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I DISTURBI DI MEMORIA

Corso di Valutazione e Riabilitazione Neuropsicologica


Anno accademico 2018/2019

Laurea Magistrale in
Psicologia Clinica e della Salute
Università G. d’Annunzio_Chieti

Dott.ssa Anna De Nigris


Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Neuropsicologia

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Che cos’è la memoria?
La memoria è la funzione cognitiva deputata a:

•  Acquisire informazioni
•  Immagazzinare informazioni
•  Recuperare informazioni

E’ un sistema
multicomponenziale!
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Processi di apprendimento e memoria

Fasi:
1.  codifica
2.  consolidamento
3.  immagazzinamento
4.  recupero
4

Codifica (Apprendimento)

Elaborazione iniziale dell’informazione.


Il modo in cui codifichiamo può determinare la
dimensione del ricordo

•  Attenzione : indispensabile il mantenimento di un


adeguato livello di attenzione focalizzata e mantenuta

•  Processi di codifica : per organizzare ed elaborare le


informazioni esterne ed interne

• Motivazione : condizione necessaria e facilitante per


la memorizzazione
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Codifica (Apprendimento)

PROCESSI DI CODIFICA

Servono a definire le caratteristiche fisiche,


categoriali e semantiche delle informazioni per
facilitarne l’apprendimento

Processi Consci: richiedono sforzo mentale attivo;

Processi Inconsci: non richiedono apprendimento


volontario.
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Codifica (Apprendimento)
Codificare la parola «tavolo»

sia attraverso un codice visivo che specifichi l’apparenza


(grandezza, forma) dell’oggetto «tavolo»;
sia attraverso un codice semantico che specifichi il
significato della parola, ivi comprese le emozioni che questa
parola generalmente suscita in voi.

La forza della traccia di memoria dipende dalla profondità


della codifica: più profondo è il livello di elaborazione dello
stimolo più è probabile che la traccia che si forma sia
duratura.

Mentre la codifica delle caratteristiche fisiche dello stimolo


richiede un’analisi di superficie, la codifica semantica richiede
un’analisi del significato che genera una traccia più ricca ed
elaborata.
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Consolidamento-immagazzinamento

Processi attraverso cui le informazioni sono


trasformate da temporanee a permanenti.

Le informazioni apprese verrebbero


continuamente rimaneggiate per essere ritenute
rispetto ad altre meno importanti che vengono
progressivamente abbandonate; questo
meccanismo renderebbe il materiale più resistente
all’oblio, favorendone l’immagazzinamento nella
memoria permanente.
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Rievocazione
Meccanismo che permette di accedere alle
informazioni apprese per riutilizzarle

•  può essere necessaria una facilitazione (semantica o


fonologica) o il riconoscimento

•  l’efficienza del richiamo è strettamente legata alle


strategie di archiviazione delle informazioni e risulta
maggiormente efficiace quando le associazioni (o
chiavi) utilizzate per l’apprendimento e l’archiviazione
sono state molteplici.
Tante memorie...
(Atkinson e Shiffrin, 1968)

Memoria Memoria a
Sensoriale Lungo Termine
Man<ene un'informazione Ha capacità ampissima
“sensoriale” Durata illimitata
per un breve periodo (uno
o due secondi).
Ha un'elevata capacità ma Memoria a
un rapidissimo Breve termine
decadimento.
Ha capacità limitata (7 +/- 2)
Durata limitata (20-30 sec.)
M T A L
U D C O

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La memoria a Breve Termine


...ben presto abbandonata l’idea di una MBT
unitaria, solo per il mantenimento passivo
delle informazioni

Baddeley (1974) à Working Memory

Memoria di lavoro:
capacità di mantenere attive informazioni esterne
o dalla MLT per il tempo necessario a compiere
operazioni complesse a tappe.


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Modello di Working Memory


ESECUTIVO
CENTRALE

Loop Taccuino Visuo-


Fonologico Spaziale

Magazzino Ripasso
Fonologico Articolatorio
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Working Memory

Loop Fonologico

Magazzino fonologico Ripasso articolatorio

memoria uditiva a Ripassare mentalmente o sottovoce


rapido decadimento

•  Il magazzino fonologico può essere concepito come un "orecchio


interno", grazie alle sue capacità di ritenere l'informazione sonora del
discorso conservandone le proprietà temporali.

•  Il sistema di ripetizione articolatoria invece, può essere concepito


come una "voce interna", che grazie alla ripetizione subvocalica
previene il decadimento delle tracce
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Working Memory
Le principali prove circa l'esistenza del Loop Fonologico sono:

Effetto di similarità fonologica, per cui il richiamo seriale di una


lista di parole con elementi simili per suono e per caratteristiche di
articolazione, influenzano il ricordo.

