo definisse “uno dei mejores caballeros del mundo”. E in effetti Baldassarre
Castiglione (Casatico 1478-Toledo 1529) è stato un personaggio unico: militare ma anche
diplomatico e umanista, divenne una sorta di“influencer”della sua epoca. Buone maniere,
abbigliamento, libri, frequentazioni: chi voleva essere alla moda doveva seguire lui o leggere il
suo libro, Il Cortegiano, che fu stampato nel 1528 dopo aver circolato in forma di manoscritto nei
10 anni precedenti. Urbino, città dove risiedette a lungo e anche patria di Raffaello, gli dedica la
mostra Baldassarre Castiglione e Raffaello. Volti e momenti della vita
di corte. Baldassarre servì i Gonzaga (Mantova) e la corte dei
Montefeltro (Urbino), dove conobbe il pittore, Potere di finzione
che poi reincontrò a Roma.
Nel suo mondo. L’esposizione è divisa in 7 Salazar, da decenni dittatore del
sezioni, precedute da passi delle sue Lettere, Portogallo, nel 1968 cadde dalla
straordinario documento descrittivo delle corti seggiola dal callista e da allora
del Rinascimento. Si inizia con Il Palazzo di visse in uno stato confusionale,
Urbino e si continua con Ritratti dell’anima, fu defenestrato ma non lo seppe
Armi e armature, La musica, Abiti per feste, mai. Per due anni continuarono
tornei e parate, Il Collezionismo e, in ultimo, La visite di Stato, riunioni ministeriali,
Biblioteca di Castiglione. Per avere un’idea del interviste televisive o radiofoniche
personaggio: anche quando combatteva realizzate per lui e copie uniche del
richiedeva alla madre velluti, sete, pellicce. suo quotidiano preferito...
Marco Ferrari, L’incredibile storia di
Fino al 1°/11. Palazzo Ducale. Visita Antonio Salazar, il dittatore che morì due
solo su prenotazione. Info, prenotazioni e volte, Laterza.
acquisto: www.vieniaurbino.it
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GANGSTER STORY

Ladro di classe
François Marcantoni
(1920-2010) è stato
uno dei banditi più
famosi di Francia
negli Anni ’50. Si
presentava sempre
con sigaro in bocca
e Borsalino in testa,
ed era amico di Alain
Delon.

CONTRASTO

FRANÇOIS MARCANTONI
UN BANDITO IN BORSALINO
L
o chiamavano “il Comandante”. O anche denaro falso. Pur di fare la bella vita finì in galera con il ritrovamento del cadavere di una ex
Monsieur François. Perché Marcantoni, condannato a cinque anni, scontandone tre. guardia del corpo di Delon, per poi esplodere
nato ad Alzi (Corsica) nel 1920 e morto “Dopo aver provato il gusto dello champagne, la e toccare persino Georges Pompidou, allora
a Parigi nel 2010, era sì un gangster, ma di limonata mi sembrava insipida”, dichiarò alcuni in corsa per l’Eliseo. Circolarono infatti foto
alto profilo, anello di congiunzione tra il milieu anni dopo. di festini tra alte personalità della politica e
(si chiama così in francese l’ambiente della Dalla mala al ciak. La svolta arrivò nel dello spettacolo in cui si vedeva nuda anche...
malavita), lo showbiz e la politica. Arrivato dalla 1953, quando in un bar di Tolone conobbe madame Pompidou. Le foto risultarono
Corsica a Tolone (dove oggi è sepolto accanto un giovane marinaio appena tornato truccate e gli indizi per l’omicidio Markovich
ai suoi), François vinse un concorso all’Arsenale dall’Indocina: Alain Delon. Tra i due fu subito puntarono sul Comandante, che si fece altri 11
militare come artificiere. Durante l’occupazione amicizia, tanto che Marcantoni, quando Delon mesi di prigione e che fu assolto solo otto anni
nazista della Francia si unì alla Resistenza, ma diventò un famoso attore, lo seguì a Parigi dopo. Ormai libero, Marcantoni scrisse libri di
fu catturato e torturato dalla Gestapo. Prese e con lui frequentò l’ambiente del cinema. memorie e fu riabilitato, al punto che ricevette
allora i primi contatti col mondo del malaffare, Diventò amico anche di Jean-Paul Belmondo, riconoscimenti per le imprese (secondo alcuni
ma divenne un fuorilegge a pace siglata. che nel 1987 lo fece recitare con lui nel film dubbie) compiute durante la Resistenza.
Ufficialmente, Marcantoni gestiva con un socio Tenero e violento. Ma per quanto Marcantoni si L’allora presidente Nicolas Sarkozy nel 2010
un bar a Parigi, nei pressi degli Champs-Élysées, presentasse come un produttore, continuava voleva conferirgli la Legione d’onore, ma non
dove sfilavano i più famosi gangster della a frequentare la mala specializzandosi negli fece a tempo: Monsieur François morì pochi
nazione, ma anche attori come Jean Gabin e assalti a grosse banche. mesi dopo, a novant’anni, come un tranquillo
Martine Carol. In realtà metteva a segno colpi Nel 1968, il colpo di scena: si trovò invischiato pensionato. Al suo funerale né Delon né
in banca e operava nel racket e nello spaccio di nell’affare Markovich, uno scandalo che partì Belmondo si fecero vedere. Irene Merli
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BREVE PARENTESI
Duecento anni fa veniva inaugurato a Napoli il primo Parlamento
dell’Italia preunitaria, con tanto di Costituzione. Ma tutte le grandi
potenze europee reagirono contro l’ardita riforma costituzionale.
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L’AMATO
NASSER
Storia del leader egiziano
che nazionalizzò il
QUESTA VOLTA LA PAGHI Canale di Suez, in
barba all’Occidente, per
Furioso per la morte di Pallante, suo migliore amico, Enea sfida finanziare una diga ad
a duello Turno e lo uccide, durante la guerra con gli italici. Nel Assuan e dare l’elettricità
prossimo numero leggerete le storie delle vendette più famose, anche ai villaggi sperduti.
compiute da persone, creature mitologiche, città, popoli interi.

Storia Mondadori Scienza S.p.A. - Via Mondadori 1 – 20054 Segrate (Mi)


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