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D’EUROPA
BRUNO
UNA SETTA
MEDIEVALE
GUERRA
PROCESSO A
CHIMICA
ASSASSINI
UN VISIONARIO
I PRIMI ABITANTI
GIORDANO
ATAPUERCA
DELLA BIBBIA
NELL’ANTICA GRECIA
LA SCRITTURA
periodicità mensile - esce il 15/04/2022 - poste italiane s.p.a spedizione in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n° 46)
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NATIONAL GEOGRAPHIC SOCIETY,
storicang.it
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GIORDANO
BRUNO
PROCESSO A
UN VISIONARIO
Pubblicazione periodica mensile - Anno XIV - n. 159 PRESIDENTE
ATAPUERCA
I PRIMI ABITANTI
RICARDO RODRIGO
D’EUROPA
EDITORA
LA SCRITTURA
DELLA BIBBIA
Editore: RBA ITALIA SRL ANA RODRIGO
ASSASSINI
UNA SETTA
via Gustavo Fara, 35 DIRECTOR GENERAL CORPORATIVO
MEDIEVALE
20124 Milano JOAN BORRELL
GUERRA
CHIMICA DIRECTORA GENERAL
NELL’ANTICA GRECIA
tel. 0200696352 AUREA DIAZ
RAMSES II
LA CORTE DEL GRAN FARAONE D’EGITTO
e-mail: storica@storicang.it
Direttore generale: ANDREA FERDEGHINI
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TESTA DEL COLOSSO Coordinatrice editoriale: ANNALISA PALUMBO DIRECTORA CREATIVA
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DISTESO DI RAMSES II Grafica: MIREIA TREPAT DIRECTORA EDITORIAL
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rivista Historia)
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senza fini di lucro fondata a Washington
Pubblicità: nel 1888 e impegnata nell’esplorazione
e nella salvaguardia del pianeta.
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14 EVENTO STORICO
54 Come fu scritta la Bibbia? Lo scandalo
Secondo gli studiosi i primi cinque libri furono scritti da diversi dei bambini rapiti
autori e in varie fasi, tra il IX e il V secolo a.C. DI JAVIER ALONSO LÓPEZ Nella Parigi del 1750 l’arresto
di decine di minorenni accusati
68 Guerra chimica e biologica nell’antichità di essere dei criminali provocò
le ire del popolo francese.
Frecce avvelenate, acqua contaminata, sabbia incandescente:
i greci furono i precursori della guerra biochimica. DI ADRIENNE MAYOR 18 VITA QUOTIDIANA
Donne travestite
82 La morte di Germanico, idolo del popolo Nel XIX secolo diverse
Considerato l’erede di Tiberio, morì in Oriente in donne decisero d’indossare
abiti maschili per godere
circostanze misteriose. DI JUAN MANUEL CORTÉS COPETE
di una maggiore libertà.
D
al 2012 la Missione il titolo di sovrintendente camera. Questo dimostra che
archeologica dell’U- del sigillo. Nisemro d’al- Nisemro volle essere sepolto
niversità di La Lagu- tronde non era egizio, bensì come i suoi antenati.
na (Spagna) sta effettuando nativo della Nubia, nell’at- 1. FORI SCAVATI NELLA ROCCIA PER INSERIRVI IL LETTO.
degli scavi a Luxor, in Egitto, tuale Sudan. Ciò rende que- 2. RICOSTRUZIONE DEL LETTO FUNEBRE. 1
nell’ambito del progetto sto ipogeo una preziosa te-
1: ORTOFOTOGRAFIA SERGIO POU HERNÁNDEZ / 2: IMMAGINE 3D RAQUEL AGRÁS FLORES
Tiratura limitata
www.imagosrl.eu - www.labibliotecadidante.com
PERSONAGGI STRAORDINARI
Carlotta, la sfortunata
imperatrice del Messico
Massimiliano d’Austria e la moglie Carlotta, due principi senza trono, divennero
imperatori del Messico. Il primo morì fucilato, la seconda sprofondò nella demenza
C
ome ogni giovane di fami- lità di reggenti della Lombardia e del
1927
Affetta da
Carlotta spinse il marito
una grave ad accettare il titolo
demenza,
Carlotta muore di d’imperatore del Messico
polmonite a 86 anni.
BRIDGEMAN / ACI VENTAGLIO REGALATO DA MASSIMILIANO ALLA MOGLIE CARLOTTA.
co alcuni contingenti per costringere possibilità di trasformare il Paese contrario l’ingresso nella capitale,
il governo liberale di Benito Juárez, in un impero governato da un prin- avvenuto il 12 giugno, fu un bagno
che aveva deciso di non pagare più cipe europeo. Tra i vari candidati la di folla: i sudditi accorsi a rendere
i suoi debiti, a rispettare gli accor- scelta ricadde su Massimiliano. In- omaggio a Massimiliano e Carlotta li
di finanziari presi con l’Europa. Alla soddisfatta della vita a Miramare, accompagnarono fino alla cattedrale
fine spagnoli e britannici giunsero a Carlotta spinse l’arciduca a dare il e al Palacio nacional, sede del potere
un accordo con i messicani e scelsero suo consenso e ad accettare l’impe- amministrativo del Paese.
di ritirare le truppe, mentre l’impe- ro che gli veniva offerto. La coppia
ratore francese Napoleone III decise salpò da Trieste il 14 aprile 1864 e Una posizione debole
di portare avanti le operazioni mili- dopo un mese e mezzo di traversa- I nuovi imperatori stabilirono la pro-
tari. A giugno il suo esercito occupò ta giunse con il suo seguito al porto pria residenza nel castello di Cha-
la capitale del Messico. di Veracruz. L’accoglienza fu proba- pultepec, allora subito fuori Città
Una volta deposto Juárez, con il bilmente un presagio di quanto li del Messico. Dalla loro nuova dimora
favore della Francia i conservato- aspettava nel nuovo Paese: nessuno provarono a promuovere riforme li-
ri messicani s’interrogarono sulla andò a ricevere i nuovi regnanti. Al berali a sostegno del popolo, ma una
IL CASTELLO di Miramare,
a Trieste, fu la residenza
degli arciduchi Massimiliano
e Carlotta prima della
partenza per il Messico.
ANDREA PAVAN / FOTOTECA 9X12
simile scelta, invece che rafforzare Intanto Carlotta era sempre più a Cuernavaca, a circa ottantacinque
la loro posizione, la indebolì sensi- infelice. Il marito continuava a es- chilometri a sud della capitale, per
bilmente. I liberali non vedevano di serle infedele e i tanto desiderati figli prendersi cura della sua salute.
buon occhio l’essere governati da un ancora non arrivavano. L’imperatri- Nel frattempo la situazione poli-
monarca e premevano per eliminare ce si chiuse sempre più in sé stessa, tica in Messico andava complican-
l’imperatore; dal canto loro, conser- diventando irritabile. A malapena dosi. Nel 1886 il Belgio e la Francia
vatori e cattolici non appoggiavano toccava cibo e il suo stato fisico de- annunciarono il ritiro delle truppe,
la coppia imperiale a causa delle loro stava preoccupazione. Il marito la e il nuovo re belga, Leopoldo II, fra-
idee troppo progressiste. convinse a ritirarsi per un periodo tello di Carlotta, consigliò a Massi-
miliano di abdicare. Carlotta decise
di recarsi in Europa in cerca di aiuto.
Giunta in Francia, l’imperatrice si
rese conto che il governo di Napole-
GERMI DI FOLLIA? one III era restio a supportare Mas-
similiano, ma non si perse d’animo
SONO IGNOTI i motivi alla base del disturbo e riuscì a farsi ricevere dal monarca
mentale di Carlotta. Secondo alcuni studiosi, francese e dalla moglie. Si trattò di
dipese dall’assunzione di un fungo, il teyhuinti un incontro privato e non ci sono
o teonanácatl, che la sovrana aveva comprato da testimonianze su quanto si dissero,
una guaritrice messicana per contrastare la steri- ma Carlotta ne uscì convinta di aver
lità e che in dosi elevate nuoceva alla salute mentale. subito un tentativo di avvelenamen-
Questa ipotesi non è mai stata confermata. to ed ebbe una crisi che la costrinse a
FUNGHI MAGICI. IMMAGINE DI UN FUNGO DALL’AZIONE ALLUCINOGENA. rimanere a letto. Per due giorni non
parlò e non mangiò. Dopo poco fu
TED KINSMAN / AGE FOTOSTOCK
Gli speciali di
Storica National Geographic
in edicola questo mese
Speciale Dossier
LEONARDO DA VINCI
Vi raccontiamo del genio indiscusso del Rinasci-
mento, Leonardo, un talento fuori dal comune.
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Speciale Storica
CURIOSITÀ DELLA
STORIA – parte 2
A chi si deve l’invenzione del semaforo? Chi era
“il re degli chef, lo chef dei re”? Gli aneddoti e le cu-
riosità del passato che meglio spiegano il presente.
In edicola dal 22 aprile. Prezzo 10,00 ¤.
FUCILARE UN
IMPERATORE
QUANDO PORFIRIO DÍAZ prese
Querétaro, Massimiliano tra-
scorse 35 giorni in una cella,
dove patì un attacco acuto di
dissenteria. D’altra parte ri-
mase sereno e lucido perfino
quando gli fu letta la sentenza
di morte. Una volta venuto a
conoscenza della condanna,
scrisse a Benito Juárez per sup-
plicarlo invano di concedere la
grazia ai generali Miramón e
Mejía, condannati a morte in-
sieme a lui. Chiese pure che il
suo corpo venisse consegnato
al dottor Basch, il suo medico,
perché lo portasse in Europa,
e distribuì quanto gli rimane-
va tra i soldati che l’avrebbero
fucilato con la richiesta di non
mirare al volto.
FUCILAZIONE DI MASSIMILIANO A
QUERÉTARO, EVOCATA DA ODILÓN RÍOS.
AURIMAGES
congedata da Napoleone con una fratello Filippo, conte delle Fiandre, la seduta sul letto a osservare come le
missiva in cui il sovrano raccoman- convinse a tornare a Miramare, dove fiamme divoravano tutti i suoi averi
dava a Massimiliano di rinunciare al fu visitata dal dottor Riedel, direttore e fu tratta in salvo da alcuni servitori.
potere al più presto. del manicomio di Vienna. Riedel le Dopo l’incidente fu condotta nel
diagnosticò una demenza incurabile. castello di Bouchout, a nord di Bru-
Segni di squilibrio Nel frattempo Massimiliano era xelles. Ormai non ragionava più, sof-
Senza alternative o speranze, Car- stato messo all’angolo dalle truppe di friva di schizofrenia con episodi di
lotta si diresse a Miramare, dove Benito Juárez. Nel maggio 1867 venne aggressività e manie persecutorie.
iniziarono a giungerle tragiche no- fatto prigioniero a Querétaro e, dopo Morì di polmonite in quello stesso
tizie dal Messico. Per cercare di darle trentacinque giorni di reclusione, fu luogo il 19 gennaio 1927, a 86 anni.
conforto il papa Pio IX la ricevette giustiziato dal plotone di esecuzio- Fu l’ultima imperatrice del Messico.
in udienza. Durante il colloquio, la ne il 19 giugno 1867. Era arrivato in Durante la sua lunga degenza, attorno
donna non smetteva d’infilarsi le Messico poco più di tre anni prima. a lei crollarono cinque imperi: Fran-
dita in bocca cercando di sputare il La notizia della morte del marito cia, Brasile, Austria, Russia e Ger-
veleno che secondo lei le aveva dato giunse a Carlotta mentre si trovava a mania. Le sue ultime parole furono:
Napoleone. Di ritorno in hotel non Tervuren, a est di Bruxelles, dove il «È tutto finito, e senza successo».
volle mangiare e, quando aveva sete, fratello Leopoldo II l’aveva fatta tra- ISABEL HERNÁNDEZ
scendeva in strada a bere dalle fon- sferire. La donna piangeva affranta, UNIVERSITÀ COMPLUTENSE DI MADRID
A
metà del XVIII secolo Pa- A partire dal 1747 la carestia pro- In un tale momento di stallo, nel-
rigi era una città sovrap- vocò una grande massa di emarginati la primavera del 1750, nei sobborghi
popolata di più di mezzo che da diverse province della Fran- della capitale francese cominciò a dif-
milione di abitanti. Sor- cia confluì nella capitale in cerca di fondersi la voce che la polizia rapisse
prendentemente, questa imponente fortuna. Non erano i benvenuti: per i minorenni e li facesse scomparire.
massa umana era rimasta tranquilla la polizia si trattava di «vagabondi, Questa diceria risvegliò i timori più
per decenni. I cronisti dell’epoca era- libertini, imbroglioni e gente senza atavici della popolazione: la paura
no concordi nel ritenere che il popo- lavoro né denaro» che affollavano «le dell’orco delle leggende, del traffico
lo fosse «per natura buono, pacifico, pubbliche piazze, le banchine e altri di cadaveri per la dissezione e persino
alieno da ogni tumulto», come scrive- luoghi della città». Le autorità rea- dei vampiri. Alcuni raccontavano che
va uno di loro. Ma era una situazione girono di conseguenza. Alla fine del i bambini rapiti venivano inviati al pa-
che poteva cambiare rapidamente: la 1749 furono rafforzate la vigilanza e lazzo del re Luigi XV, che si diceva sof-
mancanza di cibo o un evento casuale la repressione, contribuendo ad ali- frisse di lebbra e si curasse con «bagni
era sufficiente a scatenare disordini. mentare ulteriormente la tensione. di sangue come un novello Erode».
