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Anzitutto voglio fare una premessa.

Voglio cominciare offrendovi una tecnica di vita totalmente gratuita, e tutto


quello che richiede è questo: che possiate cambiare la vostra postura e i vostri
pensieri per due minuti. Ma prima di offrirvela voglio chiedervi di fare ora un
piccolo controllo del vostro corpo e di quello che fate col vostro corpo. Quanti
di voi in qualche modo si rendono più piccoli? Magari vi rannicchiate, incrociate
le gambe, magari incrociate le caviglie. Qualche volta incrociamo le braccia
così. Qualche volta ci apriamo. Vi vedo. Voglio che prestiate attenzione a quello
che state facendo. Ci torneremo tra qualche minuto, e spero che se imparate
ad aggiustare un po' questa postura possiate cambiare in maniera significativa
la vostra vita.

Vorrei cominciare partendo da questo. Milton Erickson, psicoterapeuta


americano, diceva questo: Voi siete molto più di ciò che pensate di essere, e
sapete molto più di ciò che pensate di sapere.
Tutte queste informazioni che voi avete, ma che non sapete di avere, sono
nascoste…dove sono nascoste? Sono nascoste nel vostro inconscio, ed oggi il
mio compito sarà appunto quello di spiegarvi in che modo tutti noi possiamo
trovare le giuste chiavi che ci permettono di attingere da quelle fonti
straordinarie che sono nascoste ed immagazzinate dentro ognuno di noi.
Lo faremo attraverso questa: così come viene titolato qui a caratteri cubitali, si
parla di ipnosi! In particolare l’ipnosi istantanea, tale sconosciuta.
Faremo un breve percorso che partirà dalle sue origini, fino ad arrivare alle sue
numerose applicazioni in ambito terapeutico,a partire dallo sport, al lavoro, allo
sviluppo personale, alla gestione del dolore, alle dipendenze, tabacco, droga,
alcol, al dolore fisico e molte altre ancora, e se rimarrà del tempo mi
piacerebbe provare qualcosa con voi praticamente, dunque mettendo in
pratica ciò che avremo sommariamente imparato.
Bene.
Perché ho detto tale sconosciuta? beh perché così come in molte altre cose, il
nostro bel paese si fa riconoscere per la sua arretratezza e per i suoi ritardi.
Diciamo che all’estero, nello specifico germania, francia, la stessa Svizzera, e
molti altri paesi, trattano ormai da anni questa disciplina allo stesso modo di
come viene trattato qualunque altro approccio terapeutico scientifico.
Mi fa molto piacere il fatto che io mi stia rivolgendo a persone competenti in
ambito, in quanto oggi non voglio assolutamente prendere in considerazione
argomentazioni con lo scopo di convincere ancora una volta le persone
dell'esistenza e dei benefici dell'ipnosi, bensì l’obiettivo di oggi sarà quello di
analizzare un metodo d'approccio all'ipnosi tutt'oggi poco conosciuto e a volte
sottovalutato: l'ipnosi istantanea.
Che l'ipnosi esista e che produca effettivi risultati in grado di migliorare il
benessere fisico e mentale dell'individuo, è ormai realtà oggettiva e risaputa.
Ma è' possibile dunque ipnotizzare un individuo nel giro di pochi secondi, senza
che sia necessario alcun tipo di rilassamento?
E qui la scienza dice si.
L’ipnosi istantanea, come dice la parola stessa, è l’ipnosi che può essere
praticata in ogni momento, in ogni luogo, con qualunque persona e con gli
stessi effetti. Si distacca da quelle che è l’ipnosi tradizionale o dinamica o
ancora di rilassamento. Essa è in poche parole, l’arte di mandare un soggetto in
trance in poco piu di un secondo. Le tecniche che vi riporterò a prima vista
potranno sembrarvi semplici e banali: ma vi assicuro che in compenso, se
eseguite con sicurezza e voglia di riuscire, sono incredibilmente potenti. Una
volta che sarete riusciti ad incorporare ed assimilare queste tecniche, sarete in
grado di ipnotizzare una persona anche un semplice schiocco di dita. Con
l'ipnosi istantanea non c'è bisogno di aspettare il giusto momento per
ipnotizzare, in quanto ogni momento può essere quello giusto: ad una festa,
con la musica ad alto volume, o magari a casa con molta gente intorno. Il
soggetto non ha dunque la necessità di rilassarsi per prepararsi ad essere
ipnotizzato; il motivo principale per cui ciò non è necessario risiede nel fatto
che le tecniche utilizzate dall'ipnotista per indurre il soggetto in trance
ricalcano la strategia della rottura dello schema, ovvero fare qualcosa che il
soggetto non si aspetterebbe. La rottura dello schema provvede a disorientare
momentaneamente la mente conscia del soggetto, ed è proprio in quel preciso
momento che l'ipnotista ha il compito di indurre e guidare la trance con
l'utilizzo di parole-comando.
Nota importante da sottolineare è che i miglioramenti apportati al soggetto
grazie all'ipnosi istantanea sono concretamente gli stessi che di cui potrebbe
beneficiare con l'ipnosi tradizionale.

