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CHE COSA SONO

LE INFEZIONI CORRELATE AI
PROCESSI ASSISTENZIALI
(ICPA) O INFEZIONI
OSPEDALIERE
DEFINIZIONE
DEFINIZIONE

Per infezione ospedaliera o infezione


correlata ai processi assistenziali (ICPA)
si intende quella condizione morbosa,
localizzata o sistemica, dovuta ad un
agente infettivo che
1. si manifesta durante il periodo di
degenza o
2. può insorgere durante la dimissione
(mediamente 48 ore dopo) e
3. che non era manifesta clinicamente o in
incubazione al momento dell’ammissione
Incidenza delle Infezioni Ospedaliere

altre batteriemie
5%
17%
vie respiratorie
16- 24%

35- 40% 15 %

tratto urinario ferite chirurgiche


PERCHE’ TANTO INTERESSE?
• ETICI
(Florence Nighitingale “l’ospedale non abbia a danneggiare i malati”(prestazioni
sanitarie incongrue, qualità dell’assistenza carente”))

• MEDICO-LEGALI
(Responsabilità amministrativa, civile, penale, disciplinare nei confronti della
persona affidata e di questo deve rispondere in caso di imperizia e/o
negligenza)

• ECONOMICI
(Elemento portante della complessa architettura del contenimento della spesa
e della qualità delle cure erogate)
• Infezione= un processo mediante un
ospite suscettibile è invaso da un agente
patogeno (o infettivo) che cresce o si
moltiplica causando danni all’ospite

• Colonizzazione= quando un
microrganismo invade un ospite, cresce si
moltiplica ma non causa
infezione(portatore sano)
L’INFEZIONE……COME INSORGE?

Perché possa sorgere un'infezione


è necessario

LA CATENA DELL'INFEZIONE

COMPRENDE TUTTI GLI EVENTI NECESSARI ED


OBBLIGATORI AFFINCHE’ SI VERIFICHI UNA INFEZIONE

E’ NECESSARIO CONOSCERLA PER INDIVIDUARE SU


QUALE ANELLO INTERVENIRE PER INTERROMPERE IL
PROCESSO
L'agente infettante può essere considerato come il primo anello della
catena ed è rappresentato dall'agente microbico responsabile
dell'insorgenza del danno. (BATTERI, FUNGHI, VIRUS E PARASSITI)
Le caratteristiche che influiscono sulle capacità dell’agente infettivo di
causare la malattia includono:
1. PATOGENICITA’: capacità del microrganismo di danneggiare le
cellule e provocare l’infezione
2. VIRULENZA: efficacia con cui l’organismo può crescere e
moltiplicarsi
3. INVASIVITA’: capacità del microrganismo di penetrare nei tessuti
4. SPECIFICITA’: attrazione di un microrganismo per un ospite
specifico

PIU’ ALTE SONO QUESTE CARATTERISTICHE PIU’ VI SARA’ LA


POISSIBILITA’ DELLO SVILUPPO DELL’INFEZIONE
Serbatoio: Luogo in cui un agente infettivo sopravvive e può moltiplicarsi

I serbatoi umani sono di due tipi:


PORTATORE SANO: è la persona infetta che non mostra sintomatologia ma che detiene patogeni nel
proprio corpo che possono essere trasmessi ad altri soggetti suscettibili
PORTATORE AMMALATO: è quello che manifesta la malattia

SERBATOIO INANIMATO: farmaci, aria, cibo, acqua e ogni altro materiale per mezzo del quale il
microrganismo può trovare nutrimento oppure rimanere allo stato latente e sopravvivere
ESEMPI
• ACQUA, APPARECCHIATURE CONTENENTI LIQUIDI Piscine per fisioterapia, acqua per dialisi,
gorgogliatori ossigeno
• APPARECCHI PER RESPIRAZIONE ASSISTITA Umidificatori, nebulizzatori, circuiti respiratori, ecc
• LIQUIDI INTRAVENOSI Fluidi per nutrizione parenterale o infusione endovenosa
• SUPERFICI AMBIENTALI IN PROSSIMITA’ DI PAZIENTI COLONIZZATI O INFETTI Letti, comodini,
superfici di monitor ed altre apparecchiature (non per tutti i microrganismi)
• DISINFETTANTI CONTAMINATI Soprattutto quelli in soluzione acquosa
La porta di uscita è quella via che permette ai microrganismi
di lasciare il serbatoio
via naturale (naso, bocca, ano, uretra, via ematica...) o artificiale
(ferita, drenaggi...)
La trasmissione costituisce l'interazione per contatto diretto o indiretto tra
agente microbico e ospite. (anello più facile da spezzare)
per contatto diretto (trasferimento fisico da una persona infetta o colonizzata
ad un ospite suscettibile) o il contatto indiretto (attraverso un oggetto
contaminato che fa da intermediario)...."la mano prende la mano da"...
per droplets: mediante le goccioline di grandi dimensioni (> 5 micron) emesse
dall'apparato respiratorio
per via aerea: attraverso la disseminazione di piccole goccioline (particelle < di
5 micron), emesse dall'apparato respiratorio, che rimangono sospese nell'aria
per un lungo periodo di tempo. Oppure attraverso la disseminazione di polveri
che contengono l'agente infettivo
Attraverso veicoli: oggetti contaminati che trasmettono il microrganismo
patogeno (es. Cibo Salmonella)

