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Andrea Piarulli
DEPARTMENT OF SURGICAL, MEDICAL, MOLECULAR AND CRITICAL AREA PATHOLOGY, UNIVERSITY OF PISA,
ITALY
COMA SCIENCE GROUP, GIGA RESEARCH, UNIVERSITY HOSPITAL OF LIEGE, LIEGE, BELGIUM
E-mail:
- andrea.piarulli@med.unipi.it
Processamento delle informazioni a livello cerebrale
L’informazione visiva proveniente dall’occhio (cornea, cristallino, retina) arriva al nucleo genicolato laterale del
talamo raggiungendo poi la corteccia visiva. L’area corticale che riceve input sensoriali dal talamo é la corteccia
visiva primaria V1. La V1 trasmette informazione a due vie principali:
Ventral Stream V2->V4->corteccia temporale inferiore. Il Ventral Stream é associato al riconoscimento di
forme, alla rappresentazione di oggetti….
Dorsal Stream V2-> area dorsomediale (V6)-> area visiva MT (middle temporal) -> corteccia parietale
posteriore. Il Dorsal Stream é associato al movimento, alla rappresentazione della localizzazione spaziale degli
oggetti, al controllo degli arti (quando l’informazione visiva é usata per raggiungere ad esempio un oggetto).
Area corticale di alto/basso livello: il termine si riferisce alla complessità delle elaborazioni compiute dall’area e
delle funzioni associate a tale elaborazioni:
Corteccia Prefrontale
Corteccia Visiva
Corteccia Temporale Primaria
Inferiore
Memoria a breve termine
La memoria a breve termine ritiene le informazioni acquisite in ciascun momento specifico e che costituiscono il
contenuto dell’ esperienza cosciente relativa al momento stesso. Non può mantenere molta informazione ad ogni
istante. La quantità di informazione che può mantenere ad ogni istante può essere stimata valutando il cosiddetto
memory span. Il memory span è identificato dal massimo numero di item separati (o frammenti di informazione),
acquisiti che il soggetto può ricordare e riportare correttamente nell’ordine in cui sono stati presentati (i.e. digit span
forward). La gran parte delle persone è in grado di ripetere perfettamente e nel corretto ordine 6-7 numeri o parole.
Ricodifica di informazioni ‘collegando’ le nuove informazioni acquisite a quelle immagazzinate e disponibili nella
memoria a lungo termine.
Recupero di informazioni dalla memoria a lungo termine (i.e. se in un formulario vi viene chiesta la data di nascita
di un vostro parente, tale informazione dev’essere recuperata dalla memoria a lungo termine).
‘Ripassare/ripetere’ le informazioni (un metodo semplice ed efficace per memorizzare un’informazione è quello di
ripeterla/ripassarla varie volte).
Attenzione selettiva per l’informazione presente nelle memorie sensoriali (ad esempio probabilmente fino a
questo momento ognuno di voi non era cosciente della pressione esercitata sul vostro corpo dalla sedia su cui
sedete).
Memoria a breve termine e Working Memory
Il concetto di memoria a breve termine è stato riformulato nel contesto un concetto più ampio: la memoria di lavoro
(Baddeley, 1999).
La memoria a breve termine ha molteplici funzioni inerentemente differenti tra loro. Il che suggerisce che possa
essere composta da parti differenti ciascuna specificatamente dedicata ad una particolare funzione.
Alcuni pazienti con danni cerebrali mostrano una perdita selettiva del memory span per le parole o per i numeri,
lasciando intatte le altre funzioni della memoria a breve termine. Questo dato suggerisce come le varie funzioni
della memoria a breve termine (memory span, ricodifica, rehearsal, trasferimento di informazioni alla e dalla
memoria a lungo termine), usino differenti sistemi/network cerebrali e che operino in modo indipendente tra di
loro.
Anche se il semplice memory span non ha relazioni con abilità di processamento verbale, lettura, ragionamento,
versioni più complesse di questo task coinvolgono processi mentali di più alto livello (i.e Digit Span Backward).
Processi coscienti ed inconsci
I processi mentali che richiedono attenzione (i.e. coscienti) usano risorse cognitive/mentali limitate, in quanto la
working memory ed i suoi input (mediati dall’attenzione), hanno una capacità limitata. Se ad esempio un
individuo cerca di eseguire due azioni che richiedano coscienza e processamento controllato
contemporaneamente, le azioni saranno eseguite con minore accuratezza e precisione rispetto all’escuzione
delle due azioni in momenti diversi.
Quando una persona impara a guidare un auto, deve prestare massima attenzione a ciascuna azione che
esegue. Sterzare, utilizzare i pedali, cambiare marcia sono tutte azioni che richiedono un processamento
cosciente, come lo sono il prestare attenzione alle altre automobili, ai semafori ….