BRIDGEMAN / ACI
PROSTITUTE RAPITE
L’ORDINANZA REALE DEL 1749 rammentava che a Parigi c’erano quasi
30mila donne dedite alla prostituzione e voleva dare un esempio
di fermezza. Per questo una volta al mese la polizia arrestava le
prostitute trovate in strada e le tratteneva per qualche giorno nella
prigione di Saint-Martin o nell’ospedale di La Salpêtrière. Circa
UN GRUPPO di ragazzi
gioca all’uscita della scuola, 800 donne l’anno erano costrette a passare per queste istituzioni.
di Augustin de Saint-Aubin. LA POLIZIA DI PARIGI ARRESTA PROSTITUTE. 1750 CIRCA. INCISIONE.
Incisione. XVIII secolo.
GRANGER / AURIMAGES
Se l’immaginazione popolare cor- Nicolas Berryer, il capo della polizia bourg Saint-Laurent, nel nord della
reva senza freni, queste storie non di Parigi, non esitò a far rispettare il città. Nel quartiere si diffuse l’allarme
erano completamente prive di fon- decreto. In una lettera a uno dei nuo- e scoppiarono tafferugli con la polizia,
damento. Le paure derivavano da vi poliziotti ordinava lo scioglimento che alla fine non riuscì a portare via
pratiche politiche reali e ben note: da delle «agglomerazioni di libertini e i bambini. Nel suo diario, l’avvocato
almeno un secolo i giovani veniva- vagabondi» che si riunivano «nelle Barbier riportava l’accaduto: «Da otto
no reclutati a forza per essere spediti piazze pubbliche e nei viali», e solle- giorni agenti di polizia in borghese si
nell’esercito o a popolare le colonie citava a «intimidire» i «figli dei bor- aggirano per diversi quartieri e rapi-
francesi in America settentrionale, in ghesi» durante le ronde. Fu così che scono minorenni, ragazze e ragazzi, e
particolare il Canada. Ma c’era una ra- in poco più di due mesi una novantina li caricano sui loro carri. Sono i figli
gione ancora più diretta, ovvero l’or- di giovani finì nelle carceri parigine. degli artigiani e di altra gente del vici-
dinanza reale del novembre del 1749, Questi arresti provocarono nume- nato che vagano per la zona, o vanno in
che decretava che «tutti i mendicanti, rosi incidenti nei quartieri. Il primo chiesa o in cerca di qualcosa».
vagabondi e oziosi» trovati in città maggio l’agente di sorveglianza Sébas-
dovessero essere «ar- tien Le Blanc arrestò sei ragazzi di età Abusi della polizia
restati e condotti compresa tra i tredici e i quindici an- Le forze dell’ordine preferivano i
in prigione». ni che giocavano nelle strade di fau- gruppi di giovani «sfaccendati» che
giocavano a carte o alle piastrelle. Se
individuavano un assembramento, per
Si diceva che il re soffrisse prima cosa inviavano qualche agen-
di lebbra e si curasse con te in borghese vestito da cuoco o da
operaio, che fingeva d’interessarsi alle
«bagni di sangue» scommesse, ma in realtà era segui-
to dalla brigata. E quando i giocatori
GET
IM LUIGI XV. EFFIGIE SUL DRITTO DI UNA MONETA CONIATA IN CANADA. cercavano di disperdersi, l’infiltrato si
TY
AG
ES
BRIDGEMAN / ACI
ELISABETH VIGÉE LE BRUN E SUA FIGLIA
JULIE. AUTORITRATTO DELL’ARTISTA. 1789.
condo le ricostruzioni un agente di cui giunse notizia persino a Versailles. Le rivolte per il rapimento di bam-
polizia di nome Labbé che aveva cer- Da domenica 24 maggio fu ristabilita bini, seppur passeggere, lasciarono un
cato di arrestare un bambino di undici la calma, ma la polizia iniziò a svolgere segno nella storia francese. Contribu-
anni venne braccato dalla folla, che lo indagini sugli eventi mentre la gen- irono a diffondere la disaffezione del
inseguì fin negli uffici del commissa- te continuava a protestare contro gli popolo verso le autorità, e soprattutto
rio De la Vergée, dove si era rifugiato. ispettori e le loro “mosche”. Entram- verso i reali. Luigi XV intuì il cambio
be le parti evidenziavano il ruolo dei nei parigini. Dopo il 1750 era lui stes-
Dalla rivolta alla repressione provocatori negli eventi. so a dire che evitava di recarsi in città
Per difendersi, le forze dell’ordine Il parlamento di Parigi – il tribu- per non farsi vedere da «quel vile po-
esplosero alcuni colpi sulla gente, un nale più importante della città e della polo che mi considera un Erode». Co-
errore che fece degenerare la situa- regione – ordinò un’indagine su tutti me scrisse uno dei suoi ministri, D’Ar-
zione. Quando Labbé stava per es- coloro che avevano «diffuso dicerie genson, non bisognava dimenticare
sere trasferito in prigione, la folla gli su presunti ordini di rapimenti di che vicende come questa potevano
piombò addosso e lo uccise a colpi di bambini», ma anche sull’esistenza o degenerare facilmente: «I disordini
pietre e bastoni. Il suo cadavere fu poi meno di tali rapimenti. Il primo ago- possono portare a una rivolta, e la ri-
trascinato davanti alla porta dell’abi- sto 1750 la corte rese pubbliche le sue volta alla rivoluzione totale».
tazione di Nicolas Berryer, il capo del- conclusioni. Impose una condanna
VLADIMIR LÓPEZ ALCAÑIZ
la polizia, che era stato incaricato di simbolica agli ufficiali arrestati, tra STORICO
ripulire la città e che si era guadagnato cui Leblanc, e l’impiccagione per tre
l’odio della popolazione riempiendo dei rivoltosi. La durezza e l’arbitra-
i quartieri di “mosche” – come ve- rietà della sentenza provocarono un Per SAGGIO
La paura in Occidente: Storia
saperne della paura nell’età moderna
nivano soprannominati gli agenti in nuovo sollevamento popolare, in cui di più Jean Delumeau (autore),
borghese. Le autorità compresero fi- la folla cercò senza successo di fer- Paolo Traniello (traduttore).
Il Saggiatore, Milano, 2018.
nalmente la gravità della vicenda, di mare l’esecuzione.
Travestite,
una sfida ai
ruoli di genere
Nel XIX secolo alcune donne indossarono abiti da uomo
per poter esercitare liberamente le professioni maschili
L
a donna non si vestirà da uo- In Francia, fino quasi al XX secolo,
mo, e l’uomo non si vestirà da le differenze di abbigliamento tra uo-
donna», proclamava il libro mini e donne erano regolate da leggi
biblico del Deuteronomio. In concrete. Nemmeno la Rivoluzione
linea con questo precetto, indossa- francese modificò questa situazione.
re abiti che non fossero ritenuti del Nel 1793 la Convenzione nazionale
proprio sesso era considerata una tra- approvò un decreto che riconosceva
sgressione, un atto di ribellione o un che ognuno era «libero d’indossare i
attacco alla decenza e al buon gusto, vestiti o gli ornamenti che preferi-
punibile addirittura dalla legge. Eppu- va», e che autorizzava pertanto i ceti
re nel XIX secolo molte donne e molti più bassi a portare abiti fino ad allora
uomini sfidarono questa proibizione, riservati all’aristocrazia. Ma questa
anche in modo diverso. Come scrive libertà doveva rimanere nei limiti de-
Christine Bard in Une histoire poli- gli indumenti del proprio sesso. Sette
tique du pantalon, agli occhi dei loro anni dopo questo decreto, la polizia di
contemporanei gli uomini che sce- Parigi obbligava le donne che vole- GEORGE SAND (seduta in
glievano di travestirsi «si svilivano» vano «vestirsi da uomo» a richiedere poltrona), il pianista Liszt
adottando abiti di «uno status infe- un’autorizzazione ufficiale. e altri amici a una serata.
Olio di Josef Danhauser.
AKG / ALBUM
AGE FOTOSTOCK
George Sand, la
correre da un chirurgo e se li estrasse
romanziera trasgressiva
da sola. Quella sofferenza non le fu UNO DEI CASI più famosi di travestitismo è quello della scrit-
comunque di grande utilità: dopo la trice Aurore Dupin, meglio conosciuta con lo pseudonimo di
guerra contrasse una febbre a Filadel-
George Sand. Abituata fin da bambina a indossare abiti ma-
fia e il medico che l’aveva in cura finì
per scoprire il suo segreto. schili, quando da adulta si stabilì a Parigi continuò portare gilet,
Anche per lavorare sulle navi da pantaloni, cappello, cravatta e mise, secondo Christine Bard, di
guerra le donne non avevano altra giacca lunga. Il suo abbigliamen- saltare dal ruolo di «osservata a
scelta che farsi passare per uomini. Le to e le sue abitudini – fumava quello di osservatrice»: invece
uniformi ampie, gli standard d’igie- spesso in pubblico – scandaliz- di attirare gli sguardi maschili
ne meno rigidi e la giovane età media zarono molti dei suoi compatrio- poteva guardare liberamente la
degli equipaggi le aiutavano a passare ti. Ma il suo travestimento non realtà che la circondava. Gli abiti
inosservate. Nel XVIII secolo l’inglese era permanente, dato che alter- da uomo, più economici, rispon-
Hannah Snell si arruolò prima nella nava abiti femminili e maschili. devano pure al suo impegno per
fanteria e poi nella marina britannica Indossare abiti da uomo le per- l’uguaglianza sociale.
con il nome di James Gray. Prese parte
KHARBINE-TAPABOR / ALBUM
a diverse battaglie in India e chiese ruolò come falegname, ma dopo molto un lavoro presso la Compagnia della
un compenso per il servizio prestato tempo confessò la sua vera identità, baia di Hudson, che operava in Ca-
a sua maestà. Dopo averlo ricevuto, non potendo più continuare a eser- nada. Il suo segreto venne alla luce
rivelò il suo segreto e ottenne una citare il mestiere a causa dell’artrite. nel 1807, quando fu sorpresa in pie-
pensione. Snell sarebbe riuscita ad Oltre a quelle mosse da intenti bel- no parto. Risultato: fu relegata a fare
aprire una taverna e a portare in sce- lici, c’erano anche donne che aspira- la lavandaia. Nel 1766 Jeanne Baret,
na un’opera di successo basata sulla vano a vedere il mondo e a muoversi francese, si vestì da mozzo e salpò
propria vita. Un’altra donna inglese, con una libertà incompatibile con con il suo amante, il botanico Phili-
Mary Lacy, trascorse dodici anni corsetti e sottovesti. All’inizio del bert Commerson, nella spedizione di
nella Royal Navy con il nome di XIX secolo la scozzese Isobel Gunn Louis Antoine de Bougainville, inter-
William Chandler. Lacy si ar- trasformò il suo aspetto per ottenere detta alle donne. L’inganno funzionò
finché non giunsero a Tahiti, dove il
suo sesso non passò inosservato agli
indigeni. La coppia non ebbe altra
ISABELLE EBERHARDT scelta che abbandonare la nave.