La porta di ingresso è quella che permette, attraverso gli orifizi naturali


o artificiali, all'agente patogeno di entrare nell'ospite.

Suscettibilità dell’ospite
L'infezione è la risultante della rottura dell'equilibrio tra le capacità aggressive
dei microbi ed i meccanismi di difesa dell'ospite
Modalità di trasmissione degli agenti biologici

Diretta Indiretta Droplet


Contatto

Via aerea Veicoli Vettori


Trasmissione tramite goccioline
(“droplets”)
Le goccioline sono eliminate durante la tosse, gli starnuti,
parlando e durante particolari procedure come aspirazione
e broncoscopia

La dimensione delle goccioline è => 5 micron

Le goccioline vengono espulse a breve distanza nell’aria


e possono depositarsi sulla congiuntiva o sulle mucose
nasali e orali

Le goccioline non rimangono sospese nell’aria

La trasmissione tramite goccioline non deve quindi essere


confusa con la trasmissione per via aerea.
Trasmissione per via aerea
Si verifica:

•per disseminazione di nuclei di goccioline evaporate


(droplet nuclei, di misura < 5 micron) contenenti
microrganismi, che rimangono sospese nell’aria per un
lungo periodo

•per disseminazione di particelle di polveri contenenti


l’agente infettivo

In questo modo è possibile il contagio per persone molto


lontane dal paziente infetto
Sorveglianza epidemiologica e
interventi per interrompere la
catena infettiva
SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA

•Fulcro della strategia di prevenzione delle ICPA.

•I sistemi di sorveglianza sono coordinati dal NNIS


(Nosocomial Infection Surveillance System) e dai CDC
(Center gor Desease Control and Prevention) di Atlanta

•I CDC emanano regolarmente direttive e


raccomandazioni su come prevenire li IACP
Sorveglianza epidemiologica e
interventi per interrompere la
catena infettiva
SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA

Gli obiettivi della sorveglianza epidemiologica sono:


•Individuare i pazienti a rischio e per questi identificare la
tipologia di isolamento più adeguata

•Isolamento dei pazienti infetti

•Isolamento protettivo dei pazienti immunocompromessi


Sorveglianza epidemiologica e
interventi per interrompere la
catena infettiva
INTERVENTI PER INTERROMPERE LA CATENA
INFETTIVA

Se si agisce sull’agente infettivo

Gli interventi hanno lo scopo di eliminare il


microrganismo responsabile attraverso
ANTIBIOTICOTERAPIA sul paziente e interventi di
SANIFICAZIONE E SANETIZZAZIONE ambientale
Sorveglianza epidemiologica e
interventi per interrompere la
catena infettiva
INTERVENTI PER INTERROMPERE LA CATENA
INFETTIVA

Se si agisce sul serbatoio o fonte di infezione

È necessario eliminare i veicoli che possono ospitare i


microrganismi: liquidi corporei, secrezioni o soluzioni.
Questo si ottiene ad esempio: cambiando le medicazioni
bagnate o sporche, riponendo la biancheria sporca in
sacchi impermeabili da inviare in lavanderia,
mantenendo le superfici di lavoro pulite e asciutte, non
alzare la sacca del catetere al di sopra del livello della
vescica ecc.
Sorveglianza epidemiologica e
interventi per interrompere la
catena infettiva
INTERVENTI PER INTERROMPERE LA CATENA
INFETTIVA

Se si agisce sulla via di eliminazione o porta di


uscita

Accorta gestione delle escrezioni corporee, ovvero urine,


feci, vomito e sangue. È necessario trattare tutti i liquidi
corporei e i campioni di materiale biologico come infetti.
Si devono evitare schizzi e spandimenti
Sorveglianza epidemiologica e
interventi per interrompere la
catena infettiva
INTERVENTI PER INTERROMPERE LA CATENA
INFETTIVA