Allora…innanzitutto. Voglio che rispondiate a due semplici domande.


1) Qualcuno di voi è già stato ipnotizzato in passato?
2) Cosa pensate sia l’ipnosi? Quando una persona, anche per scherzare vi
dice, “Ero come ipnotizzato”, voi a cosa pensate?
Solitamente la prima risposta che balza alla mente delle persone è “Uno stato
totale di rilassamento” o “sonno profondo”, o ancora “uno stato di
incoscienza”. Diciamo che queste sono definizione che ben poco si legano
realmente alla parola ipnosi. L’ipnosi non è sonno: È bene ricordare che l'invito
al rilassamento somatico e al sonno funzionano bene perché permettono il
distacco graduale dall'ambiente esterno da parte del soggetto, ma è possibile
indurre un'ipnosi anche in altro modo come dimostrano le pratiche autoritarie
o l'ipnosi istantanea appunto . Tutto ciò che è capace di focalizzare l'attenzione
all'interno e sulla voce dell'ipnotista può essere inteso come una manovra
induttiva.
Infatti l'ipnosi non equivale al sonno, perché una persona addormentata
reagisce solo a stimoli intensi e non è in comunicazione con il mondo esterno.,
non è rilassamento, né quando il soggetto non è in grado di capire cio che sta
succedendo. L’ipnosi è attenzione! Il soggetto in ipnosi focalizza la sua
attenzione sulle parole che l’ipnotista pronuncia. Il soggetto in ipnosi filtra
quelli che sono gli stimoli ambientali inessenziali e si fissa su una singola idea.
Ipnosi non è assolutamente incoscienza. E’ solo che il livello e la qualità della
loro coscienza si focalizza in maniera differente dal normale e appartiene
all’inconscio piuttosto che al coscio.
Il compito dell’ipnotista dunque è quello di oltre appunto di ipnotizzare, quello
di dare istruzioni, e orientarle direttamente alla mente momentaneamente
inconscia del soggetto. Voglio fare una precisazione…quando parlo di mente
inconscia, non faccio riferimento ad un concetto prettamente freudiano. Mi
riferisco piuttosto ad una diversa applicazione della mente, che sottolineo e
risottolineo ogni qualvolta mi trovo a trattare questo tema, che si tratta di
applicazioni diverse della mente che tutti noi, ma proprio tutti, sperimentiamo
ogni giorno, e che nel linguaggio tecnico vengono chiamate micro-trance.
Ad esempio, quante volte vi sarà capitato di guidare da un punto A ad un punto
B, di arrivare fortunatamente sani e salvi, ma di aver totalmente dimenticato il
percorso appena fatto, oppure di riflettere sul fatto che il viaggio sia durato
pochissimo.
O ancora, quante volte vi sarà capitato di leggere un libro, di arrivare a fine
pagina e di dire “Ma cosa c…o ho letto?” … eppure i vostri occhi scorrevano le
righe, la vostra attenzione era sulle parole del libro… Questi sono due chiari
esempi di micro-trance che noi come ho detto prima, sperimentiamo ogni
giorno.
Perché accade questo? Perché in entrambe le situazione c’è una fissazione
dell’attenzione da parte nostra. Nel caso del viaggio, fissiamo l’attenzione alla
strada, nel caso del libro sullo scorrere delle parole.
Con l'approfondimento dell'attenzione si manifesta un predominio delle onde
theta più lente che caratterizzano la trance vera e propria. È da notare che le
onde theta si manifestano di solito nel periodo che precede il sogno (fase
ipnagogica). Questo stato, che normalmente è vissuto passivamente o
fugacemente, nell'ipnosi viene mantenuto per tutta la seduta e utilizzato a fini
terapeutici.
Durante questo passaggio l'individuo vive la destrutturazione del suo stato di
coscienza, può avvertire delle sensazioni di depersonalizzazione o irrealtà. Il
soggetto comincia a far fatica a seguire il senso delle parole dell'ipnotista anche
se sente un forte legame.
A questo livello l'ipnotista, riconoscendo i segnali fisiologici di una trance invia
le proprie indicazioni proprio all’emisfero destro che nel frattempo si è
trasformato nell'emisfero dominante (come evidenziato dai risultati di
risonanze magnetiche). Si possono quindi creare delle "realtà ipnotiche" dove
l'individuo, attingendo alle sue risorse profonde, potrà sperimentare nuove
esperienze e sviluppare così nuove associazioni.
Tra l'altro si è scoperto, tramite la PET, che le realtà prodotte in ipnosi sono
virtuali solo sino a un certo punto, poiché i soggetti a cui si comandava di
pensare di correre su un prato, attivavano i medesimi percorsi neuronali di una
"vera corsa".
Per chiarire questo concetto possiamo fare l'esempio di noti campioni sportivi
che si allenano mentalmente ripetendo ogni movimento e immaginandosi
completamente la scena della gara tramite tutti i sistemi sensoriali.
Ci sono vari esperimenti che dimostrano la validità di questo principio: "Uno
studio ha guardato agli effetti dell'esercizio mentale opposto a quello fisico nel
tendere e rilassare un dito della mano sinistra. Questo piccolo esercizio
muscolare venne ripetuto per cinque sessioni alla settimana su di un periodo di
quattro settimane - per un totale di venti sessioni d'allenamento. Metà dei
partecipanti eseguì fisicamente l'esercizio, mentre un secondo gruppo ne
immaginò soltanto l'esecuzione per lo stesso numero di sedute d'allenamento.
Al termine delle quattro settimane, la forza del dito 6di ogni partecipante
venne confrontata con quella degli appartenenti ad un gruppo di controllo che
non avevano praticato lo stesso allenamento. Per il gruppo che aveva eseguito
fisicamente l'esercizio la potenza del dito era aumentata del 30%, mentre il
gruppo di controllo fece registrare un incremento di potenza del tutto
trascurabile. [...] Ma cosa era successo agli individui che si erano esercitati
soltanto nella palestra della mente? - La forza nel loro dito era aumentata del
22%, quasi quanto in seguito all'allenamento fisico! [...] l'incremento osservato
nella forza era dovuto unicamente a variazioni a livello cerebrale, le quali a loro
volta erano state causate dalla stimolazione del circuito di neuroni
interconnessi che controllano i movimenti delle dita. Attivandosi insieme
ripetutamente, questi circuiti cerebrali si erano irrobustiti ed espansi, proprio
come nel cervello dei violinisti e dei lettori Braille.