In alcuni casi inevitabilmente la persona puo’ utilizzare il pedale sbagliato, sterzare troppo bruscamente ad
esempio nel momento in cui la persona sta prestando attenzione alla segnaletica stradale o ad un’altra auto…
Il compito di guidare l’automobile diventa automatico dopo averlo ripetuto e praticato molte volte. A questo livello
i task che costituiscono il compito non richiedono più attenzione cosciente e risorse mentali coscienti. I task
implicati nel guidare l’auto divengono cosi’ routine inconscie, che vengono eseguite in modo rapido, efficiente e
contemporaneo. In questa situazione è possibile ad esempio avere una conversazione con un’altra persona
mentre stiamo guidando. Se però il traffico diventa intenso, l’azione del guidare richiede più attenzione cosciente,
utilizzando quindi una parte della memoria di lavoro.
LA COSCIENZA OPERA ALL’INTERNO DI UNA VASTA
“ARCHITETTURA COGNITIVA” INCONSCIA
LA COSCIENZA CREA ‘ACCESSO’
Livello di Vigilanza:
Attivazione di background sulla cui base tutti
gli eventi coscienti possono verificarsi (livello
di vigilanza)
Contenuto della Coscienza
Livello di Vigilanza
Laureys,2005
Individuazione e
definizione dei
correlati neurali
della coscienza
Paradigma classico Sherringtoniano
1) Individuare tra i miliardi di neuroni del SNC quelli
la cui attività si svolge parallelamente allo
svolgersi dell’esperienza cosciente di un colore.
Se cessa l’esperienza cosciente di quel colore
allora deve cessare anche l’attività di quei neuroni
Bogen, 1995
Bogen (1995) suggerisce che la coscienza sia generata dall’attività neuronale
dei nuclei intralaminari del talamo (NIL). Alla base della sua teoria pone
l’evidenza sperimentale che lesioni bilaterali (anche lievi) di tali nuclei ‘eliminino’
la coscienza mentre ad esempio lesioni ben più ampie e bilaterali della
corteccia tipicamente non abbiano lo stesso effetto (Damasio & Damasio,
1989). Bogen fornisce altre prove a sostegno della centralità dei NIL per
l’emergere della coscienza:
Il ruolo dei NIL nella percezione di sensazioni ‘primitive’ (non mediate dalla
corteccia, i.e. nocicezione, propriocezione) è suggerito dalla presenza di
afferenze di pathway ascendenti diretti (tronco dell’encefalo…)
Il coinvolgimento dei NIL nel processamento delle informazioni a livello
corticale è plausibile date le diffuse afferenze provenienti dalla corteccia.
Un ruolo dei NIL nella decisione volontaria può essere inferito dalle sue
consistenti proiezioni verso lo striato.
I NIL proiettano ampiamente su tutta la corteccia avendo probabilmente un
effetto sull’ideazione (n.b., l’ideazione è una delle molteplici funzioni della
corteccia cerebrale).
Bogen, 1995
Tronco dell’encefalo
Funzioni principali
Thalamus
Ward, 2011
Thalamic Dynamic Core Theory (Ward)
Ward sostiene che la coscienza fenomenica nasca dall’integrazione dell’informazione che arriverebbe
agli alberi dendritici dei neuroni dei nuclei dorsali talamici. Tale attività sarebbe guidata dalle
innumerevoli proiezioni cortico-talamiche che trasmettono al talamo stesso i risultati delle computazioni
corticali (i.e. processamento delle informazioni) e sarebbe mediata dall’interazione di natura inibitoria
con i neuroni reticolari talamici. Tale affermazione è supportata dalle seguenti osservazioni:
• Il talamo è la struttura più comunemente bersagliata dall’azione di lesioni cerebrali nello stato
vegetativo e da quella degli anestetici più diffusi
• L’anatomia e fisiologia del talamo suggeriscono un suo ruolo centrale nella coscienza
Un altro esempio: in una persona emozioni e stati d’animo emergono senza che essa abbia
alcuna conoscenza su come il suo cervello possa averli evocati. Certamente la persona può
identificare cause esterne per questi stati, ma non ha esperienza esplicita di come queste
cause esterne vengano traslate in emozioni o stati d’animo: la persona viene insultata da un
collega e si arrabbia; la stessa persona vince un premio e si sente felice.
Connettività cortico-corticale
• D’altra parte la possibilità che differenti circuiterie nella stessa area cerebrale (i.e.
della corteccia) diano origine ai due processi funzionalmente segregati, non può
essere esclusa sulla base delle conoscenze attuali.
Ward e la teoria di Mumford
Mumford nel 1991 aveva teorizzato che ciascun nucleo dorsale del talamo potesse agire
come una sorta di ‘lavagna attiva’ per l’area corticale connessa reciprocamente con esso.
La teoria si basa sul fatto che gran parte dei nuclei talamici sono di ‘alto livello’, distinti dai
nuclei relay che innervano le aree sensoriali primarie. In base a questo fatto Mumford si
pose la seguente domanda: ‘quali informazioni potrebbero processare i nuclei di alto livello
dato che non ricevono nessun input sensoriale diretto?’
Tali nuclei talamici mostrerebbero quindi i risultati dei processamenti cerebrali (i.e.
esperienza cosciente) di momento in momento, agendo come una lavagna attiva sulla
quale i ‘risultati’ verrebbero continuamente aggiornati in funzione dell’arrivo di nuove
informazioni e nuovi processamenti cerebrali.