Effetto lunghezza della parola, per cui il tempo necessario


all'articolazione determina la prestazione in prove di ricordo seriale: lo
span è influenzato dal tempo necessario alla pronuncia (rehearsal
subvocale).

Effetto di soppressione articolatoria, per cui l'articolazione di


materiale irrilevante disturba la prestazione in compiti con materiale
verbale in modalità specifica: il recupero di materiale verbale è
deficitario quando si chiede al soggetto, durante la fase di ritenzione,
di ripetere ad alta voce sillabe senza senso. Si assume che questo
occupi il sistema di ripetizione articolatoria, che così non evita il
decadimento delle tracce nel magazzino fonologico.
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Working Memory

Evidenze Neuropsicologiche.
Vi sono quadri sindromici specifici, in cui può essere ricercato,
come causa dei deficit, il danneggiamento di uno dei sistemi di
memoria fonologica a breve termine.

I pazienti afasici con disprassia non riescono a coordinare gli


atti motori necessari per l'articolazione linguistica, che sono
causati da un sistema di ripetizione articolatoria danneggiato.

Pazienti con disartria, in cui i problemi linguistici sono


secondari, mostrano una normale capacità di ripasso
articolatorio subvocale.
La memoria a Lungo Termine
Memoria Prospettica

Memoria Recente

Esplicita
Memoria a Memoria Episodica
Lungo Termine
Memoria Antica Memoria Autobiografica

Memoria Semantica

Procedurale

Implicita Priming

Condizionamento
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Memoria implicita
•  M. Procedurale: la memoria di procedure (come sono
fatte le cose, come si usano gli oggetti). Es. andare in
bicicletta.

•  Priming: processo mnemonico inconsapevole che


consente ad un stimolo, al quale si è stati esposti un
prima volta, di essere riconosciuto successivamente,
senza averne consapevolezza.

•  Condizionamento: associazione di uno stimolo


incondizionato (naturale) ad uno stimolo condizionato
(artificiale). C.classico ed operante.
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Memoria esplicita

MEMORIA EPISODICA: contiene informazioni spazio-


temporali che definiscono «dove» e «quando» il sistema ha
acquisito un’ informazione. Ad esempio, memoria di un
episodio storico o di un evento di cronaca.

MEMORIA AUTOBIOGRAFICA: un tipo di memoria


episodica che si riferisce a specifici eventi ed esperienze della
vita di ognuno.
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Memoria esplicita

MEMORIA SEMANTICA: trascende le condizioni in cui la


traccia è stata formata ed è sganciata dal contesto
dell’originale episodio d’apprendimento. Ad esempio, voi
sapete che Parigi è la capitale della Francia, ma molto
probabilmente non ricordate il tempo e il luogo in cui avete
appreso quest’informazione, né cio ha rilevanza per la vostra
conoscenza concettuale.

MEMORIA PROSPETTICA: capacità di programmare e


rievocare azioni da compiere a distanza di tempo
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Memoria prospettica

La memoria del futuro (il ricordarsi di fare le cose)

Fasi:
•  1) Codificazione: ricordo del contenuto dell’azione futura
(cosa fare), al ricordo dell’intenzione (la decisione di fare
qualcosa) e al contesto di recupero (quando fare l’azione),
cioè al momento migliore per eseguire l’azione.

•  2) Intervallo di ritenzione: intervallo tra il momento della


codifica dell’intenzione e l’inizio dell’intervallo potenziale di
prestazione; questi intervalli possono variare notevolmente,
sia nella durata (possono durare da pochi secondi, a minuti,
a ore) che nel contenuto
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Memoria prospettica

La memoria del futuro (il ricordarsi di fare le cose)

Fasi:
•  3) intervallo di esecuzione: periodo di tempo durante il
quale l’intenzione deve essere recuperata. Di solito, il
recupero dell’informazione è collegato a una situazione
ben precisa; quindi, vale l’associazione «quando
compare il contesto X, allora posso compiere l’azione
Y».
•  4) Esecuzione : si verifica solo se si inizia ad eseguire
l’azione; in questo ambito si parla di compliance (in
inglese, letteralmente, «adesione»), cioè il portare a
compimento un compito nel modo in cui esso è stato
assegnato.
•  5) valutazione del risultato
22

I DISTURBI DELLA MEMORIA

22
23

Caratteristiche dell’amnesia:

Intelligenza normale

Capacita’ attentive nella norma

Deficit gravi e permanenti di apprendimento

(perdita di memoria per eventi precedenti l’insorgenza


dell’amnesia)

In alcuni casi è un fenomeno transitorio secondario ad


interventi chirurgici o anormalità vascolari temporanee
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Le condizioni neurologiche che comportano amnesia


includono:

• Encefaliti da herpes simplex

• Accidenti cerebrovascolari

• Sindrome di Korsakoff

• R ottura (e trattamento chirurgico) di aneurismi della


comunicante anteriore
• Disordini degenerativi
• Anossia o ipossia
• Encefalopatie limbiche
• Arresto cardiaco

