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La civetta di Venere

vola a tutte le ore

Vetrina della sentimentalit contemporanea Leonardo Terzo


a cura di

A RCIPELAGO EDIZIONI

Collana di sintomatologia delle apocalissi culturali


diretta da Leonardo Terzo

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Nella stessa collana 1. 2. 3. 4. 5. L. Terzo, Pornografia ed episteme. Per una sintomatologia delle apocalissi culturali. B. Berri, Nathaniel Hawthorne. Dal subliminale al trascendentale. S. Monti, Le vicissitudini della corporeit. Anima e anatomia nella narrativa inglese e americana dellOttocento. L. Terzo, Sublimit contemporanee. B. Berri (a cura di), Saggi italiani su Elizabeth Bowen. (Saggi di E. Cotta Ramusino, S. Granata, S. Monti, L. Terzo, C. Marelli, B. Berri, L. Guerra, J. Meddemmen). Cristina Marelli, The Survival of Literature. Remake Practices from Shakespeare to the Graphic Novel. William Shakespeare, Michael Hoffman, Ingmar Bergman, Woody Allen, Art Spiegelman, Marjane Satrapi. L. Terzo (a cura di), Assurdo, paradosso, follia. Samuel Beckett, Oscar Wilde, William Shakespeare. (Saggi di B. Berri, S. Monti, L. Terzo, E. Zuccato). L. Terzo (ed.), Lunatic Giants, (Essays by B. Berri, F. Ceravolo, C. Marelli, S. Monti, L. Terzo, C. Viola).

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La civetta di Venere
vola a tutte le ore

a cura di

Leonardo Terzo

Edizione a cura di Arcipelago Edizioni Via Carlo DAdda 21 20143 Milano info@arcipelagoedizioni.com www.arcipelagoedizioni.com Prima edizione febbraio 2012 ISBN 978-88-7695-470-2 Tutti i diritti riservati Ristampe: 7 6 2018 2017 5 2016 4 2015 3 2014 2 2013 1 2012 0

vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata.

INDICE

Leonardo Terzo Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Patrizia Nerozzi Amore e ideologia nella cultura occidentale . . . . . . . . . . . 2. Hic Sunt Group, Casi clinici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.1 De amore, nota ontologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2 La nouvelle Clarissa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3 Far from the Madding Dreams, lamore come invenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.4 Laura P. Ellis a) Intercity-Plus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) Commento a Intercity . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Lenti a contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . d) Born to Be Blind . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e) Duemiladecibel, A Berlin Diary . . . . . . . . . . . . . . . f) Lombrello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . g) Lau, or: Beauty Thrown Away . . . . . . . . . . . . . . . . 2.5 Lettere a Miss Lonelyheart . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.6 Lucien Goldheim, Malattie dellimmagine . . . . . . . . 2.7 Viola Tavazzani, Le mocciose . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. Leonardo Terzo La civetta di Venere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.1 Modernit, soggetto, desiderio: da Don Giovanni a Myra Breckenridge . . . . . . . . . . .

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Lunatic Giants

3.2 Piccola enciclopedia dellamore: Crampton Hodnet di Barbara Pym . . . . . . . . . . . . . . 3.3 Sulla bellezza della persona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.4 Che cos leleganza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.5 Che cos il pudore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.6 Arte e oltre: forme espressive della corporeit . . . . . . .

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Leonardo Terzo

PREFAZIONE

Il titolo, La civetta di Venere, come si intuisce, un gioco di parole sulla famosa frase di Hegel: la civetta di Minerva vola solo al crepuscolo, intendendo egli che la comprensione della Storia pu avvenire solo a posteriori. Lamore invece unenergia passionale che vuole essere vissuta in ogni momento e ad ogni et, ma non sempre capita, n forse necessario farlo. Questo libro si propone invece come una vetrina della sentimentalit contemporanea, per osservare e tentare di comprendere meglio la natura di questa esperienza cos necessaria alla felicit. Nella prima sezione Patrizia Nerozzi offre unacuta ricognizione della storia ideologica e della funzione dellamore nella cultura letteraria delloccidente, in epoca moderna. La seconda sezione invece una raccolta di casi clinici, vissuti e narrati da persone reali, discussi e commentati sotto pseudonimo dalle pazienti stesse e dagli analisti in termini di psicanalisi socioculturale. Lamore principalmente una tematica femminile e quindi femminista. La trama delle storie che piacciono agli uomini una trama di conquista, narra cio come un protagonista maschile riesce a conquistare una posizione di preminenza nel mondo. La trama rosa, che piace alle donne, e che prima di ridursi a letteratura di massa ha costituito un filone fondamentale nello sviluppo del romanzo europeo, basti pensare a Pamela di Samuel Richardson, a Pride and Prejudice di Jane Austen, e a Jane Eyre di Charlotte Bront, narra invece come
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una donna riesce ad imporre ad una controparte maschile un rapporto socialmente pi avanzato, in termini di potere, in riferimento alle condizioni storiche del momento. Nella contemporaneit, vale a dire dopo la rivoluzione sessuale degli Anni Sessanta, lamore si frantuma in una variet di complicazioni psicologiche e sociologiche. Queste complicazioni sono documentate dagli scritti di pazienti, nel senso etimologico di chi subisce una passione, e analizzate alla luce degli sviluppi che la contemporaneit ha apportato alle situazioni studiate dalle varie terapie psicologiche tradizionali. Nellultima parte, di cui sono autore, oltre ad un saggio sulla genealogia e levoluzione del mito di Don Giovanni fino ai giorni nostri, ci si istruisce per mezzo di un romanzo di Barbara Pym, che raccoglie in ununica trama sapiente una serie di rapporti che formano una disincantata e divertente enciclopedia dellamore nel periodo a cavallo tra la prima e la seconda met del Novecento. Infine vengono esplorati, anche nel tentativo di definirli, alcuni concetti che forniscono il contesto necessario ad orientare unesistenza eroticamente significativa, come il pudore, la bellezza, leleganza e la nuova valorizzazione del corpo nei confronti dellanima (o dello spirito, o della mente). Ringrazio i numerosi componenti dellHic Sunt Group che con le loro esperienze di studio e di vita sono gli autori autentici di questo lavoro. Gennaio, 2012