vestita da uomo, con la testa rasata, per muoversi Anche le città incoraggiavano il trave-
ARCHIV
liberamente in Algeria e conoscere di prima mano stitismo femminile. Nelle aree urbane
RUE DES
la cultura musulmana. Il suo matrimonio con uno un’apparenza virile era spesso il modo
spahi (un cavaliere d’élite ottomano) e il suo migliore per le donne di accedere a
aspetto le permisero di avvicinarsi al sufismo. luoghi altrimenti loro vietati. L’ab-
EBERHARDT VESTITA DA UOMO CON ABITI ARABI NEL 1899. bigliamento maschile garantiva au-
tonomia e sicurezza, e rappresentava
predisposizione per le scienze, l’arte, l’esplorazione o la vita militare
BRIDGEMAN / ACI
JBP / PHOTOAISA
una forma di ribellione, per quanto go di nome James Barry. Quando nel Poco a poco le restrizioni sull’ab-
la donna che lo indossava non aspi- 1865 una cameriera iniziò a preparare bigliamento si ammorbidirono. Alla
rasse necessariamente a cancellare il suo cadavere per le esequie, si rese fine del XIX secolo la diffusione del-
la propria identità. La pittrice Rosa conto con assoluto sconcerto che quel la bicicletta diede alle donne la pos-
Bonheur, per esempio, era specializ- signore che tutti consideravano un sibilità di sostituire le ampie gonne
zata nel dipingere animali nelle fatto- medico dal carattere intrattabile era della Belle Époque con i bloomers o le
rie, nelle fiere e nei macelli; per visi- in realtà un’anziana che nascondeva gonne-pantalone. La diffusione del
tare questi luoghi, era più a suo agio il seno schiacciandolo con una fascia. femminismo e l’integrazione delle
in abiti maschili, che alla fine adottò E non fu l’unica. Dopo aver perso donne nel mondo del lavoro avrebbe-
come suo abbigliamento permanente. il marito, un ufficiale napoleonico ro reso normale ciò che un tempo era
Altre volte lo scopo era invece morto in battaglia, la svizzera Enri- considerato una minaccia all’ordine
quello di nascondere la natura fem- queta Favez decise di spacciarsi per costituito. Eppure bisognò attendere
minile e aggirare così le restrizioni un uomo. Studiò medicina e divenne il 2013 perché Parigi abolisse formal-
lavorative o educative che colpivano chirurgo dell’esercito francese, recan- mente la regola che vietava alle donne
le donne. In Spagna spicca il caso di dosi nelle Antille, prima in Guadalupa d’indossare i pantaloni.
Concepción Arenal, che all’inizio de- e poi a Cuba. All’estero si presentava CARLOS PREGO
GIORNALISTA
gli anni quaranta dell’ottocento fre- come Henri Faber. Dopo aver otte-
quentò l’università in abiti maschili nuto la convalida del titolo, si stabilì
per poter studiare diritto. Vestita allo a Baracoa e – forse per mettere a ta- Per SAGGI
L’abito femminile.
saperne Una storia culturale
stesso modo partecipava spesso alle cere i pettegolezzi – sposò la giovane di più Georges Vigarello.
riunioni del madrileno Café Iris in Juana de León. Il segreto non durò a Einaudi, Torino, 2018.
Storia della moda
compagnia del marito. Lo stesso fe- lungo: Enriqueta fu arrestata nel 1823 dal 1850 a oggi
ce l’irlandese Margaret Ann Bulkley, e il suo caso scatenò uno dei più gran- Daniel J. Cole, Nancy Deihl.
Einaudi, Torino, 2016.
che divenne un prestigioso chirur- di scandali della Cuba coloniale.
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4 MESI
DI LETTURA
GRATIS
IL COLOSSO
DEL FARAONE
A sinistra, testa del colosso
disteso di Ramses II a Menfi,
con il nemes e l’ureo reale sul capo.
Sopra, pilastro amuleto djed, che
rappresenta la spina dorsale di
Osiride ed è simbolo di stabilità.
Museo Egizio, Torino.
FMAE / SCALA, FIRENZE
RAMSES II
IN GIOVENTÙ
Il futuro faraone
seduto con un
dito in bocca e
una pettinatura
a treccia, due
segni della
giovane età.
Musée du
Louvre, Parigi.
STATUA
A LUXOR
Colosso di
Ramses II
davanti al pilone
d’ingresso del
tempio di Luxor,
con la doppia
corona in testa
e lo scettro e il
bastone in mano.
JOSSE / SCALA, FIRENZE
P
oche figure della storia egizia han- intorno al centinaio. Ma le uniche due don-
no suscitato tanta curiosità e allo ne che ebbero un ruolo di primo piano nel
stesso tempo tante perplessità regno furono Nefertari e Isinofret, le prime
come Ramses II. Nell’abbondan- a ricevere il titolo di grandi spose reali di
za di dati che compongono la sua Ramses. Se però Nefertari compare spes-
voluminosa biografia, gli elementi reali si so nelle fonti egizie, come testimoniano
mescolano a quelli fittizi. E ciò in tutti gli svariate rappresentazioni, Isinofret rima-
ambiti di una lunga vita che superò i no- ne praticamente sconosciuta, quasi che il
vant’anni e di un regno che per poco non faraone stesso avesse voluto mantenerla
raggiunse i settanta. nell’ombra. È logico chiedersi le ragioni di
Uno degli aspetti più sorprendenti della questa disparità di trattamento.
storia di questo faraone è l’enorme numero Quando divenne coreggente al fianco del
di donne che lo circondavano, dalle grandi padre Seti I, Ramses II ricevette da lui un
spose reali alle semplici concubine, fino alle palazzo a Menfi e un grande harem di av-
mogli secondarie, da cui ebbe un numero venenti fanciulle, di cui facevano parte an-
straordinario di discendenti, che si stima che Nefertari e Isinofret. In mancanza di
C R O N O LO G I A
COPERCHIO DI VASO CANOPO RAFFIGURANTE LA REGINA TUYA, MADRE DI RAMSES II. MUSEO DI LUXOR.
1274 a.C. 1264 a.C. 1258 a.C. 1213 a.C.
Si combatte la battaglia Si conclude la Ramses II e il re ittita Ramses muore al
di Qadesh, che oppone costruzione dei grandi Hattusili III firmano un termine di un lungo
RICHARD TAYLOR / FOTOTECA 9X12
gli egizi agli ittiti. Ramses templi di Abu Simbel trattato di pace. Ramses regno. Gli succede
la presenta come una dedicati a Ramses e sposa una figlia di Merenptah, uno dei
grande vittoria. alla moglie Nefertari. Hattusili nel 1245 a.C. figli avuti con Isinofret.
Il dio Amon,
padre dei re
DURANTE LA XVIII DINASTIA, che pre-
cedette quella di Ramses, i re legittima-
vano il loro potere con una curiosa fin-
zione: immaginavano di essere il frutto
dell’unione sessuale delle loro madri con
il dio Amon Ra, che avrebbe assunto per
l’occasione l’aspetto del padre terreno. Fu
quanto affermarono, per esempio, la regi-
na Hatshepsut e il faraone Amenhotep III.
RAMSES II, invece, non fece appello a
questa credenza, perché la sua famiglia
paterna non apparteneva alla regalità: il
nonno Pramessu era un generale del fa-
raone Horemheb inizialmente promosso
a visir e poi associato al trono, a cui salì
in seguito con il nome di Ramses I. Un
rilievo di Qurna mostra invece Ramses II
incoronato direttamente dal dio Amon in
IL FARAONE SETI I, PADRE DI RAMSES II, RAFFIGURATO NELLA SUA TOMBA DELLA VALLE DEI RE. presenza del padre Seti I.
certezze, nel corso della storia si sono sus- presentata alle celebrazioni per l’incorona-
IL FARAONE seguite le ipotesi più disparate sulle origini zione di Ramses, alle feste dedicate al dio
E LA REGINA,
UN AMORE di queste due donne. Min o alla nomina di Nebunenef come gran
ETERNO sacerdote di Amon. Non meno importante
La predilezione Grandi spose reali fu il lavoro di coordinamento che la regina
di Ramses per Tutto indica che Nefertari fu la moglie pre- svolse nelle relazioni con i re ittiti, culmi-
Nefertari è
ferita di Ramses. La sua bellezza è attestata nato in un accordo di pace tra le due poten-
attestata da
questo anello in dalle sculture e dai dipinti della sua tom- ze che pochi anni prima si erano scontrate
oro e corniola su ba nella Valle delle Regine. Ma non si sa nella battaglia di Qadesh.
cui sono incisi quale fosse il suo reale aspetto fisico, in Ramses II, da parte sua, mostrò una chiara
dei cartigli con i quanto alcune immagini sollevano dubbi predilezione per Nefertari, una devozione
nomi di Ramses II
sulla vera identità del personaggio raffigu- degna delle più belle storie d’amore. Lo te-
e della sua sposa
preferita. Musée rato. Davanti al secondo pilone del tempio stimonia il fatto che quando il faraone fece
du Louvre, Parigi. di Amon a Karnak, nei pressi di un colos- erigere il grande tempio di Abu Simbel volle
so che rappresenta lo stesso Ramses II, si che Nefertari, all’epoca già morta, fosse raf-
trova una statua di Nefertari più piccola figurata sulla facciata insieme a Tuya, madre
di quella del marito. Il colosso fu poi del sovrano. In questo tempio Nefertari si
usurpato dal faraone Pinedjem, che vi trasforma in Sothis, la stella che annuncia
fece incidere il suo nome, ma non si le piene annuali del Nilo. Un po’ più a nord
sa se in quell’occasione avesse ordina- anche un santuario di dimensioni minori
to di alterare anche i lineamenti delle scavato nella roccia fu dedicato alla regi-
figure. Venne cambiato solo il nome? na, questa volta identificata con Hathor, la
Quel bel volto appartiene a Nefertari? dea dell’amore. Sulla facciata si susseguono
Probabilmente sì. immagini della coppia reale e si può leggere
Nefertari partecipò con il marito a una frase molto eloquente: «Nefertari, colei
FRA
NCK
diversi eventi ufficiali. La si vede rap- per cui il sole splende».
RAUX
/RMN-
GRA
ND P
ALA
IS
LA REGINA
NEFERTARI
La grande sposa
reale di Ramses II
è raffigurata in
questo rilievo della
sua tomba nella
Valle delle Regine.
La corona di
avvoltoio e le due
piume di struzzo
simboleggiano
DEA / SCALA, FIRENZE
il suo status di
sovrana d’Egitto.
RAMSES II, CON LA MOGLIE
ISINOFRET E LA FIGLIA
BINTANATH, FA UN’OFFERTA
AL DIO PTAH. DISEGNO DI campagna militare, intento a reprimere la
UN RILIEVO DI GEBEL SILSILA.
rivolta di una tribù nubiana. Il carro rea-
le è affiancato da altri due carri da guerra:
quello di Amonherkhepshef, all’epoca un
bambino di circa cinque anni, primogenito
di Ramses partorito da Nefertari; e quello di
Khaemuaset, figlio di Isinofret. Come ave-
va fatto il padre Seti con lui, Ramses si fece
accompagnare nelle sue campagne militari
dai suoi due figli maggiori.
Khaemuaset fu notoriamente il figlio
prediletto del faraone. Non si dedicò alle
armi come il fratello più grande, ma diven-
ne gran maestro degli artigiani di Ptah, un
titolo che, nella dottrina menfita, era equi-
valente a quello di primo profeta di Amon a
Tebe. Inoltre, spinto dalla sua ammirazione
per i sovrani dell’Antico regno, fece restau-
rare in nome del padre le grandi piramidi
costruite dai faraoni di quell’epoca, com’è
BRAVO IMAGES / AGE FOTOSTOCK
ancora testimoniato dal rivestimento della
piramide di Unis, della V dinastia. Per que-
sto motivo è spesso considerato il primo
archeologo della storia.