Se si agisce sulla modalità di trasmissione


ANELLO PIU’ DEBOLE
Si attua attraverso l’applicazione di precauzioni standard
considerando tutti i pazienti potenzialmente infetti e
precauzioni aggiuntive (area, doplet e contatto).
PRECAUZIONI STANDARD COMPRENDONO:
•Lavaggio delle mani
•Utilizzo dei DPI
•Gestione della biancheria
•La gestione di strumenti e attrezzature
•L’igiene ambientale e lo smaltimento dei rifiuti
Sorveglianza epidemiologica e
interventi per interrompere la
catena infettiva
INTERVENTI PER INTERROMPERE LA CATENA
INFETTIVA

Se si agisce sulle vie di penetrazione o porte di


ingresso

Per impedire l’ingresso del microrganismo (vie di


penetrazione) è necessario preservare l’integrità della
cute e delle mucose che sono barriere naturali
Se il paziente è portatore di drenaggi (cateteri vescicali,
drenaggi e sacche di raccolta) è importante mantenere i
sistemi di drenaggio sempre chiusi. È importante
effettuare l’antisepsi delle ferite
Sorveglianza epidemiologica e
interventi per interrompere la
catena infettiva
INTERVENTI PER INTERROMPERE LA CATENA
INFETTIVA

Se si agisce sulla suscettibilità dell’ospite

Si può intervenire proteggendo le normali difese nei


confronti delle infezioni e preservando i normali processi
riparativi dell’organismo
INFEZIONE OSPEDALIERA

PUO' ORIGINARE

Dalla popolazione batterica del paziente stesso:


Infezione endogena (self infection)

Dalla popolazione batterica di un altro paziente :


Infezione crociata (cross infection)
LE INFEZIONI OSPEDALIERE
QUESTA CLASSICA DEFINIZIONE VIENE
TALORA ESTESA COMPRENDENDO TRA LE
INFEZIONI OSPEDALIERE ANCHE QUELLE
CHE POSSONO COLPIRE IL PERSONALE
SANITARIO COINVOLTO NELL’ASSISTENZA.

INFEZIONI O C C U P A Z I O N A L I
PERCENTUALI DI ESPOSIZIONE
AL RISCHIO BIOLOGICO IN OSPEDALE
PER CATEGORIE PROFESSIONALI

CATEGORIA
PROFESSIONALE PERCENTUALE

INFERMIERI 50,3%
MEDICI 16,5%
STUDENTI INFERMIERI 15,2%
AGENTI TECNICI 12,2%
TECNICI DI LABORATORIO 4,5%
OSTETRICHE 1,3%
LE INFEZIONI OSPEDALIERE
INFEZIONI O C C U P A Z I O N A L I

INFEZIONE ACQUISITA SUL LUOGO DI


LAVORO (corsia osp., laboratorio, s.o.)
IL CUI PERIODO DI INCUBAZIONE SIA
COMPATIBILE CON I’INTERVALLO DI
TEMPO TRASCORSO TRA L’ESPOSIZIONE
ALL’AGENTE RESPONSABILE E LA
COMPARSA DELLA MALATTIA.
Numerosi studi hanno dimostrato che le mani sono il più comune mezzo
con il quale vengono trasmessi i microorganismi

I Centers for Disease Control (ATLANTA) classificano il lavaggio delle


mani come la misura più importante nel controllo delle Infezioni
Ospedaliere in grado da sola di ridurre il tasso delle infezioni.
Un rigoroso intervento sul lavaggio delle mani è in grado di
prevenire circa il 40% di tutte le infezioni nosocomiali.
PILLOLE DI……..S T O R I A
META’ ‘800
• Prime osservazioni sull’ incidenza della
pratica del lavaggio delle mani sulla
riduzione delle infezioni ospedaliere
I. Semmelweiss e J. Simpson furono
i pionieri di una raccolta sistematica
dei tassi di infezione ospedaliera
PILLOLE DI……..S T O R I A
• Simpson evidenziò una correlazione
diretta tra la mortalità per infezione,
dopo amputazione degli arti, e la
grandezza dell’ospedale, condizione
associata al sovraffollamento, che
favoriva la trasmissione delle
infezioni da paziente a paziente.
PILLOLE DI……..S T O R I A
• Ignaz Philipp Semmelweis (Buda, Ungheria, 1818 -
Vienna, 1865), medico ungherese, considerato lo
scopritore della principale causa della febbre
puerperale
• La febbre puerperale, ai tempi di Semmelweiss,
uccideva misteriosamente migliaia di puerpere,
soprattutto nei grandi ospedali. Semmelweiss,
• in seguito ad attente osservazioni e a una serie di
coincidenze fortuite, giunse alla conclusione che la
malattia fosse provocata dagli stessi medici e studenti
i quali, secondo una prassi abbastanza comune a quel
tempo, venivano spesso a visitare le pazienti dopo
aver fatto pratica di dissezione dei cadaveri, in sala
anatomia.
PILLOLE DI……..S T O R I A
• Ignaz Philipp Semmelweis (Buda, Ungheria, 1818 - Vienna, 1865),
medico ungherese, considerato lo scopritore della principale causa
della febbre puerperale