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La civetta di Venere

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MODERNIT, SOGGETTO, DESIDERIO: DA DON GIOVANNI A MYRA BRECKENRIDGE

Vorrei parlare del mito di Don Giovanni nella letteratura e nella cultura occidentale con una riflessione meno legata ad esempi particolari, e volta invece a cogliere un senso pi generalizzante di questo mito, a vederne i risvolti, e soprattutto i rapporti e i legami con i problemi e le tendenze di ci che nella teoria storico-fi1osofico-culturale contemporanea si definisce appunto il discorso della modernit. Vedremo poi anche come lossessione amorosa e sessuale, investita di una valenza trasgressiva, venga rappresentata nella narrativa americana contemporanea in versione modernista e postmodernista, in tre esempi: Henry Miller, personaggio e autore di Tropic of Cancer e Tropic of Capricorn, Alec Portnoy, protagonista di Portnoys Complaint di Philip Roth, e infine Myra Breckenridge protagonista del romanzo omonimo di Gore Vidal1.

1 Henry Miller, Tropic of Cancer (1934) , Flamingo, London 1993, e Tropic of Capricorn (1939), Flamingo, London 1993; Philip Roth, Portnoys Complaint (1969), Vintage International, New York 1994; Gore Vidal, Myra Breckenridge (1968) , ora in Myra Breckenridge & Myron, Grafton, London 1989.

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Nella cultura contemporanea, insieme al dibattito sul postmoderno, in corso anche un pi lungo dibattito sulla modernit, su quali siano i caratteri fondamentali del mondo cosiddetto moderno. La modernit giunge ad una pi precisa coscienza di s nel Settecento, ma certo il prodotto di un lungo processo che, partendo dalle scoperte scientifiche e geografiche del XVI sec., perviene alla Rivoluzione Francese. La modernit si definisce anche come epoca del disincanto. Essa si distingue dallet pre-moderna dove regna la psicologia della fede, dove ideale e reale coincidono, perch il suo fondamento il soggetto come cosa che pensa, secondo il cogito cartesiano. Nel mondo tradizionale regna la gerarchia che si ritiene coincida con lordine naturale; la vita umana situata in un contesto di sicurezza e totalit; principi universali, valori e fatti coincidono. Nel mondo disincantato della modernit invece la psicologia del soggetto dipende proprio dalla separazione tra valori e fatti; non vi sono gerarchie ed essenze pre-esistenti su cui fondare unautorit. Don Giovanni, come libertino del Seicento, si presta a rappresentare nella sua leggenda due aspetti fondamentali della crisi derivante da questo passaggio epocale dalla concezione pre-moderna alla concezione moderna del mondo. Il primo aspetto la molteplicit del reale, che scaturisce dal crollo e dalla frantumazione della visione unitaria e totalizzante del cosmo. Il secondo la liberazione del desiderio che scaturisce dalla necessit del soggetto di trovare conferma alla propria soggettivit nel riconoscimento da parte di un altro2.
2 A tal proposito sono debitore di A. J. Cascardi che nellottimo studio The Subject of Modernity, C.U.P. 1992, si rif alla critica che Hegel, nella Fenomenologia dello spirito, muove alla teoria cartesiana della costituzione del soggetto. Nel Discorso sul metodo il soggetto prende coscienza e certezza di s attraverso una autoriflessione che lo rende indipendente e separato dal mondo. Abbiamo per cosi dire due mosse: 1. la coscienza perviene allautocoscienza, 2. resistendo allattrazione di un mondo che ritiene insoddisfacente in termini di certezze. Il mondo infatti - dice Cartesio - potrebbe

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Il discorso sul desiderio si presta a una quantit di considerazioni. Ma intanto diciamo che il mito di Don Giovanni si pu leggere come paradigma della variabilit del desiderio moderno in un mondo che non pi il mondo unitario e stabile della tradizione, bens un mondo frantumato, che offre una straordinaria variet di oggetti del desiderio. Leterogeneit del mondo produce la labilit e la variabilit degli attaccamenti e lamore stimolato dalla diversit e dalla novit. Come dice una poesia del Conte di Rochester, libertino inglese della seconda met del Seicento: poich il carattere della natura la mutabilit, la fedelt in amore contro natura:
Since tis but Natures Law to change constancy alone is strange.