Ward, 2011
Talamo, stato vegetativo e anestetici
Ward, sulla base di evidenze sperimentali, sottolinea come i due stati abbiano in comune:
- depressione dell’attività talamica (i.e. a livello metabolico).
- disritmia talamica (tipicamente si osserva un rallentamento dell’attività elettrica fino ad
arrivare a frequenze proprie del sonno non-REM).
L’uso degli anestetici induce una generale riduzione nel metabolismo cerebrale, riduzione
che risulta più ‘drammatica’ a livello del talamo e del tronco dell’encefalo.
Il talamo come luogo comune di danni cerebrali severi in
pazienti in stato vegetativo
danneggiamento diretto e esteso del talamo che può essere dovuto a ipossia,
infezione o infarto (del talamo stesso!) di origine ischemica o emorragica...
Sevoflurane Halotane-Isoflurane
Propofol Lorazepam
Midazolam
Propofol
Clonidine
Dexmedetomidine
Alkire & Miller, 2005
Talamo e anestetici
Jones (2009) ha dimostrato l’esistenza di due tipi di neuroni talamici (neuroni matrix e core):
Jones ha altresi’ descritto le due principali modalità di azione nei circuiti talamo-corticali:
Il tonic mode avviene quando il sistema di arousal è attivo e l’inibizione dovuta al nucleo
reticolare talamico è minima.
In questo scenario il Nucleo Reticolare Talamico in combinazione con il sistema di arousal del
tronco dell’encefalo avrebbe il ruolo di determinare il comportamento del talamo nel promuovere:
Sincronizzazione talamocorticale ad alta frequenza (40 Hz) e quindi coscienza (tonic mode)
Sincronizzazione talamocorticale a bassa frequenza (1-4 Hz) e quindi sonno profondo/
assenza di coscienza (burst mode)
Nucleo Reticolare del talamo
Nucleo Reticolare del talamo
Tale attività sarebbe guidata dalle massicce proiezioni cortico-talamiche che trasmettono al
talamo stesso i risultati delle computazioni corticali (i.e. processamento delle informazioni) e
sarebbe mediata dall’interazione di natura inibitoria con i neuroni reticolari talamici.
I neuroni matrix (massicciamente presenti nei nuclei dorsali del talamo) hanno la funzione di
legare le attività di talamo e corteccia, promuovendo di fatto la sincronizzazione talamo-
corticale.
Il tonic mode avviene quando il sistema di arousal è attivo e l’inibizione dovuta al nucleo
reticolare talamico è minima. Durante il tonic mode sia sincronizzazione talamo-corticale
e sincronizzazione cortico-corticale sono promosse dall’influenza dei neuroni matrix.
CORTECCIA
neurone piramidale
corticotalamico
TALAMO
NDT
NRT
livello di arousal basso livello di arousal alto
Consideriamo ad esempio il sistema visivo: i pathway visivi formano una rete sempre più intricata e complessa nel
procedere dalla retina alle cortecce associative. Quindi oltre a fornire un costrutto percettivo sintetico, le informazioni
di varia natura integrate nei nuclei talamici associati ad aree corticali associative multi-modali (in particolare nei nuclei
associati con la corteccia frontale e prefrontale), includono anche informazioni non-sensoriali elaborate da circuiterie
frontali. Ad esempio il costrutto percettivo di un viso può essere accompagnato dalla memoria di aver già visto tale
viso in precedenza, dal nome, lavoro della persona a cui il viso appartiene, dalla relazione che abbiamo con tale
persona come anche da sensazioni di piacere nel ricordare la persona in questione.
E’ possibile che l’integrazione dell’attività neurale alla base della coscienza possa avvenire a livello degli alberi
dendritici dei neuroni matrix, dato che questo tipo di neurone è il più comune nei nuclei talamici non-sensoriali e non-
motori. Questa ipotesi sarebbe d’aiuto nello spiegare il perché l’attività dettagliata delle cortecce sensoriali primaria e
secondaria non entrino nella consapevolezza primaria (e quindi non siano percepite in modo cosciente), anche se i
loro output sono necessari per l’emergere della consapevolezza di contenuti sensoriali specifici.
Coscienza e sincronia neurale
I neuroni matrix del talamo svolgono un ruolo fondamentale nel promuvore la sincronizzazione
cortico-talamica e cortico-corticale a differenti frequenze oscillatorie.
Ci sono numerose evidenze sperimentali che patch neuronali associati a contenuti percettivo-
cognitivi ed emotivi coscienti siano caratterizzati da attività sincrona ad alta frequenza, al
contrario di patch associati a contenuti non coscienti.
Rodriguez et al., (1999) hanno studiato l’attività cerebrale (EEG) di soggetti sottoposti a stimoli
visivi ambigui (percepibili di volta in volta come visi o forme senza significato) dimostrando che
solo la percezione del viso induceva pattern di sincronizzazione long-range ad alte-frequenze.
EEG and functional connectivity NoNo perception
perception Perception
Perception
0-180 ms
0-180 ms
180-360 ms
180-360 ms
360-540 ms
6 8 10 12
540-720 ms