• Per verificare la sua ipotesi, Semmelweiss


ordinò che tutte le persone del suo reparto
si lavassero bene le mani con una soluzione
disinfettante (cloruro di calcio) prima di
qualsiasi contatto con le pazienti.
Tale direttiva portò a una drastica riduzione
dei decessi.
PILLOLE DI……..S T O R I A
SI RICONOSCE A SEMMELWEIS LA TENACIA DI
INTRODURRE QUELLA CHE UNA DELLE
PRATICHE ANCORA OGGI……………

PIU’ EFFICACI

IL LAVAGGIO DELLE M A N I
IL LAVAGGIO DELLE MANI

IL LAVAGGIO DELLE MANI IN


OSPEDALE: TIPOLOGIA,
MATERIALE,SCOPI
“Cure pulite sono cure più sicure”, questo è lo slogan scelto
dall’Organizzazione mondiale della sanità per la campagna
mondiale sull’igiene delle mani. È uno slogan che nasce dai
risultati di numerosi studi scientifici sull’efficacia della pratica di
igiene delle mani per il controllo del rischio infettivo correlato
alle pratiche assistenziali.

L’OMS ha identificato i “5 momenti” per eseguire l’igiene delle


mani
1. prima del contatto con il paziente
2. prima di una manovra asettica
3. dopo rischio/esposizione a un liquido biologico
4. dopo il contatto con il paziente
5. dopo il contatto con l’ambiente che sta attorno al
paziente
Le cinque indicazioni per l’igiene delle mani
Ambiente di assistenza Ambiente circostante il paziente
IGIENE DELLE MANI

FLORA BATTERICA DELLA CUTE DELLE MANI


- FLORA BATTERICA RESIDENTE: contribuisce
all’equilibrio fisiologico della cute. Costituita da
batteri GRAM positivi. Può essere responsabile di
infezioni opportunistiche, che si verificano per la
contaminazione di siti corporei sterili come la
mucosa del’occhio e la cute non integra
- FLORA BATTERICA TRANSITORIA: acquisita dagli
operatori durante il contatto diretto con i pazienti o
con le superfici ambientali contaminate, sono
associate a infezioni correlate alla pratica
assistenziale.
IGIENE DELLE MANI

OBIETTIVO DEL LAVAGGIO DELLE MANI

La pratica dell’igiene delle mani ha l’obiettivo di


eliminare rapidamente la flora batterica transitoria e
per quanto possibile la flora batterica residente.
Per raggiungere l’obiettivo occorre effettuare la buona
pratica prevista dalla tipologia di decontaminazione delle
mani che viene scelta; è consigliato non indossare
anelli, braccialetti, unghie artificiali perché
comportano un incremento del numero dei
microrganismi presenti sulle mani.
IGIENE DELLE MANI

QUATTRO MODALITA’ DI LAVAGGIO DELLE


MANI
In base alla pratica assistenziale da
eseguire

1.LAVAGGIO SOCIALE
2.LAVAGGIO ANTISETTICO
3.DECONTAMINAZIONE DELLE MANI
CON SOLUZIONE A BASE ALCOLICA
(FRIZIONE DELLE MANI)
4.LAVAGGIO CHIRURGICO
IGIENE DELLE MANI
LAVANDINI
La presenza e l’ubicazione del lavandino è fondamentale per l’aderenza
ai buoni principi di igiene delle mani; il personale deve poter
agevolmente usufruire della postazione. WHO Guidelines on hand
hygiene in health care dell’Organizzazione mondiale della sanità (WHO
2009) raccomanda che
•rubinetto attivato a pedale / a fotocellula / a leva,
•dispensatore di sapone e/o detergente antisettico,
• dispensatore di salviette monouso.
È necessario assicurare che gli erogatori per il sapone siano accessibili
nei punti di cura, e devono essere posizionati accanto ai lavabi.
I prodotti per l’igiene delle mani devono essere conservati nel loro
flacone originale. Si ricorda di non aggiungere sapone a un erogatore
parzialmente vuoto poiché questa operazione può comportare
contaminazione batterica del sapone; è necessario sostituire l’intero
erogatore. In caso di riutilizzo, si devono seguire le procedure consigliate per
la pulizia.
IL LAVAGGIO SOCIALE: MATERIALE E
TECNICA