Cosa avviene però durante un’ipnosi istantanea? E soprattutto in che modo,


nella pratica, possiamo far si che si verifichi una trance in così poco tempo?
Allora, come ho gia detto prima, il vantaggio dell’ipnosi istantanea è quello che
non devi aspettare il momento giusto per ipnotizzare. Ogni momento difatti è
quello giusto. Non importa se il soggetto non è rilassato, né tantomeno se sei
ad una festa con la musica. L’importante, anzi la cosa fondamentale e
necessaria, è il rapporto che instauri con colui che ipnotizzerai. Cosa significa?
Significa che a differenza dell’ipnosi di rilassamento, durante la quale hai modo
di conoscere il soggetto e di avere maggior tempo a disposizione, l’ipnosi
istantanea necessita di un’attitudine diversa della quale l’ipnotista non può fare
a meno: la sicurezza.
Tu ipnotista, attraverso l’ipnosi istantanea, hai l’obiettivo di mandare in trance
un soggetto in poco meno di un minuto, senza conoscerlo e senza che lui
conosca te. Ed è per questo che hai un brevissimo, se non minimo tempo, in cui
hai bisogno di infondere sicurezza, fiducia e calma assoluta al tuo interlocutore.
In che modo puoi farlo? Anzitutto è necessario presentarsi come Ipnotista,
come una persona qualificata e che sa bene ciò che fa. Sii comunicativo e sicuro
di ciò che dici e di ciò che fai. Fai subito sapere al soggetto che tu hai il pieno
controllo della situazione e che non c’è niente di cui preoccuparsi.
Inoltre, sfata tutti i miti: prima abbiamo accennato qualcosa riguardo i falsi miti.
Si sa, quando si parla d’ipnosi, soprattuto in italia, sorgono alla mente immagini
di persone incoscienti stese sul pavimento, o di ipnotisti in grado di far eseguire
qualunque cosa ai loro soggetti. La gente è convinta che l’ipnosi sia una forza
incredibilmente potente da poter controllare le loro menti, e in grado di
convincerli a fare cose stupide ed immorali. Spiega loro che ipnosi non significa
controllare la mente. Quando qualcuno è in ipnosi non è lo schiavo di nessuno.
Nessun soggetto puo sottrarsi al suo codice morale, né essere convinto a
rubare o uccidere.
L’ipnosi, come detto prima, non è sonno. Ed inoltre non è possibile rimanere
bloccati in ipnosi come molte persone mi hanno detto. “Cosa succede se non
mi sveglio piu?”. Ecco, è impossibile che accada. L’unica cosa che può accadere
ad un soggetto che non viene piu risvegliato dalla trance, è che egli stesso si
sveglierà da solo dopo pochi minuti.

