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LEZIONE 2:

PIANO MARSHALL A CONFRONTO CON NEXT GENERATION

Gli effetti della guerra:


la guerra ha provocato 400 mila morti, molti danni alle infrastrutture, furono limitati i danni agli
impianti industriali, ma mancano completamente le materie prime e il carbone.
Dopo il 1945: la costruzione di un nuovo ordine economico internazionale:
Dopo la seconda guerra mondiale fu molto difficile ripartire, molti finanziari avevano fatto molti
debiti, soprattutto nei confronto degli stati uniti che non avendo la guerra in casa erano
economicamente più forti e la prima potenza al mondo.
Gli stati uniti tra il 1944 e il 1945 iniziano a disegnare il dopo guerra, facendo una legge dove i
prestiti erano a titolo gratuito, quindi in primis loro stessi rinunciano a farsi ridare i soldi dagli
europei una volta finita la guerra, e questo era proprio per evitare che si riformasse il debito di
guerra avuto alla fine della prima guerra mondiale. Inoltre consigliano agli europei di non
chiedere: ne la restituzione dei debiti ma neanche di chiedere la riparazione dei danni ai paesi
sconfitti.
Le sfide della ricostruzione:
La prima sfida: passare dall’autarchia ad un modello incentrato sugli scambi commerciali
internazionali: nuovo ordine economico internazionale incentrato sul libero scambio.
La seconda sfida: far arrivare le materie prime e il carbone: i paesi che escono dalla guerra non
sono in grado di esportare quindi bisogna importare per riprendere la produzione e la soluzione
sarà il “piano Marshall”
La terza sfida: decidere cosa fare dell’impresa pubblica e del nuovo modello bancario nato in
risposta alla crisi del 1929. Per quanto riguarda il modello bancario decidiamo di continuare con
quello adottato con la legge del 1936.
La ricostruzione della democrazia in italia:
Varie tappe da prendere in considerazione
1922:
- finisce la democrazia e si instaura una dittatura, sale al governo benito mussolini
1945:
- 25 aprile: finisce la guerra
- Si istituisce un governo di unità nazionale, dove partecipano tutti i partiti del CNL
- Si cerca di fronteggiare l’emergenza
1946:
- Elezioni del 2 giugno: referendum istituzionale tra monarchia e repubblica. Vincerà la
repubblica.
- Elezione dell’assemblea costituente, coloro che scriveranno la nostra costituzione
1947:
- Fine del governo di unità nazionale: nascono tanti partiti la maggior parte favorevoli
all’entrata dell’Italia in NATO, tranne il partito comunista
1948:
- 1 gennaio: entra in vigore la nostra Costituzione.
Il nuovo ordine internazionale
Pochi mesi dopo la guerra inizia ad esserci il bipolarismo: da una parte c’era il blocco americano,
dall’altra parte il blocco sovietico. E questo provoca dei problemi interni: in Italia nei paesi lungo il
confine, in Grecia scoppia una guerra civile perché c’era chi sosteneva la Russia e chi l’America, ma
per fortuna in Italia e in Germania avremo una democrazia che funziona.
Tra il 1944 e il 1947 vengono instituite le prime conferenze internazionali:
- La conferenza di Yalta: assegna i territori alla Gran Bretagna, Russia e America
- Conferenza di San Francisco: ne 1945 nasce l’ONU.
Inoltre, tra il 1945 e il 1945 si istituiscono le prime istituzioni economiche internazionali (bretton
woods, fondo monetario internazionale, banca mondiale e il gatt)
Il nuovo ordine economico internazionale
L’america, gia da prima della fine della guerra, inizia a disegnare il nuovo ordine economico
internazionale e i principali punti di riferimento erano: multilateralismo, interdipendenza e libero
scambio.
Si costruiscono degli organismi economici internazionali:
- 1944 Accordi di Bretton Woods, si prende atto che il dollaro è la valuta di scambio, perché
la maggior parte della ricchezza si trova in America, e il valore del dollaro viene fissato
rispetto all’oro. Si disegna questo sistema perché si spera in un mercato stabile.
Aderiscono 45 paesi e l’accordo prevedeva che ci fosse un sistema economico basato sui
cambi fissi e che la circolazione internazionale di capitale fosse limitata proprio per dare
stabilità alla moneta.
- 1945 Banca mondiale: per lo sviluppo dei paesi arretrati e tutt’ora esiste ancora
- 1947 Fondo monetario internazionale, organismo internazionale che disegna dei piani di
salvataggio o cambiamento per i paesi che sono in difficoltà economica e che hanno
difficoltà nel bilancio dello stato perché si sono indebitati molto nei confronti degli altri
paesi.
- 1947 avvio del GATT: questa non è un istituzione economica bensì una conferenza