• Scopo:
ELIMINARE LO SPORCO DALLE MANI E LA FLORA
MICROBICA TRANSITORIA

ACQUA CORRENTE TIEPIDA + SAPONE (durata


procedura 40-60 SEC.)

• attenzione agli spazi interdigitali ed ungueali


• sciacquare accuratamente
• ed asciugare con salvietta monouso
• utilizzare l’ ultima salvietta per chiudere il rubinetto
Guideline for hand Hygiene in Health-care setting.MMWR
2009
TECNICHE DI IGIENE DELLE MANI
Lavaggio sociale

Applicare sapone in Frizionare le mani,


Inumidire le mani con
quantità sufficiente a palmo a palmo
l’acqua
coprire tutte le superfici

Sovrapporre il palmo destro Palmo a palmo, Appoggiare il dorso delle dita


al dorso sinistro intrecciando le intrecciando le dita al palmo della mano opposta,
dita, e viceversa bloccando le dita a vicenda
TECNICHE DI IGIENE DELLE MANI
Lavaggio sociale

Frizionare il pollice sinistro Frizionare con movimento


rotatorio avanti e indietro, con le Sciacquare le mani
stretto nel palmo destro
dita della mano destra strette con l’acqua
con un movimento
rotatorio, e viceversa nel palmo sinistro, e viceversa

Usare l’asciugamano Le mani sono sicure


Asciugare accuratamente con
per chiudere il rubinetto
un asciugamano monouso
LAVAGGIO SOCIALE DELLE MANI
RACCOMANDAZIONI
Per rendere efficace il lavaggio delle mani è necessario osservare
le seguenti regole:
• mantenere le unghie corte e ben curate
• non portare smalto sulle unghie
• non portare anelli, monili e orologio
• non utilizzare saponette
• non utilizzare asciugamani in tessuto
• consultare la scheda tecnica e di sicurezza del detergente
• ad ogni sostituzione di flacone sostituire anche l’erogatore
• Conservare il detergente nella sua confezione originale
• Per gli erogatori a muro provvedere allo smontaggio e pulizia
prima del rifornimento del sapone
QUANDO:
-quando le mani sono visibilmente sporche o contaminate
(sangue o altri liquidi biologici)
-nelle attività assistenziali che richiedano contatto diretto con
il paziente (es. misurare la PA, manipolare farmaci,
posizionare il pz, rilevare TC)
-tra un paziente e l’altro
-all’inizio del turno e alla fine del turno
-prima e dopo la manipolazione di materiale pulito
-prima e dopo l’uso di guanti
il lavaggio sociale precede anche le attività quotidiane
personali dell’operatore:
-prima di mangiare
-dopo l’uso di servizi igienici
-dopo essersi soffiati il naso
IL LAVAGGIO ANTISETTICO:MATERIALE
E TECNICA

• Scopo:
ELIMINARE LA FLORA MICROBICA TRANSITORIA E
RIDURRE LA FLORA MICROBICA RESIDENTE
ACQUA + SOLUZIONE ANTISETTICA
(durata 40 – 60 secondi)
• attenzione agli spazi interdigitali ed ungueali
• sciacquare accuratamente
• ed asciugare con salvietta monouso
• utilizzare l’ ultima salvietta per chiudere il
rubinetto
Guideline for hand Hygiene in Health-care setting.MMWR 2009
Quando:
prima e dopo l’esecuzione di procedure invasive
In occasione di tecniche e richiedano l’utilizzo dei guanti sterili
prima di assistere i pazienti immunocompromessi
dopo il contatto accidentale con materiali biologici e con strumenti o materiali
potenzialmente contaminati dopo avere eseguito il lavaggio sociale