Tornando alla preparazione, come ho detto è necessario infondere sicurezza,


sia verbale che non. Di massima importanza è il controllo che manterrai
durante le tue performance. Mostrati il migliore in questo campo ed elimina,
anche solo temporaneamente, le tue paure. Comportati come se dovessi fare
qualcosa in cui sei veramente bravo.
Per quanto riguarda questo punto, almeno personalmente, vorrei aprire una
parentesi per un semplice motivo: è il punto in cui credo fortemente che la
maggior parte delle persone si blocchino. La maggior parte delle persone ha
paura, timore di fallire. Non a caso ho aperto questo corso dicendo che vi avrei
offerto una tecnica di vita. Ebbene, mi sono soffermato maggiormente,
chiedendomi in che modo si potrebbe effettivamente cambiare in positivo la
mia percezione rispetto a un qualche cosa che per me è sinonimo di stress o di
disagio. E dunque, la domanda che io mi sono posto è “Sorridiamo quando
siamo felici”, dunque la nostra mente influenza il nostro corpo. Ma è anche
vero che il nostro corpo può influenzare la nostra mente? E quando dico mente
intendo sentimenti ed emozioni, e autostima.
Ci sono prove che sia così.
Difatti noi ci sentiamo felici anche se fingiamo di sorridere, magari tenendo fra i
denti una penna così in questo modo. E succede anche quando si tratta di
forza, anche lì funziona in entrambi i sensi. Quando vi sentite forti, è più
probabile che facciate così, ma è anche possibile che quando fingete di essere
forti, è più probabile che vi sentiate effettivamente forti. Perché dico questo?
Fra un attimo vi sarà tutto più chiaro. Per dare credito a questa teoria, un
gruppo di psicologi sociali fece questo esperimento, il quale attualmente
stiamo replicando in laboratorio all’università di Caserta io e due mie colleghe:
cosa succedeva? venivano condotte delle persone in laboratorio, arrivavano,
sputavano in una provetta, gli veniva chiesto di assumere una postura o di forza
o di sottomissione per due minuti, gli si dava in seguito l’opportunità di
scommettere a dadi, ed infine sputavano nuovamente nella provetta.
Questo è quello che si è scoperto: quando la persona assumeva la postura di
forza nell’86% delle volte decideva di scommettere. Al contrario quando
un’altra persona assumeva la postura di sottomissione, solo nel 53% delle volte
decideva di scommettere. E questo è un dato molto significativo. A cosa
servivano le provette: si effettuarono degli esami in seguito all’esperimento e
risultò che il testosterone, ovvero l’ormone maggiormente presente nelle
persone autoritarie e sicure di se, ebbene il testosterone di coloro che avevano
assunto una postura di forza aumentò del 20%, mentre diminuì del 15% in
coloro che avevano assunto una postura di sottomissione.
Dunque, in due minuti si ottiene questo. Due minuti possono portare a questi
cambiamenti. Dunque, vi sto dicendo questo per farvi almeno riflettere. Se vi
trovate ad un colloquio di lavoro, non si tratta di voi che parlate ad altre
persone….si tratta di voi che parlate a voi stessi. Cosa fate prima di andare ad
un colloquio di lavoro? Fate questo. Giusto? Siete seduti. Guardate il vostro
cellulare. Guardate i vostri appunti, vi rannicchiate, vi fate piccoli, quando in
realtà quello che dovreste fare forse è questo, in bagno per esempio, giusto?
Fate questo. Trovate due minuti. Due minuti, due minuti, due minuti. Prima che
affrontiate la prossima situazione stressante di valutazione, il prossimo esame,
il prossimo colloquio di lavoro, per due minuti, provate a fare questo,
nell'ascensore, in bagno, alla scrivania a porte chiuse. Questo è quello che
dovete fare. Configurate il vostro cervello per essere all'altezza della situazione.
Fate aumentare il testosterone. Fate scendere il cortisolo. Fingete fin quando
non riuscite a diventarlo. Uscite da quella situazione con la sensazione di aver
detto chi siete e di aver mostrato chi siete. E così cambierete significativamente
i risultati della vostra vita.
In merito a questo punto, vorrei raccontarvi un aneddoto e dopo passeremo
alle tecniche e alle dimostrazioni, che a voi quello interessa! :D .
Se perdo tempo su questa cosa e calco la mano è perché ci tengo molto. Credo
che senza quest’attitudine, non si possa andare avanti, né ad ipnotizzare, né in