Khaemuaset, inoltre, progettò e diresse
i lavori delle “piccole gallerie”, il primo Se-
IL FIGLIO Che cosa accadde a Isinofret nel frat- rapeo o tomba collettiva degli Api, i buoi
PREDILETTO tempo? Fu davvero la «grande dimentica- sacri di Menfi. Quando, nel novembre del
Sotto queste linee, ta», come ha scritto Christiane Desroches 1850, Auguste Mariette effettuò gli scavi
ushabti o statuetta
funeraria su cui Noblecourt, la famosa biografa di Ram- del Serapeo, portò alla luce la mummia di
è inciso il nome ses II? Sembra proprio di sì. Fino alla morte un uomo con una maschera d’oro e diversi
di Khaemuaset, di Nefertari, avvenuta verso l’anno 26 del ushabti su cui appariva il nome di Khaemua-
il figlio preferito regno di Ramses, Isinofret non appare in set. Tuttavia i successivi studi archeologici
di Ramses II, nato
nessuno dei numerosi templi fatti costruire non furono in grado di provare che si trat-
da Isinofret.
dal sovrano in Nubia, né in quelli di Karnak tasse della mummia del figlio di Ramses II.
e Luxor, dove invece Nefertari è spesso pre- La posizione della tomba di Khaemuaset
sente. E quando Isinofret venne finalmente rimane quindi ancora oggi sconosciuta, seb-
raffigurata in alcuni santuari, fu solo per il bene tutto faccia pensare che fosse situata
legame che necessariamente intratteneva nella necropoli di Saqqara.
con la prole avuta dal faraone.
Le figlie del faraone
Principi e principesse Anche nel caso delle figlie di Ramses II, fu-
Del centinaio di discendenti generati da rono quelle avute dalle grandi spose rea-
Ramses II, solo alcuni ebbero un vero ruo- li a occupare una posizione di rilievo alla
lo politico e avanzarono la pretesa più o me- sua corte. Di fatto, molte di queste sareb-
no decisa di succedere al padre sul trono. bero diventate a loro volta grandi spose re-
Per cominciare, soltanto quelli nati dalle ali, dopo aver contratto matrimonio con il
sue due grandi spose reali sono nomina- padre. Fin dalla XVIII dinastia, infatti, era
ti come figli sui monumenti eretti dal re. diventato abituale che i faraoni prendes-
Nel tempio nubiano di Beit el-Wali un gio- sero in moglie le proprie figlie, per quan-
DEA / ALBUM
vanissimo Ramses, ancora coreggente con to non si sappia con certezza se il matri-
il padre Seti, è raffigurato nel vivo di una monio venisse consumato o fosse solo
LA FAMIGLIA DEL FARAONE
La facciata principale del
grande tempio di Ramses II
ad Abu Simbel, decorata
con quattro colossi del re ai
cui piedi compaiono le effigi
delle mogli e delle figlie.
JUERGEN RITTERBACH / ALAMY / ACI
LA GRANDE
FAMIGLIA
DI RAMSES II NEFERTARI
nel corso della sua lunga vita, Ramses II
ebbe più di cento figli dalle sue numerose mo-
gli e concubine. Qui sono mostrati i discendenti
delle sue prime due grandi spose reali, Nefertari
e Isinofret. Tra di loro c’erano i maschi con dirit-
to di successione alla Corona, a cominciare dal
primogenito Amonherkhepshef, per poi passare,
alla morte di questi, a Ramses, Pareheruenemef e
Khaemuaset. Alla fine sarebbe stato Merenptah
a ereditare il trono. Alcune delle figlie sarebbero
a loro volta diventate grandi spose del faraone,
come Bintanath, Meritamon e Nebettaui.
Sotto queste righe figura un rilievo proveniente
dal tempio di Abu Simbel. Sotto l’effigie del farao-
ne che schiaccia i nemici nella battaglia di Qade-
ISINOFRET
sh, compaiono alcune delle sue figlie. Da sinistra
a destra si possono vedere Werenro, Henuttaui A,
Isinofret B, Nebettaui, Meritamon E, Nefertari E,
Baketmut e Bintanath, figlia di Isinofret e proba-
bilmente la preferita di Ramses II.
RAMSES II E
SCALA, FIRENZ
Pareheruenemef
Nefertari
Meritamon
Nebettaui
Merira
PROCESSIONE CON ALCUNI DEI FIGLI
DI RAMSES II IN UN RILIEVO DEL TEMPIO DI LUXOR.
ALBUM
Meriatum
MERENPTAH,
Bintanath FIGLIO DI RAMSES II
E ISINOFRET,
SUCCEDETTE AL
PADRE SUL TRONO
QUANDO AVEVA
Ramses PIÙ DI 60 ANNI.
Khaemuaset
merenptah
(Futuro faraone)
Isinofret
ALAMY / ACI
INTERNO DELLA TOMBA
KV5, APPARTENENTE
Una tomba
AI FIGLI DI RAMSES II,
NELLA VALLE DEI RE.
principesca
QUANDO SI ARRIVA nella Valle dei Re, a
destra della strada d’accesso si apre l’in-
gresso alla KV7, la tomba di Ramses II.
Proprio di fronte, sull’altro lato della stra-
da, si trova la KV5, la tomba dei figli del
re. Recentemente scavata dall’Universi-
tà americana del Cairo sotto la direzione
del britannico Kent Weeks, l’enorme se-
poltura fu il luogo di riposo eterno della
maggior parte dei figli di Ramses.
FINO A OGGI sono state trovate più di
95 camere funerarie, il che conferma
che l’edificio avrebbe potuto ospitare
tutti i figli del faraone. Il faraone Me-
renptah, invece, fu sepolto nella KV8,
un ipogeo destinato solo a lui, come si
addice a un re, che era situato alla fine
di uno uadi, relativamente vicino alle
KENNETH GARRETT
tombe del padre e dei fratelli.
IL SUCCESSORE onorifico. Così quando Tiy, la grande sposa Bintanath occupa un posto privilegiato
DI RAMSES II reale di Amenhotep III, era ancora in vita, sulla facciata del tempio di Abu Simbel: la
Merenptah, con questi sposò la figlia che aveva avuto da sua statua e quella della sorella Nebettaui
la corona atef,
raffigurato su un lei, Satamon. Successivamente, Akhenaton – che secondo alcuni storici era figlia di
rilievo della sua sposò almeno due delle figlie avute con la Isinofret e secondo altri di Nefertari – si
tomba nella regina Nefertiti. trovano accanto al colosso meridionale. Isi-
Valle dei Re. nofret, insomma, diede al marito i due di-
La figlia preferita scendenti che questi avrebbe amato di più:
Ramses II seguì questo esempio, nomi- Khaemuaset e Bintanath. E non solo: anche
nando grandi spose reali diverse delle sue se non si trattò di una scelta deliberata, fu
figlie nate da Nefertari e Isinofret. La pri- un altro figlio di Isinofret, Merenptah, a ere-
ma di queste fu Bintanath, primogenita di ditare la doppia corona d’Egitto alla morte
Isinofret, seguita da Meritamon – figlia di di Ramses. Seppure in ritardo, Isinofret, «la
Nefertari –, Nebettaui e Henutmira. Oltre grande dimenticata», riuscì alla fine a im-
a loro, anche altre principesse al di fuori porsi attraverso la sua prole.
della famiglia ricevettero il titolo di grande MAITE MASCORT
sposa reale, come la figlia del re degli ittiti EGITTOLOGA. CODIRETTRICE DELLA MISSIONE ARCHEOLOGICA IN OSSIRINCO
Homo sapiens
Homo denisovensis
0,4 Homo neanderthalensis
Homo floresiensis
Homo erectus
Homo heidelbergensis
Milioni di anni
0,8
ILLUSTRAZIONE DI SANTI PÉREZ, BASATA SU CHRIS STRINGER, “WHAT MAKES A MODERN HUMAN”, NATURE 485 (7396), 2012.
Homo antecessor
Barranc de la Boella
2,0
I C O
I ricercatori continuano ad approfondire l’evoluzione del genere umano (Homo), ma restano
O C E A N O
alcune incognite da risolvere. Studiosi come il paleoantropologo Chris Stringer – autore di
questo schema filogenetico – non credono che l’antecessor sia un antenato comune
di neanderthal e sapiens, come invece pensano altri autori.
A T L A N T
S
cende il crepuscolo su una spiag- continente attraversando il Sahara, allora
gia di sabbia dorata dell’Africa leggermente più verdeggiante, o seguendo
settentrionale. Un gruppo di i territori costieri, più abbondanti di prede
umani s’inerpica su una collina animali, di vegetali commestibili e di acqua.
tra palme e pini alla ricerca di un Ma si sa che avevano raggiunto un limes, una
posto sicuro per passare la notte. Dall’al- terra di confine delimitata da una barriera
to si può vedere uno sconfinato specchio naturale invalicabile, il mare.
d’acqua che riflette la luce lattiginosa della Anche se gli ominini in quell’epoca si era-
Aree dove
sera. All’orizzonte, nella nebbia, oltre l’i- no ormai diffusi in tutta l’Africa, bisognerà si sovrappongono
naccessibile stretto mediterraneo si esten- aspettare un altro milione di anni perché Paranthropus
de un territorio di caccia inesplorato, cir- emigrino dal continente primordiale – la e H. erectus
condato da un’imponente catena montuosa cosiddetta Out of Africa – e perché lascino Area di probabile
innevata e incendiata dal sole. È la peniso- prove del loro passaggio in Europa. C’è solo diffusione
CARTOGRAFIA: EOSGIS.COM. FONTE: ANTONIO RODRÍGUEZ-HIDALGO, ATLASOFHUMANEVOLUTION.COM
la iberica, così vicina eppure così difficile un’eccezione a questa regola. All’estremità H. erectus
H. antecessor
da raggiungere. orientale del subcontinente europeo, all’in-
Siamo al confine tra due epoche geolo- crocio tra Asia, Europa e Africa, il promon- Vie di espansione
giche, il Pliocene e il Pleistocene, quasi due torio di Dmanisi, nel Caucaso, custodisce di H. erectus
milioni e mezzo di anni fa. A quell’epoca, un segreto sotto forma di fossili. Gli omini-
i nostri antenati ominini vagavano per il ni arcaici della specie Homo georgicus lascia-
Maghreb carichi di utensili di pietra molto rono l’Africa prima di quanto si pensasse
elementari. Grazie a essi, e usando le loro fino a poco tempo fa. Come siano arrivati
abilità, erano in grado di tagliare la carne così lontano e così presto, è un mistero. La
di animali delle dimensioni delle zebre e ragione per cui si fermarono lì è un’inco-
delle antilopi di oggi, e di frantumarne le gnita ancora più grande.
ossa per nutrirsi. Ancora non si sa se aves- Situata di fronte alle coste dell’Africa, la
sero raggiunto la punta nordoccidentale del penisola iberica è un luogo privilegiato per
A
I Nihewan
S
C I
Xiaochangliang Zhoukoudian
Happisburgh
A
E U R O P A
F I
Gran Dolina Mauer Lantian
(Atapuerca)
Monte Poggiolo Mitousi
C O
Riwat (Yunxian)
Vallparadís
Dmanisi
Barranco Pirro Nord Kashafrud
León (Apricena)
Aïn
Tighennif Hanech Kocabaş Bose
Pabbi Hills
Gesher Benot Ya’aqov
Evron
Sidi Abderrahman Aïn
Ubeidiya
?
Boucherit
?
A F R
I C A Buia DALL’AFRICA
Koobi Fora Daka AL MONDO
Konso DOPO ALCUNI MILIONI DI ANNI di evoluzione in
Ileret
Africa gli esseri umani lasciarono il continente
Trinil Mojokerto
Olorgesailie per espandersi in nuovi territori, un fenomeno
Peninj noto come Out of Africa. L’età dei siti indica la Sangiran
Laetoli Olduvai cronologia dell’espansione e i suoi percorsi. I pri-
Fossili umani mi umani si diressero verso est, colonizzando
Paranthropus l’Asia centrale e l’Estremo Oriente. Più tardi ci fu
H. ergaster un’ulteriore espansione verso ovest, che li portò
H. erectus a occupare tutta l’Europa; non è chiaro se questa
H. georgicus
H. antecessor
fosse partita dall’Africa o dal Vicino Oriente. La
H. heidelbergensis causa della migrazione è oggetto di dibattito, an-
Swartkrans
Specie umana che se probabilmente tra i fattori determinanti ci
indeterminata furono lo sviluppo tecnologico degli ominini e la
Sito senza fossili loro trasformazione in predatori. Neppure il per-
umani
corso seguito è esattamente chiaro. Gli studiosi
Ominini di
2-1 milioni di anni
si chiedono in particolare come riuscirono ad at-
O C E A N O
Ominini di traversare lo stretto di Gibilterra e a raggiungere
900-500mila anni I N D I A N O alcune isole del sud-est asiatico come Flores.
