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LA FORZA DELLE ONDE GENERATE DAL VENTO SU PALI

VERTICALI


FRANCESCO FEDELE

Dipartimento di Meccanica e Materiali, Universit di Reggio Calabria


INTRODUZIONE

Nel lavoro vengono calcolate le sollecitazioni prodotte da onde generate dal vento su pali
verticali. Allo scopo, utilizzando la teoria delle onde generate dal vento (Longuet-Higgins 1963,
Phillips 1967) si ricavano i processi stocastici forza dinerzia e forza di drag linearizzata (Hang
Tuah et al. 1983). Infine, la teoria di quasi-determinismo delle onde (Boccotti 1983,1984,1997)
consente di determinare le sollecitazioni sul palo prodotte da unonda eccezionalmente alta
(molto alta rispetto alla media dello stato di mare in cui si realizza).



1. LA TEORIA DELLE ONDE GENERATE DAL VENTO

La teoria generale delle onde generate dal vento, introdotta da Longuet-Higgins (1963) e da
Phillips (1967), prevede la schematizzazione di uno stato di mare, vale a dire di una condizione
ondosa sensibilmente stazionaria, come la somma di un numero N infinitamente grande di onde
regolari cilindriche con ampiezze infinitesime e frequenze e fasi generalmente diverse tra loro
Le espressioni analitiche al primo ordine di Stokes dellelevazione donda ( t x, ) e del potenziale
di velocit relative ad onde irregolari bidimensionali risultano rispettivamente ( t z x , , )

[1.1]
| |
( )
( ) | |
( )
| |

=
+
+
=
+ =
N
i
i i i
i
i
i i
N
i
i i i i
t x k
d k
d z k
a g t z x
t x k a t x
1
1
1
sen
cosh
cosh
, ,
cos ) , (




con il numero donda legato alla frequenza angolare
i
k
i
dalla relazione

[1.2] ( )
g
d k tgh k
i
i i
2

=

La componente i-esima, di ampiezza soddisfa il sistema delle equazioni lineari di Stokes. Ne
consegue che anche la
i
a
( t x, ) e la [eq. 1.1] soddisfano lo stesso sistema di equazioni. ( z x , , )
)
t
Utilizzando la teoria degli stati di mare si dimostra che fissato un punto , se ( z x,
(i) N tende ad infinito;
(ii) le fasi
i
sono distribuite uniformemente sullangolo giro e sono stocasticamente
indipendenti tra loro;
1
(iii) le frequenze
i
sono tutte diverse tra di loro;
(iv) le ampiezze a sono infinitesime dello stesso ordine
i
lelevazione donda ( ) t x, e il potenziale di velocit ( ) t z x , , rappresentano processi stocastici
gaussiani.
Si definisce poi lo spettro di frequenza ( ) E
[1.3] ( ) + < < =
i i
i
che tale i per a E
2
2
1

Uno spettro di frequenza, caratteristico delle pure onde di vento, lo spettro JONSWAP
(Hasselmann et al., 1973):

[1.4] ( )
( )

(
(

|
.
|

\
|
=

2
2
2
4
5 2
2
1
exp ln exp
4
5
exp
d
d d
Ag E



in cui
d
la frequenza dominante dello spettro.

I parametri , determinano la forma dello spettro. Per spettro JONSWAP tali parametri
risultano
[1.5] 3 . 3 , 08 . 0 = = .



1.1 Il campo di moto generato da uno stato di mare

Le componenti di velocit v e ( Marchi e Rubatta 1981) nel caso di onde irregolari
bidimensionali risultano rispettivamente
x z
v

[1.6]
( )
( ) | |
( )
| |
( )
( ) | |
( )
| |

+
+
=


=
+
+
=

N
i
i i i
i
i
i i i z
N
i
i i i
i
i
i i i x
t x k
d k
d z k
k a g
z
t z x v
t x k
d k
d z k
k a g
x
t z x v
1
1
1
1
sen
cosh
senh
, ,
cos
cosh
cosh
, ,