LAVAGGIO ANTISETTICO DELLE MANI


RACCOMANDAZIONI
Per rendere efficace il lavaggio delle mani è necessario osservare le
seguenti regole:
mantenere le unghie corte e ben curate
non portare smalto sulle unghie
non portare anelli, monili e orologio
non utilizzare asciugamani in tessuto
consultare la scheda tecnica e di sicurezza dell’antisettico
apporre la data di apertura sul flacone dell’antisettico
ad ogni sostituzione di flacone sostituire anche l’erogatore
conservare l’antisettico nella sua confezione originale
FRIZIONE ALCOLICA DELLE MANI

• Scopo:
ELIMINARE LA FLORA MICROBICA
TRANSITORIA E RIDURRE LA FLORA
MICROBICA RESIDENTE
• Per la frizione alcolica vengono utilizzate
soluzioni alcoliche con il 60-80% di alcol
associati a sostanze emolienti
(glicerina), umidificanti e altri agenti
protettivi delle mani. La formulazione
generalmente è in gel
FRIZIONE ALCOLICA DELLE MANI

Quando viene utilizzata:


• Prima e dopo il contatto diretto con il paziente,
durante le attività assistenziali nel passaggio
di un paziente all’altro
• Dopo la rimozione dei guanti
• Può sostituire il lavaggio sociale delle mani e
anche il lavaggio antisettico qualora le mani
non siano visibilmente sporche o non sono
entrate in contatto con sangue e liquidi
corporei
• Dopo il contatto con oggetti inanimati
nell’immediata vicinanza del paziente
FRIZIONE ALCOLICA DELLE MANI

Per eseguire la frizione alcolica non serve


acqua, non occorre che ci sia un
lavandino e non occorre carta per
asciugarsi le mani.
La disponibilità della formulazione a base
alcolica da tenere vicino al letto del
paziente (carrelli, piani di lavoro oppure
appeso alle pareti) aumenta l’adesione
all’igiene delle mani da parte del
personale sanitario (WHO, 2009)
FRIZIONE ALCOLICA DELLE MANI durata 20-30 sec.

Riempire il palmo della mano a coppa con il Frizionare le mani, palmo


prodotto e distribuirlo su tutte le superfici a palmo

Sovrapporre il palmo destro Appoggiare il dorso delle dita


al dorso sinistro intrecciando Palmo a palmo, al palmo della mano opposta,
le dita, e viceversa intrecciando le dita bloccando le dita a vicenda
FRIZIONE ALCOLICA DELLE MANI

Frizionare il pollice Frizionare con un


sinistro stretto nel palmo movimento rotatorio avanti Una volta asciutte,
destro con un movimento e indietro, con le dita della le mani saranno sicure
rotatorio, e viceversa mano destra strette nel
palmo sinistro e viceversa
LAVAGGIO CHIRURGICO DELLE MANI
A cosa serve?
Ha l’obiettivo di abbattere la flora transitoria e di ridurre in
modo significativo la flora residente, inibendone lo sviluppo
attraverso l’utilizzo di un preparato ad azione antisettica.

La bibliografia scientifica di interesse evidenzia alcuni fattori che


forniscono un fondamento razionale a questa prassi:
- i batteri presenti sulle mani dei membri dell’équipe
chirurgica possono provocare infezioni della ferita se
introdotti nel campo operatori o durante l’intervento
chirurgico;
- se non si utilizza sapone con azione antisettica, i batteri si
moltiplicano rapidamente sotto i guanti chirurgici;
- riducendo la flora batterica residente sulle mani con
l’utilizzo di un prodotto antisettico diminuisce il rischio di
contaminazione del campo operatorio se si verifica una
rottura/lacerazione accidentale dei guanti.
LAVAGGIO CHIRURGICO DELLE MANI

Come si effettua la preparazione


chirurgica delle mani?
La preparazione chirurgica delle mani può
avvenire attraverso:
- lavaggio con acqua e antisettico,
- frizione con gel/soluzioni a base alcolica.
LAVAGGIO CHIRURGICO DELLE MANI

Quando deve essere effettuata?


La preparazione chirurgica delle mani deve
essere effettuata:
- prima di un intervento chirurgico,
- fra un intervento e l’altro,
- in caso di rottura dei guanti.
LAVAGGIO CHIRURGICO DELLE MANI
è importante:
-rimuovere anelli, orologi e braccialetti prima di
iniziare il lavaggio chirurgico delle mani;
-è vietato l’uso di unghie artificiali;
- i lavandini dovrebbero essere progettati in modo
da ridurre il rischio di spruzzi;
- se sono visibilmente sporche, lavare le mani con
sapone semplice prima del lavaggio chirurgico;
- rimuovere eventuali residui sotto le unghie
utilizzando lo strumento apposito, preferibilmente
sotto l’acqua corrente; gli spazzolini non sono
raccomandati per la preparazione chirurgica delle
mani;
LAVAGGIO CHIRURGICO DELLE MANI

