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Filippo Brunelleschi

Nasce a Firenze, 1377 muore a Firenze, 15 aprile 1446


è stato un architetto, ingegnere, scultore, matematico, orafo e scenografo italiano del Rinascimento
Considerato il primo ingegnere e progettista dell'età moderna
Fu uno dei tre grandi iniziatori del Rinascimento fiorentino con Donatello e Masaccio.
Fu il punto di riferimento per gli altri due e a lui si deve l'invenzione della prospettiva a punto unico di
fuga, o "prospettiva lineare centrica"
la cupola di Santa Maria del Fiore, un capolavoro ingegneristico costruito senza l'ausilio delle tecniche
tradizionali, quali la centina.
Con Brunelleschi nacque la figura dell'architetto moderno che, oltre ad essere coinvolto nei processi
tecnico-operativi, come i capomastri medievali, ha anche un ruolo sostanziale e consapevole nella fase
progettuale: non esercita più un'arte meramente "meccanica", ma è ormai un intellettuale che pratica
Un' "arte liberale", fondata sulla matematica, la geometria e la conoscenza storica
pere monumentali di ritmata chiarezza, costruite partendo da una misura di base (modulo)
corrispondenti a numeri interi, espressi in braccia fiorentine, da cui deriva multipli e sottomultipli per
ricavare le proporzioni di un intero edificio. Riprese gli ordini architettonici classici e l'uso dell'arco a
tutto sesto, indispensabili per la razionalizzazione geometrico-matematica delle piante e degli alzati
Lo Spedale degli Innocenti (dal 1419)
Nel 1419 iniziò a lavorare su commissione dell'Arte della Seta allo Spedale degli Innocenti, il primo
edificio costruito secondo canoni classici
Esso era un brefotrofio e Brunelleschi progettò un complesso che riprendeva la tradizione di altri
ospedali, come quello di San Matteo
Lo schema prevedeva un porticato esterno in facciata, che dà accesso a un cortile quadrato dove si
affacciano due edifici a base rettangolare di uguali dimensioni, rispettivamente la chiesa e l'abituro, cioè
il dormitorio; nel piano seminterrato si aprono i saloni per l'officina e la scuola.
La costruzione venne avviata il 19 agosto 1419, e i pagamenti documentano la presenza di
Brunelleschi al cantiere fino al 1427, dopo di che subentrò probabilmente Francesco della Luna.
Il portico esterno fu sicuramente opera di Brunelleschi; esso funge da cerniera fra lo Spedale e la
piazza ed è composto da nove campate con volte a vela e archi a tutto sesto poggianti su colonne
in pietra serena dai capitelli corinzi con pulvino.
Occupa parte di una piazza e essendo la piazza uno spazio aperto la parte dell’edificio è tanto di
questultimo quanto della piazza.
Proggetta la facciata a loggia in modo che la facciata dell’edificio e la piazza si compensino.
Tale proporzionalità è realizzata sopratturro grazie alla presenza deglu archi a tutto sesto
vennero scelti dei materiali a basso costo come la pietra serena per le membrature architettoniche, fino
ad allora poco usata per via della sua fragilità agli agenti atmosferici, e l'intonaco bianco, che crearono
quell'equilibrata bicromia di grigio e bianco che divenne un tratto caratteristico dell'architettura fiorentina
e rinascimentale in generale.
Inoltre, sempre per risparmiare, venne scelta della manodopera poco esperta, che rese necessaria una
semplificazione delle tecniche di misurazione e di costruzione.
 Il modulo (circa 5, 84 metri) definiva l'altezza dalla base della colonna al pulvino compreso, la
larghezza del portico, il diametro degli archi e l'altezza del piano superiore misurata oltre il cornicione;
mezzo modulo era inoltre il raggio delle volte e l'altezza delle finestre; il doppio del modulo era l'altezza
dal piano del calpestio del portico al davanzale delle finestre.
Il risultato, forse inaspettato per lo stesso Brunelleschi, fu quello di un'architettura estremamente nitida
Chiesa di San Lorenzo
È stata progettata per i medici nel 1418, è una composizione simmetrica di piani. Per Brunelleschi lo spazio
si estende per infinite direzioni ma si può dividere in 3 altezza, lunghezza e larghezza. San Lorenzo è
composta su assi ortogonali, rispetto alla navata centrale sono ortogonali le navate laterali che si
prolungano nella cappella.
Le due grandi superfici luminose della navata centrale rappresentano i piani di proiezione gli archi delle
navate centrali e della cappella scandiscono lo spazio come se fossero diverse sezioni di una piramide visiva
Il piano è plastico quindi essendo lo spazio infinito questultimo si deve comprimere per esprimere forme
finite
Per distinguere le colonne dalle superfici bianche intonacate brunelleschi usa un materiale più resistente e
grigio.
Brunelleschi studia le planimetrie antiche ovvero la pianta longitudinale con simmetria laterale e la pianta
centrale con simmetria raggiata.
Cappella dei Pazzi
Nel 1429 i francescani di Santa Croce affidarono a Brunelleschi la ricostruzione della sala capitolare sul
chiostro, che divenne poi la Cappella de' Pazzi, finanziata da Andrea de' Pazzi[
È a pianta centrale raggiata e brunelleschi applica i principi proporzionali e prospettici accentuando
l’importanza plastica delle membrature in pietra
Iniziata nel 1433 circa e i lavori proseguirono lentamente fino alla morte dell'architetto, venendo poi
terminata dopo il 1470 da Giuliano da Maiano e altri.
L'interno è molto essenziale e si basa, come nella Sagrestia Vecchia, nel modulo a 20 braccia
fiorentine (circa 11,66 metri), che è la misura della larghezza dell'area centrale, dell'altezza dei muri
interni e del diametro della cupola, in modo da avere un cubo immaginario sormontato da una
semisfera.
A questa struttura vanno aggiunte le due braccia laterali (coperte da volta a botte), un quinto ciascuno
rispetto al lato del cubo centrale, e la scarsella dell'altare (con cupoletta), larga un altro quinto, pari
all'arco di ingresso.
La decorazione plastica è strettamente subordinata all'architettura,
e pareti accolgono dodici grandi medaglioni in terracotta invetriata con gli Apostoli più in alto si trova
il fregio. Nelle vele della cupola, altri 4 tondi policromi, sempre in terracotta, che rappresentano
gli Evangelisti, sono attribuiti a Andrea della Robbia o al Brunelleschi stesso.
Secondo Brunelleschi era preferibile non mettere ancone (pale dipinte o scolpite) sugli altari,
preferendo il ricorso alle sole vetrate sulle pareti. Le due vetrate della scarsella completano infatti il
ciclo iconografico dei medaglioni.
Chiesa dello spirito santo
Opera architettonica fondamentale per Brunelleschi perché qui la colonna diventa protagonista della
costruzione, perno degli assi prospettici e distributore della luce
Cupola di santa Maria del fiore
Costituita da due calotte di forma ogivale tra loro collegate, la Cupola ottagonale fu voltata dal 1418 al
1434 secondo il progetto di Filippo Brunelleschi, presentato ad un concorso nel 1418 ed accettato dopo
molti contrasti nel 1420.
Un capolavoro capace di resistere ai fulmini, ai terremoti, al passare dei secoli, che oggi incanta
chiunque lo osservi da lontano, la Cupola ha un diametro di 45,5 metri.
Nel 1418 l'Opera di Santa Maria del Fiore bandisce il concorso che Brunelleschi vince, ma solo due
anni dopo i lavori avranno inizio e dureranno fino al 1434.
Il 25 marzo del 1436 la Cattedrale fiorentina viene consacrata da Papa Eugenio IV.
L'innovazione mirabile del Brunelleschi fu quella di voltare la Cupola senza armature, grazie all'uso di
una doppia volta con intercapedine, di cui l'interna (spessa oltre due metri) realizzata con conci a spina
di pesce, aveva una funzione strutturale essendo autoportante e quella esterna solo di copertura.
Svetta sulla Cupola la lanterna con copertura a cono, su disegno del Brunelleschi, che fu realizzata
dopo la morte dell'artista (1446) e la palla di rame dorato con la croce, contenente reliquie sacre, opera
d'Andrea del Verrocchio, che vi fu collocata nel 1466.
La cupola, infatti, fu completata (lanterna esclusa) nel 1436. Solo nel 1471, con il posizionamento della
lanterna, la cupola potè dirsi completata.
La decorazione ad affresco della Cupola del Brunelleschi fu realizzata tra il 1572 ed il 1579 da Giorgio
Vasari e Federico Zuccari, e presenta lo stesso tema iconografico del Battistero: il Giudizio Universale.
Gli affreschi della cupola sono stati oggetto di un restauro globale tra il 1978 ed il 1994.