Si comprende allora in primo luogo la funzione del convitato di pietra. La pietra la cosa pi inerte e stabile nella catena dellessere. Inoltre, la statua del Commendatore un monumento funebre. Il suo intervento presenta i caratteri della spettacolarit e una funzionalit ideologica di cui parleremo in seguito, ma il modo in cui eseguita la punizione del reo significativo, perch un esemplare contrappasso che ferma
essere del tutto illusorio e derivato dallidea che io ho di me stesso e di Dio. Ora il porre accanto al soggetto anche lesistenza di Dio non , come taluni sostengono, un residuo della scolastica, ma una necessit che scaturisce dal bisogno di un riconoscimento che il mondo non pu dare, e che, come ha fatto notare Lacan (The Four Fundamental Concepts of Psycho-Analysis, Penguin Books, 1979) , viene cos fornito da un garante che, essendo perfezione divina, si pone come indubitabile verit. Questo per dire che ci che sottaciuto, prima nel dubbio sistematico e poi nella rassicurazione di Cartesio, proprio il fatto, messo in evidenza da Hegel, che il soggetto non stabilmente fondato sul pensiero autoriflessivo, che instabile e incompleto, ma sul desiderio di un riscontro. Tale riscontro non si deve cercare n nel mondo degli oggetti, n in un Dio perfetto e infinito, ma pu essere solo il riconoscimento di un altro io desiderante. Le attivit cognitive, cio il pensiero, la ragione, la comprensione, non sono sufficienti a spiegare come il soggetto giunga allautoconsapevolezza, perch la contemplazione rivela loggetto non il soggetto, che si perde nel conosciuto. Solo il desiderio di un altro desiderio riporta lio a s spingendolo a dire io. 135

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nella morte la frenetica mobilit sentimentale di Don Giovanni, ovvero blocca la mutabilit del desiderio. Potremmo notare peraltro lironia che per bloccare la mobilit di Don Giovanni, la statua del Commendatore, questo monumento di pietra alla concezione stabile del mondo, debba a sua volta muoversi, quasi a conferma della natura distruttiva del movimento. Del resto qui la statua svolge il ruolo del demonio, perch lo strumento punitivo della trascendenza, starei per dire il sicario divino, il diavolo. In questo senso la funzionalit ideologica della fabula del Don Giovanni precorre quella della narrativa gotica che si avr nella seconda met del Settecento in reazione al dominio del romanzo realistico3. Abbiamo cio la punizione del razionalismo, che crede di poter fare a meno del trascendente. Strumento della punizione il ritorno del sovrannaturale rimosso. Il desiderio, come anche limmaginazione, strumento del divenire, che pu operare soltanto in un cosmo imperfetto ed aperto. Nel mondo tradizionale, dove regnano invece la stabilit della gerarchia e la perfezione dellordine, immaginazione e desiderio sono visti con sospetto, come portatori di degenerazione e disordine. Il desiderio presenta sempre due facce: pu essere visto come minaccia alla vita sociale, sintomo del disagio della civilt, passione irrazionale, manifestazione dellistinto predatorio, e questo in sostanza il modo in cui appare in Don Giovanni, dove il desiderio aggressione maschile ad una vittima vulnerabile che la donna. Ma pu essere visto anche come coscienza desiderante, energia trasformatrice della storia, o addirittura, come dice Bataille, resistenza allassimilazione borghese. Se Don Giovanni incarna dunque la mobilit del desiderio moderno, e cerca di dominare un cosmo frantumato, passando da un frammento allaltro di esso, il contesto ideologico in cui
Patrizia Nerozzi, Laltra faccia del romanzo. Creativit e destino dellantirealismo gotico, Cisalpino-Goliardica, Milano 1987. 136
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egli opera rappresenta un mondo che non pu ancora accettare la modernit del libero pensiero, un mondo in cui domina letica della virt e del dovere e non quella della pulsione individualistica priva di una meta, per cos dire, naturale del desiderio. La trama del dramma illustra quindi i segni di due epoche diverse nel travaglio del passaggio dalluna allaltra. Lo stesso Don Giovanni si trova a condividere caratteri che appartengono alle due concezioni del mondo che si stanno succedendo. Letica della virt trasgredita in termini di false promesse, quando egli viene meno alla parola data, che per laristocratico e lunico criterio etico per condurre un rapporto allaltezza del suo rango. Essere allaltezza del proprio rango ci che si esprime ad esempio nella frase: io son chi sono. Da un lato si potrebbe sostenere che il dovere nobiliare di mantenere la parola data non valido nei confronti della donna, che non titolare di diritti pari a quelli del maschio aristocratico, ma sta a mezza via tra il cavaliere e le figure inferiori, come lo schiavo, il contadino o il servo. Nel mondo borghese, lequivalente del dovere aristocratico di mantenere la parola data il far fronte ai propri debiti negli affari. Ancora oggi infatti un atto di adulterio meno dannoso per lonore di un uomo che il non pagare una cambiale. Linganno amoroso dunque per Don Giovanni potrebbe non essere sentito come un venir meno ai suoi doveri di cavaliere. Daltro lato ci sono comunque due momenti, quello del duello e quello dellincontro finale col Commendatore, in cui Don Giovanni allaltezza del proprio rango e accetta i criteri della societ tradizionale di cui per altri versi egli rappresenta la sovversione. Si tratta di due momenti che possiamo chiamare momenti di scambio simbolico, con cui nella societ feudale si conferiva o si confermava lordine e il rango, attraverso i quali i contendenti si davano il reciproco riconoscimento di dignit e di valore. Quando si affronta un inferiore, lo si bastona ma non lo si uccide, o lo si affida alle cure dal proprio servo, come capita a Masetto nel Don Giovanni di Mozart-Da Ponte. Il duello appa 137