economica che si occupa di smantellare il protezionismo creato nei decenni precedenti, e
quando viene avviato prende la forma di un trattato che andava periodicamente rinnovato.
Nel 1947 23 paesi iniziarono il primo round di negoziazioni
I VARI ROUND DEL GATT:
 1947-1960: 5 negoziati che eliminano le distinzioni di quote e si abbassono le tariffe dei
prodotti industriali
 1960s, Kennedy round basato sulla riduzione delle tariffe industriali tra ue e america
 1970s, Tokio round dove si mette l’attenzione sui prodotti industriali e non industriali
 1982-1994, Uruguay round con 119 paesi
- Negoziazioni includono: servizi, capitali, proprietà e agricoltura
- Nasce la WTO, un organizzazione permanente che ancora esiste.
Nuova fase di integrazione economica: LA GLOBALIZZAZIONE DEGLI ANNI 1945-1973
In questa fase vediamo l’aumento delle esportazione dei beni e servizi, sempre una limitata
circolazione dei capitali come previsto da Bretton Woods ma anche una limitata circolazione dei
lavoratori, i lavoratori potevano muoversi per andare a lavorare altrove soltanto con gli accordi
bilaterali come quello tra Francia Italia e Belgio.
Le scelte di politica economica internazionale dell’Italia:
L’Italia nel 1944 firma gli accordi di Bretton Woods e tra il 1944 e il 1958 crea le condizioni per
aderire ad un sistema a cambi fissi.
Nel 1946 aderisce alla banca mondiale. Nel 1947 partecipa alla prima conferenza del Gatt
aderendo processo di liberalizzazione degli scambi.
Un bilancio sulla politica commerciale:
L’Italia fu il primo paese ad eliminare quasi completamente i contingentamenti, infatti nel 1951 li
elimina sul 99,7% degli scambi ed era la quota piu elevata tra i paesi OECE.
In italia ci fu un moderato protezionismo per quanto riguarda i dazi, e nel 1950 varò nuove tariffe,
considerate però un po’ troppo alte. Poi negli anni successivi li eliminò quasi completamente,
soprattutto sui beni scambiati con la Germania videro una forte riduzione dei dazi.
IL PIANO MARSHALL:
Nasce nel Giugno del 1947 quando George Marshall annuncia di dare la disponibilità ad aiutare gli
europei nella ripresa inoltre Marshall vuole creare questo piano anche per rendere l’europa unita.
Nel Luglio del 1947 i 16 paesi europei si incontrano e costituiscono la OECE che poi nel 1961
diventerà OCSE.
Obbiettivo del piano:
Coprire con gli aiuti americani il disavanzo nelle bilance dei pagamenti dei paesi europei cosi
l’europa avrebbe potuto ricostruirsi senza spinte inflazionistiche.
Grazie a questo piano l’italia risolverà il problema delle materie prime e del carbone.
FUNZIONAMENTO DEL PIANO MARSHALL:
Inizialmente gli Americani chiedono ai paesi Europei di creare insieme il piano di ricostruzione, ma
ancora non sono pronti, quindi chiedono ai singoli paesi europei di predisporre dei piani di
sviluppo dove dovevano elencare tutto ciò di cui avevano bisogno.
L’italia creò il “PIANO SARACENO” e sulla base di questo i vari paesi andavano a elencare le
materie prime e i macchinari di cui avevano bisogno per ripartire.
Questi piani di ricostruzione avevano come obbiettivo quello di far decidere ai singoli paesi che
crescita del pil avrebbero voluto avere, e sulla base di questa crescita dovevano identificare i
settori produttivi. Ma non solo, dovevano decidere se forzare gli investimenti o i consumi.
Gli stati uniti trasferiscono questi beni i GRANTS gratuitamente al governo europeo, il quale poi
distribuiva i beni ai singoli paesi europei a pagamento: per quanto riguarda i macchinari li vendeva
agli imprenditori che ne avevano bisogno, mentre i beni alimentari li metteva in circolo attraverso
il canale distributivo comunque sempre a pagamento. Cosi facendo, il governo raccoglie i fondi
dentro ad un FONDO DI CONTROPARTITA che servi per la ricostruzione delle infrastrutture, scuole
ecc.
In italia il fondo prende il nome di: FONDO LIRE, e parte di questo fondo fu usato per aiutare le
piccole imprese ad ottenere prestiti per rinnovare i macchinari.
Oltre ai Grants, un'altra voce di aiuti erano i LOANS, cioè dei prestiti per l’acquisto di nuovi
macchinari ma questa procedura era molto complessa e non tutti riuscivano ad accedervi dato il
difficile iter burocratico.
Procedura per i loans: l’IMI accoglieva le richieste di prestito, le selezionava e poi perfezionava i
contratti, solamente chi aveva le grandi imprese riusciva a sostenere questo complesso iter
burocratico.
Inoltre, gli usa contrattarono con i diversi paesi europei l’uso sia dei grants sia dei loans, e quindi
contrattarono anche quali erano i settori di sviluppo e cercarono di far adottare ai paesi europei