Crocifisso di Brunelleschi
Il Crocifisso di Brunelleschi è una scultura lignea conservata nella cappella Gondi di Santa Maria
Novella a Firenze, attribuita al 1410-1415 circa. È in legno policromo (unica opera lignea pervenutaci di
Brunelleschi) e misura 170x170 cm.
Brunelleschi ha rielaborato il modello del Cristo piegato sulla Croce di Giotto, nella Croce
sagomata sempre in Santa Maria Novella.
L'opera è caratterizzata da un attento studio dell'anatomia e delle proporzioni, con un risultato
all'insegna dell'essenziale, che esalta la dignità sublime e l'armonia dell'opera. Rispetto all'opera di
Donatello è più idealizzato e misurato, dove la perfezione matematica delle forme è eco della
perfezione divina del soggetto. Le braccia aperte misurano quanto l'altezza della figura, il filo del naso
sul volto punta al baricentro dell'ombelico, ecc. Il corpo venne modellato a partire dallo studio di un
nudo, infatti non presenta il perizoma, che veniva aggiunto a parte con un drappo. Brunelleschi sarebbe
così stato il primo a definire questa prassi poi comune nelle botteghe fiorentine del XV secolo.
Al modello giottesco Brunelleschi aggiunse una leggera torsione verso sinistra che crea più punti di
vista privilegiati e "genera spazio" attorno a sé, cioè induce l'osservatore a un percorso semicircolare
attorno alla figura

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