Analogamente le componenti a e risultano rispettivamente
x z
a

[1.7]
( )
( ) | |
( )
| |
( )
( ) | |
( )
| |

+
+
=

=
+
+
=

=
=
N
i
i i i
i
i
i i
z
z
N
i
i i i
i
i
i i
x
x
t x k
d k
d z k
k a g
t
v
t z x a
t x k
d k
d z k
k a g
t
v
t z x a
1
1
cos
cosh
senh
, ,
sen
cosh
cosh
, ,






2
2. IL PROCESSO FORZA

Si consideri un palo verticale di raggio r su una profondit d, soggetto allazione di onde
irregolari bidimensionali (vedi fig. 1). Le azioni idrodinamiche unitarie si ricavano con la
formula di Morison (Chakrabarti 1987 e Sarpkaya and Isaacson 1981) :

[2.1] ) ( ) ( ) ( t f t f t f
d m
r r r
+ =

e in forma esplicita
[2.2] ( ) ( ) ( ) t v t v a C t a a C t f
d m
r r r
r
+ =
2
) (
in cui a v
r r
, sono le proiezioni rispettivamente del vettore accelerazione e del vettore velocit nel
piano della sezione del cilindro dacqua equivalente (si intendono i valori nel centro della
predetta sezione). La formula precedente semplifica notevolmente il calcolo delle azioni
idrodinamiche perch fa riferimento al moto ideale in campo libero da ostacoli e prescinde dalla
conoscenza del reale campo di moto intorno al cilindro solido.
La formula di Morison dunque somma di due termini: il primo, ) (t f
m
r
rappresenta la
componente inerziale ovvero la forza che agisce sul cilindro dacqua equivalente moltiplicata
per un coefficiente dinerzia C ; il secondo,
m
) (t f
d
r
rappresenta la componente di drag e il fattore
moltiplicativo C il coefficiente di drag.
d


z
direzione di
propagazione
d
2a
2a
direzione di
propagazione
x
y
x

Figura 1 Schema di riferimento del palo fisso.


2.1 La componente inerziale
m
f
r


La componente inerziale dellequazione di Morison risulta

[2.3] ( ) i i

, ,

) , ( ) , ( t z a r C t z f t z f
x m mx m
0
2
= =
r


3
con versore dellasse x. Sostituendo allaccelerazione la prima espressione della [1.7] si
ricava
i

x
a

[2.4] ( ) | |

=
=
N
i
i i i mx
t F t z f
1
sen ,
con

[2.5]
( ) | |
( ) d k
d z k
k ga r C F
i
i
i i m i
cosh
cosh
2
+
=


dove C il coefficiente dinerzia per onde irregolari ed r il raggio del palo .
m
Pertanto la forza dinerzia generata da uno stato di mare un processo stocastico gaussiano. Lo
spettro della forza dinerzia vale
[2.6] ( ) + < < =
i
i
i m
che tale i per F E
2
2
1

e sostituendo la [2.3]
[2.7]
( )
( ) | |
( )
+ < <
(

+
=
i
i i
i
i m i m
che tale i per
d k
d z k
gk r C a E
2
2 2
cosh
cosh
2
1

da cui segue
[2.8] ( ) ( ) ( ) ( )
( ) | |
( )
2
2
cosh
cosh
(

+
= =
kd
d z k
gk r C Z con E E
m m m m


Il valore ( )
m
Z rappresenta lampiezza della forza dinerzia prodotta da unonda regolare di
frequenza e ampiezza unitaria. Noto landamento in frequenza della funzione precedente
possibile individuare le componenti ondose dello stato di mare che sollecitano in misura
maggiore la struttura.
La funzione di autocovarianza del processo forza dinerzia vale

[2.9] ( ) ( ) ( ) ( )

=
>= + =<
N
i
i i mx mx m
T F T t f t f T
1
2
2
1
cos

e, in funzione dello spettro del processo forza:

[2.10] . ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) d T Z E d T E T
m m m
cos cos
0 0


= =

Lequazione [2.10] in forma esplicita diventa

[2.11]
( ) ( )
( ) | |
( )
( )

+
=
0
2
2
cos
cosh
cosh
d T
kd
d z k
gk r C E T
m m

.