A N T A R T I D E
due milioni di anni fa ed è stato l’unico ge-
nere a espandere i suoi orizzonti. Gli scavi
archeologici indicano che la partenza dall’A-
frica avvenne circa 1,8 milioni di anni fa. I
ricercatori hanno trovato resti fossili uma-
ni e utensili di pietra arcaici sparsi in tutta
l’Eurasia, in luoghi lontani tra loro come
Giava (Indonesia) e la Turchia. Probabil-
mente il ponte di terra tra l’Africa e l’Asia
costituito dal Vicino Oriente fu un’area par-
ticolarmente importante per questa prima
migrazione, ma le prove al riguardo sono
scarse e frammentarie. All’altro estremo del
PORTOGALLO
cedentemente
MADRID
considerato H.
heidelbergensis, a S PAGNA
MAR
Sima de los Hue- MEDITERRANEO
sos), neanderthal
e sapiens. IMMAGINE: JAVIER TRUEBA / MSF / SPL / AGE FOTOSTOCK
ripopolato l’Europa do-
po le varie estinzioni
glaciali; un’Europa
che, come una specie
di “tubo di scarico” evo-
lutivo, avrebbe perso la
UN AVVERSARIO sua popolazione più di una volta. In altre
PERICOLOSO parole, la migrazione dall’Africa potrebbe
Questa mascella essere stata seguita da una o più migrazioni
di un giaguaro
europeo (Panthera
dall’Asia, alcune delle quali videro anche un
gombaszoegensis) ritorno all’originario continente africano.
risale a 800mila Il percorso più plausibile per raggiungere
anni fa ed è stata la penisola iberica segue la costa mediterra-
trovata nel livello nea, partendo dal Caucaso e dalla Turchia. A
TD4 di Gran Dolina.
JAVIER TRUEBA / MSF / SPL quell’epoca la penisola iberica era un luogo
/ AGE FOTOSTOCK
abbastanza diverso da com’è oggi, anche
se la sua geografia era ormai consolidata: i
fiumi e le principali montagne attuali sa-
rebbero stati perfettamente riconoscibili.
Malattia e morte
Se si sono conservati i denti e le ossa dei
protagonisti di questa storia è perché que-
sti morirono nelle vicinanze dei siti di
Gran Dolina e di Sima del Elefante, o quan-
to meno i loro cadaveri furono trascinati in
quella zona. Attualmente lo sforzo dei ri-
cercatori si concentra soprattutto sul ten- carono una serie di disturbi come per esem-
tativo di stabilire le cause della morte di pio delle crescite anomale sulle radici dei
questi individui e la ragione per cui le loro denti. Tali patologie sono probabilmente
ossa finirono sul fondo di una grotta nelle connesse ai movimenti compensatori del-
vicinanze di Burgos. la mandibola per adattarsi agli spazi vuoti
Lo studio delle patologie presenti nella lasciati dai denti caduti prematuramente.
mandibola ATE9-1 e nei denti a essa asso- Le gravi lesioni orali di questo individuo
ciati, ritrovati nei livelli inferiori di Sima del sono probabilmente da collegare sia alla
Elefante, offre una serie d’indizi interessan- maniera di masticare, sia agli sforzi cui era
ti. L’usura dentaria molto marcata è il risul- sottoposta la bocca non solo per mangiare,
tato di un’alimentazione abrasiva, a base di ma anche per reggere oggetti di vario tipo.
vegetali duri, e dell’età adulta. La persona a Nonostante il probabile alito cattivo di
cui apparteneva la mandibola soffriva anche questo ominine, i suoi problemi dentali
di altri problemi, come un morso anomalo, erano perfettamente compatibili con una
gengive infiammate e tartaro, che le provo- vita normale e non possono essere diret-
FOSSILE ATD6-031. FALANGE DI UN ALLUCE TROVATA A GRAN DOLINA. SCIENCE PHOTO LIBRARY / AGE FOTOSTOCK
SCIENCE PHOTO LIBRARY / AGE FOTOSTOCK
tamente collegati alla sua morte, avvenu- è che siano stati trascinati lì dal movimento RITRATTO
ta quando aveva circa vent’anni. Infatti, a dei sedimenti o dalla forza dell’acqua. DI FAMIGLIA
Dmanisi è stato trovato un altro europeo Molto diverso è il caso degli antecessor di Mauricio Antón,
artista specializzato
primitivo (cranio 4) che aveva perso tutti Gran Dolina. Nello strato TD6 sono stati in paleoarte – la
i denti, a parte un canino, molto prima di rinvenuti 176 fossili di almeno nove indi- ricostruzione della
morire a un’età che per l’epoca è da consi- vidui di diverse età, per lo più bambini tra i vita nella preistoria –
derarsi avanzata, ovvero tra i trentacinque tre e i dieci anni, o esseri molto giovani, di è autore di questo
“ritratto di famiglia”
e i quarant’anni. meno di diciassette anni. Sono state portate
che rappresenta
Del secondo ominine presente a Sima del alla luce ossa di tutte le parti dello sche- un gruppo di
Elefante, ATE9-2, si è conservato solo un letro, per lo più rotte, sparse e mescolate Homo antecessor.
osso del mignolo della mano, che potreb- con resti di altri animali. Questi individui
be essere appartenuto a un giovane adulto presentano patologie come fratture da so-
di circa sedici anni. I resti degli ominini di vraccarico nelle ossa dei piedi dovute alle
Sima del Elefante sono molto frammentari, lunghe camminate, ai salti e agli sforzi ec-
così come i segni della loro attività, un dato cessivi che dovevano fare parte della loro
che spinge a pensare che non siano morti vita quotidiana, oltre a traumi di origine
all’interno della cavità. La cosa più probabile sconosciuta alle ginocchia.
Mangiare un umano
Il cannibalismo a Gran Dolina era di tipo
culturale. Non si trattava di un evento isola-
to verificatosi in circostanze estreme, come
una terribile carestia. Al contrario, la pre-
senza di resti cannibalizzati in diverse parti
dello stesso strato indica che per un perio-
do di tempo considerevole, forse centinaia
SCIENCE PHOTO LIBRARY / AGE FOTOSTOCK
in questi incontri gli antecessor più vulnera- compresa tra 700mila e 600mila anni fa.
bili risultavano i grandi sconfitti. Una volta Questa lacuna dev’essere colmata per ca-
morti, i loro piccoli corpi venivano portati pire se l’Homo antecessor si estinse senza
nella cavità, insieme alle carcasse di altre lasciare discendenti o se invece contribuì
prede, per essere condivisi tra i membri del con i suoi geni alle successive popolazioni
gruppo e consumati. di ominini eurasiatici. Le ricerche in corso
Rimane però una domanda inquietante: ad Atapuerca potrebbero ancora una volta
chi erano i cannibali? Gli antecessor erano sciogliere il dilemma.
le vittime, ma non ci sono resti fossili de- ANTONIO RODRÍGUEZ-HIDALGO
gli esseri umani che si nutrirono di loro. ISTITUTO CATALANO DI PALEOECOLOGIA UMANA ED EVOLUZIONE SOCIALE
MANGIARE
UN ALTRO
UMANO
Oggi associata a comportamenti
criminali o a situazioni estreme,
l’antropofagia era un fenomeno
ricorrente nella preistoria
A
Decapitato. nche se nel mondo di oggi il can- essere umano, i tagli e i colpi inferti dagli
Vertebra cervicale nibalismo umano, o antropofa- utensili lasciano segni molto riconoscibili
di Homo antecessor
di Gran Dolina. gia, può sembrare ripugnante e che permettono d’interpretare come agiva-
Il fossile mostra spaventoso, nel passato era una pratica no i cannibali, per esempio scuoiando una
segni di taglio fatti comune. Gli archeologi hanno fatto risali- persona deceduta o estraendone le viscere.
con uno strumento
litico, indicanti che re questo comportamento a quasi un mi- Altri segni comuni sono i morsi umani e
il suo proprietario lione di anni fa, cercando di comprendere – per il periodo successivo alla comparsa
fu decapitato il contesto in cui si verificò e di spiegare le della tecnologia del fuoco, avvenuta solo
da altri umani.
cause che lo provocarono. A questo sco- 200mila anni fa – le alterazioni termiche dei
po risulta essenziale lo studio delle mar- resti umani dovute alla cottura. Nella Sierra
cature sulla superficie delle ossa. Poiché de Atapuerca, a Burgos, è stato documen-
l’obiettivo principale del cannibalismo è tato il più antico caso di cannibalismo della
quello di nutrirsi dei tessuti di un altro storia umana, risalente a circa 900mila anni
FOTO: ANTONIO RODRÍGUEZ-HIDALGO
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Grotta del Boquete EO
de Zafarraya
CARTOGRAFIA: EOSGIS.COM. FONTE: ANTONIO RODRÍGUEZ-HIDALGO
fa, ma anche il caso più recente della prei- elementi di enorme complessità e carica Posizione dei casi
storia europea, nell’Età del bronzo, solo simbolica. Durante il Neolitico europeo si di cannibalismo
preistorico
quattromila anni fa circa. assistette a un aumento esponenziale del documentati in
cannibalismo. I ricercatori lo hanno spes- Europa. Spicca
Fame, celebrazione, rituale? so associato a fenomeni come la guer- la concentrazione
di siti neolitici
Ci sono prove di antropofagia in diverse ra, ma l’ingestione di parti di un parente nel sud della
specie e in oltre una ventina di siti del con- morto è stata anche interpretata come penisola iberica.
tinente. L’Homo antecessor, l’Homo heidel- un possibile segno di lutto e di rispetto
bergensis e – più frequentemente – i nean- per lui. Amore o odio, amicizia o ostilità,
dertaliani erano cannibali, anche se siamo vicinanza o estraneità, festa o carestia so-
noi, gli Homo sapiens, ad avere praticato il no soltanto i limiti estremi dentro ai quali
cannibalismo più di qualsiasi specie pre- può situarsi il complesso fenomeno del
cedente, e sempre accompagnandolo con cannibalismo preistorico.
L’ORIGINE
DELLA BIBBIA
Analizzando i libri più antichi della Bibbia,
come la Genesi e l’Esodo, gli studiosi hanno
creduto di cogliervi la mano di più autori, da
quello che ne realizzò una prima versione nel
IX secolo a.C. a Esdra, il presunto autore della
versione finale, risalente al V-IV secolo a.C.
N
MOSÈ SUL ell’insieme dei ventiquattro li- dubbi sul fatto che Mosè avesse potuto scri-
MONTE SINAI bri che compongono la Bibbia vere per davvero i primi cinque libri della
Nel mosaico del ebraica sembra che il nucleo più Bibbia. Alcuni passaggi della Torah sembra-
VI secolo presente
all’interno della antico sia la Torah, o Pentateu- no confermare una simile tesi, come quello
basilica di San co. Composta da Genesi, Esodo, presente nel capitolo del Deuteronomio in
Vitale, a Ravenna, è Levitico, Numeri e Deuteronomio, narra la cui Mosè avrebbe descritto la propria morte:
rappresentato Mosè creazione del mondo e la storia del popolo «Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo,
sul Sinai mentre
giudaico sino all’arrivo in Terra Santa. nel Paese di Moab, secondo l’ordine del Si-
riceve il rotolo della
legge da Yahweh. Nella tradizione ebraica, così come in gnore» (Deuteronomio 34:5). Risulta inoltre
quella cristiana, i testi hanno un unico au- strano che lodi sé stesso, come si legge nei
tore: Mosè, il patriarca che guidò gli israeliti Numeri: «Mosè era molto più mansueto di
nella fuga dall’Egitto e a cui, secondo quanto ogni uomo che è sulla terra» (Numeri 12:3).
riferito nell’Esodo, Yahweh dettò la Torah Nella Torah più episodi sono narrati in
sul monte Sinai. Tuttavia, sin dai primi se- modo distinto, quasi fossero stati scritti da
coli dell’era cristiana, vi fu chi espresse seri autori diversi. È quanto succede per esem-
pio con la creazione del mondo. Nel primo presentato in due maniere differenti. Nella LA MONTAGNA
capitolo della Genesi si spiega che comportò seconda (capitolo 17), l’alleanza viene stret- SACRA
la separazione delle acque di sopra da quelle ta con l’obbligo di circoncidere tutti i figli Panorama dalla
vetta del monte
di sotto, così da lasciare in mezzo uno spazio maschi, aspetto che non viene invece men- Sinai, nell’omonima
abitabile che avrebbe portato ordine nel caos zionato nella prima (capitolo 12). Finanche la penisola. Il monte
d’acqua. L’immagine sembra essere tipica nascita d’Isacco è annunciata in due modi: la è alto 2.285 m e
di un luogo in cui l’acqua è un bene che non prima da Elohim (capitolo 17), la seconda da si trova oggi in
territorio egiziano.
