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Azione patogena]:
Il feto all’interno dell’utero materno è sterile e al momento della nascita incontra i primi
microrganismi che successivamente entrano e colonizzano il corpo e in particolare l’intestino.
Quindi, già nei primi momenti della vita si comincia ad acquisire una flora microbica che cambia nel
corso della vita e in funzione dell’alimentazione della persona e del microambiente in cui si
trovano.
Il corpo umano accoglie centinaia di funghi, batteri, protozoi, virus.
La maggior parte della flora microbica risiede su superfici cutanee e mucose e che non provoca
danni all’ospite pluricellulare pur traendo un vantaggio da tale rapporto di vicinanza, infatti l’ospite
fornisce controllo di temperatura e umidità, disponibilità di substrati metabolici.
Quindi, questi sono molto utili all’organismo in quanto partecipano al metabolismo degli alimenti,
sintetizzano fattori di crescita essenziali, stimolano il sistema immunitario…
I vertebrati sono stati continuamente esposti alle infezioni microbiche, tuttavia, la morte/malattia è il
risultato di difese inadeguate verso uno specifico microrganismo. Così nel corso dell’evoluzione
sono stati sviluppato metodi altamente specifici efficaci per riconoscere gli agenti esterni e metodi
dell’organismo per rispondere ad eventuale contatto con agenti esterni patogeni, attraverso
risposte infiammatorie ed immunitarie per ostacolare crescita/diffusione degli agenti esterni ed
eliminarli dal corpo. I microbi di fronte alle difese dell’ospite si sono evoluti e hanno sviluppato
caratt che li rendono capaci di evitare o superare queste difese e compiere gli step necessari ad
aderire/colonizzare/invadere i tessuti dell’ospite.
Esistono batteri buoni e batteri cattivi che si sono evoluti creando una infezione / malattia
Pochi microbi sono sempre patogeni, molti microbi sono potenzialmente patogeni, molti mcrobi
non sono mai patogeni.
Infezione: presenza di un agente infettivo nei tessuti.
Malattia infettiva: conseguenza all’infezione, dovuta ai danni che tali agenti provocano ai tessuti.
Distribuzione placca dentaria: alcuni batteri possono causare infezioni a livello della membrana
gengivale.
La flora microbiotica endogena cambia continuamente ed è influenzata da:
età
stato ormonale
dieta
condizione di salute
assunzione di farmaci
Affinchè un microrganismo faccia venire un’infezione nell’ospite (si altera l’equilibrio tra organismo
e microbiota) si altera il rapporto tra i microbi e le difese dell’ospite.
Esiste un gradiente nella risposta biologica ad agenti infettivi, infatti un microrganismo non provoca
la stessa reazione in tutti gli individui (in termini di sintomi e gravità) e questo dipende sia da fattori
intrinseci dell’ospite stesso e sia dalle caratteristiche del microrganismo (dose infettante, via di
ingresso, sesso, presenza di altri microbi, stato nutrizionale, costituzione genetica, farmaci,
malattie concomitanti), molte infezioni sono asintomatiche in 90% di individui concetto dell’iceberg
perché c’è un efficiente risposta immunitaria.
ES: poliomielite=> infezioni asintomatiche
Rosolia=> 50% dei casi è asintomatica
Rabbia=> porta morte
HIV=> se non viene curata porta a morte
I microrganismi possono instaurare con l’ospite una vita saprofitica cioè convivono serenamente
con l’ospite o parassitaria che a sua volta può essere facoltativa o obbligatoria.
Nel dettaglio: i microrganismi che convivono con noi (simbionti e commensali) si replicano,
utilizzano sostanze all’interno del nostro corpo per crescere, ma producono anche sostanze utili a
noi.
Altri sono invece patogeni causando la malattia.
I microrganismi patogeni causano la malattia dopo aver superato le barriere di difesa ed essersi
insediato nel corpo, alterandone così la funzionalità.
I patogeni possono essere:
- Opportunisti=> è un batterio buono, fanno parte della flora batterica e possono causare malattia
se uno o più dei meccanismi di difesa dell’organismo sono compromessi oppure il batterio viene
trasferito in un altro apparato.
- Occasionali/Facoltativi=> microrganismi che se molto diffusi nell'ambiente e che normalmente
non alberghiamo. Causano malattia solo a seguito di condizioni poco comuni.
- Obbligato, non possono sopravvivere a lungo al di fuori del corpo e quindi vengono trasmessi da
un ospite infettato a uno sano e determinano sempre un processo patologico quando incontrano
un individuo sano non immune (es. malattie veneree). Es: Mycobacterium della tubercolosi,
Neisseria gonorrhoeae (gram- trasmesso tramite rapporti sessuali), Virus della rabbia.
SIMBIOSI: un es sono batteri che vivono nell’apparato digestivo dei bovini che permettono di
digerire la cellulosa. Il cibo arriva nel rumine dove viene digerito e porta attraverso l’omaso i
microrganismi + cellulosa e avviene il riassorbimento dell’ H2O, poi penetra nello stomaco vero e
proprio e grazie alla presenza dell’ acido cloridrico e proteasi questa miscela viene digerita e i
batteri vengono uccisi dall’acido (non resistono ad un pH acido) e quindi tutta la massa va
nell’intestino tenue. La velocità di moltiplicazione dei microrganismi nel rumine e nel reticolo è così
elevata che compensa alla loro perdita nello stomaco.