La varianza del processo coincide con il valore della funzione autocovarianza
2
m

mx
f
m
,
calcolata per T : 0 =

4
[2.12]
( ) ( )
( ) | |
( )

+
= = =
0
2
2 2
cosh
cosh
0 d
kd
d z k
gk r C E T
m m m





2.2 La componente di drag
d
f
r


La forza di drag risulta

[2.13] ( ) ( ) ( ) i i f
d

, , , ,

) , ( , t z v t z v r C t z f t z
x x d dx
0 0 = =
r


in cui il versore dellasse x e il coefficiente di drag. i

d
C
Il termine non lineare nelle velocit implica che il processo stocastico forza di drag non
gaussiano. Pertanto non possibile applicare la teoria degli stati di mare.
Nellappendice si dimostra ( Hang Tuah et al. 1983) che dato un processo gaussiano , se ( ) t v

[2.14]
( )
1
2
<<

v
v
T


essendo rispettivamente la funzione di autocovarianza del processo e la sua varianza,
allora il processo
( )
2
,
v v
T
( ) ( ) t v t v statisticamente equivalente al processo ( ) t v
v
8 .
Pertanto il processo forza di drag (non gaussiano) statisticamente equivalente al processo
gaussiano

[2.15] ( ) ( ) ( ) ( ) t z v z r C t z v t z v r C t z f
x v d x x d dx
x
, , , , , , ) , ( 0
8
0 0

=

con
x
v
deviazione standard del processo velocit, che risulta

[2.16]
( ) ( )
( ) | |
( )

(
(

+
=
0
2
1 2
d
d k
d z k
gk E z
x
v
cosh
cosh


ovvero, in forma esplicita

[2.17] ( ) | |

=
=
N
i
i i i dx
t G t z f
1
cos ,
con

[2.18]
( ) | |
( ) d k
d z k
k a rg C G
i
i
i i i v d i
x
cosh
cosh +
=
1
8



Lo spettro della forza di drag linearizzata vale

[2.19] ( ) + < < =
i
i
i d
che tale i per G E
2
2
1


5
da cui sostituendo a la [2.18], si ricava
i
G

[2.20]
( )
( ) | |
( )

+ < <
(
(

+
=


i
i i
i
i i v d i d
che tale i per
d k
d z k
k rg C a E
x
2
1 2
8
2
1
cosh
cosh


e in forma compatta
[2.21]
( ) ( ) ( ) ( )
( ) | |
( )
2
1
8
(
(

+
= =

kd
d z k
k rg C Z con E E
x
v d d d d
cosh
cosh




La funzione ( )
d
Z rappresenta lampiezza della componente di drag linearizzata prodotta da
una singola componente periodica di frequenza .
La funzione di autocovarianza del processo forza di drag linearizzata vale

[2.22] ( ) ( ) ( ) ( )

=
>= + =<
N
i
i i dx dx d
T G T t f t f T
1
2
2
1
cos

e, in funzione dello spettro del processo forza

[2.23] . ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) d T Z E d T E T
d d d
cos cos
0 0


= =

La [2.23] in forma esplicita diventa

[2.24]
( ) ( )
( ) | |
( )
( )

(
(

+
=
0
2
1 2
8

d T
kd
d z k
k g r C E T
x
v d d
cos
cosh
cosh
.

La deviazione standard
d
del processo ( ) t f
dx
risulta:

[2.25]
( ) ( )
( ) | |
( )

(
(

+
= = =
0
2
2 2
8
0

d
kd
d z k
k g r C E T
x
v d d d
cosh
cosh




2.3 Applicazione

Si consideri un palo avente raggio r=2 m, soggetto allazione di onde irregolari bidimensionali
aventi direzione di propagazione coincidente con lasse x e periodo dominante T . La
profondit risulti d=125 m. Si assuma uno spettro in frequenza JONSWAP .
s
p
16 =
Le figure 3 e 4 riportano rispettivamente gli spettri ( ) (
d d d m
E E ) , e le funzioni
( ) ( )
d d d m
Z Z , per 013 . 0 =
d
L z e per 157 . 0 =
d
L z . Nella figura 5 sono riportate le
rispettive funzioni di autocovarianza.
Dai processi forza di drag [2.17] e forza dinerzia [2.4] si possono ricavare le deviazioni standard
m d
e in corrispondenza di unassegnata profondit
d
L z .
Ad esempio, per 013 . 0 =
d
L z le deviazioni standard dei processi forza valgono
6
m t
m t
d
m
/ 679 . 0
/ 585 . 1
=
=