dei modelli economici simili a quelli degli stati uniti.
RIPARTIZIONE DEGLI AIUTI:
il piano si rivolge ai paesi che già erano sviluppati, la maggior parte degli aiuti va alla Gran
Bretagna e alla Francia ma ne beneficiano anche l’Italia e la Germania.
Gli aiuti che arrivarono in italia: 19 milioni di tonnellate di merci, 1948-1950: 33,6% delle
importazioni italiane, 1950-51: gli aiuti si riducono del 13%. Arrivò per la maggior parte: cotone,
combustibili, cereali e macchine e attrezzature.
L’arrivo dei macchianari:
Fino al 1949 gli imprenditori utilizzarono questo piano solamente per le materie prime, perché gli
impianti c’erano e anche se un po’ vecchi comunque potevano essere utilizzati. Inoltre come gia
detto per far arrivare i macchinar c’era un pesante iter burocratico. Ma dal 1950 ci fu la svolta
produttistica.
Di questa svolta ne beneficiarono:
- Elettricità, EDISON, che riusci ad innovare gli impianti produttivi grazie all’arrivo dei
macchinari
- Meccanica, FIAT
- Metallurgica, ACCIAIERIE DELL’IRI
Le regioni che beneficiarono dei loans sono state: LOMBARDIA, PIEMONTE, LIGURIA, c’erano
grandi imprese e quindi era piu facile applicare l’iter.
Mentre il fondo lire, andò ai paesi che erano stati piu distrutti dalla guerra, come la Sicilia, L’Emilia
Romagna e la Campania).
Il ruolo del piano saraceno:
per accedere alle risorse del piano marshall l’italia fu invitata a creare un piano di sviluppo politico:
noto come il piano saraceno.
Saraceno, era uno studioso che lavora nel centro studio dell’IRI.
Il piano Saraceno viene disegnato seguendo una precisa strategia, cioè forzare gli investimenti in
beni capitali del 50% per aumentare le esportazioni e i settori privilegiati (metalmeccanico,
elettrico, petrolifero). E’ stato un piano dove si comprimono i consumi e si da spazio agli
investimenti proprio per creare le basi di una crescita futura.
I risultati del piano:
Aspetti positivi: il reddito nazionale e le industrie crebbero come previsto, le esportazioni
superano le previsioni tantè che ci troviamo ad esportare piu quanto avevamo preventivato.
Aspetti negativi: l’agricoltura e i trasporti però non raggiunsero gli obiettivi
Il problema dei trasporti è che inizia la sostituzione del ferro con la gomma, quindi si inizia a
vedere il trasporto su strada, ma il settore ferroviario rimase li dov’era arrivato. La sostituzione del
ferro con la gomma avviene perché c’è un enorme sviluppo della meccanica che veniva
immaginato sulla motorizzazione privata e la fiat fu beneficiaria di questi nuovi impianti.
Per quanto riguarda le imprese manifatturiere nel 1951 la ricostruzione può dirsi completa, il
numero di lavoratori è tornato ai liverri degli anni 1937-39.
La meccanica è quella che raggiunse il massimo sviluppo e al secondo posto troviamo il gruppo
delle aziende tessili e dell’abbigliamento. Anche la chimica fa un passo importante.
La conclusione del piano Marshall:
Cambia il contesto internazionale.
1949 nasce la NATO: cioè un organizzazione per la difesa reciproca di attacchi esterni, ma non può
dichiarare guerra ad un altro paese, può solo intervenire nel caso in cui un paese dell’alleanza
viene attaccato.
1951 il piano marshall termina e viene sostituito con il MUTUAL SECURITY PROGRAMM, quindi
l’America chiude questa fase di sostegno e rafforzò i legami militari di sicurezza con i paesi
europei, non era altro che un piano militare dove i paesi americani continuavano ad aiutare i paesi
europei ma da un punto di vista militare.
Il nuovo contesto politico internazionale:
La guerra fredda: Tra il 1947 e il 1989 c’è stata la GUERRA FREDDA, cioè uno scontro politico
internazionale tra le due grandi potenze che avevano acquisito la leadership nel mondo.
La conferenza di Yalta aveva attribuito all’Urss una maggiore influenza alla Russia nell’Europa
dell’Est e dal 1947 la contrapposizione tra Russia e Usa diventa sempre piu forte perché hanno un
regime politico ed economico molto diverso fra loro: la Russia era una economia di comando
basata sul ruolo centrale dello stato, mentre l’America aveva un economia capitalista e questi due
paesi cominciarono a competere per aumentare la loro influenza in nuove parti del mondo. La
contrapposizione diventa sempre piu forte e in due occasioni si trasforma in una guerra vera e
propria:
- 1948: colpo di stato in Cecoslovacchia e di fatto va sotto la Russia
- 1951: Guerra di Corea, si conclude con la corea divisa in due parti, la corea del nord sotto
l’influenza russa, mentre la corea del sud alleata degli americani.