qualunque altra cosa.
Tempo fa, mentre ero al terzo anno di università, conobbi una persona che
sarebbe poi diventata una mia cara amica. Dirigeva insieme alla madre
un’associazione di naturopatia, omeopatia, tecniche di rilassamento e così via.
Dopo aver partecipato ad alcuni suoi corsi, mi fece inoltre una proposta che mi
lasciò abbastanza interdetto. Accortosi del fatto che comunque ero moooolto
appassionato a questa materia e ai suoi corsi, e che studiavo psicologia mi
chiese di prepararmi una presentazione di un corso di circa 50 minuti.
Non battei ciglio e accettai subito.
La data del corso fu stabilita ed io avevo imparato a memoria la presentazione
che avevo preparato. Mi allenai davanti allo specchio e cercavo di capire in che
modo sarei potuto essere comunicativo al massimo. Avevo in poche parole
preparato tutto al meglio….fin quando… non arrivò il giorno prima della data
fatidica: il timore per un eventuale fallimento cominciava a salire e allo stesso
tempo sembrava che tutto ciò che avevo imparato fosse d’un tratto sparito nel
nulla. Chiamai la mia amica e dissi che avrei mollato, consapevole del fatto che
comunque a lei non sarebbe cambiato nulla, quindi in quel caso avrei fatto solo
un torto a me stesso. Motivai la mia decisione dicendo di non essermi
preparato a sufficienza (cosa non vera), e di avere paura che comunque il mio
intervento potesse andar male e influenzare anche il giudizio che i corsisti
avevano dell’associazione.
La mia amica di tutta risposta mi disse: No, io sto puntando su di te. Facciamo
così…tu domani vieni, ti introdurrò ai miei corsisti, tu verrai vicino a me, ti
presenterai e fingerai… fingerai tutto. Fingerai di essere il più bravo psicologo
del mondo, fingerai di aver parlato in pubblico altre migliaia di volte e fingerai
di essere l’uomo più comunicativo del mondo. E allora io pensai una cosa: dissi
a me stesso, io non voglio arrivare li e sentirmi mmm falso, io voglio essere me
stesso, non mi va di fingere. E subito dopo presi in considerazione l’idea di
fingere ogni volta: fingerò ogni qual volta mi troverò in una situazione del
genere… fingerò talmente tanto che non solo riuscirò a farcela, ma riuscirò
anche a diventarlo. E così fu, prima di essere introdotto dalla mia amica il
giorno del corso, mi visualizzai in modo che tutto sarebbe andato al meglio, che
avrei fatto un intervento da 10 e lode e che avrei ricevuto gli applausi meritati.
Andò benissimo… feci un grande intervento, presi gli applausi meritati e i
complimenti dell’associazione!
Quasi un anno più tardi, conobbi un ragazzo più giovane di me, che venne a
conoscenza del fatto che avevo già fatto interventi del genere, e che avevo
tenuto un corso e mi chiese dei semplici consigli in merito perché avrebbe
dovuto fare un intervento nella sua scuola durante un progetto. E allora io gli
diedi dei consigli fin quando pochi giorni prima lo contattai per sapere un po’ e
mi disse che avrebbe rifiutato di fare l’intervento perché non era sicuro di come
sarebbe andata. E lì mi accorsi che accaddero due cose: la prima fu che feci
mente locale a circa un anno prima e dissi “Wow, non sono più così…sono
cambiato”…. e l’altra cosa che accadde fu che mi resi conto che adesso al mio
posto c’era un altro ragazzo e la cosa istintiva che mi venne in mente di dirgli fu
“No tu ci andrai, e fingerai…fingerai di essere il migliore al mondo, fingerai
talmente tanto fin quando non ci riuscirai” E così fu…il giorno dopo l’intervento
mi chiamò tutto felice dicendomi che era andato tutto bene e che a fine
intervento ebbe anche molti applausi.
Dunque, tutto questo per spiegarvi che la mente influenza il corpo ma anche il
corpo in determinate situazioni può influenzare la mente.
Dopo questa digressione, tornando al modo in cui l’ipnotista deve apparire,
spero abbiate capito che è necessario prendere il controllo della situazione, di
essere sicuri di se, il che non significa assolutamente essere forti e presuntuosi,
ma al contrario, carichi, gentili, ma decisi, e con semplici gesti far capire che hai
tutto sotto controllo: se il soggetto si trova in piedi, ad esempio, spostalo
leggermente, chiedigli di unire le gambe. Compi delle piccole azioni che fanno
si che il soggetto cominci a rendersi conto che chi ha davanti è capace.