ed il rapporto
m d
risulta uguale a 0.43 . In altri termini lampiezza della forza massima
attesa di drag
d
F il 43% dellampiezza della forza massima attesa dinerzia
m
F (in un
processo stocastico di una grandezza fisica il valore massimo atteso della grandezza
proporzionale alla deviazione standard del processo aleatorio).
Analogamente per 157 . 0 =
d
L z le deviazioni standard dei processi forza valgono invece
m t
m t
d
m
/ 088 . 0
/ 423 . 0
=
=


Essendo 21 . 0
m d
, la forza massima attesa di drag
d
F il 21% della forza massima attesa
dinerzia
m
F .
Quindi aumentando la profondit sia la componente di drag che la componente dinerzia si
attenuano ma lattenuazione della prima maggiore della seconda. Ci significa che da una certa
profondit in poi la forza di drag diventa trascurabile rispetto a quella dinerzia. Dal punto di
vista fisico, aumentando la profondit ci avviciniamo alle condizioni di moto ideale; la forza sul
palo ha pertanto caratteristiche prevalentemente inerziali.
La funzione ( )
d m
x Z = per d (profondit infinita) presenta un massimo per
z g /
lim
= . Le componenti ondose con frequenza vengono attenuate. Accade per
che su basse profondit (
lim
>>
0 z
(T
m
) quasi tutte le componenti ondose vengono esaltate, infatti
. Per tale motivo lo spettro della forza dinerzia alle basse profondit si allarga rispetto
allo spettro delle onde. Aumentando la profondit solo le componenti ondose in alta frequenza si
attenuano e lo spettro della forza dinerzia si restringe. Ci anche evidente analizzando le
funzioni di autocovarianza : alla profondit

lim

) 013 . 0 =
d
L z il parametro
(rapporto tra il primo minimo assoluto della
32 . 0
*
=
( ) T
m
il suo massimo assoluto) mentre alla
profondit 157 . 0 =
d
L z vale (per spettro JONSWAP medio risulta ) . 73 . 0
*
= 73 . 0
*
=
Un analogo ragionamento pu essere fatto per la funzione ( )
d d
Z . Anche per la forza di drag
lo spettro della forza alle basse profondit si allarga rispetto allo spettro delle onde in superficie,
mentre aumentando la profondit le componenti ondose in alta frequenza si attenuano e lo
spettro si restringe (dalla funzione di autocovarianza ( ) T
d
, per 013 . 0 =
d
L z
mentre per
45 . 0
*
=
157 . 0 =
d
L z ) 7 . 0
*
=


2.4 La forza totale

Consideriamo adesso il processo forza totale dinerzia intendendo per forza totale la forza
dinerzia risultante agente sul palo. La componente elementare ondosa produce una forza
dinerzia totale che vale
[2.26]
( ) | | ( ) | | dz t z f t F
d
i mx i mx

=
0
,
ed una forza totale di drag

7
[2.27]
( ) | | ( ) | |

=
0
d
i dx i dx
dz t z f t F ,

In particolare, assumendo i coefficienti e C indipendenti da z (v. ad esempio Chakrabarti
1987), le equazioni [2.26] e [2.27] si riducono rispettivamente a:
m
C
d

[2.28] ( ) | | |

=
=
N
i
i i i i m mx
t d k a g r C t F
1
2
sen tanh |

[2.29]
( )
( )
( ) | | |

(
(

+ =
N
i
i i
d
i v
i
i i i d dx
t dz d z k
d k
k a rg C t F
x
1
0
1
1 8

cos cosh
cosh
|


da cui seguono, rispettivamente, le deviazioni standard

[2.30]
( ) | | d kd E g r C
m m
2
0
2
tanh

=


[2.31]
( )
( )
( ) | |

(
(

+ =
0
2
0
2
2 2
1 8
d
v d d
dz d z k
kd
k E rg C
x
cosh
cosh




Il rapporto tra la forza totale massima attesa dinerzia e la forza totale massima attesa di drag
vale