Le vicende nei diversi settori:


1. L’impresa pubblica nel nuovo panorama italiano:
Bisognava decidere cosa fare dell’impresa pubblica: mantenerla o ridimensionarla.
L’impresa pubblica è stata la protagonista fondamentale del miracolo economico.
Nell’immediato dopo guerra fu messa in discussione IRI in quanto nata durante il fascismo, ma poi
la Commissione Alleata di Controllo e la Commissione Economica dell’Assemblea Costituente
valutarono l’IRI come uno strumento fondamentale per la ripresa post guerra e per lo sviluppo.
2. La siderurgia
Era un impresa per la maggior parte pubblica, circa il 70% dell’acciaio veniva dal rottame del ferro
vecchio quindi questi metodi non avevano bisogno della grande dimensioni.
La Finsder investì nel ciclo integrale per produrre l’acciaio dal minerale e di creare grandi impianti
siderurgici che creassero l’acciaio partendo dal minerale. Ed è considerato un settore funzionale al
rafforzamento della meccanica.
Questo progetto prese il nome di “Piano Sinigaglia” e Sinigaglia era proprio il presidente di
Finsider, ed è stato realizzato grazie agli aiuti di Erp.
PIANO SINIGAGLIA:
Approvato dal governo nel 1948: copertura del fabbisogno di acciaio realizzando dei grandi
impianti a ciclo integrale.
Vengono ristrutturati gli impianti di Piombino e Bagnoli. Nasce un accordo per rifornire la Fiat.
Oltre a questo accordo ce né stato un altro con una società americana che ha dato molti consigli
tecnologici e organizzativi.
Tra il 1945 e il 1955 la produzione di acciaio passa da 0,5 a 5,5 milioni di tonnellate, e nel 1951
l’italia aderì alla CECA cioè la comunità del carbone e dell’acciaio: mercato unico, senza dazi per
l’acciaio fra Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo. Ottenne un regime unico per
sei anni dazi pi elevati.
3. La meccanica
Il vero cuore del successo economico italiano.
E’ un settore che dopo la guerra deve affrontare dei problemi di riconversione, ed è un settore
importantissimo per il governo italiano perché rientra nell’industria pesante, ed è uno dei settori
fondamentali per le esportazioni italiane.
All’interno della meccanica esistevano sia:
imprese pubbliche: FINMECCANICA (IRI) che copre il 25 % della produzione, ha 87 mila dipendenti
e 50 stabilimenti
Imprese private: Fiat, Olivetti, Piaggio
4. Energia elettrica
C’è stata una svolta importante anche grazie agli aiuti del piano marshall. Si passa dall’energia
idroelettrica all’energia termoelettrica, utilizzando il petrolio e costruendo centrali
termoelettriche. La maggior parte delle imprese elettriche sono private.
L’industria petrolifera: è un industria pubblica.
- 1926: nasce l’Agip che ha lo scopo di fare esplorazioni petrolifere proprio per guadagnarsi il
petrolio.
Nel 1947 dobbiamo decidere cosa fare dell’AGIP: o ci apriamo alla concorrenza americana
o decidiamo di privatizzarla e rilasciare licenze a società multinazionali per cercare il gas e il
petrolio in Italia.
- Direzione dell’AGIP c’era Enrico Mattei, che evitò in tutti i modi di farla privatizzare.
Enrico mattei:
nel 1948 viene rinominato vicepresidente Agip, avvia ricerche per cercare metano nel nostro
paese: soprattutto in pianura padana che diviene il piu importante luogo per l’estrazione di gas del
nostro paese. Per aiutare nelle esplorazioni si fa arrivare delle sonde di nuova generazione dal
regno unito dato che gli americani non volevano vendergliele. Crea l’Eni nel 953.
Eni: energia nazionale idrocarburi
Nel 1953 nasce l’ENI e serve per coordinare gli interventi dello stato in campo energetico.
Nasce come hoolding e ne fanno parte: AGIP per la ricerca di materia prima e
commercializzazione, SNAM per il trasporto e ANIC per la trasformazione dei prodotti petroliferi.
Grazie all’eni si entra nel mondo delle ricerche petrolifere: ed è qui che abbiamo degli scontro con
le multinazionali Americane. Inoltre, facciamo un accordo con l’Iran dove gli aspetta il 50% di utili
sull’estrazione petrolifera.
Grazie all’ENI, la copertura del fabbisogno petrolifero passa dal 8% nel 1953, al 20% nel 1960.
5. Il settore tessile
E’ il settore piu importante dopo la meccanica, ed aveva subito pochi danni dalla guerra. Post
guerra aveva bisogno di cotone e arriva dal piano e fino al 1951 esportò molto perché non c’era
ancora la concorrenza con la Germania e con il Giappone
6. Chimica
E’ un settore completamente privato: ha avuto problemi di riconversione, c’è solo un impresa che
è la Montecatini ed è quasi monopolistica quindi può permettersi di mantenere prezzi molto alti.