COMINCIARE CON L’IPNOSI


Da questo punto in poi descriverò le tecniche e le metterò in pratica per
introdurre la trance e metterla in atto.
Nota bene: puoi tranquillamente approcciarti con una persona, agganciarla,
farla interessare, e provare ad ipnotizzarla, ma fallire!
Per evitare questo tipo di fallimento, oltre ai consigli che vi ho fornito prima, e
per aumentare le aspettative del soggetto di essere ipnotizzato, è utile testarlo
prima di indurgli una trance, utilizzando quelli che comunemente vengono
definiti test di suggesionabilità. I test di suggestionabilità sono un semplice ed
efficace metodo per dare una ragione ai tuoi soggetti di essere ipnotizzati. Essi
sfruttano sia suggestioni psichiche che fisiche del soggetto. Ora ve ne darò una
prova.
Uno dei test che utilizzò maggiormente, è questo. Quindi tutti insieme, prima di
cominciare con l’ipnosi vera e propria, vi chiedo di rilassarvi, di essere tranquilli
e di aprire la vostra mente all’immaginazione e all’attanzione. Bene. Ciascuno di
voi, può mettere le gambe in modo comodo, sistemarsi bene e seguire le mie
istruzioni. Vi darò del tu in modo da indirizzare le mie parole a ciascuno di voi.
“Dunque, Stendi le braccia davanti a voi, così in questo modo, chiudi i palmi e
stringi le mani… serra i pollici, adesso piega i gomiti come se stessi pregando
disperatamente, e adesso alza gli indici ad una distanza di circa 2-3 cm, e
osserva lo spazio fra di esse perché in un attimo le dita si toccheranno, come se
due potenti magneti funzionassero alla perfezione sulla punta delle tue dita,
così in questo modo, sempre piu vicini. Non appena si toccano lascia chiudere i
tuoi occhi, e lascia scivolare le tue braccia giu, sulle ginocchia…. Così… bene!”

“Perfetto, siete bravissimi…adesso voglio provare qualcos’altro…un altro


esercizio. Che richiede giusto un po’ di partecipazione e di attenzione in piu.
Bene. Vi mostrerò prima io cosa fare in modo da facilitarvi il processo. Vi
chiederò di mettere le mani davanti a voi, in questo modo, di crearvi un
immagine mentale, una fotografia, dello spazio che c’è fra le mani. Di chiudere
gli occhi e di immaginare che le mani comincino a muoversi l’una verso l’altra,
come se ci fossero due potenti magneti nel palmo di ogni mano che si
attraggono sempre di piu. Non appena le mani si toccano, rilassatevi e lasciate
scivolare le braccia sulle vostre ginocchia alla mia velocità. Bene.
Quindi vi do sempre del tu…Metti le braccia davanti a te, fotografia dello
spazio, chiudi gli occhi e immagina come se ci fossero due potenti magneti che
attraggono sempre di piu le mani…non voglio che le spingete, non serve, voglio
che semplicemente segui la mia voce e ti concentri. So che per te è difficile
capire a che distanza si trovano adesso le mani, ma fidati si stanno avvicinando,
sempre di più, mancano pochi millimetri, e non appena le mani si toccano
lasciati andare ad un totale rilassamento e lascia che le tue braccia scivolino
sulle tue ginocchia, così lentamente, alla mia velocità….bene.”