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re quindi un momento di rilegittimazione arcaica del cavaliere, che recupera dignit alla sua funzione guerriera, ridotta e avvilita nella conquista femminile a ci che Da Ponte definisce donnesche imprese. Don Giovanni non viene meno alla parola data invece nellappuntamento con la morte per mano del Commendatore. Quando egli infatti invita il Commendatore a cena non pu immaginare che il Commendatore venga davvero dallal di l. Ma quando il Commendatore si presenta, Don Giovanni sa che deve mantenere la promessa. Cos la punizione rid nobilt a Don Giovanni. Questa restaurazione della nobilt coincide con latto di giustizia: quindi due condizioni vengono reintegrate con lo stesso atto, la nobilt e la giustizia. E anche lonore delle donne offese dalla seduzione, ma soprattutto la reintegrazione di Don Giovanni nei canoni di comportamento di una societ che il suo agire empio e trasgressivo minacciava di sovvertire. Il senso della fabula di Don Giovanni a livello ideologico sembra dunque reazionario: consiste nella repressione di un desiderio anarchico, che non accetta di indirizzare le proprie energie vitali e virili a fini sociali, per costituire cio quella cellula della societ che la famiglia. Ci pare di poter dire per che la regressione, che avrebbe potuto realizzarsi come rimozione, si attua invece piuttosto come denegazione, cio come desiderio fino a quel momento rimosso, che si affaccia ora invece alla coscienza, a patto di essere negato, cio punito. Nella fabula di Don Giovanni si detto che la donna vittima, ma nella sfera delleros, se non vi violenza bens seduzione, la vittima in qualche misura anche complice. Se Don Giovanni conquista le donne, sebbene con le false promesse di fedelt e di matrimonio, perch le donne si fanno conquistare da lui? Nel destino delle donne sedotte opera, secondo me, il residuo della visione della donna come dotata della sola anima sensuale e non anche dellanima razionale, cio della donna che, sul modello biblico di Eva, non in grado di resistere alla tentazione del serpente. Ma unaltra componente dellinclina-

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zione della donna a farsi sedurre lamore stesso, cio lamore passione, svincolato da ogni razionalizzazione e da ogni utilizzazione sociale, contrapposto allaltro tipo di amore, cio lamore per definizione coniugale. In sostanza, oltre allinganno, la donna subisce anche il fascino dellamore utopico, che richiede da lei una complicit nellasocialit di Don Giovanni. Di qui lira dei padri che come ovvio rappresentano la legge. In tutta la letteratura, o almeno in molta letteratura, infatti, questo tipo di amore incarnato da personaggi malvagi o ingannatori, o semplicemente indegni. Pensiamo a Wickham in Pride and Prejudice di Jane Austen, pensiamo a Natascia in Guerra e pace che, quando gi fidanzata col principe Andrea, sinnamora brevemente, e per ragioni apparentemente inspiegabili, di Kuraghin. Da dove deriva il fascino che induce le donne a tale complicit? E in sostanza da dove deriva quello che secondo me lessenza del personaggio, ovvero linesauribilit del desiderio o, se si vuole, limpossibilit che il desiderio sia appagato, e quindi anche distrutto? A mio parere deriva dal bisogno di allontanare la morte, ricominciando la vita, cio il processo erotico, ogni volta da capo senza portarlo a termine. Senza procedere dallinnamoramento alla famiglia, ai figli, alla maturit, alla vecchiaia e alla morte. Ci di cui gi nel Don Giovanni di Tirso si accusa il protagonista di sprecare il tempo della vita. Il ritornello di Don Giovanni: Qu largo me lo fiais , sia che voglia dire: a questo ci pensiamo dopo, sia che voglia dire: fidati di me ancora un momento, comunque un modo di chiedere pi tempo, cio di aumentare il tempo presente senza farlo finire nel futuro. La frase: a questo ci pensiamo dopo un differimento della fine del tempo, cio della morte. La mobilit e la quantit delle conquiste di Don Giovanni servono a tenere lamore sempre nella condizione iniziale e a non farlo evolvere verso la stabilit sociale, che modificazione e divenire verso la morte. Don Giovanni si oppone allesse-

