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FALSI RICORDI E FUNZIONAMENTO

DELLLA MEMORIA
Prof. Alice Forlini
MEMORIA: che cos’è
• La memoria può essere definita quella attività
psichica che consente la conservazione delle
percezioni delle esperienze vissute e delle
nozioni apprese e la possibilità di rievocarle.
Quali e quante memorie?
• MEMORIA SENSORIALE

• MEMORIA A BREVE TERMINE O


IMMEDIATA

• MEMORIA DI LAVORO

• MEMORIA A LUNGO TERMINE


MEMORIA
SENSORIALE
• Dura da pochi millisecondi a
qualche secondo Si distingue una memoria
sensoriale:
• Codifica l’informazione a
– Visiva (magazzino iconico
livello sensoriale e coinvolge visivo)
gli organi di senso e le prime – Uditiva
– Olfattiva
stazioni di elaborazione – Tattile-percettiva (dolore)
degli stimoli – gustativa
• Durata di 30 secondi
MEMORIA A BREVE
• Teoria del magico TERMINE
numero 7
Si divide in:
Memoria uditiva-verbale
Memoria visuale e
spaziale
Spiega il limite di
funzionamento della
memoria.
• Può essere intesa come
una sorta di magazzino a MEMORIA DI LAVORO
capacità limitata che
serve a compiere Ipotizzata da Alan Baddeley
e colleghi nel 1970 come
operazioni mentali supporto alla memoria a
inerenti ai processi di breve termine ritenuta
insufficiente per il
memorizzazione processamento e il
mantenimento
• Consente il passaggio del dell’informazione per brevi
dato da MBT a MLT periodi di tempo.
• Comprende:
MEMORIA A LUNGO
1. Ricordi vita passata TERMINE
(memoria episodica) Si tratta di una memoria
2.Nostre conoscenze sul0 consapevole

mondo, il nostro sapere Riguarda tutto il materiale a


(memoria semantica) cui abbiamo accesso anche in
modo inconscio
3.Ricordi di eventi
emotivamente significativi
(memoria emozionale)
• Ricordi utili a pianificare
azioni future (memoria
prospettica)
CLASSIFICAZIONE DEL DISTURBO
QUANTITAVI QUALITATIVI

• Ipermnesia Definiti anche Paramnsie


• Amnesia o Ipomnesia
• Fenomeni di dejà vu
• Falsi ricordi
• Criptomnesia
• Confabulazioni
Paramnesie
• I ricordi possono venir deformati, interpretati in
maniera abnorme, elaborati fantasiosamente,
ridotti, minimizzati

• Molte paramnesie sono connesse a situazioni


psicopatologiche della persona che ne soffre,
quindi connesse ad un disturbo.
Fenomeno dejà vu
• Trovarsi in una nuova situazione, ma avere
l’impressione di averla già vissuta.
• Grazie ad alcuni test, Cleary e altri scienziati
hanno mostrato che il déjà vu è probabilmente
un fenomeno di memoria. Può verificarsi
quando una persona vive uno scenario simile a
un vero ricordo, ma non riesce a richiamarlo in
memoria. I test mostrano per esempio che una
somiglianza in grado d’innescare un déjà vu è
quella spaziale.
Falsi ricordi
• I falsi ricordi sono ricordi di eventi mai accaduti.
• Il ricordo non è mai la fotocopia della realtà ma
è sempre una ricostruzione soggettiva di
un’esperienza.
• Una delle cause è il fenomeno della
suggestionabilità interrogativa.
Criptomnesia
• Accade quando un ricordo cessa di essere tale e
viene presentato come un fatto o un’idea attuale,
quindi nuova e originale
Confabulazioni
• falsificazione dei ricordi: la persona colma
lacune di memoria con invenzioni fantastiche e
mutevoli, oppure trasforma in modo non
intenzionale i contenuti della memoria stessa.
Post-event misinformation effect
• è il fenomeno per cui le persone modificano il
ricordo originario dell’evento una volta esposti
ad informazioni scorrette a distanza di tempo
dall’evento medesimo: il ricordo così ottenuto
costituisce il risultato della commistione dei
contenuti originari e di quelli acquisiti
successivamente, a scapito dell’attendibilità e
dell’accuratezza del ricordo.
Suggestione esterna
• Le domande suggestive attivano un meccanismo
di ricostruzione del ricordo che ne altera i
richiami successivi.
Esperimento
• La modifica di una minuscola parte della domanda
suggestiva, come ad esempio l’articolo o un vocabolo,
aumenta la possibilità di mutare la risposta.
• Loftus e Zanni (1975), dopo aver proiettato un breve
filmato relativo ad un incidente stradale a due gruppi, ad
un gruppo hanno posto la domanda
“A che velocità andavano le auto quando si sono
scontrate?”
e ad un altro la domanda “A che velocità andavano le auto
quando si sono schiantate?”: il secondo gruppo ha
risposto riportando velocità più alte rispetto al primo
gruppo.

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