[2.32]
( ) ( )
( )
( )
( ) | |

(
(

+
=
0
2
0
2
2 2
0
2
1 8

d dz d z k
kd
k E
d kd E
r
C
C
F F
d
v
d
m
d m
x
cosh
cosh
tanh
/


Dallapplicazione della formule precedenti (d=125 m , T s
p
16 = , 2 =
m
C , ) risulta: 65 0. =
d
C
i) per r
1
=0.5 m

46 . 0
21 . 2
81 . 4
=

=
=
m
d
d
m
t
t



ii) per r
2
=10 r
1
=5 m

05 . 0
3 . 22
4 . 481
=

=
=
m
d
d
m
t
t



Si noti che nel caso (i) (raggio=r
1
) la forza massima attesa di drag risulta il 46% della forza
massima attesa dinerzia; nel caso (ii) (raggio=10r
1
) la forza massima attesa di drag si riduce al
8
5% della forza massima attesa dinerzia. Pertanto per pali aventi raggi superiori a 5 metri la
componente di drag pu essere trascurata. E quindi il moto intorno al palo pu ritenersi ideale.
La figura 6 conferma questo risultato: essa mostra landamento del termine ( )
m d m
F F F + / in
funzione del raggio del palo, fissati d=125m e T s
p
16 = .
In generale, per verificare se il moto pu ritenersi ideale, si pu calcolare il numero di Keulegan-
Carpenter

( )
r
T v
KC
p x
2
max
= .

dove la velocit massima del campo di moto prodotto dallonda massima attesa. ( )
max x
v
Secondo Sarpkaya e Isaacson il moto ideale se KC<1. Boccotti (1995, 1996), nel corso di due
esperimenti eseguiti direttamente in mare, ha osservato che il moto pu ritenersi ideale fino a
KC= . 6 5
Nel caso in esame, assumendo r=6 m, il campo di moto pu ritenersi ideale e il numero di
Keulegan-Carpenter risulta uguale a 6.
Lanalisi svolta non consente di ricavare la storia temporale della forza sul palo. Questo
problema pu essere superato utilizzando la teoria di Quasi-determinismo. La teoria afferma che
se si forma unonda molto alta in corrispondenza del palo, allora con altissima probabilit su
quel palo transitato un ben definito gruppo di onde del quale si conosce la sua storia
temporale.



3. LA TEORIA DI QUASI-DETERMINISMO

La teoria di quasi-determinismo introdotta da Boccotti, consente di prevedere con grandissima
probabilit, ammesso che in un punto del campo di moto di coordinate ( )
0 0
y x , nellistante t si
formi unonda di altezza H molto grande rispetto alla media, sia lelevazione donda e sia il
potenziale di velocit del gruppo di onde in cui si formata londa molto grande. Lelevazione
donda in un punto
0
( )
0 0
y X x , + in un istante t T +
0
sar vicinissima al seguente valore
deterministico :

[3.1]
( )
( ) ( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( ) > + < > <
> + + < > + + <
= + +
*
*
, , ,
, , , ,
,
T t x t x t x
T T t X x t x T t X x t x H
T t X x
0 0 0
2
0 0 0 0
0 0
2



ed il potenziale di velocit alla profondit z sar vicinissimo al seguente valore deterministico


[3.2]
( )
( ) ( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( ) > + < > <
> + + < > + + <
= + +
*
*
, , ,
, , , , , ,
,
T t x t x t x
T T t z X x t x T t z X x t x H
T t X x
0 0 0
2
0 0 0 0
0 0
2




dove , sono rispettivamente i processi stocastici definiti dalle formule [1.1] e
*
T lascissa
del minimo assoluto della funzione di autocovarianza cos definita :

[3.3] ( ) ( ) ( ) > + =< T t x t x T , ,
0 0


9
La teoria di quasi-determinismo rigorosa al limite per H . In realt Boccotti ha ricavato
per via sperimentale che la teoria pu essere applicata per 8 7 > H .
Il campo di moto deterministico generato dal gruppo di onde risulta