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re per la morte; invece un personaggio che vuole essere solo per la vita. La societ repressiva che lo punisce saggia, proprio perch sa che leterno presente non possibile, e in effetti ci aspetta la morte. Essere per la vita dunque illusorio e precario. Don Giovanni supplisce alla possib1lit di fermare il tempo e di fermare lavvicinarsi della morte ricominciando sempre da capo unaltra vita, cio unaltra conquista ogni volta. Egli sostituisce leternit con la quantit. Ma se la fabula di Don Giovanni conformista, se non addirittura reazionaria, in un certo senso possiamo dire che il personaggio ha sconfitto la fabula, poich proprio per la sua fama di seduttore il personaggio sopravvive ad essa e alla sua morale. Mentre personaggi come ad esempio Tartufo o il Misantropo, come tanti altri del resto, sono solo se stessi, non escono cio dalle rispettive opere, Don Giovanni uscito non solo dallopera di Tirso, ma anche da quella di Molire o di Mozart, per diventare non solo una leggenda e un mito, come Faust e pochi altri, bens, oltre la leggenda e il mito, diventato nome comune ed eponimo. Vediamo allora di comprendere alcuni momenti o alcune motivazioni di questa traslazione verso leponimia. Don Giovanni un ateo, un libero pensatore, iconoclasta e libertino. Ci che fa la sua leggenda, quello che pi o meno comune alla maggior parte, se non a tutte, le versioni della sua storia dato per da due elementi: la sua capacit di seduzione e la sua morte spettacolare. Dunque eros e thanatos. Cominciamo da questultimo: la morte a ben vedere la cosa pi sicura e pi comune nella vita umana. Tutti muoiono, tutti dobbiamo morire. un fatto doloroso, ma banale. Tra laltro, essendo la morte la fine della vita umana, essa si presta come fine naturale di una storia. Per rendere rimarchevole un fatto cos ovvio, occorre renderlo spettacolare. Di qui lo spettacolo della statua che si muove e trascina Don Giovanni allinferno. La spettacolarit il carattere preminente della realt contemporanea. Essa un dato basilare della societ di massa, bombardata da un flusso travolgente di informazioni in gara tra

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loro per attirare la nostra attenzione con tutti i mezzi, cio con lo spettacolo. Ma la spettacolarit sempre stata, anche nelle epoche passate, una modalit della comunicazione che si rivolgeva alla massa popolare. Uno spettacolo tipico del medioevo fino al Settecento erano le esecuzioni capitali. Ad esempio le storie di criminali, raccolte nel Newsgate Calendar della prigione londinese di Newsgate, descrivono il piacere delle folle che assistono alle esecuzioni esemplari ed efferate di altrettanto efferati e sanguinari delinquenti. Si capisce quindi perch la morte di Don Giovanni diventi uno dei fattori della fortuna di questa storia. Perch eseguita in un modo particolarmente eccitante. Non solo cio perch risolve le tensioni della trama - noi vogliamo vedere il cattivo punito - ma perch la trovata della statua che si muove, per quanto sia un elemento ricorrente nel folklore europeo4, rappresenta uno di quegli eventi che, in connessione alla morte e alla punizione, con il significato che abbiamo indicato prima, ci procura allo stesso tempo paura e piacere, anzi il piacere della paura attraverso qualcosa che stupefacente e, allo stesso tempo, anche una conferma e una soddisfazione delle nostre attese. Laltro elemento, abbiamo detto, eros. significativo che il termine libertino abbia perso oggi il suo significato filosofico connesso alla libert di pensiero, e sia rimasto soltanto col significato relativo alla trasgressione sessuale. Anche nella storia di Don Giovanni ci che rimane impresso nellimmaginazione collettiva non la sua rivolta etico-filosofica, ma la sua rivolta contro i freni della libert amorosa. Dico amorosa e non sessuale di proposito, perch siamo ancora in una fase in cui il sesso non ha una sua autonomia diciamo cos culturale, cio non ancora preso in considerazione, come nella societ attuale, come una sfera di interessi con una dignit propria, separa4 Theodore Ziolkowski, Disenchanted Images. A Literary Iconology Princeton U.P. 1977.

