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IMPARARE COME IMPARARE

POTENTI STRUMENTI MENTALI PER AIUTARTI


A PADRONEGGIARE ARGOMENTI DIFFICILI
by Dr. Terrence Sejnowski, Dr. Barbara OakleyUniversity of California, San Diego

CONTENUTI
1 Pensiero concentrato e diffuso ..................................................................................................... 2

1.1 Modalità concentrata e modalità diffusa .................................................................................. 2

1.2 Salvador Dalì............................................................................................................................... 3

1.3 La procrastinazione .................................................................................................................... 4

1.4 L'esercizio rende permanente ................................................................................................... 5

1.5 Memoria ..................................................................................................................................... 6

1.6 L'importanza del sonno nell'apprendimento ............................................................................. 7

1.7 Intervista con il dr. Terrence Sejnowski ..................................................................................... 8

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PENSIERO CONCENTRATO E DIFFUSO

1.1 Modalità concentrata e modalità diffusa


Le ricerche hanno dimostrato che abbiamo, fondamentalmente, due stati del pensiero che
chiameremo modalità concentrata (focused mode) e modalità diffusa (diffuse mode).
Conosciamo bene i l termine "concentrazione" riferito all'apprendimento: si tratta di impiegare
tutte le risorse per cercare di imparare qualcosa. La modalità "diffusa", invece, è molto meno nota.
Si tratta di una modalità molto più "rilassata".
Usiamo l'analogia del flipper.

La modalità concentrata1 rappresenta i pensieri A volte, però, possiamo avere bisogno di avere
ben consolidati. I nodi sono molto stretti e il un'idea più generale o di trova re una soluzione
pensiero si muove al loro interno con rapidità. nuova, e in questo siamo ostacolati dalla
vicinanza dei pallini blu che ci impediscono di
raggiungere un nuovo pensiero, magari situato
molto più lontano rispetto a quello di partenza.
Per questo abbiamo bisogno della modalità
diffusa che ci permette di vedere tutto da una
nuova, più ampia prospettiva.

1
Grazie ad Ambra Abate per la correzione

2
.

Una cosa certa è che non possiamo essere contemporaneamente in modalità concentrata e
diffusa.

1.2 Salvador Dalì


Salvador Dalì, il più noto tra i pittori surrealisti) aveva una tecnica particolare per stimolare la sua
immaginazione. Dopo essersi concentrato su un argomento, si rilassava su una sedia lasciando
spaziare l'immaginazione. Teneva una chiave in mano, a poca distanza dal pavimento. Quando si
addormentava, la chiave cadeva sul pavimento e lo svegliava. A quel punto, tornava al lavoro
(quindi in modalità concentrata), cercando di rievocare le nuove idee.
Si potrebbe pensare: "ok, va bene per gli artisti, ma non certo per il pensiero scientifico!".
In realtà, anche un inventore geniale come Thomas Edison usava un metodo simile a quello di
Dalì, con una palla al posto della chiave.

Thomas Edison Salvador Dalì

Il punto è che la mente ha bisogno di alternare - come una pallina da ping pong - tra la mod alità
concentrata e la modalità diffusa.
Un'altra analogia utile può essere quella del sollevamento pesi: non si può partecipare a una gara
pensando di allenarsi solo pochi giorni prima, magari allenandosi per l'intera giornata. Come per

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costruire la struttura muscolare adeguata è necessario un po' di esercizio ogni giorno, allo stesso
modo per stabilire le connessioni neurali è necessario applicarsi un po' per volta, ma ogni giorno.
In sintesi, abbiamo imparato che:
• Le analogie e le metafore sono un ottimo strumento per imparare
• Sia la modalità concentrata che quella diffusa ci aiutano a imparare, ma in modo diverso
• Imparare argomenti difficili richiede tempo, abbiamo bisogno di passare più volte tra le due
modalità per stabilire connessioni durature

1.3 La procrastinazione
La procrastinazione è un fenomeno che riguarda tutti: fare qualcosa implica automaticamente il
dover rimandare le altre. Alcune persone, però, hanno più problemi di altre con la
procrastinazione.
Gli ultimi studi hanno dimostrato che fare qualcosa che non ci piace attiva in noi le stesse aree del
cervello associate al dolore. Il cervello cerca così di inibire la sensazione di dolore spostando la sua
attenzione su altro. Ma le ricerche hanno dimostrato che, una volta iniziato il lavoro che non ci
piaceva, la sensazione di disagio svanisce.