- l’antisepsi chirurgica va eseguita con un sapone


antisettico o tramite frizione con prodotti a base
alcolica adeguati, usando preferibilmente prodotti con
attività prolungata, prima di indossare guanti sterili;
- se la qualità dell’acqua della sala operatoria non è
garantita (ad esempio se contaminata da Legionella), si
raccomanda l’antisepsi chirurgica con frizione alcolica
prima di indossare i guanti sterili;
- quando si esegue il lavaggio chirurgico delle mani
con un sapone antisettico, strofinare mani e
avambracci per la durata di tempo raccomandata dal
produttore, solitamente 2-5 minuti. Non sono necessari
periodi di tempo più lunghi (ad esempio 10 minuti);
LAVAGGIO CHIRURGICO DELLE MANI

Quali prodotti utilizzare?

Gli agenti più efficaci per il lavaggio chirurgicosono


rappresentati da:
- clorexidina gluconato,
- iodofori,
-triclosan.

La frizione delle mani con la soluzione alcolica


viene eseguita con prodotti a base di alcoli o alcoli
e clorexidina.
LAVAGGIO CHIRURGICO DELLE MANI
durata 2 – 5 min
Come effettuare il lavaggio chirurgico delle mani?
1 Aprire il rubinetto dell’acqua e regolare la temperatura
ritenuta più confortevole (evitare di utilizzare acqua calda,
poiché la ripetuta esposizione può aumentare il rischio di
dermatiti).
2 Bagnare uniformemente mani e avambracci fino a due
dita al di sopra della piega del gomito aprendo con il
gomito il rubinetto a leva (o azionando la fotocellula o il
pedale).
3 Versare sulle mani la quantità di prodotto antisettico
indicato dal produttore, azionando con il gomito la leva
dell’erogatore.
4 Effettuare il lavaggio delle mani su ciascun lato di ogni
dito, tra le dita,sul dorso e sul palmo della mano per 2
minuti.
LAVAGGIO CHIRURGICO DELLE MANI
Come effettuare il lavaggio chirurgico delle mani?
5 Effettuare il lavaggio chirurgico delle braccia, tenendo sempre la
mano più in alto rispetto al braccio. In questo modo si evita la
ricontaminazione delle mani impedendo ad acqua e sapone carichi di
batteri di colare dal gomito e contaminare la mano.
6 Lavare l’interno e l’esterno del braccio, dal polso al gomito, per 1
minuto.
7 Ripetere la procedura sull’altro braccio e sull’altra mano, tenendo
sempre sollevate le mani rispetto ai gomiti. Se la mano tocca in
qualsiasi momento un qualunque oggetto, ad eccezione dello
spazzolino delle unghie, allungare la procedura di lavaggio chirurgico
per 1 minuto dedicandosi all’area contaminata.
8 Risciacquare mani e braccia passandoli sotto l’acqua in una sola
direzione, dalla punta delle dita al gomito. Non spostare le braccia
avanti e indietro attraverso il flusso dell’acqua.
9 In ogni istante della procedura fare attenzione a non versare acqua
sugli indumenti chirurgici.
LAVAGGIO CHIRURGICO DELLE MANI
Come effettuare il lavaggio chirurgico delle mani?

10 Evitare di allontanarsi dalla zona di lavaggio mani durante la


procedura; al termine della stessa si raccomanda di accedere
esclusivamente alla sala operatoria adiacente per la vestizione.
11 Entrare nella sala operatoria tenendo le mani sollevate
rispetto ai gomiti.
12 Una volta entrati in sala operatoria, prima di indossare
camice e guanti asciugare mani e braccia con asciugamano
sterile e tecnica asettica (va asciugato prima ciascun dito,
quindi la restante parte della mano e, per ultimo, l’avambraccio
sino alla piega del gomito con movimento circolare).
LAVAGGIO CHIRURGICO DELLE MANI CON
SOLUZIONE ALCOLICA
Come effettuare il lavaggio chirurgico delle mani CON
SOLUZIONE ALCOLICA?
Il tempo necessario per eseguire correttamente la frizione alcolica delle mani è di
3 minuti