scarseggia. Alcuni versetti più avanti si affer- tre uomini di origine divina che fanno visi-
ma però che la creazione ebbe origine da una ta ad Abramo e alla moglie
terra arida in cui Dio fece zampillare acqua e Sara (capitolo 18).
germinare piante, visione più adatta a un au- A volte le due versioni
tore proveniente da un territorio desertico. del racconto di uno stesso
Nello stesso libro il patto tra Abramo e episodio sono intrecciate
Dio perché il primo abbia una discendenza tra di loro. Il caso più evi-
numerosa e una nuova terra in cui vivere è dente riguarda il diluvio
I DUE REGNI universale: a seconda del versetto si parla Sebbene già da molto tempo non man-
EBRAICI di diverse durate della permanenza nell’arca cassero ragionevoli dubbi, il primo autore
La cartina sopra (150 giorni o dieci mesi), di un numero diffe- moderno a mettere in discussione la pos-
queste righe
mostra i regni rente di animali che vi entrano (una coppia sibilità che Mosè fosse realmente l’autore
della Palestina nel di ogni specie, o sette coppie di “puri” e una del Pentateuco fu il filosofo inglese Thomas
IX-VIII secolo a.C. d’“impuri”) o di diversi episodi relativi alla Hobbes nel Leviathan (Leviatano, 1651). Nel
Tra questi spiccano liberazione dei volatili (nei testi si parla pri- XVIII secolo furono elaborate le prime dis-
quello d’Israele, con
ma di un corvo e poi di una colomba). sertazioni. Nel 1753 il medico francese Jean
capitale Samaria,
a nord, e quello di Come se non bastasse, l’analisi del testo Astruc intuì l’esistenza di due autori per la
Giuda, con capitale nell’originale ebraico mostra stili, espres- Genesi, e nel 1780 il teologo tedesco Johann
Gerusalemme. sioni e fasi di evoluzione della lingua molto Gottfried Eichhorn estese l’affermazione
distinti. Risulta palese soprattutto in alcuni all’intero Pentateuco.
passaggi dal tono poetico composti in uno
stile e in una lingua arcaica. È come se ci si Il Jahvista
trovasse davanti a un volume con parti che Nel 1878 Julius Wellhausen, biblista tede-
riecheggiano ora una poesia stilnovista, ora sco, formulò la sua “ipotesi documentaria”,
una rinascimentale, e altre ancora elaborate che ancora oggi viene accettata, o rimane
alla maniera manzoniana. comunque punto di partenza per qualsiasi
proposta di riflessione e modifica di date e
identità autoriali. Secondo quanto afferma
Wellhausen, nel testo dei primi cinque libri
Il primo autore della Bibbia chiama della Bibbia giunti sino a oggi si possono ri-
la divinità Yahweh e colloca gli episodi conoscere più sezioni scritte da autori diver-
nel territorio del regno di Giuda si, in momenti storici e in luoghi differenti.
Secondo il biblista, la redazione più antica a nord. Per questo motivo si ritiene che
della Torah corrisponde a una serie di capi- compose l’opera in un periodo compreso
toli che presentano tratti in comune. Il più tra il IX e l’VIII secolo a.C.
evidente è che la divinità è detta Yahweh,
termine che in una fase seguente della reli- L’autore del nord
gione israelitica non si sarebbe potuto pro- Altre parti del Pentateuco differiscono
nunciare, come affermato nell’Esodo («Non l’una dall’altra perché in esse la divini-
pronuncerai invano il nome del Signore, tuo tà è detta Elohim, e non Yahweh. Da ciò
Dio», Esodo 20:7). deriva il nome dell’autore, Elohista o E.
Inoltre le scene descritte, come la distru- Inoltre, mentre lo scrittore preceden-
zione di Sodoma e Gomorra o le vicende di te collocava la rivelazione di Yahweh a
Abramo e del nipote Lot, hanno luogo nei Mosè sul monte Sinai, questi narra che
dintorni di Gerusalemme e dei monti della gli eventi si svolsero su una monta-
Giudea, e i protagonisti sono i patriarchi gna chiamata Horeb. Questo dettaglio
delle tribù d’Israele che si stabilirono in ha portato alcuni studiosi a ipotizzare
H. LEWANDOWSKI / RMN-GRAND PALAIS
quei luoghi: Ruben, Simeone, Levi o Giuda. che esistessero due tradizioni circa il
Tutto ciò ha spinto a credere che l’autore di posto in cui ebbe luogo la rivelazione.
queste sezioni – detto Jahvista per il nome Gli eventi narrati dal secondo auto-
che dà a Dio o, semplicemente, J, abbrevia- re si svolgono nell’area geografica del
zione del tedesco Jahwist – fosse qualcuno regno d’Israele, che aveva mantenuto
legato al tempio di Yahweh a Gerusalemme l’indipendenza sino alla conquista da
ai tempi in cui la città era la capitale del re- parte degli assiri nel 722 a.C. In que- ROTOLO DELLA TORAH CONSERVATO
gno di Giuda, che dal 930 a.C. si era separa- sto secondo caso, i protagonisti della IN UN LUSSUOSO ASTUCCIO
D’ARGENTO, PELLE E LEGNO. 1860.
to dall’altro regno giudaico, Israele, situato narrazione sono i patriarchi delle tribù MUSÉE DE CLUNY, PARIGI.
IL TEMPIO DI che occuparono storicamente il territorio, bricazione del vitello d’oro, idolo che ven-
GERUSALEMME come quella di Beniamino. Tali frammenti ne realizzato dagli israeliti mentre Mosè si
Sin dai tempi della Torah dovettero formare all’origine trovava sul monte Sinai.
di Salomone
un testo simile a quello scritto da J, ma con
all’interno si I testi si fondono
trovava l’arca che caratteristiche proprie. L’autore sarebbe
conteneva le tavole vissuto nell’VIII secolo a.C. nel regno d’I- Tra il X e l’VIII secolo a.C. sia il regno di
della legge sraele e, a giudicare dalla particolare stima Giuda sia il regno d’Israele crearono la pro-
di Mosè. mostrata nei confronti di Mosè, è proba- pria antologia di narrazioni sull’origine del
bile che si trattasse di uno dei sacerdoti mondo e del proprio popolo. Identici nelle
del santuario di Silo, appartenenti alla questioni fondamentali, i racconti diverge-
tribù di Levi, da cui discen- vano invece per certi tratti linguistici, per
deva anche il liberatore del il contesto geografico e per l’importanza
popolo d’Israele. Le origini assegnata a determinate tribù.
dell’autore spiegherebbero La situazione cambiò nel 722 a.C., quando
anche perché aveva igno- il regno d’Israele fu distrutto dagli assiri e
rato la tradizione secondo una parte della popolazione cercò riparo
cui Aronne era fratello di in quello di Giuda e nella sua capitale Ge-
Mosè, e che anzi lo aveva rusalemme. I rifugiati, che portavano con
criticato duramente per sé i propri testi sacri, furono accolti con
alcune decisioni, come il benevolenza. Fu forse allora che, al fine di
coinvolgimento nella fab- facilitare l’integrazione della nuova comu-
nità, si decise di elaborare un’opera con-
ARONNE, FRATELLO DI MOSÈ, divisa, che fondesse le due precedenti. Un
IN UN’ICONA DEL MONASTERO
DI KIRILLO-BELOZERSKIJ (RUSSIA). autore ignoto intraprese probabilmente tale
SCALA, FIRENZE
PIERRE WITT / GTRES
missione verso il 700 a.C., tenendo come Decenni più tardi si sarebbe prodotto un LA CITTÀ SANTA
riferimento la versione ammessa da secoli cambiamento radicale nella Torah in se- Vista della città
a Gerusalemme, città in cui venne portata guito all’incorporazione di un nuovo libro. di Gerusalemme
dal cimitero ebraico.
a termine la fusione dei testi. Da quattro i testi diventarono cinque. Nel Sullo sfondo si nota
Nei decenni seguenti i sacerdoti del tem- 622 a.C., mentre Giosia era re di Giuda, il monte del Tempio,
pio di Yahweh a Gerusalemme favorirono la durante alcuni lavori di ristrutturazione presieduto dalla
redazione di ulteriori scritti che sfumavano del tempio di Yahweh a Gerusalemme si Cupola della roccia.
e completavano la versione comune prece- “scoprì” un inedito che doveva contenere Qui furono eretti
il primo e il
dente. Nel VII secolo a.C. un nuovo autore una parte non nota di quella legge dettata a secondo tempio.
anonimo effettuò importanti aggiunte, so- Mosè sul monte Sinai. Il libro presenta una
prattutto in relazione ai rituali del tempio serie di discorsi redatti a partire dalle pa-
di Gerusalemme: in quel periodo s’impose, role di Mosè, mentre il resto del Pentateuco
per esempio, la distinzione tra animali puri consiste in parole dettate a Mosè da Yahweh
e impuri dell’arca di Noè. Queste parti sono in persona. Inoltre s’insisteva sul fatto che
facilmente riconoscibili perché la divinità è vi erano una sola divinità, un solo popolo
menzionata con il nome di Elohim – forse e un solo luogo di culto, il tempio di Geru-
come concessione verso l’antica versione salemme, e si criticavano tutti i santuari
del regno d’Israele – e perché le lodi so- sparsi in giro nel Paese. Il fine ultimo era
no rivolte ad Aronne invece che a Mosè.
L’autore poteva essere quindi un sacerdote
anonimo del tempio di Gerusalemme, che
si considerava forse discendente di Aronne,
Nel 622 a.C., durante alcuni lavori nel
e indicato con l’iniziale P dal tedesco Prie- tempio di Gerusalemme, fu scoperto un
sterschrift, sacerdotale. nuovo testo della Bibbia, il Deuteronomio
STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 63
IL PUZZLE
il nome di dio
Nel primo capitolo della Genesi redatto nel
VII secolo a.C. dall’autore P, Dio è Elohim:
TESTAMENTO
tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio
[Elohim] aleggiava sulle acque. Dio [Elohim]
disse: “Sia la luce!”. E la luce fu».
Nel capitolo 11, opera del più antico, J, s’im-
la bibbia si divide in tre parti: i cinque libri della Torah o
piega invece il nome Yahweh:
Pentateuco, gli otto dei Profeti e gli 11 degli Scritti, o Ketuvim.
Questa struttura è lo stadio finale di una lunga evoluzione, «Ma il Signore [Yahweh] scese a vedere la
che inizia nel IX secolo a.C. e finisce nel II a.C. città e la torre che gli uomini stavano costruen-
I cambiamenti sono evidenti nei testi della Torah, le cui do. Il Signore [Yahweh] disse: “Ecco, essi sono
un solo popolo e hanno tutti una lingua sola».
sezioni possono essere attribuite ad autori differenti
AGE FOTOSTOCK
e che furono redatti in diversi momenti storici. MINIATURA CON LA CREAZIONE DEL MONDO SECONDO LA
TRADIZIONE EBRAICA. MUSEO LÁZARO GALDIANO, MADRID.
LA LEGGE (torah)
Genesi
Esodo
Levitico
Numeri
Deuteronomio
PROFETI
LA LEGGE (torah)
Anteriori
Giosuè
Giudici
Samuele
PROFETI
SCRITTI
Re
Posteriori
Isaia
Geremia
ALBUM
Ezechiele
Dodici profeti minori
L. RICCIARINI / BRIDGEMAN / ACI
abramo
Nella Genesi Abramo fa passare la moglie
Sara per sua sorella davanti al faraone. Nel
capitolo 12, attribuito a J, si afferma:
«Quando fu sul punto di entrare in Egitto,
disse alla moglie Sara: “Vedi, io so che tu sei
donna di aspetto avvenente [...] Di’ dunque
che sei mia sorella” [...] La donna fu presa e
condotta nella casa del faraone».
Il capitolo 20, elaborato da E, recita:
«Abramo levò le tende di là, dirigendosi
nel Negheb, e si stabilì tra Kades e Sur; poi
soggiornò come straniero a Gerar. Sicco-
me Abramo aveva detto della moglie Sara:
“È mia sorella”, Abimèlech, re di Gerar,
mandò a prendere Sara».
il diluvio
Nella Genesi la storia del diluvio universale
è descritta da J, l’autore più antico. Tuttavia,
nel VII secolo a.C. l’autore P aggiunge dei
frammenti. J racconta:
«Noè entrò nell’arca e con lui i suoi figli, sua mo-
glie e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque
del diluvio».