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bile da altri tipi di rapporti interpersonali: si pu dire che fino a Freud il sesso si d in un certo senso per scontato, come cosa naturale intrinseca allamore e al matrimonio. La riduzione della rivolta di Don Giovanni allambito della sfera dei rapporti sentimentali dipende anche dal fatto che la libert di pensiero acquisita nella societ odierna, mentre il libertinaggio sentimentale, per quanto esorcizzato dallironia, mantiene una sua carica inquietante, fatta di un misto di ammirazione e disprezzo. Ma questa riduzione dipende anche da una funzione propriamente simbolica e sublimizzante della rappresentazione dei rapporti amorosi nella letteratura. La rappresentazione dei rapporti tra i sessi nelle arti non ha mai solo un significato letterale, come documentazione di ci che avviene o pu avvenire nella realt e nella societ. Nella cultura occidentale troviamo, tra le altre, due trame archetipiche, che possiamo chiamare il mito maschile e il mito femminile. Il mito maschile una storia di conquista: pur in una variet di versioni e modulazioni essa narra sostanzialmente di come un giovane eroe perviene ad una meta, ad una posizione di potere nel mondo, che comporta la sostituzione dei precedenti detentori del potere, ovvero luccisione del padre. Il mito femminile invece la trama rosa. Oggi il romanzo rosa tra i generi della cultura bassa e popolare, ma la trama fondamentale di questo tipo di storie una trama che nel Settecento e nellOttocento servita da struttura narrativa per autentici capolavori, che hanno fatto la storia del romanzo realistico come Pamela di Samuel Richardson, Pride and Prejudice, di Jane Austen, Jane Eyre di Charlotte Bront. La trama rosa5 consiste in una storia in cui una protagonista donna resiste alla proposta di un rapporto amoroso eticamente non significativo in relazione ai valori della societ del suo tempo e, attraverso i suoi rifiuti e soprattutto attraverso una battaglia
5 Anna Paschetto, No, lei disse, no, non voglio. No. Il mito erotico femminile, Marcos y Marcos, Milano 1992.

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culturale, costringe luomo ad impegnarsi in un rapporto pi avanzato, che si propone cos come nuovo modello di rapporto sociale e sessuale. Se ad esempio la storia del Don Giovanni Tenorio di Zorilla, alla fine indotto a pentirsi da Ines, fosse narrata dal punto di vista di questultima, forse sarebbe una trama rosa. Oggi il romanzo rosa pu giustamente essere considerato un genere diseducativo e reazionario, non solo perch scritto sulla base di tecniche compositive e stilemi narrativi risaputi ed esauriti, ma anche perch propone dei modelli di rapporto tra i sessi niente affatto emancipatori, bens tali da riconfermare la donna in ruoli sessuali e sociali che, rispetto alla valorizzazione attuale della donna nelle societ occidentali avanzate, si considerano insoddisfacenti. Nel mito maschile la lotta per la conquista del mondo spesso rappresentata, soprattutto nella commedia, ma anche in storie con esito diverso pensiamo al Werther di Goethe per esempio come una contesa per sposare una ragazza. La conquista del mondo cio trasformata e sublimata in conquista amorosa. La donna quindi, nelle storie che interpretano il mito maschile, ha una valenza simbolica, sempre anche altro da s, rappresenta il mondo e svolge il ruolo di oggetto della conquista. Il fatto di caratterizzare Don Giovanni come maniaco della seduzione amorosa significativo proprio perch si sceglie di fargli svolgere, attraverso questa particolare ossessione, la sua funzione storico-filosofica di ribelle metafisico. Ma questo solo un passo ulteriore sulla via di una trasposizione e sublimazione che, collocandolo nella Storia, aveva gi fatto di Don Giovanni un iconoclasta libertino del XVII sec. Infatti questa caratterizzazione storica sarebbe gi, secondo Otto Rank6, un residuo sublimizzante di una consuetudine antica, addirittura preistorica: luccisione effettiva del capobranco-padre, qui tra6

Otto Rank, The Don Juan Legend, Princeton U.P., 1975. 143

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sposto nel Commendatore, per sostituirlo nel possesso delle donne dellorda. Da un lato dunque la trasposizione della conquista del mondo in conquista della donna una sublimazione che dovrebbe ingentilire e raffinare, ad opera della presenza femminile appunto, una storia di lotta per il potere, dallaltro la malvagit del protagonista deve essere tale che non pu essere dimostrata solo dalla seduzione, sebbene la seduzione sia il tratto pi caratterizzante del personaggio, ma deve essere dimostrata dallomicidio. Se si trattasse solo di seduzione, la storia sarebbe forse una commedia, come Il malato immaginario o Tartufo incentrate sul personaggio negativo, cio sul personaggio ostacolo che si oppone al lieto fine, e che alla fine viene sconfitto. Ma la sconfitta di questi personaggi negativi consiste di solito nello smascheramento e non nella morte. La morte di Don Giovanni immerge invece il dramma in una seriet che raggela e immobilizza una velocit dazione che, in termini di genere drammatico, sarebbe degna della farsa. Qui si pone infatti il problema del genere letterario dellopera. Discutere lopera in termini di genere letterario infatti permette di osservarla come in controluce per coglierne sia i significati realizzati sia quelli presenti allo stato potenziale. Di solito lopera viene definita una tragicommedia. Vediamo in effetti quali elementi dei vari generi contiene in s, quali lascia sviluppare, e quali invece restano inespressi. Lelemento tragico non esiste in senso proprio, perch Don Giovanni non vive problematicamente alcun rapporto, sa sempre quello che vuole e la sua sfida iconoclastica condotta con una decisione e una sfrontatezza che sfiora lincoscienza. Questo fino al confronto finale col suo destino. Nel momento in cui Don Giovanni affronta la morte senza pentirsi e senza esitare, potremmo intravedere il germe della tragedia eroica, se fosse possibile porsi in una posizione di simpatia nei suoi confronti.