[3.4]
( )
( )


= + +


= + +
z
T t z X x v
X
T t z X x v
z
x
0 0
0 0
, ,
, ,

( )
( )

= + +

= + +
T
v
T t z X x a
T
v
T t z X x a
z
z
x
x
0 0
0 0
, ,
, ,



La forza deterministica sul palo (componente dinerzia e di drag), calcolata in una sezione
risulta:

[3.5] ( ) ( ) ( ) T t x v T t x v r C T t x a r C T t z f
x x d x m x
+ + + + = +
0 0 0 0 0 0
2
0
, , , ) , ( .

La forza ed il momento totale valgono rispettivamente

[3.6] ( ) ( ) ( ) | |dz T t x v T t x v r C T t x a r C T t F
d
x x d x m x

+ + + + = +
0
0 0 0 0 0 0
2
0
, , , ) (

[3.7] ( ) ( )dz d z T t z f T t M
x
d
+ + = +

) , (
0
0
0

Esplicitando le covarianze spazio-temporali si ottengono le formule [3.8]

( )
( )
( ) ( ) | |
( ) | |
( ) ( ) | | ( ) | | { }
( ) ( ) | | dw T w w E
dw T T w X H T w X H w k
d k w k
d z k w k
w w E
k
H
g T t z X x v
p
p
p
p p x
*
*
cos
~
, , cos , , cos
~
~
cosh
~
cosh
~
, ,


+
= + +

1
2
0
0
1
1
0 0



( )
( )
( ) ( ) | |
( ) | |
( ) ( ) | | ( ) | | { }
( ) ( ) | |dw T w w E
d T T w X H T w X H w k
d k w k
d z k w k
w E
k
H
g T t z X x a
p
p
p
p x
*
*
cos
~
, , sen , , sen
~
~
cosh
~
cosh
~
, ,


+
= + +

1
2
0
0
0 0


con

( ) ( )
( ) ( ) | |
( ) ( )



2
2 2
2
5 2
2
p
p
p
p
p
p
p p
p
p p
gT
L
T L
k
w E Ag w E
w d k w k w k
w X k w k w X H
= = =
=
=
=

~
~
tanh
~
~
, ,

10

dove la lunghezza donda su profondit infinita corrispondente al periodo dominante T .
p
L
p



3.1 Applicazione

Come applicazione dei risultati precedenti si consideri un palo di diametro 2r=4 m investito da
un gruppo donde che al culmine della fase di sviluppo assume unaltezza H=30m con periodo
dominante T . La profondit d uguale a 125 m. s
p
16 =
La figura 7 riporta:
i) la storia temporale dellelevazione donda in superficie in corrispondenza del centro del
palo,
ii) la componente inerziale della forza prodotta dallonda molto alta;
iii) la componente di drag della forza prodotta dallonda molto alta;
iv) La forza totale prodotta dallonda molto alta.
Si noti che il gruppo di onde assume la sua massima altezza quando transita per il centro del
palo. In questo istante la forza dinerzia nulla mentre quella di drag massima. Negli istanti di
zero up-crossing (zero down-crossing) la forza dinerzia assume dei minimi (massimi) relativi
mentre la forza di drag nulla.
Il massimo valore della forza dinerzia t F
m
290 = ; il massimo valore della forza di drag
. La forza totale massima risulta t F
d
148 = t F
t
300 = . La figura 8 mostra la storia temporale
del momento (rispetto alla base del palo). I massimi valori assunti dai momenti prodotti dalle
forze , e risultano rispettivamente:
m
F
d
F
t
F
tm M
m
32300 = , tm M
d
17890 = e tm M
t
32430 = .
Note le sollecitazioni massime che il gruppo di onde trasmette al palo possibile procedere al
suo dimensionamento. Ad esempio dovendo dimensionare un palo in acciaio, si determina lo
spessore s imponendo che la tensione massima nel punto pi sollecitato del palo sia minore di
quella ammissibile .
2
/ 2400 cm kg
amm
=
Il momento dinerzia della sezione del palo vale

3
2 sr I =
e la tensione massima alla base del palo vale


2
2 sr
M
I
r M

max max
max
= =

Imponendo
amm

max
si ricava:

min
max
s
r
M
s
amm
=

2
2


Lo spessore minimo della sezione del palo risulta cm s 3 =
min
. Naturalmente bisogna tenere in
considerazione i fenomeni dinstabilit globale dovuti al fatto che il palo snello e pertanto lo
spessore minimo da adottare sar superiore a 3 cm.