• Trauma cranico
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Deficit di MBT uditivo-verbale

§  Può essere riscontrato casualmente, ad esempio in pazienti


con pregressa afasia di conduzione
§  I pazienti presentano difficoltà a ricordare cifre in sequenza o
a comprendere frasi complesse

Cause
§  Lesioni vascolari
§  Traumi
§  Neoplasie
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Sede della lesione

§  Parietale inferiore §  Frontale inferiore a livello della


§  Temporale postero-superiore parte posteriore della terza
circonvoluzione frontale

Compromette la funzionalità
del magazzino fonologico §  Compromette il ripasso
articolatorio

Il lato della lesione è il sinistro


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§  Caratteristiche dei pazienti


con deficit selettivo di MBT verbale

§  Riduzione dello span di memoria immediata per sequenze non


strutturate di materiale uditivo-verbale

§  Migliore prestazione con presentazione visiva dello stimolo

§  Il deficit non è attribuibile a un disturbo di analisi fonologica

§  Il deficit non è attribuibile a problemi di produzione della


risposta verbale
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Deficit di MBT visuo-spaziale

Causa più frequente: lesione vascolare nelle aree temporo-


parieto-occipitali dell’emisfero di destra

§  Caratteristiche dei pazienti


con deficit selettivo di MBT visuo-spaziale

§  Riduzione dello span di memoria immediata per sequenze non


strutturate di materiale visuo-spaziale

§  Migliore ritenzione a breve termine di materiale verbale.


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Deficit di memoria a lungo termine (MLT)

Deficit di memoria episodica conseguenti a lesioni cerebrali o a


traumi psicologici

Ø  amnesia anterograda: incapacità di acquisire nuovi ricordi a


partire dall’inizio della malattia/trauma

Ø  amnesia retrograda: incapacità di ricordare eventi antecedenti


l’esordio della malattia/trauma

Ø  amnesia globale: riguarda entrambi gli aspetti


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Retrograda prima del danno

Ø  può riguardare minuti o anni

Anterograda dopo il danno

Ø  amnesia dovuta alla APT


Ø  deficit di apprendimento
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Amnesia globale

Quadro clinico

§  Amnesia anterograda

§  Amnesia retrograda

§  MBT e memoria implicita preservati

§  Linguaggio e intelligenza preservati

§  Possibile presenza di confabulazioni e anosognosia


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Amnesia globale

Lesioni

§  Lobo temporale mesiale (comprendente l’ippocampo)

§  Diencefalo (talamo dorso-mediale, corpi mammillari e


fascio mammillo-talamico)

§  Regione frontobasale (nuclei mediali del setto)

32
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Il ruolo dell’ippocampo

Modello standard Teoria della traccia multipla


R u o l o t e m p o r a n e o L’ ippocampo è sempre
dell’ippocampo nel coinvolto nel riattivare la
consolidamento, ma non traccia mnestica, perché
nell’immagazzinamento di ricostruisce il contesto
ricordi remoti spaziale dell’episodio
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Amnesia globale transitoria

Quadro clinico

Ø  Unsoggetto sano improvvisamente sviluppa una grave


perdita di memoria

Ø  Ripetele stesse domande e immediatamente dimentica le


risposte

Ø  L’attacco dura fra le 4 e le 12 ore

Ø  Ci può essere amnesia retrograda da poche ore a molti anni

Ø  Recupero progressivo a partire dai ricordi più lontani


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Deficit di memoria semantica

Cause
encefalite, demenza, trauma (raro)

Sede della lesione


temporale infero-laterale, polo temporale bilaterale

Quadro clinico
Ø  Memoria episodica intatta
Ø  Perdita delle conoscenze relative ai concetti, agli oggetti, alle persone,
ai fatti e al significato delle parole…

L’acquisizione di nuove conoscenze semantiche presuppone una


memoria episodica intatta
I due sistemi, episodico e semantico, interagiscono
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I deficit di memoria non dichiarativa

Ø  Gli amnesici possono apprendere abilità motorie anche quando sono


incapaci di ricordare esplicitamente quando le hanno apprese

Ø  L ’apprendimento implicito non richiede necessariamente la


consapevolezza del materiale da apprendere

Ø  Esistono pazienti con deficit di memoria implicita e memoria


dichiarativa intatta:
Ø  pazienti con malattia di Parkinson

Ø  corea di Hungtington
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Amnesia nel trauma cranico


Amnesia post-traumatica

Stadio transitorio nel processo di recupero da un


trauma cranico encefalico (TCE), nel quale il paziente
presenta (Levin e coll.,1979; Lishman, 1978):

Ø  Confusione mentale;

Ø  Disorientamento spazio/temporale;

Ø  Amnesia retrograda;