TECNICA
1. Applicare il prodotto sulle mani asciutte (non devono essere
visibilmente sporche altrimenti lavaggio chirurgico con acqua e
sapone antisettico
2. Versare una quantità di gel idroalcolico tale da poter ricoprire tutta la
superficie delle mani e degli avambracci secondo le indicazioni del
produttore (circa 5 ml)
3. Strofinare tra loro, le dita e gli avambracci distribuendo la soluzione
su tutta la superficie e fino a totale assorbimento della soluzione
stessa
4. Usare una quantità sufficiente a mantenere bagnata la superficie di
mani ed avambracci durante tutta la procedura
5. Aspettare che mani e avambracci siano asciutti prima di indossare i
CURA DELLE MANI
L’uso frequente e ripetuto di prodotti per l’igiene delle mani, in
particolare saponi e altri detergenti, rappresenta una causa
importante di dermatiti croniche da contatto irritative tra gli
operatori sanitari.
La probabilità che la cute manifesti irritazioni varia
considerevolmente in relazione al prodotto utilizzato
(formulazione del prodotto), alla modalità di utilizzo, alle
caratteristiche cutanee e di salute dell’operatore.
L’utilizzo frequente e improprio di prodotti per l’igiene delle
mani danneggia la cute perché provoca la progressiva
deplezione della barriera lipidica presente sulla cute, dovuta al
contatto con i detergenti che emulsionano i lipidi e con gli
alcoli che li dissolvono; in questo modo, i detergenti possono
agire sempre più profondamente negli strati cutanei
superficiali.
CURA DELLE MANI
Oltre ai prodotti per l’igiene delle mani, possono contribuire alle
dermatiti associate al frequente lavaggio delle mani anche l’acqua
molto calda, il mantenere le mani in ambiente umido, il mancato
utilizzo di creme o lozioni per le mani. Anche l’utilizzo continuativo
dei guanti e allergia alle proteine del lattice possono contribuire
all’instaurarsi di dermatiti sulle mani degli operatori sanitari.
Le strategie principali per ridurre al minimo le dermatiti da contatto
irritative correlate all’igiene delle mani sono:
- scelta di prodotti poco irritanti per l’igiene delle mani;
- applicazione di prodotti idratanti dopo l’uso del detergente.
Le escoriazioni cutanee possono portare alla colonizzazione
batterica della cute e alla possibile diffusione di microrganismi. La
presenza di irritazioni alle mani può ridurre l’aderenza all’igiene
delle stesse.
COSA FARE PER LA CURA DELLE MANI
Fornire agli operatori sanitari lozioni o creme per le mani
per ridurre al minimo l’incidenza di dermatiti irritanti da
contatto dovute al lavaggio o all’antisepsi delle mani.

Scoraggiare l’uso di anelli o ornamenti personali di


altro tipo durante l’assistenza sanitaria.
Numerosi studi hanno dimostrato che la cute sotto agli anelli
è colonizzata più pesantemente rispetto ad aree cutanee
simili nelle dita senza anelli.
Gli anelli con superfici taglienti possono forare i guanti.
COSA FARE PER LA CURA DELLE MANI
Non indossare unghie artificiali o estensioni in caso di contatto diretto
con i pazienti e mantenere le unghie naturali corte (lunghezza
inferiore a 0,5 cm). Numerosi studi hanno documentato che le aree
subungueali della mano ospitano alte concentrazioni di batteri,
soprattutto stafilococchi coagulasi-negativi, Corynebacteria e lieviti.

Lo smalto scheggiato può favorire la crescita di un maggior numero di


microrganismi sulle unghie.

Tagli e abrasioni devono essere coperti con una medicazione resistente


all’acqua. È necessario proteggere anche eventuali manifestazioni cliniche
a carico delle cute delle mani (dermatiti, ecc.) con medicazioni adeguate e
guanti idonei, e ci si deve rivolgere al medico competente per indicazioni
sulle attività che è possibile praticare finché perdura questa situazione.
CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI PER
L’IGIENE DELLE MANI
ALCOL Antisettico efficace con ampio spettro di attività e
azione rapida Non è raccomandato in caso di mani
60-80% sporche o visibilmente contaminate

CLOREXIDINA È indicata per il lavaggio-antisepsi della cute e


delle mani. Buono lo spettro di azione. Sono stati
2-4%
riportati casi di intolleranza cutanea e resistenza

IODOFORI È indicata per il lavaggio-antisepsi della cute e


delle mani. Buono lo spettro di azione che copre
7.5% - 10% anche i funghi. Sono stati riportati casi di
intolleranza cutanea maggiori rispetto ad altri
antisettici
TRICLOSAN Ha uno spettro più limitato rispetto agli altri
antisettici ma un’ottima efficacia su Stafilococco
0.2% - 2% aureo

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