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La cosa sarebbe per anacronistica, anche se non escludo che da un punto di vista attuale la storia potrebbe essere riscritta accentuando leroismo di Don Giovanni come sostenitore della libert di pensiero. Ma ci andrebbe a scapito dellelemento seduttivo ed erotico. Una misura di eroismo si pu certo cogliere in Lovelace, antagonista libertino in Clarissa di Samuel Richardson, un personaggio che vive la tragedia storica dellaristocrazia che sta perdendo il suo ruolo sulla ribalta della Storia7 e, come si gi detto, vede ridotta la sua sfera dazione a donnesche imprese. Ma proprio per la valenza simbolica che la conquista di Clarissa comporta, lautore non pu permettergli nemmeno il successo della seduzione, bens solo la dannazione dello stupro. Daltra parte come spesso stato notato dai critici contemporanei, oggi la seduzione erotica non pu essere pi motivo serio, tanto meno tragico dunque. Il seduttore ritenuto pi adatto ai toni caricaturali e grotteschi, se non addirittura confinato nella posta del cuore sulle riviste femminili8. Oppure, come per Baudrillard9, col gusto masochistico della decostruzione, diventa una categoria problematica pervasiva della condizione culturale, facendosi ironico destino che sovradetermina ci che il seduttore ingenuamente crede la sua strategia. In effetti seduzione non vuol dire condurre a s, bens deviare dalla retta via. Contiene quindi nel concetto stesso lidea di errore. Gi per questo non ci sarebbe niente di cui vantarsi nella seduzione. Ma in un mondo come quello contemporaneo dove leroismo visto con sospetto e tutto tende allironia, la seduzione risulta una sorta di impresa pseudo-eroica, il cui
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Patrizia Nerozzi, Virt e malinconia. Studi su Clarissa di Samuel Richardson, Marcos y Marcos, Milano, 1990. 8 Elizabeth Hardwick, Seduction & Betrayal. Women and Literature Vintage Books, New York, 1975. 9 Jean Baudrillard, Della seduzione, Cappelli, Bologna, 1980. 145

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vanto risulta disdicevole in s. Se la colpa di Don Giovanni nel XVII sec. era il rifiuto di riconoscere il dovere di un impiego produttivo delle energie libidiche, il che faceva tuttuno col rifiuto di accettare le leggi divine, e dunque la negazione di Dio stesso nellateismo, nei tempi moderni la colpa di Don Giovanni viene psicologizzata, e diventa due cose distinte e in parte complementari: il narcisismo e unomosessualit latente. Il narcisismo in Don Giovanni si definisce, nel gergo degli psicologi, come una perversione della relazione con loggetto. In sostanza si tratta del fatto che per Don Giovanni la conquista della donna non importante per un reale interesse nei confronti della donna conquistata, bens come prova del proprio fascino, per compiacersi della propria bravura. La prova di ci sarebbe ad esempio il catalogo delle conquiste, che infatti una forma di esibizionismo virilistico. Questo ci introduce alla discussione di quei tratti di dongiovannismo che, anche se attribuiti a personaggi che non si chiamano Don Giovanni, fanno di molte figure letterarie dei personaggi simili a lui. Oltre allesibizione virilistica in forma di catalogo, che vedremo fra poco, vi sono altri aspetti che permettono tale associazione. Se infatti, come abbiamo visto, dal punto di vista della trama e della spettacolarit la fabula del Don Giovanni si fonda su eros e tanathos, possiamo dire che dal punto di vista della funzionalit ideologica essa ruota su due cardini: il primo latteggiamento ideologico eversivo, un tempo designato dalla parola libertino, che propone, implicitamente o esplicitamente, una nuova visione del mondo; il secondo la seduzione delle donne, che diventa strumento di realizzazione simbolica e insieme di risonanza di tale trasgressione. Inquadrata in questo schema ideologico-inventivo, vediamo che la storia di Don Giovanni incorporata, senza bisogno di chiamarla col suo nome, in tante altre storie, fra cui quelle dei romanzi americani contemporanei che ho menzionato allinizio. In Tropic of Cancer e in Tropic of Capricorn, Henry Miller si pone esplicitamente come profeta di un modo di vita pi auten-