Ø  Amnesia anterograda;

Ø  Disturbi comportamentali.
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Amnesia nel trauma cranico


Amnesia post-traumatica

CARATTERISTICHE:

In fase acuta PTA

Amnesia retrograda (parzialmente transitoria)


Amnesia anterograda

Problemi di memoria prospettica

Talora deficit di memoria semantica

Rallentamento dei tempi di reazione semplici

Il ricordo di quello che succede nel periodo di PTA non viene mai recuperato.
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Perché è importante monitorare


l’APT?
ü E’ un fattore predittivo fondamentale rispetto al recupero
cognitivo del paziente (Brooks, 1980) e all’outcome in
generale (Tate, 2005);

ü E’ un indice standardizzato che definisce la gravità del


TCE (Russell, 1961);

ü E’ importante definire l’uscita dall’APT, in quanto dalla


sua risoluzione può iniziare una valutazione specifica
delle funzioni cognitive e la stesura di un progetto
riabilitativo;

ü E’ importante a livello medico-legale.


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CONFABULAZIONE

Kopelman: memorie errate che sono del tutto false

OPPURE

derivano da memorie vere mal collocate nel contesto e


quindi richiamate o interpretate in modo inappropriato

2 tipi a seconda di
.metodo di evocazione (spontanee/provocate)
.bizzarria del contenuto
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Berlyne (1972)

confabulazioni fantastiche
generazione spontanea di falsi ricordi sulla base dei quali
viene organizzato il comportamento

confabulazioni legate al momento


costruzione di un evento passato in risposta a domande
precise e dirette o alla valutazione formale
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PARAMETRI

Stabilita’ = grado di concordanza tra resoconti errati forniti


in momenti diversi
Talland (1965): paz. Helen in 6 mesi risponde 40 volte “da
ieri” alla domanda “da quanto tempo si trova in ospedale?”

Selettivita’ = alcuni confabulano su piu’ aspetti della


propria vita, altri su uno solo;
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Pick (1903) descrive PARAMNESIA REDUPLICATIVA:


ripetuta e consistente affermazione che un posto familiare
(e a volte anche gli occupanti) sono “copie” o repliche di altri.

Capgras (1923) descrive “illusion des sosies” (o sindrome di Capgras):


una persona familiare e’ vista come un estraneo di aspetto simile al
familiare.

Courbon e Fail (1927) descrivono “illusion de Frégoli”: Il paziente


confonde una persona con una persona familiare che non gli somiglia.

Questi fenomeni sono disturbi di memoria che coinvolgono


il senso di familiarita’, che gioca un ruolo importante
nel riconoscimento e nella rievocazione.

Fenomeni spesso descritti in pazienti psichiatrici o dementi, ma sono


presenti
anche in pazienti con lesioni cerebrali.
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Sella et al. (1996): sdr. Capgras e paramnesia per luoghi in paz.


con atrofia bilaterale orbito-frontale e
frontale mesiale e temporale destra
conseguente encefalite virale.

Hirstein e Ramachandran (1997): paz. DS che ha sdr. Capgras


se vede i parenti, ma no se ci parla al telefono.
Non ha riconoscimento implicito di familiari , ne’ riesce a
riconoscere identita’ in foto della
stessa persona con direzioni diverse dello
sguardo.

Intepretazione: sdr. Capgras e’ dovuta a


disconnesione tra l’area temporale
per le facce e il sistema limbico
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CORRELATI LESIONALI DEI DISTURBI


DI MEMORIA

45
46

IPPOCAMPO

T2T1
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IPPOCAMPO

Amnesia globale si osserva in seguito a lesione


bilaterale dell'ippocampo causata da

Lobectomia temporale mesiale bilaterale (HM) (Scoville, 1954;


Penfield e Milner, 1958)

Rammollimento dell'area temporo-mediale in seguito ad occlusione


delle arterie cerebrali posteriori (Glees e Griffith, 1952; De Jong
et al., 1969; Trillet et al., 1954)

Atrofia anossica (Cummings et al., 1984)

Encefalite erpetica (Conrad e Ule, 1951)


48

CORPI MAMILLARI

T2

T1
49

CORPI MAMILLARI

Nei pazienti con Sindrome di Korsakoff (s.d.K.) ad eziologia


alcoolica si riscontrano lesioni bilaterali dei corpi mammillari
(Remy, 1942; Mair et al., 1979; Mayes et al., 1988).

Malamud e Skiilicorn (1956): solo in 3/70 s.d.K. i corpi


mamillari erano risparmiati.

MA

Dealy et al. (1956): un caso s.d.K. con amnesia nel


quale i corpi mamillari erano integri.