Next generation UE:


è un piano di ripresa dopo la crisi del 2008 e la pandemia.
E’ un piano che vuole che i paesi europei usano questi 750 miliardi di euro per adottare modelli
economici e di consumo più rispettosi dell’ambiente e meno impattanti sul cambiamento
climatico, chiedendo un aumento del digitale e di affrontare al meglio le nuove sfide che possono
arrivare.
Proprio come il piano Marshall anche questo piano comprende una parte di sovvenzioni e una
parte di prestiti.
I documenti dettagliati del piano italiano:
Ciascun paese deve redigere un proprio piano nazionale di ripresa e resilienza: in italia PIANO
NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA IL PNRR ed è un documento approvato il 25 aprile del 2021.
L’unione europea chiede ai vari stati di creare un pacchetti di investimenti e riforme, e quello
italiano è articolato in 6 missioni, ne fanno parte 16 componenti e va concordato con l’ue.
Perché il piano è importante per l’italia?
L’Italia è un economia che dagli anni 90 non è piu cresciuta, e quindi siamo in difficoltà in quanto
cresce sempre di piu il divario tra noi e il resto d’europa.
E’ necessario fare degli investimenti straordinari per ritornare a crescere e velocizzare il sistema di
digitalizzazione.
I sei pilastri o missioni del piano:
• Transizione verde (37%);
• Trasformazione digitale (20%) (anche per la Pubblica amministrazione);
• Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;
• Coesione sociale e territoriale;
• Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale;
• Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani.
Dalle missioni alle competenza da realizzare:
Missione 1: digitalizzazione
Missione 2: rivoluzione verde
Missione 3: mobilità sostenibile
Missione 4: istruzione e ricerca
Missione 5: inclusione e coesione
Missione 6: salute
La governance del piano:
- Coordinamento centrale affidato al ministero dell’economia
- Una struttura di valutazione e una struttura di controllo
- Amministrazioni responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme e inviano
rendiconti al ministero centrale dell’economia
- Task force locali di supporto
- Comitato istituito presso la presidenza del consiglio dove partecipano i ministri competenti

Somiglianze fra next generatione e piano marshall:


- coordinamento fra: i paesi che ricevono l’investimento, lo stato o l’unione europea che è
quella che da i finanziamenti
- il piano è stato approvato dall’ue cosi come gli stati uniti hanno approvato il piano marshall
- ai paesi si assegnano sia prestiti sia sovvenzioni a fondo perduto
Differenza fra next generation e piano marshall:
- per il piano marshall i paesi europei avrebbero dovuto coordinarsi per creare insieme piani
di ricostruzione ma non lo fanno, mentre in next generation c’è un coordinamento forte tra
i paesi europei
- i criteri di ripartizione dei finanziamenti ai singoli paesi sono diversi
- con next generation l’europa ha individuato i settori in cui investire, mentre nel piano
marshall gli stati uniti lasciarono piu libertà nel decidere i settori da sviluppare.

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