La maggior parte dei microrganismi che costituiscono il microbiota risiede su superfici cutanee e
mucose e non provoca danni all’ospite pur traendo vantaggio da questa vicinanza. L’ospite
fornisce le condizioni per la crescita dei microrganismi. Sono utili all’ospite perché:
partecipano al metabolismo degli alimenti (producendo enzimi)
sintetizzano fattori di crescita essenziali (producendo vitamine)
producono sost che sono usate come substrati dalle cell epiteliali
proteggono dalla colonizzazione ad opera di microrganismi patogeni
stimolano il sistema immunitario
i microrganismi patogeni si insediano nei tessuti dell’ospite superando i meccanismi di difesa
alterando la funzione di un tessuto creando un danno.
Ogni infezione è una competizione tra la capacità del microrganismo di aderire, moltiplicarsi,
diffondere (ed eventualmente causare malattia) e la capacità dell’ospite di porre termine
all’infezione.
LD 50: Dose letale di un microrganismo è quella che ucciderà il 50% degli animali inoculati
sperimentalmente.
ID 50: Dose infettante di un microrganismo: dose che è in grado di causare la malattia nel 50%
degli animali inoculati.
Il microrganismo per causare la malattia deve non solo superare le difese dell’ospite e avere una
certa dose infettante ma anche deve avere determinate caratteristiche di virulenza in cui hanno un
importante ruolo le esotossine.
Vaccinazione=> con tossina inattivata (tossoide) induce una riduzione dell’incidenza di molte
infezioni batteriche.
La virulenza è un insieme di caratteristiche possedute da un microrganismo in grado di
promuovere la crescita nell’ospite che dipendono da:
- Infettività=> abilità stabilire un focolaio iniziale di infezione;
- Invasività => abilità del patogeno a diffondere in altri tessuti sfuggendo ai meccanismi di difesa
dell'ospite;
- Tossigenicità=> abilità di un patogeno a produrre tossine.
La virulenza è un processo multifattoriale e multidimensionale.
Affinché avvenga la malattia, l’ospite dev’essere esposto al patogeno il quale deve aderire alla
cute e alle mucose, quindi deve superare i meccanismi di difesa, colonizzare l’ospite e produrre
fattori di virulenza.
Di conseguenza a ciò, i danni causati all’ospite consistono in: produzione di tossine, di mediatori
flogosi e reazioni autoimmunitarie
Disseminazione: dopo l’adesione il batterio può penetrare nell’ospite attraverso la produzione di
diversi enzimi, prodotti dai batteri e secreti nell’ambiente extracellulare:
- Ialuronidasi, degrada l’acido ialuronico della matrice del tessuto connettivale, favorendo l'ingresso
dei microrganismi nei tessuti sottostanti;
- Collagenasi, degrada il collagene;
- Neuraminidasi, degrada tali legami presenti tra le cellule;
- Streptochinasi e Strafilochinasi
+ Coagulasi, non appena i batteri entrano nell’individuo a seguito di diversi meccanismi, produco
tale enzima che favorisce la formazione di un coagulo di fibrina attorno ai batteri stessi che
protegge i batteri consentendogli di entrare nel torrente circolatorio e diffondere in altri organi e
tessuti. E attraverso la produzione di un enzima chiamato Streptochinasi questi batteri degradano il
coagulo
Colonizzazione, comporta la moltiplicazione batterica e l’espressione genica programmata che è
controllata da un meccanismo chiamato “quorum-sensing.”
Per moltiplicarsi, il batterio deve trovare un ambiente nutrizionale favorevole in termini di
temperatura, pH, scambi gassosi, osmolarità ecc.. e superare le difese dell’ospite.
Il quorum-sensing è un meccanismo di comunicazione tra le cellule batteriche. Queste cellule
Producono in modo costitutivo una molecola segnale chiamata “autoinduttore” che entra e esce
attraverso la membrana.
Quando le cellule cominciano a moltiplicarsi e quindi, in quel microambiente, aumenta il numero di
cellule e raggiungono un certo livello, noto come “quorum”, aumenta di conseguenza il numero di
molecole segnale (autoinduttori).
Quando anche queste avranno raggiunto un certo “quorum”, si legano ad un attivatore
trascrizionale che normalmente, a bassa densità cellulare, risulta inattivo nel citoplasma, causando
l’attivazione di una serie di geni importanti per il batterio, per replicarsi nell’ospite ed esprimere i
geni di virulenza.
Spesso i batteri possono formare dei Biofilm nell’ospite=> strutture in cui i batteri sono protetti da
un involucro polisaccaridico. Questi biofilm si formano su superfici biologiche (cateteri valvole) che
tramite l’involucro protegge i batteri.
Occasionalmente questo biofilm può rompersi facendo tornare in circolo i batteri che andranno poi
a colonizzare altre sedi
Il biofilm si crea inizialmente attraverso l’adesione (inizialmente reversibile) dei batteri ad una
superficie. Una volta che tale adesione è diventata irreversibile le cellule iniziano a replicarsi
attivamente e a secernere questa struttura polisaccaridica fino a diventare un biofilm maturo.
I biofilm sono resistenti all’azione di anticorpi, fagociti e antimicrobici; resistenti ad antimicrobici;
sono anche causa di infezioni croniche e persistenti, soprattutto da parte di patogeni opportunisti.