Dopodiché l’autore P introduce una spiegazione
legata alle pratiche di sacrifici animali che si re-
alizzavano nel tempio di Gerusalemme durante
la sua epoca:
«Degli animali mondi e di quelli immondi, degli
uccelli e di tutti gli esseri che strisciano sul suolo
entrarono a due a due con Noè nell’arca, maschio
e femmina, come Dio aveva comandato a Noè».
GLI SCRIBI
MOLTO PIÙ
CHE COPISTI
P
oiché la Torah si erse ben presto a testo sacro
rivelato da Dio, gli scribi dei diversi santua-
ri ebraici – soprattutto quelli del tempio di
Yahweh a Gerusalemme – copiarono gli scritti
per poter tramandare la legge divina alle generazioni
future. Ma visto che la pergamena è un supporto fra-
gile e deteriorabile, ne realizzarono molteplici copie
così da essere sicuri di pure numerose difficoltà
preservare il messaggio. per via della redazione
Gli scribi, in genere sa- in lingua ebraica, che
cerdoti, divennero quindi non separava le parole
un gruppo a sé stante, e e trascriveva unicamen-
grazie alle profonde co- te le consonanti, non le
noscenze del testo bibli- vocali. Per ridurre i rischi
co venivano considerati di confusione e di sviste
esperti nell’interpreta- nacquero i masoreti (dal
zione della legge di Mosè. neoebraico masorāh, tra-
Per questo motivo erano dizione), scribi che appo-
tenuti in grande conside- nevano sulle consonanti
razione e godevano del segni come fossero vo-
rispetto della gente. Il cali, in modo da aiutare
loro lavoro comportava a leggere correttamente.
ALAMY / ACI
IL CODICE quello di eliminare la diffusione del culto considerazione di Mosè, nomina la monta-
DI ALEPPO nel territorio e di accentrare la vita religiosa gna di Dio come Horeb ed è solito impiegare
Risalente al nel tempio della capitale. l’espressione Yahweh Eloheja,“Yahweh il tuo
930 d.C.circa è
una delle edizioni Lo scritto sconosciuto fu presentato da Dio”, unendo le formule impiegate nelle due
masoretiche più Giosia, che ne diede lettura nel tempio di versioni più antiche.
antiche della Gerusalemme davanti a tutto il popolo, ai
Bibbia ebraica. sacerdoti e ai profeti. Al termine della fun- Ritorno dall’esilio
I segni diacritici
zione gli astanti s’impegnarono a osservare Nel 587 a.C. il regno di Giuda, la capitale
aggiunti ai caratteri
consentono la la legge contenuta nel libro, che fu aggiunto Gerusalemme e il tempio furono distrutti
corretta dizione come supplemento alle opere già note. Il te- dal re babilonese Nabucodonosor II, e parte
del testo. sto era una seconda legge, e tale è il signifi- della popolazione di Giuda fu deportata in
cato del suo nome in greco, Deuteronomio. Babilonia finché, dopo circa quarant’anni
Non solo: da qui proviene la sigla con cui è di esilio, il re persiano Ciro ne permise il ri-
denominato l’autore, D, al quale si attribu- torno. Di nuovo in patria, gli israeliti s’im-
iscono anche altri libri della Bibbia relativi pegnarono a ricostruire il Paese e il tempio,
alla storia d’Israele e di Giuda dai tempi di godendo di una relativa autonomia politica.
David e di Salomone in poi. Pure D presenta A un periodo successivo a tale circostan-
tratti caratteristici. Oltre ad avere un’alta za risale l’ultimo intervento sul testo della
Torah, che avrebbe così preso la forma con
cui è giunta sino ai nostri giorni. Un nuovo
autore riunì in un solo volume gli scritti che
«Il sacerdote Esdra portò la legge e lesse fino ad allora erano disseminati in più opere,
il libro [...]; tutto il popolo porgeva adattandoli e uniformandoli. Secondo alcuni
l’orecchio a sentire il libro della legge» studiosi, l’ultimo autore fu Esdra, scriba giu-
daico ed esperto nella legge di Yahweh. Esdra Eppure, se il processo di elaborazione IL LIBRO
era un funzionario del re persiano Artaserse della Torah ebbe fine con Esdra, l’insieme SACRO
inviato a riorganizzare il culto a Gerusalem- più vasto di testi oggi noto con il nome di Nell’illustrazione
il profeta Esdra
me. Se il sovrano in questione è Artaserse I, Bibbia continuò comunque a evolversi. I sa- fa una lettura
Esdra si mosse verso Israele dopo il 457 a.C. cerdoti giudei considerarono opera rivelata pubblica della
Se si tratta invece di Artaserse II, la datazio- da Yahweh altri libri che facevano parte del Torah all’esterno
ne va spostata nel IV secolo. patrimonio letterario ebraico: cronache sto- del tempio, dopo
il ritorno degli
A ogni modo nel libro di Neemia si spiega riche come quella di Giosuè, di Ezechiele o
ebrei dall’esilio
come Esdra presentò alla comunità la legge di Geremia, e opere morali e poetiche come in Babilonia.
riunita in un solo corpus di testi: «Allora la Sapienza o il Cantico dei Cantici. Tutti
tutto il popolo si radunò come un solo uomo vanno a formare la Bibbia ebraica, che nei
sulla piazza davanti alla porta delle Acque primi secoli della nostra era sarebbe dive-
e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro nuta l’Antico testamento cristiano.
della legge di Mosè che il Signore aveva dato
JAVIER ALONSO LÓPEZ
a Israele. Il primo giorno del settimo me- BIBLISTA. PROFESSORE DELLA IE UNIVERSITY
se, il sacerdote Esdra portò la legge davanti
all’assemblea degli uomini, delle donne e Per SAGGI
Il libro dei libri. Una storia della Bibbia
di quanti erano capaci d’intendere. Lesse saperne John Barton. Garzanti, Milano, 2021.
il libro sulla piazza davanti alla porta delle di più Il libro dei libri.
Un’introduzione alla Bibbia ebraica
Acque, dallo spuntar della luce fino a mez- George Steiner. Vita e pensiero, Milano, 2012.
zogiorno, in presenza degli uomini, delle Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele
Mario Liverani. Laterza, Roma-Bari, 2007.
donne e di quelli che erano capaci d’inten- TESTI
DARDI LETALI
Un arciere esamina
la propria freccia. Intaglio
su pietra dura. 500 a.C.
Metropolitan Musem,
New York.
ARMI AVVELENATE
Achille cura la ferita infetta
di Telefo raschiandovi
sopra la ruggine della lancia.
Bassorilievo rinvenuto
a Ercolano, I secolo d.C.
Museo archeologico
nazionale, Napoli.
DEA / ALBUM
ERACLE E
IL SANGUE
DELL’IDRA
F
U ERACLE, il più grande eroe della
mitologia greca, a inventare la pri-
ma arma biologica di cui vi sia con-
tezza nella letteratura occidenta-
le. L’idra era un mostruoso serpente con
molte teste e viveva nella palude di Lerna.
Per battersi contro di lei erano inutili la
forza bruta e le armi normali. Quando Era-
cle dovette affrontarla, infatti, ogni volta
che le tagliava una testa ne rinascevano
altre due, e per impedire che queste con-
tinuassero a rigenerarsi l’eroe cauteriz-
zò i colli tagliati con una torcia. Quando
ebbe la meglio sul mostro, l’eroe ne aprì
il corpo e intinse le sue freccie nella bile
dell’Idra. Ma quelle armi si rivelarono le-
tali: le tragedie che derivarono dal loro
D
IL MOSTRUOSO a quando esistono le guerre bite dalle “leggi di guerra” allora in voga. In
SERPENTE biologiche e chimiche? Quan- realtà diversi modi di adattare la natura a
Annientare do venne aperto il vaso di Pan- scopi bellici furono concepiti prima e più
l’idra di Lerna
fu una delle dora che permetteva di usare la diffusamente di quel che si pensi, e non esi-
dodici fatiche natura come arma? La risposta stevano “leggi di guerra” formali che ne con-
che il re Euristeo può sembrare sorprendente: l’uomo si è in- dannassero l’utilizzo.
commissionò a gegnato al fine di trasformare le forze na- Più di cinquanta autori classici citano
Eracle. Sopra, la
turali in minacce letali ben prima di quanto esempi di strumenti biologi e chimici in
lotta contro l’idra
in un’anfora del si possa credere. Parecchi storici ritengono uso nel Mediterraneo, in India e in Cina.
V secolo a.C. che le armi biologiche e chimiche siano Tali fonti costituiscono la prova delle in-
un’invenzione moderna, che i conflitti tenzioni e delle pratiche all’origine delle
dell’antichità poggiassero sull’onore, il co- armi biochimiche odierne. L’armamentario
raggio e la perizia, e che le armi tossiche e chimico coincide con gas tossici, nubi di
le strategie prive di scrupoli fossero proi- fumo asfissiante e accecante, nonché com-
C R O N O LO G I A
590 a.C. circa V secolo a.C.
VELENO, Durante la Prima
guerra sacra l’esercito
Gli sciti usano tossine
provenienti da
FUOCO dell’anfizionia di Delfi serpenti velenosi per
E FUMO contamina l’acqua
che giunge alla gente
contaminare le loro frecce
caratterizzate dalla punta
di Cirra. a forma di spina o uncino.
BRACCIALETTO IN ORO A FORMA DI SERPENTE, ORIGINARIO DELLA MAGNA GRECIA. L BUM
DEA / A
WALTER BIBIKOW / GTRES
UN’INTERA
nell’anfizionia, o lega religiosa, che
proteggeva il santuario di Apollo a Delfi
CITTÀ
assediarono questa polis, che controllava
le rotte tra il golfo di Corinto e Delfi.
SCALA, FIRENZE
Pleistos per lasciare Cirra senz’acqua e per causare la morte?
più tardi, dopo averla avvelenata, lo fece
ripristinare. Quando gli abitanti bevvero, SOLONE (A DESTRA), BUSTO ANTICO; ELLEBORO NERO
(A SINISTRA), TRATTATO DI BOTANICA MEDICA DEL 1832;
«gli uomini che difendevano le mura do- DELFI (SOTTO), ACQUERELLO DI ALBERT TOURNAIRE, 1894.
IL CENTAURO NESSO
DAVANTI A ERACLE E
DEIANIRA. PITTURA
DELLA CASA DEL FAUNO,
POMPEI. I SECOLO D.C.
MUSEO ARCHEOLOGICO
NAZIONALE, NAPOLI.
