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Filippo Brunelleschi

Biografia
Brunelleschi nasce a Firenze nel 1377,sin da
giovanissimo è formato alle lettere e alle
scienze matematiche in cui si mostra molto
abile. Ben presto esplode però la passione del
disegno e il padre, a malincuore, accetta di
sostenere il suo apprendistato di
orafo.  La formazione è veloce perché nel giro
di poco tempo Filippo Brunelleschi supera in
abilità il suo maestro. La scultura è impegno
esclusivo fin verso i 40 anni e dal 1418 si dedica
sull’architettura lavorando per privati tra i quali
i Medici e i Pitti.  Nella sua vita Brunelleschi
darà esistenza a molte opere architettoniche tra
cui la cupola di Santa Maria del Fiore.
Spedale degli Innocenti
Spedale degli Innocenti Chiostro delle donne

La prima opera architettonica di Brunelleschi è la realizzazione


dell'orfanotrofio detto Spedale degli Innocenti, commissionatagli
nel 1419 dall'Arte della Seta, a cui appartenevano anche gli orafi.
E' il primo edificio di impronta classica costruito dopo la fine
dell'età antica, fondato su proporzioni matematiche e
sull'equilibrio delle parti con l'insieme. La struttura è composta da 9
arcate elevate su un’alta gradinata, sotto la loggia troviamo 3
ingressi che portano ripetitivamente al chiostro, alla chiesa e al
dormitorio. L’utilizzo di materiali e elementi architettonici di
origine classica come le snelle colonne su basi attiche con capitelli
corinzi tornano a essere ridisegnate e si introduce un ulteriore
rapporto proporzionale.

Chiesa Dormitorio degli orfani

Chiostro degli Uomini


La tecnica della terracotta invetriata

Tutto cominciò a Firenze nel 1400 con la nascita di Luca della Robbia,
cresciuto come scultore, a metà del quindicesimo secolo poteva vantarsi di
essere il decoratore principale degli edifici brunelleschiani a Firenze. Col
tempo riuscì a perfezionare una tecnica che consentiva alle sue sculture di
terracotta di diventare quasi eterne: stiamo parlando dell’invetriatura.

 L’invetriatura è il perfezionamento di una tecnica già


presente nelle civiltà orientali e giunta in Europa grazie agli
arabi ed ebbe così tanto successo perché permetteva di
creare opere d’arte che potessero essere esposte
all’aperto senza rovinarsi. La vetrina dei Della Robbia si ottiene
macinando e sciogliendo in acqua ossido di stagno e selce pura,
ai quali veniva aggiunto l’ossido di stagno per il colore bianco, il
cobalto per l’azzurro e il rame per il verde

Andrea della Robbia, Bambino in fasce, Spedale degli Innocenti.


Sagrestia Vecchia di San Lorenzo
La Sagrestia Vecchia di Brunelleschi

Nel 1422 Giovanni di Bicci de’ Medici, affidò a Brunelleschi creò un capolavoro di armonia e proporzione di spazi
Brunelleschi la costruzione di una cappella e volumi: alla base di tutta la struttura, sia in pianta sia in alzato , ci
funeraria per sé e per la moglie, addossata alla sono il modulo proporzionale del quadrato, figura geometrica
Basilica di San Lorenzo, che sarebbe stata prediletta dall’architetto, e quello del cerchio inscritto in esso. Lo
ultimata nel 1428. spazio della cappella viene inteso da Brunelleschi come una forma
perfetta ed è percepito dal visitatore in tutto il fascino del rapporto
matematico tra le sue parti.

Sagrestia Vecchia, Filippo Brunelleschi


La cupola di Santa Maria del Fiore
La Cupola di Brunelleschi

Filippo Brunelleschi, che, in base ai documenti, aveva già lavorato al


cantiere della cattedrale fiorentina nel 1409, si interessò
al concorso del 1418, per la costruzione della cupola. Presentò
dapprima un modello in legno, vincendo ex-equo con Ghiberti poi
riuscendo a risolvere i problemi tecnici della costruzione,
nel 1423 venne incaricato di sovrintendere a tutti i lavori. A questa
opera chiave della storia dell'architettura Brunelleschi dedicò tutta la
sua vita e nel 1434 si concluse la struttura.
Calotta interna

Tecnica Innovativa
La cupola è ottagonale generata da un arco acuto,
ha una copertura in mattoni e ha costoloni in pietra
bianca. È un esempio rivoluzionario di architettura,
poiché nessuna cupola era mai stata costruita con un
tale diametro e una tale altezza. È realizzata con due
involucri murali: la parte interna è più acuta, mentre
la parte esterna è più arrotondata. Le due parti si
sostenevano e consentivano di realizzare la cupola
senza problemi statici.
L’uso di mattoni a spina di pesce è fondamentale:
sono incastrati tra di loro, disposti verticalmente e di
piatto, per sostenere lo slancio verso l’alto della
struttura.

Calotta esterna
FIN
E

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