Questo è quello che accade:


1. La previsione del compito sgradito attiva in noi una sensazione di disagio
2. Il cervello incanala l'attenzione verso compiti più gradevoli
3.generando una sensazione di momentanea felicità

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Un rimedio può essere posto dalla tecnica del Pomodoro. Questo oggetto è stato inventato da
Francesco Cirillo all'inizio degli anni '80. Si tratta di un timer, ed effettivamente un timer è tutto
quello che ci serve.
L'obiettivo è:
- Impostare il timer a 25 minuti
- Evitare le distrazioni
- Concentrarsi
- Darsi una piccola ricompensa alla fine (una tazza di
caffè, un giro su internet, della cioccolata)
In pratica è come fare 25 minuti di ginnastica mentale
seguita da una fase di relax.

1.4 L'esercizio rende permanente


Molte persone hanno difficoltà con i concetti relativi alla matematica. Questo può essere in parte
dovuto alla natura astratta di questi argomenti. I percorsi tra i neuroni si rafforzano con l'uso: più
un argomento è astratto, più è importante esercitarsi per trasportare questi concetti nel mondo
reale. All'inizio tutti i collegamenti sono deboli, ma con l'esercizio diventeranno più solidi e
permanenti.
Questo spiega anche l'importanza dell'esercizio svolto poco per volta ma in modo costante; è
come un muro di mattoni che deve avere il tempo di cementarsi.

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1.5 Memoria
Quando cerco di ricordare una parola in spagnolo o in russo, quando cerco di richiamare un
ricordo d'infanzia o un'equazione particolare, uso la memoria a lungo termine. Ma quando cerco
di tenere in testa delle idee e di collegarle per risolvere un problema sto usando la memoria di
lavoro. Ovviamente c'è una relazione: ciò che arriva alla memoria di lavoro proviene dalla
memoria a lungo termine.
La memoria di lavoro è quella che ha a che fare con ciò che è processato in modo immediato e
cosciente. Si trova nella corteccia prefrontale ma ha connessioni con altre parti del cervello. Le
ricerche sembravano aver dimostrato che la memoria di lavoro potesse contenere 7 elementi, ma
successivi studi stanno dimostrando come questi elementi siano in realtà solo 4.
Noi tendiamo a raggruppare gli elementi in blocchi di informazione, in modo da aumentare le
possibilità della nostra memoria di lavoro. La memoria a breve termine è come una lavagna, ma ha
bisogno di ripetizioni continue per mantenere gli elementi al suo interno. Il processo di
ripetizione impedisce ai "vampiri metabolici" (i naturali processi di dissipazione) di succhiare via
queste informazioni.
Se la memoria a breve termine è una lavagna (imperfetta), la memoria a lungo termine è un
magazzino. Diversi tipi di memoria a lungo termine sono dislocati in diverse regioni del cervello. Le
ricerche hanno dimostrato che quando si inserisce per la prima volta qualcosa nella memoria a
lungo termine, sono necessarie più ripetizioni per aumentare le possibilità che il concetto resti a
lungo e possa essere rievocato.

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Per trasferire delle informazioni dalla memoria di lavoro alla memoria a lungo termine sono
necessari tempo ed esercizio. Per aiutare questo
processo, si può usare una tecnica chiamata
ripetizione dilazionata.

Distendere la ripetizione di un argomento su diversi


giorni è importantissimo, e si ricollega al concetto di
costruire il muro volta per volta.