PRISMA / ALBUM
AURIMAGES
E
RACLE MISE A PUNTO LA PRIMA ARMA BIOLOGICA nel toxon,“arco”, deriva infatti l’aggettivo riferito
momento in cui bagnò le frecce nelle tossine dell’idra, e al veleno che veniva applicato sulle frecce,
da allora tenne nella faretra una riserva infinita di frecce toxikon, dal quale a sua volta deriva il termine
avvelenate. Elemento curioso: i miti greci che narrano “tossina”. Seppure diverse tra loro, le frecce
dell’idra già sottolineano le imprevedibili conseguenze dell’uso avvelenate erano l’arma biologica più utiliz-
di armi biologiche. Per uno strano caso i dardi scagliati da Eracle zata nei tempi antichi. In tutto il mondo si
misero fine alla vita dei due centauri Folo e Chirone. Lo stesso fece ricorso a una grande varietà di sostanze
Eracle morì per colpa delle frecce, anche se indirettamente.
per confezionare dardi, da piante tossiche e
Quando il centauro Nesso rapì la moglie di Eracle, Deianira,
veleno di serpente ad aculei di pastinaca o
l’eroe lo uccise con una freccia. Prima di esalare l’ultimo respiro
Nesso convinse Deianira che il sangue zampillato dal proprio trigone – un pesce – e interiora d’insetti.
corpo fosse una pozione d’amore. Deianira vi bagnò una tunica Tra i guerrieri maggiormente temuti vi
che poi diede al marito. Non appena l’ebbe indossata, Eracle erano gli sciti, arcieri nomadi delle steppe
provò un tale dolore che si gettò su una pira funeraria. Mentre eurasiatiche. Gli scavi effettuati nelle tombe
moriva lasciò l’arco e la faretra all’arciere Filottete, che se ne di soldati sciti e lo studio dei loro corredi
sarebbe servito contro i troiani. E anche per lui, le frecce furono hanno permesso di capire che usavano frecce
mortali: durante il viaggio per Troia Filottete si ferì in modo dentellate e con l’asta decorata con un ser-
incurabile quando uno dei dardi gli cadde sul piede. pente. Se trovarsi sotto una pioggia di frecce
volanti simili a serpenti dai denti letali era
già piuttosto agghiacciante, le conseguenze
di una ferita erano ancor più tremende. Gli PORTATRICI (probabilmente l’attuale Almansara) bagna-
sciti bagnavano le punte delle frecce in un DI MORTE vano le armi in un veleno derivato da ser-
famoso intruglio detto skythikon. Le fonti ne Sotto, punta di penti morti e lasciato fermentare al sole.
hanno tramandato gli ingredienti: veleno di freccia in bronzo È interessante notare come sia gli sciti sia
proveniente da un
serpente, corpi putrefatti di rettile, sangue kurgan, o tumulo gli abitanti di Harmataelia usassero l’intero
umano e sterco lasciati a macerare per di- funerario, scita rettile per le frecce. Un moderno ritrova-
versi mesi. Bastava una lesione superficiale del VI secolo a.C. mento erpetologico permette di azzardare
causata da queste frecce per provocare una Un guerriero scita una spiegazione: le prede decomposte nello
era solito portare
una lenta agonia per la cancrena e il tetano. in battaglia più stomaco del serpente producono batteri no-
Non è un caso che i greci conoscessero le di 200 frecce. civi. Non solo: gli scienziati hanno scoper-
componenti dello skythikon: probabilmen- to di recente che i serpenti trattengono nel
te gli gli sciti le avevano fatte trapelare allo proprio corpo quantità sorprendentemente
scopo d’intimorire i propri nemici. Perché, elevate di feci per mesi. In un rettile morto
com’è facilmente intuibile, uno dei fattori il volume di escrementi aggiungeva quindi
più potenti delle armi biologiche e chimiche ulteriori batteri a quel miscuglio letale.
di qualsiasi epoca è l’impatto psicologico. Le descrizioni fornite da Diodoro Siculo
sono piuttosto vivide. Prima i soldati col-
Dardi indiani piti dalle frecce rimanevano tramortiti e poi
Gli storici Diodoro Siculo, Strabone e iniziavano a soffrire di dolori acuti e convul-
Quinto Curzio Rufo narrano che nel 326 a.C. sioni. La pelle si gelava e si copriva di lividi, e
Alessandro Magno e il suo esercito dovette- intanto gli uomini vomitavano bile. Le ferite
ro affrontare un altro tipo di dardi avvelenati iniziavano a suppurare una schiuma nera e
nel territorio dell’attuale Pakistan. I guer- tutt’attorno i tessuti andavano in cancrena.
rieri che difendevano la città di Harmatelia La fine arrivava implacabile tra gli spasmi,
S
AGE
IM
AUR
A
VOLTE SI FECE RICORSO ad
animali velenosi come vere e
proprie armi, aggiungendo le
tossine al terrore che avreb-
bero causato. Durante la battaglia na-
vale contro il re ellenico Eumene II di
Pergamo, nel 184 a.C. circa Annibale
Barca si servì di uno stratagemma:
riempì alcune anfore di serpenti e
le fece catapultare sulle navi nemi-
che. Una volta infestate dai rettili,
le imbarcazioni diventarono ingo-
vernabili ed Eumene venne sconfitto.
Nel 198-199 d.C. i parti che difende-
vano Hatra scagliarono sui legionari di
Settimio Severo recipienti d’argilla pieni
AMULETO EGIZIO. PER VIA
DEL SUO CARATTERE LETALE
di animali che li ferirono negli occhi e
LO SCORPIONE ERA DIPINTO nelle parti del corpo esposte. Erano for-
SUGLI SCUDI DEGLI OPLITI
E LA GUARDIA PRETORIANA
se scorpioni, cimici assassine, vespe o
LO PRESE COME VESSILLO. insetti del genere Paederus.
ALBUM
e perfino una lieve escoriazione causava una IL SERPENTE Un secolo prima invece, durante la Guerra
terribile agonia. Lo storico è talmente mi- FATALE DI del Peloponneso, si era registrato uno dei pri-
HARMATELIA
nuzioso nei dettagli che gli studiosi sono mi casi di utilizzo di gas tossici. Nel 429 a.C.
Vipera di Russell
riusciti a risalire al tipo di tossina impiegato (Daboia ruselii).
gli spartani attaccarono la città fortificata di
per fabbricare i dardi letali: proverrebbe dalla Il nome viene Platea, alleata di Atene, con un’innovativa
vipera di Russell, il cui veleno causa intorpi- dall’erpetologo arma chimica. Secondo Tucidide gli attac-
dimento e conati e, dopo dolori lancinanti, scozzese Patrick canti alzarono una pila di legno accanto alle
cancrena e decesso. Russell, che la mura nemiche e poi vi versarono della pece;
descrisse nel
1796. L’incisione, quindi vi aggiunsero grumi di zolfo trovati
Armi chimiche di Richard Nodder, in depositi minerali di zone vulcaniche e di
Oltre alle frecce, esistevano altre armi letali: risale allo fonti termali. La combinazione di pece e di
l’esercito di Alessandro, nel 332 a.C. ne ave- stesso anno. acceleranti solforici fece «divampare un in-
va dovuto affrontare una devastante. I fenici cendio furioso e vasto quanto mai s’era visto,
che difendevano Tiro, nell’odierno Libano, almeno fino a quel giorno, suscitato dall’o-
riscaldavano la sabbia in recipienti di bron- pera umana», raccontò Tucidide. L’impatto,
zo poco profondi e la scagliavano incande- tra fiamme azzurre e miasmi, dovette risul-
scente contro gli uomini di Alessandro, che tare terrificante. Per fortuna il vento cambiò
stavano assediando la città. Gli storici rife- direzione e una violenta tempesta spense
riscono come i granelli ardenti s’infilassero l’incendio: Platea era salva.
sotto le armature provocando ustioni e una
morte atroce. Gli effetti di quella pioggia Lanciafiamme e gas tossici
arroventata preannunciavano i tormenti se- Pochi anni più tardi, nel 424 a.C., i beoti,
guiti alle moderne termiti e alle bombe al alleati di Sparta, misero a punto un “lancia-
fosforo, inventate più di duemila anni dopo. fiamme” per risolvere il problema della di-
rezione dei venti. Tucidide descrive come il cittadini «fabbricarono una grande giara delle L’ASSEDIO
congegno distrusse le fortificazioni in legno stesse dimensioni del tunnel, fecero un buco DI TIRO
di Delio, allora in mano agli ateniesi. I beoti nel fondo e vi inserirono un tubo di ferro». Nel 332 a.C. i tiri
usarono contro
svuotarono un grande tronco e lo rivestiro- Riempirono quindi il recipiente con strati Alessandro
no di ferro. Con una catena appesero quindi sottili di piume di gallina e braci e lo chiu- Magno la sabbia
un calderone a un estremo del tronco e v’in- sero con un coperchio forato. Puntarono poi incandescente
serirono un tubo di ferro, incurvato verso il foro dell’orcio verso gli zappatori e intro- e una nave
con prodotti
l’interno del paiolo, che era pieno di braci, dussero dei mantici all’altra estremità. Gra-
infiammabili
pece e zolfo, gli stessi acceleranti introdotti zie a quest’artefatto, che ricorda il primitivo (zolfo, pece) che
dagli spartani a Platea. Montarono il tutto lanciafiamme di Delio, gli ambraci poterono incendiò le torri
su un carro e lo portarono vicino alla cinta colmare il tunnel di fumo acre, obbligando in d’assedio.
protettiva. Introdussero un grande manti- tal modo i romani a fuggire verso la superfi-
ce da quel lato e soffiarono potenti raffiche cie. «Abbandonarono l’assedio sotterraneo»
d’aria, direzionando il fuoco chimico e i gas fu il laconico commento di Polieno.
tossici verso le mura, che andarono a fuoco. Ma perché gli abitanti di Ambracia da-
Delio venne presa. vano fuoco alle piume di gallina? A quanto
Il fumo tossico era difficile da gestire, ed pare, queste contengono cheratine che sono
era quindi più semplice utilizzarlo negli spazi
chiusi, come i tunnel. Nel 189 a.C., duran-
te il lungo assedio di Ambracia, i difensori Nel 424 a.C. i beoti costruirono
della città misero a punto una macchina che
produceva del fumo per mettere in fuga gli
il primo lanciafiamme di cui si abbia
zappatori romani che scavavano delle gallerie notizia, impiegato per bruciare le
sotto le mura. Il retore Polieno racconta che i fortificazioni in legno di Delio
STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC 77
CITTÀ IN FIAMME.
MINIATURA DA UN
MANOSCRITTO DEL
CINEGETICO DI OPPIANO
DELL’XI SECOLO.
BIBLIOTECA NAZIONALE
MARCIANA, VENEZIA.
I
FUOCHI ALIMENTATI con prodotti chimici erano spesso spiegazione scientifica: sapevano soltanto
usati per difendere le città assediate. Intorno al 360 a.C. che dare fuoco a piume di gallina produceva
Enea Tattico, il primo autore greco che scrisse sull’arte un gas velenoso, soprattutto se la combu-
della guerra, compose il trattato Poliorketika, in cui dedicava stione avveniva dentro un tunnel.
una sezione a questo tipo d’arma. Raccomandava di versare
la pece, collosa e facilmente infiammabile, sui soldati nemici Una vile imboscata
o sulle loro macchine d’assedio, e di scagliarvi sopra stoppa Le tattiche fin qui menzionate, e altre anco-
o zolle di zolfo, che nel bruciare generano diossido di zolfo
ra, compaiono nelle opere letterarie di autori
e liberano vetriolo, acido solforico fumante. Poi bisognava
accendere la pece e lo zolfo servendosi di fasci di legna in
della Grecia, di Roma e della Cina. Queste
fiamme. Enea descrive pure una bomba di legno con aculei armi e queste strategie difensive furono con-
ripieni di materiale incendiario che si poteva scagliare sulle cepite e sviluppate pure in mancanza delle
macchine d’assedio. Gli uncini in ferro si sarebbero agganciati moderne conoscenze scientifiche. Per ela-
alle strutture in legno, che così sarebbero state divorate dalle borarle c’era soltanto bisogno di esperienza,
fiamme. Un’altra letale tattica difensiva consisteva nel «riem- di spirito di osservazione, d’ingegno diabo-
pire sacchi con pece, zolfo, stoppa, incenso in polvere, trucioli lico e della volontà di sfruttare al massimo
di pino e segatura», che una volta accesi venivano gettati dalle tutto il potenziale delle risorse naturali a
mura per far ardere i soldati al di sotto. disposizione all’epoca, in una strenua lotta
per la sopravvivenza. Così le armi, oltre a
uccidere degli innocenti, annullavano il co-
Mantice da fabbro.
Genera una
corrente d’aria.
raggio e le abilità dei guerrieri. Nelle civiltà vano fomentare le stragi indiscriminate di CONTROLLARE
in cui l’ardimento e le capacità militari era- civili e di soldati nemici. Quando si credeva IL FUOCO
no tenuti in grande considerazione, le armi che un altro popolo non fosse civilizzato, o Ricostruzione
del primitivo
tossiche venivano ritenute equivalenti a una non fosse “umano”, nessuno si creava pro- lanciafiamme
vile imboscata. Eppure quelle stesse civiltà blemi a impiegare armi disumane. usato dai beoti
d’onore ammiravano gli stratagemmi astu- I miti e la storia antichi smentiscono contro Delio nel
ti. Per questo, malgrado l’opinione comune quindi l’idea che la guerra biologica e chi- 424 a.C. Museo
Kotzanas della
secondo cui le armi biologiche e chimiche mica fosse inconcepibile in passato. Tut-
tecnologia greca
erano crudeli e disonorevoli, se ne tollerava tavia ricordano pure che simili espedienti antica, Katakolo.
l’impiego in determinate circostanze. suscitarono da sempre perplessità. Il dubbio
Oggi la giustificazione suona familiare: originale s’insinuò quando il primo arciere
nel caso in cui ci si fosse trovati in con- bagnò