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FILIPPO BRUNELLESCHI

5) 1. Filippo Brunelleschi esordisce come SCULTORE, ma fin dal secondo decennio del Quattrocento si
concentra sulla progettazione architettonica, avviando il processo di superamento del linguaggio
TARDOGOTICO.

2. Brunelleschi muta la figura dell’architetto: questi non è più soltanto responsabile di cantiere, dunque
legato a un sapere tecnico, ma ARTISTA. Si devono a lui la “scoperta” della PROSPETTIVA LINEARE, il
recupero dei principi dell’architettura classica, l’elaborazione di un nuovo sistema progettuale, basato sulla
GEOMETRIA.

3. Brunelleschi identifica la bellezza dell’edificio con LA MISURA, sceglie come principio compositivo il
MODULO e basa gli spazi sulle forme elementari del CERCHIO e del quadrato.

4. Brunelleschi studia direttamente gli edifici antichi e i sistemi costruttivi romani e recupera l’uso degli
ORDINI ARCHITETTONICI. Inoltre utilizza colonne, pilastri, TRABEAZIONI e archi A TUTTO SESTO come
modelli di base della nuova architettura. Questi vengono sottolineati attraverso l’uso del TRAVERTINO che
risalta sull'INTONACO CHIARO.

6) DATAZIONE:

COLLOCAZIONE:

COMMITTENZA:

FUNZIONE:

LA FACCIATA:

Tipologia e struttura:

Modulo proporzionale:

Materiali (e la loro funzione compositiva):

Elementi decorativi (e loro rapporto con la struttura):

Recupero dell’antico:

7) 1. La Basilica di San Lorenzo

2. L’impianto di Brunelleschi riprende il principio compositivo

3. Lo spazio è interamente organizzato sulla base di

4. L’unità di misura è rappresentata

5. Il dado brunelleschiano

8) 1. Il vano della “Sagrestia” ha un volume di forma quasi

2. La cupola ha forma
3. Le decorazioni in

4. Al vano centrale se ne accosta uno minore, la

5. In tutte le intersezioni tra le superfici sono collocate

9) 1. L’edificazione della “Cupola di Santa Maria del Fiore” era già stata prevista nel progetto Trecentesco
realizzato da

2. Nel venne bandito dall’”Opera del Duomo” e il concorso per trovare l’architetto-ingegnere
a cui affidare il cantiere di “Santa Maria del Fiore”. Risultarono vincitori Filippo Brunelleschi e ;
quest’ultimo, tuttavia, rinunciò presto all’incarico.

3. La cupola è a sesto ed è realizzata in LATERIZIO. Essa è suddivisa in costoloni in MARMO.

4. Le difficoltà per l’erezione della cupola derivavano dalla sua grande dimensione, con un diametro di
metri, dunque vicino a quello de . Inoltre, il tamburo era già stato costruito, rendendo impossibile
la realizzazione di pareti . Nessun carpentiere, poi, era più in grado di costruire armature lignee
di supporto (le ) di dimensioni adatte a voltare la cupola.

5. Brunelleschi ideò un sistema a doppia autoportante e lo fece attraverso il calcolo……………. La


funzione portante venne svolta dalla calotta . Per rendere più stabile la struttura Brunelleschi
dispose i mattoni a , secondo una tecnica muraria .

6. La lanterna svolge una funzione sia che : concludendo la cupola in alto, essa ne
riunisce i e lascia penetrare la luce attraverso le lunghe finestre verticali. Essa ha la forma di un
tempietto .

7. Le tribune morte sono addossate ai lati de . Esse bilanciano le spinte esercitate dalla struttura
verso l’ .

10) 1. La ricerca progettuale di Brunelleschi sulla forma del moderno tempio cristiano si concentra sia sulla
pianta centrale sia su quella longitudinale.

2. Un esempio della ricerca sulla pianta centrale è il progetto a Firenze per la “Chiesa di Santa Maria degli
Angeli” rimasta però incompiuta

3. La “Chiesa di Santa Maria degli Angeli”, con la sua pianta longitudinale, riecheggia le grandi architetture
imperiali e tardoantiche.

4. Il progetto per la “Chiesa di Santa Maria degli Angeli” consiste in un vano ottagonale con cupola,
circondato radialmente da cappelle.

5. Nella “Basilica di Santo Spirito” Brunelleschi reinterpreta l’impianto basilicale a croce latina.

6. In “Santo Spirito” Brunelleschi sviluppa un impianto assiale che culmina in uno spazio centrico, generato
dall’incontro tra navata centrale e transetto.

7. Il progetto di “Santo Spirito” perde, rispetto alla “Basilica di San Lorenzo”, la componente plastica, per
accentuare il rapporto proporzione e razionale tra le parti.

8. In “Santo Spirito” le cappelle semicircolari si aprono ininterrotte lungo le pareti interne, mentre le navate
laterali si estendono lungo il perimetro del transetto.
9. All’interno di “Santo Spirito” si percepisce uno spazio bloccato e immobile.

10. Rispetto alla “Chiesa di Santa Maria degli Angeli”, la “Basilica di Santo Spirito” sviluppa in modo più
compiuto la ricerca di Brunelleschi sulla pianta centrale.

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