1.6 L'importanza del sonno nell'apprendimento


Il semplice stare svegli causa la generazione di tossine nel cervello. Come fa il cervello a liberarsi di
queste tossine? Le ricerche hanno dimostrato che durante il sonno le cellule cerebrali si
restringono, aumentando lo spazio tra esse in modo tale che il fluido cerebrale possa scorrervi in
mezzo e drenare le tossine. Arriviamo al punto chiave:
fare un esame avendo dormito poco vuol dire operare con un cervello colmo di tossine
Un po' come guidare una macchina con zucchero nel serbatoio. Carenze prolungate di sonno
possono portare a effetti quali:
- mal di testa
- depressioni
- problemi cardiaci
- diabete e altro
Il sonno non serve solo a sbarazzarci delle tossine; infatti, ha anche un ruolo importante nei
processi di memorizzazione e apprendimento. Infatti, pare che durante il sonno il cervello crei i
legami tra le idee e i concetti appresi, cancelli gli elementi meno importanti e rafforzi i legami
più utili.
In pratica, è come se la deattivazione delle aree frontali permetta alle restanti aree di comunicare
meglio tra loro.

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Abbiamo un modo per aiutare il nostro cervello. Pensare agli argomenti imparati in modalità
diffusa poco prima di dormire aumenta le
possibilità di sognarli; voler sognare quegli
argomenti, inoltre, aumenta le possibilità di
sognarli anche in futuro. Sognare ciò che è
stato studiato aumenta le possibilità di capirlo.

1.7 Intervista con il Dr. Terrence Sejnowski


Aspetti chiave:
- Credo molto nell'apprendimento pratico (learning by doing) e nell'apprendimento "per
osmosi" stando con gli esperti
- Un modo per rendere interessante una lezione noiosa può essere quello di porre una
domanda (il coinvolgimento attivo è sicuramente meglio dell'ascolto passivo)
- Fare jogging ed esercizio fisico è un modo eccellente per avere nuove idee. Cerco sempre di
prendere appunti perché spesso quando torno a casa molte idee sono andate via
- Per me il multitasking non è fare due cose contemporaneamente, ma riuscire a passare da
un compito a un altro e viceversa
- Un concetto che ho preso dalle ricerche sulle neuroscienze e che ho cercato di introdurre
nella mia vita è l'importanza di un ambiente stimolante (così come dell'esercizio fisico) nel
creare nuovi neuroni (nell'area dell'ippocampo) e nel rafforzare le connessioni neurali
- Un consiglio per chi deve svolgere un test è quello di non fossilizzarsi su una domanda, ma
passare alla successiva. A volte può succedere che la soluzione arrivi proprio per questo
- Buona parte del successo è data da un mix di passione e perseveranza

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Riassunto

- Gli esseri umani hanno due tipi di pensiero: la modalità diffusa e la modalità
concentrata
- La modalità concentrata, situata nella corteccia prefrontale, è implicata nei
processi che riguardano concetti già ben consolidati
- Quando abbiamo bisogno di una visuale più ampia e di stabilire nuovi
collegamenti tra le idee, però, abbiamo bisogno della modalità diffusa
- Molti pensatori e scienziati del passato (come Edison e Dalì) hanno trovato
dei modi per passare agevolmente tra le due modalità
- Dopo esserci concentrati su un argomento, è bene rilassarsi e lasciare in
modo che il cervello lavori in background per stabilire nuovi percorsi
- I processi neurali - e la creazione di nuove connessioni - richiede tempo
- Un modo per allontanare la procrastinazione è la tecnica del Pomodoro
- Esercizio e ripetizione sono la chiave per rafforzare gli apprendimenti,
soprattutto per gli argomenti più astratti
- La memoria è composta da più parti: la memoria a breve termine è come
una lavagna, mentre quella a lungo termine è un immenso magazzino
- Esercizio e ripetizione (dilazionata) sono la chiave per passare le
informazioni dalla memoria di lavoro alla memoria a lungo termine
- Il sonno serve a drenare le tossine dal cervello
- L'esercizio fisico ha una grande importanza nella memorizzazione e
nell'apprendimento

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