Victor et al. (1971): 4 pazienti s.d.K. non amnesici


presentavano lesioni bilaterali dei corpi mamillari
50

NUCLEO DORSO-MEDIALE DEL TALAMO

T2
T1
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NUCLEO DORSO-MEDIALE DEL TALAMO

Malamud e Skillicorn (1956): lesioni bilaterali del nucleo


dorso-mediale del talamo nel 53% di s.d.K. osservati.

Victor et al. (1971): 5 Korsakoff alcolici non


amnesici, con danni ai corpi mamillari, ma non al
nucleo dorso-mediale.
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FORNICE

T1
T2
53

FORNICE

Alcuni autori trovano deficit amnesici


gravi (Hassler et al., 57; Heilman et al., 77)
o molto lievi (Grafman, 1988).

Altri autori non trovano correlazione tra lesioni del fornice


e presenza di disturbi di memoria (Cairns et al, 1951;
Woolsey e Nelson, 1957)
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GIRO DEL CINGOLO


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GIRO DEL CINGOLO

S.d.K. é osservabile dopo lesione bilaterale del giro del cingolo


conseguente a

•  tumori della superficie mediale dei lobi frontali (Delay e


Brion, 1969)

•  rammollimento di origine vascolare (Mabille e Pitres,


1913)

•  rottura di un aneurisma delle comunicanti anteriori (in


17 casi su 33- Linqvist e Norlén, 1966)
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CIRCUITO DI PAPEZ
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Lesioni unilaterali

Lesioni (vascolari, neoplastiche o chirurgiche) temporali


sinistre compromettono solo MLT verbale (von Cramon et
al., 1988)

Lesioni (vascolari, neolastiche o chirurgiche) temporali


destre compromettono solo MLT visuo-spaziale (De
Renzi, 1977).

Penfield e Milner (1958) solo 2 su 90 pazienti con


lobectomia temporale mesiale unilaterale presentavano
amnesia sia verbale che non verbale.

Geschwind e Fusillo (1966): sindrome amnesica dopo


lesione ippocampo e nucleo postero-laterale ventrale
sinistro è transitoria
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LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
DELLA MEMORIA

58
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La valutazione del paziente amnesico

§  Anamnesi (con i familiari)

§  Colloquio con il paziente: orientamento spazio-temporale,


ricordo di eventi del passato recente, elementi autobiografici,
consapevolezza del disturbo (anosognosico?)

§  Test standardizzati
§  Questionari
§  Batterie globali
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Prove per la MBT verbale


Ripetizione di parole bisillabiche

•  Ripe<zione di parole bisillabiche (Spinnler e Tognoni, 1987)


•  Istruzioni: “ora leggerò delle parole, e lei dovrà ripetermele nello stesso ordine in
cui le ho de>e io”
•  L’esaminatore legge una parola ogni 2 secondi, poi chiede al paziente di
ripeterle.
•  Se il paziente ripete correXamente almeno 2 sequenze su 3, si passa alla serie di
lunghezza successiva.
61

Prove per la MBT verbale – Span di cifre

•  Digit span
•  Istruzioni: L’esaminatore legge sequenze di cifre di lunghezza crescente (da 2 a
9). Il paziente è invitato a ripetere la sequenza immediatamente dopo la
presentazione, nello stesso ordine in cui è stata pronunciata dall’esaminatore.
Per ogni lunghezza sono previste due sequenze.
•  Si interrompe la prova quando il paziente fallisce entrambe le sequenze

Serie crescenti degli span di memoria di cifre

2 3 4 5 6 7 8 9

27586258
Sequenze

1/2 24 582 6439 42731 619473 5917428 58192647


4
71394256
2/2 36 694 7286 75836 392486 4179386 38295174
8
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Prove per la MBT spaziale – Test di corsi

•  Test di Corsi (Spinnler e Tognoni, 1987)


•  Istruzioni: “ora toccherò alcuni di questi cubetti, lei dovrà
toccarli subito dopo di me, e nello stesso ordine in cui li ho
toccati io”
•  L’esaminatore tocca con il suo indice un cubetto ogni 2
secondi, tornando ogni volta con la mano sul tavolo; poi
chiede al paziente di ripeterle.
•  Se il paziente ripete correttamente almeno 2 sequenze su 3,
si passa alla serie di lunghezza successiva.
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Prove per la MBT spaziale – Test di corsi


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APPRENDIMENTO SUPRA-SPAN VERBALE


(Buschke & Fuld, 1974)

Procedura: L'esaminatore dice al soggetto: “Adesso le leggerò una serie


di
parole e subito dopo lei dovrà ripetere tutte quelle che ricorda,
in qualsiasi oridine le vengono in mente. Se non le ricorderà tutte, io
le rileggerò solo le parole che lei non ha ricordato, ma lei dovrà
sempre
cercare di dirle tutte, anche quelle che aveva
già ripetuto nelle volte precedenti".

Il test si continua fino al raggiungimento del criterio


(due ripetizioni successive complete) o fino alla 18sima presentazione.