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tico, fondamentalmente anti-intellettualistico e anti-moderno, contro il principio di prestazione delletica del lavoro, e fondato invece sulla regressione verso gli elementi basilari della vita, primi fra tutti il cibo e il sesso. La seduzione delle donne avviene nei libri di Miller con il minimo di articolazione verbale, e appare la conseguenza predeterminata di una predisposizione biologica che spinge il maschio e la femmina luno verso laltra. Quello che, nel suo linguaggio senza remore, egli chiama the best fuck infatti il rapporto sessuale con la donna muta. Leliminazione delle sovrastrutture culturali riduce laccoppiamento ad una condizione pressoch ferina, e la donna, gi ridotta a mero organo sessuale, talvolta vista come un territorio su cui Miller, come gli animali nel periodo dellestro, lascia il suo segno per delimitare la sua zona di caccia.
I will ream out every wrinkle in your cunt, Tania, big with seed. I will send you home to your Sylvester with an ache in your belly and your womb turned inside out. Your Sylvester! Yes, he knows how to build a fire, but I know bow to inflame a cunt. I shoot hot bolts into you, Tania, I make your ovaries incandescent. ( ...) He feels the remnants of my big prick. I have set the shores a little wider; I have ironed out the wrinkles. (...) I am fucking you, Tania, so that youll stay fucked. Tropic of Cancer, p. 13)

In unepoca in cui la seduzione senza matrimonio non pi di per s scandalosa, lelemento di risonanza e di spettacolarit, in consonanza col rigetto delle sovrastrutture, fra cui la buoneducazione, la pulizia, la piet, il rispetto dei costumi altrui, diventa il linguaggio osceno e la rappresentazione pornografica. In Portnoys Complaint di Philip Roth, la trasgressione si fa questione pi sottile e complessa e fonda la sua rappresentazione anche in termini di teoria psicologica. Il protagonista Alec Portnoy un giovane ebreo il cui dongiovannismo perci:

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A disorder in which strongly-felt ethical and altruistic impulses are perpetually warring with extreme sexual longings, often of a perverse nature. (p. 1 ) La realt a cui Portnoy vuole sfuggire con la trasgressione quella della sua cultura ebraica, la sua stessa famiglia, in particolare una madre castratrice, che vuole assolutamente proteggerlo da tutto ci che non ebreo. Lossessione del sesso, per Alec Portnoy, quindi strumentale: il mezzo per diventare sempre pi americano, possedendo il maggior numero possibile di donne americane, mentre, al contrario, la sua libido si spegne di fronte alle ragazze di Israele. Inoltre, poich la trasgressione genera in lui un complesso di colpa, per cui vorrebbe inconsciamente essere smascherato e punito, egli cerca di effettuare le sue imprese sessuali nei modi pi rischiosi e grotteschi. A differenza di Miller che, da visionario vitalista, non ha dubbi sulla bont della sua causa, ed preoccupato solo di trovare il modo di diffondere il proprio verbo, cio trovare la propria vocazione di scrittore-profeta, Alec Portnoy quindi un Don Giovanni problematico, che cerca di capire se stesso e le sue ossessioni. Non a caso il romanzo inteso come un racconto sul lettino dello psicanalista, psicanalista che infatti col nome di lamento di Portnoy battezza un nuovo complesso psicopatologico. Mentre il personaggio Henry Miller incarna lagonismo avanguardistico del modernismo, che caratterizza la cultura occidentale tra le due guerre; e Alec Portnoy d voce alleros liberatorio degli Anni Sessanta, che proponeva lutopia erotica come alternativa e rimedio alla soluzione bellica dei problemi politici (fate lamore, non fate la guerra); Myra Breckenridge squisitamente postmoderna nella sua capacit di trasferire tutti i conflitti reali in termini culturali, trasformando la natura del sesso in scelta di codificazione di senso. In un mondo in cui la natura non esiste, ma esiste solo la cultura, anche il genere sessuale non pi un fatto naturale, e Myra Breckenridge, che
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appare straordinariamente bella come una star di Hollywood, dove infatti insegna portamento in una scuola per giovani attori, in realt un transessuale, che ha scelto di essere donna e che alla fine del romanzo torner a diventare Myron. Anche il catalogo delle conquiste si caratterizza perci in modo diverso. nei tre autori. Nei Tropici la forma stessa della narrazione si pu assimilare ad un perpetuo anche se caotico catalogo di situazioni, personaggi, elementi culturali, tutti conquistati e attraversati dallesibizionismo egoico e megalomane del protagonista. In Portnoys Complaint il catalogo pi tradizionalmente femminile, anche se al momento dellenunciazione una inevitabile reificazione tende ad enumerare lirresistibilit di un seno, il fascino di una guancia, lattrazione di una coscia, di un sorriso, di un sedere, in un accumulo inesausto di parti del corpo pi che di donne come persone intere. In Myra Breckenridge infine il catalogo suggerito la somma di tutte le combinazioni concepibili di accoppiamenti eterosessuali, omosessuali e transessuali. La quasi ferinit degli accoppiamenti indiscriminati di Miller si investe cos di valenze psicopolitiche in Roth, pur trapelando (come un listino di macelleria?) sotto forma di parcellizzazione del corpo, per finire poi come permutabilit infinita di una semiosi illimitata del sesso nella rappresentazione forse inaspettatamente realistica di Gore Vidal.

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