“Ottimo, sei un ottimo soggetto… Guarda la mano, un punto fisso o una linea…
mentre la mano comincia a muoversi verso la tua faccia, la messa a fuoco dei
tuoi occhi comincia a cambiare, i tuoi occhi diventano pesanti, e non appena la
mano toccherà la fronte scivolerai in uno stato profondo di ipnosi…Ora chiudi
gli occhi e DORMI!”.

L’importanza del comando DORMI. Come ho gia detto in precedenza, le tue


parole, le tue istruzioni e i tuoi comandi, devono avere tono deciso, autoritario e
diretto. E naturalmente questo vale anche per l’ordine DORMI.
Dire infatti al soggetto DORMI con un tono quasi di supplica, indeciso e
timoroso di quello che succederà, conseguirà che egli non entrerà in ipnosi
perché non accusa nessun cambiamento né mentale, né situazionale. Durante
l’ipnosi istantanea, che necessita di pochi secondi, con il comando DORMI si
inibisce effettivamente il cervello implicando in esso cambiamenti che
suggeriscono per davvero uno stato di sonno. E’ di sicuro l’attimo piu
importante che precede l’ipnosi, dunque bisogna essere determinato e sicuro.
Spingi leggermente ma con decisione la testa del soggetto in avanti per
invogliarlo a “dormire”.
Altra cosa prima di invitare il soggetto a dormire, è necessario specificare allo
stesso proprio che nel momento in cui dirai la parola DORMI, egli andra in
ipnosi. E’ un avvertimento, e il soggetto lo prenderà come una previsione che
invevitabilmente si verificherà.

IN CHE MODO CAPIRE SE UN SOGGETTO è IPNOTIZZATO.


Dopo aver indotto la trance, è di indispensabile importanza che tu riesca a capire
se l’ipnosi è riuscita o meno. Per fare ciò devi essere tu stesso in grado di
cogliere i segnali ipnotici che ti verranno forniti dal soggetto in trance. Non
potrai affidarti sulle considerazioni del soggetto una volta sveglio in quanto egli
non sarà in grado di definire se veramente è stato ipnotizzato. A volte potrà
risvegliarsi un po’ confuso, a volte invece dirà semplicemente di essersi rilassato
profondamente. Dunque sii attento e sviluppa un buon occhio.
Voglio però fare una piccola premessa: nella mia esperienza, ogni volta che ho
completato un’ipnosi, non sono mai rimasto in dubbio se fosse riuscita o mano.
La ragione è molto semplice: lo percepisci. Può sembrarti strano, ma un’ipnosi
ben riuscita, a te che sei l’ipnotista, provoca delle sensazioni che inevitabilmente
ti faranno capire che tutto è andato per il verso giusto.
Per quanto riguarda i fenomeni ipnotiici, ci sono procedimenti consigliati per
verificare l’andamento della trance. Ciò che dovrai fare non appena il soggetto è
presubilmente caduto in trance, sarà quello di dargli delle semplici suggestioni.
Questo è il modo piu efficace.
Solitamente la prima suggestione-verifica che utilizzo per essere sicuro che il
soggetto sia in ipnosi è quello della levitazione della mano.

“Fra un attimo non appena toccherò il dorso della tua mano, comincerai a
provare una strana sensazione, la tua mano comincerà ad essere sollevata da una
forza misteriosa verso la tua testa, molto semplicemente la tua mano comincera
a levitare. OK? Bene… (tocco), la mano comincia a muoversi lentamente, e ad
ogni schiocco di dita la forza si fa sempre piu potente. Potresti fermarla ma ti
accorgi che è infinitamente piu forte della tua volonta. La tua testa diventa un
potentissimo magnete e come se fosse un grande pezzo di ferro, la tua mano
viene attratta sempre di piu dalla tua testa”.

I fenomeni ipnotici piu frequentemente mostrati dai soggetti sono:


REM, iperventilazione, catalessia, testa pesante, movimenti ideomotori… etc.

APPROFONDIRE LA TRANCE

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