Laspetto importante che la teoria di quasi-determinismo consente di ricostruire la storia
temporale delle sollecitazioni prodotte dai caratteristici gruppi di onde tridimensionali che
investono il palo al culmine della loro fase di sviluppo. Tale risultato trova applicazioni nel
11
campo dellingegneria offshore, in particolare nella progettazione delle piattaforme a struttura
reticolare.

-4000
-3000
-2000
-1000
0
1000
2000
3000
4000
0 2 4 6 8 10 12 14 16
t [s]
F


[
N
w
]
Fi
Fd
-4000
-3000
-2000
-1000
0
1000
2000
3000
4000
0 5 10 15
t [s]
F


[
N
w
]
Ft
Figura 2 Andamento nel tempo delle componenti di forza inerziale e di drag e della forza totale per d=125 m , a=2
m, H=30 m e T=16.5 s.




APPENDICE

Consideriamo un processo stocastico gaussiano ( ) t u . Calcoliamo la funzione di autocovarianza del processo
( ) ( ) t u t u . Risulta (Hang Tuah et al. 1983)

( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )

+

+

= + + =
2 1 2 1 2 2 1 1
, du du u u p u u u u T t u T t u t u t u T

con
( ) ( )
( )
2 4
2 1
2
2
2 2
1
2
2
2
2
1
2 / 1
2 4
2 1
2
1
,
u u
u u u
u u u u
u u
e u u p

+


e

( ) ( ) ( )
2
,
u u
T t u t u T + = autocovarianza e varianza del processo ( ) t u .

Posto

12
( )
( )

=
=
2
2
2
1
2
1
1
1
x r u
x r u
u
u



risulta

( ) ( ) I r T
u
2 / 5
2 4
1
2
1
=


con

( )

+

+

+
=
2 1
2
2
1
2 1 2 1
2 1
2
2
2
1
dx dx e x x x x I
x x r x x


e
2
u
u
r

=

Calcoliamo lintegrale I. Hang Tuah et al. (1983) lo risolvono mediante luso della trasformata di Laplace. Qui si
propone un metodo alternativo pi semplice. Risulta


( )
( )

++
+
=
0 0
2 1 2 1
2
1
2
2
2
1
senh 4
2
2
2
1
dx dx x x r e x x I
x x


sviluppando in serie di Mac-Lauren il seno iperbolico risulta

( )
( )
( )


+ +

=
+
+
+
=
0 0
2 1
0
1 2
2 1 2
1
2
2
2
1
! 1 2
4
2
2
2
1
dx dx
n
x x r
e x x I
n
n
x x

per luniforme convergenza dello sviluppo in serie

( )
2
0
0
2
1
3 2
1 2 2
! 1 2
4

=
+

+
+
(

+
=
n
x
n
n
dx e x
n
r
I

dove
( ) ! ! 2 2
0
2
1
3 2
2
+ =

+

+
n dx e x
x
n


pertanto
( )
( )

=
+
+
+
=
0
1 2
! 1 2
! ! 2 2
4
n
n
r
n
n
I

la serie convergente per 1 < r , come si pu constatare applicando il criterio del rapporto. Quindi

( ) ( )
( )
( )

=
+
+
+
=
0
1 2
2 / 5
2 4
! 1 2
! ! 2 2
1
2
1
4
n
n
u
r
n
n
r T



Per 1 << r ( )
2
2 / 5
2
2
5
1 1 r r mentre r I 8 e pertanto

( ) ( ) T r T
u u u
=
2 2
8 8


13

la funzione precedente lautocovarianza del processo ( ) t u
u

8
e pertanto possiamo concludere che il processo
( ) ( ) t u t u statisticamente equivalente al processo ( ) t u
u

8
.

































RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI


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14
15

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