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Il francese stata la lingua che ha maggiormente influtito sullitaliano, ma questo influsso non
stato constante nel corso della storia linguistica. Nel Settecento il fenomeno ha ragguiunto punte
eccezionali, ma in ogni secolo un gruppo di parole francesi penetrato in italiano. 1
4.1. I FRANCESISMI NEI PRIMI SECOLI (FINO AL 1300)
Lo studio dei francesimi in questa epoca abbastanza difficile perch suscita divesi problemi.
Succede che non sempre facile stabilire lepoca esatta in cui le parole hanno cominciato a
diffondersi e non sempre sono chiari i canali di trasmissione di queste parole (spesso sono entrate
per trasmissione scritta e non quella orale, attraverso il rivestimento del latino medievale). Un
altro problema che possiamo notare che alcune di queste parole sono forse di origine
germanica, quindi non possono essere considerate come dei veri gallicismi. Si stima che il
numero dei gallicismi sia stato piuttosto alto e questo accaduto a causa della situazione storicopolitica e culturale. Le relazioni storico-politiche in questo periodo non sono mai cessate, cera la
penetrazione delle guarnigioni franche in alcuni territori dell settentrione dopo la caduta dei
Longobardi, poi si sono rafforzati i legami rafforzamento tra i due paesi durante la governaza di
Carlo Magno. Il periodo in cui questi legami si sono piu stabiliti fu il dominio dei Normanni
nellItalia meridionale. La Sicilia in quella epoca giunta ad un altissimo livello di splendore ed
ha stabilito stretissimi rapporti con la Francia.2 Possiamo citare alcuni esempi delle parole che
sono entrate in Italiano in quellepoca: le parole relative ai viaggi e il pelegrinaggio, la stessa
parola viaggio, carriaggio "bagaglio che un esercito portava con s", oste "che tiene osteria",
ostello "albergo" (il corrispondente ostale viene dal provenzale). Un gruppo di parole riguarda
labbigliamneto: cotta, corsetto, fermaglio, guardacuore, gioello; nomi dei colori: giallo, blavo
(dopo rinetrato in it. come bl, blu), vermiglio. Parole che appartengono al sistema feudale:
cavaliere, conestabile, conte, marchese, scudiere, sindaco, sire, visconte, dama e damigella poi
in seguito le parole militari arnese "armatura", bandiera, maglia, ostaggio ecc. C una lista
molto lunga di questi gallicismi, per noi ci limiteremo a menzionare quelli che sembrano pi
significativi: abbandonare, agio, coraggio, gioia, mangiare,maniera, mestiere,preghiera,
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reame,travagliare ecc. Oltre ai vocaboli il francese ha dato anche i suffissi aggio, -ardo, - iere
che sono diventati produttivi in italiano.
4.2.I FRANCESISMI NEI SECOLI XIV E XV
I Francesimi che entrano i questa epoca sono abbastanza scarsi. Possiamo menzionare alcuni
vocaboli: aggio "et", astivo "frettoloso", i colori dor e tan. Nei francesimi entrati nel
Quattrcento riguardano la vita milirare bombardiere e foriere. Altre parole che sono entare sono
birba "frode", ceraldo "incantatore di serpenti", cocchino "canaglia", rensa "tela bianca".
Ben presto alcune di queste parole sono scomparse e cadute in disuso.
4.3. I FRANCESISMI NEL CINQUECENTO
Parallelamente in Italia in questa epoca ci sono gli influssi spagnoli e francesi. Possiamo
disitinguere due categorie di francesismi: quelli rinvenibili in relazioni di ambasciatori oppure in
lettere private di viaggiatori in Francia e quelli radicati a certe terminologie (come la
gastronomia). Come nel secolo precedente i vocaboli che entrano di pi nella lingua italiana sono
quelli militari. Come ad esempio: attaquer "attacare", bastion "bastione", bataillon "battaglione",
cannonade "cannonata", caporal "caporale", cavalier "soldato da cavallo", colonel "colonello",
ecorte "scorta", estocade "estoccata", gnralissime "generalissimo", parapet "parapetto", stylet
"stiletto" ecc. Altri campi in cui si sente linflusso e quello della moda e della gastronomia:
confetture, la fricassea e potaggio. Nel campo della moda abbiamo: abbigliare, abbigliamento,
bonetto, passamano ecc. 3
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di tessuti e di stoffe in Italia e come consequneza questo fenomeno ha lasciato la traccia al livello
linguistico. In questo secolo arrivano i vocaboli: lamuerre (con le varianti amoeurre, moare,
moera, moerre; 1699), droghetto (inizio del secolo), la flanella (1750), la grisetta (1770),
lindiana (1701), la persiana (1765), il peluche (1765), rouen (tela che si faceva a Rouen in
Normandia; 1770). E molto ricca la terminologia di colori: vin, turqoise, orang, feuillemorte,
isabelle, couleur du Roi, gris de lin, pastel, couleur de rat, vert gai, jaune paille, carlate, gris
perle ecc. Molte altre parole appartengono a settori disparati come ad esempio: caffettiere (1746),
capoluogo (1771), cup (prima met del secolo), damigiana (1760), filantropo (1771),
massacrare (1756), miliardo (1797), neologismo (1771), tipografia (1771), tipografico (1771)
ecc.
Alcune parole hanno subito anche levoluzione semantica: attuale attestato fin da Dante
nellaccezione filosofica di "che in atto, effettivo, reale" passa adesso al significato "che
appartiene al momento presente"; caff oltre a "bevanda" significa anche "bottega da caf",
guadagnare e guaragno assumono anche il significato di "vincere e vincita al gioco" ecc.
Abbiamo molte locuzioni che solo analoghe ad espressioni italiani: a sangue freddo, aver
lonore, buona grazia, colpodi mano, far la corte, prendere delle misure ecc. Il francese non ha
soltanto influito al livello semantico, ma anche al livellosintattico: si diffonde il partitivo, il
superlativo relativo con larticolo ripetuto (luomo il piu buono del mondo) ecc. 7
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sistema morfologico, fonologico e grafico ditaliano, cosi ci sono molte parole che si sono
inserite stabilmente in italiano (bchamelle, besciamella).
In questo secolo notiamo lentrata di parole politiche e ideologiche: anarchista (1796),
controrivoluzionario (1797), federalismo (1797), fedreralisat (1798), giacobinismo (1797),
autoritario (1881), collettivismo (1892), colpo di stato (1853). Abbiamo anche nuovi termini per
misure: centimetro, chilogramma, chilometro, decagramma,gramma (grammo), miligramma ecc.
Nel campo della moda abbiamo: blusa (1846), foulard (1846), pompon (1829), scialle (1808);
stoffe: cretonne (1874), pich (1876), popeline (1895) ecc.
Ci sono moltissimi esempi di francesimi in questo periodo ma la penetrazione dei vocaboli (a
causa del purismo) piu presente nei dialetti che nelle opere scritte. Possiamo citare alcuni
esempi che si riferiscono al dialetto ed anche alla lingua: bid: in italiano dal 1850, nel milanese
1839; cabriol: in italiano dal 1883, nel milanese dal 1839; gat: in italiano dal 1877, nel
veneziano dal 1829.
Fra quelle parole che sono diffuse soltanto al livello dialettale: carac "vestito da donna"(dal
francese caraco, attestato nel veneziano nel 1829); decrotore "lustrascarpe" (dal francese
dcrotteur, attestato in piemontese, milanese, parmigiano, bolognese, romanesco); proposo
"soldato di dogana" (dal francese prpos; attestato in piemontese , milanese, parmigiano,
luchese, romanesco).10
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