Prova differita: 5 minuti dopo la fine dell'ultima prova viene


richiesta la lista, senza previa ripresentazione.
L'intervallo viene occupato da attività interferente non verbale
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Parole stimolo: ACQUA, LIBRO, CARNE, STRADA, VERDE,


LETTO, FOGLIO, LINGUA, NEVE, PAURA.

Punteggio:
a) Totale delle rievocazioni MLT
(parole rievocate senza presentazione) nelle prime 18 prove*
b) Totale rievocazioni non casuali MLT
(parole rievocate in tutte le prove successive, esclusa
quella differita) nelle prime 18 prove*
c) Totale rievocazioni differite

*Qualora il soggetto raggiunga il criterio,


le prove non effettuate successive all'ultima vengono
considerate risolte in modo ottimale (cioé per ciascuna prova
successiva all'ultima si considera un punteggio = 10).
66

APPRENDIMENTO SUPRA-SPAN VISUO-SPAZIALE


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Prove per la MLT verbale – Test delle 15 parole di


Rey
•  Test delle 15 parole di Rey
•  Istruzioni: “ora le leggerò una lista di
Versioni: Rievocazioni immediate Differita parole, quando avrò finito lei dovrà
Parallela
Primaria 1 2 3 4 5 Dopo 15
ripetermi tu>e le parole che riuscirà a
1 Tenda Camino
2 Tamburo Tromba ricordare”
3 Caffè Pane
4 Cintura Manico •  L’esaminatore legge una parola ogni 2
5 Sole Letto secondi, poi chiede al paziente di
6 Giardino Pagina
7 Baffi Moneta ripetere il maggior numero possibile di
Giornale
8
9
Finestra
Fiume Sera
parole appena udite.
10 Paesano Carota
•  Si ripete la lista di parole per 5 volte,
11 Colore Monte
12 Tacchino Lampada poi dopo 15 minu< (nei quali vanno
Albergo
13
14
Scuola
Casa Uomo
eseguite prove visuo spaziali) si chiede
15 Cappello Vagone al paziente di rievocare le parole che
Totale ____/15
ricorda.
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PROVA DI RICONOSCIMENTO
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Parole di Rey: punteggi

•  Punteggio di Rievocazione Immediata: (somma delle


rievocazioni delle prime 5 serie iniziali)

Correzione dei Punteggi:

Pz di 76 anni; 8 anni di scolarità


PG: 13
PC: ?
PE: ?
70

Parole di Rey: punteggi

•  Punteggio di Rievocazione Differita: (parole ricordate


dopo 15’)

Correzione dei Punteggi:

Pz di 76 anni; 8 anni di scolarità


PG: 2
PC: ?
PE: ?
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Parole di Rey: punteggi

Punteggio di riconoscimento:
Quante parole ha riconosciuto?

Parole corrette: 10
Falsi Riconoscimenti: 0

Giudizio qualitativo?
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Prove per la MLT verbale – Breve racconto I

•  Test del Breve racconto (“Anna PesenC”; Novelli et al., 1986).


•  L’esaminatore legge ad alta voce il seguente racconto, spiegando al paziente
che vanno rievoca< quan< più elemen< è possibile:

Anna / Pesenti / di Bergamo / che lavora / come donna delle
pulizie / in una ditta / di costruzioni / riferì /al maresciallo / dei
carabinieri / che la sera / precedente / mentre rincasava / era stata
aggredita / e derubata / di 50.000 Lire. / La poveretta / aveva
quattro / bambini / piccoli / che non mangiavano / da due /
giorni / e doveva pagare / l’affitto /. I militari / commossi /
fecero una colletta /.
•  Il punteggio è in 28esimi ed è ricavato dalla media del numero di elemen<
correXamente rievoca< subito dopo la prima presentazione.
•  Dopo 10 minu< nuova presentazione del racconto.
73

Prove per la MLT verbale – Breve racconto II

•  Test del Breve racconto (“6 dicembre”; Spinnler e Tognoni, 1987).


•  L’esaminatore legge ad alta voce il seguente racconto, spiegando al paziente
che vanno rievoca< quan< più elemen< è possibile:

“Sei / dicembre / La scorsa settimana / un fiume straripò / in una
piccola / città / situata / a 20 Km / da Torino /. L’acqua /
invase / le strade / e le case /. Quattordici / persone /
annegarono / e seicento / si ammalarono / a causa dell’umidità /
e del freddo /. Nel tentativo di salvare / un ragazzo / un uomo /
si ferì / le mani /.”

•  Il punteggio è in 16esimi ed è ricavato dalla somma dei punteggi aXribui< agli


elemen< correXamente rievoca< subito dopo la prima presentazione, e 20
minu< dopo la seconda presentazione del racconto.
74

Prove per la MLT verbale – Breve racconto II

•  Test del Breve racconto (“6 dicembre”; Spinnler e Tognoni, 1987).

"Straripamento" 3 punti

"Piccola città" e/o "Vicino a Torino" 0.3 punti


"La scorsa settimana" e/o "6 dicembre" 0.3 punti
"Morti" 2 punti

"Numero morti" (da 9 a 19) 0.2 punti


"Ammalati" 1 punto

"Numero ammalati" (da 500 a 700) 0.1 punti


"Tentativo di salvataggio" 1 punto

"Ferimento" e/o "ragazzo" 0.1 punti


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Prove per la MLT verbale – Apprendimento di coppie di parole

•  Apprendimento di coppie di parole (De Renzi, 1977).


•  Istruzioni: “Ora le leggerò 10 coppie di parole, poi le dirò il primo
membro della coppia e lei dovrà ricordarsi il secondo: ad esempio se
la coppia è “cane ga>o”, io dirò “cane” e lei dovrà ricordarsi che la
parola associata è “ga>o”; tu>avia non tu>e le coppie presentano
un’associazione così ovvia”.
•  L’esaminatore legge 10 coppie di parole nell’ordine fissato, al ritmo
di una coppia di parole ogni due secondi con l’intervallo di un
secondo tra ogni coppia.
•  L’esaminatore legge il primo membro della coppia, mentre il
paziente deve rispondere con il secondo membro della coppia; la
procedura viene ripetuta 3 volte, variando l’ordine delle coppie.
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Prove per la MLT verbale – Apprendimento di coppie


di parole
•  Apprendimento di coppie di parole (De Renzi, 1977).
•  Per cinque coppie le associazioni sono “facili” (ad esempio: mese anno) e per
cinque coppie sono ”difficili” (ad esempio arco nome). Si assegna un punto se il
soggeXo risponde correXamente nel caso di coppie “difficili”; si assegna mezzo
punto per ogni risposta esaXa nel caso di coppie “facili”. Il punteggio va da 0 a
22,5 (prestazione perfeXa).
•  La media dei punteggi grezzi va da 14,56 (d.s. 3,78) nella fascia di età 20 29 anni a
10,16 (d.s. 2,86) al di sopra dei 70 anni

FRUTTA – UVA SCUSA – FEDE


MESE – ANNO PONTE – VINO
ALTO – BASSO BACIO – MURO
NORD – SUD PESCE – MARE
ARCO – NOME LOTTA – DITO
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Prove per la MLT spaziale – Figura di Rey

¨ Rievocazione differita della Figura complessa di Rey (Rey, 1959;


Caffarra et al., 2002; Carlesimo et al., 2002)
¤ Il paziente deve prima copiare e poi, dopo 15 minu<, riprodurre a memoria la
seguente figura:
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Prove per la MLT spaziale – Figura di Rey

¨ Rievocazione della Figura complessa di Rey (Rey, 1959; Caffarra et


al., 2002; Carlesimo et al., 2002)
¤ Per il calcolo del punteggio, la figura viene scomposta in 18 elemen<:

1
9
2

7 8 10 2 punF: correXa e ben posizionata;


13
1 punto: correXa e mal posizionata;
11
4 16
1 punto: deformata o incompleta
6
ma ben posizionata;
3 14
5
12 15 1/2 punto: deformata o incompleta
e mal posizionata;
0 punF: irriconoscibile o assente.
18 17
79

Prove per la MLT spaziale – Figura di Rey


1
9
2 2 punF: correXa e ben posizionata;
7 8 10 1 punto: correXa e mal posizionata;
13
11 1 punto: deformata o incompleta ma ben posizionata;
6 4 16 1/2 punto: deformata o incompleta e mal posizionata;
3 14
5
12 15 0 punF: irriconoscibile o assente.

18 17

Copia: punteggio 31 Rievocazione: punteggio ??


80

BaXerie globali Wechsler Memory Scale


(Wechsler, 1945)

1. Informazione: domande autobiografiche e di aXualità


2. Orientamento spazio temporale
3. Controllo Mentale: tre compi< a tempo: contare dal numero 20 al
numero 1, ripetere le leXere dell'alfabeto, contare di tre in tre.
4. Memoria Logica: ripe<zione immediata di due brevi storie.
5. RipeFzione di cifre: digit span in avan< e all’indietro.
6. Riproduzione visiva: riproduzione immediata, a memoria, di
disegni geometrici.
7. Associazioni: apprendimento di coppie di parole.

•  Possibilità di oXenere un quoziente di memoria (Q.M.)
confrontabile con il Q.I.
81

BaXerie globali Test di Memoria


Comportamentale di Rivermead (Wilson et al., 1990)
•  11 subtest
•  Compi< ecologici (es. trovare un oggeXo nascosto all’inizio della
prova), oppure memorizzazione di informazioni u<li ad un
comportamento quo<diano adeguato (es. un par<colare percorso).
•  4 forme parallele
•  Taratura italiana: Brazzelli, Della Sala, Laiacona (1993)
231 soggek, età 18 87 anni, scolarità 1 17 anni.

82

Batteria Rivermead

Ø  Apprendimento di 1 nome e cognome


Ø  Ricordare 10 figure (denominate)
Ø  Rievocazione immediata e differita di 1 breve
racconto
Ø  Apprendimento di volti

Ø  Apprendimento di 1 breve percorso

Ø  2 prove di memoria prospettica


Ø  Orientamento
83

CUT-OFF DEL PUNTEGGIO DI SCREENING

0-2 sospetto deficit molto grave


3-5 sospetto deficit grave
6-8 sospetto deficit lieve
9-12 normale
84

Valutazione della memoria al letto del malato

Anterograda verbale
Ø  Presentare nome e indirizzo nuovi
Ø  Rievocazione della conversazione precedente, giornata in
ospedale
Ø  Test formali: rievocazione di una lista di parole

Anterograda non verbale


Ø  Apprendimento di un percorso
Ø  Ricordi di volti
Ø  Test formali: figure di Rey, test delle facce ricorrenti

Retrograda
Ø  Eventi famosi
85

Valutazione dell’ APT

Le scale di valutazione più utilizzate:

•  Galveston Orientation and Amnesia test (GOAT di


Levin e coll., 1979);

•  Westmead PTA scale (WPTAS di Shores e coll., 1986);

•  Oxford procedure (Fortuny e coll., 1980)


86

Una scala completa, valida e attendibile, per la


valutazione del periodo di APT dovrebbe indagare
l’insieme di queste funzioni:

a)  Orientamento personale, temporale e spaziale;

b)  Memoria Retrograda e Anterograda;

c)  Funzioni attentive di base;

d)  Working Memory;

e)  Velocità di elaborazione ed organizzazione


dell’informazione.
87

IN PARTICOLARE

rispetto alla memoria anterograda andrebbero utilizzati dei


test che rendano la partecipazione del paziente più motivata
e coinvolgente, attraverso una richiesta di apprendimento di
informazioni, compiti e, in generale, contenuti che abbiano
una valenza ecologica e motivante per il soggetto esaminato.
88

Disorientamento topografico

Amnesia topografica
Perdita delle rappresentazioni spaziali relative alle relazioni
tra gli oggetti e rispetto al corpo

Il paziente:
Ø  non è in grado di effettuare percorsi familiari

Ø  non riesce ad apprendere nuovi percorsi

Ø  non utilizza correttamente una mappa per localizzare


luoghi e orientarsi nell’ambiente

88
89

Disorientamento topografico

Amnesia topografica

L'amnesia topografica è frequentemente associata a lesioni nel


territorio dell'arteria cerebrale posteriore destra, che
vascolarizza la parte mesiale dei lobi occipitale e temporale
(Vallar 2007).

Lesioni alla corteccia ippocampale e paraippocampale, sono


associate ad amnesia topografica pura e disorientamento
anterogrado (Habib & Sirigu 1997).
90

Disorientamento topografico

Agnosia topografica
Perdita della capacità di identificare oggetti ambientali, come gli
edifici
Episodi di agnosia topografica si possono manifestare nella
malattia di Alzheimer
Il paziente:
Ø  riesce a riferire il percorso da effettuare

Ø  non riconosce edifici specifici e luoghi utili per orientarsi nel


percorso

90
91

Disorientamento topografico

Agnosia topografica

L'agnosia topografica è una condizione frequentemente


associata a prosopoagnosia ( Ainard e coll. 1981 ).

Anche in questo deficit le lesioni interessano la parte mesiale


della regione occipito- temporale, in particolare i giri linguale e
fusiforme ( Pallis 1955).
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Disorientamento topografico

Paramnesia reduplicativa per i luoghi

Il paziente:
Ø  sostiene di trovarsi in un luogo che è il duplicato di quello
originale
Ø  fornisce spiegazioni confabulatorie

Ø  La paramnesia reduplicativa può manifestarsi nella


malattia di Alzheimer

Sede lesionale:
lesioni bilaterali o destre che includono i lobi frontali

92
93

Valutazione del disorientamento topografico

Test utili:
Ø  localizzazione di stimoli visivi

Ø  percezione dell’orientamento spaziale degli oggetti


Ø  percezione della profondità

Ø  esplorazione visuo-spaziale
Ø  cancellazione di stimoli-bersaglio
Ø  bisezione di linee

Ø  lettura

Ø  disegno (copia o memoria)


Ø  orientamento «esogeno» ed «endogeno» dell’attenzione
visuo-spaziale
Ø  Test ecologici

Ø  Test di rotazione mentale

Ø  CMT
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